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Mostrati 1941-1960 di 10000 Articoli:
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Pensieri sulla vita
Gandhi non è stato solo l'eroe della non violenza. Formatosi a contatto con culture religiose diverse (indù, cristiana, ebraica, musulmana), non rinunciò mai, anche in virtù della sua decisiva permanenza in Europa e in Sudafrica, a una visione umanistica ed ecumenica della religione, sempre improntata all'assoluto rispetto delle diversità. Così come non rinunciò mai ad applicare alla vita quotidiana la stessa saggezza che gli consentiva di opporre la non violenza alla violenza colonizzatrice. Eccolo quindi riflettere sull'amore, sull'economia sostenibile, sull'impegno civile, sulla morte. Questo volume raccoglie i suoi pensieri più incisivi sul mistero della vita umana e sull'altro mistero, non meno profondo, che è la convivenza civile, religiosa e culturale. Con un saggio di Goffredo Fofi. -
Oblomov
La vita passa davanti al giovane, ricco Ilia Ilyic Oblomov. Gli passa davanti il benessere, garantito dalla tenuta di Oblomovka, gli passa davanti la quotidianità sempre uguale, spesa spostandosi da un comodo divano all'altro in preda a sterili pensieri astratti. Gli passa davanti la possibilità di dar corpo ai sogni idealistici della gioventù, su sollecitazione del vitalissimo amico Stolz. E gli passa davanti l'amore, incarnato dalla bella e sensibile Olga. In un linguaggio che nulla ha da invidiare alla perfezione di Puskin o al feroce realismo di Gogol', Goncarov dà forma a un universo apparentemente immobile ma in realtà freneticamente vivo di osservazioni, pensieri e annotazioni, sostanziando uno dei massimi capolavori della letteratura russa. -
Notre Dame de Paris
«Che fosse un'accozzaglia di folli, ladri, mendicanti, che importa! Era pur sempre un popolo, e lui un sovrano.»rnrnUn classico senza tempo. Un classico popolare. La grandiosa rivisitazione di una Parigi tardomedievale in cui si mescolano lo spettrale profilo della basilica di Notre-Dame, abitata dal gobbo Quasimodo, e la notturna Corte dei Miracoli, dove risplende la bellezza di Esmeralda. Come in un grande melodramma, forze del bene e del male si scontrano facendo fulcro intorno all'attrazione, alla sensualità, all'innocenza della bella zingara. Romanzo del diverso, del perverso e dell'amore contrastato, «Notre-Dame de Paris» non ha mai smesso di sedurre l'immaginazione di registi (memorabile il film del 1939 di William Dieterle, con Charles Laughton nelle vesti di Quasimodo), musicisti (recentissimo è il musical di grande successo di Riccardo Cocciante) e, naturalmente, lettori. «Hugo, non dimentichiamolo, scrive ""Notre-Dame"""" a ventott'anni, nel 1830, e lo dà alle stampe l'anno dopo: """"Notre-Dame"""" ha della gioventù o della prima maturità gli entusiasmi della scoperta, la foga dei messaggi.» (Goffredo Fofi)"" -
Kohèlet/Ecclesiaste
"L'Ecclesiaste"""" parla, in termini di una saggezza non filosofica, recettiva e disposta all'ascolto, della pena che incalza e perseguita l'uomo: l'assurdo spreco della propria condizione. L'uomo sta sotto il sole, la massima manifestazione di potenza della natura, esposto senza ombra e riparo alle leggi di Dio dalle origini, vertice del creato e delle sue forze. E deve guardare in basso e specchiarsi nella terra che soggiace al suo medesimo destino." -
Operette morali
«I fanciulli trovano il tutto anche nel niente, gli uomini il niente nel tutto.»Libro poetico e, per questo, morale, le Operette leopardiane sono, insieme, teatro filosofico e narrazione fantastica, trattato sull'infelicità dei viventi, ma anche rappresentazione di quella leggerezza, e ironia, e persino letizia, che la storia della civiltà – tra violenza e astrazione – ha disperso o negato. Sui modi del comico – dallo straniamento all'antifrasi, dal burlesco al fiabesco – trascorre l'onda di un pensiero tragico. Come nel riso c'è il riverbero di una saggezza fatta esperta degli inganni del mondo, del vanire delle cose. La critica della restaurazione, di ogni forma di restaurazione e di conformismo, l'indagine sulla natura, sulla sua prossimità e indifferenza, lo sguardo sulla materia, sul suo circuito perpetuo di produzione e distruzione, il pensiero della finitudine, dell'irreversibile, del limite, si fanno, in questo libro, affabulazione e dialogo, racconto e finzione teorica: ma il ""deserto della vita"""", il silenzio della speranza, le ombre stesse del nulla hanno qui un fremito, una loro irripetibile lingua, e passione."" -
Padrone e cane e altri racconti
Tra le opere minori di Thomas Mann, ha un posto a sé il romanzo breve ""Padrone e cane"""", un'operetta unica per leggerezza di disegno, in cui l'acuta intelligenza dello scrittore si rivolge a illuminare il piccolo mondo e i segreti tormenti di un cane, Bauschan. Raccolto per compassione dallo scrittore quando era un cuccioletto macilento e avvilito, Bauschan sviluppa un attaccamento tenace ed esclusivo per il padrone dal quale rifiuta di allontanarsi anche per un momento. """"Padrone e cane"""" è la storia dell'amicizia tra questi due esseri diversi e così lontani, un'amicizia messa in pericolo dalle contrastanti abitudini di vita e continuamente cementata dalle gioie comuni, strappate alle insidie del """"mondo"""". Oltre a """"Padrone e cane"""", questo volume contiene una serie di racconti giovanili (""""Delusione"""", """"II piccolo signor Friedemann"""", """"Il pagliaccio"""", """"Tobia Mindernickel"""", """"L'armadio"""", """"Luisella"""", """"La strada del cimitero"""", """"Gladius Dei"""", """"Gli affamati"""", """"Il bimbo prodigio"""", """"Un po' di felicità"""", """"In casa del Profeta"""", """"Un'ora difficile"""") ma importanti per chi voglia conseguire una visione completa e obiettiva del Mann narratore e della sua evoluzione artistica. Introduzione di Roberto Fertonani."" -
Billy Budd
"Billy è l'ultimo. E Billy Budd è una parabola. In questo discorso in forma di racconto (che, come è noto, fu redatto tra il 1886-1888 e il 1891, anno della morte dell'autore, e uscì nella prima edizione soltanto nel 1924) infatti Billy da vita alla figura angelicata di colui che sempre e comunque subisce e subirà il torto, l'ingiustizia, la prepotenza, l'illegalità (per dirla melvillianamente, le mire del maligno su questa terra). Pertanto Billy - che è una specie di 'umiliato e offeso' eroicizzato sorto dalla commistione di un Oliver Twist rimasto immune ai bassifondi e ormai giovanotto con un santo martire e con qualcosa del dostoevskiano 'idiota' principe Myskin - è anche il sacrificato per eccellenza, cioè, l'innocente, il puro."""" (dall'introduzione di Alessandro Ceni)" -
Come si diventa ciò che si è. Ecce homo e altri scritti autobiografici
L'edizione del 1908 di ""Ecce homo"""" di Nietzsche (Roecken Lutzen 1844, Weimar 1900) qui riprodotta, è accompagnata da tutti gli scritti autobiografici. Questa operazione si spiega con la concezione dello stesso Nietzsche, il quale non separava mai la vita dall'opera, il proprio vissuto da ciò che scriveva e pubblicava. Il volume è diviso in tre parti: una scelta di scritti autobiografici degli anni 1856-1869 che comprende i """"ricordi della mia infanzia"""" scritti a sedici anni; le cinque prefazioni (in parte autocritiche) scritte nel 1886 alla riedizione delle opere: """"La nascita della tragedia"""", """"Umano, troppo umano I-II"""", """"Aurora"""", """"La gaia scienza"""". La terza parte riporta l'edizione completa di """"Ecce homo""""."" -
Odissea
"Un'edizione dell''Odissea' che, comparsa per la prima volta nel 1964, e più volta ristampata, è diventata ormai un classico per la bellezza della lingua, il coraggio delle interpretazioni, la forza della ricostruzione, in italiano, del tono omerico e dello spirito epico antico. Il poeta Emilio Villa ci ha fornito non una visione di servizio, che necessita del testo greco a fronte per apprezzare la grandezza dei versi omerici, ma una traduzione che è un'opera letteraria in sé. Il volume è corredato da un utile dizionario storico-religioso."""" Introduzione di Aldo Tagliaferri." -
Sei personaggi in cerca d'autore-Ciascuno a suo modo-Questa sera si recita a soggetto. Ediz. illustrata
"Sei personaggi in cerca d'autore"""" (1920), """"Ciascuno a suo modo"""" (1923) e """"Questa sera si recita a soggetto"""" (1923) furono definite da Pirandello, nel 1933, la """"trilogia del teatro nel teatro"""": """"non solo perché hanno espressamente azione sul palcoscenico e nella sala, ma anche perché di tutto il complesso degli elementi d'un teatro, personaggi e attori, autori, e direttore-capocomico o regista, rappresentano ogni possibile conflitto"""". Così, per la prima volta in un unico volume, si presentano questi tre """"capitoli"""" di un discorso unitario sul rapporto tra teatro e vita, sulla follia dell'esistenza, con una ricca appendice che fa la storia dei singoli testi, note chiare, e un'introduzione alla filosofia, e all'attualità, di Pirandello. Introduzione di Gianni Riotta." -
I racconti
La fortuna e la fama di Edgar Allan Poe sono affidate ai suoi Racconti, che spaziano nei diversi generi del terrore, del mistero, in quel ""metafisico"""", poliziesco, gotico o fantastico. Sono compresi in questa raccolta alcuni dei suoi capolavori."" -
Il corvo e altre poesie. Testo inglese a fronte
Un'antologia dell'opera poetica di Poe - venti liriche che coprono tutto il ventennio o poco più della sua attività -, dalle prime prove agli ultimi capolavori. Liriche apprezzate tra l'altro da Baudelaire, Valéry, Mallarmé, e che hanno ispirato artisti come Gustave Dorè. In appendice ""La filosofia della composizione"""", che ricostruisce il processo creativo del """"Corvo"""" e che al contempo delinea i tratti fondamentali dell'estetica di Poe."" -
Elegie duinesi. Testo tedesco a fronte
Le ""Elegie duinesi"""" sono l'ultima e somma opera poetica di Rainer Maria Rilke, che è considerato uno dei massimi lirici tedeschi moderni, ammirato tra gli altri da filosofi come Wittgenstein e da scrittori come Pasternak. Rilke iniziò a scrivere le """"Elegie"""" a Duino - da cui il nome - nel 1912: si tratta di dieci componimenti di ispirazione filosofica, che trattando di varie tematiche cercano di rispondere alle domande poste nelle precedenti opere rilkiane sull'insensatezza e incomprensibilità della vita, e sulla paura della morte. Le poesie ruotano attorno a temi quali l'identità di vita e morte in quanto momenti dello stesso processo del divenire in un'eterna metamorfosi; l'inesistenza di una distinzione tra al di qua e al di là, per la coesistenza di regni materiale e spirituale sotto l'egida degli Angeli, creature superiori all'uomo che si trova in una condizione mediana, superiore a sua volta all'ignara natura animale, ma comunque di spettatore della vita; la bellezza dell'essere che va sottratta alla consunzione del tempo tramite l'eternità dello spirito, la creatività dell'arte che getta un ponte tra i due regni; la fortuna di chi muore fanciullo, il destino delle donne abbandonate alla purezza del loro amore; la virile accettazione della vita e del dolore da parte dell'eroe; la celebrazione finale della morte."" -
Cyrano de Bergerac
L'opera teatrale ""Cyrano de Bergerac"""" di Edmond Rostand (1868-1918), pubblicata nel 1897, è ispirata alla figura storicamente esistita dello scrittore secentesco Savinien Cyrano de Bergerac. Si tratta di una commedia in cinque atti che narra le gesta dell'estroso e umorale spadaccino guascone, veloce di spada quanto di parola, nonché dotato di un enorme naso. Un autentico eroe romantico, dal carattere fiero e temerario, mai disposto al compromesso, che sotto la scorza burbera e la spavalderia verso i nemici nasconde del sentimento autentico. Ama infatti di un amore infelice perché impossibile la bellissima cugina Rossana, che a sua volta è innamorata del giovane cadetto Cristiano. Cyrano decide di farsi da parte e di favorire la relazione tra i due. Diventa così il consigliere di Cristiano, a nome del quale ha la possibilità di scrivere lettere e poesie dirette all'amata. Si mette di mezzo però il potente De Guiche, invaghito di Rossana, e spedisce in guerra Cyrano e Cristiano, che vi troverà la morte. Rossana si ritira allora in convento e solo in punto di morte Cyrano, dopo averlo celato per tutta la vita, le rivelerà il proprio amore, troppo tardi ricambiato."" -
Romeo e Giulietta. Testo inglese a fronte
In ""Romeo e Giulietta"""" (1595-1596) la morte è presente in vario modo fin dall'inizio. Ma è con il duello tra Mercuzio e Tebaldo che essa entra realmente in scena e avvia quella sua presa di possesso della città cui la tragedia conduce. Non solo, ma che la prima vittima sia Mercuzio, simbolo di giovinezza e di libertà, della gioia di vivere e della stessa gioia di far teatro, è anche indicativo di chi sia l'oggetto di questo assalto della morte: non i vecchi, ma i giovani, non il declinare della vita, ma il suo sbocciare, non la stanchezza, l'aridità del cuore, ma la sua freschezza, il suo desiderio d'amore. Tebaldo uccide Mercuzio; Romeo uccide Tebaldo, finché, come sappiamo, la morte aggredisce anche Romeo e Giulietta, e la """"bella Verona"""" celebrata all'inizio si trasforma in una tomba. Nulla di vivo resta se non i vecchi, la cui faida e il cui egoismo, non il caso, hanno ucciso i giovani. Romeo e Giulietta potranno finalmente stare insieme ma solo nella cripta, con il loro amore raggelato per l'eternità nelle statue d'oro che i carnefici eleveranno a ricordo."" -
La tempesta. Testo inglese a fronte
Il duca di Milano, Prospero, spodestato dal fratello Antonio, regna su un'isola deserta, un mondo di creature fatate. Qui Prospero ha sconfitto la strega che vi abitava, ha liberato gli spiriti da lei imprigionati e ha sottomesso il figlio di lei, l'orribile Calibano. Dopo dodici anni trascorsi sull'isola assieme alla figlia Miranda, Pospero fa naufragare con la sua magia la nave che trasporta l'usurpatore Antonio con il suo alleato, il re di Napoli, il figlio di questi Ferdinando e il consigliere Gonzalo. Prospero tiene in pugno i naufraghi che credono distrutta l'imbarcazione e morto Ferdinando. Il giovane è salvo, incontra Miranda, se ne innamora e i due si fidanzano. Intanto Antonio si pente e si riconcilia con il fratello. -
L'isola del tesoro
Il romanzo è ambientato in un paesino sul mare, nell'Inghilterra del Settecento: il giovane Jim Hawikins e sua madre, proprietaria della locanda ""Ammiraglio Benbow"""", scoprono nel baule di un marinaio morto la mappa di un tesoro nascosto su un'isola. Si tratta del tesoro di un famoso pirata, il capitano Flint. Jim, il dottor Livesey e il nobile Trelawney organizzano una spedizione a bordo della """"Hispaniola"""" e portano con sé come cuoco di bordo un uomo dalla gamba di legno, Long John Silver, e il suo pappagallo. Inizia una grande avventura che per Jim sarà anche l'iniziazione alla vita adulta e la scoperta della malvagità umana. Prefazione di Domenico Scarpa."" -
Senilità
«Quando una ragazza permette ad un giovine di dirle d'amarla, ella è già sua e non più libera.»Pubblicato nel 1898, Senilità passò inosservato nella prima edizione e venne riscoperto soltanto nel 1927, dopo il successo di La coscienza di Zeno. Prediletto da Joyce, da Montale e da Valery Larbaud, è forse il più lacerante e misterioso dei tre romanzi di Svevo, e basterebbe da solo a collocare lo scrittore triestino ai vertici della narrativa europea novecentesca. «Doppiando il fantasma che è al cuore di qualsiasi fare artistico, nella lotta amorosa, al cui cuore c'è pure fantasma – come scrive Del Giudice nell'Introduzione – Svevo riuscì a comporre l'unico romanzo d'amore ""moderno"""" che abbiamo in Italia a cavallo del secolo, quello in cui per la prima volta viene dolorosamente in chiaro come la forma dei rapporti amorosi non possa più sostenere la vitalità del fantasma, la dirompenza del sogno e del desiderio.»"" -
I viaggi di Gulliver
Il romanzo allegorico-avventuroso narra i viaggi di Lemuel Gulliver, nelle sue quattro tappe: dopo aver fatto naufragio a Lilliput, si ritrova tra i giganti di Brobdingnag e infine raggiunge, dopo molti paesi, Amsterdam e l'Inghilterra. Celati, oltre a dar conto nelle note delle informazioni indispensabili per la comprensione dei riferimenti storico-culturali, con la sua traduzione mira a riprodurre, il più possibile, lo stile settecentesco dell'originale per far sentire l'eccezionale fluidità della prosa swiftiana. -
La sonata a Kreutzer
Un uomo di nome Pozdnysev durante un viaggio in treno confessa a uno sconosciuto la propria colpa segreta. Ricorda di aver presentato alla moglie un avventuriero, gran seduttore e abile musicista, dando così inizio a un gioco che si rivelerà tragicamente beffardo. Via via sempre più sospettoso una sera, mentre la coppia esegue in perfetta sintonia la Sonata a Kreutzer di Beethoven, Pozdnysev accantona ogni dubbio. Spinto dalla gelosia uccide la moglie per un tradimento in realtà mai avvenuto e senza rendersi conto del terribile malinteso. Pubblicata nel 1891 dopo numerose revisioni, la ""Sonata a Kreutzer"""" è tra le opere più significative dell'ultimo Tolstoj. Dura requisitoria contro le ipocrisie nascoste della vita coniugale, racconto quasi dostoevskiano per la ricerca delle motivazioni più oscure dei gesti umani, si presenta come la testimonianza spietata di una storia che potrebbe essere vera. """"Scritta con cattiveria"""", come ebbe a dire Sonja Tolstoj, la """"Sonata a Kreutzer"""" rimane un invito spregiudicato a riflettere sulla morale, le grandi passioni e i loro effetti.""