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Pier Paolo Pasolini. Intellettuale del dissenso e sperimentatore linguistico
Il volume tenta di dare un quadro il più possibile completo di un autore che ha toccato quasi tutte le espressioni artistiche e quasi tutti i campi del sapere e della vita sociale. Prende le mosse dalla necessità di rileggere le opere di Pasolini proprio per la forza che trasmettono, nell'intento di rendere l'arte voce di un paese e un tempo. Il volume pur non pretendendo di rappresentare in tutta la sua completezza una personalità così multiforme come quella di Pasolini, ha il merito di trasmettere l'entusiasmo verso un autore che ha fatto della passione il centro della sua vita, intellettuale e umana. -
L' amore politico. Sulla via della nonviolenza con Gandhi, Capitini e Levinas
Questo libro presenta per la prima volta in correlazione i percorsi filosofici di Gandhi, di Aldo Capitini e di Emmanuel Levinas, tre fonti fondamentali per comprendere e vivere l'amore politico nonviolento. L'ipotesi che guida il volume, rivolto non alle tecniche della nonviolenza ma alle implicazioni antropologiche, etiche e politiche della sua verità di fondo, punta a mostrare come l'amore interpersonale possa e debba essere dilatato in forme collettive. L'autore evidenzia che la vicenda della nonviolenza vale per noi come una parabola, come un racconto che ci riguarda direttamente. -
Il racconto di Giovanni
Fra la Parola di Dio e l'uomo c'era come una distanza incolmabile, Giovanni invece afferma che la distanza è stata colmata. La Parola è divenuta carne: è entrata nel mondo, assumendone tutta la relatività. Non è l'uomo che con la sua ricerca sale verso Dio; ma è Dio che discende nella carne, cioè nell'esperienza umana storica, concreta. Per Giovanni l'uomo che si salva è l'uomo che ama. -
Beata semplicità. La sfida di scoprirsi monaco
Un libro per credenti e non credenti senza distinzioni confessionali. Esso vorrebbe aiutare a recuperare la dimensione più profonda dell'essere umano. Per Panikkar la dimensione contemplativa è innata in tutti gli uomini, per questo egli considera la figura del monaco come modello originario universale. La sua semplicità, essenzialità di vita, può essere un modello anche per chi vive nel mondo. Si tratta della nuova edizione (la seconda) ampliata del volume ""La sfida di scoprirsi monaco""""."" -
Gesù Cristo il mediatore nella lettera agli ebrei
Un contributo su un tema particolarmente vivo nell'attuale confronto tra le diverse religioni: l'universale mediazione salvifica di Cristo. Con un linguaggio denso ma chiaro, esegeticamente preciso ma senza concessioni a inutili tecnicismi, A. Vanhoye riprende, in maniera sistematica, le acquisizioni sulla lettera agli Ebrei cui è pervenuto nella sua prolungata attività di ricerca e di insegnamento. -
Ho cercato e ho trovato
"Quando crediamo possiamo volare, quando speriamo possiamo trovare fiori ovunque e quando amiamo avvertiamo il cielo più vicino. Auguro ai miei lettori di vivere questa straordinaria avventura che li porterà fuori da ciò che è al fondo di ogni nostro peccato: la paura."""" (Carlo Carretto)" -
L' insegnante etico. Saggio sull'insegnamento come dimensione morale
Il volume si propone di rendere visibile la conoscenza dell'insegnamento che gli insegnanti costruiscono nel quotidiano del lavoro di aula e di scuola. La conoscenza dell'insegnamento che viene portata alla luce consente di capire che si tratta di qualcosa di più della comunicazione di un sapere già codificato e di diverso rispetto a una tecnologia dell'apprendimento: siamo dinanzi, invece, e più comprensivamente, a una azione morale: non sapere neutrale bensì un progetto antropologico sui giovani. Diventa così evidente quale sia la 'vera' crisi della scuola: oggi, nella pluralità delle antropologie, è crollato il programma istituzionale della scuola che fungeva da cornice di riferimento per il lavoro degli insegnanti. Quando le ""verità"""" si moltiplicano, si relativizzano e perdono di credibilità. E insieme alla verità, crolla anche il credito della scuola. Il volume prende le mosse da questa crisi e cerca di attraversarla lungo tre itinerari che guardano ai cambiamenti riguardanti il sé dei soggetti interessa."" -
Il racconto di Marco
"In tanti anni sono cambiati gli studi sul vangelo di Marco e, nella misura del possibile, ho cercato di servirmene. Ma, in tanti anni, sono cambiati soprattutto i miei occhi che leggono. Mi pare d'aver capito che l'essenziale non è sempre la ricerca di significati nuovi, ma la penetrazione della bellezza e della profondità di ciò che è detto, che è lì, quasi in superficie, ma di cui bisogna accorgersi. Per accorgersi è necessaria una lettura partecipata e sempre capace di stupirsi. È questo che mi sono proposto nel mio commento. Aggiungo che il mio scopo è di far incontrare la Parola con la vita e la vita con la Parola. È """"scontrandosi"""" con l'esistenza che la Parola svela il suo vero significato""""." -
Racconti di un pellegrino russo
I ""Racconti"""" stampati per la prima volta nel 1881, oggi sono divenuti il libro più conosciuto e diffuso della spiritualità russa. Libro singolare, senza riscontri, di cui non si sa dire con precisione né dove, né quando, né chi l'abbia scritto. L'immediatezza del linguaggio parlato, la ricchezza delle scene, l'ingenuità del racconto, la sincerità della testimonianza di un'esperienza rara di vita mistica, fanno di questo libro un """"unico"""" in tutte le lingue del mondo."" -
Come leggere il Vangelo (e non perdere la fede)
I Vangeli sono stati scritti per suscitare la fede in Gesù di Nazaret. Numerosi sono gli interrogativi o i problemi che la lettura di essi comporta; problemi che sorgono anche dall'uso di un linguaggio espressione di una cultura molto diversa dalla nostra. Qui, una serie di riflessioni rivolte ai ""non credenti"""" che tentino un primo approccio ai vangeli e ai """"credenti"""" che desiderino scoprire le ricchezze in essi nascoste."" -
Escatologia. Morte e vita eterna
Il testo di Josef Ratzinger condensa delle profonde riflessioni sul senso della morte, inquadrando tale evento entro una cornice teologica con particolare riferimento alla cristologia: ""Morire significa essere con Cristo"""" (Fil 1,34). Se lo studio dell'autore comprende vari ambiti di interesse, sia nell'ordine storico-biblico che escatologico-apocalittico, il punto nevralgico di questa riflessione è l'apprendimento-scoperta del valore e del significato che la morte, intesa come evento umano, rappresenta per il credente. Secondo l'autore ha senso, perciò, progredire nella conoscenza della morte secondo quella che lui stesso definisce """"la novità cristiana"""", oltrepassando così, da un lato, l'antica prospettiva greco-pagana, dove seppur non in maniera totale e definitiva la morte segnava la fine dell'essere uomo nella totalità-coordinamento di tutte le sue funzioni vitali e individuali, destinato ad un ambiguo futuro essere nel non essere, sostanzialmente entro una visione dualistica corpo-anima; dall'altro, nell'AT """"tutto ciò che è connesso con la morte è qualificato come impuro, anche il culto dei morti"""", e perciò la morte segna anche qui uno """"smaltimento"""" (seppur non di tipo dualistico come per i greci) dell'uomo destinato ad un'esistenza d'ombra nello Sheol."" -
Simbolica del corpo. La tradizione cristiana del Cantico dei cantici
Canto d'amore, il Cantico dei Cantici è anche un canto del corpo, femminile e maschile, che ne loda le membra. Dall'attenzione che i lettori cristiani gli hanno riservato è nata, nel tempo, la logica e simbolica del corpo che questo libro intende presentare. Scaturisce così una meditazione sulla significatività del corpo nella diversità dei suoi gesti e delle sue membra (gli occhi, il naso, la capigliatura, le labbra, le braccia,le gambe, i seni). Esse hanno contribuito a delineare il nostro linguaggio e il nostro stesso rapporto con il mondo. -
P come paura
Tutti conosciamo la paura, sappiamo bene come può invadere i pensieri, bloccare il corpo e l'azione. Entra di sorpresa nella nostra vita, oppure ci accompagna come un'ombra che oscura gli spazi quotidiani. Eppure, come tutte le emozioni, la paura ha qualcosa di importante da raccontare. Ci ricorda la nostra natura di creature vulnerabili, il bisogno che tutti abbiamo di essere amati e protetti. Anche l'ansia, l'angoscia, il panico, e le tante paure post-moderne, nuove e antiche, ci ricordano che il lungo lavoro di costruzione del proprio sé inizia dai legami, e da lì si apre all'avventura di vivere. -
R come rabbia
Emozione scomoda è la rabbia: spesso vorremmo evitare di incontrarla dentro e fuori di noi. Emozione vitale è la rabbia. Al suo apparire, specialmente in alcune fasi della nostra vita, ci indica qualcosa, magari che un confine psichico o relazionale - è stato attraversato senza permesso, oppure è giunto il momento per un cambiamento. Temibile impeto distruttore, ma anche preziosa compagna di viaggio capace di sostenere le nostre scelte, è la rabbia. -
Il racconto di Matteo
"Sono sempre più convinto che la direzione del radicalismo evangelico è la quotidianità, dove per quotidianità intendo la situazione normale in cui l'uomo è costretto a vivere. La proposta evangelica vuole essere una proposta vera, reale, possibile, per l'uomo nel mondo, nel mondo così com'è. È questa una grande sfida che i cristiani non devono mai lasciar cadere. Radicale è la novità che il vangelo sa introdurre nelle condizioni comuni. Spero che questo mio commento al vangelo di Matteo riesca a mostrarlo.""""" -
D come dolore
Forse, tra tutte le emozioni, quella che più vorremmo evitare è proprio il dolore. Eppure questa attivazione dell'animo ci accompagna in varie forme lungo tutto l'arco dell'esistenza. Ogni esperienza di dolore contiene un potente messaggio, un invito a riflettere, a produrre cambiamento. Crescere, separarsi, accettare la perdita, costruire una identità consapevole del limite: gli insegnamenti del dolore danno impulso alle trasformazioni della nostra vita. Tensione verso la metamorfosi e seme di una possibile rinascita, la zona oscura del percorso apre nuovi scenari di vita, se solo ci rendiamo disponibili ad attraversarla. -
Divorziati risposati. Un nuovo inizio è possibile?
Come vanno considerati i divorziati risposati nella Chiesa? È possibile ipotizzare per loro un nuovo inizio? L'attuale disciplina della Chiesa cattolica afferma che essi restano membra vive della comunità, ma non consente che accedano all'Eucaristia. Riferendosi alla prassi del primo millennio, tuttora in vigore nella Chiesa ortodossa, l'autore auspica l'introduzione di un sistema penitenziale che renda possibile la loro piena riconciliazione. -
P come piacere
Spesso si tende ad associare il piacere al potere o al possesso di qualcosa, quindi privilegio per pochi, da rincorrere e conquistare. Ma il piacere sa guardare alla profondità della vita e coglierne l'essenza. Nasce dalla possibilità di amare oltre se stessi, ma anche dal contatto con l'eros, con l'istinto e con la nostra natura sensoriale. È l'emozione della cura, dell'amore, della pietà, del desiderio e della voglia di vivere; allora vale la pena provare a scoprire che viverlo è possibile, più di quanto a volte crediamo. -
La prima lettera di Giovanni
Quali sono i segni che identificano l'""uomo nuovo"""", il cristiano? È possibile separare lo spirito dalla materia, come vorrebbero ricorrenti concezioni dualistiche? La prima lettera di Giovanni, con forza e coerenza, difende l'unità dell'esistenza cristiana: l'unità fra conoscenza e prassi, fede e amore. Non c'è vero conoscere che non sia anche reale esperienza, reale condivisione. Così come non è possibile separare l'umanità e la divinità nella persona di Cristo. Il Figlio è divenuto """"uomo"""" nel senso più vero e umano del termine. Il commento di Bruno Maggioni - essenziale ma puntuale - sa conciliare felicemente """"la competenza dello specialista, la semplicità del linguaggio e la densità del messaggio""""."" -
Bioetica ed etica della responsabilità. Dai fondamenti teorici alle applicazioni pratiche
La diffusione dell'uso del termine ""responsabilità"""" è stata spesso accompagnata dalla dispersione e dalla moltiplicazione dei suoi significati. Dopo un'attenta ricognizione che ne ricupera il senso più profondo, l'autore prospetta la fecondità operativa del principio-responsabilità. In particolare, riguardo ad alcune scottanti questioni bioetiche: il conflitto multiculturale, la salvaguardia della salute pubblica e il rifiuto di cure salvavita da parte di pazienti che preferiscono lasciarsi morire.""