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Sempre soli con qualcuno
Con una scrittura esatta, matura, spregiudicata fino a diventare struggente, Annalisa De Simone ci racconta ciò che accade quando si sceglie di vivere, invece di portare avanti una vita anche se questa vita non ci corrisponde più.«Un continuo muoversi tra passato e presente, tra quell’io narrante e quel lei specchio del suo stesso vedersi, quasi parlasse di un’altra da sé, accompagnati da momenti di riflessione ora consegnati a pochissime righe, ora distesi in domande che restano aperte» - Ermanno Paccagnini, la Letturarn«Può esserlo di più o un po' meno, ma il sospetto è sempre un'opinione fondata. Nei ristoranti che piacciono tanto a mio marito, sospetto sta per ""traccia"""", """"sentore di"""". Crema al caviale e un """"sospetto"""" di limone candito; granchio, aglio nero, lumachine di mare e un """"sospetto"""" di pomodoro giallo: impronta presente in minima quantità. E tuttavia quando il presentimento di un danno si trasforma nella certezza del pericolo risalire il dorso del tempo diventa impossibile. Qualcuno la chiama entropia. Mia madre la definirebbe """"strina"""", un vento gelido che penetra nelle ossa e ti toglie il respiro.»rnLa giovane protagonista di questo romanzo vive a Roma e ha origini abruzzesi. Ha una bella casa, un uomo che la ama e con il quale, grazie al quale, ha costruito una vita piacevole, agiata, di grandi ideali di sinistra. La giovane donna protagonista, soprattutto, ha delle ambizioni. Desidera lavorare in un mondo nel quale le parole diventino cose che, come oggetti e strumenti, rallegrino, costruiscano, arredino la vita. La seconda ambizione, d’abbrivo più nascosta, ha a che fare con i sogni, una rappresentazione di sé, l’ansia di futuro: la giovane donna protagonista desidera un figlio. E lo vuole dal suo compagno. Che nicchia, non dice no, ma antepone il suo lavoro di avvocato di successo per i diritti degli ultimi. La donna dirige un festival di letteratura e incontra un deputato abruzzese con il quale dovrebbe lavorare per L’Aquila. Il compagno della donna è biondo, alto, ricco, di sinistra, e il deputato è piccolo, bruno, di origini contadine e di destra. Se la donna e il deputato si amino non è interessante, è interessante invece che la donna e il deputato comincino una storia che porterà ciascuno a doversi confrontare con una nuova vita. Se questa nuova vita si realizzerà o resterà in potenza non è interessante, è interessante che quello che sembra stabilito si riveli provvisorio. Con una scrittura esatta, matura, spregiudicata fino a diventare struggente, Annalisa De Simone ci racconta ciò che accade quando si sceglie di vivere, invece di portare avanti una vita anche se questa vita non ci corrisponde più. Nessuno sa cosa sia una madre, sembra dirci De Simone, che quella madre i figli li abbia fatti oppure no."" -
La leggenda di Fiore
Un romanzo spirituale, tra Zarathustra e Siddhartha, in tempi e luoghi indefiniti, dedicato alla vita e al pensiero di un asceta gioioso.«Fiore scivolò dalla giovinezza all'età matura senza accorgersene. I luoghi in cui aveva viaggiato e vissuto avevano riempito i suoi anni; aveva perso coscienza del tempo nel lungo soggiorno in Oriente. Il viandante riscopre la sua vera età solo quando torna dalla sua esistenza vagante; allora d'un tratto gli piovono addosso gli anni passati, a lungo sospesi in una nuvola.»L'avventura spirituale di Fiore, figura leggendaria, dalla nascita all'adolescenza, tra la natura e le scoperte dell'anima; poi la fuga da casa, i primi incontri e i primi pensieri; le tracce della religione d'infanzia rimaste anche d'adulto (come baciare il pane avanzato e sgranare il rosario). Il suo viaggio senza ritorno, dall'Isola delle donne al lungo cammino in Oriente, verso la Luce – la tigre cavalcata, gli incontri straordinari, tra cui un ex papa ritiratosi nella foresta – la visione del Fiore d'oro. La svolta della sua vita è segnata da un contagio che lo porta sul punto di morire: restituito alla vita, in un convento, Fiore decide di dedicarla a un compito e a una ricerca. Nomen omen, Fiore risale a Gioacchino da Fiore, l'eremita dei sette sigilli che annunciò l'avvento dell'età dello Spirito Santo: ebbe in custodia il suo libro segreto che si riteneva perduto. Comincia allora la sua vita nuova, tra digiuni di cibo e di parole, preghiera e alchimia; veste una tunica, un cappello a forma di cono, si ritira in un trullo. Viaggia nel futuro, con un caleidoscopio che è la sua sfera di cristallo, e nel passato, tramite un album di ricordi. Suona il salterio e naviga su un tappeto magico. Lungo il suo cammino dispensa versi, pensieri e precetti, trova seguaci ma se ne libera. Gli amori fugaci e la scoperta tardiva della paternità. -
Fuori tempo
In questa fantasia, narrata in una lingua leggera come un'arietta di Mozart, si compie allora ciò che appare come una commedia o una favola, ma che, nel fondo, maschera la tragedia di chi riesce a trovare la verità.Dopo una notte di bagordi e prima di una partenza, Riccardo, il protagonista di questa storia, si ritrova a vivere un'avventura impensabile e incredibile: un furto a Castel Sant'Angelo. La vicenda, dunque, ha inizio negli spazi di questo luttuoso monumento alla fragilità umana, e tra le strade sibilline e scure del Borgo Nuovo, prima che venisse raso al suolo da Mussolini; e si svolge come un viaggio interiore in un wonderland seducente e squallido. Riccardo diviene così il simbolo dell'uomo di quegli anni che, se da una parte non può far altro che dire di sì alle più scandalose richieste, dall'altra ha conservato quel po' di buonsenso che gli fa intendere che la sua libertà di pensare e di agire è stata compromessa e violentemente offesa. In questa fantasia, narrata in una lingua leggera come un'arietta di Mozart, si compie allora ciò che appare come una commedia o una favola, ma che, nel fondo, maschera la tragedia di chi riesce a trovare la verità. -
Nero come la notte
Sergio Stokar era un buon poliziotto. Forse il migliore a Pista Prima, degradata ma ancora grassa città del Nord-Est. Fino al giorno in cui, senza saperlo, ha pestato i piedi alle persone sbagliate. Così qualcuno l'ha lasciato, mezzo morto, sulla porta dell'ultimo posto in cui avrebbe voluto finire: le Zattere, un complesso di edifici abbandonati dove si è insediata, dandosi proprie leggi, una comunità di immigrati irregolari. Quel rifugio dall'equilibrio fragile e precario - con la sua babele di lingue, razze e odori - normalmente sarebbe un incubo per uno col credo politico di Sergio. Ma è un incubo in cui è costretto a rimanere, adattandosi a nuove regole e a convivere con una realtà che un tempo avrebbe rifiutato. Per poter stare al sicuro, è diventato ""lo sceriffo delle Zattere"""": mantiene l'ordine, indaga su piccoli reati. Finché un giorno il Consiglio che governa il complesso gli affida un incarico speciale. Alcune ragazze delle Zattere sono state uccise in modo orribile, c'è un assassino in agguato, e solo un poliziotto abile come Sergio può scovarlo, con il suo fiuto e le sue conoscenze, ma soprattutto grazie a un'ostinazione che lo trasforma in un autentico rullo compressore. In un'Italia appena dietro l'angolo - l'Italia di dopodomani, che ci indica con chiarezza dove sta andando il nostro paese - Sergio Stokar deve tornare dal regno dei morti e rimettersi a indagare, frugando nel passato e negli angoli più in ombra della sua città, per scoprire, alla fine, che forse l'indagine è una sola, e che l'orrore si nasconde in luoghi e persone insospettabili. Tutto è legato da un filo. Un filo nero come la notte, rosso come il sangue. Perché in un mondo che ha fatto dell'avidità il suo credo non esistono colpevoli e innocenti, ma solo infinite sfumature di male."" -
Nient'altro che la verità
Michele Santoro con le sue inchieste ha raccontato trent’anni di storia italiana. Maurizio Avola è un killer della mafia che ha alle spalle ottanta omicidi e ha preso parte alla stagione delle stragi. Il loro incontro sradicherà le certezze dell’uno e porterà alla luce le verità nascoste dell’altrornrn«Non so bene perché ho deciso di incontrare uno che ha ucciso ottanta persone. Guardo Avola e ho la sensazione di trovarmi davanti uno specchio nel quale comincio a riconoscere tratti che sono anche i miei. Inizio a seguirlo in un labirinto di ricordi»rnMaurizio Avola non è famoso come Tommaso Buscetta e non è un capo come Totò Riina. Ma non è un killer qualsiasi: è il killer perfetto, obbediente, preciso, silenzioso, e proprio per questo indispensabile nei momenti decisivi. Forse sottovalutato dai suoi capi e dagli inquirenti che ne hanno vagliato le testimonianze, ha archiviati nella memoria particolari, voci, volti che coprono tre decenni di storia italiana. Ad accendere l’interesse di Santoro è il fatto che Avola abbia conosciuto Matteo Messina Denaro e abbia compiuto con «l’ultimo padrino» diverse azioni. Scoprirà però che è solo una parte, e non la più rilevante, di quanto Avola può svelare, andando incontro a quella che è probabilmente l’inchiesta più importante della sua vita. Addentrandosi nel labirinto dei ricordi, il giornalista si trasformerà man mano da interlocutore reticente in sodale a cui Avola affida le tessere del puzzle e le sconvolgenti rivelazioni che emergono. Mafia e antimafia, politica e potere, informazione e depistaggi, vicende personali e derive sociali si intrecciano in un racconto che si muove tra passato e presente, dalla Sicilia degli anni settanta al paese che siamo diventati -
Solo il tempo di morire. Città rossa. Vol. 2
Prima che Milano diventi la città da bere, qualcuno deve conquistarsi il proprio posto al sole sotto la Madonnina. In lizza ci sono tre banditi con le rispettive batterie, e uno sbirro cocciuto e implacabile pronto a contrastarli. Sullo sfondo, la Milano degli anni Settanta e Ottanta, la città rossa, teatro di una lotta senza quartiere fra grandi organizzazioni criminali e nascenti bande spietate. Ognuna col proprio sogno terribile e ambizioso: Faccia d'Angelo, il Catanese e il Bandito dagli occhi di ghiaccio, tre uomini molto diversi che si contendono la supremazia su una metropoli fatta di rapine e gioco d'azzardo, di bische e rapimenti, di bombe e morti ammazzati, di donne bellissime e pericolose, ma soprattutto di fiumi di cocaina e denaro. Un romanzo che è una corsa a perdifiato dal 1972 al 1984, dodici anni di storia criminale che hanno cambiato faccia alla città e all'Italia. -
Storie del ghetto di Budapest: L'elefante verde-Storie dell'Ottavo distretto
Sappiamo molto del ghetto di Varsavia, abbastanza del ghetto di Venezia, lo sgombero del ghetto di Roma del 16 ottobre 1943 è stato mirabilmente raccontato da Giacomo Debenedetti. Ma prima dell'infanzia dei fratelli Pressburger (Giorgio e Nicola) nell'Ottavo Distretto, del ghetto di Budapest non sapevamo niente. Eppure è qui che viene raccontata un'idea di ebraismo fatta di violini, commerci, ironia e nostalgia. E si verifica, nella piccola comunità dei mercanti, una bizzarra apparizione: Jom Tow produce salsicce, sua moglie Ester vende oche e il figlio Isacco, a dar credito alla profezia del rabbino, è destinato a grandi imprese. Nell'anniversario della morte di Giorgio Pressburger, ""Storie del ghetto di Budapest"""" riunisce per la prima volta le """"Storie dell'Ottavo Distretto"""" e """"L'elefante verde"""". Con un testo di Wlodek Goldkorn."" -
I quattro cantoni. Le indagini di Lolita Lobosco. Vol. 8
In una Puglia fascinosa e crepuscolare, va in scena una nuova avventura della spavalda poliziotta barese, che la consacra come originale protagonista della commedia noir all'italiana.Bari, inizio di dicembre, mancano pochi giorni a San Nicola. Mentre la commissaria Lolita Lobosco e il suo nuovo amore Giancarlo Caruso si godono la notte in una casetta di pescatori a Polignano, nella vicina Torre a Mare un uomo viene ammazzato nella sua villetta; sul corposaranno trovate tracce di orrende sevizie. La sera dopo, una Mercedes scura cerca di sfuggire a un posto di blocco e si schianta contro un muro: due uomini di etnia rom, padre e figlio, muoiono sul colpo. Quando si scopre che il DNA di uno dei due era anche sulla scena del crimine, il caso sembra chiuso, ma l'origine etnica dei presunti assassini non fa che soffiare sul fuoco di un clima di odio e razzismo strisciante. Solo Lolita – che continua a dividere le sue passioni tra relazioni complicate, cucina del Sud e dedizione alla giustizia – non è convinta dell’esito delle indagini: alcuni dettagli non quadrano proprio. Tanto più che inspiegabili delitti, nelle settimane seguenti, cominciano a insanguinare la città. Un filo sembra legare queste morti misteriose, e la bella commissaria cercherà cercherà di dipanarlo a rischio della sua carriera, e della sua stessa vita. -
Victoria
Un libro dedicato a una delle più grandi figure femminili della storia.«Minuta ma capace di dimostrare alla storia che una donna, madre di nove figli, poteva guidare un impero sconfinato» – FVittoria ha solo diciott'anni quando, nel 1837, la morte dello zio Guglielmo IV la innalza al trono d'Inghilterra. Esce da un'adolescenza malinconica e nei suoi primi giorni da regina viene guardata a vista dalla madre e dall'onnipresente e ambizioso Sir Lord Conroy, che esercita una grossa influenza sugli affari di stato e si sente minacciato dal carattere indipendente della giovane sovrana. Sebbene il potere la seduca fin da subito e le conferisca una straordinaria energia, le prime mosse dell'inesperta Vittoria sono però piuttosto avventate, soprattutto quando solleva pesanti, e ingiusti, sospetti contro l'inseparabile dama di compagnia di sua madre, accusata di intrattenere una relazione con l'odioso Conroy. Questo e altri passi falsi gettano una luce sinistra sulla regina, che non piace né al parlamento né ai sudditi. Gli scandali si succedono, insieme agli intrighi della corte per ostacolare la sua ascesa. Inoltre, agli stentati inizi sembra che stia per aggiungersi un matrimonio di pura convenienza dinastica. E invece... Le nozze con il cugino Albert si riveleranno il felice punto di svolta della vicenda pubblica e sentimentale di Vittoria d'Inghilterra, destinata, grazie alla non comune abilità politica e all'intrepida personalità, a segnare l'Ottocento britannico e a diventare una delle più grandi figure femminili della storia. -
Lo straniero venuto dal mare. La saga di Poldark. Vol. 8
Cornovaglia, 1810. Trascorsi dieci anni dagli eventi narrati nella Furia della marea, siamo in piene guerre napoleoniche. Demelza attende il ritorno di Ross dal Portogallo, dove il marito è in missione presso l'armata di Wellington. La vita dei due si è rasserenata, e intanto le nuove generazioni - soprattutto i figli Jeremy e Clowance, ormai cresciuti - cominciano a imporsi sulla scena. Intorno a loro, si muovono tutti gli altri personaggi di questa saga, che hanno trovato ciascuno la propria strada: Drake e Morwenna hanno coronato il loro amore e hanno avuto una figlia, Sam si è sposato con Rosina, e George Warleggan - vedovo di Elizabeth - fa la corte a una ricca Lady. Questo ordine ritrovato viene infranto il giorno in cui un misterioso straniero, Stephen Carrington, tratto in salvo in seguito al naufragio della sua nave, si stabilisce a casa dei Poldark. I due giovani figli di Ross rimangono conquistati dal nuovo venuto, spericolato e passionale, che travolge come un'onda le loro vite: Jeremy vede incarnati in lui l'avventura, il rischio, un mondo dall'orizzonte più vasto; Clowance, invece, indipendente e corteggiata da molti spasimanti, è attratta dal suo fascino misterioso. Tuttavia ben presto scopriranno che Stephen non è quello che sembra, e saranno costretti a fare i conti con i suoi segreti. -
Grand hotel Scalfari. Confessioni libertine su un secolo di carta
Attraverso le voci di Antonio Gnoli e Francesco Merlo, Eugenio Scalfari rivive il suo «secolo di carta», negli anni del trionfo e in quelli recenti del declino. Interrogandosi su cosa potrà riservarci il futuro. Niente resta occultato in questa sorprendente storia che ripercorre un secolo di vicende italiane sulle tracce di un protagonista, di uno stile, un gusto, una cultura, un mondo che erano soltanto suoi e che sono diventati nostri.«È letteratura pura» – Pietrangelo Buttafuoco, Il Fatto QuotidianoMai Eugenio Scalfari si era aperto a considerazioni così intime. Sono le confessioni di un ultranovantenne divertito e attratto da questa lunga epoca di transizione. Attraverso le voci di Antonio Gnoli e Francesco Merlo, egli rivive il suo «secolo di carta», negli anni del trionfo e in quelli recenti del declino. Interrogandosi su cosa potrà riservarci il futuro. Se c'è un modo di essere autenticamente se stessi, queste pagine lo rivelano attraverso gli episodi meno noti o addirittura sconosciuti della sua vita. Ecco allora scorrere, come in un romanzo, l'infanzia cattolica e i genitori in crisi, le profonde amicizie e le contese giovanili, il fascista e l'antifascista, gli amori saldi e le avventure rapsodiche, le malattie e la forza per affrontarle, le professioni svolte e la politica vissuta giorno per giorno. Niente resta occultato in questa sorprendente storia che ripercorre un secolo di vicende italiane sulle tracce di un protagonista, di uno stile, un gusto, una cultura, un mondo che erano soltanto suoi e che sono diventati nostri. -
Malaparte. Vite e leggende
Nazionalista e cosmopolita. Pacifista e bellicista. Elitista e populista. Scrittore politico dalla prosa essenziale e romanziere dall'immaginazione barocca. Mitomane, esibizionista, gelido dandy che flirta con fascismo, marxismo e anarchia, attratto di volta in volta dall'Italia di Mussolini, dall'Urss di Stalin, dalla Cina di Mao e dall'imperialismo americano. Seduttore inveterato, esibizionista, ""camaleonte"""" pronto a servire (e a servirsi di) ogni potere. Tutto e il contrario di tutto, in apparenza, Curzio Suckert detto Malaparte (1898-1957) sfidò solitario le convenzioni della sua epoca. Questa poderosa biografia di Maurizio Serra - basata su un'ampia documentazione, su corrispondenze e testimonianze anche inedite - ci restituisce le sfaccettature di una vicenda umana e letteraria che non può ridursi ai luoghi comuni che ne hanno imprigionato la memoria. Emerge così la modernità di un Malaparte visionario interprete della decadenza europea, che non smette di stupire perché aveva, potente e inconfessato, il gusto dello scacco: «Malaparte o le disavventure di Narciso»."" -
La trama della vita. La scienza della longevità e la cura dell'incurabile tra ricerca e false promesse
Giulio Cossu ci guida in un appassionante viaggio alla scoperta delle conquiste rese possibili da cellule staminali, tessuti composti in laboratorio, Crispr, terapie sempre più mirate e personalizzate, sgombrando il campo dalle mistificazioni e facendo rivivere in quarant'anni di studi tutte le tappe della rivoluzione che sta cambiando in modo irreversibile il significato delle parole «salute» e «cura».«A partire dalle ultime frontiere, Giulio Cossu racconta l'evoluzione e la storia delle scoperte più importanti nel campo della medicina rigenerativa» – Corriere della SeraQuanto tempo ci vorrà prima che ogni ospedale possa vantare un suo reparto di medicina rigenerativa? In che cosa consiste esattamente? Ce la possiamo permettere? Come funziona davvero il mercato delle staminali? Su quali basi è possibile distinguere le terapie serie dalle truffe ideate da personaggi senza scrupoli? Infine, l'Italia è realmente così indietro nella ricerca come vorrebbero farci credere? Nonostante terapia genica e cellulare, genome editing e ingegneria dei tessuti siano ormai diffusi, è ancora limitata presso il grande pubblico la conoscenza di quell'ampio settore che li comprende tutti e va sotto il nome di medicina rigenerativa. A capo di realtà all'avanguardia prima in Italia e oggi in Inghilterra, testimone diretto dell'avvicinamento progressivo alla «cura perfetta», Giulio Cossu ci guida in un appassionante viaggio alla scoperta delle conquiste rese possibili da cellule staminali, tessuti composti in laboratorio, Crispr, terapie sempre più mirate e personalizzate, sgombrando il campo dalle mistificazioni e facendo rivivere in quarant'anni di studi tutte le tappe della rivoluzione che sta cambiando in modo irreversibile il significato delle parole «salute» e «cura». -
Non ho molto tempo
Alla morte prematura del compositore e direttore d’orchestra Ezio Bosso, Grazia Verasani decide di scrivere un diario a posteriori per raccontare la loro amicizia, improvvisa e solida, come spesso sono le amicizie tardive.rnDa questo gesto memoriale, affettivo, altrettanto improvviso e solido, viene fuori il ritratto inedito e forte di un uomo straordinario, non solo sul palco, ma anche al tavolo di un’osteria. Un uomo che ha testimoniato, con ogni sua azione, ogni sua intemperanza, ogni sua parola o nota, che la vita è fatta per discutere, che gli amici sono fatti per discutere, che la musica è fatta di punti e contrappunti, cosi come l’amore. È difficile scrivere di persone morte alle quali si è voluto bene senza tentare, come scriveva Yourcenar, di legarle al carro dei vivi, è difficile scriverne senza sottolineare le loro qualità per cancellarne i difetti, è difficile, insomma, lasciarli umani. Grazia Verasani, in questo testo lieve e dolente, divertito e doloroso, ci è riuscita. -
Come navi nella notte
In Come navi nella notte, ambientato in una cupa Italia postpandemica dove la penetrazione - ormai non più solo economica - della Cina sembra aver assunto i tratti di un vero e proprio assoggettamento, Tullio Avoledo combina sfrenata fantasia e feroce realismo, mettendo in scena un futuro molto prossimo capace di far risaltare meglio le ombre che incombono sul nostro presente.«Ogni suo romanzo è un salto nel vuoto, il lettore deve accettare di muoversi in un terreno sconosciuto e non abbassare mai la guardia: ciò che sembra rassicurante può scivolare verso la catastrofe» - Stefania Parmeggiani, RobinsonrnMarco Ferrari è un ex poliziotto che per aver creduto nella giustizia ha dovuto lasciare l'Italia rifugiandosi in Germania, dov'è diventato uno scrittore di gialli di successo. Costretto a tornare nel suo paese d'origine per mettere in vendita la casa al mare in cui ha trascorso le estati della sua infanzia, diventa testimone involontario di un rapimento sulla spiaggia deserta. Imbarcatosi di slancio in un'ostinata indagine personale che si dipana tra una Trieste oscura e una località balneare friulana meta dell'invasione giovanile della Pentecoste, Marco si districa in uno slalom mortale tra misteriosi antiquari e inquietanti balli in maschera, politicanti corrotti e agenti nazisti. Lungo la strada, costellata di ostacoli e minacce, lo accompagna una galleria di personaggi affascinanti e ambigui - una bellissima e fatale veterinaria, un enigmatico poliziotto cinese e un giovane seminarista ucraino in possesso di un documento per cui qualcuno è disposto a uccidere -, fino al drammatico epilogo, che costringerà Ferrari a sostenere lo scontro che ha sempre cercato di evitare, quello con il suo passato. -
Albeggerà al tramonto
Con toni precisi e sognanti, surreali ma al tempo stesso concreti come la terra in cui si muovono i suoi personaggi, Marco Trionfale delinea un’umanità che non si rassegna al tramonto e agisce perché il Sol dell’Avvenire possa tornare ad albeggiare presto, con i suoi sogni di giustizia e libertà.Fratti è un piccolo quartiere di Corvina, immaginaria cittadina della provincia romagnola. In un futuro molto prossimo, Baldi ed Ercole sono il punto di riferimento di un gruppo di anziani che si ritrova al Bar New Age, per tanti anni sede del Partito, prima che in politica – sinistra compresa – sbiadissero tutti i colori. Quando una legge molto controversa impone ai pensionati di dedicare ore della propria giornata al volontariato coatto – mentre nel quartiere si profilano una serie di grandi opere infrastrutturali che ne stravolgerebbero la genuinità –, Baldi, Ercole e gli altri si ribellano. Sfidando i propri limiti e gli acciacchi della vecchiaia, decidono di affrontare di petto un potere all’apparenza invincibile, ma che, in modo comico ed esilarante, rivelerà la propria vulnerabilità. Assemblando un esercito tanto eroico quanto sgangherato, tra una partita di mah-jong e un bicchierino di troppo, i vecchietti del Bar New Age concepiranno un piano diabolico, e al grido di «Fatinculé» si lanceranno in un’avventura rocambolesca piena di colpi di scena e botte di fortuna che li porterà a vivere una vicenda umana, politica e sociale dai risvolti imprevisti e quasi inimmaginabili. -
Memorie di un rettile
È davvero possibile cambiare pelle? Un thriller sconcertante, dove niente è ciò che sembra.«Un thriller straordinario» – Aftenposten«Un romanzo profondamente originale, dalla tensione insostenibile» – Dagbladet«Giro in tondo su me stessa, divento un serpente che si morde la coda: devo rivivere tutto ciò da cui sono fuggita.»Liv è una studentessa dall'infanzia travagliata, che annega il proprio disagio in serate a base di alcolici, heavy metal e canne con gli amici più stretti. Trova conforto nella compagnia di Nero, un piccolo di pitone moluro dal quale si sente profondamente attratta e con cui instaura una simbiosi oscura e sempre crescente. Quattordici anni dopo, in una cittadina della costa norvegese, Mariam è in giro a fare acquisti con la figlia Iben quando, dopo un banale litigio, la ragazzina si allontana facendo perdere le proprie tracce. L'ipotesi di una sparizione volontaria si trasforma per Mariam in un angosciante timore, le cui radici affondano in un altro luogo e in un altro tempo. A indagare sul caso c'è Roe Olsvik, un introverso ispettore di polizia con una condotta irreprensibile e una tragedia familiare alle spalle. Il suo comportamento improvvisamente ambiguo, però, inizia ben presto a destare dei sospetti. Che cosa lega Liv a Mariam? Quali sono i fantasmi che affliggono la vita di Roe? E qual è il ruolo di Liv all'interno dell'indagine? I personaggi di questo thriller caleidoscopico nascondono tutti un passato misterioso, qualcosa che li ha segnati e che non li abbandona. Le loro storie, in apparenza così lontane, si riveleranno intimamente legate, in un costante cambio di prospettiva dove niente è ciò che sembra, e nessuno è chi dice di essere. -
Il codice dell'illusionista
Dalla regina del thriller, il primo caso di una straordinaria coppia di investigatori: la poliziotta Mina Dabiri e il mentalista Vincent Walder.«Qualcuno ha costruito una copia esatta di uno strumento normalmente usato da un illusionista e ha inscenato un classico numero di magia. Manca solo il lieto fine.»Quando una donna viene trovata morta in una cassa di legno con il corpo trafitto da spade, la polizia di Stoccolma è frastornata: difficile capire se si tratti di un gioco di prestigio finito in tragedia o di un macabro rituale omicida. Le indagini vengono affidate a una squadra speciale: un gruppo eterogeneo di agenti scelti – e allergici alle procedure istituzionali – tra i quali spicca per doti investigative Mina Dabiri. Proprio Mina suggerisce di coinvolgere nel caso Vincent Walder, un famoso mentalista, profondo conoscitore del linguaggio del corpo e del mondo dell’illusionismo. Insieme si mettono sulle tracce del killer, ma la personalità di entrambi, segnata da piccole e grandi ossessioni e da segreti inconfessabili, ingarbuglia la caccia, anche perché il loro stesso passato si rivela connesso in modo inquietante al caso. E prima che la situazione precipiti, l’unica arma a disposizione dei due investigatori per impedire all’assassino di uccidere ancora è anticipare le sue mosse: solo comprendendo a fondo la sua follia, infatti, potranno mettervi fine. In questo primo, esplosivo episodio di una serie che è già un fenomeno internazionale, la straordinaria abilità di Camilla Läckberg di scavare negli abissi dell’animo umano incontra le competenze psicologiche di uno dei più apprezzati mentalisti del mondo per dare vita a un’originalissima coppia di investigatori: Mina Dabiri e Vincent Walder, la poliziotta misofoba e il mentalista esperto di misteri numerici, in lotta contro un serial killer spietato, e contro i propri demoni. -
Poco a me stesso
Libro candidato da Helena Janeczek al Premio Strega 2022 - Libro finalista al Premio Alassio Centolibri-Un autore per l'Europa 2022Esilarante e malinconico, buffo e preciso, il romanzo di Alessandro Zaccuri ci ricorda come, anche quando gli ostacoli sembrano prevalere, la scelta rimane sempre possibile e necessaria. Scegliere conviene, e conviene diventare ciò che siamo.«A qualcuno dei nostri lettori risulterà forse strano che in un così breve giro d'ore il Cerclefleury si fosse imbattuto in tanti incontri fatali. Ma non solamente nei romanzi accade che in un'unica giornata si concentrino eventi in quantità tale che una settimana non basterebbe a contenerli.»La Milano di metà Ottocento è una città che sa conservare i suoi segreti. Un filo invisibile, per esempio, lega l'elegante palazzo di Brera – nel quale vivono i discendenti di Cesare Beccaria – agli antri malfamati del Bottonuto, il quartiere del vizio che si nasconde tra le pieghe dell'abitato, come un bubbone sotto un vestito di gala. Lungo questa traiettoria imprevedibile, che dal salotto dell'anziana marchesina Giulia conduce alla bisca su cui regna il losco Faggini, si muove con abilità pari alla sorpresa il barone di Cerclefleury, il bell'avventuriero francese che si proclama seguace di Franz Anton Mesmer e suo discepolo negli arcani del magnetismo. Da un susseguirsi di intrighi e macchinazioni, promesse mirabolanti e destini mancati, emerge la figura di Evaristo Tirinnanzi, il contabile al servizio dei Beccaria: sarà lui, incalzato dall'ombra di un doppio che spesso prende la parola al posto suo, a guidare l'intrepido Cerclefleury nei meandri di una realtà che non è mai quella che appare, fino alla rivelazione disarmante dell'identità di quell'altro. Opera di uno scrittore in stato di grazia, Poco a me stesso è il racconto della vita ipotetica, esatta e mentita di Alessandro Manzoni: una fantasmagoria condotta sul filo dell'inverosimiglianza e sorretta da una libertà espressiva che reinventa, rendendola attuale, la lingua italiana di due secoli fa. Esilarante e malinconico, buffo e preciso, il nuovo romanzo di Alessandro Zaccuri ci ricorda come, anche quando gli ostacoli sembrano prevalere, la scelta rimane sempre possibile e necessaria. Scegliere conviene, e conviene diventare ciò che siamo.Proposto da Helena Janeczek al Premio Strega 2022 con la seguente motivazione:«Milano, 1841. In un'estate oppressa dall'afa, Giulia Beccaria riceve le amiche, ignara che la sua vita stia volgendo al termine. L'anziana marchesa è rimasta una donna dal carattere amabile e dalla mente appassionata formata nell'ambiente illuminista del padre Cesare. E qui finisce la parte storica di questo ""componimento di storia e d'invenzione"""" imperniato su due personaggi entrambi alloggiati in casa Beccaria. Il barone de Cerclefleury, invitato a dimostrare la forza rigenerativa del magnetismo appreso dal Mesmer in persona, e Evaristo Tirinnanzi, che deve alla nobile benefattrice l'essere stato scelto come contabile tra i rari trovatelli di intelligenza così spiccata da aver potuto accedere agli studi. Fascinoso e sicuro di sé il barone, balbuziente e ombroso il contabile, formeranno una coppia di apparenti opposti. Ma, in un continuo gioco di specchi e di sdoppiamenti, li avvicina l'incertezza su chi siano veramente.... -
Il corpo che affiora. I primi casi dei misteri di Sandhamn
Il primo caso degli omicidi dell'isola di Sandhamn.«Una miscela perfetta di idillio, omicidi e tragedia famigliare» – GraziaIn un caldo mattino di luglio, le onde spingono sulla spiaggia della magnifica isola di Sandhamn, la più bella dell'arcipelago di Stoccolma, il corpo senza vita di un uomo, avviluppato in una rete da pesca. A guidare le indagini è Thomas Andreasson, ispettore di polizia della centrale di Nacka, che riceve una mano inaspettata da Nora Linde, la sua amica d'infanzia, ora giovane avvocato dal formidabile intuito. Passano pochi giorni e, in una stanza d'albergo, viene ritrovato il cadavere di una donna. Esiste forse un nesso tra le due morti? E cosa legava due persone che venivano da fuori a questo luogo idilliaco nel mar Baltico? Mentre cercano di mettere ordine nelle loro vite, ora così diverse rispetto ai giorni condivisi della giovinezza, Thomas e Nora ripercorrono insieme le vicende legate al passato dell'isola, imbattendosi in intricate storie di famiglia ormai dimenticate, e portando alla luce segreti che gli anni hanno insabbiato.