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Gli uccelli di Bangkok
In questo romanzo, Pepe Carvalho si trova in Thailandia alle prese con l'ambigua polizia locale e una banda di malavitosi cinesi che vogliono mettere le mani su una turista europea, amica sua, che si è legata a un trafficante di diamanti, colpevole di uno sgarro nei loro confronti. Un giallo d'azione che non disdegna l'ironia e la descrizione di un mondo esotico dove il male trionfa in modo subdolo e barocco. Il primo romanzo di Montalbán in cui compare il personaggio di Pepe Carvalho. -
Briciole. Storia di un'anoressia
È difficile credere all'anoressia mentale. Chi la osserva da fuori non concepisce che il cibo possa diventare un nemico così, all'improvviso, apparentemente senza motivi. Chi la vive non riesce più a capire come le persone possano mangiare senza problemi, senza l'ansia, senza l'angoscia. L'esistenza della protagonista di questo racconto parzialmente autobiografico si riduce un po' alla volta ""in briciole"""". Si tiene in vita con pillole che anticipano l'alimentazione del futuro oppure alternando mangiate che la fanno star male a digiuni inflessibili. Ma sarà proprio una briciola di emozione, la riscoperta dei sentimenti, a ribaltarla e salvarle la vita."" -
La foresta in fiore
"La foresta in fiore"""" è la prima traduzione mondiale dell'opera d'esordio di Mishima, pubblicata in Giappone nel 1944. I racconti, scritti durante la guerra tra i sedici e i diciotto anni dell'autore, scaturiscono dall'abbandono della mente a uno stato fluttuante, ed evidenziano il rapporto libero e ludico di un adolescente con la poesia e la letteratura. Gli antenati, la tradizione, le antiche capitali, il mondo degli dei, una sottile analisi introspettiva dei personaggi, la creazione di un mondo, onirico e psicologico, alternativo a quello reale, animano questi racconti giovanili nei quali è già possibile intravedere le caratteristiche più profonde di Mishima: l'ispirazione classica, risolta in uno stile enfatico e solenne, e l'analisi distaccata." -
Genitori grandi maestri di felicità
Il volume raccoglie una selezione di articoli pubblicati negli anni da Bollea, all'interno delle sue rubriche di pedagogia. Il neuropsichiatra applica la sua esperienza pedagogica e la sua saggezza ad alcune importanti questioni di educazione dei figli. Anzitutto dice che i bambini e gli adolescenti hanno bisogno di spazi per crescere sani e vivere bene: di giardinetti per giocare, di scuole a loro misura dove sentirsi a casa, di luoghi per socializzare ma anche di posti dove stare soli e da gestire come piace loro. Ai giovani si può insegnare a migliorarsi, aiutandoli a capirsi, a responsabilizzarsi e a diventare altruisti, attenti ai problemi sociali. E anche l'istruzione può essere una cosa divertente. -
Avanti nella lotta, amore mio! Scritture (1918-1926)
Quando si pensa a Piero Gobetti si pensa soprattutto all'uomo politico, all'oppositore del fascismo. Morto a Parigi prima di compiere venticinque anni, Gobetti fu uno straordinario poligrafo. Fondatore di riviste, animatore editoriale (pubblicò la prima edizione di ""Ossi di seppia"""" di Montale), studioso, toccò con una scrittura duttile ed efficace i generi più diversi. L'abbozzo autobiografico e il diario, la critica teatrale (spesso ferocissima), la riflessione letteraria (da Dante ad Alfieri a Leopardi, da Verga a Marinetti), la ricerca sull'arte, con affascinanti studi su alcuni pittori tra Quattro e Seicento, il ritratto umano (Eleonora Duse, Giacomo Matteotti, il Mussolini delle origini), la scrittura di viaggio, il pamphlet politico, le lettere di lavoro, d'amicizia, d'amore. Paolo Di Paolo, che a Gobetti ha dedicato il romanzo """"Mandami tanta vita"""", raccoglie in questo volume una scelta delle """"scritture"""" di Gobetti con l'intento di avvicinarlo a nuovi lettori. E di far riscoprire a chi lo conosce la vivacità dello stile, l'intensità della prosa di un ventenne di genio."" -
Mahahual
Il Messico è il paese dei contrasti estremi. E all'estremo di tutto, c'è Mahahual: dove finisce la penisola dello Yucatán, sorge questo paesino di mille abitanti, a pochi chilometri dalla frontiera con il Belize. Angolo di paradiso tra palme e mangrovie, di fronte ha la barriera corallina seconda al mondo per estensione, il Mar dei Caraibi e lo scorrere lento del tempo: siamo nello stato del Quintana Roo, che a nord vanta la celebre Cancún, mentre qui c'è l'opposto assoluto, non solo geografico, perché a Mahahual il cemento non ha ancora invaso la vista, tra casupole, palafitte e hotel con il tetto di palme. Ma un'insidia minaccia costantemente questi litorali: per un capriccio delle correnti oceaniche, la plastica vi arriva da tre continenti, e ogni mattina all'alba, una miriade di volenterosi la raccoglie dalle spiagge, rendendole splendidamente bianche e pulite per un altro giorno, in un incessante ""mito di Sisifo"""". Mari e terre ricchi di storia e leggende, dove i corsari ingaggiarono sfide mortali con i dominatori spagnoli, e i fieri maya non si lasciarono assoggettare da nessuno dei contendenti stranieri. Qui si narra di Gonzalo Guerrero che si schierò con gli indios, di Diego Grillo, il Mulatto, che si unì a Francis Drake per odio contro chi lo fece nascere schiavo, di Elvia Carrillo Puerto, indomita ribelle, che non attese la Revolución per affermare la propria libertà individuale e gli ideali di emancipazione collettiva."" -
Giuda
Gerusalemme, l'inverno tra la fine del 1959 e l'inizio del 1960. Shemuel Asch decide di rinunciare agli studi universitari, e in particolare alla sua ricerca intitolata Gesù visto dagli ebrei, a causa dell'improvviso dissesto economico che colpisce la sua famiglia e del contemporaneo abbandono da parte della sua ragazza, Yardena. Shemuel è sul punto di lasciare Gerusalemme quando vede un annuncio nella caffetteria dell'università. Vengono offerti alloggio gratis e un modesto stipendio a uno studente di materie umanistiche che sia disposto a tenere compagnia, il pomeriggio, a un anziano disabile di grande cultura. Quando si reca all'indirizzo riportato nell'annuncio, Shemuel trova una grande casa abitata da un colto settantenne, Gershom Wald, e da una giovane donna misteriosa e attraente, Atalia Abrabanel. Si trasferisce nella mansarda e inizia a condurre una vita solitaria e ritirata, intervallata dai pomeriggi trascorsi nello studio di Gershom Wald. Chi è veramente Atalia? Cosa la lega a Gershom? Di chi è la casa dove vivono? Quali storie sono racchiuse tra quelle mura? Shemuel Asch troverà la risposta nel concetto di tradimento, non inteso in senso tradizionale, bensì ancorato all'idea che si ritrova nei Vangeli gnostici, dove emerge che il tradimento di Giuda, aver consegnato Gesù alle autorità e a Ponzio Pilato, non fu altro che l'esecuzione di un ordine di Gesù stesso per portare a termine il suo disegno. -
La caverna
La vicenda è incentrata su un'onesta famiglia di poveri artigiani composta da Cipriano Algor, vasaio, la figlia Marta, e il genero Marçal, guardiano in prova presso il Centro, un luogo misterioso, fulcro di ogni attività economica e amministrativa. La vita procede normalmente, con il vasaio che consegna a scadenze regolari le sue stoviglie al magazzino del Centro, finché un giorno, inaspettatamente e senza alcuna avvisaglia che potesse far presagire qualcosa, il Centro annulla il suo ordine per le ceramiche di Cipriano, gettandolo nell'angoscia di un futuro improvvisamente fosco. A quel punto Cipriano e la figlia decidono di cimentarsi in un nuovo progetto da sottoporre al Centro: statuette d'argilla raffiguranti diversi personaggi. Contro ogni previsione, il Centro accetta, ordinandone mille e duecento... -
Sulla traccia di Nives
Nives Meroi è un'alpinista che ha cominciato una gara appassionante: in competizione con una spagnola, vorrebbe diventare la prima donna a conquistare tutti e quattordici gli Ottomila del mondo. Adesso è a quota dodici. Nives scala con suo marito e con un giovane fotografo, senza portatori d'alta quota, senza usare ossigeno. Il loro rapporto con la montagna è di assoluta purezza. Erri De Luca, anch'egli arrampicatore appassionato, è amico di Nives e la segue da tempo nelle sue imprese. Fin dove può. Sotto la tenda, durante una tempesta, Erri e Nives parlano. Della montagna, della sfida, della fatica, della vita. -
Andromeda Heights. Il Regno I
Quando la nonna guaritrice decide di lasciare il Giappone, Shizukuishi si ritrova improvvisamente sola e deve abituarsi in fretta alla vita in città: uno spazio nuovo, incomprensibile e persino minaccioso. Porta sempre dentro di sé il ricordo della vita tra le sue amate montagne, in comunione perfetta con piante e animali, ripensa alle notti stellate e al verde brillante, alle mille manifestazioni della natura, agli sguardi delle persone che si avventuravano per quei sentieri impervi serbando nel cuore la speranza di una guarigione. Lontana dal suo ambiente, Shizukuishi cercherà una nuova famiglia, una casa in cui tornare, qualcuno da amare, una dimensione in cui poter essere se stessa. E un giardino pieno di cactus. Una storia di solidarietà e amicizia, di rispetto per la natura e per gli esseri umani. Piccoli gesti, percezioni sottili, silenziosi linguaggi: un romanzo che invita a sospendere per qualche ora l'incredulità e a tornare alla gioia tranquilla delle cose semplici. -
La casa dei sette ponti
Sull'Appennino tosco-emiliano, non lontano dall'Abetone, c'è una valle stretta e tortuosa, e in fondo una casa, una piccola casa con il tetto coperto di plastica colorata e due comignoli che buttano fumo sempre, estate e inverno. Un industriale della seta torna ai boschi dove un tempo andava a far funghi e la vede, quella casa. Malgrado il fuoco acceso sembra disabitata. È incuriosito. Entra. E lì comincia la sua avventura, che lo strappa alla mesta quotidianità del danaro e del potere per precipitarlo dentro un vertiginoso delirio, che è prova e passaggio, alla scoperta di sé. Mauro Corona scrive una piccola grande storia che suona come un apologo ed è allegoria della condizione umana quando perde di vista la semplicità dei valori cardine. -
La crepa
Nella vita da uomo qualunque dell'architetto Pablo Simó c'è una fessura inconfessabile, una crepa che gli tormenta la coscienza: Nelson Jara. Forse era solo un piccolo truffatore, una ""canaglia"""", ma anche Pablo Simó sa di essere una canaglia, nonostante l'apparenza di irreprensibile professionista e buon padre di famiglia. Come una crepa che si allunga e si allarga, tutte le piccole certezze quotidiane di Pablo si sgretolano: una giovane donna che sembra sapere chissà cosa su Jara scatena in lui un'attrazione dirompente, la famiglia va in frantumi, il lavoro diventa insopportabile, e passo dopo passo la tentazione di essere canaglia fino in fondo lo travolge. Ancora una volta Claudia Piñeiro ci narra i piccoli inferni di una variegata umanità, nella monumentale Buenos Aires invasa dal cemento delle speculazioni edilizie dove l'apparenza, più che mai, inganna."" -
Smith & Wesson
Tom Smith e Jerry Wesson si incontrano davanti alle cascate del Niagara nel 1902. Nei loro nomi e nei loro cognomi c'è il destino di un'impresa da vivere. E l'impresa arriva insieme a Rachel, una giovanissima giornalista che vuole una storia memorabile, e che, quella storia, sa di poterla scrivere. Ha bisogno di una prodezza da raccontare, e prima di raccontarla è pronta a viverla. Per questo ci vogliono Smith e Wesson, la coppia più sgangherata di truffatori e di falliti che Rachel può legare al suo carro di immaginazione e di avventura. Ci vuole anche una botte, una botte per la birra, in cui entrare e poi farsi trascinare dalla corrente. Nessuno lo ha mai fatto. Nessuno è sceso giù dalle cascate del Niagara dentro una botte di birra. È il 21 giugno 1902. Nessuno potrà mai più dimenticare il nome di Rachel Green? E sarà veramente lei a raccontarla quella storia? -
Lo specchio del cuore
Con questo libro Osho apre la trilogia Unio Mystica, di cui sono già stati pubblicati ""Scolpire l'immenso"""" e """"Il velo impalpabile"""". La trilogia raccoglie i commenti di Osho a """"Il giardino cintato della verità"""", opera del mistico sufi Hakim Sanai e classico del sufismo. La vicenda di Hakim Sanai, un poeta di corte vissuto nel XII secolo inizia come un romanzo storico: Sanai, al seguito del sultano persiano e del suo esercito, è in viaggio alla conquista dell'India. A un certo punto, passando nei pressi di un giardino, una musica eterea e un canto sublime li obbligano a fermarsi. Incontrano così un mistico sufi, noto come un ubriacone: Lai-Kur, di fatto un illuminato. Quell'incontro trasforma Sanai: una trasmissione immediata della fiamma della consapevolezza lo risveglia e lo spinge ad abbandonare il sultano e a viaggiare in solitudine, per assorbire quell'""""avvento"""". Il frutto di quella elaborazione fu il poema di cui Osho commenta alcuni brani in queste pagine: l'Hadiqa, """"Il giardino cintato della verità"""". Così Osho apre il suo commento: """"Libri come questi non vengono scritti, nascono; non sono costruiti nella mente, dalla mente; vengono dall'aldilà. Sono un dono. Nascono misteriosamente, nello stesso modo in cui nasce un bambino o un uccello, oppure una rosa. Vengono a noi, sono doni"""". E come un dono, dal nulla scaturiscono le parole di Osho, che risvegliano la visione tra le righe, dimensione in cui Sanai si immerse nove secoli fa, permettendo anche a noi di risvegliarci."" -
Da qui all'eternità. L'Italia dei privilegi a vita
È accettabile, in un paese martoriato da una crisi infinita, che un deputato regionale cinquantenne, con l'età di Brad Pitt e Monica Bellucci, incassi un vitalizio dopo solo qualche mese di legislatura? E prendendo più del doppio di un operaio inchiodato 42 anni in fabbrica? Come possono i cittadini esposti da anni al massacro dei loro diritti, dall'innalzamento inarrestabile dell'età pensionabile al taglio degli assegni previdenziali, rassegnarsi all'intoccabilità dei privilegi ingiustificati di altri cittadini, considerati di serie A? Quello delle rendite perenni e spropositate, dei vitalizi scandalosi o delle poltrone perpetue è il più odioso dei vizi nazionali. Pubblici e privati: perché chi entra nel circolo vizioso del potere burocratico finisce per rimanervi felicemente intrappolato per sempre. Ci sono dirigenti pubblici pressoché inamovibili anche ben oltre la pensione. E poi ancora consiglieri regionali, assessori provinciali, generali, ambasciatori, top manager di banche e imprese che possono contare su infinite prebende e inappellabili incarichi a vita, sindacalisti a cui la politica garantisce sistemazioni eterne con vitalizi da favola. La colpa spesso è delle regole. Regole che hanno spalancato un abisso fra il Palazzo e il paese. Per rimettere in moto l'Italia si deve ripartire da qui. Mettere in discussione i privilegi eterni. Abbattere le rendite parassitarie. Cambiare le regole assurde che rischiano di distruggere il paese. -
Miti d'origine. Persecuzioni e ordine culturale
Al contrario dell'antropologia moderna, che va il più lontano possibile, verso le ""culture altre"""", il discorso antropologico di Girard si concentra su ciò che è più vicino e a portata di mano. Girard difatti non pone distinzioni fra le diverse culture, in quanto le ritiene parte di una stessa umanità fatta della medesima stoffa antropologica. Anche per questo non c'è bisogno di nessun """"lavoro sul campo"""", visto che i testi di riferimento si trovano anzitutto all'interno della nostra tradizione culturale: i tragici greci, la Bibbia, Shakespeare, il romanzo moderno. I miti d'origine raccolti in questo volume, una serie di saggi apparsi nel tempo in diverse antologie, approfondiscono e chiariscono l'analisi condotta nelle sue opere maggiori. Il mito ha un ruolo centrale nella teoria girardiana del """"capro espiatorio"""". È il momento finale, di sistematizzazione narrativa del dramma appena compiutosi all'interno della comunità: un processo di trasformazione del presunto colpevole in eroe o dio (sacro in quanto purificato). Insomma, l'ordine culturale umano scaturisce dalla ritualizzazione del sacrificio iniziale, e il mito quindi non è altro che il resoconto di quell'evento fondativo."" -
Pronto soccorso per l'anima offesa. Reagire agli affronti con filosofia e senza risentimenti
Un'offesa è come un ceffone in pieno viso, uno schiaffo per l'anima. Colpisce direttamente la nostra autostima. Ci sentiamo insultati, sottovalutati e incompresi. A volte ci rinchiudiamo in noi stessi con la sensazione di essere vittime di ingiustizie o fraintendimenti, a volte ci scateniamo in discussioni accese e inconcludenti. Normalmente, infatti, le emozioni come l'umiliazione, il rancore, l'indignazione, la collera distruttiva e la disperazione provocano solo un inasprimento del conflitto, la rottura del rapporto e uno stato di solitudine e discordia, ma non servono mai a trovare una soluzione. La nota psicoterapeuta tedesca Bärbel Wardetzki dimostra che non siamo impotenti di fronte a situazioni di questo genere, perché dipende in gran parte da noi cosa consideriamo un'offesa e in che misura ci sentiamo feriti. Più siamo consapevoli di cosa ci offende, di quali nuove ferite riaprono le vecchie e di quali possibilità abbiamo per difenderci, e meno soffriremo a causa delle critiche. Come cadiamo nelle trappole dell'offesa, e come possiamo uscirne? Che cosa ci spinge a sminuire il prossimo? Affrontando il problema dal punto di vista dell'offeso, ma anche di chi offende, troveremo le risposte essenziali per far fronte ai perversi meccanismi che si innescano. -
Trent'anni e una chiacchierata con papà
Tiziano Ferro ha quindici anni quando decide di confidare i suoi pensieri a un quaderno. È il diario di un ragazzino come tanti: la scuola, gli amici, i primi amori, la passione per la musica. Fuori dal comune è invece l'intensità con la quale insegue il sogno di incidere un disco. E appena lo realizza fa centro. Ma va tutto troppo veloce: insieme all'emozione dei concerti e allo stupore davanti ai fan, ecco, severe come brutti sogni, la solitudine dei viaggi e delle camere d'albergo, e la paura di non essere all'altezza. È come se da quel momento Tiziano avvertisse una continua spaccatura: da una parte la messa a fuoco del proprio talento, la collaborazione con le più grandi star italiane e internazionali, i riconoscimenti, la folla dei fan, dall'altra la percezione di una inedita solitudine, di una indomabile nostalgia, la lontananza dalla famiglia (soprattutto da Flavio, il fratello) e dagli amici di Latina. Come il più sensibile dei sismografi, Tiziano registra fedelmente, in questo diario, emozioni e stati d'animo. Con dolente sincerità, e al contempo curiosità, senso dell'umorismo e allegro disincanto, racconta l'altra faccia del successo e anche di sé, senza paura di svelarsi fragile, di mostrare zone d'ombra, contraddizioni, inquietudini. -
Infiniti peccati
L'uomo è condannato alla solitudine? Leggendo Ford sembra proprio di sì, con tutte le mogli e i mariti separati che si incontrano nei suoi libri. I più saggi sembrano essere spesso i ragazzi, i figli di queste coppie, adolescenti malinconici che, abbandonati a se stessi, cercano di tenere in piedi la baracca e osservano i disastri degli adulti con uno sguardo freddo e crudele. Gli ""infiniti peccati"""" sono generati dalla nostra incapacità di essere fedeli, affettuosi, sinceri, pazienti, onesti, appassionati, di essere veramente attenti e vicini alle persone che amiamo. Dieci racconti e un unico tema: l'amore e i drammi, piccoli e grandi, provocati dalla nostra inettitudine ad aver cura di questo sentimento."" -
Un' arma in casa
Una sera di gennaio del 1996 qualcuno bussa alla porta di Harald e Claudia Lindgard per annunciare una terribile notizia: Duncan, il loro unico figlio, è stato arrestato con l'accusa di avere ucciso un amico che ha trovato a letto con la propria ragazza. Che genere di lealtà un padre e una madre devono a un figlio che ha compiuto l'inimmaginabile? Come ha potuto questi non riconoscere l'intangibilità della vita umana? Cosa hanno fatto per influenzare il suo carattere? Dove hanno sbagliato? L'autrice descrive l'itinerario caotico che devono percorrere i genitori per ricostruisi un'immagine del figlio e per riappropriarsi di una parte del suo destino, seguendolo giorno dopo giorno nel processo che svelerà loro tratti ignoti di Duncan.