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I comunisti italiani e gli altri. Visioni e legami internazionali nel mondo del Novecento
A cent'anni dalla scissione di Livorno del gennaio 1921, questo libro rilegge protagonisti e momenti principali della storia del comunismo italiano in un'ottica internazionale, fino alla sua conclusione dopo la caduta del Muro di Berlino nel novembre 1989.I comunisti italiani si rappresentarono sempre come una forza nazionale e internazionale, seppure declinando i due termini in modi assai diversi tra loro nel corso del tempo. Silvio Pons ricostruisce le loro visioni, i legami e le strategie come un particolare caso di studio del comunismo globale. Tramite l'intera parabola del Pci, è possibile vedere i nessi e le interazioni molteplici tra la storia italiana e questioni cruciali del Novecento quali l'impatto della rivoluzione bolscevica nel 1917, le esperienze dell'antifascismo e dello stalinismo, la guerra fredda e la divisione dell'Europa, la decolonizzazione e la nascita del mondo postcoloniale, il «Sessantotto globale», il ruolo della Comunità Europea, la fine del comunismo in Europa. Silvio Pons rilegge visioni, legami, protagonisti e momenti principali nella storia del comunismo italiano come un particolare caso di studio del comunismo globale. La cultura politica espressa da gruppi dirigenti a forte vocazione intellettuale e da personalità come Gramsci, Togliatti, Berlinguer viene analizzata nelle visioni dell'ordine europeo e mondiale, nella costruzione di senso dei nessi tra identità nazionali e appartenenze internazionali, nell'approccio ai temi della pace e della guerra. L'internazionalismo fu una genealogia rivoluzionaria, un fondamento simbolico, un complesso di pratiche e una cultura condivisa. I comunisti italiani si ritagliarono un posto specifico nel progetto globale nato nel 1917, dando vita al principale partito comunista in Occidente e proponendosi come coscienza critica di una «comunità immaginata» su scala mondiale. Piú di ogni altra cultura politica italiana, si legarono a influenze e connessioni transnazionali, con il risultato controverso di contribuire alla frattura della comunità nazionale nella guerra fredda e di esercitare un'opera di mediazione oltre i confini e le rappresentazioni dell'ordine bipolare. Il loro internazionalismo si trasformò nel corso del tempo, sebbene senza mai recidere del tutto il legame esistenziale con la matrice originaria, fino a confluire nella visione dell'Europa come soggetto della politica mondiale. Un'eredità che ha senso rivisitare oggi, in un tempo che registra il declino degli internazionalismi del secolo scorso mentre il mondo transnazionale stenta a emergere. -
Questa terra è la nostra terra. Manifesto di un migrante
Secondo il dio Indra, protettore dei viaggiatori, «non c'è felicità per colui che non viaggia». Le persone non sono piante. Le migrazioni sono una costante della storia umana. E oggi piú che mai, perché le conseguenze del colonialismo, delle guerre, del cambiamento climatico hanno reso la vita impossibile nei loro Paesi d'origine a milioni di persone. Siamo un pianeta in movimento e Suketu Mehta, con la chiarezza e la passione che l'hanno reso celebre, ci racconta perché questa è la cosa migliore che potesse capitarci.«Scritto con dolore e collera, ""Questa terra è la nostra terra"""" è un libro decisivo per i nostri tempi, un'appassionata difesa della condizione di migrante. Perché meritiamo di essere accolti, e non temuti» – Salman Rushdie«Siamo qui perché voi siete stati lí»: è cosí che rispondeva il nonno di Mehta a chi gli chiedeva perché avesse lasciato l'India per l'Inghilterra. Una risposta semplice, diretta, cosí come è diretto Mehta nell'affrontare l'argomento in Questa terra è la nostra terra. Partendo dalla sua esperienza personale – lo scrittore è emigrato ragazzo da Bombay a New York con la sua famiglia –, Mehta fa il giro del mondo per delineare il quadro della situazione in Occidente: dalla frontiera tra Messico e Stati Uniti, alla recinzione che separa il Marocco da Melilla, alle politiche islamofobe di molti governi europei, il sentimento prevalente è la paura. Perché le storie di chi ogni giorno lavora e lotta duramente per conquistare diritti che dovrebbero essere scontati sono offuscate dai discorsi altisonanti pieni di retorica populista. E allora tutti a difendersi, chiudersi, respingere invece di accogliere. È un errore, e Mehta lo racconta in questo vero e proprio manifesto a favore dell'immigrazione: non si può che trarre vantaggio dall'apertura, dall'accoglienza, dallo scambio. Appassionato, intenso, tenero, pieno di storie e personaggi memorabili, Questa terra è la nostra terra è una lucida lettura del presente, e un incoraggiamento a cambiare il futuro."" -
Spatriati
Libro vincitore del Premio Strega 2022Claudia entra nella vita di Francesco in una mattina di sole, nell'atrio della scuola: è una folgorazione, la nascita di un desiderio tutto nuovo, che è soprattutto desiderio di vita. Cresceranno insieme, bisticciando come l'acqua e il fuoco, divergenti e inquieti. Lei spavalda, capelli rossi e cravatta, sempre in fuga, lui schivo ma bruciato dalla curiosità erotica. Sono due spatriati, irregolari, o semplicemente giovani. Un romanzo sull'appartenenza e l'accettazione di sé, sulle amicizie tenaci, su una generazione che ha guardato lontano per trovarsi.«Una grande storia libera di questo tempo sghembo» – Concita De Gregorio, la Repubblica«Un romanzo baciato da qualcosa di magico: l'incontro tra scrittura e personaggi, tra senso poetico e precisione, tra forza e verità nel raccontare il proprio tempo – Annelena Benini, Il Foglio«Una trama che s'infittisce, e scolpisce i personaggi raccontati da Mario Desiati con la precisione e la bellezza della sua prosa generosa e affilata insieme» – Lisa Ginzburg, Avvenire«Leggendolo ci sentiamo vivi, non semplicemente elettrizzati: vivi in ogni inconfessata sfumatura mentre camminiamo spavaldi su quel lato della luna che non a tutti è dato vedere» – Nadia Terranova, tuttolibri«A volte si leggono romanzi solo per sapere che qualcuno ci è già passato.»Claudia è solitaria ma sicura di sé, stravagante, si veste da uomo. Francesco è acceso e frenato da una fede dogmatica e al tempo stesso incerta. Lei lo provoca: lo sai che tua madre e mio padre sono amanti? Ma negli occhi di quel ragazzo remissivo intravede una scintilla in cui si riconosce. Da quel momento non si lasciano piú. A Claudia però la provincia sta stretta, fugge appena può, prima Londra, poi Milano e infine Berlino, la capitale europea della trasgressione; Francesco resta fermo e scava dentro di sé. Diventano adulti insieme, in un gioco simbiotico di allontanamento e rincorsa, in cui finiscono sempre per ritrovarsi. Mario Desiati mette in scena le mille complessità di una generazione irregolare, fluida, sradicata: la sua. Quella di chi oggi ha quarant'anni e non ha avuto paura di cercare lontano da casa il proprio posto nel mondo, di chi si è sentito davvero un cittadino d'Europa. Con una scrittura poetica ma urticante, capace di grande tenerezza, dopo Candore torna a raccontare le mille forme che può assumere il desiderio quando viene lasciato libero di manifestarsi. Senza timore di toccare le corde del romanticismo, senza pudore nell'indagare i dettagli piú ruvidi dell'istinto e dei corpi, interroga il sesso e lo rivela per quello che è: una delle tante posture inventate dagli esseri umani per cercare di essere felici.Proposto da Alessandro Piperno al Premio Strega 2022 con la seguente motivazione:«Lasciatemi dire, anzitutto, che sono pochi gli scrittori italiani contemporanei che abbiano saputo imprimere al proprio itinerario letterario una coerenza così implacabile. Dai tempi lontani Desiati ha saputo restare fedele al suo mondo con un'ostinazione sorprendente. Ecco, a mio giudizio, Spatriati è il suo libro migliore, il fiore della maturità, quello in cui i temi, le atmosfere e lo stile raggiungono una sintonia incantevole. C'è... -
Un bacio dietro al ginocchio
Una madre, una figlia poco piú che ventenne, le quattro pareti della loro casa e un duello di parole e silenzi. Poi una mano chiude a chiave una porta, e quel gesto è uno spartiacque tra il prima e il dopo. Ci sono libri che ti trascinano nel cuore di un mistero rispettandolo, facendolo risuonare sino all'ultimo. Questo libro è cosí: un ingranaggio narrativo perfetto. Ti catapulta con forza nella testa di due personaggi feriti e vivissimi, ti fa vedere con i loro occhi, sentire con la loro pelle, procedere a tentoni con loro. A un passo dal mistero.«Conflitti, segreti e molte bugie. Carmen Totaro descrive la più complessa delle relazioni» - Maurizio Crosetti, Robinson«Una parola nuova sull'essere madri e figlie. Questo è un libro da non mancare» - Paolo Giordano«Forse, se ne avesse avuto coscienza, avrebbe potuto confessarle che la ammirava in un modo strano e terribile, perché può arrivare il momento in cui si deve avere il coraggio di bruciare tutto, anche la propria madre.»Tutto ha inizio con una cena come tante: una madre e una figlia sedute a un tavolino sulla Darsena, a metà giugno, con un bicchiere di vino in mano e molti pensieri in testa. Le due chiacchierano del piú e del meno, soprattutto del meno, con una tensione che cresce dietro ogni parola. E poi, scena dopo scena, l'impensabile. Mentre la madre sta facendosi un bagno, il gas invade l'appartamento e la figlia esce da quella casa per non tornare. Cos'è successo davvero quella sera? Dov'è Elisa, perché è fuggita? Perché si è inventata per anni una vita che non era la sua? E soprattutto perché Ada, mentre indaga seguendo le sue tracce, fa di tutto per coprirla? Un romanzo che non riesci a smettere di leggere grazie al montaggio ipnotico e alla magia di una scrittura calibratissima. Carmen Totaro, con un incedere senza scampo, con una sensibilità unica per i dettagli che racchiudono il senso di intere relazioni, scrive la storia indimenticabile del distacco tra una madre e una figlia, e forse del loro ritrovarsi. Cosí, quando giri l'ultima pagina di questa storia familiare che indaga quel confine sottilissimo tra ciò che è normale e ciò che non può dirsi tale, senti che quello che stringi tra le mani non è solo un noir psicologico di fortissimo impatto: è molto di piú. È un libro che ci contiene tutti e che ci porta in acque profonde. -
La ragazza A
Una storia di abisso e redenzione, di legami familiari malati e affetti che sconfiggono il tempo.«La Ragazza A. La ragazza che era scappata. Se qualcuno poteva farcela, quella eri tu.»rn«Abigail Dean entra nella letteratura con la potenza di un ariete. Provate a smettere e ditemi se ci riuscite». - Niccolò Ammanitirn«Abigail Dean, avvocato del team di Google, fa centro con un romanzo sul filone del ""ritorno alla normalità"""" dopo un sequestro. Evitando commozioni e ricette facili» - Mariarosa Mancuso, Robinsonrn«Un romanzo fantastico». - Paula Hawkinsrnrn«È raro che un romanzo affronti un dramma psicologico in modo tanto coinvolgente e dipinga i personaggi con tratti così profondi. La Ragazza A è un classico dei giorni nostri». - Jeffery DeaverLex non vuole piú pensare alla sua famiglia. Non vuole piú pensare all'infanzia degli orrori. Non vuole piú pensare a sé stessa come la Ragazza A, quella che era riuscita a scappare. Ma quando molti anni dopo sua madre muore lasciando la vecchia casa in eredità, la voragine del passato si spalanca di nuovo sotto i suoi piedi. Lex vorrebbe trasformare l'edificio in un luogo di pacificazione, ma per prima cosa deve fare i conti con i sei fratelli e con l'indicibile infanzia che hanno condiviso. Cosí, quella che comincia come un'adrenalinica storia di sopravvivenza e riscatto, diventa racconto di rivalità tra fratelli e alleanze ancestrali."" -
L' uomo del porto
Catania. Nella grotta di un fiume sotterraneo usata come saletta da un locale molto noto viene ritrovato il cadavere di un uomo: lo hanno accoltellato. Una brutta faccenda su cui dovrà fare luce il vicequestore Vanina Guarrasi che, come se non bastasse, da qualche settimana è pure sotto scorta.«La migliore scrittrice di storie di poliziotte in circolazione» – Severino Colombo, Corriere della Sera«Cristina Cassar Scalia conduce il lettore negli angoli più bui di Catania, lo spinge a vedere oltre le apparenze, a inseguire i fantasmi della città che si agitano tra la vecchia pescheria, i quartieri popolari e quelli benestanti. E nello stesso tempo riavvolge il passato di Vanina e la spinge a confrontarsi con i suoi incubi.» - Stefania Parmeggiani, RobinsonVincenzo La Barbera, professore di filosofia presso il liceo classico, era un tipo solitario, che usava come casa una vecchia barca a vela ormeggiata nel porto ed era amatissimo dagli studenti. Niente debiti, né legami con la malavita. Eppure qualcuno lo ha ucciso, lasciando il suo corpo nel letto dell'Amenano, un corso d'acqua che secoli fa un'eruzione dell'Etna ha ricoperto di lava e che ora scorre sotto il centro storico della città. Vanina Guarrasi – la cui esistenza si è complicata, casomai ce ne fosse bisogno, per via di una minaccia di morte giunta dalla mafia palermitana – prende in mano l'indagine. Di indizi, nemmeno l'ombra. Il mistero è assai complesso, e forse ha le sue radici nel passato ribelle della vittima. Per risolverlo, però, Vanina potrà contare ancora una volta sull'aiuto dell'impareggiabile commissario in pensione Biagio Patanè. -
Il narratore ferito. Corpo, malattia, etica
Un saggio imprescindibile per gli addetti ai lavori – i professionisti della salute, gli studenti e i ricercatori –, ma anche per quanti si trovino a dover prestare orecchio alla voce della sofferenza, propria e altrui. Perché siamo tutti narratori feriti. O tutti possiamo esserlo.Quella della malattia è un'esperienza sempre piú diffusa nei nostri tempi. Paradossalmente, è proprio grazie ai progressi della medicina che spesso si prolunga, insieme con la nostra vita, anche la delicata e dolorosa permanenza nel «regno dello star male». Non siamo semplici pazienti: rimaniamo persone che cercano di scendere a patti, giorno dopo giorno, con la sofferenza fisica. Ecco perché non si può arrivare impreparati a un momento cosí importante. Ci vogliono una guida e un compagno, servono riflessioni e strumenti, sono necessarie le storie di chi ci è già passato. C'è bisogno, in una parola, di raccontare. In un libro che ormai merita il titolo di classico, Arthur W. Frank riesce a fornire tutto questo: ci aiuta a capire, elaborando tre modelli narrativi che hanno fatto storia, come il corpo si esprima attraverso la testimonianza della malattia. Un'opera unica, capace di tenere insieme, in un modo comunque accessibile, la sociologia e la psicologia, la filosofia e l'antropologia, raccogliendo una serie di storie toccanti, compresa quella dell'autore. -
La neve di Yuzawa. Immagini dal Giappone
Un suggestivo viaggio che dai quartieri di Tokyo arriva ai luoghi piú remoti del Giappone, alla scoperta di autori delle piú diverse epoche. Un intreccio di storia, realtà contemporanea e rappresentazione poetica e letteraria che dà luogo a un'originale geografia culturale di una civiltà dai caratteri inimitabili.Un suggestivo viaggio che dai quartieri di Tokyo arriva ai luoghi piú remoti del Giappone, alla scoperta di autori delle piú diverse epoche: dalla dama di corte Murasaki Shikibu, autrice del Genji monogatari, sullo sfondo dei cedri gemelli del monte Hatsuse, all'iconoclasta Shibusawa Tatsuhiko, con il suo angolo delle Sei Vie, a Kyoto, dove si cela il pozzo che conduce agli inferi. E poi naturalmente Mishima Yukio, Kawabata Yasunari e Tsushima Yuko, che riassumono le contraddizioni del secolo appena terminato, e i poeti degli ultimi decenni. Ventotto tappe che toccano sia i luoghi resi famosi da una citazione letteraria, sia altri meno noti: il laghetto all'interno dell'Università di Tokyo descritto da Natsume Soseki, il localino underground di Shinjuku reso famoso da Murakami Haruki, il lembo estremo delle Ryukyu, Hiroshima risorta dalle sue ceneri, l'isola di Sado rifugio dell'ibis crestato... Il costante intreccio di storia, realtà contemporanea e rappresentazione poetica e letteraria che ne deriva dà luogo a un'originale geografia culturale di una civiltà dai caratteri inimitabili. -
Il corpo, il rito, il mito. Un'antropologia dello sport
Lo sport sembra oggi aver conquistato definitivamente il proprio ruolo di «fatto sociale totale» privilegiato per leggere dinamiche culturali piú generali. Eppure non sempre ha goduto di grande considerazione da parte degli scienziati sociali. In particolare, per quello che riguarda l'antropologia, l'attività sportiva ha scontato almeno due pregiudizi: quello di essere legata al tempo libero e quindi di essere percepita come attività ludica e «poco seria» rispetto ad altre che riguardano la struttura familiare, economica, politica o religiosa di una società; e quella di essere considerata troppo legata al corpo e in qualche modo alla natura. Come se il corpo non fosse esso stesso connesso a dinamiche e logiche culturali.Oggi lo sport è ovunque un grande teatro che coinvolge identità nazionali e capacità di trasformazione culturale; un laboratorio ove sperimentare fattori di ibridazione e meticciato; un fenomeno globale e insieme locale; una fiera delle vanità, una vetrina internazionale – le Olimpiadi, i Campionati del Mondo, i tornei del Grande Slam di tennis – nella quale si esibiscono atleti ma anche filosofie, modi di intendere la religione, il mito, il rito, l’etica, il fair play. Attraverso un’analisi antropologica dello sport – di come un popolo scelga, pratichi, concepisca, si appassioni a una disciplina anziché a un’altra, e di come ne parli, e ne scriva – si può insomma capire come funziona tutta una società. -
Europa romanza. Sette storie linguistiche
Un viaggio alla ricerca delle radici linguistiche europee, tra la fine del Medioevo e l'inizio dell'età moderna. Dal Mediterraneo all'Inghilterra, dalla penisola iberica al Mar Egeo, o lungo la porosa frontiera che corre a ovest e a sud del mondo germanico, questo libro propone sette storie di donne e di uomini, di ebrei e di cristiani, di mercanti viaggiatori e di persone stanziali che vivono a contatto di piú lingue, dentro o sui confini della Romània.Nei documenti che li riguardano, di solito dedicati a vicende private e in genere liberi da qualsiasi preoccupazione letteraria, i volgari italiani, il francese, lo spagnolo, il catalano, il provenzale si mescolano tra loro, oppure incontrano il greco, l'arabo, l'ebraico, l'inglese o il tedesco. Manoscritti conservati in archivio, in molti casi dimenticati per secoli, aprono cosí una via d'accesso insolita alla filologia romanza, cioè alla storia dei testi e delle lingue discese dal latino che uniscono l'Europa: una storia che spesso si indaga quasi solo attraverso le testimonianze della letteratura, e che pure i documenti della vita quotidiana o del commercio illustrano nel modo piú vivido. Le pagine di questo libro propongono cosí di spostarsi nel tempo e nello spazio, raggiungendo luoghi ed epoche in cui la plurarlità usuale delle lingue e il contatto quotidiano fra culture diverse hanno posto le basi per nuovi scambi, nuovi incontri, nuove destinazioni.«Questa carta è come mia madre ricevette l'affitto di Padova dopo che mio padre morí.» Non sappiamo esattamente quando e dove Guglielma de Niola, vedova di Stefano Venier, scrisse queste parole – e molti altri simili appunti – sulle pergamene, all'epoca ancora arrotolate e forse strette da nastri, che costituivano il suo cospicuo archivio familiare. Il contesto che possiamo immaginare è quello del laborioso riordino a cui la donna si dedicò a Venezia tra gli ultimi anni del Duecento e i primi del Trecento... In veneziano si svolsero certamente le conversazioni di Guglielma con il suo consulente (frate, notaio, o mercante che fosse): ma ancora in quegli scambi, l'anziana vedova Venier doveva forse tradire, nel modo di parlare e nell'accento, una debole traccia della lingua della sua infanzia, cioè il provenzale. -
Lavorare con i piedi. Ciò che le tue scarpe stanno facendo al mondo
L'industria delle scarpe, come poche altre, rivela le storture della globalizzazione: sfruttamento, inquinamento, devastazione ambientale, consumismo sfrenato.Ogni anno vengono prodotte piú di 24 miliardi di paia di scarpe. Il novanta per cento finisce nelle discariche, dal momento che per lo piú sono difficili da riciclare. Un'azienda internazionale di calzature progetta un nuovo paio di scarpe a Londra, utilizza una fabbrica in Bangladesh, impiega materiali cinesi e indiani, e vende infine il prodotto finale negli Stati Uniti. E tutta la transazione viene dichiarata nel Lussemburgo per il regime fiscale favorevole. Tansy Hoskins, giornalista che da anni si occupa del rapporto malato tra moda, società e ambiente, qui prende un oggetto della vita di tutti i giorni, un paio di scarpe, come chiave interpretativa per spiegare come funziona il nostro mondo globalizzato, tecnologico, inquinante, in rapida e costante trasformazione. -
Napoleone in venti parole
Un saggio che si legge come un romanzo e illumina in modo originale il Napoleone meno noto e piú significativo: il «poeta dell'azione», lo statista e manager che a duecento anni di distanza ha ancora molto da insegnare.«""Sento l'infinito, in me"""". Cosí N. nella gabbia di Sant'Elena, quasi a giustificare l'enormità delle sue ambizioni, la grandezza che perfino la rovinosa caduta finisce per evidenziare e lo stesso martirio, opportunamente raccontato ed enfatizzato, rende ancora piú visibile. Si è autodefinito """"l'uomo piú grande che sia mai esistito"""", e può rivendicare con orgoglio le proprie modeste origini per misurare la strada percorsa e l'unicità che lo distingue dai milioni di uomini di cui non rimane traccia.»Il mito di Napoleone, «l'uomo che suonava la musica dell'avvenire», continua a coinvolgere e intrigare sempre nuove generazioni. Di che cosa è fatta la sua eccezionalità? Come si è sviluppata e che cosa ha prodotto? Dopo N. (Premio Strega 2000), che racconta i dieci mesi dell'Elba, Ernesto Ferrero ha continuato a indagarne gli aspetti che possono rivelarlo meglio e che ci toccano piú da vicino: le inesauribili capacità organizzative, le tecniche di comunicazione, la progettualità visionaria, l'introduzione della meritocrazia, il culto del budget, le politiche economiche e culturali, l'attenzione per l'arte e per il libro, la rifondazione della macchina dello Stato, a partire dal Codice civile. Con una narrazione incalzante e in un fitto intreccio di storie e personaggi, il libro condensa in venti temi-chiave le ragioni di un'ascesa e di una caduta fuori misura (dalla prima campagna d'Italia all'Egitto, dalla Russia a Waterloo, all'esilio sull'isola di Sant'Elena) e i retroscena di un «sistema operativo» che fa di Napoleone il fondatore della modernità."" -
Tutto questo potrebbe essere tuo
New Orleans, un giorno d'estate. Victor non è mai stato un padre modello: sprezzante, violento, misogino, con un passato oscuro, ai limiti della legalità. E ora che è in fin di vita in ospedale, le reazioni dei suoi cari sono tutt'altro che prevedibili. Per sua figlia Alex è finalmente arrivato il momento di espugnare quel castello di bugie e segreti in cui Victor ha segregato per anni la famiglia. Perché quest'uomo ha influenzato in modo cosí tossico le loro vite?«""Tutto questo potrebbe essere tuo"""" è un coinvolgente ritratto della tenace resistenza dei legami famigliari» – Vogue«""""Tutto questo potrebbe essere tuo"""" è popolato da personaggi perfettamente costruiti. Persone comuni, con i loro difetti, alle prese con i grandi temi: la morte, la famiglia, il sesso, l'amore. Attenberg orchestra tutto con grande maestria, sensibile nel cogliere quel legame che, nonostante il dolore e i segreti, ci unisce nella ricerca di momenti di splendore e tenerezza in questo mondo buio» – Emma Cline«Se sapessi perché sono fatti cosí, forse potrei scoprire perché sono fatta cosí.» La giovane Alex Tuchman ne è convinta: scoprire una presunta indicibile verità sui genitori getterà luce su tutti gli aspetti piú problematici della sua vita. L'occasione propizia per affrontare quel tarlo che la divora arriva un giorno d'agosto, quando la madre Barbra la chiama da New Orleans per annunciarle che Victor sta per morire. Victor, l'ormai anziano patriarca, l'uomo borioso, prepotente, violento che ha funestato l'infanzia di Alex e suo fratello Gary, minaccia incombente anche durante le continue assenze dovute ai suoi affari loschi, il marito narcisista che ha sempre considerato Barbra – e tutte le altre donne – merce di cui disporre a piacimento. Alex allora raggiunge la madre armata di un tenace proposito: vuole che Barbra le dica tutto. Degli abusi, delle ragioni che l'hanno spinta a subire, a rimanere. Ma Barbra ostenta un'esagerata frivolezza per giustificare la sua reticenza, e Alex non può nemmeno contare sull'appoggio di Gary, a Los Angeles per lavoro – o forse in fuga da una terribile scoperta? –, riluttante a salire su un aereo e ricongiungersi con la famiglia. In questa lunga giornata oppressa dall'afa tipica di New Orleans, intorno al capezzale di Victor ruotano anche i pensieri delle nipoti adolescenti, Sadie ed Avery, che non si sono mai davvero legate a quell'uomo talmente lontano dai canoni tradizionali del nonno affettuoso, e di Twyla, la moglie di Gary, che versa lacrime in un peregrinare distratto in cerca di alcol e rossetti. E cosí ognuno a modo suo si ritrova a ripercorrere il passato e interrogarsi sul presente, forse anche per farsi coraggio e prendere finalmente le distanze dall'influenza tossica di Victor. Con la sua prosa brillante, incisiva, ironica Jami Attenberg esplora le instabili e tormentate relazioni famigliari: pochi romanzi come Tutto questo potrebbe essere tuo sono in grado di coglierne la complessità, e di farlo attraverso personaggi cosí veri e indimenticabili."" -
Queenie
Travolgente, tenera e un pizzico amara, Queenie è la commedia inglese piú cool del momento. Libro dell'anno e debutto dell'anno ai British Book Awards, fenomeno editoriale nel Regno Unito e finalista al Women's Prize For Fiction e al Costa First Novel Award.«Freschissimo, autentico, ""Queenie"""" è davvero speciale» – Jojo MoyesQueenie è l'unica ragazza di colore in un giornale londinese zeppo di gente con la puzza sotto il naso. Cosí, quando il fidanzato bianco la scarica in malo modo, la sua autostima già precaria tracolla del tutto. Per capire che senso dare alla propria vita, dovrà infilarsi in una sfilza di guai e in una relazione piú sballata dell'altra. Ma alla fine, tra gruppi WhatsApp di sole donne, liste di irrealizzabili buoni propositi e illuminanti sedute di psicanalisi, persino lei, incasinatissima, esuberante e irresistibile, riuscirà a farcela."" -
Queer. Storia culturale della comunità LGBT+
Questo volume rappresenta la prima storia completa delle sessualità e delle identità LGBT+ in Occidente dal XVIII secolo al tempo presente. Intrecciando nell'analisi una varietà di fonti, dalle memorie alla letteratura, dalla trattatistica alla cronaca, il libro offre una lettura inedita della storia contemporanea: dal ruolo della sessualità nella formazione degli stati-nazione, alle guerre mondiali, dal giro di vite del dopoguerra alla rivolta di Stonewall, dalla crisi dell'Hiv alla rivoluzione queer degli anni Novanta, fino alle nuove sfide degli anni Duemila con la loro apertura verso il futuro.Finalmente un'opera italiana completa e di riferimento per la storia delle sessualità e identità LGBT+.rn«Un libro avvincente, capace di toccare ogni registro dell’esperienza (e della scrittura): epico, tragico, comico, romantico» - Vittorio Lingiardi, Robinson A partire dal Settecento, i piú diversi campi del sapere sembrano esprimere un rinnovato interesse, animato da una nuova volontà di controllo e disciplinamento, verso sessualità e identità di genere: chi e cosa è ""normale""""? E perché? La storia di queste domande è intrecciata a quella delle risposte, individuali e collettive, resistenti e creative, prodotte dalla comunità LGBT+: una storia che abbraccia ben piú dei destini di una minoranza e parla al nostro presente nella sua interezza. L'obiettivo di questo libro è di interrogare storicamente il processo che conduce all'individuazione di un gruppo della popolazione accomunato da alcuni tratti che sfuggono alle norme su genere e sessualità dell'età contemporanea, messe a punto teoricamente nell'Occidente europeo e nordamericano tra il XVIII e il XIX secolo e contestualmente tradotte in pratiche concrete che ancora oggi regolano le nostre vite. La comunità cosí individuata non è qui considerata come un gruppo omogeneo: al centro di questo volume si trovano, al contrario, proprio le differenze – e i conflitti – tra le varie soggettività ed esperienze che animano un insieme eterogeneo, dislocato su scenari culturali e geografici profondamente diversificati. Una trama discorsiva comune, tuttavia, innerva il campo dei saperi e delle pratiche relative a generi e sessualità informando l'intero spazio sociale e culturale: è la tessitura di questa trama che il libro si propone di restituire a chi legge."" -
Belladonna
Da giovane Eve è stata la musa di un famoso pittore. A distanza di quarant'anni molti la ricordano solo in quel ruolo. Eppure Eve è un'artista geniale: lavora con fiori e piante, e la sua opera vibra di una forza creativa unica. Adesso, nel pieno della maturità artistica, Eve si dedica al progetto piú importante, perché non intende sacrificare ancora la sua luminosa carriera, troppo spesso soffocata da incombenze famigliari, critici mediocri e rivali spietati. Ma assecondare un'ambizione accecante, come Eve scoprirà, può rivelarsi molto pericoloso.«McAfee sa infondere di vita vera l'opera di un artista, catturando il lettore nella sua creazione. L'arte non funge da mero espediente narrativo nel romanzo, ma ne è il cuore pulsante. ""Belladonna"""" è un libro originale e seducente» – Polly Clark«""""Belladonna"""" è un romanzo magnifico, denso di arte, potere e contorta sensualità, che esplora le implicazioni di una vita completamente dedicata alla creazione artistica» – The ObserverLondra, una notte d'inverno. I passi di Eve risuonano nelle strade, ora buie e deserte, ora gremite di voci festose e luci natalizie. Ma dove sta andando Eve? Il percorso di quell'insolito vagabondare sembra snodarsi tra i ricordi. È la sua memoria, insieme alla città, che Eve scandaglia, seguendo una traiettoria casuale che passa per i momenti cruciali della sua vita privata e professionale. La squallida periferia dell'infanzia, la magnolia sotto cui si consumava la prima goffa storia d'amore, gli anni alternativi dell'accademia. Piú di tutto, prepotente, torna New York. Eve ci si era trasferita dopo la laurea, insieme a due compagne di corso, Wanda e Mara, con l'obiettivo spericolato di sfondare sulla fervente scena artistica degli anni Settanta. Quel periodo le ha lasciato un segno indelebile, quasi al pari di Ragazza con fiore, il famigerato dipinto in cui l'ha immortalata l'anziano amante Florian Kiš, monstre sacré dell'arte novecentesca. Dal soggetto fragile e scomposto di quel ritratto Eve non è mai riuscita a separare la sua immagine. Anche dopo l'osannato Florilegio underground – una mappa della metro di Londra in cui tavole botaniche sostituiscono i nomi delle stazioni –, i numerosi successi, le mostre prestigiose. A New York Eve ha incontrato il futuro marito, il brillante architetto Kristof, con cui è tornata a Londra, portandosi dietro le vecchie cicatrici della relazione tossica con Florian e una rinnovata, accanita rivalità con Wanda. Il matrimonio, la nascita della figlia, le rinunce che la società impone alle donne: Eve ha tradito i suoi sogni, sacrificando la carriera in cambio di una soffocante stabilità. Nella notte londinese, Eve ripensa anche agli eventi impetuosi del recente passato. Nel pieno della maturità ha scelto di assecondare le sue ambizioni e dedicarsi alla realizzazione di un'opera grandiosa, la piú importante, che sancirà il suo riscatto artistico agli occhi di tutti, inclusi quelli di Wanda. A infiammare il genio e la passione di Eve, poi, un giovane assistente, Luka. Grazie a lui nell'artista si accendono nuove speranze. Che presto si trasformano nelle scintille di un devastante incendio."" -
In dialogo con la solitudine
La solitudine è l'anima nascosta e segreta della vita, ma come non avere la sensazione che oggi, nel mondo della modernità esasperata e della comunicazione digitale, sia grande il rischio di naufragare nell'isolamento?La solitudine rappresenta l'occasione per scendere lungo i sentieri che portano dentro di sé e ascoltare le ragioni della immaginazione e del cuoreEssere in dialogo con la solitudine significa entrare in relazione con gli abissi della nostra interiorità. In un mondo collegato continuamente in ogni suo aspetto, la solitudine rappresenta l'occasione per scendere lungo i sentieri che portano dentro di sé, e ascoltare le ragioni della immaginazione e del cuore. Eugenio Borgna ci indica in questo libro la direzione, molto spesso confusa e difficile, per aprirsi al dialogo con la solitudine. L'esperienza della pandemia, che ancora permane, ha posto tutti di fronte al significato della solitudine e a quanto essa sia un valido strumento per conoscere il mondo esterno, nelle sue luci e nelle sue penombre. -
Dovremmo essere tutti femministi
I maschi e le femmine sono indiscutibilmente diversi sul piano biologico, ma la socializzazione accentua le differenze. Prendiamo l'esempio della cucina. In generale, è più probabile che siano le donne a sbrigare le faccende di casa: cucinare e pulire. Ma qual è il motivo? È perché le donne nascono con il gene della cucina o perché sono state educate a credere che cucinare sia un loro compito? Il problema del genere è che prescrive come dovremmo essere, invece di riconoscere come siamo. Passiamo troppo tempo a insegnare alle ragazze a preoccuparsi di cosa pensano i ragazzi, a essere ambiziose ma non troppo, a puntare al successo ma non troppo, altrimenti saranno una minaccia per gli uomini. Allo stesso tempo facciamo un grave torto ai maschi educandoli a aver paura della debolezza, della vulnerabilità. Spingendoli a credere di dover essere dei duri, li rendiamo fragili. In questo modo il genere ci inchioda a dei ruoli prefissati che spesso non ci rispecchiano. E se ci concentrassimo sulle capacità e sugli interessi invece che sul genere? Quanto saremmo più felici, quanto ci sentiremmo più liberi di essere chi siamo veramente? -
Biglietto blu
La lotteria: tutti sanno come funziona. Con l'arrivo del primo ciclo mestruale, ogni ragazza viene chiamata a conoscere il proprio futuro attraverso l'estrazione di un biglietto, bianco o blu. Il primo corrisponde a matrimonio, figli, dedizione totale alla famiglia. Quello blu, invece, prevede carriera, successo, indipendenza, e sancisce il divieto assoluto di diventare madre. È questo il destino assegnato a Calla, ma ogni fibra del suo corpo le suggerisce che la sorte ha commesso un errore con lei. E Calla decide di ribellarsi.«In questo romanzo Mackintosh maneggia con cura poderosi interrogativi che riguardano la maternità, la solidarietà femminile, l'amore queer e la libertà di decidere del proprio corpo» – The New Yorkerrn«L'intensità graffiante e la bellezza inconsueta di ""Biglietto blu"""" sono uniche: assicuratevi di leggere ogni riga scritta da Sophie Mackintosh» – Deborah LevyDa bambina, molto prima che le fosse consegnato il biglietto blu che porta nel medaglione, Calla conosceva già le regole della lotteria. Quando arrivano le prime mestruazioni, le ragazze sono convocate per estrarre il proprio biglietto: bianco significa matrimonio e figli; blu, invece, tutto il resto. Da quel momento le due categorie conducono esistenze separate. L'assegnazione della sorte è legittima e inappellabile. Ora che è una donna adulta, con una solida carriera e una vita sociale tanto intensa quanto fatua, Calla sospetta che le possibilità promesse alle biglietto-blu non siano poi cosí sconfinate e allettanti. Da un po' di tempo pensa sempre piú spesso – e con bramoso trasporto – a carrozzine, latte caldo e manine paffute di bebè. Nonostante la maternità sia appannaggio esclusivo delle biglietto-bianco, e non abbia quasi nessuna conoscenza in merito, Calla sente che nel suo corpo si agita un sentimento oscuro, un desiderio accecante che mostra un'unica, rischiosa, strada percorribile. E proibita. Quando la sua gravidanza clandestina viene scoperta, Calla è costretta alla fuga. Con i pochi oggetti di un kit di sopravvivenza come unico bagaglio, questa sovversiva biglietto-blu intraprende un viaggio spericolato per non rinunciare al diritto di diventare madre. Presto si accorge anche di non essere sola nella sua lotta. Sul cammino, infatti, Calla incontra altre donne che, come lei, non vogliono arrendersi a un destino imposto e si ribellano servendosi dell'arma piú potente: la scelta."" -
Purezza
La confessione di uno studente che ricorda il suo primo amore, la seduzione di uno sconosciuto che fa riaffiorare la violenza paterna, la storia d'amore con uno straniero che apre e lenisce vecchie ferite: le relazioni, l'amore omosessuale, il sesso – esplicito, brutale, vero, indagato in tutte le sue sfumature – sono la bussola per questa discesa nelle zone piú oscure e piú luminose del desiderio.«""Purezza"""" è un libro impressionante: commovente, radicale, bello e violento insieme, inaspettato. Greenwell è uno scrittore importante e i suoi racconti ci danno gli strumenti per affermare noi stessi, per esistere, per combattere» – Édouard Louis«Greenwell è forse il miglior scrittore di sesso in circolazione. Di certo il piú elettrizzante» – The Times Literary Supplement«""""Purezza"""" è un capolavoro di erotismo radicale, ma le sue storie non avrebbero lo stesso impatto se non emergessero in un tessuto narrativo meravigliosamente vario, tra momenti di amore felice, scene dipinte finemente di disordini politici, ricordi perturbanti di un'infanzia dolorosa, momenti di rapimento estetico. Tenerezza, violenza, risentimento e compassione sono i margini esterni di quella che sembra una mappa totale della condizione umana» – Alex Ross, The New Yorker«Se Henry James fosse vivo in questo strano secolo, se Thomas Mann si fosse concesso di scrivere di sesso esplicito, se Virginia Woolf si fosse lasciata andare di piú, se Proust fosse nato in Kentucky, e se tutti loro avessero mescolato sangue e cervello, potremmo avere qualcosa come Garth Greenwell. """"Purezza"""" è sospeso tra Europa e America, tra romanzo e racconto, tra finzione e identità. È indescrivibile, ed è geniale» – Rebecca Makkai«Piú o meno come altri scrittori maschi americani – penso a Hemingway, James Baldwin e Edmund White – hanno scelto Parigi come luogo in cui il loro solitario protagonista viene messo alla prova e trasformato, cosí Greenwell usa Sofia come suo laboratorio... Uno dei problemi che si trovano ad affrontare tutti gli scrittori gay è come rappresentare la felicità: Greenwell racconta, sí, cosa sono la paura, la segretezza e la solitudine per un omosessuale, ma nella seconda parte del libro mette in scena la felicità» – Colm Tóibín, The New York TimesLa confessione di uno studente che ricorda il suo primo amore, la seduzione di uno sconosciuto che fa riaffiorare la violenza paterna, la storia d'amore con uno straniero che apre e lenisce vecchie ferite: le relazioni, l'amore omosessuale, il sesso – esplicito, brutale, vero, indagato in tutte le sue sfumature – sono la bussola per questa discesa nelle zone piú oscure e piú luminose del desiderio. Il narratore di Purezza è un giovane espatriato che insegna in un'università americana a Sofia, in Bulgaria. Questo è solo uno degli elementi che lo rendono sempre in qualche modo straniero: omosessuale, figlio di un padre conservatore e violento che gli ha instillato un profondo disprezzo per se stesso, il narratore di Purezza fa i conti con una vita trasformata dalla scoperta e dalla perdita dell'amore.""