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Restituzioni. Tesori d'arte restaurati 2011
Il volume è il Catalogo della mostra di Firenze (Palazzo Pitti, 22 marzo - 5 giugno 2011). -
Il figlio di Cuchulain: Sulla spiaggia di Baile-Purgatorio-La morte di Cuchulain. Testo inglese a fronte
"Sulla spiaggia di Baile"""", """"Purgatorio"""" e """"La morte di Cuchulain"""": tre brevi capolavori del teatro yeatsiano che partendo dal mito sviluppano, come un'ossessione, il nucleo tematico della uccisione del figlio. Cuchulain, invincibile e ribelle, il grande eroe del ciclo mitologico dell'Ulster, uccide senza riconoscerlo il proprio unico figlio, e impazzisce; il Vecchio di Purgatorio, come per un terribile messaggio eugenetico, uccide il proprio figlio per impedire che la contaminazione morale si propaghi alle generazioni future; ed è ancora Cuchulain infine, nell'ultimo dramma (scritto a pochi mesi dalla morte dell'autore), a rivivere nella propria morte la colpa terribile che ha segnato la sua esistenza. Tragedie stilizzate, minime e crudeli, i tre testi, che attraversano tutto il percorso esistenziale di Yeats, mettono in scena, muovendosi tra storia e allegoria, un passato mitico degenerato in presente violento, nichilista e assurdo, che precorre l'immaginario di Beckett e la sua scena essenziale e scarnificata. Nella fine del ciclo generazionale si profila l'uccisione del futuro e la fine di ogni sogno: di una società mossa dall'idealismo e dalla cultura, di un'Irlanda eroica e spirituale, di una vita in cui l'Arte immortale e la carnalità sensuale potessero fondersi in una inscindibile, utopica unità dell'essere. Si evidenziano invece, sotto metafora, i limiti dolorosi dell'uomo e di ogni suo obiettivo, il degrado dell'originario eroismo nel volgare spirito mercantile..." -
L' angolo bello. Testo inglese a fronte
Il ritorno in patria di un americano a lungo vissuto in Europa, New York nella convulsa trasformazione primo novecentesca, gli incerti confini della realtà psichica: con questi ingredienti Henry James scrive ""L'angolo bello"""" (1908). Cosa sarebbe stato del maturo espatriato se non avesse abbandonato New York? Questa questione innesta un ossessivo inseguimento di un possibile altro da sé tra le mura di una bella casa avita, abbandonata da tempo, vuota di famigliari e suppellettili, ma ricca di echi del passato, intatta pur nell'assedio di demolizioni e nuovi, sovrastanti grattacieli. Nelle ampie stanze silenziose il protagonista ricerca non un fantasma del passato ma una apparizione del presente, un essere contemporaneo che, angosciosamente e minacciosamente, pare prendere corpo in una scrittura che scivola nella presa diretta di un qualcosa che sta per accadere e infine accade: le due personalità del protagonista si confrontano, e il confronto coinvolge mondi opposti, Europa e America, passato e presente, agiati ozi e feroce competizione finanziaria, e, infine, si profila l'incubo della sopraffazione da parte di un """"oscuro straniero"""", un altro da sé per destino, volontà e storia. Ne """"L'angolo bello"""" James spinge il racconto verso l'esplorazione di uno stato psichico al limite del conoscibile, e il brivido dell'ignoto modernamente si affina nella verosimiglianza della sua resa."" -
La donna di maneggio
Il tema della dignità della donna, oggi tornato alla ribalta della cronaca, costituisce un nodo centrale della ""Donna di maneggio"""". La protagonista si distingue infatti per una fortissima autonomia, manifestata anzitutto dalla conquista di uno spazio personale, all'interno del palazzo maritale: Donna Giulia ha le sue camere, il suo scrittoio, il suo segretario. Ma non ne approfitta per portarsi in casa il cicisbeo di turno; rivendica il proprio piacere, ma non è piacere sessuale, sibbene realizzazione di una sua capacità di comando. Ha messo in piedi una vera e propria industria epistolare, che è alternativa all'industria del divertimento e della dissipazione esistenziale cui è dedito solitamente il ceto aristocratico. Peraltro Donna Giulia, formalmente personaggio di aristocratica, è, di fatto, una borghese travestita da aristocratica. Benché affascinato dalla 'femme savante' di importazione francese, Goldoni non rinuncia ai fondamenti morali della borghesia mercantile. Giulia è forse ricalcata sul personaggio storico della poetessa Madame Du Bocage, ma per Goldoni la donna di lettere (che scrive poemi) diventa, semplicemente, una donna che scrive lettere. Il suo esercizio di scrittura è come la scrittura mercantile, serve a registrare la partita doppia del dare e dell'avere. Introduzione di Roberto Alonge."" -
La gestione dei piani urbanistici. Perequazione, accordi, incentivi
Gestire la trasformazione della città significa organizzare una nuova relazione tra pubblica amministrazione e soggetti privati. Strumenti come la perequazione urbanistica, gli accordi di partenariato e gli incentivi premiali hanno trasformato alla radice l'idea di pianificazione. L'accordo si sostituisce all'azione coercitiva, l'imposizione si trasforma in intesa. Il negoziato non rappresenta più un'eccezione quanto il modo in cui si costruisce il futuro della città mediante il consenso di cittadini e portatori di interessi nel quadro di regole urbanistiche ed economiche fissate dalla comunità. Con un saggio di Roberto Camagni. -
John Ford
John Ford è un gigante del cinema, il grande padre del western, un grande narratore e un raffinato inventore di immagini. Tra il 1917 e il 1966 ha attraversato quasi tutti i generi del cinema classico, è passato dal muto al sonoro, dal bianco e nero al colore e al Cinemascope, dall'egemonia dello Studio System hollywoodiano al suo declino, dimostrando sempre una visione potente e complessa della società e della storia americane, di cui è stato uno dei più geniali testimoni. -
Gus Van Sant
Gus Van Sant è il regista che ha affiancato grandi produzioni hollywoodiane a film di radicale sperimentazione, sviluppando un percorso fatto di metamorfosi successive che passo dopo passo hanno trasformato il nostro sguardo sull'America e sul presente. I corpi in movimento dei suoi adolescenti inquieti, gli spazi dell'oggi rivisitati con il linguaggio del cinema d'autore, i capolavori del passato duplicati con fedeltà parossistica costituiscono i tasselli di un progetto artistico e concettuale che ruota attorno a un unico vero protagonista: l'immagine filmica e la sua profonda intimità con il mondo. -
La ricchezza delle comunità. Guerra, risorse e cooperazione nella Geradadda del Cinquecento
La guerra non è solo una storia di battaglie, eserciti e bande armate. Grazie a un'ampia documentazione inedita, il saggio di Matteo Di Tullio ricostruisce le pratiche di gestione della guerra a livello locale, addentrandosi nei sistemi di formazione e protezione della ""ricchezza delle comunità"""". Le società locali non furono immobili di fronte agli eventi bellici, ai relativi mutamenti socioeconomici e al formarsi dello """"stato"""" nell'early moderm, ma organizzarono azioni di cooperazione a difesa delle risorse locali, sviluppando innovativi sistemi di credito e favorendo un processo di redistribuzione, seppure non egualitario. Ponendosi come obiettivo principale la coesione sociale, le élites locali non approfittarono della dismissione del patrimonio comunitario o dell'indebitamento dei piccoli proprietari: il formarsi di altre """"ricchezze delle comunità"""", patrimonio di un network chiuso, garantì invece una forza politica che rappresentava un capitale per tutti i membri della comunità e il riprodursi dello status quo socioeconomico."" -
Fabrizio Lupo
Il 3 gennaio 1951, a Firenze, un giovane pittore qui chiamato Fabrizio Lupo andò a trovare Carlo Coccioli, di cui aveva letto ""La difficile speranza"""" e """"Il cielo e la terra"""". Fu il primo di una serie di incontri che, nel 1952 e in francese, portarono alla pubblicazione di un libro intitolato, appunto, """"Fabrizio Lupo"""" (scritto originariamente in italiano). Un grande affresco: la rappresentazione, in tutti i suoi aspetti, di un caso di omosessualità interpretato come una forma dell'amore, omosessualità come Amore con la maiuscola. In Francia, il romanzo provocò un tale frastuono di reazioni che Coccioli, che ricevette migliaia di lettere si trasferì in Messico. Ma, quasi immediatamente, il libro veniva pubblicato in spagnolo nella capitale messicana, con conseguenze non dissimili da quelle francesi. Prefazione di Walter Siti."" -
La quinta stagione
Tra il luglio del '43 (la caduta di Mussolini) e la fine del secondo conflitto mondiale, il racconto di una stagione straordinaria, come fuori dal tempo. Tra i giochi infantili e la partenza per il collegio del protagonista Stefano Marcovich, in mezzo c'è la guerra, quella vera, che appare prima lontana e poi alle porte. Ma dietro gli avvenimenti bellici, c'è la terra istriana, il confine, e un villaggio patriarcale di lingua mista, con la sua vita contadina, il suo paesaggio e il suo ambiente. Questo è il primo romanzo della trilogia di Stefano Marcovich in cui Tomizza da una visione della guerra, come l'ha vissuta la generazione di nati negli anni Trenta, che allora era adolescente. Prefazione di Helena Janeczek. -
Bengodi. I piaceri dell'autarchia
Patriottico, gaudente e curiosissimo di sapori autoctoni e piaceri antichi, in Valtellina cerca il violino di capra, in Veneto il tabarro perfetto, nella Bassa Parmense il salame strolghino, in Toscana il sigaro migliore, in Abruzzo la mortadella di Campo tosto, in Puglia la ricotta forte... A Milano lo rende felice la cotoletta alla milanese (a patto che sia alta, tenera, succosa), a Parma stravede per il pesto di cavallo crudo, tra Reggio e Mantova trae grande piacere dai tortelli di zucca, in Romagna deve assolutamente impiastricciarsi le dita con lo squaquerone, corredato o meno di piadina, lungo la costa barese va in deliquio per il polpo arricciato e la tagliatella di seppia... Ma sono piaceri locali, regionali. Solo i lampascioni gli piacciono in tutta Italia. E poi ama i vini: un vero signore che voglia bere ma che non vuole gliela diano a bere, che bottiglia deve stappare? Camillo Langone crede di avere tendenze gnostiche, prova infatti un'incontenibile ammirazione per prodotti introvabili, esoterici, iniziatici e quando scopre che qualcuno di questi, che ritiene il migliore, viene visto in qualche supermercato, se ne dispiace, e quanto se ne dispiace! Ma va da sé che va bene così, anche i lettori la devono pur mettere qualcosa sotto i denti... -
Berluskamen
Quando disegna, non parte mai dal rancore verso qualcuno. ""Chi fa satira deve sempre ironizzare sui fatti e su ciò che le persone rappresentano all'interno dei fatti stessi. Prendere di mira qualcuno, estraniandolo da un contesto, non ha alcun senso"""". Per questo Emilio Giannelli è uno dei nostri più celebri e più eleganti vignettisti satirici. Tratto di matita deciso, spesso minuzioso, battuta secca e pungente, ed ecco senza veli i potenti dell'Italia e del mondo visti con un'ironia, misurata e sottile, mai volgare e trasgressiva."" -
Lampi nella nebbia
A Torino tutti parlano del funerale del cavalier Eugenio Balbiano, destinato a trasformarsi in uno degli eventi mondani della stagione. Con la morte di Balbiano, l'immensa fortuna che gli apparteneva ora è di Bianca, la nipote, che oltre al patrimonio eredita un misterioso, vastissimo appartamento pieno di ricordi. Forse un po' scomodi. Quando è il momento di dare l'ultimo saluto al cavaliere, Bianca sparisce. Silvia Guarienti, l'amica di sempre, avverte strani presagi e tutti temono il peggio... -
Lei e le altre. Moda e stili nelle riviste RCS dal 1930 a oggi. Catalogo della Mostra (Milano, 15 settembre-15 ottobre 2011). Ediz. illustrata
Raccontare la moda, ma anche la società e ¡1 costume attraverso le immagini e i testi messi in pagina nei periodici di una grande casa editrice italiana come RCS è un progetto importante e pionieristico insieme. Mai si è raccontata la moda attraverso una galassia variegata composta da riviste femminili, anche molto diverse tra loro, pubblicate da un editore che ha accompagnato la storia del nostro paese, contribuendo a indirizzare e formare gusti e tendenze di molte generazioni di italiani. Le riviste interpretano e fanno la moda, perché sono dispositivi che non solo fotografano e registrano gli stili, ma li determinano. Lo fanno mescolando attualità, cinema, televisione e attingendo a più registri, da quello colto a quello più popolare. Si confrontano con le varie espressioni della cultura popolare. Utilizzano materiali che si rivolgono e appartengono a pubblici diversi, rimescolando continuamente le carte. ""Lei e le altre"""" permette di evidenziare l'essenza visuale della cultura condivisa del ventesimo secolo (che alla parola scritta aggiunge il potere dell'immagine), e ci permette anche e soprattutto di fissare lo slittamento fra moda e costume, fra forme dell'abbigliamento e del vivere, la loro effettiva circolazione e il loro consumo diffuso e molteplice."" -
Vivere e morire con dignità. L'impatto della tecnologia sull'invecchiamento
Il percorso della vita si snoda interagendo continuamente con le tecnologie proprie dell'ambiente e del contesto culturale di riferimento. Gli anni scandiscono il procedere di tale percorso, mentre gli eventi che si susseguono manifestano in modo più o meno esplicito i criteri e le scelte che lo guidano e che gli danno senso. Il vivere e il morire fanno parte di tale percorso e le tecnologie contribuiscono a definirne i contenuti sia in termini di qualità che a livello di quantità. Quale impatto hanno le tecnologie nel processo di invecchiamento? Il libro cerca una risposta a tale interrogativo, elaborando le valutazioni espresse da un gruppo di esperti appartenenti a diverse aree scientifiche. -
L' identità non è di sinistra. Oltre l'antipolitica
In uno dei saggi politici più brillanti e discussi degli ultimi anni. Mark Lilla lancia una sfida decisiva per il futuro della sinistra: andare oltre un'idea di società distinta per razza, sesso e genere, e tornare a immaginare una politica fondata sulla cittadinanza, unico vero bene comune condiviso da tutti.rnrn""Ogni passo avanti di una coscienza identitaria di sinistra ha fatto fare un passo indietro a una coscienza politica di sinistra. Senza quest'ultima non si può avere nessuna visione del futuro dell'America""""rnrnStati Uniti, 9 novembre 2016. Come molti hanno scritto, una data che rimarrà nella storia per l'elezione del primo presidente «bianco» degli Stati Uniti – oppure come la fine di questa visione politica. Prendendo come spunto lo shock dell'elezione di Trump, in «L'identità non è di sinistra» Mark Lilla muove una critica ineludibile alle ultime generazioni di progressisti occidentali, rei a suo avviso di aver abbandonato ogni idea di bene comune in favore di un individualismo antipolitico e conservatore, introdotto dalla buona novella reaganiana e da lì diffusosi con gli effetti che tutti abbiamo visto nel resto del mondo. Concentrando i propri sforzi nell'elogiare differenze sempre più molecolari tra i propri elettori piuttosto che sottolinearne le caratteristiche condivise (prime fra tutte quella della cittadinanza e del comune destino nazionale), le sinistre, per Lilla, continuano a legittimare con le loro stesse parole d'ordine ogni sorta di populismi e a sovranismi."" -
Venezia-Burano. Il museo del merletto
La guida accompagna il visitatore alla scoperta del museo del merletto, recentemente riaperto al pubblico dopo un radicale intervento di restauro dell'edificio e di riallestimento delle collezioni. Situato nello storico palazzetto gotico del Podestà di Torcello a Burano, già sede dal 1872 al 1970 della celebre Scuola del merletto fondata dalla contessa Andriana Marcello, divenne museo nel 1981 ed entrò a far parte dei Musei Civici Veneziani nel 1995. -
Ferdinando Ongania. La Basilica di San Marco 1881-1893
Cento anni fa, il 21 agosto 1911, moriva improvvisamente a Saint Moritz Ferdinando Ongania, l'appassionato editore veneziano curioso di tutte le novità nel campo dell'editoria, della stampa e della fotografia, che applicò con spirito pionieristico nelle numerose pubblicazioni destinate ad un pubblico internazionale, interessato principalmente a Venezia. Tra le sue pubblicazioni ""La Basilica di San Marco in Venezia"""", uscita tra il 1881 e il 1893, rimane indubbiamente la più prestigiosa e nota, anche per le sue dimensioni eccezionali. L'apparato illustrativo che comprende fotografie, eliotipie, eliografie, cromolitografie e incisioni, indagando ogni più riposto angolo della basilica, è la parte più importante del lavoro che raccoglie anche, a firma dei più noti studiosi dell'epoca, i risultati di numerose ricerche e saggi di commento. L'""""opera colossale"""", come l'editore stesso la definisce, crebbe nel corso degli anni e prosciugò le sue risorse finanziarie. L'idea di alienare le opere originali dei pittori e degli architetti disegnatori, che avevano lavorato per il suo capolavoro, alla Fabbriceria di San Marco, sembrò a Ferdinando Ongania il modo giusto di risolvere i suoi problemi finanziari, affidando all'istituzione che si occupa della cura della basilica le opere d'arte da cui aveva potuto stampare le cinquecento copie della sua opera."" -
Gli affreschi nelle ville venete. Il Settecento. Vol. 2
Nel Settecento viene a prevalere, nella civiltà veneta di villa, l'aspetto di svago e di autoreferenza sociale piuttosto che l'utilizzo degli edifici per finalità economiche, com'è rispecchiato, in modo inarrivabile, nelle goldoniane Smanie per la villeggiatura. È una corsa continua all'abbellimento degli interni che coinvolge famiglie d'antica nobiltà e nuovi ricchi, senza eccezioni, con il risultato di una fioritura tale di capolavori che fa del Settecento il ""secolo d'oro"""" della decorazione nelle ville venete. Più di dieci i complessi affrescati da Giambattista Tiepolo: da Massanzago a Stra è un percorso trionfale senza riscontri nella civiltà figurativa europea. Come satelliti intorno a quel pianeta, altri pittori di valore - Antonio Pellegrini, Sebastiano Ricci, Louis Dorigny, Giambattista Pittoni, Antonio Balestra, Giambattista Crosato, Giandomenico Tiepolo, e ancora Andrea Celesti, Girolamo Brusaferro, Mattia Bortoloni, Gaspare Diziani, Giambettino Cignaroli, Jacopo Guarana, Costantino Cedini, Andrea Urbani, Marco Marcola, Giuseppe Bernardino Bison, Fabio e Giambattista Canal, i quadraturisti Girolamo Mengozzi Colonna, Filippo Maccari e Pietro Visconti - hanno lasciato in villa esempi mirabili della creatività del secolo. Dall'ultimo barocco al rococò, al neoclassico, gli interventi pittorici scandiscono, decennio dopo decennio, tutto il secolo, con un finale imprevisto..."" -
Avanti popoli! Piazze, tv, web: dove va l'Italia senza partiti
C'è un boom dei ""popoli"""", dall'antesignano popolo dei fax fino a quello delle donne in piazza nel 2011, al popolo viola e molti altri affini. La formula dilagata negli ultimi anni in Italia è più di un semplice tic giornalistico. Al populismo del Cavaliere e del suo partito (un altro Popolo), per cui """"il Parlamento è pletorico"""" e il leader interpreta direttamente il volere popolare, fa da contraltare l'affermazione dei """"popoli"""" che nella Rete trovano strumenti di mobilitazione. Sullo sfondo i partiti, ormai privi di peso, mentre si affaccia il miraggio di una democrazia che può fare a meno della mediazione rappresentativa. Guardando alla storia recente questo libro dà conto di un'epocale trasformazione della vita politica, un processo il cui esito è ancora aperto. """"Il problema che Lanni pone riguarda il destino e il mutamento di scopo dei partiti, i quali hanno perso la loro centralità e si sono svuotati del loro ruolo di collegamento tra società civile e società politica, di catalizzatori di interessi e idee, per essere via via solo parlamentari, ripiegati su se stessi, concentrati nella difesa degli eletti, del loro status e del loro potere: uno svuotamento di legittimità che è radicale. Se si vuole comprendere il significato del mutamento in corso nelle nostre democrazie si deve partire da qui"""". Dall'introduzione di Nadia Urbinati.""