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L' ombra del potere. I misteri di Sandhamn. Vol. 5
«Nell'idillio estivo dell'arcipelago, forze oscure agitano gli abitanti di Sandhamn» – Swedish Book ReviewMeta prediletta di velisti e poeti, Sandhamn è tra i luoghi più incantevoli dell'arcipelago di Stoccolma. Un'isola magica, con tradizioni e consuetudini ben radicate e gelosamente custodite da famiglie che, come quella di Nora Linde, ci abitano da generazioni. A luglio, tempo di vacanze, Nora si trova a Villa Brand, per festeggiare la sua promozione a procuratore e godersi l'estate insieme a Jonas e alla piccola Julia. La stagione offre però una novità: Carsten Jonsson, noto uomo d'affari arrivato da Londra, si è stabilito con moglie e figli nella sua nuova residenza di lusso a Fyrudden. Una costruzione immensa tra il mare e la pineta, che provoca non pochi malumori tra la popolazione locale, come una serie di piccoli incidenti pare confermare. Una festa in grande stile per tutti dovrebbe calmare le acque, ma il gesto di pace finisce in dramma: un furioso incendio devasta la proprietà, e quando le fiamme finalmente si placano, tra la cenere e le macerie viene alla luce un corpo carbonizzato. Da dove arriva tanto odio? Fino a che punto può spingersi la gente dell'isola per cacciare uno straniero? Il rogo potrebbe avere a che fare con il passato di Jonsson? O c'entrano forse i suoi loschi contatti russi? È Thomas Andreasson a guidare le indagini, nessuno alla centrale di Nacka conosce l'arcipelago meglio di lui. Ma per Thomas, in polizia ormai da vent'anni, nonostante il prezioso sostegno di Nora questa nuova caccia al colpevole sarà molto faticosa, complicata dal senso di inadeguatezza e dai dubbi sempre più assillanti sul proprio ruolo di poliziotto. -
Il cervello di Kennedy
Affaristi senza scrupoli che commerciano in sangue infetto, ricercatori impegnati in esperimenti illegali, contrabbandieri di farmaci, persone pronte a tutto pur di tenere nascosta la verità: in questo romanzo ritroviamo tutti i temi cari all'autore svedese che meglio di ogni altro ha saputo raccontare i crimini del nostro tempo e la complessità del continente nero.«Mankell era una figura straordinaria. I suoi romanzi denunciano politica e finanza, ed esplorano la condizione umana» – Ian RankinLouise Cantor ha sempre vissuto sul fondo di buche polverose, concentrata sulle tracce del passato. Al rientro in Svezia dopo un'intensa campagna di scavi nel Peloponneso, viene però raggiunta dal presente, che la costringe a distogliere lo sguardo dai reperti cui ha dedicato la sua vita di archeologa per rivolgerlo a una realtà che la fa precipitare in un abisso. Il figlio Henrik è morto nel proprio letto: pare abbia ingerito una forte dose di sonniferi ma, anche se per la polizia si tratta di suicidio, Louise è convinta che qualcuno lo abbia ucciso. Per lei comincia così una dolorosa indagine personale che ripercorre le ultime tappe della vita di un figlio che si rende conto di non aver mai conosciuto veramente. Tra le sue carte, Louise trova indizi che portano all'Australia, a un indirizzo segreto di Barcellona e a un solitario villaggio del Mozambico. Trova anche le lettere di una fidanzata di cui lei non ha mai saputo e – cosa ancor più sconvolgente – un accurato dossier sulla sparizione del cervello del presidente Kennedy dopo l'attentato di Dallas. Perché Henrik era ossessionato da quella vecchia storia? È possibile che ci sia un legame con la sua morte e con il mondo corrotto e spietato creatosi intorno alla tragedia dell'Aids, come alcuni documenti lasciano supporre? Affaristi senza scrupoli che commerciano in sangue infetto, ricercatori impegnati in esperimenti illegali, contrabbandieri di farmaci, persone pronte a tutto pur di tenere nascosta la verità: nella sconcertante ricerca di Louise Cantor, ritroviamo tutti i temi cari all'autore svedese che meglio di ogni altro ha saputo raccontare i crimini del nostro tempo e la complessità del continente nero. -
Il Vicolo della Polvere Rossa
Con una prospettiva panoramica unica sulla storia di formazione e trasformazione sociale della Cina, Qiu Xiaolong fa del Vicolo un microcosmo a immagine di un intero paese, di cui ci permette di afferrare più di mezzo secolo di vita quotidiana, offrendoci ancora, come nei suoi raffinati polizieschi, uno sguardo penetrante e lucido sulla Cina moderna.«Un ambizioso progetto storico-letterario che viene proposto in un momento in cui gli occhi di tutti sono puntati sulla Cina» – Le MondeShanghai, la città del Vicolo della Polvere Rossa. Qui gli abitanti del quartiere hanno la consuetudine di riunirsi per una conversazione serale, creando storie a partire da qualunque spunto, «come se fosse un modo di vedere il mondo in un granello di sabbia». Ogni giorno ciascuno dei personaggi che popolano il tradizionale gruppo di abitazioni shikumen tira fuori il suo sgabello di legno e tesse la sua storia: l'operaio dell'acciaieria che si trasforma in popolare poeta con i suoi versi sul tofu, l'infermiera eroina della guerra di Corea respinta da tutti al suo ritorno dal carcere, o l'insegnante in pensione che impazzisce per i gamberi ma non può più permetterseli. -
Nuove storie dal Vicolo della Polvere Rossa
Fra compromessi morali, drammi personali, tenerezza e speranze, Qiu Xiaolong ci racconta con partecipazione e ironia le contraddizioni più brucianti della metropoli simbolo della superpotenza cinese, sullo sfondo degli ultimi cinquant'anni di storia.«Arguto, suggestivo, Qiu dimostra di avere un occhio acuto capace di descrivere magnificamente l'impetuosità dei cambiamenti» – The Washington PostBentornati in Vicolo della Polvere Rossa, dove l'ormai veneranda tradizione della conversazione serale prosegue ininterrotta: quale occasione migliore, dopo una giornata di duro lavoro, per ritrovarsi e tenersi aggiornati sulle nuove vicende politiche, ma soprattutto sulle storie personali degli abitanti del quartiere? Qui, nel cuore pulsante e antico di Shanghai, può accadere di tutto. Ma quale sarà il destino del Vicolo? Verrà forse cancellato per far posto a un nuovo, avveniristico centro residenziale? O a impedirlo basterà l'esemplare vicenda umana di un geniale professore di filosofia che, dopo i fatti di Piazza Tienanmen, si guadagna da vivere facendo l'indovino? -
La via di Schenèr. Un'esplorazione storica nelle Alpi
"Matteo Melchiorre è uno storico recalcitrante. Innanzitutto, fa il possibile per sottrarsi a quel 'racconto ordinato e sistematico dei Grandi Eventi' che per molti, nonostante gli sviluppi della scienza storica negli ultimi cinquant'anni, è 'la Storia' tout court. E per di più, la maschera e la postura dello Storico sembrano stargli male addosso: a leggere questo suo meraviglioso libro (meraviglioso perché fa apparire meravigliose cose comuni e materiali e quotidiane) lo si potrebbe scambiare per un girovago, un innamorato, un sognatore, un cantastorie - o, come direbbe Dario Fo, un 'cacciaballe'. In realtà, sotto la svagata andatura della narrazione, il lavoro storico di Melchiorre è ampio, solido e accurato. Ed è grazie a questo serissimo lavoro, sornionamente raccontato come il passatempo di un perdigiorno, che pagina dopo pagina si presenta alla nostra immaginazione e alla nostra conoscenza la vita plurisecolare di due comunità: la città di Feltre, sotto, e gli abitanti del Primiero, sopra: uniti e separati da un passo, lo Schenèr - descritto, a seconda di chi lo attraversava, come 'gola stupenda' o 'orrido abisso' - che è sempre stato confine e transito insieme, luogo fortificato e cordone ombelicale. Come già nel bellissimo 'Requiem per un albero', Matteo Melchiorre riesce qui a soddisfare non solo il nostro desiderio di conoscenza, ma anche le esigenze della sensibilità e dell'immaginazione."""" Giulio Mozzi" -
La società chiusa in casa. La libertà dei moderni dopo la pandemia
Ponendoci di fronte alle domande fondamentali sul mondo che intendiamo costruire, Corbellini e Mingardi provano a salvare quanto è rimasto della responsabilità individuale in un clima di ubriacatura per un ritorno a un'idea antica o collettivista di libertà: quella in vigore ai tempi in cui le società non sapevano e non potevano nulla contro epidemie e pandemie. E davano la caccia ai capri espiatori.Ogni evento è unico, ma la pandemia che ha stravolto il mondo in questi due anni non è così diversa dalle epidemie che l'hanno preceduta. A essere diverse sono le società umane: mai così progredite. La paura sembra però aver annichilito la nostra razionalità. Davanti al virus ci siamo comportati come i nostri antenati, che non avevano a disposizione le conoscenze scientifiche e la tecnologia del terzo millennio. Abbiamo sostenuto decisioni disastrose, quali le chiusure scolastiche, e ci siamo affidati a riti apotropaici di massa, come la prima vaccinazione in tv. Perché è potuto succedere? È forse l'ennesima conseguenza del tentativo di rimuovere l'incertezza facendo ricorso a spiegazioni semplici e finalistiche? Andando controcorrente, a partire dalla teoria dell'evoluzione e dalla difesa dei valori liberali, gli autori si interrogano sulla centralità nella nostra storia del rapporto fra comunità umane e micro-parassiti. Per avere società aperte, è stato necessario che i rapporti sociali non fossero messi in crisi dalla paura del contagio: progresso scientifico, avanzamenti della medicina e idee liberali sono andati di pari passo. Almeno fino a oggi. -
Imperdonabili. Cento ritratti di maestri sconvenienti
Marcello Veneziani ha costruito un affascinante itinerario attraverso irregolari del pensiero che non si accontentarono del loro tempo, ma lo contraddissero, spesso creando nuove visuali o attingendo a tradizioni più antiche.«Un inno alla filosofia, alla politica, in una parola alla Cultura» – Il FoglioCosa accomuna Walter Benjamin e Yukio Mishima, Oriana Fallaci e Umberto Eco? Selezionando idee, opere e autori, gran parte dei quali può essere ricondotta a una caratteristica famiglia definita da Cristina Campo degli «Imperdonabili», Marcello Veneziani ha costruito un affascinante itinerario attraverso irregolari del pensiero che non si accontentarono del loro tempo, ma lo contraddissero, spesso creando nuove visuali o attingendo a tradizioni più antiche. Il risultato è un atlante di figure, scritture e pensieri che percorrono ambiti diversi – dalla filosofia alla letteratura, fino al grande giornalismo –, raccontando tratti salienti, aspetti intriganti, sguardi e vite di ciascuno di questi maestri. Dai giganti, come Machiavelli e Schopenhauer, alle intelligenze pericolose di Michelstaedter e Heidegger; dagli spiriti inquieti di Wilde e Chatwin a Pirandello e Arendt, sismografi di un'epoca; dalle penne di Kraus e Guareschi, che hanno lasciato il segno, alle presenze oniriche e alle assenze profetiche di Gončarov e Zambrano. -
La grande Zelda
Della vita e della morte di Zelda Fitzgerald, nata Sayre, crediamo di sapere tutto: della sua vivacità, del suo essere stata la musa di uno dei più grandi scrittori d'America, del suo aver scritto racconti e un romanzo, della passione per il ballo, e per gli alcolici, della sua prima vita nella provincia americana, e della sua seconda vita, dopo il matrimonio con Francis Scott Fitzgerald, in stanze di alberghi bellissimi e nelle più belle città d'Europa. Sappiamo del suo essere stata in manicomio. Ed è proprio dalla stanza di una clinica in Svizzera nel 1930 che, inaspettatamente, la storia comincia, e si dipana per tornare indietro, a quando Zelda avrebbe dovuto ballare sul palco del San Carlo di Napoli. E avrebbe voluto farlo se solo Fitzgerald non l'avesse ricondotta al suo ruolo di moglie e madre, privandola della sua grande occasione. Ci si accorge dunque, prima con sospetto e poi con certezza, che conosciamo di Zelda quanto di lei ci ha detto Scott. Così, in questo romanzo, a parlare è Zelda, che ci racconta, in prima persona, del suo essere scrittrice prima di aver conosciuto Fitzgerald, delle sue ribellioni, delle malinconie, dell'immenso amore per il marito, di come iniziò a dipingere, del taglio alla maschietta e della scena artistica e culturale della sua epoca. Pier Luigi Razzano scrive innamorato della sua Zelda innamorata, e questo suo amore non solo è passione, ma cura – dei particolari, degli scritti, dei movimenti di danza, della misura dei seni di Zelda nelle coppe di champagne bevute, una dopo l'altra, alle feste. Questo libro è per tutti quelli che amano ballare. -
Storia di Venezia città delle donne. Guida ai tempi, luoghi e presenze femminili
Una città femminile come poche altre, uno spazio urbano che ha reso meno netti i confini tra case e piazze, tra luoghi pubblici e domestici, permettendo di intrecciare saldamente la vita delle donne al contesto urbano e di renderla visibile. E le donne, al pari degli uomini, al loro fianco o difendendosi da essi, hanno lottano, lavorato e amato per costruire una città a più voci. Il libro restituisce una storia appassionante, un patrimonio di cultura e protagonismo femminile dalle origini della città sino al presente, in un mosaico dalle mille tessere colorate: dalle prime abitataci delle terre lagunari alle dogaresse, dalle artigiane del vetro alle pittrici, dalle letterate alle maestre di scuola, dalle operaie alle disinvolte dame del Settecento. -
Storie meridiane. Miti, leggende e favole per raccontare l'arte
Non si tratta di una guida, né di una raccolta di saggi, ma di una serie di racconti brevi, in cui però niente è inventato. Ogni racconto nasce da un incantamento per un dipinto, una scultura, un'opera di architettura, un capolavoro letterario. Da queste storie si affacciano figure mitologiche e personaggi realmente esistiti, dal tempo della Magna Grecia ai giorni nostri.Le immagini di questi personaggi, o le loro opere, si trovano sparse in musei che quasi nessuno conosce, o in palazzi privati, o in siti archeologici impervi da raggiungere ma carichi di magia, o in parchi disseminati di opere d'arte contemporanea. Un patrimonio immenso che non si finisce mai di scoprire. E narrandolo si vedono trascorrere nelle terre del Sud i tempi di guerra e i tempi di pace, le feste e le epidemie, la nascita delle civiltà e il loro dissolversi. Si vedono passare gli eserciti e i migranti che venivano dal mare, o dai lontanissimi paesi del Nord, o dal vicino Medio Oriente. Si riconoscono gli intrecci di religioni e culture, di usi e costumi, di vicende private che sembrano d'oggi e invece si svolsero migliaia di anni fa. E di ogni cosa è rimasta traccia. -
Terre. Artigianato artistico italiano nella ceramica contemporanea. Ediz. illustrata
Questo libro di Ugo La Pietra rappresenta, anche grazie agli importanti contributi di Enzo Biffi Gentili, Flaminio Gualdoni e Anty Pansera, un'ampia ricognizione all'interno della ceramica contemporanea, attraverso il lavoro di artisti-artigiani che guardano con attenzione al mondo della produzione, senza però rimanerne direttamente coinvolti, realizzando opere che, spesso solo ""virtualmente"""", si possono riferire agli oggetti d'uso.«La più antica espressione di cultura materiale italiana (come anche quella di ogni Paese bagnato dal Mediterraneo) è legata alla lavorazione della ceramica. Una cultura che si è sviluppata nei secoli, fino ai giorni nostri, descrivendo e rappresentando le abitudini e le ritualità, in rapporto ai diversi comportamenti sociali: espressioni formali e decorative, sempre cariche di un alto quoziente di artisticità. Dalla materia prima, attraverso le varie lavorazioni, i simboli e le forme, la ceramica ha esaltato i caratteri dei diversi gruppi etnici, così che possiamo dire che, anche grazie alla ceramica, si può leggere l'evoluzione delle nostre popolazioni: dai primi abitanti del nostro territorio fino a oggi, attraverso le contaminazioni che le diverse culture hanno affrontato nel corso dei secoli. [...] Oggi, in Italia, la ceramica si esprime attraverso un sempre più ampio numero di artisti e artigiani legati, direttamente o indirettamente, alle aree di tradizione: quei territori dove ancora molti di loro ripropongono con particolare talento opere appartenenti al passato. Così possiamo rilevare un sempre più importante sviluppo di questa antica arte, per la capacità di tanti artigiani di portare avanti una ricerca formale e artistica, ma anche perché da diversi anni la cultura del progetto ha orientato le sue energie verso la realtà artigianale depositaria della cultura del fare». Inizia così questo libro di Ugo La Pietra – autorevole figura di riferimento per le arti applicate e la ceramica in Italia – che rappresenta, anche grazie agli importanti contributi di Enzo Biffi Gentili, Flaminio Gualdoni e Anty Pansera, un'ampia ricognizione all'interno della ceramica contemporanea, attraverso il lavoro di artisti-artigiani che guardano con attenzione al mondo della produzione, senza però rimanerne direttamente coinvolti, realizzando opere che, spesso solo """"virtualmente"""", si possono riferire agli oggetti d'uso. «Né arte né design», questa è la definizione con la quale l'autore rappresenta un'area disciplinare che si caratterizza, rispetto ad altre discipline creative, per essere «senza confini», ma che partecipa all'evoluzione dell'arte e del design. All'interno di un mondo «sempre più saturo di cose, nate senza conoscere la loro effettiva durata, la loro morte, la loro sepoltura», scrive La Pietra, «gli elementi in ceramica nascono dalla terra e moriranno nella terra; sappiamo che possiamo lavorare la terra per ottenere oggetti di ceramica, la cui vita potrà essere anche molto lunga, e la cui morte non ci preoccupa perché la loro fine non inquina: terra nella terra»."" -
Quaderni della procuratoria. Arte, storia, restauri della basilica di San Marco a Venezia. Vol. 15: Sedici anni di studi sulla basilica: il punto della situazione.
La Procuratoria di San Marco pubblica il quindicesimo numero dei suoi Quaderni, l'ultimo della prima serie della collana dedicata all'arte, storia e restauri della basilica di San Marco, con la complessità della sua storia, la luminosità dei suoi mosaici, la ricchezza dei suoi marmi, l'atmosfera di intensa spiritualità che avvolge i visitatori. Il volume mira a riassumere i sedici anni di studi sulla basilica, iniziati nel 2006, grazie all'iniziativa della professoressa Irene Favaretto, che torna a curare il nuovo numero, scegliendo i temi da presentare e analizzare. Quattordici studiosi internazionali riassumono, illustrano e approfondiscono con nuove recenti scoperte tutti i precedenti Quaderni, affrontando temi storici, artistici e scientifici, dal coronamento gotico alle tarsie del presbiterio, dalla ""Madonna dalle mani forate"""" al portale della basilica, fino agli archivi fotografici e le colonne del portale di San Pietro."" -
La prima parte
Un libro che può leggere chiunque, anche chi non ha mai letto una poesia contemporanea prima, scritto da quello che forse è “il primo poeta italiano del terzo millennio.rnrnQuando a ventisette anni Carlo Carabba ha pubblicato la sua premiata raccolta d'esordio (Gli anni della pioggia), gli appassionati italiani di poesia sono subito rimasti colpiti dalla novità dei suoi versi. Il suo immaginario sembrava mischiare, senza soluzione di continuità, echi della grande tradizione poetica occidentale, da Orazio a Gozzano, con i riferimenti culturali tipici di un giovane uomo nato negli anni Ottanta. E allo stesso modo la sua lingua era incredibilmente semplice, simile al tono medio del parlato, ma anche cesellata nei versi codificati, per lo più settenari ed endecasillabi. Carabba sembrava rompere con le due principali tradizioni della recente poesia italiana, lo sperimentalismo un po' ermetico e difficilmente comprensibile da un lato, e la poesia minimalista del dettaglio e del correlativo oggettivo dall'altro, a favore di una poesia ""che si capisce"""", che racconta esperienze quotidiane e riflette sui grandi temi universali: gli affetti, il lutto, la morte, l'amore e le sue difficoltà, il senso di insoddisfazione di sé, la paura e la speranza del futuro. Oggi che Carabba ha quarant'anni, pubblica una raccolta che ripercorre il suo cammino poetico, partendo da alcune delle poesie incluse nelle precedenti raccolte e aggiungendone molte nuove, come le sei che compongono il lungo diario in versi di un coast to coast in America."" -
Terra nostra. Napoli, la cura e la politica
Un lungo rapporto lega Antonio Bassolino a Napoli, una storia fatta di periodi fecondi e di momenti difficili, che tuttora continua e si rinnova. Divenuto adulto prima del tempo, esponente del Pci appena sedicenne, è segretario di una sezione di operai, dove apprende la passione per la politica reale, capace di influire sulla vita della gente. Dalle varie stagioni della sua attività, in queste pagine si ritrovano avvenimenti e personaggi della scena pubblica italiana. Oggi sceglie di inaugurare un'altra fase del suo impegno a favore della città, confrontandosi con le tante sfide che ha imparato a conoscere dagli esordi nell'amministrazione e con quelle poste dall'emergenza attuale. Tra battaglie condotte sul campo e prospettive sul futuro, sono molti gli spunti e i temi che l'autore affronta: dal bilancio alla struttura del Comune, dal paesaggio urbano al rilancio del porto, dall'annosa vicenda della gestione dei rifiuti al delicato equilibrio tra poteri centrali e locali, perché non vadano sprecate le risorse offerte dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Se cambiano i mezzi attraverso i quali la politica agisce e si fa rapporto con la cittadinanza, immutato è lo slancio con cui, forte dell'esperienza alla guida del Comune e della Regione, superata la lunga vicenda giudiziaria che lo ha visto protagonista di 19 processi finiti con altrettante assoluzioni, Bassolino espone progetti e piani per affrontare con gli strumenti di oggi le questioni che affliggono una terra ricca ma difficile. Una scelta in cui, sottolinea, «non c'è nostalgia o voglia di rivincita personale», ma la consapevolezza che «è attorno a una battaglia per Napoli che bisogna raccogliere forze. Dipende da ciascuno di noi e da tutti quanti noi. Ognuno deve cercare di fare la sua parte per il bene di Napoli, del Mezzogiorno e del paese». -
Draw love build. L'architettura di Sauerbruch Hutton. Ediz. italiana e inglese
Una monografia aggiornata sul pluripremiato studio di architettura, in occasione dei trent’anni di attività.Lo studio internazionale di architettura, urbanistica e design Sauerbruch Hutton è stato fondato a Londra nel 1989 da Matthias Sauerbruch e Louisa Hutton che lo guidano con Juan Lucas Young, assieme a un team di centoventi professionisti che lavorano nell'odierna sede centrale di Berlino. In Italia, è Sauerbruch Hutton che firma il progetto del museo multimediale sulla storia d'Italia del '900 di Mestre, inaugurato nel 2018, parte di una sinergica rigenerazione urbana, Museo che dal 3 settembre ospita una retrospettiva dedicata allo Studio berlinese. L'edificio museale, connotato e reso riconoscibile dalla trama policroma dei rivestimenti in ceramica di produzione tedesca, è una sintesi perfetta del lavoro dello studio, che pone al centro del progetto un'architettura funzionale e sensoriale, combinata all'uso del colore e di forme curvilinee, all'approccio sostenibile e alle innovazioni tecniche. Il volume include un'introduzione di Luca Molinari e presenta un'intervista, inedita in Italia, di Keyne Geipel, direttore della rivista tedesca Bauwelt, e Benedikt Crone ai tre partner dello studio. Il dialogo affronta il ruolo dell'architettura nella città contemporanea, l'urgente ricerca e incremento della sostenibilità, e l'eterna questione della bellezza in architettura. Chiude il volume una lista con brevi schede di progetto illustrate. -
JR. La ferita-The wound. Ediz. illustrata
JR, artista contemporaneo tra i più celebri al mondo, è chiamato a reinterpretare la facciata di un simbolo del Rinascimento a Firenze, Palazzo Strozzi, con una nuova opera site specific intitolata The Wound/La Ferita, che propone una riflessione sull'accessibilità ai luoghi della cultura nell'epoca del Covid-19. La monumentale installazione di JR rappresenta uno squarcio sulla facciata di Palazzo Strozzi, che si apre alla visione di un interno reale e immaginato allo stesso tempo, una diretta e suggestiva riflessione sull'accessibilità a tutti i luoghi della cultura durante la pandemia. Palazzo Strozzi diviene così il palcoscenico spettacolare per una ferita, simbolica e dolorosa, che accumuna tutte le istituzioni culturali italiane e del mondo intero: musei, biblioteche, cinema e teatri, costretti a limitare o a proibire l'accesso al pubblico. Il volume raccoglie un dialogo inedito tra l'artista e il curatore Arturo Galansino che racconta la genesi di quest'opera così originale e significativa, e la inquadra all'interno del modus artistico di JR, che unisce fotografia e street art creando monumentali interventi di arte pubblica nelle città di tutto il mondo, dalle favelas di Rio de Janeiro alla grande piazza della Piramide del Louvre, da Ellis Island a New York alla prigione di massima sicurezza di Tehachapi in California. A Palazzo Strozzi l'intervento di JR si caratterizza per un'ulteriore sperimentale contaminazione con la storia dell'arte, con riferimenti che spaziano dal Rinascimento all'epoca moderna. -
Una ragnatela di fili d'oro. Poteri, inquisizioni, eresie nell'opera di Leonardo Sciascia
Nelle opere di Sciascia sono rintracciabili alcuni temi durevoli che emergono come pensieri dominanti e nodi critici intorno ai quali si è arrovellata la riflessione dello scrittore: l'Inquisizione storica e i totalitarismi che ne rappresentano le moderne varianti; l'eresia come scelta radicale, sia essa religiosa, sociale, politica; lo scetticismo inteso come propensione al dubbio, all'antidogmatismo e all'inchiesta. È su questi paradigmi che si focalizza il presente volume, in un percorso che si dipana nel corso dei decenni e che, a partire da alcuni testi degli anni sessanta (Morte dell'inquisitore, Il Consiglio d'Egitto), giunge fino agli estremi approdi della scrittura sciasciana (La strega e il capitano, Porte aperte, Il cavaliere e la morte). -
I 150 anni del Bargello e la cultura dei musei nazionali in Europa nell'Ottocento
Inaugurato in concomitanza del centenario dantesco del 1865, il Bargello fu il primo museo nazionale del neocostituito Regno d'Italia. Il volume presenta gli Atti del convegno internazionale tenutosi a chiusura delle celebrazioni dei 150 anni del museo fiorentino, il 30 e 31 ottobre 2015. Il Symposium, che ha avuto luogo al Museo Nazionale del Bargello, in collaborazione con il Kunsthistorisches Institut in Florenz - Max-Planck-Institut, ha ospitato specialisti e rappresentanti delle maggiori istituzioni museali europee definitesi nel contesto culturale degli anni Sessanta e Settanta dell'Ottocento, fino al primo Novecento. Alcuni contributi qui pubblicati affrontano in dettaglio singoli casi, tra cui - oltre al Museo del Bargello - il Musée de Cluny, il Musée du Louvre, il Museo del Prado, il Bayerisches Nationalmuseum, la Alte Nationalgalerie, con apparati documentari talora inediti; altri saggi offrono invece una più ampia analisi storica dei sistemi museali europei in rapporto alla politica e alle prospettive culturali dei vari Stati. Ne emerge un vasto panorama di modelli, di musei sorti come simbolo di identità nazionale o come fisionomia di un'eredità dinastica che, dalla Spagna alla Russia, rivelano una profonda comunicazione nelle strategie culturali e una forte impronta transnazionale nella formazione dei musei come coscienza, conservazione e valorizzazione del patrimonio. -
Ragazza nella tormenta. Misteri d'Islanda. Vol. 6
Mancano tre giorni a Pasqua e, mentre Siglufjörður si riempie di turisti ansiosi di godersi le magnifiche piste da sci dei dintorni, nella notte una ragazza di appena diciannove anni viene trovata morta sulla strada principale della cittadina. Dopo aver scoperto nel suo diario una pagina dal contenuto ambiguo, l'ispettore Ari Þór comincia a convincersi che non si sia trattato di un tragico incidente, come tutti sembrano invece credere. Intanto, la tormenta preannunciata si avvicina più rapidamente del previsto. D'un tratto mancano elettricità e riscaldamento, e Siglufjörður rimane completamente tagliata fuori dal resto del mondo. Nell'isolamento più estremo, Ari Þór continua a dare la caccia a un colpevole che sfugge, cercando di mettere insieme i pezzi di un'indagine che porterà alla luce una drammatica verità. -
La signora di Reykjavik
Hulda, «la donna nascosta», cela un segreto già nel nome. Ruvida e ribelle, è tra i migliori investigatori della polizia di Reykjavík: a sessantaquattro anni, però, competenza e abnegazione non sono sufficienti, visto che ai piani alti c’è chi è ansioso di mandarla in pensione. Ma Hulda ha dato tutto alla carriera e la prospettiva di dover lasciare il lavoro a cui ha dedicato la sua vita la fa infuriare. Quanto si farà sentire la solitudine? Inevitabilmente, la porta si spalancherà ai vecchi demoni che lei ha sempre ridotto al silenzio. E allora le sue fughe tra le aspre montagne dell’Islanda, per respirare a pieni polmoni la durezza della sua isola, non basteranno più. Ottenuto il permesso di dedicarsi a un’ultima indagine, un cold case a sua scelta, Hulda sa perfettamente qual è il caso che vuole riaprire. Dieci anni prima, una giovane donna, arrivata dalla Russia con la richiesta di asilo politico, era stata trovata morta in una baia non lontana dalla capitale. Le indagini, ingarbugliate e chiuse sbrigativamente da un collega, non avevano portato a una vera soluzione, e ora Hulda vuole dare voce a chi è stato dimenticato troppo in fretta. Vuole la verità. E ha quindici giorni di tempo per trovarla.