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Exfanzia
Valerio Magrelli ha affrontato a piú riprese, in poesia e in prosa, il tema dell'infanzia, anche attraverso pagine autobiografiche. Questo è il suo libro della maturità, ma l'infanzia e l'adolescenza non scompaiono del tutto: vengono viste come in uno specchio. Immagini rovesciate da interpretare da un altro punto di vista e con altre prospettive. Infanzia e vecchiaia spesso convivono, come nella poesia in cui si dice: «Mi sento cosí impaurito e solo al mondo che perdo gli oggetti, uno a uno. Per farmi ritrovare da qualcuno? O alleggerisco il carico per non andare a fondo?» La figura di Pollicino, che torna anche in un poemetto successivo, rimanda all'immaginario piú tipico del mondo infantile, alla paura di perdersi, ma il perdersi, in un'altra poesia, viene confessata come caratteristica di tutta una vita: sbagliare la strada in un viaggio, confondere una città con un'altra. Confusione geografica, confusione onomastica. Condizioni di smarrimento che hanno sempre costituito punti di forza euristica nella poesia di Magrelli. I residui di infanzia hanno conformato un'intera esistenza ma ora, alle soglie della vecchiaia, prendono tutto un altro aspetto. Sono e non sono piú quello che erano. L'infanzia diventa oggetto di sguardo, piú che di autoanalisi. È la tenerezza nei confronti dei figli o dei ragazzi graffitari. Il punto di vista è ora la vecchiaia («questione di idraulica»), l'«ultima cima» da salire che si avvicina. Ma il fascino di questo libro è che l'«ex» ribalta ma non cancella l'«in». Tutto si tiene insieme. Cosí come insieme al tema generazionale scorrono altri temi, piú laterali in questo libro rispetto ai libri precedenti, ma non meno importanti: la malattia, il «sangue amaro», la musica, la cultura pop. Sempre con quella capacità che è tipica di Magrelli di partire da una scena o da una constatazione e trasformarle in un percorso mentale inatteso, illuminante o, spesso, inquietante. -
Lettere. 1940-1962
Una testimonianza che ci mette in contatto con la fascinosa e sfuggente personalità di una delle voci piú alte del Novecento, con il suo humour, con la sua etica austera e il suo assiduo lavoro di scrittore.«Queste lettere di Fenoglio appartengono alla storia della sua sopravvivenza» – Luca BufanoQuello che Luca Bufano, con un paziente e appassionato lavoro durato anni, è riuscito a mettere insieme è un corpus di centouno lettere, dagli anni del liceo fino agli ultimi mesi di vita di Beppe Fenoglio. Le piú divertenti sono le lettere agli amici e alle amiche giovanili, nelle quali i pensieri sono affidati a una lingua ricca e brillante, in cui è facile riconoscere il futuro scrittore. E poi ci sono le lettere, piú compassate, in primis quelle agli editori. Infine, vengono riportati i commoventi biglietti scritti in ospedale ad amici e familiari quando Fenoglio non poteva piú parlare e sapeva di avere pochissimo tempo davanti a sé. Una testimonianza che ci mette in contatto con la fascinosa e sfuggente personalità di una delle voci piú alte del Novecento, con il suo humour, con la sua etica austera e il suo assiduo lavoro di scrittore. Con una Introduzione e una Postfazione di Luca Bufano; una nota ai testi e la cronologia della vita e delle opere. -
Una questione privata
Con parole precise e vere, con commozione e furia, Fenoglio fa risuonare la piú bella tra le storie d'amore possibili e impossibili.«È difficile trovare, nella letteratura italiana degli ultimi cento anni, un romanzo in cui amore e guerra, giovinezza e morte si intrecciano in modo cosí magico» – Nicola LagioiaNelle Langhe, durante la guerra partigiana, Milton (quasi una controfigura di Fenoglio stesso) è un giovane studente universitario, ex ufficiale che milita nelle formazioni autonome. Eroe solitario, durante un'azione militare rivede la villa dove aveva abitato Fulvia, una ragazza che egli aveva amato e che ancora ama. Mentre visita i luoghi del suo amore, rievocandone le vicende, viene a sapere che Fulvia si è innamorata di un suo amico, Giorgio: tormentato dalla gelosia, Milton tenta di rintracciare il rivale, scoprendo che è stato catturato dai fascisti... Con parole precise e vere, con commozione e furia, Fenoglio fa risuonare la piú bella tra le storie d'amore possibili e impossibili. -
I ventitré giorni della città di Alba
«I ventitre giorni della città di Alba sono il primo capitolo di un unico grande libro fenogliano» – Davide LongoStorie partigiane trattate con piglio disincantato, antiretorico, talora epico-burlesco; storie di Alba e delle Langhe, vicende sanguigne e beffarde, drammi di miserie antiche e di speranze impossibili: con quel suo linguaggio crudo, privo di ostentazione, con quel suo stile asciutto ed esatto, Fenoglio restituisce le prime cronache veramente sincere delle contraddizioni vitali della Resistenza e penetra il «mistero» della spietatezza dei rapporti umani. Con una Presentazione di Dante Isella e la cronologia della vita e delle opere. -
Candore
Un romanzo sul desiderio e sulla trasgressione. Un viaggio ironico e avventuroso nel mondo della pornografia.«Un romanzo abissale» – Roberto Saviano«In un periodo di perversioni sdolcinate e/o glamour, ben venga un romanzo che tratta la pornografia come qualcosa che ci riguarda» – Walter SitiMartino Bux è l'ultimo dei romantici: il suo sogno erotico è una diva del porno bianca splendente in abito da sposa, il suo immaginario è popolato di reggicalze e corsetti, e già durante i titoli di testa di un film hard è in preda a stordimento e batticuore. Ma ben presto per Martino la pornografia diviene un'ossessione. Le donne in carne e ossa, quelle che si potrebbero abbracciare, perdono via via consistenza e verità. Si innamora solo di ragazze che somigliano ad attrici hard, lavora solo in posti in cui regnano libertinaggio e sensualità esplicita. Invece di frequentare l'università, si perde bighellonando nei locali piú equivoci della capitale. E soprattutto perde Fabiana, esasperata dalla sua inconcludenza, dalla sua pervicace inadeguatezza alla vita adulta. -
Sí vax. Dialogo tra un pragmatico e un non so
Perché molte persone preferiscono non vaccinarsi? Quali sono le loro ragioni e i loro errori? Una conversazione sulle paure del vaccino, sui rischi che si corrono rinviando le decisioni, sui pro e contro l'obbligo vaccinale. In nome del pragmatismo, non dell'ideologia.Due prestigiosi economisti hanno deciso di rivolgersi a un pubblico ampio. Hanno utilizzato cosí la forma del dialogo: una donna pragmatica e un uomo scettico si incontrano per caso su un treno ad alta velocità, in una tratta che dura un'ora e trenta minuti. La loro conversazione è utile e istruttiva per chiarire, spiegare e comprendere la posta in gioco. Non si troveranno, nel dialogo, i toni sovraeccitati e confusivi che spesso caratterizzano i social network e la televisione. Una conversazione a tutto campo che affronta da un lato le paure che il vaccino suscita e dall'altro offre una valutazione chiara dei rischi che si corrono nel non vaccinarsi. Il pragmatismo dell'economia può aiutarci cosí a comprendere come stanno le cose, lasciando da parte le ideologie. -
Paradiso e naufragio
L'uomo senza qualità di Robert Musil riflette l'uomo contemporaneo, per cui il mondo di ieri, con le sue illusioni di armonia, di compiutezza, con le sue pretese di esattezza da ricercare in ogni campo, è finito per sempre. Vie di uscita non ve ne sono, vie soltanto, che dovremo costruire mentre si va, si cerca.«L'essere liberi nasce da una volontà di potenza, in un conflitto senza equilibrio: l'andamento sperimentale del saggio unisce i due lembi inavvicinabili del discorso.» – Federico Vercellone, La StampaVi sono poche opere universali che in figure e situazioni storicamente concrete sanno esprimere lo spirito di un'epoca, la ragione dei suoi drammi e della sua catastrofe, con la massima obbiettività, il piú lucido disincanto e insieme la partecipazione piú coinvolgente e sofferta. Opere che compiono il «miracolo» della trasformazione del pathos in conoscenza, e della conoscenza piú esatta e anche spietata della realtà che rappresentano in autentica saggezza intorno alle insuperabili contraddizioni e aporie della nostra esistenza, saggezza che trascende ogni limite di tempo e cultura. L'uomo senza qualità è una di queste. L'uomo contemporaneo abita il «cielo dei casi», di cui canta lo Zarathustra di Nietzsche, ma le sue conoscenze statistico-probabilistiche gli consentono di affrontarlo pur sempre armato di relative certezze. Il mondo di ieri, con le sue illusioni di armonia, di compiutezza, con le sue pretese di esattezza da ricercare in ogni campo, è finito per sempre – ma guai a lasciarsi infatuare da ideologie, vuoti profetismi, promesse salvifiche. Vie di uscita non ve ne sono, vie soltanto, che dovremo costruire mentre si va, si cerca. La mèta non è determinabile, epperò occorre tenere lo sguardo ben lucido per cogliere tutto ciò che durante il viaggio ci viene incontro e contro. E il romanzo è una straripante piena di indimenticabili incontri. La mèta è forse almeno indicabile? Possiamo farne segno? Il suo segno è quel Viaggio in Paradiso in cui avrebbe dovuto compiersi il grande romanzo? La rinuncia a ogni dialettica conciliativa, a ogni ben fondata sovranità politica, a ogni immutabile Legge, non è rinuncia all'impossibile possibilità di quell'esperienza che, nell'istante di una incommensurabile chiarezza, accorda il mondo dell'esattezza probabilistico-statistica al sentimento che ci rende partecipi di ciò che amiamo come lo abitassimo all'interno. Il matematico Ulrich, l'uomo senza qualità, si volge a quella Chiarezza e la ama, tanto piú intensamente quanto piú, «con rigore», ne riconosce l'inafferrabilità. -
Le leggi antiebraiche spiegate agli italiani di oggi
Cosa furono le leggi antiebraiche? Quali effetti ebbero? Cosa significarono? Quale posto hanno occupato nella storia d'Italia? Articolato in quindici paragrafi tematici (da 'I termini della vicenda' a 'Il lascito', passando per 'Le vittime', 'Il contenuto' e 'Le reazioni') e completato da un'ampia appendice, questo testo è una vera e propria guida alla conoscenza e alla consapevolezza di una delle pagine più tristi della storia della penisola. Destinato innanzitutto al mondo della scuola e a coloro che desiderano un'illustrazione sintetica, ma pur sempre seria e scientificamente adeguata, di uno dei passaggi più cruciali del Novecento italiano, il volume contiene alcuni brani (ad esempio quelli sulla cessazione della vicenda storico-nazionale italiana nel 1938, sulle cause di politica interna della persecuzione, sulla sua caratterizzazione «biologica» prima che «spirituale») che offriranno anche agli studiosi elementi per riaccendere il mai sopito dibattito su fascismo e storia d'Italia e su fascismo e nazismo. -
Works. Ediz. ampliata
Il lavoro come condanna e perdizione, il lavoro come cellula primordiale dell’organismo umano, il lavoro che marchia anima e corpo di un’intera vita. Con una scrittura originale come un classico pezzo di jazz, che ne ha fatto uno degli autori italiani piú importanti della sua generazione, in questo romanzo autobiografico Vitaliano Trevisan racconta il lavoro nel luogo in cui è una religione, il Nordest, dagli anni Settanta fino agli anni Zero. E attraverso questa lente scandaglia non solo le mutazioni del nostro Paese, ma la sua stessa vita: il fallimento dell’amore, i meccanismi di potere nascosti in qualunque relazione, la storia della propria e di ogni famiglia, che è sempre «una storia di soldi». -
Gli spettri
All'inaugurazione di un asilo, fatto costruire da Elena Alving, intervengono il figlio Osvaldo, reduce da Parigi e il pastore Manders, amato da Elena. Le lodi che Osvaldo fa della vita parigina scandalizzano il pastore, non Elena che ha sempre nascosto al figlio il suo matrimonio fallito e la dissolutezza del padre. Osvaldo è minato da una malattia trasmessagli dal padre che può portarlo alla pazzia. L'amore di Regina potrebbe salvarlo, ma la madre gli rivela che la ragazza è sua sorella. Regina abbandona la casa e la pazzia di Osvaldo esplode in tutta la sua violenza. -
La donna del mare
La donna del mare, pubblicata nel 1888 è un’opera assai rigorosa, percorsa da una tensione poetica trascinante, almeno sul piano della struttura compositiva.rnÈ vero che non tutto il dramma di Ellida, quello complementare del dottor Wangel, le vicissitudini dei personaggi minori che li circondano riescono a tradursi in compiuta espressività. Pur tuttavia il dramma ha momenti di straordinaria suggestione, scanditi quasi da un ritmo lirico: solo a tratti l’attitudine ragionativa, che fu alla base della personalità ibseniana, affiora, raffrenando l’impeto di certe scene in schemi logici precostituiti. Con tutto ciò La donna del mare resta tra i testi più significativi di Ibsen, lungo l’irto e complesso itinerario che il drammaturgo percorre riflettendo sui problemi, per lui vitali, della libertà, della presa di coscienza della personalità umana: problemi che oggi, soprattutto per quanto concerne l’universo femminile, sembrano riacquistare un accento di singolare attualità. -
Anfitrione
Giove, per conquistare Alcmena, assume l'aspetto di Anfitrione, il marito partito per la guerra. Il vero Anfitrione però torna all'improvviso con il servo Sosia, mentre Giove è nel letto di Alcmena. Mercurio, con l'aspetto di Sosia, fa da guardia alla casa e arriva a far dubitare il vero Sosia della sua identità. Anfitrione capisce però che la moglie lo ha tradito, ma Giove spiega la situazione, gli promette un figlio eroe e ne ferma la vendetta con un fulmine. L'ancella intanto annuncia la nascita di due gemelli, uno dei quali, nato da Giove, sarà Ercole. Anfitrione, convinto dalla voce stessa di Giove, si sottomette al volere del padre degli dei. -
Storia di mio figlio
Uno studente, marinando la scuola, si imbatte nel proprio padre, verso il quale nutre un grande rispetto, mentre sta uscendo da un cinema con una donna. Un contrattempo comune: ma suo padre non è un uomo comune e la famiglia minacciata dalla relazione non è una famiglia comune. E' la storia d'amore tra un uomo e due donne, tra padre e figlio, tra una famiglia e qualcosa di ancora più esigente: l'amore per la libertà. -
Il talento
Fin dall'infanzia, il protagonista di questo romanzo rivela un'estrosa inventiva nella ricerca della felicità: e se alle volte, come in occasione della memorabile vincita al casinò di Campione, la fortuna favorisce le sue intuizioni, altre volte e lui a forzarle la mano, per esempio con il ricatto innocente grazie al quale entra in possesso dela prima bicicletta a dodici anni. Il romanzo narra le vicende di un talento sempre in lotta con la fortuna, di un personaggio ora candido e sensibile, ora sventato e disonesto sullo sfondo dell'Italia degli ultimi quarant'anni. -
Donne e uomini
Tre racconti, tre diverse angolature per osservare i rapporti tra donne e uomini. Un uomo tenta di far innamorare una donna e l'unico risultato che ottiene è di farsi accusare, ingiustamente, di molestie sessuali. Una donna provoca l'uccisione di uno sconosciuto incontrato in un bar. Una stanca relazione si conclude con un suicidio e il sopravvissuto non riesce nemmeno a capirne le ragioni. I tre racconti di Ford sono altrettante istigazioni a riflettere sulla vita, ad arrestare provvisoriamente il ritmo dell'esistenza per tentare di intuirne il senso e la profondità. -
Il sogno più dolce
Anni fatti di speranze, di lotte, di sofferenze. Sono gli anni Sessanta e il clan Lennox sembra non volersi risparmiare nessuna contraddizione. Due donne straordinarie, Julia e Frances, infinitamente diverse ma unite nella protezione della prole, combattono per i ""ragazzi"""" contro tutti gli ostacoli. Fra tutti il peggiore è il Compagno Johnny, padre dei ragazzi, figlio di Julia ed ex marito di Frances. """"La rivoluzione viene prima delle questioni personali"""" è il motto che recita mentre deposita mogli scartate e figli danneggiati nella grande casa di Julia."" -
Il tempio delle signore
Per anni dimenticato in un fatiscente manicomio giudiziario, il protagonista ritrova inaspettatamente la libertà e tenta di sopravvivere nella Barcellona ""post-olimpica"""" dove le illusioni della """"transizione"""" si sono smarrite nella corruzione generale. Con l'aiuto fraterno di un folcloristico autista nero, il nostro eroe sbroglia la matassa di situazioni grottesche in cui due ragazze con lo stesso nome (Ivet) inseguono scopi contrari, un politico corrotto e svanito offre amicizia in cambio di voti, un avvocato idiota e disonesto perdona alla moglie i peggiori tradimenti e un paralitico assassino si mette a camminare."" -
L' aggancio
L'incontro casuale in un garage di Cape Town tra una ricca ragazza bianca e un giovane arabo, colto ma povero, mette in moto una serie di eventi inimmaginabili. Abdu, l'uomo del garage, si chiama in verità Ibrahim ibn Musa. È immigrato illegalmente in Sudafrica da un misero paese africano con una laurea in economia. La ragazza è Julie Summers, insofferente al proprio ambiente privilegiato ma culturalmente ristretto. La loro relazione è sostenuta all'inizio da una forte attrazione sessuale che è quasi l'unico linguaggio comune tra due mondi assolutamente diversi. Ma la loro storia si rafforza al punto che, quando le autorità obbligano Ibrahim a tornare nel suo paese, Julie sorprende tutti decidendo di seguirlo come moglie. -
Ali il Magnifico
Sid Ali ha poco meno di vent'anni. Proviene da una famiglia proletaria algerina, dai casermoni di una delle tante periferie di Parigi. È bello, intelligente, raffinato lettore. Ha ucciso quattro donne ed è in un carcere di Lisbona, in attesa dell'estradizione. Scrive quindi la sua storia, ""senza montaggio"""", in un torrenziale monologo in cui rivivono schegge di vita di periferia: il bullismo, la desolazione, i vagabondaggi a passo di hip-hop nei templi commerciali delle Halles. Straccione e orgoglioso, Sid Ali cura il suo corpo, si aggira come un dandy bello di rabbia. Inveisce dentro di sé contro la volgarità della società dello spettacolo e, al tempo stesso, vorrebbe esserne l'unica star."" -
Il paese dei mezaràt. I miei primi sette anni (e qualcuno in più)
Nel libro Dario Fo racconta i luoghi, gli eventi e i personaggi leggendari che hanno segnato la sua educazione artistica e civile. L'autore prende le mosse dai luoghi natii per avventurarsi nel turbine della memoria restituendoci le imprese del padre ferroviere, le visite in Lomellina al nonno Bristìn. Fo indugia su episodi di volta in volta teneri e drammatici fino al suo apprendistato all'Accademia di Brera di Milano, gli stratagemmi per campare, la guerra, il reclutamento forzato e, per finire, con un salto temporale in avanti, i funerali di ""Pà Fo"""", figura centrale di questo """"romanzo di formazione"""".""