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Guarire coi perché
Con il bestseller ""Donne che amano troppo"""", Robin Norwood ha aiutato milioni di lettrici in tutto il mondo a ritrovare un equilibrio in campo sentimentale. Si ripresenta a distanza di anni con un libro, dedicato a un pubblico sia maschile sia femminile, nel quale affronta le pieghe più profonde dello spirito. Attraverso storie di persone comuni afflitte da vari problemi (infedeltà coniugale, tossicodipendenza, crolli finanziari, alcolismo, Aids...), l'autrice ci invita a guardare le avversità da un nuovo angolo prospettico, e a trovare una risposta agli interrogativi che, inevitabilmente, ci poniamo sul senso della vita o del dolore. """"Guarire coi perché"""" è una guida spirituale con cui Robin Norwood introduce il lettore nella sfera esoterica dell'esistenza, attraverso l'utilizzo di concetti quali: il karma individuale e familiare, la natura di tutte le dipendenze emozionali, la scelta dei genitori e le circostanze della nascita, la relazione tra vita passata e vita presente, la differenza tra anima vecchia e anima giovane, l'effetto della sofferenza in seno al processo di evoluzione della coscienza. Ogni problema che ci troviamo di fronte non è altro che un compito assegnatoci dalla nostra anima; l'autrice ci fornisce anche la chiave per imparare consapevolmente a cooperare con il nostro destino, a vivere una vita più attiva e a curare le ferite più profonde del cuore."" -
Ultime notizie dalla famiglia
Il volume consta di due ""pezzi"""" diversi: un monologo teatrale e un racconto. Il primo è intitolato """"Monologo sulla paternità"""" ed è una sorta di divertito montaggio di frasi scucite dai quattro romanzi che hanno reso celebre la famiglia Malaussène. Il secondo """"Ultime notizie dalla famiglia"""", è invece una piccola avventura vissuta tra le mura di casa Malaussène."" -
Lettere di donne che amano troppo
Questo libro, che rappresenta il seguito ideale di ""Donne che amano troppo"""", raccoglie tutte le lettere che Robin Norwood ha ricevuto dalle sue lettrici e le sue risposte. Presentazione di Anna Del Bo Boffino."" -
L' orda d'oro. 1968-1977: la grande ondata rivoluzionaria e creativa, politica ed esistenziale
"L'orda d'oro"""", pubblicato per la prima volta nel 1988, qui ampliato e aggiornato, è uno """"strumento della memoria"""". Balestrini e Moroni montano il materiale accumulato dalla """"grande ondata rivoluzionaria"""" con appassionato rigore, aprendo fra la mole dei frammenti, dei documenti e degli interventi strade e percorsi accessibili a tutti i lettori, giovani e meno giovani. Sono dieci anni di storia italiana, un'emozionante ricapitolazione di idee, gesti, tensioni, una lunghissima """"primavera di intelligenze"""", che raccontano la grande stagione dell'assalto al cielo""""." -
La regina disadorna
Il romanzo è una grande favola storica che ha per sfondo lo scenario operaio del porto di Genova e quello primitivo di un isola del Pacifico. Giacomo è uno stranito sacerdote, inviato come missionario nel Pacifico. A Moku Iti, sotto il suo nero vulcano, Giacomo impara la febbrile indolenza di un popolo che lui lo sa bene - non ha bisogno della sua religione. La figlia di re John, Lucy, gli cresce accanto, bella, forte, avviata ad un destino di regina bambina. Giacomo e Lucy si dicono, muti, le parole indecifrabili che fanno da ponte fra due civiltà, fra due storie, fra due mondi, l'uno e l'altro minacciati dalla fine, ma entrambi depositari di un'ultima ricchezza, di un'ultima folgorante, disadorna verità. -
Shakespeare nostro contemporaneo
È possibile accostarsi a Shakespeare come a un contemporaneo senza falsare quei valori storici dai quali tuttavia non può prescindere la lettura di un testo poetico? Non è solo possibile, risponde Jan Kott, ma è questo l'unico modo di comprendere il grande drammaturgo elisabettiano. L'originalità dell'interpretazione passa attraverso questa intuizione di fondo: l'uomo, stritolato nell'ingranaggio della storia, ritrova la propria dimensione umana, la dimensione dell'intelligenza, interrogandosi sul senso della vita e del proprio destino. Prefazione di Mario Praz. -
La piccola ombra
Le protagoniste di questi racconti sono giovani donne giapponesi tra i venti e i trent'anni. Per motivi disparati si trovano in Argentina, Paraguay, Brasile: terre dalle tinte forti, colme di una straordinaria energia vitale che colpisce la loro sensibilità. Una ragazza, appena giunta a Buenos Aires, apprende della morte dell'amante da una telefonata della moglie e si sente smarrita perché sa che, tornata in Giappone, i suoi sentimenti potrebbero cambiare e assumere una diversa profondità; una fanciulla sposata con un uomo più anziano ripensa al suo amante di prima, sposato a sua volta; una donna, in viaggio col padre, coglie dopo tanto tempo qualcosa di strano nel rapporto tra i suoi genitori... -
Una storia di amore e di tenebra
Scelto da IBS per la Libreria ideale per avvicinarsi alla letteratura contemporanea israeliana attraverso le vicende di un secolo, una galassia di storie di famiglia, e al tempo stesso la Storia della nascita di Israele, dell’origine delle illusioni e dell'odio implacabile a venire. Il tutto visto attraverso la scrittura straordinaria di Oz.rnrnAmore e tenebra sono due delle forze che agiscono in questo libro, un'autobiografia in forma di romanzo, un'opera letteraria che comprende le origini della famiglia di Oz, la storia della sua infanzia e giovinezza a Gerusalemme e poi nel kibbutz di Hulda, l'esistenza tragica dei suoi genitori, e una descrizione epica della Gerusalemme di quegli anni, di Tel Aviv che ne è il contrasto, della vita in kibbutz, negli anni trenta, quaranta e cinquanta. La narrazione si muove avanti e indietro nel tempo, ricostruendo in 120 anni di storia familiare una saga che vede protagonisti quattro generazioni di sognatori, uomini d'affari falliti e poeti egocentrici, riformatori del mondo, impenitenti donnaioli e pecore nere. -
Antologia. Capitalismo, istruzioni per l'uso
Sono qui raccolte e commentate alcune tra le pagine più attuali di Marx: a un'introduzione dei curatori che fa il punto su Marx e non, segue un profilo non ortodosso di Marx attraverso documenti e testimonianze biografiche. L'antologia mette quindi a fuoco due tra i principali elementi dell'ideologia marxista: l'impotenza delle idee e il potere delle cose, con i passi su religione, politica, diritti umani, individuo, utopia, vari riformismi quali forme di liberazione illusorie dal capitalismo, e quelli che spiegano la potenza pervasiva di cose come merce, denaro, capitale, proprietà privata. Seguono capitoli sull'anatomia della società capitalistica proposta da Marx, con la descrizione della condizione di chi lavora e del possessore del capitale, e del loro rapporto conflittuale attuale e futuro. Infine una costellazione di schegge (visionarie e in parte perversamente realizzate dal modello sociale oggi) staccate dal corpo di profezie di Marx su un futuro diverso. -
Tutti i racconti. Vol. 1: 1956-1962.
James Graham Ballard è stato forse lo scrittore britannico più innovativo, per temi e suggestioni, del secondo dopoguerra. Dopo essere stato internato con la famiglia in Cina in un campo di prigionia giapponese, alla fine della guerra si trasferisce in Inghilterra per studiare medicina. Ma, folgorato dalla lettura dell'""Ulisse"""" di Joyce, si dedica alla scrittura e manifesta il suo forte interesse verso il mondo della pittura di derivazione surrealista. Il suo primo racconto pubblicato è del 1956. Mentre sulla rivista di fantascienza inglese """"New Worlds"""", nel 1962, Ballard pubblica un vero e proprio manifesto teorico in cui getta le basi per il superamento della fantascienza classica. In questo scritto accende per la prima volta l'interesse verso lo spazio interiore, verso la dimensione psichica del tempo, che già a partire dai primi romanzi sarà al centro della sua narrativa. I racconti qui raccolti si situano proprio nel breve periodo che precede la scrittura del manifesto apparso su """"New Worlds"""". Sono racconti in cui le visioni, le prime sperimentazioni narrative sui temi che contrassegneranno in seguito la scrittura di Ballard hanno modo di trovare la luce e di dispiegarsi per la prima volta compiutamente. è questa la fucina che farà da ostetrica alla sua visionarietà letteraria. Prefazione di Antonio Caronia."" -
Napoli ferrovia
Caracas ha cinquantacinque anni, è nato in Venezuela ed è il re della zona della stazione. Ha il cranio rasato e le idee razziste di un naziskin, si sta convertendo all'Islam, detesta i ricchi, gli americani e i comunisti, ma appena può aiuta gli sconfitti, i senzaniente. L'io narrante è un giornalista quasi ottantenne, tornato a Napoli dopo moltissimi anni. Conosce Caracas, insieme al quale percorre il cuore più inospitale della città. I loro giri notturni sono un viaggio a ritroso nel tempo, gli anni Quaranta e Cinquanta, ma anche l'epoca dei nonni e bisnonni, e l'occasione per raccontarsi. Caracas rivive la sua disperata storia d'amore con Rosa La Rosa, irreparabilmente inquinata dall'eroina. Il narratore ripensa all'epoca in cui grandi giornalisti e scrittori avevano tentato di salvare l'anima di Napoli. Finché una rivelazione li separa per sempre. -
L' uomo delle nuvole
Tom Cloudman sogna di volare, la volta celeste è per lui un richiamo irresistibile, gli uccelli lo ipnotizzano. Per questo, diventa il peggior acrobata del mondo. Con le sue peripezie involontariamente comiche, a bordo di uno strabiliante marchingegno, si lancia da altezze vertiginose, attirando folle di curiosi. Ferite e contusioni non lo spaventano né lo frenano. Un giorno, all'ennesimo incidente, Tom finisce in ospedale, dove gli scoprono un male incurabile. Tutto sembra irrimediabilmente compromesso, quando, all'improvviso, a illuminare questa nuova vita appare un'affascinante creatura: metà donna metà uccello, intrigante e seducente, gli proporrà un patto. Se Tom si unirà a lei, abbandonandosi a un'estrema metamorfosi in riva al cielo, potrà salvarsi. Piume lievi ed evanescenti, magiche ascensioni nelle notti stellate e una macchina capace di catturare i sogni muovono un universo fiabesco in cui l'amicizia e soprattutto l'amore possono sconfiggere anche le situazioni più tragiche. -
Per Isabel. Un mandala
Come definire una storia come questa? A prima vista potrebbe sembrare un romanzo fantastico, ma forse sfugge a ogni possibile definizione. Tabucchi l'ha sottotitolato ""Un mandala"""", ma a ben vedere, con criteri tutti occidentali, si tratta in fin dei conti di un'inchiesta, una ricerca che sembra condotta da un Philip Marlowe metafisico. Ma con la metafisica, in questa ricerca spasmodica e pellegrina, si sposa un concetto tutto terrestre della vita: sapori, odori, luoghi, città, fotografie che sono legati al nostro immaginario, ai nostri sogni, ma anche alla nostra quotidiana esperienza. E allora? Nella sua nota Tabucchi suggerisce di pensare a un monaco vestito di rosso, a Hölderlin e a una canzone napoletana. Potranno forse sembrare degli ingredienti incongrui. Ma forse è meglio non cercare la congruenza in uno dei più stravaganti, visionari e insieme struggenti romanzi che la letteratura italiana ci abbia mai regalato."" -
Albina o il popolo dei cani
Racconto iniziatico e favola filosofica. Albina è la storia indiavolata di fatti meravigliosi e terrificanti, avviluppata intorno a uno scontro titanico e barbarico fra ""buoni"""" e """"cattivi"""". La Jaiba (il granchio), gobba e zoppa, si prende cura della smemorata Albina della quale esibisce le carni ponderose e pallidissime nel suo locale. Minacciate da un perfido poliziotto, le due donne fuggono lontano e si stabiliscono a Camina, villaggio fatato i cui abitanti, destinati all'immortalità, hanno perso il gusto di vivere. Al contempo la Jaiba si rende conto che, nelle notti di luna piena, Albina si trasforma in cagna in calore che porta gli uomini alla pazzia facendo loro assumere sembianze canine. Per curare questo """"male"""", le due donne e il nano Amado affrontano nuovi tormentati viaggi per foreste, deserti e gole montane. Si tratta di un vero e proprio viaggio iniziatico in cui Albina prende via via coscienza della propria origine magica e si prepara a tornare alle galassie originarie cui appartiene. Il bene finirà con il trionfare: i sortilegi si possono sconfiggere."" -
Il sole bacia i belli. Interviste, incontri, insulti
"Molti dicono che Charles Bukowski non esista. Una leggenda metropolitana, che dura ormai da anni, afferma che tutte le poesie turbolente da lui firmate in realtà siano state scritte da una vecchia scorbutica dall'ascella cespugliosa."""" Così scriveva nel marzo 1963 un giornalista del """"Literary Times"""" di Chicago. Poeta di culto in molti ambienti underground, Bukowski era ancora ben lontano dalla fama mondiale che avrebbe raggiunto in seguito. Quel giornalista non solo scoprì che Charles Bukowski esisteva davvero. Ma verificò di persona che le sue poesie non mentivano, e così i suoi romanzi e racconti. Lo scrittore era davvero parente stretto del personaggio cinico, vitale e sporcaccione che i suoi lettori stavano imparando ad amare. E mentre i decenni passavano e cresceva il seguito di questo poeta alcolizzato, sempre più giornalisti andavano a trovarlo, ascoltavano i suoi racconti, annotavano le sue riflessioni veggenti e stralunate. Questo libro raccoglie i migliori pezzi giornalistici (e non) in cui la viva voce di Bukowski parla di sé. A partire da quella primissima intervista, realizzata cinquant'anni fa in una delle sue proverbiali, maleodoranti stanzette hollywoodiane, per arrivare all'ultima chiacchierata, concessa a bordo piscina nella sua villa di San Pedro, pochi mesi prima di morire." -
Farfalle sul Mekong. Tra Thailandia e Vietnam
È un romanzo della realtà scritto con il ritmo dello stile giornalistico. Banchetti nei villaggi di montagna della Thailandia, tra le tribù che coltivano oppio, con menù fisso a base di polpette di cane o cene vietnamite con il cobra presentato vivo e ucciso in diretta, per bere il sangue ancora caldo. Un viaggio tra la Thailandia e il Vietnam in cui il lusso turistico di Bangkok contrasta con la povertà e la poesia del Vietnam di oggi, in cui le ragazze della guerriglia, uccise combattendo, vestite nel loro nero costume tradizionale, hanno messo le ali e sono diventate le farfalle multicolori del Mekong. -
Quello che i soldi non possono comprare. I limiti morali del mercato
Spendereste qualcosa in più per saltare una coda? Accettereste dei soldi per farvi tatuare il corpo con messaggi pubblicitari? È etico pagare le persone perché sperimentino nuovi farmaci pericolosi o perché donino i loro organi? E che cosa dire dell'assumere mercenari per combattere le nostre guerre? O del comprare e vendere il diritto di inquinare? O del mettere all'asta le ammissioni alle università d'élite? O ancora del vendere il diritto di soggiorno agli immigrati disposti a pagarlo? Non c'è qualcosa che non funziona in un mondo dove tutto è in vendita? Negli ultimi decenni, i valori del mercato sono riusciti a soppiantare logiche non di mercato in quasi ogni ambito della vita: la medicina, l'educazione, il governo, la legge, l'arte, gli sport, persino la vita familiare e le relazioni personali. Quasi senza accorgercene, sostiene Sandel, siamo così passati dall'avere un'economia di mercato all'essere una società di mercato. In ""Giustizia"""", Sandel si era dimostrato un maestro nell'illustrare con chiarezza e vivacità i complessi dilemmi morali con cui dobbiamo confrontarci nella vita quotidiana. Ora, in questo nuovo libro, affronta una delle massime questioni etiche del nostro tempo e suscita un dibattito finora assente nella nostra epoca ossessionata dai soldi: qual è il giusto ruolo dei mercati in una società democratica e come si fa a tutelare i beni morali e civili che i mercati non rispettano e che i soldi non possono comprare?"" -
Se muore il Sud
Due giovani su tre affogano senza lavoro e la Regione Sicilia butta 15 milioni per 18 apprendisti fantasma. Ci sono treni che marciano a 14 km l'ora e i fondi Ue vanno a sagre, sale bingo e trattorie ""da Ciccio"""". Quattrocento miliardi di fondi pubblici speciali spesi in mezzo secolo e il divario col Nord è maggiore che nel dopoguerra. I vittimisti neoborbonici ce l'hanno con tutti a partire da Ulisse e intanto il Meridione si fa sorpassare anche dalla regione bulgara di Sofia. Figurano più braccianti disoccupati a Locri che in tutta la Lombardia ma i soldi vanno ai mafiosi che incassano contributi anche sui terreni confiscati. La Calabria ricava in un anno da tutti i suoi beni culturali 27.046 euro ma i Bronzi di Riace restano per anni sdraiati nell'androne del Consiglio regionale. La Sicilia è la regina del Mediterraneo con 5 siti Unesco ma le Baleari hanno 11 volte più turisti e 14 volte più voli charter. Undici miliardi buttati per l'emergenza rifiuti ma la Campania muore di cancro e a Bagnoli sono avvelenati anche i parchi giochi. Municipalizzate che non girano al fisco le tasse trattenute ai dipendenti ma si prendono il lusso di non sfruttare patrimoni immobiliari enormi. Alti lamenti sugli investimenti esteri ma a Messina una procedura fallimentare si chiude in media dopo 25 anni. Sovrintendenze cieche davanti alla devastazione delle coste e vincoli paesaggistici sul pitosforo di un giardino privato..."" -
La repubblica del dolore. Le memorie di un'Italia divisa
La memoria pubblica è un ""patto"""" in cui ci si accorda su cosa trattenere e cosa lasciar cadere degli eventi del nostro passato. Su questi eventi si costruisce l'albero genealogico di una nazione. Sono i pilastri su cui fondare i programmi di studio per le scuole, i luoghi di memoria, i criteri espositivi dei musei, i calendari delle festività civili, le priorità da proporre nella grande arena dell'uso pubblico della storia, le scelte sulla base delle quali si orientano tutti i sentimenti del passato che attraversano la nostra esistenza collettiva. I fondamenti di quel """"patto"""" cambiano a seconda delle varie """"fasi"""" che scandiscono il processo storico di una nazione. Vent'anni fa, la classe politica uscita dal crollo della Prima Repubblica venne chiamata a una complessiva opera di """"rifondazione"""". Si trattava di rinnovare un intero apparato simbolico. Vent'anni dopo prendiamo atto di un vero fallimento. A tenere insieme il patto fondativo della nostra memoria sono oggi infatti il dolore e il lutto che scaturiscono dal ricordo delle """"vittime"""". Della mafia, del terrorismo, della Shoah, delle foibe, delle catastrofi naturali, del dovere, vittime, sempre e solo vittime. Il loro dolore, per potersi vedere riconosciuto, deve sopravanzare quello delle altre. Per emozionare, commuovere, suscitare consenso, le sofferenze vanno gridate. Quasi che le emozioni siano merci e che sia il mercato a imporre le sue regole, nel controllarne la domanda e l'offerta."" -
Piccolo manuale per imparare a fare e ricevere critiche
Criticare ed essere criticati, un destino che pare inesorabile, quanto sgradevole. Nella vita di tutti i giorni ci ritroviamo a volte a lamentarci o a sparlare alle spalle altrui, anziché rivolgerci all'interlocutore in modo aperto e obiettivo. Oppure esplodiamo e ci lasciamo andare a modi e parole bruschi, maleducati o rabbiosi. Qualcuno preferisce ingoiare sempre il rospo, rinunciando a rivelare ciò che lo irrita pur di evitare tensioni, o di trovarsi a borbottare in continuazione come la classica pentola di fagioli. E quando poi arriva il nostro turno di essere criticati? La prendiamo sul personale, lasciandoci colpire profondamente dalle critiche che ci vengono rivolte, incapaci di coglierne i lati costruttivi. In un modo o nell'altro una cosa è certa: questi approcci alla critica non portano a nessun risultato. In questo piccolo manuale, Barbara Berckhan, la ""Signora della comunicazione"""" e autrice di """"Piccolo manuale di autodifesa verbale"""", vi insegna a comunicare all'altro, anche ai più suscettibili, cosa vi disturba o non funziona. Contemporaneamente, vi aiuta ad accettare ed elaborare, a vostra volta, le critiche che vi verranno rivolte. Comprovate strategie preparano, passo per passo, ad affrontare in futuro situazioni problematiche, senza che degenerino in un litigio, stimolandovi a trovare lo stile personale più adatto a voi.""