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Tutto male finché dura
Un romanzo a metà strada tra il picaresco e il pulp, dove si ride molto, con intelligenza, seguendo le gesta di un uomo incapace di progettarsi il futuro. rnL’uomo, che aveva due o tre denti di acciaio, una catena di acciaio al collo, un bracciale di acciaio al polso, una serie di anelli d’acciaio infilati su una decina di dita tozze grosse come tenaglie, lo guardava da una certa distanza. Doveva essere di natura sospettosa. “Cosa vuoi?”rn“Lavorare con te. Sono disposto a tutto.”rnLui è un uomo irresponsabile che vive di espedienti e raggiri. Ha da poco abbandonato Marta, sua moglie, e le due figlie: Elisa di sedici anni, Lucia di quasi nove. A causa di un nome falso usato in passato, la polizia lo scambia per il responsabile di un crimine e lo arresta. Due mesi dopo esce dal carcere, ma ormai ha perso tutto: la sua casa e il suo lavoro di cavadenti in uno studio dentistico clandestino. Come se ciò non bastasse, deve 70.000 euro a un usuraio e due robusti criminali lo perseguitano per riscuotere il denaro. Decide allora di provare a tornare da Marta, sperando di convincerla a dargli dei soldi nonostante lei fatichi a mantenere se stessa e le figlie. Lei non è troppo convinta di ospitarlo, e inoltre ha da poco conosciuto Fabio... tuttavia non se la sente di lasciare all'addiaccio l'ex marito. L'uomo ha due settimane di tempo per procurarsi i soldi. Inizia a svolgere qualche lavoretto per un tale che ha conosciuto in galera, ma il denaro che riesce a recuperare è troppo poco. Spera che il padre, gravemente malato (e con il quale non ha rapporti da anni) muoia e gli lasci l'eredità. Un giorno sembra avere l'aggancio giusto: tre malviventi, che vogliono compiere un attentato dinamitardo (il piano: piazzare la bomba in un elettrodomestico), gli offrono una grossa cifra se riuscirà a procurarsi del tritolo... Zardi dipinge un quadro della nostra contemporaneità (le città, la famiglia, il sesso attraverso la chat clandestina a cui il protagonista è iscritto) che appare degradata, senza mai diventare degradante. Una contemporaneità composta di una serie di esistenze di cui l'autore non edulcora il desolante squallore, senza però pregiudicarne una possibilità redentrice. -
La Mennulara. Nuova ediz.
Nuova edizione accresciutarnLa Mennulara sedici anni dopo. Ma in unarnnuova edizione, con quattro capitoli mai apparsirnsinora. Una grande occasione per tornarernsu uno dei romanzi che hanno segnato glirnultimi vent’anni della narrativa italiana. Quellornche Aldo Busi chiamò: “Un divertimentornmaestoso”.rnDa molti anni, o meglio da quando La Mennulara fu data allernstampe, Simonetta Agnello Hornby non ha fatto che pensarernal giorno in cui sarebbe ritornata sul romanzo per lavorarcirndi nuovo e completarlo con quelli che da allora sonornstati chiamati “i capitoli perduti” (nel passaggio da pc arnMac…). Si tratta di segmenti narrativi già esistenti o comunquernprepotentemente immaginati che rafforzano la macchinarndella storia, l’atmosfera della narrazione, i profili di alcunirnpersonaggi.rnRoccacolomba, Sicilia, 23 settembre 1963. È morta la Mennulara,rnal secolo Maria Rosalia Inzerillo, domestica della famigliarnAlfallipe, del cui patrimonio è stata da sempre – ernsenza mai venir meno al ruolo subalterno – oculata amministratrice.rnTutti ne parlano perché sanno e non sanno, perchérnc’è chi la odia e la maledice e chi la ricorda con gratitudine.rnIn questa nuova edizione si rafforzano lo spessore della sensualitàrndella Mennulara, gli affondi di atmosfera e gli aggancirnalla società siciliana dei primi anni sessanta. -
La canzone del ritorno
Torna l'autore di Quattro amici con un romanzo che ha dominato la stagione letteraria spagnola nel 2017.rn""La strada era una linea retta e grigia all'infinito che tagliava i campi se entrambi i lati. Campi che offrivano una tavolozza di colori con tutte le sfumature di giallo e ocra. Quel paesaggio acquistava una familiarità che associavo ai viaggi con mio padre.""""rnrnUn lungo viaggio nel cuore arcaico della Spagna, a bordo di un singolare veicolo: un carro funebre. Dani Mosca sta portando le spoglie del padre nel paesino dove era nato e cresciuto, e da cui partì per guadagnarsi da vivere. In una situazione che alterna malinconia a ilarità - l'invadente e logorroico autista ecuadoregno, lo squinternato comitato di ricevimento locale -, Dani ripensa a tutta la sua vita: il mestiere di cantautore e i primi tempi con il gruppo rock che non si faceva mancare gli eccessi di droghe e sesso, il vuoto lasciato da un'amicizia perduta tragicamente, il rapporto conflittuale con un padre pragmatico e autoritario, il grande amore della sua vita e il matrimonio ormai finito, con due figli che adora e l'ex moglie divenuta un'amica su cui poter contare. Al termine del viaggio, le radici ritrovate gli confermano che, comunque, la vita è altrove."" -
La forza di gravità
Nel rapporto tra il Professore misantropo e la determinante e dolce Serena, Claudio Piersanti dà vita a un'originalissima rappresentazione sulla caducità della vita e sulla forza delle relazioni.rnrnNel condominio alla periferia di una grande città senza nome vivono Serena e il Professore. Il Professore è un pensionato senza pensione che conta le stelle cadenti e sta mettendo a punto un progetto segreto. Serena ha diciotto anni, ama i cani e divide la sua esistenza tra Sogni e Sogni Possibili: è impaurita da tutto e da tutti, eppure allo stesso tempo è piena di coraggio. Grazie all'aiuto del Professore, è riuscita a superare l'esame di maturità come privatista e ora si prepara ad affrontare il test di Medicina, sempre guidata dalle parole, dai consigli, dai libri del Professore. L'unica pausa dallo studio, Serena la prende per portare a spasso i suoi cani e talvolta anche quelli di altri condomini. Ed è in quei momenti, passeggiando nel buio della sera, che incontra le persone più diverse, alcune ostili e minacciose, altre incredibilmente affascinanti, come il lunare Ottavio Celeste - smemorato e intenso. I Sogni Possibili di Serena, tuttavia, vengono stravolti il giorno in cui si sveglia e il Professore è stato ricoverato. L'uomo ha infatti deciso di testare il misterioso oggetto a cui stava lavorando sulla mano di un ufficiale giudiziario che si è presentato alla sua porta. Poiché l'oggetto in questione è una ghigliottina (!), la quiete del vecchio e della ragazza viene inevitabilmente turbata e i due finiscono nelle spire dell'inarrestabile forza di gravità che governa le nostre vite... -
L' amore
Maurizio Maggiani celebra l'amore con un romanzo cantabile come una canzone. Un libro che è già un classico. Struggente. Delicato. Universale.rnrn""Ma quanto dolore amata mia per arrivare fin qui, e sono zoppo e quasi cieco per quanta strada ho fatto, per tutto quello che ho visto sulla strada. E quanta gioia, quanta allegria, e quanti decenni di sconsideratezza. Sì, anche questo è un fatto, i due sposi si amano senza peccato alcuno, e tutti i loro baci e tutto questo dirsi amato e amata è senza malizia e senza smanceria, è detto e fatto con candore""""rnrn«È notte, ci sono due sposi.» Inizia così, dalla notte, il racconto della giornata di uno sposo, che in ventiquattr'ore ripercorre i suoi amori, tenendo però sempre fermo - come punto di partenza e di arrivo - l'ultimo, quello incontrato in età matura. È alla sua sposa che la sera racconta un """"fatterello"""", e a lei piace che quel fatterello riguardi uno dei suoi amori passati, la «delicata materia di ciò che è già stato». E allora ecco comparire la Mara, che lui portava sulla bici sopra il monte Muzzerone, perché si sedessero su quel dente di falesia a picco sul mare ad ascoltare la radio, «tirare fuori dalla bisaccia US ARMY due panini con la coppa di testa e due birrette appena tiepide, e schiacciare il tasto play per farle sentire dove vai quando poi resti sola, senza ali tu lo sai non si vola». Quando si fa mattino, la sposa esce di casa per recarsi al lavoro e lui, rimasto solo - il suo mestiere è scrivere articoli di giornale, ma per aiutare alcuni lavoratori si è trovato un secondo impiego e compra minerale di zinco raffinato sui mercati mondiali -, non smette di ricordare e di chiedersi: «Dove ho imparato a dire ti amo?». Mentre lavora, si occupa dell'orto, cucina, inforca la bicicletta, le ore della giornata scorrono, viene il pomeriggio e cala la sera, torna la notte, riemergono dal passato, con struggimento, con dolore, con dolcezza, la «Mara marosa marina figlia del pesciaiolo», la Padoan con la sua coda di cavallo - suo primo amore, quando era ancora un ragazzino, figlio del popolo -, la Gabri e la luxemburghiana Chiaretta, i cui fatterelli tanto piacciono alla sposa, e poi Ida la bislunga. È per lei, scoprirà il lettore, che lo sposo si è spinto a ripercorrere il suo lungo «allenamento a dire ti amo ti amo ti amo». Quanto più scende nel dettaglio, tanto più Maurizio Maggiani riesce nel miracolo di raccontare l'amore universale, nei gesti, nelle parole, nelle abitudini, nei turbamenti, scrivendo un romanzo intimo, a volte persino domestico, dove sullo sfondo nondimeno passano, attraverso la musica, il lavoro, gli oggetti, i valori, i nostri ultimi settant'anni."" -
Un popolo di roccia e vento
Un romanzo che vibra di rabbia, di dolore, di passione e di vita. Una storia che parla di radici e di eredità, e che ci riguarda tutti. rnrnMia nipote non sarà come me. Sarà una creatura di radici, non di sabbia. Vivrà nello stesso luogo in cui è nata. Avrà solide radici piantate nella terra. Sono stata io a dargliele. È stata la mia fuga a renderlo possibilernrn«Una narrativa limpida e cristallina, in cui convivono l’amore per il dettaglio e la musicalità, come in una canzone. Un romanzo fuori dal comune e necessario.» – Dagens Nyheterrnrn«Un libro che solleva domande esistenziali e aggiunge pezzi fondamentali al puzzle che è il mondo di oggi.» – Kulturnytt, Sveriges RadiornrnrnTeheran, 1978. Nahid conosce Masood la sera in cui viene ammessa all'università di Medicina. Entrambi diciottenni, hanno nelle vene il fuoco della passione e della giovinezza, di chi si sente invincibile perché è certo di essere nel giusto. La rivoluzione li infiamma e li scuote come una pioggia di stelle. Di giorno studiano, di notte sgattaiolano per strada a distribuire volantini, discutono di libertà e democrazia, e si battono per rovesciare il regime dello Shah. Sanno di rischiare la vita, ma si sentono immortali: gli iraniani sono una stirpe di roccia costretta a vivere nel sottosuolo, ma è arrivato il momento di liberarsi dal giogo. Finché, una sera, Nahid permette alla sorella minore di accompagnarla a una manifestazione. Quando la violenza esplode, la perde di vista nella calca. Basta un attimo, la presa sulla mano che si allenta, e nulla è più come prima. Prostrati dal dolore e dal rimorso, Nahid e Masood decidono di fuggire: Teheran non è più un luogo sicuro per loro e, ora che Nahid è incinta, scelgono di aggrapparsi alla promessa di felicità che lei porta in grembo. Trent'anni dopo, a Nahid restano pochi mesi da vivere. O così dicono i medici, perché lei non è tipo da arrendersi. Mentre ripercorre le tappe che l'hanno portata dall'Iran alla Svezia, analizza anche i sacrifici, le speranze e le disillusioni, il rapporto con la figlia Aram e con il suo tempo. Nahid, Masood e i tanti che come loro sono dovuti fuggire, una generazione di sabbia trasportata dal vento. Aram e i giovani che come lei sono cresciuti in un nuovo paese, figli del vento ma con solide radici. -
Ogni ricordo un fiore
Ogni ricordo un fiore. Tappa dopo tappa, fra una chiacchierata e un sogno, incipit dopo incipit, Paride Bruno sembra riconciliarsi con la sua incompiutezza, con quello ""svolazzo di pagine sparse"""" che è, in fondo, la vita stessarnrn""""L'eloquenza in Sicilia è dei morti. Oppure di chi si reputa immortale. Ma in ogni caso stravince il segreto""""rnrnÈ un viaggiare lento, quello dell'Intercity che da Palermo conduce a Roma, un viaggiare d'altri tempi, interrotto dalle frequenti fermate alle stazioni, dai passeggeri che salgono e scendono, chiacchierano e bisticciano, si addormentano o, nella traversata dello Stretto, lanciano gli oggetti vecchi in mare. È per questa lentezza che Paride Bruno ha scelto di tornare con il treno che prendeva vent'anni prima, da ragazzo, per godersi la vita che turbina intorno a quei viaggi lunghi - la coppia siciliana che litiga per le parole crociate, la ragazza spaventata e sola che cerca compagnia, il ragazzino dallo sguardo intelligente -, e soprattutto per prendersi il tempo di rileggere la pesante cartellina che porta con sé. Contiene i suoi molti tentativi di romanzo, tutti interrotti al primo punto fermo, perché Paride Bruno ha cercato di cimentarsi in ogni genere e stile, senza però mai riuscire a sceglierne uno, a portare a termine l'opera e potersi così dire scrittore. """"Sono un tipico esempio di come agisca in maniera diffusa lo spirito incerto e schizoide dei tempi, per cui, mentre sto appena vivendo un'esperienza, mi sento accerchiato da tutte le cose che in quello stesso istante sto perdendo. E migro. Trasmigro."""" Ma proprio questi tanti cominciamenti finiscono per disegnare con precisione la figura del protagonista: in ognuno degli incipit è contenuta una scheggia della sua vita, delle sue ossessioni, delle sue paure e dei suoi desideri. Ogni ricordo un fiore. Tappa dopo tappa, fra una chiacchierata e un sogno, incipit dopo incipit, Paride Bruno sembra riconciliarsi con la sua incompiutezza, con quello """"svolazzo di pagine sparse"""" che è, in fondo, la vita stessa."" -
La donna dei miei sogni
Un incontro fugace in un caffè. Un biglietto con un nome e un numero, ma non del tutto leggibile. Ventiquattr'ore per trovare l'amore. Nicholas Barreau ci regala la storia più romantica dell'anno: una caccia al tesoro negli angoli più segreti di Parigi.rnrn""Un inno alle meravigliose pazzie dell'amore. Un libro emozionante e ricco di promesse, come una giornata di primavera a Parigi"""" - Madame rnrn""""Nicholas Barreau è il maestro della commedia sentimentale"""" - TTL - La Stamparnrn«Oggi ho incontrato la donna dei miei sogni. Era seduta al Café Flore, al mio tavolo preferito. Sfortunatamente però non era sola. Un uomo piuttosto attraente le stava accanto e le stringeva la mano. Sono un libraio, e se hai a che fare con i libri tutti i giorni, se vivi immerso nei romanzi, a un certo punto inizi a credere che nella vita possano accadere molte più cose del previsto. Forse sono un inguaribile romantico, ma chi dice che quello che capita in un libro non possa succedere anche nella realtà? Ed ecco infatti che qualcosa è successo davvero. La donna dei miei sogni si è alzata e ha lasciato un bigliettino sul mio tavolo mentre mi passava vicino. Un nome, un numero. Nient'altro. Il mio cuore ha fatto un salto. E così sono iniziate le ventiquattr'ore più eccitanti della mia vita». Ma quel che promette di essere un rendez-vous romantico si trasforma ben presto in una cocente delusione: il numero di telefono non si legge bene e Antoine, l'intraprendente proprietario della Librairie du Soleil a Saint-Germain-des-Prés, deve buttarsi in una rocambolesca avventura per ritrovare la donna con l'ombrello rosso che lo ha stregato."" -
Loro
- Ma chi sono ""loro""""?rn- Loro... Quelli che contanornLa prima volta appare seduto in mezzo al prato verdissimo della sua villa in Sardegna. E vestito da odalisca e, inosservato, guarda una ragazza ballare. Poi """"si volta lentamente a nostro favore, si leva il velo e si apre in un sorriso fisso e inerte"""", il sorriso inconfondibile di Silvio Berlusconi. Il mondo fastoso, visionario e malinconico, del premio Oscar Paolo Sorrentino esplode in tutta la sua magia visiva dalla sceneggiatura integrale di """"Loro"""", avvalendosi di una scrittura che si segue senza perdere un dettaglio, una battuta, un silenzio, l'intenzione di un volto."" -
Tiro mancino
Una storia magistrale di omicidio e crisi di mezza età, un thriller mozzafiato che fa sbellicare dalle risate.rnrn""Sono molti i tributari di Willeford: come i fratello Coen ad esempio, e tutti coloro che raccontano il carnevale inafferrabile di esistenze tanto precarie quanto palpitanti di vita."""" - Giancarlo De Cataldorn""""Charles Willeford va sullo scaffale dei grandi"""" - Alessandro Robecchirn""""Un purosangue"""" - Antonio D'OrricornrnrnHoke Moseley ne ha abbastanza. È stanco di combattere contro gli alimenti da pagare, le figlie teenager, la socia sul lavoro sempre più incinta e sempre più single, e la misera paga come detective della squadra omicidi di Miami. Decide di mollare tutto e di trasferirsi su Singer Island per non far più ritorno sulla terraferma. Intanto, in strada, il carismatico criminale psicopatico Troy Louden sta covando anche lui i suoi piani con la sua gang che comprende una pornostar con il volto ridotto in polpette da un """"manager"""" troppo geloso, un artista non rappresentativo incapace di tenere in mano un pennello e Stanley, un povero pensionato sprovveduto. Ma quando la semplice rapina finisce in un crudele e indiscriminato bagno di sangue, Hoke ricorda prontamente perché è un poliziotto e si rigetta nel mondo che voleva abbandonare per sempre."" -
La morte non fa rumore. Le indagini di Gereon Rath. Vol. 2
Dopo il successo di Babylon-Berlin il secondo romanzo della serie dell'ispettore Gereon Rath.rnrn«Kutscher riesce ad evocare con successo la pericolosa decadenza degli anni di Weimar, col sangue nelle strade di Berlino e i nazisti minacciosamente dietro le quinte» - tThe Sunday Timesrnrn«Il tramonto della Germania di Weimar in un grande romanzo criminale» - Frankfurter Allgemeine Zeitungrn I demoni erano spariti. A un certo punto scomparivano dai suoi sogni, all'improvviso come erano arrivati. Ma Rath non sapeva mai quando.rnrnrnBerlino 1930. La star del grande schermo Betty Winter muore durante le riprese del suo primo film sonoro: un riflettore cade e la colpisce in pieno. È stato davvero un incidente? L'ispettore Gereon Rath, ormai passato alla Omicidi, inizia a indagare nel milieu cinematografico, dove l'imminente boom del parlato rischia di lasciare molti a bocca asciutta. L'ombroso ispettore, perseguitato dai propri demoni e rincorso dai superiori, impara in fretta a conoscere i lati oscuri del glamour e la sua pista solitaria lo porta tra i fronti di produttori rivali, nel quartiere cinese di Berlino, nei bassifondi della malavita e nei locali libertini in cui perfetti sconosciuti si scambiano biglietti con la posta pneumatica. Dopo i funerali del nazionalista Horst Wessel, trasformatisi in una battaglia di strada fra nazisti e comunisti, si riaccendono le tensioni sociali, e Rath viene riafferrato anche da quelle familiari e private: per volontà del temuto padre il commissario dovrà aiutare il borgomastro di Colonia Konrad Adenauer in un caso di ricatto; la sua ex mai dimenticata, Charlie, si riaffaccia nella sua vita. Poi viene trovata morta una seconda attrice. Senza corde vocali. Una terza scompare. -
Middle England
Vincitore del Costa Award 2019rnrnIn questo nuovo romanzo lo sguardo critico di Jonathan Coe si concentra sulle vicende di una famiglia delle Midlands inglesi, per poi abbracciare gli eventi più recenti di un'intera nazione, fino al terremoto Brexit del 2016.rn«Il libro di cui tutti stanno parlando.» The Timesrn«Dalla Birmingham postindustriale alle rivolte londinesi e all'attuale stallo politico, [Middle England] include la famiglia, la letteratura e l'amore in una commedia dei nostri tempi.» The Guardianrn«Un viaggio astuto, illuminato e illuminante nel cuore della nostra attuale crisi di identità nazionale. Al tempo stesso commovente e divertente. Come ci aspetteremmo da Coe.» Ben Eltonrn«Brillante. Lo leggi troppo in fretta, lo finisci troppo presto.» Nigella Lawsonrn«La comica critica di Coe di un paese diviso abbaglia. . . Da non perdere.» The BooksellerrnrnTornano alcuni personaggi della «Banda dei brocchi» e di «Circolo chiuso», Benjamin e Lois Trotter e i loro amici, che ritroviamo qui ormai alla prese con le grane dell'età che avanza. Ma l'attenzione principale del nuovo tragicomico romanzo del bardo inglese dei nostri tempi verte sui membri più giovani della famiglia Trotter, come la figlia di Lois, Sophie, giovane ricercatrice universitaria idealista. Sophie, dopo un matrimonio un poco improbabile, fatica a rimanere fedele al marito, soprattutto da quando le rispettive idee politiche si fanno sempre più distanti. Intanto la nazione sfrigola e questioni come il nazionalismo, l'austerità, il politicamente corretto e l'identità politica incendiano il dibattito e le anime. -
Mio fratello
Urgente, intenso, diretto. Daniel Pennac ci sorprende con un romanzo come non ne aveva mai scritti. Un omaggio a un fratello molto amato e perduto. Un romanzo ispirato che resterà nel cuore dei lettori.rnrn""Non so niente di mio fratello morto, se non che gli ho voluto bene. Sento moltissimo la sua mancanza, e tuttavia non so chi ho perso. Ho perso il piacere della sua compagnia, la gratuità del suo affetto, la serenità dei suoi giudizi, la complicità del suo senso dell'umorismo, ho perso la quiete. Ho perso quel po' di tenerezza che c'era ancora al mondo. Ma chi ho perso?""""rnrnPoco tempo dopo la morte del fratello Bernard, Daniel Pennac allestisce una lettura scenica di un celebre racconto di Melville, «Bartleby lo scrivano». Per il personaggio di Bartleby, lui e Bernard avevano la medesima predilezione. Alternando qui gli estratti del suo adattamento teatrale di Bartleby e gli aneddoti su Bernard, ricordi affettuosi, divertenti o spietati, battute piene di humour e di lucidità, Daniel Pennac tratteggia il ricordo del fratello scomparso, vero e proprio complice, insostituibile compagno di vita. E al contempo mette in luce una singolare affinità tra i due personaggi. Come Bartleby, Bernard era sempre più incline a ritrarsi deliberatamente dalla vita sociale, a un rifiuto categorico di aggravare l'entropia. A questa testimonianza di affetto fraterno, Pennac affianca riflessioni appassionate sul teatro, la recitazione e le maschere sociali. Il tutto costituisce un singolare libro d'amore, insieme profondo, lucido e toccante."" -
Il giro dell'oca
Dialogando con il figlio mai avuto, un uomo ripercorre la sua vita. Ma se a quel padre e a quel figlio dà voce Erri De Luca, le parole nate dalla notte emanano luce.rnrn""Le parole. figlio, non inventano la realtà, che esiste comunque. Danno alla realtà la lucidità improvvisa, che le toglie la sua naturale opacità e così la rivela""""rnrnrnIn una sera senza corrente elettrica, mentre rilegge Pinocchio, un uomo sente la presenza del figlio che non ha avuto, il figlio che la madre - la donna con cui in gioventù lo concepì - decise di abortire. Alla fiamma del camino, il figlio gli appare già adulto, e quella presenza basta «qui e stasera» a fare la sua paternità. Per tutta la notte al figlio «estratto da una cena d'inverno» lui racconta «un poco di vita scivolata». E così ecco l'infanzia napoletana, la nostalgia della madre e del padre, il bisogno di andare via, di seguire la propria libertà - «la libertà che ho conosciuto è stata andare e stare dove non potevo fare a meno» -, le guerre trascorse ma anche i baci che ha dato... e, a poco a poco che racconta, immagina le reazioni di questo figlio adulto, ciò che potrebbe dire, fino a che il figlio, da muto che era, prende la parola e inizia a dare voce alla propria curiosità («a proposito di maschere, di che ti vestivi a Carnevale?»), punteggia il racconto del padre con domande e osservazioni, lo guida, aiuta a mettere i dettagli a fuoco, e si fa guidare. Il monologo iniziale diventa così un dialogo a due voci, che indaga su una vita, sugli affetti, sulle scelte fatte, sui libri letti e su quelli scritti, sull'importanza delle parole e delle storie. Un'indagine che, più che tracciare un bilancio, vuol essere scandaglio, ricerca intima - quasi una rivelazione -, che accoglie l'obiezione, è aperta all'errore, si china sull'inevitabilità di ciò che è stato e salva, tramanda le qualità emerse dai ricordi («questa potrebbe essere una dote per me: imparare da qualunque esempio»). Mentre fuori si alza il vento che viene da nord e lui sistema sulla brace una fetta di pane perché, con un poco d'olio, serva a farli stare insieme ancora un po', da «padre inesistente, padre di una sera», gli pare di sbiadire, mentre il figlio aumenta di precisione, proprio come i personaggi dei romanzi diventano più precisi e memorabili dei loro autori, proprio come Pinocchio, e non il falegname che l'ha creato, dà il nome al romanzo."" -
I corpi: Emmaus-Mr Gwyn-Tre volte all'alba-La sposa giovane
Tornano in un unico grande volume «Emmaus», «Mr Gwyn», «Tre volte all'alba», «La Sposa giovane».rnrn Quattro romanzi da leggere uno dopo l'altro, intimamente connessi fra loro dal filo conduttore che dà il titolo alla raccolta. In una prefazione originale, scritta appositamente per questa collezione, Alessandro Baricco racconta perché le quattro opere, che costituiscono i suoi ultimi romanzi, formino in realtà un ciclo narrativo che racchiude nei corpi il proprio recondito senso. Quattro nuove copertine interne, pensate per dialogare fra loro e con la copertina del libro, impreziosiscono il volume, rendendolo un regalo ideale da fare e da farsi. -
Il filo infinito
Dopo Appia e Come cavalli che dormono in piedi,rnun nuovo grande viaggio.rnDa Norcia e ritorno, attraverso l’Europa dei monasteri,rnalla riscoperta dei nostri valori fondanti.rn«È un filo che si tesse e si spezza a seconda degli incontri: dentro ci si capisce al volo anche con alfabeti diversi, fuori basta una testa calda per riportarci al tempo del ""Prima noi!""""» - Raffaele Oriani, Il Venerdìrnrnrn“Oggi la vera terra di missione non è l’Africa marnquest’Europa che perde la bussola, riduce la federna estetica, gioca con miasmi di morte, e dove i paesirnche hanno voluto l’Unione sembrano i primirna volerla distruggere.”rnrn«Che uomini erano quelli. Riuscirono a salvare l'Europa con la sola forza della fede. Con l'efficacia di una formula semplicissima, """"ora et labora"""". Lo fecero nel momento peggiore, negli anni di violenza e anarchia che seguirono la caduta dell'Impero romano, quando le invasioni erano una cosa seria, non una migrazione di diseredati. Ondate violente, spietate, pagane. Unni, Vandali, Visigoti, Longobardi, Slavi e i ferocissimi Ungari. Li cristianizzarono e li resero europei con la sola forza dell'esempio. Salvarono una cultura millenaria, rimisero in ordine un territorio devastato e in preda all'abbandono. Costruirono, con i monasteri, dei formidabili presidi di resistenza alla dissoluzione. Sono i discepoli di Benedetto da Norcia, il santo protettore d'Europa. Li ho cercati nelle loro abbazie, dall'Atlantico fino alle sponde del Danubio. Luoghi più forti delle invasioni e delle guerre. Gli uomini che le abitano vivono secondo una 'regola' più che mai valida oggi, in un momento in cui i seminatori di zizzania cercano di fare a pezzi l'utopia dei loro padri: quelle nere tonache monacali ci dicono che l'Europa è, prima di tutto, uno spazio millenario di migrazioni. Una terra 'lavorata', dove - a differenza dell'Asia o dell'Africa - è quasi impossibile distinguere fra l'opera della natura e quella dell'uomo. Un paradiso che è insensato blindare con reticolati. Da dove se non dall'Appennino, un mondo duro, abituato da millenni a risorgere dopo ogni terremoto, poteva venire questa formidabile spinta alla ricostruzione dell'Europa? Quanto è conscia l'Italia di questa sua centralità se, per la prima volta dopo secoli, lascia in macerie le terre pastorali da dove venne il segno della rinascita di un intero continente? Quanto c'è ancora di autenticamente cristiano in un Occidente travolto dal materialismo? Sapremo risollevarci senza bisogno di altre guerre e catastrofi?». All'urgenza di questi interrogativi Paolo Rumiz cerca una risposta nei fortini dove resistono i valori perduti, in un viaggio che è prima di tutto una navigazione interiore. I guardiani dell'arca costituisce, insieme al canto epico «Evropa», un dittico dedicato all'Europa, alle sue origini, al suo futuro."" -
Nel giardino delle scrittrici nude
Un Piersandro Pallavicini al suo megliornprende di mira un ambiente a lui familiare:rnquello letterario, dei salotti, delle classificherne dei premi. E ci regala un romanzorndivertentissimo e crudele.rnrnE allora cosa rimane dei gratificante una volta pubblicata la tua pregevole opera destinata all'anonimato, se non vincere un premio?Una casa in centro a Milano con ampio giardino in cui le sue migliori amiche possano prendere il sole nude, una cuoca dallo stretto accento lombardo e una Jaguar XJ color ""verdone"""": questi i primi desideri che a sessant'anni Sara Brivio ha deciso di esaudire dopo aver inaspettatamente ereditato un paio di miliardi di euro dal padre. Scrittrice di scarsa fama, fino a due anni prima Sara viveva a Vigevano in un quartiere degradato, arrivava a stento a fine mese e suo marito l'aveva lasciata per un procace trentenne ivoriano. Poi l'eredità e la soddisfazione più grande: la creazione del premio Brivio. Centomila euro in palio e la ferma intenzione di ridicolizzare i soliti noti del jet set editoriale e far vincere, per una volta, gli eterni esclusi. La prima edizione le ha dato grande soddisfazione. Ora però si è candidato alla competizione letteraria Michele Castagnèr, in arte El Panteròn, scalatore di classifiche nonché l'uomo per cui tutte le signore della Vicenza bene spasimano. Sarebbe la vittima perfetta del premio, ma proprio El Panteròn sfodererà perseveranza e inventiva impreviste pur di scoprire chi si nasconda dietro la giuria del premio Brivio e provare a corromperlo con il proprio fascino da ruffiano. Ma le traversie di Sara non si limitano al premio Brivio: riuscirà a riallacciare i rapporti con la figlia che non le rivolge la parola da anni e nel contempo a evitare le minacce alla sua eredità?"" -
La compagnia delle illusioni
Vincitore ex aequo del Premio letterario Chianti, XXXIII edizioneDopo il felice esordio di Isidoro Sifflotin, EnricornIanniello ci porta nella sua Napoli, dovernla vita è teatro, sogno, illusione.rnrn«Un romanzo leggero e fluido arricchito da un linguaggio dialettale e colorito che intrattiene e diverte, mentre la trama non risparmia situazioni e personaggi paradossali, per dimostrare quanto, alla fine, illusioni e realtà finiscano per coincidere, visto che le persone, nel bene e nel male ""tendono sempre a realizzare quello che desiderano""""» - Robinsonrn“’A vita è ’nu lenzuolo. Il film che vuoi vedere,rnce lo proietti tu.”rnrnIl suo nome in codice è 'o Mollusco. Perché un nome in codice, per lavorare nella Compagnia delle Illusioni, è indispensabile, """"un nome mellifluo, imprendibile"""", come imprendibile deve essere la realtà dietro la finzione. Dopo una carriera d'attore con poche soddisfazioni - l'unico ruolo vagamente importante è stato Raffaele, il portiere impiccione dello sceneggiato «Tutti a Casa Baselice!» -, a quasi cinquant'anni Antonio Morra vive con mammà e la sorella Mari' a Napoli e si arrabatta dirigendo la compagnia teatrale amatoriale fondata dal suo dentista per compiacere le amanti e i clienti importanti. La sua vita si è persa molti anni prima, quando Lea, l'amatissima fidanzata che portava in grembo la loro bambina, è morta. Da allora Antonio è diventato un uomo senza capo né coda: l'uomo perfetto per la misteriosa zia Maggie, che lo attrae nella rete segreta della Compagnia delle Illusioni. Ed è così che Antonio diventerà finalmente 'o Mollusco: l'interprete di mille ruoli diversi che gli permetteranno di influire sulle vite altrui, perché """"le persone non vedono ciò che è vero, ma rendono vero quello che desiderano vedere"""". Ma proprio quando crederà di essere al sicuro da ogni responsabilità verso se stesso e gli altri, quando l'illusione avrà sovvertito la sua vita e tutta Napoli, proprio in quel momento avrà l'occasione di ritrovarsi. Perché, in fondo, """"la conseguenza ultima della finzione è la verità""""."" -
Stella
Il romanzo di Takis Würger racconta la storia d'amore di una coppia sbilanciata: Fritz, di origini svizzere, che arriva a Berlino negli anni quaranta con le sue ambizioni artistiche, e Kristin, una donna bella, strana e molto sicura di sé. rnIspirato a una storia vera, Stella è un romanzo d'amore ossessivo e di tradimento nella polverosa Berlino del 1942rnÈ lei a prendersi cura di Fritz che, un po' ingenuo, non sa muoversi bene in una grande città. Ma anche Fritz ha i suoi pregi: è benestante e cittadino svizzero. Kristin se lo porta in giro nelle folli notti berlinesi, tra locali notturni alla moda e posti che non avrebbe mai trovato senza di lei. Kristin sembra conoscere le regole non scritte dei nazisti e come funzionano le cose. Un giorno però la donna sparisce misteriosamente e quando ricompare risulta evidente che è stata torturata. Viene fuori che Kristin è un falso nome, che in realtà si chiama Stella, ed è di origine ebraica. Sconvolto, Fritz decide di restare con lei anche quando scopre che Stella sta cercando di salvare i suoi genitori dal campo di concentramento tradendo e denunciando altri ebrei nascosti. -
Le ragazze di New York
Una vecchia campagna pubblicitariarnper la metropolitana di New York.rnDue donne indipendenti, decise a scalzare i pregiudizi.rnUn romanzo divertente e appassionanternsu come conciliare al meglio vita privata e lavorativa.rnrn“Un tema importante, raccontato in modo fresco e originalerne con personaggi in cui è facile identificarsi.” - Booklistrn“La storia di due donne, a settant’anni di distanza, che lottanornentrambe per il diritto ad avere una carriera, l’indipendenza ernl’amore. Un libro che appassionerà e ispirerà lettrici di ogni età.” - RT Book ReviewsrnrnNew York, fine anni quaranta. Charlotte Friedman è una ragazza determinata e con le idee chiare, che sogna una carriera nel nuovo, promettente mondo della pubblicità, diversamente da molte sue coetanee che desiderano soltanto una famiglia e dei figli. Quando, dopo aver ricevuto vari rifiuti come dattilografa, scopre di essere finalista al concorso di bellezza per Miss Subways - la campagna pubblicitaria della metropolitana newyorchese - decide di non lasciarsi sfuggire l'occasione: essere ritratta sui cartelloni di Miss Subways, infatti, potrebbe aprirle la strada verso un lavoro nella scintillante Park Avenue. Ma, lungo il cammino verso l'indipendenza, deve scontrarsi con i pregiudizi del padre, che la vorrebbe al suo fianco nel negozio di Brooklyn e sposata come tutte le brave ragazze, e con un'amica, che la costringe a una decisione straziante. Quasi settant'anni dopo, Olivia è una brillante pubblicitaria con poco tempo per la vita privata. La sua agenzia concorre alla gara per la nuova campagna pubblicitaria della metropolitana e Olivia non è disposta a perderla, tantomeno per colpa di qualche collega maschilista. Mentre la scadenza per presentare i progetti si avvicina, si imbatte per caso nella vecchia campagna di Miss Subways, con cui scoprirà di avere in comune molto più di quello che immaginasse.