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A casa loro
Il Mediterraneo è il cimitero liquido dei nostri scheletri ma lì intorno, nelle regioni che scendono per l’Africa, quelle sulla rotta balcanica e nella zona impigliata tra i fili spinati della Turchia, ci sono le persone. Persone, semplicemente, con il fardello delle loro storie che hanno l’odore di carne viva, senza valigie ma con quintali di paura, costrette al macabro destino di stare sulle pagine dei giornali o sulle bocche più feroci della politica e poi davvero non avere un posto dove stare. Il mare non uccide. Ad uccidere sono le persone, la povertà, le politiche sbagliate e le diseguaglianze. ""A casa loro"""", partendo dalle coraggiose inchieste di un reporter internazionale, prova a raccontare quella parte del mondo che ci illudiamo di conoscere e di poter giudicare guardando le immagini dei profughi, mentre invece ci viene nascosta nel buio delle notizie non date."" -
Non esistono piccole storie
È possibile riuscire a emozionare in 280 caratteri il pubblico di Twitter, un social che costringe di fatto a essere sintetici e concisi nel condividere fatti e notizie? La risposta è sì, assolutamente. A tutti piacciono le storie. Da qui è nata l'idea di Johannes Bückler di plasmare una piccola Spoon River, in cui a prevalere sono le emozioni e i sentimenti. Il lettore vi troverà raccontate vittime di guerra, di mafia, di terrorismo. Vittime di quell'odio sfociato poi nelle leggi razziali e nei campi di sterminio. E non solo. Uomini, donne e bambini cui la Storia ha marcato in maniera indelebile la pelle e le vicende personali. Questo libro vuole rappresentare un tributo necessario, per serbarne e mantenerne viva la memoria in tempi difficili come i nostri. Prefazione di Carlo Lucarelli. -
Buonisti
I ""buonisti"""" sono quelli che oggi, armati di umanità, cercano di farsi spazio nella società sgomitando tra razzismo, egoismo, fascismo e un sacco di altri """"-ismi"""" fatti di chiusura e intolleranza. """"Buonista"""" è ciò che ci si sente dire per aver difeso una persona fragile. I """"buonisti"""" sono quelli che, ogni giorno, provano ad alzare lo sguardo dalla punta delle proprie scarpe, mettendosi sempre e comunque nei panni degli ultimi. In questo libro Iacopo Melio, giornalista e attivista per i diritti umani e civili, racconta le sue tragicomiche esperienze con diversi tipi di hater, gli odiatori del web. """"Buonisti"""" è una raccolta di aneddoti surreali che vi faranno ridere e riflettere allo stesso tempo, provando a ribaltare prospettive e narrazioni."" -
E poi basta. Manifesto di una donna nera italiana
Dopo una vita trascorsa a rispondere alle domande e alle curiosità altrui, sulle sue origini, sulla sua pelle, sulle sue opinioni, Espérance Hakuzwimana Ripanti si serve della scrittura come strumento per riappropriarsi del suo spazio ed esporsi, rivelarsi – a modo suo, nei suoi termini, alle sue condizioni. «""E poi basta"""" è il racconto di come sono uscita dalla mia stanza rendendo reale tutto quello che ho trovato nei libri e negli anni. Una chiamata dell’eroe a cui ho risposto a modo mio, senza mai dimenticare la mia storia, cominciata in Ruanda, e i limiti trovati per le strade d’Italia. Il racconto di me, che avrei solo voluto leggere, e di un’estate che invece mi ha cambiato la vita.» Ma è anche il racconto dei compagni di viaggio, delle esperienze che più l’hanno segnata, dei protagonisti che hanno condiviso il fronte con lei. Un saggio, una biografia, una ballata, un manifesto: la storia della sua lotta contro i pregiudizi, e infine la ricerca di soluzioni, tra il buio e la luce del sole."" -
Libertà condizionata
La libertà di scelta di una donna rispetto al portare avanti o meno una gravidanza è regolata in Italia dalla legge 194, entrata in vigore nel 1978 a seguito di lunghe lotte, guidate prima di tutti dal Partito Radicale. Dopo oltre quarant'anni, però, la battaglia per il pieno riconoscimento di questo diritto può dirsi tutt'altro che vinta, visto che ancora troppe sono le criticità nel Paese. Alessia Ferri parte da una puntuale ricostruzione dei fatti, che poi arricchisce con le testimonianze dirette dei protagonisti di quella rivoluzione culturale - tra cui quella della senatrice Emma Bonino - e di chi ogni giorno lavora nei reparti di ginecologia e ostetricia, ma soprattutto delle molte donne che di quei luoghi sono state protagoniste e talvolta vittime. Tra obiettori di coscienza, stigmi sociali e arretratezze culturali e sanitarie, l'Italia è attualmente tra i fanalini di coda d'Europa: ferma da troppo tempo a un palo issato da quell'ideologia patriarcale ancora dura da scalfire. -
Dal vinile a Spotify. Quello che resta sono le canzoni
Dal vinile come oggetto di culto all'ascolto mordi e fuggi dello streaming, da Sanremo a X Factor: cambia la fruizione, ma le canzoni e gli autori restano. Roberto Razzini, Managing Director di Warner Chappell Music Italiana, racconta l'evoluzione della musica in questi anni - dai supporti ai metodi di fruizione e promozione - con lo sguardo privilegiato di chi è stato testimone e protagonista, dietro le quinte, di molti dei maggiori successi musicali di queste tre decadi. Dagli esordi come ragazzo di bottega alle trasferte a Los Angeles, dal primo tour con Umberto Tozzi alla collaborazione con Burt Bacharach e tanti autori e interpreti, italiani e stranieri. La storia di una passione che si è fatta mestiere, sempre dalla parte delle canzoni. ""State per leggere un racconto di vita, ma anche un piccolo manuale di storia recente della discografia italiana. Dal vinile a Spotify, certo, ma passando per qualche decennio di rivoluzioni, che ogni volta sembravano dover distruggere e ricostruire il settore da capo. Ritroverete le classifiche, le star del momento o le leggende eterne, anche con qualche gustoso dettaglio visto dal backstage: dalla costruzione dei grandi successi, alla scoperta di nuovi personaggi, alle colonne sonore delle pubblicità storiche. I momenti d'oro e quelli di crisi, del passato e del presente."""" Dalla prefazione di Marta Cagnola."" -
Easy narcos. La sfida della canapa legale
Carmagnola, maggio 2017. Al secondo piano di un capannone, tra i campi della patria dell'omonima varietà di Cannabis Sativa, il telefono non smette di squillare. Da mezzo mondo arrivano offerte per acquistare tonnellate di semi e fiori. In cinquant'anni di attività, non è mai successo nulla del genere. Il motivo? Dopo un'illuminazione e mesi di riunioni corsare, Luca Marola e i suoi hanno messo a punto la ricetta giusta per rifare il look alla canapa industriale. Finiti i tempi del confino negli smart shop, la cannabis diventa light e buona da fumare e, dettaglio non da poco, costa quanto quella illegale. A poche ore dal debutto, EasyJoint deve chiudere le vendite online perché il sito non regge. Aprono migliaia di negozi, nascono nuovi brand. È sorto un mercato promettente, con un problema non da poco: manca una legge. La canapa industriale si può produrre, ma non fumare. È ora di dare l'assalto ai palazzi romani. Con il governo giallo-verde va male: il M5S è un alleato infedele; il leader della Lega, un nemico giurato. Il governo è cambiato, ancora non è scritta la parola fine. Chi vincerà la guerra? -
Liliana e la sua stellina. La storia di Liliana Segre raccontata dai bambini
Un racconto per bambini, scritto e illustrato da bambini. E anche la storia è quella di una bambina, Liliana Segre, che nel 1938 fu espulsa dalla scuola, per poi essere respinta, deportata, violentemente separata da suo padre all'arrivo ad Auschwitz. Una storia drammatica, raccontata dai bambini ai bambini, come solo loro sanno fare. Con parole semplici e dolci, per esprimere «l'indicibile» e per diventare «messaggeri di memoria». Prefazione di Liliana Segre. Introduzione di Mirella Moretti. Età di lettura: da 8 anni. -
Pojana e i suoi fratelli
Nato da un adattamento in chiave veneta de Le allegri comari di Windsor, Franco Ford - ""Pojana"""" - arriva alla ribalta con il celebre video Ciao terroni: un avido padroncino del Nordest ossessionato da i schei e dal suo per nulla velato razzismo, che sfoggia senza remore opinioni durissime (nutrite dal pregiudizio) in merito ai tempi incerti che vivono il Nordest e il Paese tutto. I suoi """"fratelli"""" (un ex bouncer, un rinomato derattizzatore, il sosia di Walter E. Kurtz di Apocalypse Now e molti altri) vedono la luceall'indomani del primo aprile 2014, quando in un capanón di Casale di Scodosia viene rinvenuto un Tanko - una macchina movimento terra blindata, con un piccolo cannone in torretta. Una schiera di personaggi forgiati dall'immaginazione del rapsodo Andrea Pennacchi, trasposti infine dal palco del teatro alla pagina scritta. Questo testo li raccoglie tutti, con le loro ossessioni, la rabbia, la disperazione e l'ignoranza. Da maschere goldoniane a specchio di una società intera: per raccontare la loro storia, un po' falsa e un po' vera, e per guardarci allo specchio. Prefazione di Natalino Balasso."" -
Schiavi elettrici
L'avvento del ""mondo automatico"""" è fatto di sistemi di intelligenza artificiale, di algoritmi, ma anche di controllo e di questioni etiche profondissime, alle quali non sappiamo ancora rispondere. Lo sviluppo tecnologico ha generato un'abbondanza di beni, da un lato, e una grande sottrazione di reddito, dall'altro. L'impiego di robot cela l'esigenza di schiavi a uso e consumo del potere? Davide Serafin si interroga su questa e sulle altre implicazioni sociali e politiche dell'automazione - che non è più una prospettiva, bensì realtà fattuale. Nella postfazione, Diletta Huyskes ci svela inoltre l'impianto discriminatorio dietro la progettazione dei sistemi intelligenti: le macchine riproducono razzismo, sessismo e oppressione nei confronti dei segmenti sociali già vulnerabili. Dai telai di inizio Ottocento fino agli odierni processi decisionali automatizzati: è legittimo immaginare un futuro senza lavoro governato da un'automazione generatrice di diseguaglianze? Senza un'educazione alla programmazione, non potremo augurarci un futuro più equo."" -
Lontano dagli occhi. Storia di politiche migratorie e persone alla deriva tra Italia e Libia
Donne, uomini e bambini hanno attraversato il Mediterraneo centrale a bordo di barche sovraccariche per oltre vent'anni, per fuggire da guerre, persecuzioni o miseria, e inseguire il sogno di una vita migliore. Le tragedie che li hanno colpiti – i naufragi, le morti nel deserto, le torture nei centri di detenzione libici – non ci sono ignote. Ma alle inchieste ha fatto da contraltare una politica istintiva, tutta imperniata sulla logica dell'“emergenza”. Questo libro racconta l'evoluzione delle politiche migratorie italiane nel Mediterraneo: dai respingimenti del governo Berlusconi al lancio dell'operazione Mare Nostrum fino all'esternalizzazione della frontiera in Libia, al centro della strategia Minniti e tutt'ora in piedi, tra la retorica sensazionalistica dei “porti chiusi” di Salvini e il mite immobilismo del secondo governo Conte. Ma non solo. De Bellis riporta anche la sua esperienza, e soprattutto quella delle persone incontrate nel corso degli anni. Per poi proporre una riflessione sulla necessità di una visione politica più matura, che guardi alla mobilità come fenomeno fisiologico e rimetta l'essere umano al centro dell'azione pubblica. -
La storia della musica del futuro
State per leggere una storia. Cose che sono già successe. Non nel ""nostro"""" passato, ma nel passato di un domani lontanissimo. Non si tratta di profezie o presagi. Sono istantanee di un futuro già accaduto. Non possiamo dirvi come le abbiamo sapute. Questo è un segreto che è necessario non rivelare al momento. Fidatevi di noi e leggete tutto quello che è contenuto in questo libro: fatti rilevanti, interviste, playlist, dichiarazioni, recensioni, commenti, classifiche, testi pubblicitari, rider, lettere di fan, storie d'amore ispirate a canzoni, testi impegnati, storie di musicisti, saggi analitici e d'archeologia musicale, scambi epistolari. La storia della musica del futuro."" -
Questa nostra Europa
Sul finire degli anni Quaranta, Piero Calamandrei pubblica alcuni scritti dedicati alla ricostruzione dell'Europa. In questo volume ne abbiamo raccolti cinque: Il federalismo non è un'utopia (1945); Costituente italiana e federalismo europeo (1945); Stato federale e Confederazione di Stati (1947); La convocazione dell'Assemblea Costituente Europea (1948); Appello all'unità europea (1950). Secondo il giurista fiorentino, l'idea federalista è una «grande idea umanitaria» strettamente connessa all'interesse nazionale. Non si tratta di un'utopia, quanto di una forza già da tempo «operante nella realtà»: quella forza che ha sempre spinto all'aggregazione, «dal comune alla regione, dalla regione alla nazione». La realizzazione di una Federazione europea - intesa quale federazione di popoli - non annullerebbe i singoli Stati nazionali, ma porterebbe invece beneficio a ciascuno di essi, assicurando libertà e democrazia. -
Non c'è pace. Crisi ed evoluzione del movimento pacifista
In un mondo ancora attraversato da violenze, conflitti, guerre spesso dimenticate o nascoste, il movimento pacifista fatica a trovare spazi. La stagione della grande mobilitazione d'inizio millennio appare lontana anni luce. Cosa è cambiato rispetto a quando il movimento arcobaleno era capace di riempire piazze e di spingere gli italiani a esporre la bandiera della pace alla finestra? Molto meno di vent'anni dopo, la cronaca descrive un paesaggio assai diverso. Il linguaggio della pace non è più pop. Eppure una mobilitazione, soprattutto tra i più giovani, sta crescendo: quella che impone l'ambientalismo come tema globale, irrinunciabile per l'agenda politica. E dalla crisi del movimento pacifista quale lezione può trarre chi oggi scende in piazza contro il cambiamento climatico? Insieme a professori, studiosi, attivisti, politici, abbiamo indagato le possibili cause esterne e interne che hanno contribuito alla ""mutazione arcobaleno"""". Riflettere su questo potrebbe aiutarci anche a comprendere la portata della nuova ondata di partecipazione e, magari, a non commettere gli stessi errori del passato."" -
Per la sola colpa di esser nati. Perché serve la commissione Segre
Le leggi razziali - o, per meglio dire, razziste - non furono concepite in una notte. E non furono concepite neppure a partire da premesse teoriche e politiche edificate esclusivamente sull'odio contro gli ebrei. Il regime mussoliniano aveva già mostrato il proprio volto negli anni precedenti, in particolare attraverso le campagne coloniali. Non esistono diversi razzismi, ne esiste solo uno. Fondato su una medesima matrice, capace di allargarsi, ampliando i distinguo e le categorie. Dividendo e dividendo ulteriormente. In questo libro gli autori propongono una disamina storica e sociale di antisemitismo, razzismo e odio. Per poi passare all'attualità e mostrare come, giorno per giorno, i discorsi d'odio si stiano saldando. Non è più pensabile sottovalutarli né, tantomeno, rinviare ulteriormente la costruzione di adeguati strumenti di contrasto. -
Progettare la lentezza
In un presente in cui siamo sommersi di velocità, in cui dicono che chi è veloce vince e guadagna e chi è lento rimane indietro e perde, noi sosteniamo invece che la lentezza sia una risorsa preziosa, inclusiva, rigenerativa, con la quale arrivano lavoro per i giovani, felicità per tutti ed economie sane e locali. Sentieri, ciclovie, cammini, ippovie, vie d'acqua sono fili antichi ma oggi dimenticati, interrotti, spezzati. Non ci accorgiamo che quelle linee lente sono una grande opera pubblica a basso costo e ad alto rendimento. In Europa l'hanno capito in molti, non ancora da noi. Con il turismo lento possiamo ricucire la bellezza, rigenerare l'Italia dell'Appennino, delle campagne, dei borghi, delle montagne e delle piccole e medie città. Potrebbe diventare un progetto politico pubblico e cooperativo, visionario e concreto. Ma tutto questo non arriva per caso: va desiderato, pianificato seguendo regole, argomenti e paradigmi culturali diversi. La lentezza è progetto di territorio: una grande possibilità per lo sviluppo sostenibile di un Paese che scoprirà che si può crescere proprio rallentando. -
Haiti: il terremoto senza fine
Haiti è uno dei Paesi più ignorati dai media occidentali. Protagonista della prima rivoluzione guidata da ex schiavi, ma anche terra di conquista per il capitalismo nordamericano. Il 12 gennaio 2010 la sua capitale è stata distrutta da un terremoto: una frattura insanabile nella storia dello Stato caraibico. Per poche settimane i riflettori del mondo si sono accesi su quella terra, e molti vip hanno promosso in prima persona l'idea del build back better, 'ricostruire meglio'. Ma cos'è successo in questi dieci anni? Nel libro si racconta di come i Caschi blu dell'Onu abbiano lavorato sull'isola, ma anche di come abbiano portato il colera e siano stati coinvolti in diversi scandali sessuali; di come l'Italia abbia inviato una costosissima portaerei e di come si siano persi due milioni di euro raccolti tramite una campagna sms. Ci volgeremo poi alla vicina Repubblica Dominicana, dove si trovano 200mila apolidi a causa della diaspora. Haiti è ancora in difficoltà, anche a causa di una comunità internazionale più interessata a perseguire i propri obiettivi strategici che a lottare contro la povertà. -
Prince. Il corpo del figlio
«Prince Ani Guibahi Laurent Barthélémy è un ragazzino, con un nome e una foto e una famiglia e una casa e un Paese e un'età. Non è vero che la sua storia è la storia di tutti: la sua storia è la sua unica storia, la sua storia è la sua storia unica. E, in mezzo a tutte le altre, è l'unica che qui possiamo raccontare. Che io devo raccontare. Anche per chi non la avrà mai, una storia propria, e non avrà mai un nome, un cognome, una foto.» Abidjan, Costa d'Avorio. Una mattina di gennaio, un ragazzino di quattordici anni esce di casa per andare a scuola, come ogni giorno. Quarantott'ore dopo, il suo corpo verrà ritrovato a Parigi, nel vano del carrello di atterraggio di un aereo. Senza vita. Quel ragazzo si chiamava Prince Ani Guibahi Laurent Barthélémy. In quei giorni anche Chiara Alessi si trova ad Abidjan, per un viaggio programmato tempo prima: pensa che sia importante raccontare questa storia e va a trovare Marius, il padre di Prince. Inizia un dialogo che diventa un libro. Un libro in cui si parla del dolore, della dignità, della battaglia di un padre per poter riconoscere il figlio, di un volo a Parigi per poterlo vedere e di un ritorno a casa per i funerali. Chiara e Marius raccontano quello che ogni giorno leggiamo sui giornali ma che non abbiamo ancora capito. Desideri, speranze, follie di un mondo guasto, ingiusto, diviso tra chi può tutto e chi quasi nulla. Come se fossimo umanità separate. Umanità che invece si possono incontrare, tra Abidjan, Parigi e Milano, e che condividono una storia e una parte di destino. -
Corpi estranei. Il razzismo rimosso che appiattisce le diversità
Il dibattito sul razzismo in Italia è spesso infantile, legato ad aggressioni ai danni di individui di diversa etnia, o ai casi mediatici che riguardano le persone migranti, per poi scemare subito dopo. I corpi delle persone nere sono quindi figure evanescenti, monopolio di qualcuno che li utilizza come scudo per non riflettere sulla società in cui vive, permeata da diversi livelli di discriminazione, contesti o metodi comunicativi problematici o razzisti. Avere ""l'amico nero"""", o la """"collega di lavoro nera"""", rende la persona che ne parla automaticamente immune da bias cognitivi e da stereotipi socioculturali che sono stati assorbiti dai cittadini italiani per anni. In questo libro, Oiza Queens Day Obasuyi ci porta alle radici del razzismo, decostruendolo, spiegando come agisce a diversi livelli e grazie a diverse sfumature. Oiza prende parola per raccontarci il punto di vista - sempre negato - della persona nera che vive in questo Paese."" -
Le parole dell'umanità
«Speranza», «amore», «ciao», «benvenuto!». E poi ancora «grazie», «aiutami», «pace», «provaci». «Unico», «bellezza», «perdonami», «sorridi», «luce». E così via. Ventitré parole da pronunciare ogni giorno, o in occasioni speciali, parole che vorremmo sentirci dire o che vorremo avere il coraggio di esprimere. Ventitré parole e espressioni tradotte in ventiquattro diverse lingue del mondo, accompagnate da illustrazioni fatte a mano e da una breve riflessione sul loro significato. Questo perché in ogni angolo del mondo siamo capaci di pronunciarle, ne comprendiamo il significato, nonostante le nostre differenze e lingue che possono sembrare dei muri. C'è una lingua che siamo o dovremmo essere tutti capaci di comprendere, quella del cuore, dell'umanità. Una lingua universale che ci aiuta a stare bene nel mondo, ad avvicinarci all'altro, a scoprirlo, a conoscerlo. Questo libro, destinato a grandi e piccini, è un memorandum delle parole dell'umanità, di quelle piccole espressioni che ci hanno insegnato quando eravamo bambini ma il cui valore, crescendo, abbiamo forse dimenticato. Piccole azioni da riscoprire, gesti che fanno stare bene noi e gli altri.