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Le lacrime degli eroi
Achille, Agamennone, Diomede, Patroclo, Odisseo, Ettore... nell'Iliade e nell'Odissea, gli eroi leggendari che hanno combattuto le battaglie più dure e vinto i nemici più agguerriti non temono di mostrarsi in lacrime. Per disperazione, dolore, rabbia, amore, nostalgia, essi piangono a viso aperto. Senza risparmiarsi. Senza mai provare vergogna. Singhiozzano, gridano, tremano, piangono fino a soffrire la fame, piangono per saziarsi del pianto. Perché in quelle lacrime, come racconta Matteo Nucci in un libro che è viaggio, studio e romanzo, risiede il germe di una passione indomabile. Soltanto gli uomini che hanno la forza di non nascondere le proprie debolezze possono vincere il nemico più odioso: la paura della propria mortalità. -
Storie di cronopios e di famas
Tradotto da Einaudi nel 1971, questo libro è tra i più significativi dell'intera produione di Cortázar, quello in cui una lettura morale della realtà contemporanea assume le forme di apologo tanto preciso quanto elegante.«Chiunque non legga Cortázar è condannato» – Pablo Neruda«I cronopios e i famas, due geníe d'esseri che incarnano con movenze di balletto due opposte e complementari possibilità dell'essere, sono la creazione piú felice e assoluta di Cortázar. Dire che i cronopios sono l'intuizione, la poesia, il capovolgimento delle norme, e che i famas sono l'ordine, la razionalità, l'efficienza, sarebbe impoverire di molto, imprigionandole in definizioni teoriche, la ricchezza psicologica e l'autonomia morale del loro universo. Cronopios e famas possono essere definiti solo dall'insieme dei loro comportamenti. [...] Del resto, osservando bene, si vedrà che è una determinazione degna dei famas che i cronopios mettono nell'essere cronopios, e che nell'agire da famas i famas sono pervasi da una follia non meno stralunata di quella cronopiesca.» (Italo Calvino) -
La donna di scorta
Un uomo sposato e una giovane single s'incrociano su un marciapiede in una mattina di pioggia. Subito s'innamorano. Ma i ruoli di quella che potrebbe sembrare una normale relazione fra amanti, s'invertono fin dall'inizio. Livio, antiquario radicato in una solida vita matrimoniale, si trova invischiato in un rapporto privo di gerarchie che la sua normalità non può reggere: Dorina non vuole prendere il posto di sua moglie. Non chiede niente di più di quello che Livio è disposto a darle, sconvolgendo in questo modo l'assetto ordinato della vita di lui. Il romanzo mette a nudo un sentimento vero e autosufficiente che non ricatta, non pretende, non ha bisogno di sacrifici, riconoscimenti, ma nel puro desiderio dell'altro trova la sua ragion d'essere. -
Teatro. Vol. 3: L'apparenza inganna-Ritter Dene Voss-Semplicemente complicato.
"In queste tre pièce Bernhard concentra la sua attenzione su quella figura di interprete-esecutore-attore che è al centro di tutta l'impalcatura della sua opera e di cui egli ora, riducendo al massimo i termini della rappresentazione, rimette in gioco il senso. (...) Contraddizione e spettacolo come termini interscambiabili. Soprattutto L'apparenza inganna e Semplicemente complicato mimano le contraddizioni di cui è fatta non solo l'esistenza dell'attore, ma quella di chiunque tenti di arrivare a una propria rappresentazione del mondo."""" (dal saggio introduttivo di Eugenio Bernardi)" -
Teatro. Vol. 4: L' ignorante e il folle. Immanuel Kant. Prima della pensione
Una cantante lirica sull'orlo di una crisi di nervi; suo padre, cieco e confuso dall'alcol; un dottore esagitato e satanico. Questi i protagonisti de L'ignorante e il folle, metafora-parodia del teatro come artificio in cui si specchiano le ossessioni e la follia del mondo. Nel secondo testo del volume il Kant di Bernhard è trasferito di peso nel primo Novecento, su un transatlantico tipo Titanic che porta il vecchio filosofo negli Stati Uniti per ricevere una laurea honoris causa e per farsi curare un glaucoma che minaccia di renderlo cieco. Cattivo e sprezzante (in questo alter ego dell'autore), il Kant bernhardiano alterna momenti di genialità ad altri di pura demenza senile. Il tono farsesco del testo è dato anche dai compagni di viaggio di Kant: una moglie petulante e un vecchio pappagallo che conosce a memoria tutte le sue opere. Infine, Prima della pensione mette in scena un ex ufficiale delle SS, già direttore di un lager, che celebra il compleanno di Himmler con un festino segreto approntato dalla devota sorella, con la quale convive incestuosamente. Un'altra ambigua sorella, inferma, è vittima e carnefice dei suoi fratelli nostalgici del nazismo. Un dramma dai toni sinistri e dai ritmi cabarettistici che è stato definito «il miglior testo teatrale di Bernhard». -
Teatro. Vol. 5: Il Presidente-Il teatrante-Elisabetta II
Le pièce di questo quinto volume sono centrate su tre personaggi che piú bernhardiani non potrebbero essere.rnL'uomo politico amorale in vacanza con la sua amante-attrice nel Portogallo della dittatura ( Il Presidente , 1975); il drammaturgo fallito e megalomane, che schiavizza la sua famiglia costringendola a recitare un'assurda commedia nei piú sperduti paesi di campagna ( Il teatrante , 1984); il grande industriale delle armi, incattivito dalla vecchiaia e dalla sedia a rotelle a cui è costretto, circondato da una folla di adulatori che disprezza ( Elisabetta II , 1987). Tre personaggi ridicoli e grotteschi, forse anche un po' ripugnanti, che attraversano ognuno a suo modo i temi che hanno da sempre ossessionato Bernhard: il potere, l'arte (in particolare quella legata al teatro) e l'odio come grande motore del mondo. -
La manutenzione degli affetti
I tre nuovi racconti che arricchiscono questa nuova edizione del libro compongono, con gli altri, dieci storie spietate, malinconiche e sghembe, dieci ritratti ironici che sembrano sbucare fuori dagli angoli della vita. La manutenzione degli affetti è come un romanzo corale in cui tutti rincorrono la stessa ossessione: nella vita quante occasioni abbiamo per imparare? La scrittura di Pascale delinea qui un ceto medio distratto, vagamente meridionale, alle prese con i cambiamenti della società e i privatissimi scacchi individuali. È l'intelligenza del dettaglio il collante che tiene insieme le due anime del libro, fondendo la vena civile con la ricchissima fantasia narrativa. I tre nuovi racconti lo confermano: ""Stai serena"""", che costituisce, come in un gioco di specchi, l'altra faccia del racconto che dà il titolo al libro; """"Hai capito come?"""", una storia intensa intorno a un medico, a un pronto soccorso e a un caso disperato. E infine """"Noi che parliamo da soli"""", dove una semplice caduta in moto innesca inaspettate riflessioni universali."" -
Il postino di Neruda
Mario Jiménez, un giovane pescatore, decide di abbandonare il proprio lavoro per diventare il postino della Isla Negra, nella quale l'unica persona che riceve e invia corrispondenza è il grande poeta Pablo Neruda. Mario ammira Neruda e vorrebbe che il poeta gli dedicasse un libro e che la loro relazione fosse qualcosa di più di un educato scambio di battute con mancia finale. Quando il suo desiderio diventa realtà, tra i due nasce un'amicizia che conduce Neruda a strane, e apparentemente poco poetiche, avventure. Nel frattempo, il clima politico del Cile di quegli anni fa precipitare gli eventi... -
Tempi difficili
La triste vicenda di Louisa Grandgrin e di suo padre è una delle più belle storie raccontate da Dickens. Thomas Grandgrin, come molti suoi contemporanei, ha commesso il tremendo errore di fare della Filosofia dei Dati di Fatto, cioè la filosofia utilitaristica, la teoria guida della propria vita. E solo quando la figlia Louisa, intrappolata in un matrimonio senza amore, diventa preda di un ozioso seduttore, il padre si vede costretto a prendere le distanze dalle proprie convinzioni. ""Tempi difficili"""" è uno dei grandi romanzi della maturità di Dickens, una macchina travolgente in cui ricorrono gli ingredienti consueti della sua scrittura, ma con in piú un tono di favola che stempera gli eventi in chiave comica."" -
I Buddenbrook. Decadenza di una famiglia
La tragica decadenza di una famiglia borghese.Il primo grande romanzo di Thomas Mann racconta la storia di una famiglia tedesca dell'Ottocento che, dopo anni di prosperità, è esposta a una tragica decadenza: le basi di un patrimonio e di una potenza che sembravano incrollabili sono sgretolate da una forza ostinata e segreta. Opera di ispirazione autobiografica, questo romanzo, capolavoro della letteratura europea, esprime compiutamente la concezione estetica e politica dello scrittore tedesco, il suo rimpianto per una mitica e solida borghesia, la coscienza della crisi di un mondo e di valori destinati inesorabilmente a scomparire. -
Le poesie
Un Brecht più individuale e personale, che si misura con i grandi temi della natura, dell'amore, del tempo nel suo scorrere impietoso.rnrnIo che nulla amo più / dello scontento per le cose mutabili, / così nulla odio più del profondo scontento / per le cose che non possono cambiare.rnrnL'opera poetica di Bertolt Brecht è, in Italia, meno conosciuta di quella del Brecht drammaturgo. Eppure – ebbe a notare un lettore di straordinaria acutezza come Walter Benjamin – si presenta all'interno della lirica del Novecento con caratteri di spiccata originalità. Perché Brecht fu testimone lucidissimo del secolo scorso, e di questo impegno di testimonianza, rafforzato dall'adesione a un marxismo vissuto criticamente e sempre rimesso in discussione, risentono anche le sue poesie. C'è tuttavia un Brecht più intimo e personale – qui presentato da Guido Davico Bonino – che fin dagli anni della gioventù si misura con i grandi temi della vita, e, via via che il suo stile si arricchisce, riesce a trarne accenti di singolare secchezza e incisività, quasi volesse puntare a un'essenzialità propriamente classica. -
Una donna spezzata
Una crisi coniugale o familiare costringe tre donne a mettere in discussione la propria vita e il proprio ruolo di madri e di mogli: da questa confessione a piú voci nasce una riflessione lucida e disincantata sull'universo femminile.Monique ha sempre creduto nel suo matrimonio e nel suo ruolo di moglie: gestire la vita familiare, provvedere agli altri con la certezza di essere necessaria. Ma è bastata una frase a far crollare ogni illusione: «C'è una donna». E se Monique è tradita dal marito, la madre di Philippe lo è dal figlio, che al progressismo materno preferisce lo spirito pratico e conservatore della moglie. Infine, Murielle: due matrimoni falliti e il suicidio della figlia la condannano a una vita disperante che la rende astiosa verso il mondo e verso un Dio che forse non esiste. Tre racconti, tre donne, tre crisi. E un tema comune: la solitudine che si deve affrontare quando ogni certezza crolla ma che può anche essere il punto di partenza per trovare la forza di ricominciare: «La porta si aprirà lentamente, e vedrò che cosa c'è dietro. C'è l'avvenire». -
Teatro
Il volume raccoglie i testi teatrali: Aspettando Godot, Finale di partita, Tutti quelli che cadono, L'ultimo nastro di Krapp, Giorni felici, Parole e musica, Commedia, Di' Joe (tutti nella traduzione di Carlo Fruttero), Respiro (traduzione di Floriana Bossi), Non io (traduzione di John Francis Lane), Quella volta e Dondolo (traduzione di Carlo Fruttero e Franco Lucentini).«Aspettando Godot e i successivi testi teatrali beckettiani rappresentano il contributo piú originale alla letteratura drammatica della seconda metà del Novecento [...] senza Aspettando Godot, Finale di partita, Krapp, Giorni felici, la nostra idea di teatro non sarebbe la stessa [...] Beckett ci ha saputo dare una delle testimonianze piú alte della riflessione sulla condizione umana della cultura europea del Novecento. E una delle esperienze decisive sulla possibilità della forma drammatica.» (Paolo Bertinetti) -
Americana
L'America, i suoi miti, i suoi fantasmi e le sue ossessioni nel romanzo d'esordio dell'autore di Underworld.L'affascinante David Bell incarna la realizzazione del sogno americano. Nonostante sia poco piú che ventenne è già manager di una grande rete televisiva. All'apice del successo il giovane trova però davanti a sé un vuoto insopportabile che lo spinge ad allontanarsi da Manhattan per intraprendere un viaggio nel cuore dell'America, a bordo di un vecchio camper e con la cinepresa sempre a disposizione, accompagnato da tre stravaganti soggetti. Scopo del viaggio è riprendere la vita della gente comune nelle piccole città di provincia, catturando i volti veri, la rabbia, i conflitti che animano il paese, tutto quello che la televisione ignora o mimetizza, cioè la realtà. È il film della sua vita, il tentativo folle, e commovente al tempo stesso, di scrivere un pezzo di storia americana. -
Se non ora, quando?
Vincitore premio Campiello 1982Gli ebrei che combatterono contro il nazifascismo in tutta Europa furono centinaia di migliaia. In questo romanzo Primo Levi racconta le avventure drammatiche e vere di quei partigiani ebrei polacchi e russi che resero colpo su colpo a chi tentò di sterminarli. Dalle foreste della Russia Bianca attraverso incontri, separazioni, battaglie, stretti da vincoli fraterni e da passioni contrastate, i protagonisti di questa interminabile epopea percorrono la Polonia e la Germania, e raggiungono tra molte peripezie le vie della vecchia Milano. Venato di comicità sottile e mai incline a compiaciute descrizioni, ""Se non ora, quando?"""", il primo, vero romanzo dell'autore di """"Se questo è un uomo"""", si è imposto al grande pubblico, vincendo, quando uscì nel 1982, il Premio Campiello e il Premio Viareggio."" -
Marcia su Roma e dintorni
In ventidue capitoli, brevi ma ricchi di informazioni, Emilio Lussu con un tono dolente e sarcastico insieme racconta ciò che ha visto e subito dal 1919 al 1929, anno della sua avventurosa fuga da Lipari con Carlo Rosselli e Fausto Nitti: il sorgere e il dilagare del fascismo, soprattutto in Sardegna, manovre politiche, agitazioni di piazza, figure camaleontiche e macchiette popolari. A cominciare dai questori, giornalisti, deputati, professori, sindacalisti voltagabbana, descritti da Lussu nel loro tragico spessore. Un documento imprescindibile rivolto in particolare alle nuove generazioni, che testimonia del contesto nazionale e delle sorti dell'Italia nel decennio di maggior abbrutimento civile della nostra storia e che rivela la forza di chi ha lottato fino all'ultimo, anche negli anni del dopoguerra, per una sinistra democratica. -
Sono contrario alle emozioni
Cosa accade quando Vincenzo Malinconico, re dei rimuginatori, si perde definitivamente nel rimuginio? Se sei uno che prende sul serio i pensieri, che fa continuamente bilanci su quello che fa, anche mentre lo fa, ti basta un niente per lanciarti nelle domande più peregrine, quali: le emozioni che proviamo nell'ascoltare le canzoni che amiamo sono vere? Proviamo davvero quello che sentiamo? Cos'è quel piccolo freddo che ci assale dopo aver visto un film che ci ha commosso il cuore e il cervello? E da dove nasce il desiderio improvviso di prendersi un cane? E perché davanti a una notizia di malasanità ci monta dentro un'indignazione democratica, anche se l'ultima volta che siamo scesi in piazza è stato per aggiungere un grattino alla macchina? Nei tentativi di analisi amorose fai-da-te per ricomporre il senso di una storia finita, nelle recensioni estemporanee di brani, eventi, persone, nella ricerca vaga di un centro di gravita - anche se non è permanente va bene lo stesso -, le riflessioni prendono corpo in un libro agile dove la scrittura si palesa al lettore in una delle sue versioni più artigianali ed efficaci: quella di strumento per capire come la pensiamo sulle cose. -
Il petalo cremisi e il bianco
Londra 1875. Dall'esile candela della sua stanza nel bordello della terribile Mrs Castaway, Sugar, una prostituta di diciannove anni, la più desiderata in città, cerca la via per sottrarre il proprio corpo e l'anima al fango delle strade. Dai vicoli luridi e malfamati Michel Faber ci guida, seguendo la scalata di Sugar, fino allo splendore delle classi alte della società vittoriana, dove violiamo l'intimità di personaggi terribili e fragili, comunque indimenticabili. Come Rackam, il giovane erede di una grande fortuna che diverrà l'amante di Sugar, e sua moglie, l'angelica e infelice Agnes. -
La fisica dei supereroi
Come fa Superman, con un solo balzo, ad arrivare sul tetto di un edificio di trenta piani? Cosa dice, dell'eroe dei fumetti, questo salto di 200 metri? Quasi tutto. Basta applicare le leggi di Newton: per sfidare la gravità, saltando cosi in alto, Superman, se pesa 100 chili, deve avere una velocità iniziale di oltre 200 chilometri l'ora e, dunque, applicare al salto una forza di oltre 25 tonnellate al secondo. Impossibile per un terrestre, ma non per chi è nato su Krypton, che ha una gravità maggiore. Kakalios spazia dalla meccanica quantistica, alla termodinamica, alla relatività, alla fisica dei solidi... altrimenti come spiegare in che modo l'Uomo Invisibile riesce a passare attraverso i muri? -
Il museo dell'innocenza
Entrato in un negozio per comprare una borsa alla fidanzata, Kemal Basmaci, trentenne rampollo di una famiglia altolocata di Istanbul, si imbatte in una commessa di straordinaria bellezza: la diciottenne Füsun, sua lontana cugina. Fra i due ha ben presto inizio un rapporto anche eroticamente molto intenso. Kemal tuttavia non si decide a lasciare Sibel, la fidanzata: per quanto di mentalità aperta e moderna, in lui sono comunque radicati i valori tradizionali (e anche un certo opportunismo). Così si fidanza e perde tutto: sconvolta dal suo comportamento, Füsun scompare, mentre Kemal, preda di una passione che non gli dà tregua, trascura gli affari e alla fine scioglie il fidanzamento. Quando, dopo atroci patimenti, i due amanti si ritrovano, nella vita di Füsun tutto è cambiato. Kemal però non si dà per vinto. In assoluta castità, continua a frequentarla per otto lunghi anni, durante i quali via via raccoglie un'infinità di oggetti che la riguardano: cagnolini di porcellana, apriscatole, righelli, orecchini... Poterli guardare, assaggiare, toccare è spesso la sua unica fonte di conforto. E quando la sua esistenza subisce una nuova dolorosa svolta, quegli stessi oggetti confluiranno nel Museo dell'innocenza, destinato a rendere testimonianza del suo amore per Füsun nei secoli futuri. La storia di un'incontenibile passione, ma allo stesso tempo uno sguardo ora severo, ora ironico, ma certamente non privo di profondo affetto sulla Istanbul di quegli anni e sulla sua contraddittoria borghesia.