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Il ritorno del nemico
È una storia che comincia nel 1940 e dura sei anni. Durante l'occupazione di Barcelonnette, un giovane soldato piemontese si innamora di una ragazza francese, che invece lo odia come odia tutti gli italiani che stanno occupando il suo paese. Dopo la Francia al soldato tocca la Grecia e l'Albania, dove lo coglie l'8 settembre. Raggiunge l'Italia a piedi, passando attraverso una fosse comune e una perdita, e si salva grazie al pensiero costante e consolante di Marion, la ragazza francese, che lo assiste in tutti i momenti difficili. Tornato a casa deve nascondersi per non essere arruolato dalla Repubblica di Salò e si rintana in una specie di bunker improvvisato. A guerra finita deve assolutamente rivedere Marion. Allora prende la sua bicicletta e parte...Questo non è un romanzo storico, ma incrocia storie lette e immaginate. Celebra la forza della fantasia, del potere dell'immaginazione e della parola. -
The new generation of greek art hosting belgian & turkish artists. Ediz. inglese e greca. Vol. 2
Secondo libro catalogo in collaborazione con ArchLove Magazine (USA) Gheno Arte (Italy), curato dall'artista e organizzatrice Stella Caviart, dedicato all'arte. Un viaggio tra poesia, pittura, musica e design. L'arte è vita! Nessun confine, una sola bandiera: ARTE. In lingua inglese e greca -
Sulla chaise-longue
La casa è una di quelle a schiera in stile Regency, dietro la ferrovia, un posto congeniale ad artisti e architetti, non a ""gente come loro"""". Ma Melanie e Guy se ne sono innamorati, e nonostante l'incredulità e il parere contrario dei rispettivi genitori, ora vivono qui. E qui, nello studio dove adesso Melanie, convalescente dalla tubercolosi, ha il permesso di stare, c'è una chaise-longue che finora nessuno ha mai avuto occasione di usare. Perfetta per lei, per cambiare stanza e prospettiva in attesa di poter tornare a una vita normale. Ma forse, dopo essersi appisolata su questa chaise-longue - poco elegante e raffinata, ma che subito l'aveva colpita in un negozio di antichità, e che aveva sentito di dover possedere - la sua vita normale non sarà più. Pubblicato per la prima volta in Inghilterra nel 1953, questo breve romanzo rientra a pieno titolo tra i racconti gotici più riusciti. Un piccolo gioiello della letteratura del terrore."" -
Lillian Boxfish si fa un giro
Lillian Boxfish non è la classica ottantacinquenne, tutta casa, merletti e nipoti. Giunta a New York nel lontano 1930 ha trovato subito un impiego che le ha portato fama e prestigio: da semplice e inesperta copywriter per il colosso Macy's diviene in poco tempo il primo pubblicitario donna più pagato al mondo. Oggi è il 31 dicembre del 1984 e Lillian festeggia da sola questo ultimo giorno dell'anno. Le vacanze natalizie non sono andate come al solito, qualcosa sta cambiando. Rimanere a casa a rimuginare su ciò che non è stato? Non se ne parla nemmeno. Armata solo dell'inseparabile pelliccia di visone e di una buona dose di arguzia, Lillian decide che il Capodanno lo festeggerà per le strade dell'amata Grande Mela, dove ogni passo coincide con un ricordo della sua sorprendente vita. Con una lettera d'amore alla città di New York, Kathleen Rooney dipinge sulla tela di un'America in fermento il ritratto di un'intensa figura femminile, ispirato alla vera storia di Margaret Fishback e alla sua folgorante carriera nel mondo pubblicitario. -
Fino ad agosto
Un rapporto tra fratelli che si riallaccia quando uno dei due, ormai adulto, torna a casa dopo un lungo autoesilio nascondendo una verità dolorosa, una relazione che mette in luce la staticità di cui si nutre, un paese sommerso sotto un lago artificiale che rimane ""casa"""" anche dopo anni, un lutto elaborato da una donna grazie alla fuga in un altro Paese e l'accudimento del più improbabile dei cani... C'è un punto dentro ognuno di noi di immobilità perfetta, intorno al quale tutto il resto si muove. I racconti di """"Fino ad agosto"""" mostrano personaggi che per un motivo o per un altro arrivano a intravvedere quel punto e a esserne attratti, persone che hanno bisogno di un momento di pausa, di una ripartenza o di una nuova prospettiva. Sono in transito, in trasformazione, sulla soglia di decisioni segnanti. Nella calma inquieta che precede il passo. Tutto per arrivare a quel punto. Perché la vita non ha significato in ciò che è stato o in ciò che sarà, ma in ciò che è ora, nell'equilibrio fuggevole e imperfetto che continuiamo a inseguire."" -
Lo zio cadavere
Hayden McGlynn, cabarettista in difficoltà, come uomo di spettacolo sa bene che commedia e tragedia vanno spesso di pari passo. Tornato a Dublino per il funerale di suo zio Eddie, l'uomo che l'ha cresciuto, morto ""nel fiore degli anni"""" - precisamente ottantasei - dopo aver notato una ferita sospetta sulla testa del defunto e una ringhiera delle scale manomessa, conclude che Eddie è stato assassinato e inizia a indagare. Hayden è un detective improvvisato che, piuttosto di risolvere un crimine, preferirebbe dedicarsi al suo noir celtico, un romanzo poliziesco che è tale soltanto nella sua mente ma non sulla carta: nessuna storia, nessuna struttura, nemmeno l'incipit. Ad affiancarlo nelle indagini, tre eccentriche ziette e un narratore autoreferenziale, irresponsabile e invasivo, che perde spesso la trama - letteralmente! - per seguire personaggi secondari che interessano soltanto a lui. Dopo pochi giorni il cerchio sembra restringersi attorno agli improbabili indiziati, ma la verità si dissolve per ricomporsi in un quadro che sottrae a Hayden ogni certezza, ricompensandolo però con il miracolo dell'atto creativo. E la storia riparte esattamente dal punto in cui era cominciata."" -
Uomo con gabbiano sulla testa
Un giorno d'estate sulla costa dell'Essex, in Inghilterra, un gabbiano cade dal cielo colpendo sulla testa un uomo tanto ordinario da risultare eccentrico, mentre se ne sta seduto a guardare il mare. Pochi istanti prima di perdere conoscenza, vede una donna che passeggia sulla spiaggia, poi il buio. Quando si risveglia, nella sua mente è impressa una sola immagine, quella della sconosciuta, e il corpo risponde a un'unica necessità: riprodurla con ogni mezzo a disposizione, che sia ketchup o marmellata, e su ogni superficie, anche le pareti di casa propria. La misteriosa bellezza di quelle creazioni attira l'attenzione del mondo dell'arte. Ma cosa si nasconde dietro i suoi dipinti, e chi è l'anonima musa? Grazie all'improvvisa notorietà di un artista che non ha mai scelto di esserlo, la donna sulla spiaggia scopre di essere l'unico soggetto dei dipinti che hanno ipnotizzato il mondo, portandola a chiedersi se un uomo che non ha mai incontrato sia l'unica persona che l'abbia mai vista davvero. Un viaggio nel mondo dell'arte, dalla superficie a ciò che nasconde, tra vite intrecciate e distanti, unite ma lontane, come solitudini che si tengono per mano. -
Del giudicar veloce e vacuo. Metacritica della critica gastronomica
Questo libro è un pamphlet che polemizza apertamente contro una serie di assunti che riguardano tanto la cucina che la critica gastronomica. Una serie di assunti che vengono sottoposti a decostruzione per mostrarne la debolezza e, talvolta, l'ideologia sottesa. Per esempio: il presunto ""progresso"""" della cucina; la validità di classifiche, classificazioni e standard qualitativi; l'assimilazione della critica alla recensione; il feticcio della competenza; il feticcio della progettazione; il ricorso confortante alla categoria di """"emozione"""", e molti altri casi, trattati attraverso esempi di cucine, ristoranti, vini e """"food circus"""" in generale."" -
Confini, mobilità e migrazioni. Una cartografia dello spazio europeo
Questo volume si propone di tracciare una cartografia aggiornata dei confini dello spazio europeo attraverso una serie di resoconti etnografici realizzati in diversi luoghi di frontiera, alle porte e nel cuore dell'Europa: Calais, Ventimiglia, Ceuta e Melilla, i Balcani, Strasburgo, Lampedusa. Ai classici confini terrestri si affiancano altri elementi e altre dimensioni, in primo luogo il Mar Mediterraneo - cimitero liquido, teatro di naufragi e respingimenti, ma anche di lotte e di operazioni di salvataggio - e lo spazio aereo delle deportazioni silenziose dei migranti. Tra il 2011 e il 2019, una serie di processi e avvenimenti di portata globale ha violentemente destabilizzato l'architettura dei confini esterni e interni dell'Unione Europea, contribuendo a ridefinirne l'ordine e a ridisegnarne gli assetti di fondo. Come in un gioco a somma zero, l'area di libera circolazione interna sancita dagli accordi di Schengen trovava la propria giustificazione nel presupposto di un rafforzamento dei confini esterni, volto essenzialmente a governare e filtrare le pratiche di mobilità migrante. L'immagine di un territorio sigillato, la ""fortezza Europa"""", era pertanto illusoria: nella realtà questa era, infatti, continuamente sfidata dalle pratiche di mobilità dei migranti, oltre che smentita da una porosità interna tesa a garantire forme d'inclusione """"differenziale"""" della presenza e del lavoro migrante."" -
Mutate or die. In viaggio con la Mutoid Waste Company
Il gruppo Mutoid Waste Company nasce nella Londra thatcheriana dall'incontro di artisti, attivisti e meccanici per creare sculture ad alto contenuto distopico, recuperando materiale di scarto. Con le loro performance hanno anticipato e influenzato la cultura rave e molte delle pratiche sociali che si sono opposte al grande business delle multinazionali dell'intrattenimento. Fin dall'inizio hanno scelto di vivere in comunità all'interno di edifici e capannoni dismessi o costruendo villaggi a impatto zero nelle zone abbandonate, come Mutonia a Santarcangelo di Romagna, convertendo camion, bus e furgoni in case sempre in movimento. Nel loro trentennale cammino sui terreni fertili dell'underground hanno raggiunto ogni angolo del mondo, gettando i semi del suffisso oide per sottolineare il concetto di mutazione al quadrato, un'originale utopia che non tollera alcuna separazione tra vita e arte e che ha come simbolo il riutilizzo creativo del rifiuto, in alternativa ai banali modelli della società dei consumi. Mutate or die ripercorre le principali tappe del loro viaggio attraverso una moltitudine di testimonianze orali, un racconto dettagliato della loro storia alla ricerca di un immaginario ribelle ed ecosostenibile. Un vero e proprio antidoto a un futuro postapocalittico che sembra destinato a generare nuove diseguaglianze e ingiustizie e che perciò necessita di essere cambiato nel qui e ora del presente. -
La carezza e la mitraglia. Romanzo di resistenza a Marzabotto
La giovane Elena Beltrami ha una mira infallibile, dopo tanto allenamento è capace di colpire, con tre sassi nello stesso punto, il tronco di un albero. In piena ribellione adolescenziale nei confronti di una famiglia di orientamento fascista, disperata d'amore per il suo coetaneo Odino arruolato e partito per Addis Abeba, indignata per le leggi razziali che colpiscono l'amica Albertina, Elena deve prendere una decisione importante. Il Branco è formato da un piccolo gruppo di assalitori, guidati dal comandante Ghiaccio che ha combattuto sul fronte del Don, a loro sono assegnate le missioni più pericolose. Con l'adrenalina che scorre veloce si susseguono gli scontri all'ultimo sangue con le truppe tedesche, si vive con i protagonisti la tensione dei combattimenti. Ci si inorridisce per le crudeltà dei nazifascisti contro la popolazione civile e infine si gioisce per la precisione dei colpi andati a bersaglio. Ambientato a Bologna e nei dintorni di Marzabotto, frutto di una ricostruzione storica basata su fatti realmente accaduti, testimonianze dirette e studi bibliografici, ""La carezza e la mitraglia"""" è un romanzo dedicato a tutti i coloro che sfidarono con coraggio la morte per difendere il più alto ideale di libertà ed eguaglianza."" -
Liaisons. Ricerca partigiana transoceanica. Vol. 1: In nome del popolo.
Emersa dopo anni di lavoro ed elaborazioni, legami interpersonali e dibattiti, Liaisons si pone un obiettivo ambizioso: dar voce a una comune sensibilità, a un intreccio di amicizie, a un certo modo di porsi domande dentro il ""tempo della fine"""". Il terreno della politica, luogo in cui le diverse soggettività si incontrano e si scontrano dialetticamente, si sta dissolvendo. È necessaria un'attenzione alle storie particolari e ai frammenti, a come si presentano e ripresentano all'interno di determinati contesti. A partire dalle lotte e dai percorsi politici locali, questo nuovo progetto editoriale rende visibile una trama di situazioni e di prospettive che si allontanano sia dalle politiche rivendicative e governamentali sia dalla vecchia retorica della rivoluzione. In nome del popolo è il titolo del primo volume tematico, e raccoglie interventi da: Québec, Ucraina, Messico, Giappone, Libano, Stati Uniti, Corea del sud, Francia, Catalogna e Italia. Al di là di ogni aspirazione universalistica, """"Liaisons"""" tenta di unire conflitti e sensibilità distanti tra loro. Affinità sotterranee che esigono uno spazio condiviso, una cassa di risonanza, un riverbero planetario."" -
Con le parole ovunque. Poesia di strada e sovversione dello spazio urbano
Questo volume non è solo un libro. Queste pagine, strappate dalle strade e dai muri, sono da ristrappare e rincollare su altre strade, su altri muri. Scrivere poesie nello spazio urbano è una pratica che coinvolge migliaia di giovani in tutto il mondo, un'azione che si materializza in forme espressive di natura diversa nei luoghi abbandonati o sconosciuti delle città, una libera produzione letteraria in versi a beneficio di chiunque si trovi a passarci davanti. Una scena artistica e sociale definita poesia di strada che non può restare compressa nelle pagine di un libro, ma deve debordare nella realtà cittadina per risignificare un quartiere, un angolo o una serranda. Con le parole ovunque inizia il suo percorso con alcuni saggi teorici di Francesco Terzago e una mappatura, illustrata a schede, curata da MisterCaos che raccoglie le esperienze più significative degli ultimi vent'anni. Si prosegue con una poesia inedita di ivan, gli estratti esilaranti tratti dal processo kafkiano che ha subito, una sua biofollegrafia realizzata con Marco Philopat in stile sperimentale e dedicata al poeta Nanni Balestrini, un glossario e un inserto fotografico sulle poesie murali scomparse. La caccia al tesoro che trovate al termine del libro è una proposta per continuare il viaggio tra festival e raduni pubblici per imprimere sui muri nuove pagine di poesia di strada. -
Ora vogliamo tutto. Poesia, musica e dissenso. Materiali dal Premio Dubito 2019
Una poesia come opposizione. Opposizione al dogma e al conformismo che minaccia il nostro cammino, che solidifica le orme alle spalle, che ci avvinghia i piedi, tentando di immobilizzare i passi. Oggi più che mai questa è la ragione dello scrivere poesia, sosteneva Nanni Balestrini. Un atteggiamento fondamentale del fare poesia diviene dunque lo ""stuzzicare"""" le parole, il tendere loro un agguato mentre si allacciano in periodi, l'imporre violenza alle strutture del linguaggio, lo spingere al limite di rottura tutte le sue proprietà. Il libro dispensa che accompagna la settima edizione del Premio Dubito è dedicato a Nanni Balestrini, un omaggio alla sua vita da scrittore attraversata dallo scontro tra l'imposizione dei rapporti di prevaricazione e l'invenzione di forze che vi si oppongono, come scrive in apertura di questo volume Giairo Daghini. Bifo ci racconta invece quando era ricercato e latitante a casa di Nanni, un piccolo aneddoto insieme a Umberto Eco mentre pensavano di divertirsi scrivendo un romanzo erotico a sei mani. Il saggio di Lello Voce ci offre una splendida panoramica sul pensiero e sulle scelte politiche in rapporto con l'arte di Balestrini. """"Nanni, prima di tutto in poesia, voleva tutto..."""" Le poesie di Joshua Idehen, ospite della serata finale del Premio Dubito, ci riportano al presente introducendo i testi dei quattro finalisti dell'edizione 2019: Astolfo 13 (Palermo), Wissal Houbabi (Trieste), Giuliano Logos & Andrea Damiani (Bari) Monosportiva Galli Dal Pan (Bologna). Il Premio Dubito è un concorso dedicato a poeti, musicisti, rapper e cantautori under 35. Da quest'anno ha aggiunto una sezione video."" -
Attitudine riottosa. Anarcopunk in UK
L'anarcopunk è un'attitudine, un modo di agire politico dal basso che influenza ancora oggi gli attivisti di tutto il mondo. Tagliare e incollare. Con le forbici o con il computer. Questo libro è una specie di punkzine: un insieme di voci dissonanti, storie, ricordi, documenti e saggi che raccontano e analizzano l'anarcopunk degli anni ottanta nel Regno Unito. Attraverso un variegato microcosmo di esperienze personali e collettive, squatting, concerti e manifestazioni, abuso di alcol e droghe, viaggi e festival, l'anarcopunk è riuscito a reinventare l'approccio alla lotta militante, una nuova ""educazione sentimentale"""" alla politica in un decennio che ha visto la sconfitta dei movimenti sociali e il sorgere di un regime neoliberista globalizzato. Londra, ma anche Belfast e Bristol, i centri industriali del nord dell'Inghilterra e la brughiera del sud-ovest. I dodici capitoli di questo volume, ciascuno scritto da chi ha vissuto la scena in prima persona, presentano per la prima volta tematiche spesso ignorate come il ruolo del punk nell'abbattimento delle divisioni confessionali nell'Irlanda del Nord, l'importanza delle zine nella formazione intellettuale dei giovani punk, le manifestazioni di Stop the City nella Londra del 1983, l'incontro/scontro con i minatori in sciopero, l'apporto del femminismo, dell'animalismo e i vicoli ciechi da cui non tutti sono riusciti a salvarsi."" -
Raúl Zurita «Ni pena ni miedo». Poesia civile, canzone e performance
«Ho bruciato il mio viso e provato ad accecarmi perché ho aderito alla pelle torturata del Cile, ho voluto morire anch'io di tanta morte. Però non sono morto.» Raúl Zurita Quando la poesia cessa di essere testo letterario? Quando inizia a servire la causa della libertà, del diniego di storture sociali e del sopruso, in opposizione al declino di un'epoca corrotta? Può, la poesia, farsi canto, accompagnare l'intimo anelito di bellezza, pace e condivisione? La vita e l'opera di Raúl Zurita riescono a rispondere a tali quesiti e divenire testimonianza rilevante, sia durante la durissima dittatura cilena di Pinochet sia nel buio dell'era contemporanea, cantando al cuore e facendo commuovere pubblici di vari paesi e lingue. Questo volume presenta sia i testi più famosi di un poeta che da quarant'anni è protagonista indiscusso del panorama poetico del suo paese sia una silloge di contributi critici che illustrano varie tappe e vari libri del poeta cileno. In coda al volume, una sezione speciale su canto e poesia, e sull'incrocio tra le due arti a cui Zurita si è avvicinato nell'ultima fase del suo percorso di scrittura e performance, approfondisce l'opera poetica di alcuni cantautori odierni. Contributi critici di Antonio Arévalo, Daniel Borzutsky, Constanza Belén Tapia Càceres, Daniel Calabrese, Francesco Ciabattoni, Lorenzo Cittadini, Lorenzo Edgardo Dobry, Alice Favaro, Federica Favaro, Marco Fazzini, Sebastiano Gatto, Irving Juàrez Gómez, Anna Deeny Morales, Giorgio Rimondi, Alessandro Scarsella. -
Dalla parte del torto. Una storia hippie punk e rave
Dome la Muerte è un leggendario chitarrista che appartiene a quel minuscolo commando di ribelli senza causa nati nel boom economico e sopravvissuti ai propri coetanei debosciati. Uno di quei musicisti sognatori che hanno pensato di rivoluzionare la società, raddrizzandola a cazzotti di suoni allucinanti. Una narrazione irriverente sul filo del rasoio delle controculture, dalla radiosa stagione hippie alle nichiliste visioni del punk, dai distopici scenari del rave agli ultimi spartiti extrasensoriali del presente. Dome da sempre si è schierato sul fronte dei palchi infuocati e ha più volte afferrato il manico della sua chitarra colpendo in faccia chi voleva inquinare tutto con il business. Migliaia di concerti sudati fino alla disidratazione, estenuanti registrazioni in studio, sostanze psicoattive al limite della sopportazione umana, feste notturne concluse dall'arrivo della polizia, risse, arresti e deliri comunitari, sesso libero, amori stratosferici e incontri cruciali con Allen Ginsberg, Joe Strummer e il poeta militante cheyenne Lance Henson. Pablito el Drito, grande fan e amico di Dome, si affianca a lui per strutturare un'opera letteraria rispettando il selvatico flusso di coscienza e il linguaggio tagliente e a volte comico di un personaggio unico, in tutte le sue eroiche turbolenze, le violente contraddizioni e gli estremi picchi di tenerezza. -
L' edicola che non c'è. La stampa underground a Milano
Cosa succederà nel mondo editoriale? La carta finirà nei solai della storia? Se si osserva la società dall'alto dei consigli di amministrazione della Silicon Valley o del quartiere di Pechino Zhongguancun la risposta è scontata, ma se rivolgiamo lo sguardo verso il basso si può notare l'enorme autoproduzione di riviste, fanzine, giornali e opuscoli pubblicati in questi ultimi mesi a livello internazionale. Le riviste underground sono ineguagliabili strumenti per rigenerare una società immobilizzata dalla pandemia, soprattutto perché non hanno mai conosciuto frontiere geografiche, di classe, di genere o di razza. Da sempre hanno prodotto un'infinità di idee e spunti rivolti alle fasce più deboli, elaborando un'originale funzione educativa alternativa, capace di ricercare nuove ecologie di convivenza civile e lanciare un messaggio sociale contro le diseguaglianze. Questo volume raccoglie gli studi e i risultati dell'esposizione temporanea di ""L'edicola che non c'è"""", realizzata nel novembre 2019 sotto la fermata della metropolitana Duomo, durante il festival Bookcity. Tre giorni di mostra e incontri con redattori e attivisti, dove il folto pubblico ha potuto toccare, sfogliare e apprezzare più di trecento riviste pubblicate a Milano dagli anni sessanta a oggi, in un allestimento a rastrelliere divise per decenni. Il libro segue la stessa suddivisione attraverso i testi affidati ai più giovani partecipanti al progetto che ci accompagnano in un viaggio meraviglioso tra le pagine del composito microcosmo della controcultura nel suo svolgersi storico."" -
Gli obsoleti. Il lavoro impossibile dei moderatori di contenuti
Che cosa succede, realmente, dopo che avete inviato una segnalazione a Facebook o Twitter? Chi decide quali video di TikTok o YouTube devono essere eliminati? Gli addetti alla sicurezza di Instagram o WhatsApp possono accedere ai vostri messaggi privati quando siete online? La risposta a queste e altre domande si trova in oltre dieci anni di inchieste e testimonianze riassunte per la prima volta in questo libro: una ricostruzione della giornata di lavoro di un moderatore di contenuti al servizio delle più importanti piattaforme digitali globali. Inaccessibili alla maggior parte degli utenti e soggetti a forti pressioni psicologiche, i moderatori sono diventati sempre più numerosi e necessari per la sopravvivenza di quelle stesse tecnologie digitali che hanno accelerato la crisi di interi settori e professioni intellettuali. Come le masse di operai senza volto del capitalismo industriale, i moderatori sono gli addetti alla catena di produzione del nuovo capitalismo digitale: destinati a rimuovere milioni di contenuti, uno alla volta, fino a quando il mondo inseguirà l'illusione della completa automazione editoriale. -
Dopo il grande rifiuto. L'arte contemporanea sull'orlo della catastrofe
Può l'arte essere ancora uno strumento per rivoluzionare la vita e immaginare un futuro alternativo? I cambiamenti nel mondo dell'arte sono espressione di questi tempi turbolenti in cui la società dell'intero globo sembra non trovare una soluzione. Mikkel Bolt Rasmussen, servendosi della lezione del marxismo critico, si concentra sulla presenza o sull'assenza di tendenze d'avanguardia, partendo dal presupposto che nel passato avevano rappresentato uno straordinario strumento di emancipazione. Se da un lato, l'arte continua a essere una dimensione in cui è possibile esercitare una critica del presente in vista di una sua trasformazione radicale, dall'altro appare quasi del tutto implicata nei flussi finanziari del capitalismo globale e anche l'arte più impegnata politicamente sembra servire, se non incarnare, gli interessi dell'ordine dominante. L'industria culturale minaccia di ridurre l'arte a un'esperienza diffusa di economia partecipativa, mentre nelle università la mercificazione dell'educazione, della ricerca e del sapere appare quasi completata. Nei sei capitoli del libro, dopo aver percorso la storia travagliata delle avanguardie storiche e del situazionismo, l'autore analizza le relazioni ambigue tra il neoliberismo e l'arte contemporanea, soffermandosi sulla funzione delle grandi mostre come Documenta e la Biennale e quindi sulle estetiche relazionali, l'arte militante, il nuovo istituzionalismo e l'architettura postmoderna.