Sfoglia il Catalogo ibs003
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 2001-2020 di 10000 Articoli:
-
Vita nuova
La cronaca poetica del passaggio dall'amore all'Amore per Beatrice. La Vita Nuova alterna il racconto in rime e prose poetiche e contiene alcune tra le più belle poesie scritte da Dante. L'edizione, curata dall'italianista Manuela Colombo, ha una prefazione dell'illustre filologa e scrittrice Maria Corti. -
Fiabe e storie. Ediz. integrale
Le fiabe di Hans Christian Andersen, composte e pubblicate in danese fra il 1835 e il 1874, scaturiscono n gran parte dalla fantasia originale dell'autore e solo in minima parte dalla materia popolare cui pure, almeno inizialmente, egli dichiarò di ispirarsi. Il fatto è che - come mette in evidenza Vincenzo Cerami nell'introduzione al volume - Andersen non si limita a ripercorrere e reinterpretare il filo della grande tradizione favolistica europea, inaugurata da Basile, fissata da Perrault e ulteriormente strutturata da Hoffmann. Dotato di un'inquieta tensione romantica e di un'autentica consapevolezza borghese, Andersen ""cambia radicalmente la prospettiva della fiaba"""". Prima di lui maghi, streghe, gnomi, draghi, fate e orchi erano figure dotate di poteri speciali, dalla sapienza impenetrabile, misteriosa, ignota al lettore. Andersen, al contrario, opera una sorta di umanizzazione di animali e cose, """"mettendo in scena protagonisti di sconsolata umanità, immergendosi in creature che per il semplice fatto di non esistere in natura sono segretamente afflitte da un rovello interiore"""". Questa dimensione complessa, piena, consapevolmente adulta, che fa delle pagine di Andersen un capolavoro della """"letteratura pura"""", diventa finalmente percepibile a pieno da parte del lettore italiano, di fronte al corpo completo delle 156 fiabe e storie, riunite qui da Bruno Berni, con una cura meticolosa, in una traduzione omogenea e integrale, condotta sull'edizione critica danese."" -
Peter Pan. Il bambino che non voleva crescere. Testo inglese a fronte
Il 27 dicembre 1904, il teatro Duke of York di Londra mise in scena la commedia ""Peter Pan. The Boy who Wouldn't Grow Up"""" dello scrittore scozzese Barrie. Fu un trionfo. Ma anche l'inizio di un equivoco. Le successive rielaborazioni letterarie operate dallo stesso Barrie offuscarono infatti la carica """"demoniaca"""" del testo teatrale. L'androgino Peter incarna l'immaturità, l'archetipo di un """"complesso"""" che affligge una consistente parte di individui moderni (tanto che c'è stato chi ha definito il fenomeno """"sindrome di Peter Pan""""). È anche il simbolo svolazzante del sogno utopico, come vita e come nulla. Viene qui tradotto per la prima volta in italiano il testo teatrale che ha dato origine al ciclo di Peter Pan. Si ha così l'occasione di scoprire un testo profondo e complesso, a volte ironico, estremamente bello, lontano dal classico stereotipo del """"libro per bambini""""."" -
Bel-Ami
Georges Duroy, che le amanti chiamano vezzosamente ""Bel-Ami"""", è un aitante giovane normanno che arriva nella capitale in cerca di fortuna. In breve la sua vitalità prorompente, inarrestabile e assetata di riconoscimenti - che ne fa una sorta di rilettura borghese di Don Giovanni - lo porterà a entrare, tramite una carriera giornalistica, nel bel mondo del tempo. Dall'ingresso, Duroy raggiungerà rapidamente i piani più alti, grazie a un continuo saltare di opportunità in opportunità, di amicizia in amicizia, di donna in donna, inseguendo un miraggio chiamato """"successo"""". E abbandonando lungo la strada il guscio vuoto della propria umanità e dei sentimenti. Questo libro di Maupassant si impone come uno dei testi fondamentali del realismo ottocentesco, storia del successo travolgente di un uomo qualunque."" -
Discorso sopra lo stato presente dei costumi degl'italiani
Il ""Discorso"""" sui costumi degli italiani, scritto nel 1824 e pubblicato per la prima volta solo nel 1906, è uno dei più alti, ardui e lucidi esempi della capacità di penetrazione dello sguardo dell'etnologo e del filosofo morale e politico Giacomo Leopardi, una delle figure toreggianti del diciannovesimo secolo. Come osserva nell'Introduzione Salvatore Veca, lo sguardo antropologico di Leopardi coglie, """"con inesorabile freddezza e lontananza e con intensa empatia, alcuni dei tratti di lungo periodo propri della società italiana, sullo sfondo del contesto europeo"""". Questi tratti """"sono quelli familiari e riconoscibili in un identikit che abbiamo la responsabilità civile di continuare a tracciare, non per conservare il passato che non passa ma semplicemente per prendere sul serio il difficile compito mai finito di progettare la modernità, a quasi due secoli di distanza dal magistrale portrait di Giacomo, nostro contemporaneo""""."" -
Bartleby lo scrivano
"Bartleby lo scrivano"""", apparso nel 1853, tra i più bei racconti dell'epoca moderna, parla di un comico scrivano che rivendica l'ozio e il silenzio, contro tutte le pressioni dell'utilitarismo americano. Imitato, meditato e tradotto da alcuni dei massimi scrittori contemporanei, come Borges, Beckett, Michel Leiris, Georges Perec, Italo Calvino (che intendeva dedicargli l'ultima delle sue """"Lezioni americane""""), è anche una parabola sul lavoro di scrivere destinata a sconvolgere molte idee. La traduzione di Gianni Celati ce lo restituisce in tutta la sua freschezza, con una umoristica adesione ai tic di Bartleby (per esempio la sua celebre frase: """"Avrei preferenza di no""""). Inoltre Celati presenta un suo studio sull'esilarante scrivano, la versione delle lettere di Melville nel burrascoso periodo di passaggio da """"Moby Dick"""" a """"Bartleby"""" e un elenco ragionato delle varie interpretazioni del racconto." -
Fedra. Testo francese a fronte
L'amore si rivela a Fedra - scrive Roberto Carifi nel suo commento al testo come sottrazione del bene, di quello che non potrà dare e di quello che non potrà ricevere; per lei l'amore ha inizio nell'ossessione che la espelle dalla comunità etica gettandola nella vertigine della colpa. Amare a dispetto del bene, perfino di quello dovuto all'altro, rende Fedra prigioniera del male, di una perseveranza che le rivela la solitudine del proprio essere, l'anomalia della propria segregazione. Non è importante che Ippolito sia oggetto della passione di Fedra, ma che nel segreto della sua anima accada qualcosa che fa di Ippolito la ragione di quanto in lei accade di più segreto, quanto segretamente potrà invertire la propria rotta trasformandosi nell'accusa e nella rovina di Ippolito. Questa edizione è arricchita da un testo introduttivo di Marguerite Yourcenar dal titolo ""Fedra o della disperazione""""."" -
La dodicesima notte. Testo inglese a fronte
È la storia di due gemelli fra loro somigliantissimi, Viola e Sebastiano, che vengono separati da un naufragio presso le coste dell'Illiria. Viola si vestirà con abiti maschili e si farà chiamare Cesario, andando a lavorare come paggio presso il duca Orsino. Finirà con l'innamorarsi del suo padrone il quale ama, non riamato, la contessa Olivia, che si innamora del suo bel paggio Viola/Cesario. L'arrivo di Sebastiano complica ulteriormente la situazione ponendo però le basi di un suo felice scioglimento. Olivia infatti si innamora di Sebastiano, mentre Orsino, scoperta la vera identità del suo paggio, decide di sposare Viola. -
Molto rumore per nulla. Testo inglese a fronte
"Grazie alla complessità e flessibilità della struttura, alla ricchezza dei toni, alla varietà dei personaggi, la commedia pulsa di una incantevole vitalità. Nella velocità straordinaria di una lingua spiritosa, ironica, frizzante, il mondo di Messina brilla per sofisticazione e varietà. Articolato e ricco è quel mondo, anche di ombre. C'è il principe e c'è il servo, il fool, il clown, il nobile, il cortigiano, il villain, il buono e il cattivo, il giusto e lo sciocco, tutti vicini, tutti insieme, nella stessa sarabanda. Molteplici le voci e i toni. E perfetto l'incastro... Tanto per fare un esempio, se è vero che c'è in commedia un carattere melanconico, come il saturnino Don John, a equilibrare la bilancia zodiacale degli umori, ecco Beatrice, nata, come lei stessa annuncia, sotto una stella ballerina. Della danza delle stelle Beatrice ripete il passo nell'allegria che sprizza da lei da tutti i pori, ma soprattutto trionfa nella lingua. I battibecchi tra lei e Benedick sono la fonte principale della vitalità comica della commedia. Dà gusto assistere all'esuberanza inventiva, all'iperbole scherzosa dei due giocolieri. Non a caso il re Carlo assegnò un nuovo titolo alla commedia: Beatrice e Benedick. Così la chiamò, assumendo a trama principale, quella che è in verità la trama secondaria."""" (dall'introduzione)" -
Canti
Questa nuova edizione dei Canti leopardiani si caratterizza, nel ricco panorama editoriale, per tre elementi di rilievo: fonde in una vasta Introduzione, che in realtà si presenta, pur con le adeguate articolazioni, come un vero e proprio libro sulla poesia del Recanatese, i vari ?cappelli"" che solitamente si premettono ai singoli componimenti; onde il lettore può qui davvero seguire - quasi condotto per mano - tutto il complesso svolgersi dell'itinerario creativo e compositivo dei Canti, dalla giovanile canzone All'Italia all'estrema Ginestra; la stessa Introduzione, in una seconda e altrettanto ampia parte, mette a fuoco una questione poco affrontata dalla critica non specialistica: quella cioè della """"lingua leopardiana"""", del suo nascere e del suo svolgersi - e del suo originalissimo affermarsi - dal grembo della tradizione dantesca e petrarchesca; l'accurata annotazione al testo nella quale non viene soltanto fornita la spiegazione del testo stesso, ma vengono registrate le diverse varianti, le fonti classiche, gli echi della precedente tradizione poetica, i richiami a particolari abbozzi o ad altri testi leopardiani."" -
I racconti della maturità
"Li ho riletti, questi sei racconti, tutti d'un fiato. Con un unica preoccupazione: capire se e quanto sono invecchiati, se e quanto i cento e passa anni che ci separano da loro hanno lasciato traccia. Che sollievo. Nessuna traccia. E che rinnovata consonanza, che piacere, che felicità nella lettura. Cent'anni? Andiamo! Sono storie di oggi, aggiustate certe situazioni, che tutti viviamo in prima persona, che ci sentiamo raccontare, che osserviamo intorno a noi. Mogli, mariti, amanti, padri, madri, figli, figlie: siamo noi, niente è cambiato. Mi sono anche chiesto il perché di questa inesauribile modernità di Cechov. Forse una ragione me l'ha data Orhan Pamuk nel suo recente discorso per il Nobel: 'Un autore parla di cose che tutti sanno senza averne consapevolezza. Esplorare questo sapere e vederlo crescere dà al lettore il piacere di visitare un mondo al contempo familiare e miracoloso'. In fondo anche Gor'kij diceva la stessa cosa di Cechov: 'Non dice nulla di nuovo, ma ciò che dice è così convincente, semplice, chiaro, da far paura'."""" (dall'Introduzione di Fausto Malcovati)" -
Epistole-Ars poetica. Testo latino a fronte
Se Orazio, a partire dal 23 a.C. e dopo aver pubblicato le ""Odi"""" nel 20 a.C., torna a scrivere - ci dice nella lettera proemiale delle """"Epistole"""" - è per via del tormento di essere quel che non si vorrebbe e di non essere quel che si vorrebbe. L'esperienza lirica è conclusa, poiché non è più l'età del canto della gioia e dell'amore, resta la possibilità di veicolare nel verso meditazioni morali di carattere generale, sul vero, sul bello, sulla condizione umana, rivolte all'uomo comune. Con quest'opera di conversazioni in esametri composta di due libri (rispettivamente di venti lettere e di due aggiunte successivamente e centrate sul tema della poesia) Orazio creò un genere letterario del tutto nuovo. In componimenti eterogenei per materia il poeta tratta di diversi aspetti della vita quotidiana con una pratica saggezza del vivere, nutrita di filosofia stoica ed epicurea. Tenendosi lontano da ogni dogmatismo si abbandona a riflessioni sulla potenziale grandezza umana, sull'incerto procedere del tempo, sulla necessità di restare imperturbabili di fronte a tutto riconoscendo tuttavia il piacere del vivere, soprattutto dell'amore, sull'arte del sapersi accontentare."" -
Cuore di cane-Uova fatali
Due romanzi brevi - o racconti lunghi, che dir si voglia - che mettono in risalto la vena fantastica e corrosiva di Michail Bulgakov. Si tratta a tutti gli effetti di opere di ""scienza fantastica"""", più che di fantascienza in senso tradizionale, nelle quali Bulgakov utilizza le possibili conseguenze di pericolosi (e affascinanti) esperimenti scientifici per mettere in ridicolo la dittatura sovietica, la sua chiusura mentale, la sua rigidità normativa. Il protagonista di """"Le uova fatali"""" è uno zoologo che, quasi per caso, mette a punto un """"raggio della vita"""" in grado di accelerare miracolosamente lo sviluppo cellulare. Una scoperta destinata a provocare conseguenze mostruose e grottesche. """"Cuore di cane"""" racconta invece il tentativo di trasformare un cane in una creatura in qualche modo umana tramite il trapianto di ipofisi e testicoli di un ubriacone morto. Il randagio finira con l'ereditare i peggiori difetti di entrambe le sue nature. Due piccoli ma incisivi capolavori della letteratura del Novecento, capofila di un intero filone di letteratura fantastica."" -
La natura delle cose. Testo latino a fronte
È un poema fondamentale della storia del pensiero, in cui vengono assunti a fondamento i princìpi portanti della filosofia epicurea. Lo stesso Cicerone fu soggiogato dalla grandezza dell'opera e, pur non approvandone filosoficamente il contenuto, contribuì in modo decisivo alla sua pubblicazione. L'opera è la celebrazione della dottrina epicurea come filosofia liberatrice dell'uomo e valido mezzo a confortare un'umanità quanto mai turbata e incerta. Cardine del suo approccio era la fisica atomistica democritea: il mondo in cui viviamo non è che il risultato dell'unione casuale di una parte degli infiniti atomi, da sempre in movimento nello spazio senza fine. Al rigido sistema democriteo, Epicuro in realtà aggiunse una variante rivoluzionaria, il clinamen, ossia la spontanea deviazione degli atomi dalla loro traiettoria rettilinea, una sorta di ""libero arbitrio"""" ante litteram. Anche il mondo degli dèi esiste. Ne abbiamo immagine, ma vivendo eternamente beati negli spazi tra mondo e mondo, essi non hanno tempo né voglia di occuparsi di noi. La conclusione è che, in questo modo, sia la fisica sia la teologia ci liberano dagli ostacoli più gravi che si oppongono alla nostra felicità: il timore della morte e della collera divina."" -
Troilo e Cressida. Testo inglese a fronte
Complessa è la genesi letteraria di questa tragedia, scritta da Shakespeare nel 1602. Tra le opere ispiratrici si possono rintracciare sia il ""Troilo e Criseide"""" di Geoffrey Chaucer sia il """"Filostrato"""" di Boccaccio, oltre a lavori quasi contemporanei allo stesso Shakespeare quali quello scritto dallo scozzese Robert Henryson (1593). In realtà, la vicenda originaria non si trova nella mitologia greca quanto in quella medievale, in particolare nel """"Roman de Troie"""" di Benoit de Saint-Maure. La trama è presto detta: nel corso della Guerra troiana Troilo, principe troiano (figlio di Priapo), amoreggia con Cressida, a cui giura eterno amore, poco prima che venga mandata nel campo acheo nel quadro di uno scambio di ostaggi e prigionieri. Desideroso di rivederla, Troilo si introduce di nascosto nel campo avverso e lì la vede amoreggiare con Diomede, il grande eroe acheo che avrebbe in seguito duellato con Enea. A quel punto Troilo la bolla come prostituta. La vicenda fornisce il quadro per una serie di digressioni sui temi della libertà sessuale e del pacifismo, cosa che rese per molti secoli l'opera irrappresentabile e mal digeribile dalla morale in vigore. Sarà solo nel Ventesimo secolo, in particolare a partire dagli anni Sessanta, che la tragedia andrà incontro a una più felice accoglienza da parte del pubblico. Non a caso è considerata, fra le tragedie di Shakespeare, una fra le più moderne."" -
Tempi difficili
Pubblicato nel 1854, ""Tempi difficili"""" fu fin da subito uno dei libri più discussi del grande romanziere inglese, anche per la decisa vena anti-utilitarista che ispira la trama. Duramente criticato da autori """"conservatori"""" come Maculay, fu però valorizzato da autori più sensibili alla questione sociale, come John Ruskin e in seguito George Orwell, che ne esaltò """"la generosa rabbia"""". Ispirato dalle osservazioni fatte dall'autore sulle condizioni di vita operaie e gli scioperi scoppiati nella cittadina di Preston, nei pressi di Manchester (in quegli anni già al centro del resoconto di Engels sulla condizione della classe operaia), il libro è ambientato in una città di fantasia, Coketown (la città del coke, del carbone). Al centro della vicenda il credo di Thomas Gradgrind, un industriale fiducioso """"solamente nelle statistiche"""" e che educa di conseguenza i suoi due figli, Louisa e Tom, dei quali reprime con metodo ogni lato fantasioso e idealistico. La figlia, difatti, viene data in sposa a un altro avido capitalista della cittadina, Josiah Bounderby, un tipo avaro e impostore, di ben trent'anni più anziano della ragazza. Lei accetta, fino all'amaro epilogo, quando, ritornata dal padre, questi si renderà conto della follia del suo sistema educativo."" -
Il castello di Otranto
Il romanzo gotico è per certi versi un calco creativo dello schema imposto da Walpole: ambientazione arcaicizzante, castello, labirinto, sotterranei, scene notturne, damigelle in pericolo, fughe, minacce sessuali, elementi di soprannaturale, presenza pervasiva del doppio, il sogno infilato all'interno della trama. Quella del romanzo gotico è una stagione che può essere compresa tutta nel periodo 1778-1820, ma il sentimento gotico esonderà da quel quarantennio, per diventare un filone letterario inesauribile che si tramanderà ciclicamente fino ai giorni nostri, diramandosi in vari sottogeneri, dalla fantascienza al romanzo storico, attraverso Poe, Le Fanu, Stoker, Machen, Bierce, Lovecraft, fino a Joyce Carol Oates, Anne Rice, persino Burroughs e Ballard, fino al cinema splatter che tuttora rispetta religiosamente le convenzioni walpoliane: la casa nel bosco, i sotterranei, la componente sessuale, gli antri bui, le evocazioni soprannaturali. Non sembrano passati due secoli e mezzo da ""Il castello di Otranto"""" al film horror Quella casa nel bosco. Walpole detta ancora la trama."" -
Il vagabondo delle stelle
Uscito nel 1915, un anno prima della sua scomparsa, l'ultimo romanzo del prolifico autore statunitense ""Il vagabondo delle stelle"""" fu un """"caso"""" per la scabrosa tematica della pena di morte e dei maltrattamenti """"legalizzati"""" nelle carceri californiane e per la forte critica sociale che lo pone tra le opere assolute di London, e nel tempo è diventato uno dei romanzi preferiti dei suoi lettori. Per la prima volta la traduzione e la curatela partono da approfonditi studi accademici, dando un amalgama nuovo alla storia complessa e mozzafiato del condannato a morte Darrell Standing (il laico London disse che questo era il suo """"romanzo di Gesù"""") con Jake Oppenheimer e Ed Morrell, personaggi realmente esistiti. Il protagonista, in isolamento, riesce grazie alla autoipnosi a vivere esperienze extracorporee e a rivivere vicende storiche come il massacro di Mountain Meadows e l'uccisione di Gesù. In anticipo sui tempi, """"Il vagabondo delle stelle"""" contribuì a cambiare le leggi carcerarie della California; mentre la sua sconcertante attualità fa ancora riflettere sui metodi della giustizia e della rieducazione sociale. Postfazione di Jay Williams."" -
Lo spleen di Parigi. Piccoli poemi in prosa. Testo francese a fronte
Nel 1857, al tempo della pubblicazione dei ""Fiori del male"""", Baudelaire dichiara che gli artifici dello stile poetico sono un ostacolo allo sviluppo di un pensiero che abbia come oggetto la verità. È l'atto di nascita dello """"Spleen di Parigi"""", la serie di poemi in prosa che, a partire dalle città immense e dai mille destini che vi si intrecciano, cercano di trovare un linguaggio che li sappia esprimere, ma che sappia esprimere anche i soprassalti di una vigile coscienza in cui essi si riflettono come una esperienza incancellabile. Questo linguaggio deve afferrare l'inafferrabile, deve trasformare la dissonanza che domina il Moderno, come la sua cifra più autentica e tragica, in un canto di bellezza che si elevi sopra le nebbie delle strade, sopra la cupa foresta di pietra dei tetti e delle mansarde che abbuiano la città."" -
Il saggiatore
Novembre 1618: la comparsa di tre comete non solo eccita i timori dei superstiziosi, ma tiene ""in continuo esercizio i primi ingegni d'Europa"""". Ottobre 1623: si conclude la stampa del Saggiatore di Galileo Galilei, colui che gli Accademici Lincei salutano come """"lo scopritore non di nuove terre, ma di non più vedute parti del cielo"""". Spaziando dalla genesi del suono all'origine del calore alla composizione della luce """"in atomi realmente indivisibili"""" Galileo entra pubblicamente nella disputa contro """"Lotario Sarsi Sigensano, l'astronomico e filosofico scorpione"""", cioè il gesuita Orazio Grassi. Nel ripercorrere la vicenda delle sue scoperte Galileo delinea insieme una difesa del proprio operato e l'apologia della ricerca scientifica, sempre più insofferente dei vincoli imposti da autorità teologiche e politiche. Nel tempo in cui, come scrive il poeta John Donne, """"la nuova filosofia mette tutto in dubbio"""", Galileo si affida alla matematica come a una guida sicura per uscire da """"un oscuro laberinto"""" e comprendere il Grande Libro della natura; ma """"l'artista toscano"""" non dimentica per questo il ruolo dell'esperimento e l'apporto della tecnica. Geometria, esperienza e """"discorso"""" (cioè arte dell'argomentazione) cooperano così alla confutazione dell'errore in un'impresa che il singolo studioso può tradire solo col rendere il suo intelletto """"mancipio - cioè servo - dell'intelletto di un altr'uomo"""".""