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La mossa giusta. Il senso degli scacchi per la vita
Gli scacchi illuminano la vita nel suo insieme, riportandoci a domande eterne: qual è il mio posto nel mondo? Cosa sto cercando di ottenere dalla vita? Quale sarà la mia prossima mossa?Perfezionati lungo millecinquecento anni di storia, gli scacchi sono stati a lungo la palestra ideale di tattica e strategia militare. Ma questo gioco è molto più di una guerra in miniatura: da una partita all'altra può trasformarsi in un imprevedibile enigma da risolvere, una storia da inventare, o una sfida che richiede attenzione e creatività. In pagine caleidoscopiche e appassionanti, il filosofo e Grande maestro Jonathan Rowson va oltre l'idea che a vincere serva solo la logica, e rivela la saggezza profonda e senza tempo degli scacchi, dimostrando come in quelle sessantaquattro caselle bianche e nere sia in realtà racchiusa tutta la nostra esistenza: dall'importanza di imparare ad amare - e sfruttare al meglio - i nostri errori ai misteri dell'essere genitori, dal fascino nascosto nei piccoli dettagli fino allo scacco matto della morte. Gli scacchi emergono così come una metafora potente e immediata delle mosse giuste e delle battute d'arresto, delle rese e delle vittorie che riempiono la nostra vita quotidiana di senso e di bellezza. -
Poesie
Dalle raccolte d'esordio (Primo vere, 1879 e Canto novo, 1882), nelle quali l'imitazione di Carducci è già temperata da una personale vena sensuale e naturalistica, al Poema paradisiaco (1893), che anticipa nella versificazione modi che saranno tipici dei crepuscolari; dall'Intermezzo (1894), dove agiscono suggestioni baudelairiane, all'incompiuto ciclo delle Laudi (Maia, Elettra, Alcyone, 1903; Merope, 1912), summa e manifesto della sua ars poetica: questa antologia ormai classica, curata da Federico Roncoroni, scandaglia l'intera produzione in versi di D'Annunzio facendone emergere con nettezza i nuclei ispiratori. In particolare, la tensione eroica e superomistica, l'adorazione della bellezza senza tempo, l'esaltazione dell'ebbrezza panica, la ricerca di una comunione di sensi e d'animo con il tutto. Originale interprete della sensibilità decadente, D'Annunzio pone al servizio della sua visione poetica una straordinaria sapienza espressiva - linguistica, metrica, musicale e strutturale - che esalta la carica evocativa della parola portandola al limite delle sue possibilità: «O poeta, divina è la Parola; / ne la pura Bellezza il ciel ripose / ogni nostra letizia; e il Verso è tutto». -
Piccolo mondo moderno
"Piccolo mondo moderno"""" (1901) indaga l'angoscioso conflitto tra dovere e tentazione, spirito e sensi che dilania Piero Maironi, figlio di Franco e Luisa, già protagonisti di Piccolo mondo antico . Dopo il ricovero della moglie in una clinica per malattie mentali, l'uomo ha conosciuto un'affascinante signora, Jeanne Dessalle, raffinata e cosmopolita, da cui si sente irresistibilmente attratto. La liaison ricalca, con toni ancora più torbidi e decadenti, lo schema tipico degli amori fogazzariani: passioni estenuanti che si esauriscono prima ancora di essere consumate, Ne si sublimano nella morte, nella memoria o in un sentimento più elevato. Così avviene di Piero che, una volta libero, dopo la morte della moglie, lascia il mondo per dedicarsi a una vita di apostolato. Sullo sfondo delle travagliate vicende dei protagonisti principali Fogazzaro dipinge con maestria una folla di comparse e figure secondarie che compongono un affresco del """"piccolo mondo"""" di provincia, meschino, bigotto e pettegolo, specchio agli occhi del romanziere del degrado politico e morale dell'Italia postunitaria." -
Un Natale a Ceylon e altri racconti indiani
Non si tratta di veri racconti: sono piuttosto pagine di diario con ambizioni narrative, meditazioni in forma di elzeviro, ricordi spesso in gran parte immaginari, fantasie folgoranti e geniali, bozzetti tratteggiati con le tonalità pastello delle cartoline d'epoca.La vera ragione del viaggio di Gozzano in India e a Ceylon tra il febbraio e l'aprile del 1912 era terapeutica: curare la tubercolosi che lo minava; ma l'esperienza fu cruciale, e si riverberò nella scrittura. Due anni dopo, confidando nella memoria e nei suoi taccuini, iniziò a raccontarla in una serie di articoli per «La Stampa» di Torino, che, dopo la morte, furono raccolti nel 1917 dall'editore Treves nel volume intitolato Verso la cuna del mondo. Non si tratta di veri racconti: sono piuttosto pagine di diario con ambizioni narrative, meditazioni in forma di elzeviro, ricordi spesso in gran parte immaginari, fantasie folgoranti e geniali, bozzetti tratteggiati con le tonalità pastello delle cartoline d'epoca. La fertile inventiva di Gozzano gioca sui due piani della finzione e del reale, così lontani eppure così felicemente generatori di poesia, in pagine attraversate di tanto in tanto dalle trafitture della nostalgia ma soprattutto dall'eco di tanta letteratura di viaggio sul favoloso Oriente: dai resoconti «deliziosamente arcaici» di Marco Polo a quelli moderni e sentimentali di Pierre Loti. -
Filippo
Ispirata al Tiberio di Tacito, la figura di Filippo è la prima grande incarnazione del tipo del tiranno alfieriano, e domina l'intera tragedia con la sua spietata efferatezza. Ma possiede anche una segreta umanità.Una cupa vicenda di corte è al centro di questa tragedia composta nel 1775, ma a lungo rimaneggiata fino alla stesura definitiva del 1789. In ossequio alla ragion di stato Filippo II di Spagna ha sposato Isabella di Valois, già promessa al figlio Carlo, che continua ad amarla; per questo il sovrano nutre nei confronti del giovane principe sentimenti di odio, gelosia e sospetto e non esita a condannarlo a morte con la falsa accusa di cospirazione e tentato parricidio. Costretto a scegliere tra il veleno e il pugnale, Carlo si uccide con la spada che ha trafitto l'amico Perez, che ha tentato inutilmente di difenderlo, mentre Isabella proclama la sua innocenza dandosi la morte con il pugnale di Filippo. Ispirata al Tiberio di Tacito, la figura di Filippo è la prima grande incarnazione del tipo del tiranno alfieriano, e domina l'intera tragedia con la sua spietata efferatezza. Ma possiede anche una segreta umanità: «benché scelleratissimo, pure è uomo», consapevole che la vittoria ottenuta con la sanguinosa vendetta si muterà presto nel tormento di dover continuare a vivere nella «orribil reggia», tra i fantasmi delle sue vittime, costretto a perpetrare altri delitti per conservare il potere. -
I racconti
Sul fondale incantato della sua Modena, la Modena degli anni Trenta, reale e immaginaria al tempo stesso, l'autore proietta le sue stravaganze di dandy di provincia, l'amarezza degli amori solo vagheggiati, la rabbia per i sogni infranti.Nonostante abbia avuto mentori autorevoli– da Pannunzio a Montale, da Pasolini a Garboli – Antonio Delfini resta autore appartato e inafferrabile. L'eterno dilettante di talento, «eccentrico sia rispetto all'avanguardia sia rispetto alla tradizione» come scrive Roberto Barbolini nella sua introduzione, ha giocato a confondere vita e scrittura in un azzardo continuo, sino a fare della letteratura un surrogato dell'esistenza e a trasformare in racconto la propria tormentata biografia. L'opera che più compiutamente ne rappresenta estri e umori è senz'altro Il ricordo della Basca, raccolta pubblicata nel 1938 che qui si ripropone nell'edizione definitiva – preceduta da quel riconosciuto capolavoro che è Una storia e seguita dal frammento Il 10 giugno 1918 – con il titolo I racconti con cui uscì da Garzanti nel 1963. Sul fondale incantato della sua Modena, la Modena degli anni Trenta, reale e immaginaria al tempo stesso, l'autore proietta le sue stravaganze di dandy di provincia, l'amarezza degli amori solo vagheggiati, la rabbia per i sogni infranti. Sono pagine che restituiscono la freschezza e la felicità vagabonda della scrittura di questo eterno puer, la voce tenera e straziata dell'uomo disperato e pieno di grazia che fu Antonio Delfini. -
Un' estate con Baudelaire
«Compagnon è un accademico che sa sorprendere.» - la RepubblicarnBaudelaire fu il poeta del crepuscolo, dell'ombra, del rimpianto, in una parola: dell'autunno. Cosa c'è di più strambo della decisione di trascorrere un'estate in sua compagnia? Eppure, con la grande libertà di stile e lo stesso spirito utilizzati nelle lezioni dedicate a Montaigne, Antoine Compagnon riesce a raccontare la vitalità e il fascino di uno degli autori più suggestivi della modernità facendo emergere sia il classicismo e illirismo del poeta dell'amore, sia l'immagine del dandy in lotta con il mondo, amante della provocazione, del vino e dei paradisi artificiali. Facendosi strada nella sua opera varia e composita, attraverso versi e prosa, critica d'arte e letteraria, frammenti intimi e pamphlet, Compagnon ci fa scoprire un Baudelaire per molti versi nostro contemporaneo: un uomo ricco di contraddizioni, inclassificabile, scomodo e scandaloso, e proprio per questo straordinariamente seducente. E riesce a insegnarci come possa essere universale e immediato il linguaggio della poesia. -
Racconti raccontati due volte
Il mondo della Nuova Inghilterra, sospeso tra passato e presente, tra il ricordo di momenti storici emblematici e la cronaca minuta dei tempi moderni, è lo scenario mobile di queste storie crepuscolari, dalla tessitura esile e delicata, che attingono per lo più alle leggende locali esaltandone i risvolti oscuri e misteriosi.«La vita è noiosa come una storia raccontata due volte»: allude forse a questo passo del Re Giovanni di Shakespeare il titolo della raccolta di Hawthorne, o forse semplicemente al fatto che le novelle erano già apparse su riviste e poi in volume nel 1842. Il mondo della Nuova Inghilterra, sospeso tra passato e presente, tra il ricordo di momenti storici emblematici e la cronaca minuta dei tempi moderni, è lo scenario mobile di queste storie crepuscolari, dalla tessitura esile e delicata, che attingono per lo più alle leggende locali esaltandone i risvolti oscuri e misteriosi. Come Poe, Hawthorne si lascia sedurre da un universo notturno, vibrante di oscure presenze, gravido di incubi e fantasie, situato al confine tra reale e immaginario in cui esseri umani e fantasmi possono incontrarsi e perfino scambiarsi i ruoli. Fra vecchi puritani dalla fede incrollabile, figure mitiche della tradizione coloniale, spensierati e bizzarri vagabondi, spicca il sovversivo e metropolitano Wakefield, protagonista dell'omonimo racconto: un dimesso londinese anticipatore del Bartleby melvilliano che rinuncia ai sogni di gloria scegliendo la solitudine e il silenzio, personaggio in cerca d'autore che aspetta di essere raccontato. -
L' amore proibito del duca di Belfield
Un incontro che cambia la vita.rnUn amore proibito e impossibile.rnUna passione a cui non si può sfuggire.rnrnIl duca Maldon è il signore di Belfield Hall. Vive da solo in quell'immensa ed elegante casa perché non ha interesse per nessuno al di fuori di sé stesso. Tutti sanno che è così. Per questo nessuna dama ha mai pensato di presentargli qualche figlia come possibile sposa. Ma tutto cambia quando i suoi profondi occhi azzurri incrociano quelli di Sophie, la più giovane cameriera del palazzo. Lei è malvista dal resto del personale perché adora danzare e dice sempre quello che pensa. Basta un breve incontro e qualcosa di potente e sconosciuto li travolge. Entrambi sanno che ciò che hanno provato in quell'istante non può esistere: lui è un duca, lei una donna della servitù. Eppure ci sono tentazioni contro cui è vano combattere. Sophie non ha altra scelta che lasciarsi sedurre da quell'uomo, dal suo animo tormentato e misterioso. E d'altro canto il nobiluomo non riesce a resistere al fascino di lei, puro e ingenuo. Ma presto il loro amore impossibile deve fare i conti con gli intrighi di palazzo, con un'etichetta rigida e severa. E con il passato oscuro del duca di Belfield. Un debutto indimenticabile, che ha conquistato i lettori e i librai inglesi. Elizabeth Anthony racconta la storia di un amore proibito e impossibile che si scontra con le regole imposte dalla società. La storia di una passione alimentata dal fuoco eterno del desiderio e dell'attrazione. Perché, se il tuo cuore non ha paura di amare, non importa chi sei o da dove vieni. -
I segreti del duca di Belfield
Una notte in cui perdersi. Un sentimento ostacolato da tutti. Una tentazione inarrestabile.Amami. Stringimi. E poi dimenticamiOxford. L'amore tra il duca di Belfield e Sophie è in pericolo. Le malelingue non hanno mai smesso di tramare contro di loro. E anche il legame più forte, davanti ad un oceano di ostacoli, può vacillare. Per fortuna tra le grandi sale della casa, che all'improvviso sembra più silenziosa e triste, risuona la voce della diciasettenne Madeline. Rimasta sola al mondo, Mr Maldon ha deciso di diventare il suo tutore. Sperava che il suo arrivo spostasse l'attenzione dalla sua relazione con Sophie, ma così non è stato. Non vuole, però, che la sua tristezza diventi anche quella di Madeline, a cui regala libero accesso alla sua biblioteca, così che possa viaggiare e fantasticare tra i libri per sentire meno la nostalgia della natia Francia. Ma non avrebbe mai immaginato che la ragazza che ha accolto nel suo palazzo tradisse la sua fiducia. Non avrebbe mai immaginato che tra tutti gli uomini si innamorasse di Nathan Mallory, il guardacaccia della tenuta. Il loro non è solo un altro amore proibito che si consuma tra le mura di Belfield e che può far crescere il fuoco dei pettegolezzi. C'è molto di più. Nathan nasconde un segreto che il duca Maldon conosce benissimo perché è legato a lui e al suo passato. Il nobiluomo non avrebbe mai voluto un altro problema a cui dedicarsi oltre il suo travagliato amore con Sophie. Ma ogni giorno lascia sempre spazio alla notte e alle sue ombre. -
L' estate della buona società
L’estate della buona società è un esordio attesissimo, in uscita contemporanea in tutto il mondo. Dalla stampa e dai lettori è stato definito il degno erede della serie Bridgerton. L’Inghilterra di inizio Ottocento fa da sfondo alle speranze di una giovane ragazza e alle disillusioni di un intrigante nobiluomo. Balli, feste, vestiti eleganti e buone maniere d’antan, in un romanzo che fa sognare.rnNon c’è amore senza ostacoli.rnInghilterra, anni Venti dell’Ottocento. Mr Thomas Hawksley è tornato in città. Non se ne conosce il vero motivo e di certo nessuno lo verrà a sapere da lui, così introverso, enigmatico e, a detta di tutti, poco incline al divertimento. Ma è estate e, per salvare le apparenze, deve suo malgrado partecipare a qualche festa. Un’estate che Georgiana non avrebbe voluto trascorrere con gli zii che, pur appartenendo alla buona società, conducono una vita molto appartata. La noia è la sua unica compagna. Finché, al primo ballo a cui è invitata, conosce Mr Hawksley. Il loro è un incontro tutt’altro che indimenticabile. Lei fa una gaffe dopo l’altra e lui sembra poco interessato alla conversazione. Nulla che lasci presagire una futura frequentazione, nemmeno di facciata. Anzi, tutto il contrario. Ma la città non è grande e rivedersi è inevitabile. Nonostante tutti consiglino a Georgiana di stare alla larga da lui perché il suo temperamento non può portare a nulla di buono, l’uomo esercita su di lei un fascino sempre maggiore. E più Thomas si ripete che Georgiana è solo una ragazza che passerà lì l’estate, più togliersela dalla mente diventa difficile. Ma arriva sempre il momento della verità. Quello in cui non si può più nascondere nulla. Ed è allora che i due devono capire a cosa e a chi credere davvero. -
La signora delle storie
Dopo lo straordinario successo della Lettrice testarda, continua la riscoperta dei capolavori di Amy Witting. L'autrice australiana, premiata e amata dalla stampa, torna con un romanzo sulla magia dei libri e delle parole. Un romanzo sull'importanza delle scelte, quelle giuste come quelle sbagliate. Un romanzo su una donna che, come spesso accade, viene sorpresa dalla vita e trova il coraggio di essere sé stessa.«Un'autrice brillante» - New York Times«Una delle più importanti scrittrici australiane del secolo scorso» - AmicaNel piccolo paese di Bangoree non si parla d'altro che della donna che è stata la musa del poeta più in voga del momento, Roderick Fitzallan. Secondo le ultime indiscrezioni, ha vissuto proprio tra quelle strade dove sembra non succedere mai nulla, e dove invece ora c'è grande fermento. Anche Barbara si lascia affascinare dalla notizia, forse per non pensare al suo matrimonio, in crisi perché quel figlio tanto desiderato non arriva, o al momento di debolezza che l'ha avvicinata più del dovuto a Phil, l'attore con cui condivide una grande passione per le opere di Brecht e Beckett. Barbara si lancia anima e corpo alla ricerca della musa misteriosa, partendo proprio dalla soffitta di casa sua, la più antica del paese, ingombra di scatoloni pieni di vecchie scartoffie che potrebbero tornare utili. Mai avrebbe potuto indovinare cosa in realtà nascondono quelle carte polverose e ingiallite. La vita di Fitzallan pare collegata a quella di Barbara attraverso strade inaspettate; come inaspettata è la notizia di una gravidanza che arriva proprio nel momento sbagliato. Perché Barbara ha dei dubbi, teme di aver fatto l'errore più grande della sua vita e che tutto sia rovinato per sempre. Ma, come le insegna la poesia, l'amore può superare il tempo e lo spazio se solo gli diamo fiducia. -
Poesie
Capace di grandi gioie e di dolori profondi, emotiva eppure forte, Antonia Pozzi infonde nei propri versi una sensibilità che respinge gli orpelli, alla ricerca di un'assoluta essenzialità. Il tentativo di dare autenticità e concretezza alla propria voce si realizza - scrive Antonella Anedda - attraverso un evidente «corpo a corpo con la parola» e grazie a una capacità di sguardo acutissima, in grado di ritrarre con esattezza tanto il profilo delle adorate montagne quanto i molteplici volti di un'interiorità chiaroscurale e complessa. In quest'ampia raccolta di poesie(1929-38) trovano spazio il legame con la natura, un sentimento di amore autentico, il gusto per la bellezza delle piccole cose - riflesso di un ardore in cui, tuttavia, è già presente il germe dell'inquietudine che avrebbe infine preso il sopravvento, portandola a togliersi la vita a soli ventisei anni. -
La vampira
Figlia di una vecchia e ripugnante baronessa, Aurelia è una creatura meravigliosa, tanto amabile e bella da conquistare il cuore del conte Ippolito e indurlo a chiederla in moglie. Ma la morte improvvisa dell'anziana madre turba la felicità dei giovani sposi. Tormentata da alcuni oscuri episodi del passato, Aurelia comincia infatti a comportarsi in modo strano e inquietante: perde l'appetito, il suo volto sfiorisce, si manifesta in lei un'inspiegabile attrazione per i cimiteri...Vera e propria perla della letteratura fantastica, La vampira è proposta in questo volume insieme al celebre racconto Il consigliere Krespel. -
Il richiamo di Cthulhu
Magnetico e folgorante, Il richiamo di Cthulhu ha stregato intere generazioni di lettori imponendosi come uno dei capolavori del genio visionario e ossessivo di H.P. Lovecraft.Riordinando le vecchie carte di un defunto prozio, Francis Wayland Thurston s'imbatte in un bassorilievo mostruoso nato dagli incubi e dalle visioni di un ignoto artista e in alcuni documenti in cui si narra di un culto infernale osservato nelle paludi della Louisiana. Seguendo queste tracce e quelle del marinaio norvegese Gustaf Johansen, naufrago in un'isola fantasma comparsa dal nulla, Thurston viene così a conoscenza di Cthulhu, una creatura gigantesca, tentacolare e informe che abita da tempi immemorabili il fondo degli abissi marini e la cui scoperta rischierà di rivelarsi fatale. -
Natale a Parigi
Racconto folgorante, nello stile inconfondibile di Irène Némirovsky, Natale a Parigi è qui proposto insieme a Il carnevale di Nizza.È la vigilia di Natale, e a Parigi la neve cade fitta imbiancando le strade. Ovunque fervono i preparativi per la festa: ghirlande di vischio e di agrifoglio, insegne colorate, vetrine colme di fiori e di confetti, straripanti di ostriche e champagne. I bambini aspettano, trepidanti, i doni da scartare sotto l’albero. Ma proprio in questa notte scintillante, la più attesa dell’anno, un ricco uomo d’affari e la mogliesi trovano a dover fare i conti con un matrimonio fallito, mentre le loro figlie più grandi, Marie-Laure e Claudine, sono pronte ad abbandonare per sempre la spensieratezza dell’infanzia. -
Il grande piccolo libro di Natale
In un viaggio intorno al mondo fatto di luci, addobbi e incantevoli paesaggi innevati, questi racconti senza tempo sorprendono, commuovono e restituiscono tutto il calore del giorno più amato e più atteso dell'anno.Questo volume raccoglie le più celebri storie mai scritte sul Natale: dagli spiriti che sciolgono il cuore dell'avaro Ebenezer Scrooge nel Canto di Dickens alla magica ed esilarante notte russa descritta da Gogol'; dal clima intimo e familiare della campagna inglese evocato da Irving alle atmosfere parigine di Némirovsky, fino all'esaltazione dell'amore e della generosità con cui Louisa May Alcott ben dipinge il senso profondo di questa festa. Età di lettura: da 10 anni. -
Novelle per un anno: Scialle nero-La vita nuda
I luoghi d'origine di Pirandello, da Girgenti a Porto Empedocle, sono lo scenario delle prime otto novelle di ""Scialle nero"""", mentre Roma è il fondale metropolitano delle altre sette. Isolani o continentali, i personaggi della raccolta sono accomunati dalle pene inflitte dal caso che si beffa dei loro propositi e scompaginai loro piani. Accidente e fatalità sono i due poli fra cui si muove la narrazione, ma a differenza dei protagonisti verghiani, quelli di Pirandello non conoscono rassegnazione e approntano le proprie difese mentali con effetti talvolta umoristici per la caparbietà con cui reagiscono alle contrarietà di un destino irridente. """"La vita nuda"""", la seconda raccolta di Novelle per un anno riunita in questo volume, trova invece la sua unità tematica nell'incostanza dei sentimenti. Per Pirandello l'anima umana è un «equilibrio mobile; è un risorgere e un assopirsi continuo di affetti, di tendenze, di idee; un fluttuare incessante tra termini contraddittori» che appare tanto più evidente quanto più la vita è impietosamente denudata dal """"vestiario"""" delle convenzioni sociali. Prefazione di Antonino Borsellino."" -
Novelle per un anno: Il viaggio-Candelora-Berecche e la guerra-Una giornata
Nelle pagine di Pirandello i personaggi femminili rimangono fissati nel ruolo tradizionale di mogli, madri o figlie, e ogni tentativo di emancipazione dall'angustia soffocante della casa maritale o paterna è un gesto velleitario destinato alla sconfitta. I numerosi ritratti muliebri che costellano Il viaggio (1910) e Candelora (1917), le prime due raccolte di Novelle per un anno riunite in questo volume, danno voce alla riflessione pirandelliana sulla posizione della donna nella società meridionale e sulla sua colpevole emarginazione. Berecche e la guerra , che dà il titolo alla terza raccolta, fu scritto nei mesi che precedettero l'entrata dell'Italia nel conflitto mondiale e restituisce il disorientamento di fronte alla catastrofe bellica con il suo portato di tragedie collettive e di dolori personali. La raccolta Una giornata , uscita postuma nel 1937, è l'ultima del corpus novellistico, rimasto incompiuto per la morte dell'autore. Il racconto omonimo che la conclude è una metafora della casualità e brevità della vita, narrata in prima persona a suggello di un progetto, le Novelle per un anno, a cui Pirandello affidò tanta parte della sua biografia non solo intellettuale. -
Canzoniere. Amorum Libri
Riconosciuto come il capolavoro della lirica quattrocentesca in volgare, il Canzoniere fu ispirato dalla passione di Boiardo per Antonia Caprara. I 180 componimenti raccolti negli Amorum Libri (questo il titolo originale), composti tra il 1469 e il 1476 e ripartiti con studiata simmetria (per ogni libro 50 sonetti e 10 poesie di metro diverso, per lo più canzoni), delineano un vero e proprio romanzo amoroso: alla fase del fervore (libro i), segue quella del tormento e della delusione (libro ii) e infine l'oscillazione malinconica fra rassegnazione, dolci ricordi e pentimento per il «puerile errore» (libro iii). Il principale referente tematico e stilistico è Petrarca, ma spunti e suggestioni derivano anche da Virgilio, Orazio, Tibullo; non mancano echi di Dante e della lirica siciliana e trobadorica, armonizzati in una nuova, inimitabile sintesi. Ma al di là dei modelli letterari, Boiardo sa arricchire il canone della poesia d'amore attraverso la propria vena immaginifica: un prezioso decorativismo tardogotico si innesta su una vivissima sensibilità per il paesaggio, in una incantata, felice adesione allo spettacolo della natura che è già presagio della civiltà rinascimentale.