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Cabaret mistico
Alejandro Jodorowsky porta il suo cabaret mistico sulle pagine di un libro. Attingendo alle tradizioni filosofiche, religiose e magiche più disparate, si serve di più di un centinaio di storielle umoristiche e iniziatiche per analizzare l'essere umano con i suoi problemi, le sue paure, le sue insicurezze e aiutarlo a evolversi verso un livello di coscienza superiore. Un libro spettacolo in cui l'autore svolge una ""terapia pubblica collettiva"""": ci aiuta a svuiluppare una Coscienza compiuta, a instaurare una più giusta relazione con noi stessi, con gli altri e con tutto ciò che ci circonda. Attraverso il sorriso ci accompagna alla ricerca della nostra """"verità autentica"""" per incorporarla nella nostra vita cancellando la paura della vecchiaia e della morte."" -
Breviario comico. A perpetua memoria
Credevamo di poter dimenticare tutto quello che abbiamo vissuto come cittadini italiani? Michele Serra si adopera perché nessuno debba, perché nessuno possa dimenticare cosa ci ha portato sin qui. Manipolando tutti i pezzi che hanno caratterizzato la collaborazione con ""L'Espresso"""" - """"Satira preventiva"""" -, Serra disegna un tracciato da paura: satiricamente non abbiamo mai avuto la speranza di cavarcela. Ci sono molti modi di ricordare. Il meno doloroso (che non è necessariamente il più futile) è ricordare quanto comico è il mondo, in bilico tra le goffe mani della scimmia umana. Una fungaia di assurdità, paradossi criminali e crimini paradossali, vanità rovinose, disperate ovvietà: politica, giustizia, economia, religione, scuola, internet, malavita, sport, nozze reali, televisione, canzoni, scandali, catastrofi naturali, poteri artificiali. Michele Serra monta la sequenza dei personaggi e degli eventi, delle occorrenze umane, trasformando l'occasione giornalistica in un esercizio di frenetica, esilarante lettura storica. E il rumore del caos diventa una sinfonia di risate. Esercizio di pura satira. Sull'Italia e sul mondo."" -
Murad Murad
Cambiare sesso. Suad Amiry sa benissimo che è questo l'unico modo per raccontare la paradossale condizione dei lavoratori palestinesi costretti a superare il confine con Israele per trovare lavoro. E così fa. Suad si traveste da uomo e raggiunge nottetempo un villaggio vicino a Ramallah da dove comincia il suo viaggio, lungo le strade costeggiate di olivi che conducono in Israele, insieme al fido Mohammad, a Murad - sfrontato, grezzo, tamarro, un ragazzo come tanti - e ai loro amici. Ridono, scherzano, parlano del lavoro che, forse, li aspetta al di là del confine, ma la testa è sempre altrove: ai soldati israeliani che potrebbero arrestarli da un momento all'altro, alla diffida che riceverebbero se venissero presi e che sancirebbe una ""carcerazione preventiva"""", alla pallottola sparata da qualche cecchino nascosto tra gli alberi. Quando, dopo una marcia sulle colline e una serie di traversie, riescono infine a superare il muro e a mettere piede in Israele, è tardi: il lavoro non c'è più. Si confondono con i civili israeliani e salgono su un autobus per cominciare il viaggio di ritorno verso casa. Davanti a loro un paesaggio non ignoto ma visto forse per la prima volta con occhi diversi: tutto quello che era stato """"palestinese"""" non c'è più, non c'è più memoria dell'architettura, delle coltivazioni, della vita quotidiana di un popolo che lì è vissuto per secoli."" -
Prigioniero di una stanza a Venezia
L'Harry's Bar è molto più che un bar. L'Harry's Bar è un'istituzione. Ai suoi tavoli si sono seduti re, principi, i protagonisti della Storia e le stelle dello spettacolo - da Woody Allen a Giorgio De Chirico, da Ernest Hemingway a Frank Sinatra. Arrigo Cipriani racconta con schiettezza, umorismo e agilità i cinquant'anni passati dietro il bancone dell'Harry's Bar, che nella sua narrazione diventa il centro del mondo il punto d'incontro in cui storia personale e Storia si confondono e si compenetrano. Ecco allora un Arrigo che si barcamena tra il lavoro nel bar e gli studi di Giurisprudenza mentre infuria la Seconda guerra mondiale; e ancora, gli insegnamenti ricevuti in collegio e le lezioni impartitegli da avventori abituali; le battaglie contro l'acqua alta e le visioni di donne bellissime che calcano il ""palcoscenico"""" dell'Harry's Bar."" -
Italiani, per esempio. L'Italia vista dai bambini immigrati
"Il numero di immigrati in Italia è più che triplicato solo nell'ultimo decennio. Sono oltre tre milioni. E i bambini? Nessuno lo sa con precisione. Sono meno che in altri paesi europei, ma certo in questi anni da noi il malcontento e il razzismo verso di loro è cresciuto, fomentato anche da alcuni movimenti politici. Ho iniziato a insegnare nel plesso di Reggio Emilia come maestro elementare di ruolo nel 1983. Per alcuni anni, fui distaccato dal normale insegnamento su classe per curare un progetto ministeriale per l'integrazione dei bambini stranieri. Allora c'erano solo alcune decine di bambini di origine non italiana, ora diverse centinaia, ma quel progetto è soppresso da tempo. Fin da principio ho preso l'abitudine di trascrivere parole, frasi, conversazioni, testi scritti da questi bambini. In più di un'occasione sembrava di rivivere la favola del Brutto Anatroccolo, ma non sempre. Una volta ambientati in Italia, ho chiesto loro cosa ne pensassero dell'Italia e degli italiani. Ho raccolto i frammenti di tante storie, riflessioni, confidenze piene di speranza e di paura, di realtà e di fantasie, di tristezze e di allegrie, di ingenue osservazioni e di fantastici fraintendimenti. Ne è uscito questo ritratto inedito dell'Italia di oggi e degli italiani. Ho cambiato i loro nomi per ragioni di privacy, ma non la loro età e la loro nazionalità""""." -
Vinicio Capossela. La faccia della terra. DVD. Con libro
Attori iniziali del film sono gli strumenti musicali, personaggi del suono, compagni di viaggio. La voce di Capossela ci guida. Si parte dagli interni dell'inverno milanese, finestre che guardano palazzi, tram e cumuli di neve. E la voce parla di loro, gli strumenti: il pianoforte, i fiati, il violoncello, il più arduo e solitario. E poi il viaggio inizia e sempre Capossela ci parla, senza un piano preciso, ma senza mai lasciare cadere il discorso. Si parla di show, di spettacolo e del pericoloso ""mettersi in scena"""". Senza apparenti salti, il viaggio attraversa l'oceano e si apre alla luce dei deserti americani. È un viaggio musicale, ovviamente, si incontrano musicisti, strumenti e canzoni ma soprattutto si incontrano per brevi sguardi, come dal finestrino di un'auto, persone, volti, intere vite raccontate passando. Così si compone la faccia della terra. Infine la domanda: non è l'America, grande scenografia a due dimensioni, baraccone permanente di mostri e miracoli, metafora del nostro destino, invito continuo a giocarci tutto su una scena?"" -
L' arte di non dire la verità
L'imperativo dei nostri tempi, nella vita pubblica come sul lavoro o nella quotidianità più ordinaria, sembra essere quello dell'autenticità. Eppure, in realtà la nostra vita è sempre più governata dalla dissimulazione, dalla capacità di non dire il vero o di nasconderlo a nostro vantaggio. Che si tratti di una donna innamorata da respingere con delicatezza, di un colloquio d'assunzione in cui si è interpellati sulle proprie debolezze o di un rapporto non proprio innocente tra un professore e una sua collega, a farla da padrona è sempre la finzione, il mascheramento delle nostre vere passioni e intenzioni. L'arte di non dire la verità richiede arguzia ed è senz'altro difficile da padroneggiare. Ma non impossibile da apprendere: Soboczynski ce ne offre dovizia d'esempi. -
Sicilia, o cara. Un viaggio sentimentale
"Ogni volta che torno in Sicilia da qualche parte dentro di me continuo ad arrivare in Sicilia per la prima volta, bambino, negli anni settanta"""". Questo è il racconto del viaggio del Culicchia bambino, un viaggio che prepara mesi prima, dopo aver """"ascoltato"""" la Sicilia attraverso le favole - """"la favola del nonno, la favola della nonna, la favola dei cavalli da corsa, la favola della maestra severa, la favola delle sfilate in uniforme da Ballila. E poi c'era la mia favola preferita, e cioè la favola dei due soldati dell'Afrikakorps"""" - e averla """"vista"""" dalle sbiadite foto in bianco e nero. Ed ecco allora l'arrivo alla stazione di Torino, il treno che taglia di netto l'Italia, la nebbia che dirada, i paesaggi al di là del finestrino, le prime avvisaglie di odori e colori. Quando il piccolo Giuseppe arriva in Sicilia, le fiabe prendono vita, i racconti diventano volti, città, parole. Palermo, Trapani e finalmente Marsala, dove i parenti lo accolgono con una frase che diventa formula di rito - """"Ma tu Peppe sei! Peppe come tuo nonno Giuseppe Culicchia! Pippinu! Pippinu Piruzzu!"""". L'orizzonte si allarga sul mare e Torino sembra appartenere a un'altra vita. Giuseppe Culicchia mette in gioco la propria memoria e si affida allo sguardo di un bambino - innocente, curioso, pieno di meraviglia - per raccontare un viaggio che non ha ancora terminato." -
Nativo americano. La voce folk di Bruce Springsteen
Autore inquieto e osservatore attento dei meccanismi del successo, Bruce Springsteen ha influenzato generazioni di giovani, venduto milioni di dischi e respinto definizioni ed etichette. Accanto alla fama di irresistibile maestro di cerimonie del rock, ha maturato una sempre più consapevole identità acustica e si è fatto custode di un'antica tradizione popolare. I suoi personaggi sono operai, disoccupati, migranti, assassini, reduci di guerra, ex galeotti: tutti idealmente figli di Tom Joad, il protagonista di Furore di John Steinbeck. Marina Petrillo si lascia guidare dalla ""voce folk"""", quella con cui Springsteen sa rievocare i personaggi di Steinbeck, i paesaggi di Faulkner, le ballate di Woody Guthrie fino al blues, al gospel e allo spiritual. Dai boschi stregati di Nebraska al tour solitario di The ghost of Tom Joad, da Devils & Dust alle esperienze con la Seeger Sessions Band e la campagna elettorale di Barack Obama, la voce folk è quella in cui si materializza la voce del vero narratore. Da lì, e soprattutto da lì, dice Petrillo, affiora la voce del mistero e della passione civile. Rigoroso nella ricostruzione di uno Springsteen quasi inedito, """"Nativo americano"""" è quasi una ballata."" -
Andiamo a giocare. Imparare le buone abitudini divertendosi
II bene più prezioso per un genitore è il tempo. Tempo per stare con i propri figli, tempo per educarli, tempo per giocare. Sì, giocare, perché attraverso il gioco - dice Eduard Estivill - le buone abitudini alimentari, igieniche e comportamentali si imparano più facilmente e più velocemente. Il gioco è esperienza. Se diciamo a un bambino: ""Lavati le mani prima di metterti a tavola"""", è probabile che """"ascolti"""" il messaggio, ma che non lo """"viva"""", sentendo così il bisogno di applicarlo. Con il gioco, invece, il bambino fa esperienza dell'insegnamento, ne è il protagonista, è attivo, e acquista autostima. Eduard Estivill - con la collaborazione della mamma Yolanda Sáenz De Tejada - propone tanti giochi da fare con i propri figli divisi in sezioni dedicate ai diversi aspetti dell'educazione - stare a tavola; l'igiene personale; le domande indiscrete; studiare da soli; l'importanza di leggere; il sonno. Chiaro, semplice, di facile applicazione, """"Andiamo a giocare"""" è un utile strumento per aiutare i genitori nella difficile arte dell'educazione."" -
Almanacco Luttazzi della nuova satira italiana 2010
"È aperta La Palestra, il luogo dove allenare ed esibire i vostri muscoli satirici. Inviatemi le vostre battute sui fatti del giorno. Usate come premessa della battuta un titolo di giornale. Sceglierò quelle che mi piacciono e le pubblicherò."""" Ecco l'appello di Daniele Luttazzi. Dal suo blog nasce un vero e proprio esperimento di satira, dove i protagonisti sono i lettori con le loro battute e con i loro sguardi al vetriolo su una realtà che supera di gran lunga la fantasia. In questo libro Daniele Luttazzi raccoglie le battute più riuscite, più taglienti, più esilaranti. La satira che parte dal basso." -
Fragments. Poesie, appunti, lettere
Alla sua morte, gli effetti personali di Marilyn Monroe (vestiti, quadri, ogni sorta di documento scritto) andarono a Lee Strasberg, suo mai dimenticato maestro. Molto più tardi la vedova Strasberg scoprì due scatole di dattiloscritti. Stanley Buchthal, amico di famiglia, interrogato sul da farsi, si rimise ai suggerimenti professionali di Bernard Comment. È allora che nasce questo libro di ""frammenti"""". Da quelle scatole Comment e Buchthal trassero poesie, pagine dattiloscritte, appunti presi su menu e fazzoletti di carta. Sono segni di una sensibilità accesa, sono note di una lettrice acuta, di una persona che, dietro la smagliante icona della donna più desiderata del mondo, e perfino dietro l'attrice intelligente, andava cercando le parole per dirsi. Scrive Antonio Tabucchi nella prefazione: """"Questo libro, con tutti i suoi documenti inediti, rivela la complessità dell'anima che stava dietro l'immagine. Poesie, lettere, diari intimi, note prese a caso, testi che caricano l'immagine di quel volto bellissimo e radioso di un senso per molti insospettato e che invece è 'fuori serie', in senso contrario a come la immaginò Andy Warhol, che la fece 'seriale'; tutti questi testi emergono da questo libro che riunisce non ciò che Marilyn sembrava ma ciò che pensava. Ora, coniugare le sue apparenze visibili con quello che dietro di esse si nascondeva rende il suo volto e il suo corpo ancora più belli, più sognabili: sognare quella Marilyn che sognava di essere una farfalla""""."" -
Mondoviaterra. 467 giorni, 108.000 Km. Senza bucare il cielo
Lui è grande e grosso, una matassa di riccioli ingovernabili, e proprio non riesce a stare fermo. Non sopporta i tour operator ma non ama neanche chi si improvvisa avventuriero perché stufo della grande città. Per lui la porta di casa è solo il confine facilmente valicabile tra sé e il mondo. Basta un passo e il viaggio comincia. ""Mondoviaterra"""", dice Eddy Cattaneo, """"parla di un sogno: fare il giro del mondo via terra, senza prendere aerei. In solitaria. A contatto con la Natura, senza bucarla dall'alto. Pulito, lento e circolare. Un'avventura d'altri tempi per sentire la terra cambiare sotto i piedi giorno dopo giorno, per attraversare gli oceani a bordo di cargo mercantili, come fantasticavo da piccolo, con acqua e solo acqua ovunque intorno. Uscire, chiudere la porta e unire il vialetto di casa mia con la via della seta, Karakorum e Himalaya, India, Cina, le risaie del Mekong, i templi buddhisti con le rovine Maya, Macchu Picchu e la Tierra del Fuego, la Panamericana..."""". Eddy Cattaneo racconta il suo giro del mondo via terra con orecchie e occhi sempre ben aperti, pronti a cogliere sguardi, suoni, sapori, musiche. Vite. Tutte diverse. Tutte simili."" -
Recital. Con 2 DVD
"La risposta è dentro di te, e però è sbagliata,"""" dice uno dei tanti personaggi nati dalla straniante fantasia di Corrado Guzzanti, strappandoci l'ennesima risata al cospetto delle nostre eterne contraddizioni. E mai come nell'Italia di oggi serve la capacità di saper ridere per misurare situazioni spesso troppo bizzarre per essere comprensibili. Dopo anni di assenza dalle scene Corrado Guzzanti torna con """"Recital"""", uno spettacolo che da mesi fa registrare il pienone nei teatri di tutta Italia, e ci ripropone le infinite metamorfosi di un comico a cui bastano tre ore per raccontare la bruciante realtà di un popolo che da sempre ride per non piangere. E che in questo, forse, da sempre trova la forza di andare avanti. Ai due DVD - della durata complessia di 171 minuti - si accompagna un libro con il copione teatrale integrale; scritti sullo spettacolo di Maria Pia Fusco, Fabrizio Finamore, Stefania Scateni e la sezione """"Due parole con Corrado"""" di Silvia Fumarola, Ernesto Assante, Leandro Palestini e Paolo D'Agostini." -
Una scuola da rifare. Lettera ai genitori
Lo scenario è noto: nel 2008 il ministro Tremonti abbatte la scure dei tagli sulla scuola e poco dopo la ministra Gelmini annuncia la sua riforma. Le piazze si riempiono di migliaia di docenti che protestano contro lo smantellamento della scuola pubblica. A distanza di diversi mesi, cosa rimane di quella protesta? E - soprattutto - cosa rimane della scuola pubblica? Sotto forma di una lunga lettera ai genitori, Giuseppe Caliceti - maestro, educatore, ascoltatore, scrittore - cerca di rispondere a queste domande e analizza lo stato di salute della nostra scuola. Lo fa alternando lo sguardo del rigoroso e appassionato studioso del sistema scolastico italiano e internazionale a quello dell'insegnante con il suo bagaglio di storie dove i protagonisti sono gli alunni. Nella scia di maestri come don Milani, Gianni Rodari, Loris Malaguzzi, Mario Lodi, Caliceti difende la scuola pubblica italiana - una delle migliori al mondo per qualità di insegnamento - e provoca i genitori: l'istruzione primaria non è una bambinaia che tiene impegnati i loro figli per qualche ora al giorno, l'istruzione primaria è il momento fondamentale della loro formazione. Una formazione che va oltre le continue riforme, i ridimensionamenti di materie e personale docente, la fatiscenza delle strutture scolastiche. Una formazione che da sempre deve insegnare la condivisione. La scuola pubblica non è morta, e ricostruirla dall'interno è un dovere. -
Giudizio universale
L'antefatto di questa storia l'hanno scritto e raccontato in tanti - un meteorite si schianta sulla Terra, il genere umano si estingue - ma in pochi hanno descritto ciò che avviene dopo. Il dopo, secondo Paolo Villaggio, assomiglia molto a un tribunale. Ci sono i giudici - Dio, Gesù, Buddha, Maometto, le divinità indiane e diversi intrusi -, c'è un segretario - la Colomba - e ci sono i ""chiamati in giudizio"""" - l'umanità intera. All'inizio, certo, c'è confusione, parecchia confusione. Ogni divinità vuole prevalere, avere la prima - o l'ultima - parola, stabilire la supremazia in base alla conta dei fedeli. Ben presto, però, il Giudizio comincia, non c'è tempo da perdere. In rigoroso ordine alfabetico, uomini e donne vengono invitati a esporre la bontà o meno del loro operato terreno. Come un cronista appassionato e curioso, Paolo Villaggio assiste alla """"chiamata"""" e alle """"testimonianze"""", concentrandosi sui personaggi più noti della Storia. Da Maria Antonietta a Hitler, da Leonardo da Vinci a Cristoforo Colombo, da papa Wojtyla a Zinédine Zidane. Paolo Villaggio compone alla sua maniera un rocambolesco ritratto di famiglia dell'Umanità. E sullo sfondo, tra i Grandi, un piccolo ragioniere spintona per farsi largo, perché anche lui ha qualcosa da dire."" -
Fen il fenomeno
"Sono esistiti nella storia del bar alcuni cani veramente leggendari. Grandi segugi, cercatori di tartufi, cani da guardia, cani da cieco, cani da salvataggio. Ma nessuno fu mai come Fen il Fenomeno. Giunse a Montelfo una notte, profugo da un paese lontano. Nessuno seppe mai come. Era stato abbandonato in mezzo alla piazza del mercato e si mise a ululare. Ma ululare è un termine riduttivo: lui cantava, anzi ulocantava. Ululava con melodiosa tristezza"""". Da una storia compresa fra le memorabili storie di """"Pane e tempesta"""", Luca Ralli trae una buffa, tenera, immaginifica graphic novel." -
Come un furioso elefante. La vita di B. S. Johnson in 160 frammenti
Per scrivere una grande biografia servono due ingredienti: una storia unica da raccontare e un brillante scrittore che sappia raccontarla. B.S. Johnson romanziere sperimentale inglese degli anni sessanta e settanta - è stato un uomo difficile: arrogante, caratterialmente instabile, insicuro e per questo motivo ancor più spigoloso. Appartenente alla classe operaia e con alle spalle una formazione poco ortodossa (abbandonò la scuola giovanissimo per andare a lavorare in banca), B.S. Johnson dimostrò fin da subito un approccio alla letteratura molto particolare. Per lui raccontare una storia equivaleva a raccontare bugie, e se proprio si doveva scrivere, allora bisognava cominciare dall'esperienza personale. Accanto a questo rifiuto dell'immaginazione, B.S. Johnson reclamava la supremazia della sperimentazione (ed ecco quindi il romanzo formato da ventisette capitoli sciolti che ogni volta creano una storia diversa, oppure il libro con le pagine bucate cosicché il lettore potesse ""vedere nel futuro""""). Ma prima della letteratura c'è la vita, e quella di B.S. Johnson è un labirinto intricatissimo, dove a ogni svolta la prospettiva cambia e il terreno sembra franare sotto i piedi. Jonathan Coe si trasforma in un indagatore dell'animo umano che seleziona centosessanta frammenti della vita di B.S. Johnson: annotazioni, appunti, dichiarazioni di amici e conoscenti, brani tratti dai romanzi, lettere. Con rigore, con passione, Jonathan Coe accumula indizi fino all'ultimo decisivo frammento."" -
2012. Visioni e previsioni sul nuovo anno. Segno per segno
Il 2012, apocalittico e catastrofico per alcuni, può diventare, nella visione razionale e tecnicamente precisa di Pesatori, un anno di conquiste psichiche e pratiche per ognuno dei dodici caratteri di base dello Zodiaco. Pur ammettendo i limiti dell'astrologia generica, questo libro affronta decade per decade una riflessione che trasforma la tradizionale ""previsione"""" in preziosa occasione di evoluzione per ognuno di noi. Dall'Ariete ai Pesci, i transiti planetari che dettano lo sviluppo dell'Essere-Tempo, offrono segnali di attenzione, annunciano spinte e opportunità da cogliere, pulsazioni di amore, sentimento e passione, soprattutto la via per una salutare amplificazione della coscienza. Libro ricco di suggerimenti, citazioni, consigli di musiche e letture, variazioni poetiche e fantastiche, con l'analisi di tutte le combinazioni di ascendente e l'andamento mese per mese. La conquista della felicità e di un equilibrio più profondo della nostra individualità, non è, per Pesatori, impresa impossibile. Anche in questo fin troppo atteso 2012. """"2012"""" offre una vasta panoramica sull'andamento dei dodici segni del prossimo anno. Per ognuno di essi, Pesatori traccia un dettagliato percorso che comprende: i transiti decade per decade; il recente passato; la psiche; amori e passioni; eros; il lavoro e le finanze; la salute; consigli e rimedi; la relazione con gli altri segni; i periodi favorevoli; e una sezione dedicata alle """"affinità artistiche"""" di ogni segno. Chiude una sezione dedicata ai segni e ai personaggi famosi."" -
Aniene. Troppi tuoni è come nessun tuoni. DVD. Con libro
"Riportare ordine tra gli umani affetti da bugiardìa"""", è questo l'arduo compito di Aniene, un misterioso vichingo sceso sulla Terra """"per riparare i torti e trionfare la giustizia"""", il nuovo surreale personaggio nato dalla capacità di Corrado Guzzanti di misurare con uno sguardo la realtà di un popolo. Tra risate e veleni, """"Aniene"""" è una nuova galleria di personaggi profondamente italiani, il ritorno alla satira di un artista capace con il sarcasmo e l'irrisione di affondare il coltello nella piaga delle nostre debolezze. Perché la risposta è dentro di noi. E anche stavolta, purtroppo, è quella sbagliata. Il libro allegato al DVD contiene il copione integrale del programma e una selezione della rassegna stampa a cura di A. Bignami."