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I sogni della bella Addormentata
Una bella favola quella che Margarita de Sosnizka racchiude ne ""I sogni della bella Addormentata"""". Un mondo assolutamente solare popolato da personaggi meravigliosi e molto interessanti dove tutto è accompagnato da teneri e dolci versi. Una storia tenera quella in cui vivono e si muovono i nostri personaggi che di certo si legge in un batter di ciglia."" -
Beato l'uomo nobile
"Un altro opuscolo sui Salmi? Era necessario? Lo Spirito va oltre la lettera, che si logora con il tempo e per il troppo uso, e sa infondere ininterrotti fremiti di vita. Lo Spirito parla con il nostro essere, nel profondo dello spirito, ma si serve anche di altri spiriti, quelli nobili, per trasmettere vibrazioni eterne. Ogni Salmo è un richiamo, o una preghiera, o una riflessione, o anche una lamentela. La voce dello Spirito non è univoca, non è mai monotona: parla nel momento giusto, con parole giuste. Parla, e ascolta. Mentre egli parla, ci ascolta, anche quando noi gli parliamo senza ascoltarlo. Proponiamo una serie di sette opuscoli, commentando e riflettendo sui Salmi, con l'intento di rivolgerci ai più giovani, sicuri che essi sentiranno scorrere dentro di loro le acque fecondate dallo Spirito. Abbiamo scelto alcuni Salmi senza alcun criterio prestabilito, ma ci siamo fidati di un istinto interiore, convinti che l'ultima parola è solo dello Spirito.""""" -
All'ombra delle tue ali. Quando è lo Spirito santo che parla nei Salmi ai giovani di oggi
"Nella Bibbia il Libro dei Salmi ha un posto speciale, per il grande valore spirituale che gli attribuiscono ebrei e cristiani: è una raccolta di 150 preghiere (nel senso più ampio della parola: ci sono invocazioni, lodi, richieste, lamenti, ringraziamenti...) che riguardano tutte le situazioni della vita dell'orante; scritte in ebraico e tradotte in greco nella Settanta (il termine """"salmi"""" deriva da psalmoi, che deriva dal verbo psallo, """"cantare con musica""""). I più antichi - tramandati prima oralmente - possono risalire al tempo della monarchia (X sec. a.C.), messi per iscritto a partire dal VI sec., con la redazione pressoché definitiva del libro tra la fine del III e l'inizio del II sec. a.C. Anche se l'introduzione della maggior parte dei salmi indica una situazione e un autore (circa metà sono attribuiti a Davide), li si ritiene opera di vari autori, general-mente ignoti. Sono tra i testi più citati nel Nuovo Testamento: Gesù stesso prega con essi, come testimonia il Salmo 22 pronunciato sulla croce (Mc 15,34). I salmi vengono indicati con i numeri da 1 a 150; va però notato che il Sal 9 della versione greca dei LXX e della Vulgata latina, nell'ebraico appare diviso nei due salmi 9 e 10. In conseguenza di questo fatto, dal Sal 10 al Sal 147, la numerazione del Salterio ebraica è più alta di una unità in rapporto ai LXX e alla Vulgata; nel Sal 115-116 la differenza raggiunge poi le due unità. Noi seguiremo il testo della Bibbia di Gerusalemme, e la numerazione ebraica.""""" -
A te si stringe l'anima mia! Quando è lo Spirito santo che parla nei Salmi ai giovani di oggi
"Un altro opuscolo sui Salmi? Era necessario? Lo Spirito va oltre la lettera, che si logora con il tempo e per il troppo uso, e sa infondere ininterrotti fremiti di vita. Lo Spirito parla con il nostro essere, nel profondo dello spirito, ma si serve anche di altri spiriti, quelli nobili, per trasmettere vibrazioni eterne. Ogni Salmo è un richiamo, o una preghiera, o una riflessione, o anche una lamentela. La voce dello Spirito non è univoca, non è mai monotona: parla nel momento giusto, con parole giuste. Parla, e ascolta. Mentre egli parla, ci ascolta, an-che quando noi gli parliamo senza ascoltarlo. Proponiamo una serie di sette opuscoli, commentando e riflettendo sui Salmi, con l'intento di rivolgerci ai più giovani, sicuri che essi sentiranno scorrere dentro di loro le acque fecondate dallo Spirito. Abbiamo scelto alcuni Salmi senza alcun criterio prestabilito, ma ci siamo fidati di un istinto interiore, convinti che l'ultima parola è solo dello Spirito. Martina e don Giorgio""""(dalla Prefazione)" -
La visione delle due vallate
"Da tempo sostengo che una delle pagine più belle, forse la più suggestiva, è la """"visione delle ossa inaridite"""", che richiama immediatamente il capitolo 37,1-10, del libro del profeta Ezechiele. Da tempo sostengo che finora è stata ben poco considerata... Una """"Visione"""" che già per l'ebreo Ezechiele, deportato a Babilonia alla fine del VI secolo a.C., dove aveva ricevuto dal Signore la vocazione profetica, in un momento assai difficile per i suoi connazionali, rassegnati e disperati, era chiaramente una allegoria che invitava alla speranza. Il Signore per bocca di Ezechiele non preannunciava unicamente una rianimazione esterna del suo popolo, ma, mediante l'effusione del """"suo spirito"""", intendeva operare soprattutto un cambiamento profondo e interiore...""""" -
Oltre la professione
"Ho voluto raccontare il mio vissuto, tutto ciò che mi ha reso le spalle forti, trampolino di lancio per ciò che verrà [...]. Non sempre ci si trova davanti la strada spianata nella vita, l'importante è trovare la propria collocazione nel mondo, coltivare le proprie attitudini con perseveranza e dedizione, senza lasciarsi sconfortare dalle difficoltà, perché sono proprio quelle che fanno crescere più di molto altro."""" (dalla quarta di copertina) """"Questo libro nasce dalla voglia di raccontare una storia, la mia. Ho scelto di raccontarmi, di partire dalle origini, là dove è nata una passione che è diventata poi, negli anni, la mia professione nonché il mio futuro. Dietro ogni forma di realizzazione personale ci sono sacrifici, determinazione, responsabilità, che a un certo punto del mio percorso ho sentito il bisogno di tirar fuori. Ho voluto raccontare il mio vissuto, tutto ciò che mi ha reso le spalle forti, trampolino di lancio per ciò che verrà, non solo per soddisfare un mio grande desiderio ma per offrire un messaggio a chi sceglie di avvicinarsi al mondo della parrucchieria e non solo, penso soprattutto ai giovani. Non sempre ci si trova davanti la strada spianata nella vita, l'importante è trovare la propria collocazione nel mondo, coltivare le proprie attitudini con perseveranza e dedizione, senza lasciarsi sconfortare dalle difficoltà, perché sono proprio quelle che fanno crescere più di molto altro. I sacrifici sono spesso necessari, mi rivolgo anche ai miei figli, ma i talenti sono la più grande ricchezza di cui disponiamo e coltivarli diventa una vera e propria missione. Diventare un parrucchiere è stata da sempre la mia e la voglia di portarla avanti mi accompagna tutt'oggi, giorno dopo giorno."""" (dalla Prefazione al volume)" -
Una battaglia da combattere
Degli adolescenti di una prima classe delle scuole superiori, nella primavera del 2020, si trovano a vivere un'esperienza drammatica ed insolita che lascerà il segno nelle loro vite. In pochi mesi una pandemia stravolge la loro vita. Abitudini e punti di vista si modificano velocemente, diventano miraggi i gesti consueti. Un'esperienza traumatica che toglie le parole. La vita si ritira nel silenzio di una stanza e poi, pian piano, ritorna la vita, dietro una mascherina. ""Il virus era ancora in agguato, la guerra non era finita, dovevamo stare attenti. Probabilmente non avremmo mai dimenticato nulla..."""""" -
La coscienza del Casatiello
"Il casatiello è una torta rustica. In passato si consumava soprattutto nel periodo pasquale, oggi si consuma a richiesta. Devo dire che è un'ottima cena. C'è di tutto: uova, salame, sugna, pepe, formaggio, cicciole, poco sale e, naturalmente, farina per l'impasto. Spesso però, se si esagera, resta sullo stomaco, per cui ci vuole un buon digestivo che, quasi sempre, risolve il problema. C'è anche il casatiello dolce, ma quello che propongo non si mangia perché è un casatiello umano; occorre un digestivo speciale se non si digerisce. È un casatiello con la coscienza; ci fa pensare, riflettere, ma anche divertire. Sì, divertire perché la sua è una storia tragicomica. Il paradosso è in primo piano, ma non è esaustivo: la storia va al di là di tutti i paradossi possibili. Entra nel grottesco senza limiti. Oscar è un ladro di auto caduto in disgrazia esistenziale dopo l'abbandono della moglie Vincenza, donna di carattere, sorella del capo zona malavitoso del quartiere. Oscar vive per questo ai margini della società rionale e cittadina, ma grazie a doti psicologiche innate, si accorge che il mondo è fatto di tanti casatielli che, però, non sanno di esserlo. Personaggi che gli fanno compagnia; anzi credo che lo aiutino a vivere.""""" -
Il cielo in tasca e il mare in giardino
"Verso la fine della sua appassionata esposizione però il ragazzo, che Felice lo era solo di nome, ebbe l'idea, invece piuttosto infelice, di urlare: «Questo è un paese che non offre nulla a noi giovani! Insomma, io vi chiedo: può essere accettabile il fatto che a San Pascazio Vàlentino ci sia un solo cinema e che in questo cinema si proiettino esclusivamente film pornografici sette giorni su sette?» Alla fine di questa sua dichiarazione, sulla piazza scese un silenzio totale che venne interrotto, tre secondi dopo, dalla voce tenorile dell'anziano fruttivendolo ambulante Cosimo Tresoldi che urlò: «Giovanotto... cominci male! Ma come: una sola cosa buona ci offre questo paese e tu vorresti togliercela? E chi ti voterà ora?» A quel punto, in direzione dell'anziano, partì un applauso spontaneo al quale partecipò, con grande trasporto, anche Vituccio Verghi, il proprietario del vecchio cinema teatro """"Sanremo"""" che quel giovane pazzo voleva trasformare in qualcosa di infrequentabile."""" (dalla quarta di copertina)" -
L' albero di Arnaldo. Racconto fantastico
"Il rischio della libertà implica sempre un'azione problematica, anche se fa gustare la vitalità dell'esistenza e la sua dilatazione nella dimensione spirituale, a dispetto dell'esiguità del tempo cronologico. La certezza sulla scelta definitiva di Elia possiamo allora comprenderla in negativo; Scolari è la figura che pensa di aver risolto i problemi di Elia con un pezzo di carta. Il suo scopo è mangiare, anzi ingozzarsi, mentre Elia apre il suo cuore raccontando con sincerità la sua vita. Scolari non gusta, ma divora; è il consumatore che è convinto che tutto ciò che lascia è perduto. Elia non stigmatizza più questo vivere da parassita attivato dagli istinti più elementari. Lui sceglie di morire da vivo, vuole superare la mediocrità, nel senso che la sua dimensione è altro da sé, verso l'ultimo traguardo."""" (dalla Prefazione di Vittorio Ciliberto)" -
Il tempo è un'illusione
Il tempo è un'invenzione dell'uomo, la distinzione tra passato presente e futuro è solo un'illusione e non esiste un ""adesso"""" assoluto uguale per tutti nello spazio, anzi passato e futuro esistono permanentemente, tutto è per sempre, passato, presente e futuro esistono simultaneamente, il divenire non esiste. Di conseguenza ogni momento della storia passata e futura esiste per sempre nello spazio quadridimensionale e l'illusione del tempo che scorre è generata da come gli eventi nel mondo esterno vengono ordinati nella nostra mente. Nella Basilica di Massenzio, nel Foro Romano, Cathy rifletteva su queste affermazioni..."" -
Kennedy e le vite sospese
Genere: narrativa storica, con particolare riferimento alla vicenda biografica del presidente Kennedy, inserito in un affresco storico compreso tra il 1943 e il 1963, anno dell'attentato di Dallas. Nel libro accanto alla storia dei potenti, i grandi della terra, si intrecciano i destini di persone comuni, emigrati dalla Germania e dalla Spagna, che incontreranno la famiglia Kennedy. -
Viaggio artistico fra Santi e Beati della città di Acri nelle opere di Emilio Iuso. Ediz. illustrata
Il Maestro Emilio Iuso ha saputo tenere viva la sua grande passione, affermandosi validamente nella pittura, che fu lo scopo costante della sua vita. Nell'interiorizzare i suoi sentimenti e il suo stato d'animo Iusso realizza in pieno il concetto che il Toffer enuncia nelle sue riflessioni sull'arte del colore: ""Se la pittura è la poesia, le forme ed i colori sono il linguaggio"""", e il linguaggio più bello e più suasivo Iuso non avrebbe potuto manifestarlo che rivestendo con la ricchezza delle sue tinte e dei suoi motivi armonizzanti le pareti di molte chiese in diverse città d'Italia come in questo caso anche nella città di Acri."" -
Il Capodanno di Umberto Rose
Umberto Rose è un anziano vedovo, che divide il suo tempo tra il circolo bocciofilo e il museo spagnolo della sua cittadina. Un giorno, durante le feste natalizie del 2019, la sua routine viene sconvolta dalla notizia che il museo non esisterà più. C'è un uomo misterioso che ha comprato la struttura. Un uomo con un passato di sangue... -
Oscura follia
Ettore Di Battista, capo della sezione omicidi della Polizia di Stato di Genova, sta indagando con molte difficoltà su una serie di morti violente compiute da uno spietato serial killer, soprannominato dalle forze dell'ordine ""Sanguisuga"""", il quale uccide solo giovani ragazze indifese lasciando i loro corpi completamente esangui. Le indagini di Di Battista diventano ancora più complesse nel momento in cui si manifestano una serie di eventi soprannaturali spaventosi, i quali non fanno altro che distrarlo dal suo lavoro, causandogli, lentamente, una perdita di contatto con la realtà. Stremato dalle numerose notti insonni, il capo della sezione omicidi decide di contattare il CDFI, il gruppo di cacciatori di fantasmi di cui Francesco Vardi fa ormai parte da quattro mesi. I quattro ghost hunters, nel tentativo di aiutare Ettore Di Battista a liberarsi dallo spirito che lo perseguita, si troveranno coinvolti in una nuova e pericolosa avventura, nella quale il male che dovranno affrontare non sarà connesso al solo mondo degli spiriti, bensì sarà partorito direttamente dalla psiche contorta di un essere umano."" -
Penso Donna e scrivo... Versi, pensieri, aforismi
"La donna. Le donne di ieri, di oggi e di domani e le loro storie: come i fotogrammi di un film, mai visto abbastanza, mi hanno accompagnato per giorni. Sono arrivati i primi scritti degli autori e poi altri ancora e io ho iniziato a leggerli. Tante volte """"il non detto/il non scritto"""" diventava un punto di non ritorno, un perdersi per ritrovarsi solo qualche scritto più in là. Sono andata oltre le parole. Sono andata oltre il semplice sentire. La lettura di questi scritti mi ha regalato un viaggio nel senso più ampio del termine. Un viaggio senza metà, quasi un vagabondare con lo zaino dei ricordi in spalla e ai piedi scarpe consumate dal tempo. In questi lavori ho incontrato il volto delle donne, di tante donne. Il volto delle nostre donne. Perché il pensare ci riporta ai ricordi. E i ricordi sono intrisi di realtà. E la realtà di cosa si veste? Indossa gli abiti di ciò che siamo diventati, delle nostre abitudini, del nostro essere, dei nostri sentimenti. Ho incontrato mamme, nonne, figlie e speranze a riempire le anime, ma ho incontrato, in tanti scritti, termini, parole, che in cuor mio speravo e mi auguravo di non leggere, perché figli oramai di una storia passata; ma così non è stato. Ed eccoli, là, sull'uscio delle nostre menti, in fila, uno dietro l'altro, a bussare: violenza, abuso, violenza di genere, autostima, lividi, """"veli"""" a nascondere volti, e tante altri ancora... Sono 262 gli autori che con le loro opere hanno contribuito alla realizzazione di """"Penso Donna e scrivo..."""" In molti hanno voluto dire, ribadire, ricollegandosi al discorso della Festa della Donna, che è e deve essere 8 marzo ogni volta che un uomo si avvicina a una donna, l'accarezza, si prende cura di lei, ogni volta che una donna mette al mondo un bimbo, ogni volta che una donna parla, sogna, respira, lavora, soffre e vive. È e sarà 8 marzo ogni volta che un nostro gesto nasce nel rispetto dell'altro non perché donna ma perché parte del genere umano."""" (dall'Introduzione al volume)" -
Il suono delle parole
"Mi sono sempre chiesta quale fosse la nostra reale percezione del suono. Quale sia il timbro di una roccia, il linguaggio di un granello di sabbia o l'idioma di un raggio di sole; quale potrebbe essere il lessico di un chicco di grandine e l'eloquenza di una manciata di terra. In sostanza, mi chiedo, quale sia il modo di esprimersi, il vocabolario, di chi, apparentemente, non ha voce. Ciò mi sprona a stilare parole, una dietro l'altra, ma più di tutto la cosa che mi incoraggia a fare questo è un suono. Un suono, che percepisco distinto, chiaro, preciso e aperto. Ossia il suono delle parole."""" """"Nella poesia, il suono delle parole che la compongono non deve solo raccontare o definire una storia. Nella poesia, le parole sono come note musicali, le pagine invece, dei veri e propri spartiti e il tutto è eseguito da un solo strumento: la Voce. La voce di chi legge e assapora la melodia custodita in ogni poesia. Ne """"Il Suono Delle Parole"""" ho voluto tracciare questo percorso, ricavando da ogni pagina uno spartito e da ogni parola una nota. Le emozioni e i sussulti costruiscono il pentagramma per ciascuna parola. Ed io, come un cantore analfabeta, guidata da un solo strumento, ossia il battito del mio cuore, composi. (L'Autrice)" -
Un curioso giocattolo
"Una bella, ricca testimonianza, questo libro. Sono pagine che ripercorrono, documentati, i progetti di un tentativo di rinascita, le emozioni di situazioni umane e culturali che tentarono di sfondare il muro del silenzio e del sospetto che, nonostante le difficoltà, riuscirono a portare avanti una condizione sociale per molti aspetti tenuta in disparte dalla così detta ufficialità, dal senso comune. Il mondo dell'Arbëria, soprattutto cosentino, è stato e, forse, è molto variegato, non sempre ha trovato un amalgama per comporre una linea guida unitaria, il bisogno di farsi ascoltare, di uscire dal confine campanilistico, ed è forse anche per questo che a un certo punto nacque una emittente radiofonica """"Radio Libera Skanderbeg"""" (1977), fortemente voluta da un gruppo di amici di San Demetrio Corone. Gennaro De Cicco non si lasciò sfuggire l'occasione di collaborare [...]. Non dimentichiamo, inoltre, che Gennaro fu il primo presentatore del Festival della Canzone Arbëreshe nel lontano 1980, ruolo che ininterrottamente ha ricoperto fino al 2019. (Dalla presentazione a cura di Francesco Perri)" -
In viaggio. Poesie di vita e di dolore
"Mi è capitato spesso di interessarmi di poesia e di poeti, molti addirittura di elevata qualità, ma solo poche volte ho avuto il piacere di sentirmi così emotivamente trasportato come nel caso di poeti dello spessore di Pasquale Montalto e di Stanislao Donadio. La loro poesia, mi ha toccato e mi tocca nel profondo e mi coinvolge sempre più. È una poesia che non conosce vuoti di forma o di contenuto, non tollera intrusioni contaminanti e di maniera ed ha una sola misura, che si condensa nell'altezza del sentire e del canto, un sentire ed un canto fortemente ispirati e profondamente autentici. E le poesie che i due poeti propongono in questa pregevole antologia, ne sono di certo un segno pregnante e concreto"""". Prefazione di Eugenio Maria Gallo." -
Confessioni di un senza patria
In un'Italia in bilico tra passato contadino e futuro genericamente new global, che troppe volte dietro una maschera della nazione aperta e solidale nasconde invece un volto di intolleranza e di provincialismo, si svolge la storia di Selim, un giovane tunisino venuto in Italia con molte speranze. Sposato con Maryam si stabilisce a Secondigliano, Napoli, dove il padre lavora da anni come venditore ambulante. Dopo varie traversie che lo costringeranno a trasferirsi in Calabria, prima a Lamezia Terme, poi in un paesino della provincia di Cosenza, sembra aver trovato il luogo giusto per realizzare i suoi sogni, ma in questa Italia di promesse e di illusioni televisive la sola immagine che sembra corrispondergli è quella di estracomunitario. Tuttavia il giovane, attraverso il suo lavoro (ha un piccolo negozio di abbigliamento in un quartiere periferico della cittadina) e il desiderio mai spento di integrazione, negli anni riesce a crearsi uno spazio di interlocuzione positiva con l'ambiente di ricezione. Una storia che si intreccia a tante altre storie in cui si evidenziano con sofferta partecipazione i disagi e le miserie, la violenza e insieme i grandi gesti d'amore di un'umanità divisa tra memoria nostalgica del passato e adattamento a un presente per molti versi ostile e doloroso. Romanzo di una attualità sconvolgente, capace di dare un senso a questi tempi di disorientamento e follia con la qualità visionaria della grande letteratura. In un certo senso Iaquinta è riuscito a fare la stessa operazione dei grandi narratori del passato: raccontare l'universale della Storia attraverso il particolare dei destini individuali, riportare ciò che è frammentario e provvisorio, l'esperienza del singolo, alla compiuta totalità dell'umano.