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Los Angeles
In ""Los Angeles"""", la newyorkese A. M. Homes si installa nel famoso Château Marmont e usa quel luogo mitico come un prisma attraverso il quale guardare ed esperire la cultura di Los Angeles, quella passata e anche quella che si prepara per il futuro. Costruito negli anni venti, Château Marmont è stato rifugio di personaggi famosi che lo hanno scelto come palcoscenico di spezzoni di vita di volta in volta drammatici, fortunati, folli. Mecca mitologica, è il perno intorno a cui si muove una città di visionari, romantici e sognatori e che è da sempre un variegato sfondo sul quale si proiettano le identità e i luoghi emblematici dell'America."" -
Scritti dell'ispirazione. Un'antologia
Racconti, poesie e aforismi condensano le verità senza tempo, che sanno parlare a tutti, di Kahlil Gibran intorno ad argomenti come il sentimento d'amore, lo splendore dell'amicizia, la bellezza della morte, la ricchezza e il dolore, l'ambizione e il destino. Gli scritti del ""Profeta del Libano"""" possiedono un particolare sapore di antica saggezza che sa fondersi con l'attualità del suo pensiero, per quanto le due cose possano sembrare incompatibili. Scrittore di fine intelligenza, sviluppa parabole sulle grandi questioni dell'esistenza, immergendosi nelle profondità del misticismo. Nel suo stile semplice, essenziale, lapidario, sa spaziare dalla tenerezza che dà sollievo allo spirito alla più amara invettiva che brucia la coscienza."" -
Il salto
Questi racconti, scritti nella seconda metà degli anni ottanta, sono di ambientazione prevalentemente africana, ma non si svolgono solo in Sudafrica, o nel resto del continente. Offrono piuttosto una panoramica del mondo nel suo complesso. Sono storie diverse tra loro, in differenti paesi, con personaggi di varia estrazione sociale e razziale. Sono sedici narrazioni lapidarie e folgoranti, tra cui: una fuga dal Mozambico attraverso il Kruger Park, in condizioni così dure da rendere i fuggitivi simili agli animali che i turisti vanno ad ammirarvi; un rapporto d'amore tra una meticcia e uno svedese, messo in pericolo dall'impegno politico di lei; la paura dei bianchi di essere assaliti nelle loro case e il tentativo di trasformare quindi le abitazioni in bunker, con il rischio di rimanervi imprigionati a propria volta; l'eterno interrogarsi da parte di alcuni bianchi sulla possibilità reale di considerare il Sudafrica il loro paese; il disgusto di un controrivoluzionario verso ciò che ha fatto; la colpa segreta di un ricco agricoltore afrikaner. Sono spesso storie di violenza, esplicita o implicita che sia, narrate in modo incalzante, con finali per lo più imprevisti e aperti, che lasciano il segno. Con sguardo disincantato e problematico, e in uno stile asciutto e incisivo, Nadine Gordimer vi affronta temi a lei particolarmente cari, quali la politica, l'amore, il futuro, l'incontro e lo scontro tra culture, le conseguenze di sradicamento e migrazioni. -
Tutti contenti
Nino Motta, tipografo, abbandona Milano e la famiglia (una famiglia disperata e ostile) e torna a Messina, sotto le mentite spoglie del giornalista, per ""indagare"""" sulla sua infanzia in collegio che, da sempre, è rimasta intrappolata da una memoria """"a macchie"""", incerta, segnata da un misterioso trauma. Una volta in loco non ha difficoltà a far parlare quelli che tanto tempo prima sono stati i suoi compagni, anzi il suo invito a parlare li trasforma in generosi narratori orali. E così le molte testimonianze si incrociano affollandosi intorno a due immagini che hanno accompagnato la vita di Nino Motta: il cappello del padre appeso in corridoio e la figurina della madre Marietta che sale verso il collegio nel suo cappottino striminzito..."" -
Eredi. Da Pietro Maso a Erika e Omar
Per scrivere ""L'erede"""" Gianfranco Bettin condusse una vera inchiesta sul caso di Pietro Maso, cercando di individuare le motivazioni profonde e le influenze del contesto che potevano aver portato un giovane di provincia prima a escogitare con totale freddezza e poi a portare a termine con efferatezza la strage dei propri genitori, aiutato da alcuni amici, la compagnia del bar, e soltanto per intascare l'eredità. L'episodio non sconvolse solo il paese di Montecchia di Crosara, la località veneta apparentemente tranquilla e dal benessere crescente negli anni ottanta dove si era verificato il delitto, ma tutta l'Italia che non seppe darsi ragione dell'accaduto. Eppure non sarà un caso isolato. Episodi del genere si ripeteranno, non ultimo quello di Erika e Omar, i due fidanzatini adolescenti che uccisero la madre e il fratellino di lei, con predeterminazione e spietatezza. Ma come è possibile arrivare a tali livelli di violenza, a maggior ragione all'interno del nucleo familiare? Quale sistema di valori fa sprigionare questa furia omicida e che ruolo vi gioca il contesto sociale e culturale? Bettin, con una narrazione in presa diretta, che si legge come un romanzo, offre alcuni spunti di riflessione acuti e di straordinaria attualità su queste vite """"normali"""" ma dagli esiti atroci."" -
La salvezza senza fede
"Il neopaganesimo può essere variamente definito e interpretato. In questo caso per neopaganesimo si deve, però, intendere quell'atteggiamento, o quel punto di vista, che coincide con l'etica del finito o che comunque l'assume come propria."""" Inizia così la riflessione di Salvatore Natoli che ruota attorno al tema del neopaganesimo e della sua etica, nell'accezione di visione del mondo e senso, ethos, ossia costume e abitudine, più che regola e dovere. Etica del finito significa dunque comprendersi a partire dalla propria finitudine. Il neopaganesimo è quindi costitutivamente non cristiano, anche se non necessariamente anticristiano; il cristianesimo postula infatti una finitudine, ma è quella propria della creatura di Dio, non quella naturale del mortale. Il paganesimo cui Natoli fa riferimento è quello della visione greca del mondo, per cui la misura della finitudine è invece solo la morte; quindi il finito finché esiste è degno di esistere e l'uomo deve valorizzarsi nel tempo, mantenersi fedele al presente, essere all'altezza della propria morte. Per vivere il finito senza pretendere l'infinito, il pagano deve sapere quel che può, in assenza di speranza di salvezza e nella consapevolezza della comune fragilità umana. I nuovi pagani, qui presentato in edizione ampliata e con un nuovo titolo, è stato pubblicato per la prima volta da il Saggiatore nel 1995." -
Cambiare idee. L'arte e la scienza della persuasione
Pensate all'ultima volta che avete cercato di far cambiare idea a qualcuno su qualcosa di importante. L'opinione politica di un amico, per esempio, o i protocolli di lavoro del vostro ufficio o, ancora, l'atteggiamento scolastico di vostro figlio adolescente. Le possibilità di esserci riusciti in modo apprezzabile sono piuttosto ridotte. I modi di pensare sono singolarmente resistenti e a tutt'oggi non sappiamo bene come una certa idea si fissi né come sia possibile modificarla. In questo libro Howard Gardner utilizza la sua teoria delle intelligenze multiple e le sue ricerche sull'apprendimento e sulla creatività per mettere a fuoco gli aspetti costitutivi dei cambiamenti mentali e come possiamo ottenerli. L'idea diffusa che il cambiamento avvenga all'improvviso, in una sorta di repentina illuminazione, è per Gardner totalmente sbagliata. Al contrario, sostiene, le rivoluzioni mentali avvengono per piccoli passi, gradualmente, secondo percorsi identificabili che possono essere attivamente e positivamente influenzati. Demistificando un fenomeno che permea la vita umana, ""Cambiare idee"""" apre nuovi orizzonti e nuove possibilità per migliorare i nostri rapporti con gli altri."" -
La saggezza dell'innocenza. Commenti al Dhammapada di Gautama il Buddha
"Buddha è stato estremamente frainteso, non soltanto dai suoi nemici ma anche dai suoi amici - di fatto, più dai suoi amici che non dai suoi nemici. È stato frainteso più di qualsiasi altra persona al mondo. La ragione è semplice: Buddha è uno dei Maestri più profondi. La sua intuizione è talmente profonda da essere fraintesa, è inevitabile. Io non sto affatto interpretando Buddha, perché non sono un buddhista, non sono un seguace. Ho sperimentato la stessa illuminazione che ha avuto Buddha, quindi quando parlo di Buddha è come se parlassi di me stesso. Il mio non è un commento, non è un'interpretazione. Buddha è soltanto un pretesto per parlare a voi, uno splendido pretesto per comunicare a voi la mia realizzazione. Ricordate sempre che vi sto parlando della mia esperienza. Uso Buddha come un pretesto per mettere in evidenza ciò che io ho compreso e sperimentato. E amo quest'uomo; lo amo immensamente, perché nessuno più di Buddha ha mai toccato simili profondità e ha mai raggiunto tali altezze. Egli rimane l'Everest, la vetta più elevata che la consapevolezza umana abbia mai raggiunto"""" (Osho)." -
Il sorriso del fenicottero
Lo scienziato e divulgatore Stephen Jay Gould in questa raccolta tratta degli argomenti più svariati e, apparentemente, stravaganti. Tra questi: il macabro pasto della vedova nera; Rita e Cristina, gemelle siamesi dall'incerta identità; un'improbabile teoria del passato che tentava di conciliare scoperte geologiche e Creazione divina; una Venere ottentotta che fu la meraviglia vivente all'inizio dell'Ottocento; il braccio nero della bianca Hanna West meduse, dinosauri... E altro ancora, come il misterioso sorriso che inaspettatamente compare se capovolgiamo l'immagine del fenicottero: una metafora forse (oltre che rarissimo esempio di inversione funzionale di una struttura anatomica) per dire che l'austera scienza della natura, sotto una penna brillante, può rivelarsi un'affascinante avventura, capace di coinvolgere anche il lettore più distratto. -
Duro come l'amore
Lei è una donna coccolata dalla posata serenità del marito psichiatra. Lui è il rude e sensibile Felix, incontrato in un supermercato. Insieme vivono una scombinata storia d'amore. Peccato che il serial killer, che sta uccidendo donne consenzienti nel quartiere, somigli molto, moltissimo al nevrotico Felix. Rossana Campo crea un romanzo che mescola assieme il tema - a lei caro - dell'eros fuori dagli schemi borghesi e una nuova e lucida meditazione sulla coppia (coniugale), dentro la cornice plumbea di una Parigi invernale, fatta di strade e parchi deserti. -
Questa è la mia storia e non ne cambio una virgola
Spike Lee è universalmente riconosciuto come un maestro della cinematografia contemporanea. Dopo l'esordio con ""Lola Darling"""", si è imposto sempre più come regista di successo e come autorevole rappresentante dell'orgoglio nero, con i suoi toni provocatori, i temi scomodi, i film che hanno fatto discutere. In questo libro che ce ne racconta la vita privata e pubblica, passando in rassegna la sua produzione artistica, la voce di Spike Lee si unisce a quella dei suoi familiari (la moglie Tonya, i fratelli, la sorella Joie, interprete di molti suoi film), del suo entourage e di alcune delle star che hanno recitato per lui, oltre che a quella del suo biografo, il giornalista Kaleem Aftab. Si affiancano e susseguono perciò interviste, testimonianze e aneddoti narrati da esponenti della cultura afroamericana e dell'industria cinematografica. E ne viene fuori il ritratto di un personaggio complesso, forte, di indole appassionata, la cui esistenza spazia dall'arte alla politica, dall'impegno civile al successo commerciale, e di un artista che ha ormai lasciato un suo indelebile segno nella storia del cinema; e questa è anche la storia di un polemico e nuovo modo di fare cinema, mentre sullo sfondo emerge l'universo dei neri d'America."" -
Eredi di un mondo lucente
Nel 1935 la diciottenne Rose Meadows, orfana, brillante, colta, distrutta, ""essenzialmente una persona che si limita a guardare e ascoltare"""" e appena buttata fuori dalla casa di suo cugino Bertram dall'odiosa fidanzata comunista, risponde a un annuncio di un giornale di Albany che richiede un'assistente per una famiglia recentemente arrivata da Berlino che deve, da lì a poco, trasferirsi a New York. Sebbene non sia chiaro se Rose debba fare da segretaria a Rudolf Mitwisser (uno studioso ossessionato dall'antica eresia ebraica del kartismo), da infermiera a sua moglie Elsa (ex ricercatrice nel più importante istituto scientifico tedesco, espulsa perché ebrea) o da tata ai loro cinque difficili figli, Rose è l'unica ad aver risposto all'annuncio."" -
New York Blues
Per festeggiare i cento anni della nascita di Woolrich, Francis M. Nevins ha raccolto quattordici racconti editi su riviste pulp (""Detective Fiction Weekly"""", """"Pocket Detective"""", """"Argosy"""", """"Dime Detective"""", """"Black Mask"""", """"Baffling Detective Stories""""). I primi tredici furono pubblicati tra il 1936 e il 1943. Il quattordicesimo, """"New York Blues"""", che dà il titolo a questo volume, ha una storia diversa. Uscì postumo nel 1970 sulla """"Ellery Queen's Mystery Magazine"""" e fu probabilmente l'ultimo dei suoi racconti. """"New York Blues"""" è arricchito da una introduzione di Francis M. Nevins e da una postfazione di Goffredo Fofi."" -
Soldatini di piombo. La questione dei bambini soldato
Il dramma dei bambini-soldato in Uganda e in Sierra Leone, raccontati dal giornalista e missionario fondatore della MISNA, la Missionary Service News Agency, la più importante agenzia di informazione e controinformazione sulle aree più depresse del mondo. Uganda e Sierra Leone sono due realtà segnate da un comune denominatore: la sofferenza inferta su un'umanità ancora imberbe, con un'inusitata voglia di vivere che rende le loro storie ancora più agghiaccianti. -
Autobiografia
"L'Autobiografia"""" fu inizialmente concepita da Pasternak come introduzione a una nuova raccolta di poesie inedite e disperse. Il racconto, formato da cinque capitoli e due conclusioni, inizia con la descrizione dell'infanzia nella vecchia Mosca di fine Ottocento e si conclude con una serie di ritratti di scrittori (Majakovskij, Esenin, Ehrenburg, Marina Cvetaeva) durante il periodo della rivoluzione. Nella prima conclusione, l'autore dichiara quali erano i suoi propositi e perché si è fermato agli anni venti: """"Non intendevo scrivere la storia di un cinquantennio, basta quello che ho scritto a illuminare come, nella mia storia personale, la vita sia diventata creazione artistica, e come questa sia nata dal destino e dall'esperienza"""". Nella seconda conclusione, l'autore, amareggiato dalle polemiche suscitate in Urss dalla pubblicazione all'estero de """"Il dottor Zivago"""", si scaglia contro la letteratura """"vile e spudorata"""" del suo paese." -
Messa di mezzanotte
I racconti di ""Messa di mezzanotte"""" sono prevalentemente di ambientazione marocchina, ma vi sono anche storie che si svolgono a Bangkok e Sri Lanka. I temi ricorrenti sono quelli della convivenza, senza reale contatto e comprensione, tra culture e civiltà diverse, in particolare quelle occidentali e musulmane; della distanza di mentalità e dell'incommensurabilità dei valori tra popoli, tra generazioni, tra città e campagna. Bowles tratteggia psicologie e caratteri incisivi, ricrea ambienti e atmosfere esotici, delinea lo scontro tra mondi passati e nuovi, siano essi interni alla società bianca o a quella musulmana, tra residui di una cultura primitiva e l'affermarsi di una sapienza moderna."" -
La furia del mondo
Seconda metà del diciottesimo secolo. In un piccolo villaggio tedesco. Il piccolo Abel nasce in una famiglia di poverissimi contadini: gracile di salute, ha dalla sua una sensibilità e un'intelligenza fuori dal comune. Se ne accorge il parroco e maestro, Rupprecht Radebach, un pastore luterano tormentato: ha avuto una brillante carriera nelle gerarchie della chiesa cattolica ma, alla fine di una profonda crisi teologica ed esistenziale, ha abbracciato la dottrina di Lutero e ha sposato la donna che ama. Radebach chiede alla madre di Abel il permesso di impartire al ragazzino lezioni supplementari. Abel rivela una disposizione eccezionale per lo studio, ma il carattere chiuso e incline alla meditazione gli fa il vuoto intorno. -
Capire il confucianesimo
Il confucianesimo è stato per secoli - assieme a taoismo e buddhismo, e alla diffusa religione popolare - uno dei più influenti sistemi di pensiero in Cina e rappresenta ancora oggi un aspetto importante della civiltà cinese. Ha formato le basi dell'ideologia imperiale, si è riflesso nei riti sacri compiuti dall'imperatore al fine di assicurare armonia tra esseri umani e cosmo, e nei pubblici esami per la selezione dei suoi amministratori. Si esprimeva inoltre nell'etica sociale e familiare e nei riti di venerazione degli antenati. Attraverso la dominazione culturale e politica cinese la tradizione confuciana si è diffusa in Corea, Vietnam e Giappone, e nelle comunità di immigrati del Sudest asiatico di tutto il mondo. Questo studio costituisce una succinta e accessibile introduzione a una delle grandi tradizioni religiose e culturali del mondo. Il libro è organizzato intorno a nove temi chiave: le origini e lo sviluppo storico, gli aspetti del divino, i testi sacri, le persone sacre, i principi etici, gli spazi sacri, il tempo sacro, la morte e l'aldilà, la società e la religione. Ciascuno di questi temi è arricchito con citazioni oppure con riassunti di testi storici, accompagnati da un commento d'autore che spiega il significato di ciascun testo o lo colloca nel suo contesto. -
Edipo il tiranno. Testo originale a fronte
"L'Edipo re"""" di Sofocle, da cui """"Edipo il tiranno"""" di Hölderlin, è uno dei vertici dello spirito umano. È la tragedia dell'uomo che spinge la sua ansia di conoscenza fin dentro l'oscurità del fato, per scoprire la verità del dolore umano, che mette in discussione ogni regola, ogni legge, ogni potere. Hölderlin proprio su questo punta la sua attenzione: sull'uomo che, spinto dall'ansia di conoscere lo smisurato, fa della ricerca la sua grandezza, ma anche la sua rovina. Le traduzioni da Sofocle sono l'ultimo lavoro di cui Hölderlin vide la stampa. La traduzione dell'""""Edipo re"""", criticata e addirittura irrisa all'inizio dell'Ottocento, si è rivelata successivamente un'opera di immensa poesia, su cui hanno scritto pagine memorabili Benjamin, Heidegger e Brecht." -
Fiabe
"Leggete le mie semplici fiabe del 1903 e rendetevi conto voi stessi di dove ho fatto il mio apprendistato."""" Così, in un articolo del 1905, Strindberg ricorda la prima edizione della sua raccolta di fiabe, Sagor, in occasione del centenario della nascita di H.C. Andersen. Questa raccolta, scritta nel 1903 e presentata qui per la prima volta al pubblico italiano, appartiene alla piena maturità artistica di Strindberg e rappresenta l'unica incursione dell'autore in questo genere. """"Strindberg riprende il suo gioco segreto di scrittore confessato nel romanzo,"""" come scrive Alda Castagnoli Manghi nella sua introduzione, """"e lo fa con tutta la libertà della fiaba, ma anche con sovrana indipendenza nei riguardi del genere. Non dissimula la realtà sotto il velo della fiaba, ma scompone, ricompone, separa e accosta ricordi, sensazioni, sogni e presentimenti 'come pezzi di una scatola di costruzioni'. Queste fiabe, a distanza di un secolo, conservano in ogni modo la loro efficacia di stile, colpiscono ancora l'immaginazione per la loro ricchezza inventiva e, soprattutto, restano a lungo nella memoria per la suggestione delle immagini visive."""""