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Strage
La miscela che ha reso possibile il piú orrendo delitto dell'Italia contemporanea, la strage di Bologna, in un romanzo che lascia senza respiro.«Attenzione: questo è solo un romanzo. Ma come escludere che un romanzo sia piú vero della storia vera?» – Giancarlo De Cataldo«Loriano Macchiavelli ci regala un magnifico romanzo, denso di colpi di scena e di sorprendenti intuizioni che contendono alle verità faticosamente ricostruite in tante sentenze, plausibilità, razionalità, verità» – Libero Mancuso2 agosto 1980, ore 10.25. In una sala d'aspetto della stazione di Bologna esplode una bomba nascosta in una valigia abbandonata. Muoiono ottantacinque persone e ne restano ferite oltre duecento. Loriano Macchiavelli ci racconta, ricorrendo all'immaginario del genere noir , l'intera parabola che provocò quell'atto terroristico, con tutti gli aspetti inquietanti collegati al ruolo avuto, forse, dai servizi segreti italiani e stranieri, dalla politica, dalla massoneria, dalla criminalità organizzata. Un racconto di fantasia agganciato alla realtà, presentato in modo crudo, immediato, spietato, con personaggi avvincenti, ipotesi al confine della fantascienza, dolorosa e inconciliabile verità umana. Un'opportunità preziosa per rileggere una delle pagine piú nefaste della nostra storia. -
Qualcosa di nuovo sotto il sole. Storia dell'ambiente nel XX secolo
Ritorna a quasi vent'anni dalla prima edizione italiana, e con una nuova introduzione dell'autore, un classico degli studi sulla storia dell'ambiente.«Qualcosa di nuovo sotto il sole»: contrapponendosi alle parole che con-densavano l’antica saggezza dell’Ecclesiaste, questo libro rivela fin dal titolo la radicale portata dei cambiamenti che l’uomo del secolo scorso ha introdotto nel mondo fisico. «Inconsapevolmente, – scrive John R. McNeill, – il genere umano ha sottoposto la Terra a un esperimento non controllato di dimensioni gigantesche. Penso che, col passare del tempo, questo si rivelerà l’aspetto piú importante della storia del XX secolo: piú della Seconda guerra mondiale, dell’avvento del comunismo, dell’alfabetizzazione di massa, della diffusione della democrazia, della progressiva emancipazione delle donne». Fondando la sua ricerca su una ricchissima documentazione, McNeill propone un’originale storia delle relazioni tra uomo e ambiente. Dalle foreste indonesiane all’aria di Londra, dalla caccia alle balene alle trasformazioni del clima, le nuove condizioni della Terra sono spesso la conseguenza non calcolata dei nostri modelli sociali, politici, economici e culturali. I sistemi che mantengono in vita il pianeta non potranno perciò piú essere considerati come un semplice sfondo per le vicende umane: l’integrazione tra storia ed ecologia è, a parere dell’autore, una esigenza pressante per il futuro. -
Quinta stagione. Monologo drammatico
È una stagione nuova, sconosciuta,rnche le quattro della tradizionernraccoglie, supera e scomponernaprendo il campo a un tempornindefinito, penoso e scriteriato -rnsole nell'uragano, arcobalenornal buio, sete dell'affogato -rncieca ricerca di un comunernafflato che tenga insieme quantorninvece si slabbra, sfalda, decompone:rnecco la quinta, inedita stagione.rnMille voci – furiose e dolcissime, alte e sfrenate, colte o volgari, precipitose, afferrate per strada o riprese dalla tradizione letteraria – coabitano nella mente del protagonista di questo monologo drammatico. Il poeta-ventriloquo tutte le accoglie per comporre la sua appassionata sonata alla Quinta Stagione, il tempo nuovo, difficile, confuso, sconcertante, che s’impone. Una nuova stagione in cui, al di là delle maschere della vita sociale e delle narrazioni private ad uso consolatorio, siamo chiamati a fare i conti con noi stessi. Con la nostra intima verità. Umile, prosaica, contraddittoria. Aperta alle questioni finali. Cosí da ritrovare la nostra propria appartenenza al flusso collettivo e universale. Noi, nel Mondo. Il poemetto, dalla forte impronta teatrale, si snoda secondo quella forma discorsiva-divagante, in cui Marcoaldi è maestro. Ma piú l’andamento si fa sussultorio e centrifugo, piú conduce il lettore nella selva oscura del senso profondo della vita. E dietro il tono apparente di conversazione, prende corpo qualcosa di molto simile a una Apocalisse. Che racconta la fine irreversibile di un tempo ormai per sempre consumato, e anticipa in controluce un possibile, nuovo inizio. -
L' arte della statistica. Cosa ci insegnano i dati
Partendo da casi particolari della vita di tutti i giorni per introdurre ai concetti generali, in questo libro David Spiegelhalter ci mostra quanto la statistica possa contribuire per esempio a catturare un serial killer prima che colpisca ancora o a individuare il passeggero piú fortunato del Titanic o a capire quanto uno screening medico sia veramente necessario.«Un libro che ci insegna in che modo usare l'inarrestabile diluvio di dati per migliorare la nostra comprensione del mondo» – NatureNei secoli la statistica ha svolto un ruolo di primo piano nella comprensione scientifica del mondo, e quotidianamente ognuno di noi sperimenta in quali innumerevoli modi le affermazioni statistiche determinano la nostra vita o vengono abilmente sfruttate da parte dei media e dei centri di potere. Nell'era in cui i big data si affermano come disciplina fondamentale del mondo dell'economia, della finanza e in tutti gli aspetti della vita politica e sociale, essere consapevoli delle basi della statistica è piú importante che mai. Con questo libro, semplice e autorevole insieme, David Spiegelhalter guida il lettore attraverso i principî essenziali di un universo fondamentale quanto sconosciuto. Partendo da casi particolari della vita di tutti i giorni per introdurre ai concetti generali, Spiegelhalter ci mostra quanto la statistica possa contribuire per esempio a catturare un serial killer prima che colpisca ancora o a individuare il passeggero piú fortunato del Titanic o a capire quanto uno screening medico sia veramente necessario. E poi, quanti alberi ci sono sul pianeta? Davvero gli ospedali con piú pazienti hanno tassi di sopravvivenza piú alti? -
Sette brevi lezioni sullo stoicismo
E se qualcuno ci dicesse che molte sofferenze della nostra vita dipendono dal modo in cui pensiamo alle cose? E se sostenesse di poterci mostrare come evitare ansia, frustrazione, rabbia? E se risultasse che evitare tutto questo è interamente nelle nostre mani?«Con questo agile e godibilissimo pamphlet, Sellars riesce nel compito di stimolare la voglia di approfondire, di leggere (o rileggere) le opere di Marco Aurelio, di Seneca, di Epitteto, perché più che una guida filosofica o terapeutica, è un’esortazione a conoscere, a porci le domande giuste per elaborare o ritrovare giudizio.» – Beniamino Cavalli per MaremossoChe cosa possiamo fare per reagire quando le cose non risultano essere come le vorremmo? In questo libro illuminante e di grande incoraggiamento e sostegno per ciascuno di noi, John Sellars esamina le lezioni di alcuni filosofi antichi per mostrarci come essi possano essere una fonte di ispirazione nella nostra vita quotidiana. In sette brevi lezioni Sellars ci spiega in che cosa consiste la filosofia stoica – in particolare, nell'interpretazione di Seneca, Epitteto e Marco Aurelio – e in che modo queste idee possono essere applicate (e sono già effettivamente applicate, ad esempio nel mondo anglosassone) nella nostra vita quotidiana. Una filosofia antica dunque, che può tuttavia avere un impatto forte sulla nostra esistenza. -
La ragazza del secolo scorso
Il racconto di una vita: la politica come educazione sentimentale.«Questo non è un libro di storia. È quel che mi rimanda la memoria quando colgo lo sguardo dubbioso di chi mi è attorno: perché sei stata comunista? perché dici di esserlo? che intendi? senza un partito, senza cariche, accanto a un giornale che non è piú tuo? è una illusione cui ti aggrappi, per ostinazione, per ossificazione? [...] Comincio dall'interrogare me. Senza consultare né libri né documenti ma non senza dubbi. Dopo oltre mezzo secolo attraversato correndo, inciampando, ricominciando a correre con qualche livido in piú, la memoria è reumatica. Non l'ho coltivata, ne conosco l'indulgenza e le trappole. Anche quelle di darle una forma. Ma memoria e forma sono anch'esse un fatto tra i fatti. Né meno né piú». (Rossana Rossanda) -
La sposa liberata
Un matrimonio può finire per molti motivi, ma Yohanan Rivlin, professore di storia mediorientale a Haifa, è convinto che a causare il divorzio del figlio Ofer sia stato un segreto nascosto. Da quando Galia, la moglie, lo ha ripudiato, sono passati cinque anni, eppure Ofer non ha ancora superato il trauma. Cosa genera tanta sofferenza?Incapace di sopportare l'infelicità del figlio, il professor Rivlin tenta di riallacciare i legami con la famiglia dell'ex nuora. Iniziano cosí le sue indagini, e le sue visite, per venire a capo di un enigma che lo fa macerare nell'ansia. Il professore ebreo, tuttavia, non riuscirà a risolvere il mistero da solo, e gli arabi, temuti e amati, arriveranno ad aiutarlo. Ambientato tra il 1998 e il 1999, quando ancora erano vive le speranze di pace e l'Autonomia palestinese compiva i primi passi in Cisgiordania, La sposa liberata conferma ancora una volta la maestria narrativa e poetica di Abraham Yehoshua, ponendolo tra i maggiori scrittori della letteratura mondiale. -
Mai tardi. Diario di un alpino in Russia
Cronaca autentica di una delle pagine piú terribili della guerra fascista, questo libro traccia anche la storia di una esperienza individuale che riflette una svolta decisiva nella storia di tutti gli italiani.«Revelli ha adoperato la scrittura come un ponte fra il tempo della sua giovinezza e il nuovo, traghettatore nobile di valori che non scadono se non li si lascia scadere» – Paolo Di PaoloQuesto diario racconta giorno per giorno l'odissea degli alpini della «Tridentina» in Russia, sino alla tragica conclusione della ritirata. Molte pagine da allora sono state scritte su quell'evento, ma le annotazioni scarne che Nuto Revelli ha affidato al suo taccuino continuano a costituire una testimonianza viva e indimenticabile. Cronaca autentica di una delle pagine piú terribili della guerra fascista, il libro traccia anche la storia di una esperienza individuale che riflette una svolta decisiva nella storia di tutti gli italiani. -
Letteratura e poesia dell'antico Egitto. Cultura e società attraverso i testi
Le sorprendenti ricchezze letterarie dell'Egitto dei Faraoni furono una delle scoperte di J.-F. Champollion, il geniale decifratore della stele di Rosetta. Da allora nuove spedizioni e ritrovamenti hanno accumulato una documentazione di immenso valore, che ci consente di ricostruire la storia millenaria di una civiltà affascinante, e di comprenderne il pensiero, le concezioni morali, i sentimenti, gli aspetti della vita quotidiana. Opere morali e sapienziali, di astrologia e di interpretazione dei sogni, testi politici e profetici, raccolte religiose e funerarie, satire, storie popolari, opere narrative, racconti di viaggio: dai «giacimenti» dell'Egitto antico, tardo, ellenistico e romano, Edda Bresciani ha selezionato con rigore scientifico, ma anche con attenzione alle esigenze del lettore non specialista, una raccolta di rara suggestione, vero specchio dell'eterna civiltà del Nilo. -
Le donne di Ravensbrück. Testimonianze di deportate politiche italiane
Un libro sull'orrore patito, ma anche sulle forze del cuore, dell'anima e della mente che cinque prigioniere seppero opporre all'atroce realtà del Lager.«Le deportate erano, nel migliore dei casi, estenuati animali da lavoro e, nel peggiore, effimeri ""pezzi di immondizia"""". Ce lo confermano le pochissime a cui la forza, l'intelligenza e la fortuna hanno concesso di portare testimonianza» – Primo LeviA Ravensbrück, il campo di concentramento destinato ad accogliere una popolazione in prevalenza femminile, morirono circa novantaduemila donne. Lidia Beccaria Rolfi (che là fu deportata e sopravvisse) e Anna Maria Bruzzone hanno raccolto le testimonianze di alcune prigioniere che raccontano la loro esperienza di deportate, coperte di stracci, divorate dai pidocchi, sfinite dalla denutrizione, dalle botte, dai bestiali turni di lavoro. Un libro sull'orrore patito, ma anche sulle forze del cuore, dell'anima e della mente che le cinque prigioniere seppero opporre all'atroce realtà del Lager."" -
Prometeo a Fukushima. Storia dell'energia dall'antichità ad oggi
Il ruolo cruciale dell'energia nell'intera storia dell'umanità.Questo libro ripercorre il rapporto tra l’uomo e l’energia, dal fuoco alle ultime tecnologie. In questa lunga storia l’Ottocento, ovvero il secolo del carbone, è il periodo della scoperta della maggior parte delle fonti che impieghiamo oggi e dei relativi modi di sfruttarle, mentre il Novecento, il secolo piú vorace di energie come di risorse, è quello del passaggio da politiche nazionali delle fonti energetiche alla geopolitica dell’energia capace di scatenare guerre e lasciare in eredità al nuovo millennio tensioni irrisolte. Di questa storia fanno parte diversi celebri disastri, come gli incidenti di Chernobyl o di Fukushima. Sempre piú la partita dell’energia comporta la guerra per le proprietà delle fonti e delle materie prime, la depredazione di territori e paesi piú deboli e danni ambientali. Ma un nuovo modello di sviluppo dovrebbe puntare al miglioramento tecnologico dell’impiego delle fonti naturali, a scelte omogenee alle caratteristiche delle singole aree, a una diversa impostazione dei trasporti, e al perseguimento di un’economia circolare capace di ridurre il consumo di energia e la quantità di rifiuti. Al fine di consumare meno il Pianeta. -
1793
È l'autunno del 1793. Gustavo III è morto e la Svezia geme sotto il pugno di ferro di Gustaf Adolf Reuterholm, il lord reggente. Il Paese è affamato, sfinito dalle troppe guerre del defunto re. La paranoia prolifera come un morbo e per i vicoli di Stoccolma si sussurra di cospirazioni e complotti. Così la scoperta di un cadavere orrendamente mutilato sull'isola di Södermalm diventa una questione della massima urgenza. L'incarico di risolvere il mistero viene affidato a Cecil Winge, un geniale procuratore ormai consumato dalla tisi. Con lui, Mickel Cardell, un reduce della guerra contro la Russia che, nonostante abbia lasciato il braccio sinistro sul campo di battaglia, possiede ancora una forza quasi sovrumana. -
1794
Stoccolma, 1794. In una città in cui lo splendore del passato sbiadisce giorno dopo giorno, una donna muore la notte delle nozze. Voci e superstizioni corrono incontrollate: c’è chi parla della follia del marito, altri arrivano a evocare l’irruzione di un branco di lupi. La madre è convinta di sapere la verità ma nessuno le crede.rn«Il nuovo re del noir scandinavo». - Il Venerdí di Repubblicarnrnrnrn«Con Niklas Natt och Dag il crime svedese fa una memorabile incursione nella storia». - The GuardianrnStoccolma, 1794. In una città in cui lo splendore del passato sbiadisce giorno dopo giorno, una donna muore la notte delle nozze. Voci e superstizioni corrono incontrollate: c’è chi parla della follia del marito, altri arrivano a evocare l’irruzione di un branco di lupi. La madre è convinta di sapere la verità ma nessuno le crede. Non le resta che rivolgersi a Mickel Cardell, un ex soldato con un arto di legno, che ha fatto della lotta a ogni sopruso lo scopo della sua vita.rnrnUna madre piange la figlia assassinata la notte delle nozze. Ma nessuno pare voglia aiutarla a scoprire cosa è successo. Nella Svezia del 1794, le persone comuni non hanno voce. E l’unica speranza di questa madre è un uomo con un braccio solo e una forza eccezionale, Mickel Cardell. L’ex soldato è ancora scosso per la morte dell’amico e mentore Cecil Winge, ma l’indagine dell’anno precedente ha ridato un significato alla sua vita. E risolvere questo nuovo caso porterà, forse, ancora un po’ di senso in un mondo che sembra impazzito. -
Angeli e diavoli. L'obbedienza e la ribellione
«Non è una questione di professioni di fede, di teologie o di superstizione. Piú semplicemente, angeli e diavoli entrano in gioco ogni qual volta ci imbattiamo in esempi di bene e di male, di virtú e di peccato, di obbedienza e di ribellione, alla stregua di figure, o maschere, utilizzate dal nostro pensiero per interpretare la realtà secondo uno schema dualistico. Bianco e nero, luce e ombra, paradiso e inferno...»«Simoni dedica pagine e disegni bellissimi a questa implementazione secolare del pantheon demoniaco, effetto di una deriva fluviale di paganesimi antichi e moderni che depositano i loro detriti in un oscuro bacino di simboli destinato ad alimentare l’immaginario occidentale fino ai nostri giorni» - Marino Niola, Robinsonrn«Un testo chiesto dalla casa editrice a Simoni per inserirlo nella collana ""Versus"""", nella quale diversi autori mettono di fronte concetti o personaggi in antitesi» - Davide Bonesi, La Nuova FerraraEterni simboli del bene e del male, rappresentazioni della virtú e del peccato, angeli e diavoli sono i contrappesi della bilancia che tiene in equilibrio la Creazione. Nell'immaginario comune, gli uni sono vestiti di luce e associati alle sfere celesti, gli altri avvolti di caligine e legati al mondo sublunare; i primi votati all'obbedienza, i secondi alla ribellione. Tuttavia non è sempre cosí, talvolta le loro caratteristiche sembrano quasi scambiarsi, sollevando profondi interrogativi. È piú ribelle Satana, che rese il genere umano consapevole di sé attraverso il peccato originale, oppure l'arcangelo Michele, a un certo punto divenuto «quasi Dio»? È piú obbediente l'angelo che svelò a Nicolas Flamel i segreti dell'alchimia o il diavolo che fece l'accordo con Teofilo? Da un lato l'ineffabilità della grazia, dall'altro l'odore dello zolfo: una sfida che appassiona l'uomo fin dalla notte dei tempi. Simoni ce la racconta, e la illustra con i suoi disegni."" -
Immunitas. Protezione e negazione della vita
Mai come in questo momento, connotato da una minaccia sempre più pressante e diffusa, la richiesta di immunizzazione sembra caratterizzare tutti gli aspetti della nostra esistenza. Quanto più si sente esposta al rischio di infiltrazione e di contagio da parte di elementi estranei, tanto più la vita dell'individuo e della società si chiude all'interno dei propri confini protettivi. Tuttavia, questa opzione immunitaria ha un prezzo assai alto: come il corpo individuale, anche quello collettivo può essere «vaccinato» dal male che lo insidia soltanto attraverso la sua immissione preventiva e controllata. Ciò vuol dire che, per sfuggire alla presa della morte, la vita è costretta a incorporarne il principio. A sacrificare la «forma» del vivente alla sua semplice sopravvivenza biologica. Ormai questo meccanismo dialettico tra conservazione e negazione della vita sembra pervenuto a un punto limite: al di là del quale si apre la drammatica alternativa tra un esito autodistruttivo e una possibilità ancora inedita che ha al centro un nuovo pensiero della comunità. -
Nel contagio
Non ho paura di ammalarmi. Di cosa allora? Di tutto quello che il contagio può cambiare. Di scoprire che l'impalcatura della civiltà che conosco è un castello di carte. Ho paura dell'azzeramento, ma anche del suo contrario: che la paura passi invano, senza lasciarsi dietro un cambiamento.rnrnL'epidemia di CoViD-19 si candida a essere l'emergenza sanitaria piú importante della nostra epoca. Ci svela la complessità del mondo che abitiamo, delle sue logiche sociali, politiche, economiche, interpersonali e psichiche. Ciò che stiamo attraversando ha un carattere sovraidentitario e sovraculturale. Richiede uno sforzo di fantasia che in un regime normale non siamo abituati a compiere: vederci inestricabilmente connessi gli uni agli altri e tenere in conto la loro presenza nelle nostre scelte individuali. Nel contagio la mancanza di solidarietà è prima di tutto un difetto d'immaginazione. Nel contagio siamo un organismo unico, una comunità che comprende l'interezza degli esseri umani. -
Gec dell'avventura
Un romanzo inedito e incompiuto di Silvio D'Arzo è stato ritrovato e trascritto da Alberto Sebastiani, grande esperto dello scrittore reggiano. Abbiamo chiesto a Eraldo Affinati, da sempre estimatore di D'Arzo, di scriverne un finale possibile. Cosa che Affinati ha fatto con grande entusiasmo.«Ho accettato l'invito con l'incoscienza e l'ingenuità del capitano coraggioso.»La storia è ambientata nell'Inghilterra del Settecento. Gec è un ragazzino, sua madre è la levatrice del paese, suo padre è morto: era un sellaio ma Gec crede che fosse un corazziere del re caduto in battaglia. Quando viene a sapere la verità scappa da casa e finisce su una nave di pirati dove troverà un'altra figura paterna. A un certo punto la madre è in pericolo. Tornerà Gec a salvarla? E che ne sarà dei pirati e della loro nave? Un romanzo per ragazzi avvincente, profondo e commovente anche per gli adulti.Nel «libro per ragazzi», senza abbandonare l'ambientazione storica o i temi a lui cari e nemmeno la lingua e gli stilemi che ne caratterizzano l'espressione in quella fase, D'Arzo cerca di costruire un racconto che non sia solo d'atmosfera, come tutti quelli scritti fino a quel momento. Con Gec D'Arzo prova a risolvere il conflitto tra lirismo e narrativa tipico della sua generazione in un ambito specifico (la letteratura per l'infanzia), attraverso un incontro tra il fantastico e il romanzo d'avventura, o soprattutto in uno spazio diverso: non il cielo degli angeli o la terra dei demoni, ma il mare dei pirati. Il protrarsi negli anni del progetto, in un mutato clima letterario, culturale ed editoriale, porta però D'Arzo ad abbandonare quella ricerca, nella speranza di una pubblicazione poi mai avvenuta. Gec resta dunque la sola testimonianza del tentativo di superare l'«esilio» coniugando l'atmosfera e la ricercatezza letteraria con l'avventura e la dimensione fantastica, che non trova infatti realizzazione nemmeno nei successivi libri per ragazzi. I soli testi darziani, peraltro, in cui l'azione romanzesca permane. -
Non esiste saggezza. Edizione definitiva
Un affresco commovente fatto di domande profonde e illuminazioni repentine. Un libro in cui, con un sottile ma nitido filo di Arianna, Gianrico Carofiglio insegue il senso impalpabile dell'avventura umana. Con due racconti in piú.rn«Un sorriso lieve le si dipinse sulle labbra a quel ricordo. Sembrava parlasse di una storia d’amore, di un primo bacio, non dell’inseguimento di uno scippatore».rnDonne che appaiono all'improvviso e all'improvviso scompaiono. Uomini alla ricerca di qualcosa che ignorano e che li spinge oltre i confini del prevedibile. Situazioni consuete che d'un tratto virano nei territori dell'inquietudine. Interviste impossibili. Storie d'amore che nascono nei luoghi piú inattesi, in bilico fra sogno e realtà. Con due racconti in piú. Non esiste saggezza è un affresco commovente fatto di domande profonde e illuminazioni repentine. Un libro in cui, con un sottile ma nitido filo di Arianna, Gianrico Carofiglio insegue il senso impalpabile dell'avventura umana. -
Il fratello
Fin dove sei disposto a spingerti per difendere tuo fratello?«Anche se gli elementi della narrazione di Nesbø ci sono tutti - sangue, brutalità, sesso, alcol, musica rock, colpi di scena, imprevedibilità - questa volta sul piatto della narrazione è servita al lettore l'introspezione psicologica, la lacerazione dell'animo umano. Qualcosa di primoridiale e selvaggio» - Jessica Chia, la Lettura«Un po' Lev Tolstoj un po' Agatha Christie ""Il fratello"""" indaga la malvagità in seno alla famiglia. E ancora una volta fa centro» - Claudia Morgoglione, Robinson«Siamo una famiglia. E dobbiamo restare uniti perché non abbiamo nessun altro. Amici, fidanzate, vicini, compaesani, lo Stato. Non sono che un'illusione e non valgono un cazzo il giorno in cui ti ritrovi veramente nel bisogno. Allora saremo noi contro loro, Roy. Noi contro tutti quanti gli altri.»Carl, il fratello minore, se ne è andato da tempo in Minnesota dove è diventato imprenditore e da allora di lui non è arrivato che l'eco del suo successo. Ma ora che Carl è inaspettatamente tornato con il grandioso progetto di costruire un hotel e trasformare il paese in una località turistica, Roy si trova di nuovo a doverlo difendere dall'ostilità e dai sospetti degli altri. Come quando erano ragazzi, Roy cerca di proteggere Carl, ma suo malgrado si ritrova risucchiato in un passato che sperava sepolto per sempre. Dall'incontrastato maestro del crime scandinavo – 40 milioni di copie nel mondo – un thriller sulle menzogne, i segreti, i tradimenti nascosti dietro la rassicurante facciata della vita familiare."" -
Aminta
L'Aminta ha ricevuto nel tempo le cure di molti editori e commentatori. Il testo critico che qui si presenta al posto di quello vulgato, inaffidabile e concepito su presupposti erronei, perviene a una storia testuale del tutto nuova, come è illustrato nell'ampia nota al testo che chiude il volume. A sua volta il commento rivede in profondità la tradizione dei commenti al testo, rendendo il giusto merito ai contributi dell'erudizione sei-settecentesca, preziosi nella ricerca delle fonti letterarie sottese all'opera ma passati nel tempo sotto silenzio o dimenticati.Sul fondamento di un testo criticamente accertato, al commento è consentito di indagare piú a fondo la fisionomia linguistica e stilistica della pastorale. L’attenzione prestata alla dimensione linguistica comporta fra i suoi risultati non solo un incremento nel numero delle fonti rispetto a quelle procurate dai commenti precedenti, in specie estendendo il raggio di osservazione al di fuori della riserva costituita dalla tradizione poetica, ma anche un’analisi piú minuta dei riscontri praticabili in altre opere tassiane, in versi e in prosa. Anche quel che non resta impigliato nella rete dei rimandi intertestuali acquista, in questa prospettiva, una sua rilevanza, in quanto caratteristico dell’impasto linguistico dell’Aminta soltanto. In qualche caso l’opera di raffronto conduce a nuove ipotesi di riconoscimento per le traduzioni di testi classici avute fra mano da Tasso o per i riferimenti al contesto storico contenuti allusivamente nella pastorale: cosí vale per i personaggi di Nerina e Dafne, sinora non ricondotti a figure reali della corte ferrarese. Al termine di ogni atto una nota conclusiva pone nel debito rilievo la varietà di soluzioni, formali e insieme drammaturgiche, che sono di volta in volta esperite entro l’unità di misura della scena o dell’atto.