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Wittgenstein, l'estetica e le arti
Wittgenstein ha colto alcuni nodi della riflessione sull'esperienza estetica, sull'arte e sulla cultura e dai suoi scritti continuano a originarsi nuove ricerche. Il volume raccoglie i contributi di specialisti europei (fra cui H. J. Glock, S. Majetschak, J. Schulte, A. Voltolini e W. Vossenkuhl) e giovani ricercatori su questi temi. L'obiettivo è anzitutto quello di offrire un quadro della presenza dell'estetica nello sviluppo del pensiero di Wittgenstein e di presentare il suo punto di vista, o un punto di vista wittgensteiniano, su alcune arti (musica, letteratura e poesia, arti visive, architettura) o su specifiche questioni in materia artistica. Inoltre, il testo fornisce alcune chiavi interpretative per comprendere la relazione che Wittgenstein sembra istituire fra estetica e filosofia ed esplora la produttività del suo pensiero per la discussione di specifiche questioni teoriche relative ad arti particolari. -
L' educazione all'intercultura e alla sostenibilità. Le politiche dell'Unione Europea e dell'Unesco
Il volume ricostruisce alcune linee genealogiche della nozione pedagogica di intercultura che hanno reso sempre più sfuggente un concetto dal significato apparentemente condiviso benché ancora non sufficientemente indagato. Nei documenti del Consiglio d'Europa e dell'Unesco il discorso interculturale assume rilevanza sia come sapere teorico-operativo, sia come intreccio di logiche istituzionali e accademiche con il senso comune, configurandosi tanto come discorso critico, contro-egemonico e antirazzista aperto al métissage culturale e alle filosofie dell'incontro con l'altro, quanto come strumento di formazione e di difesa dell'identità e dell'appartenenza. Contro il rischio che la pedagogia interculturale si traduca in un repertorio astratto di buone prassi di convivenza diventando strumento di disciplinamento istituzionale e di educazione alla cittadinanza a supporto di logiche di inclusione/esclusione, il libro illustra un nuovo percorso educativo-formativo fondato sul binomio intercultura-sostenibilità. Un percorso che individua nel dialogo con gli studi post-coloniali, con le scienze sociali e con le prospettive comparative ed etnografiche la strada maestra attraverso cui ripensare i profili identitari, le relazioni interculturali e gli approcci ecologici nel terzo millennio, valorizzando le dimensioni contestuali, politiche e socio-antropologiche dell'azione pedagogica. -
La comunicazione nella società globale. Le parole chiave
Il volume si inserisce nel dibattito sul significato della società globale, nella prospettiva di una teoria della comunicazione che permetta di analizzare la globalizzazione, le strutture socioculturali che la determinano e le narrazioni dei suoi significati. Ha la forma di un glossario, costituito da voci intese come parole chiave: nell'insieme, queste voci consentono di comprendere i significati della comunicazione nella società globale, della cultura europea che ha promosso il processo di globalizzazione, delle caratteristiche di questo processo, dei tentativi di governarlo e dare forma a una società mondiale stabile, e infine delle prospettive future ipotizzabili a partire dal fallimento di questi tentativi. -
Filosofie della comunicazione. Tra semiotica, linguistica e scienze sociali
La comunicazione si presta alle più diverse declinazioni disciplinari, dalla psicologia, alla semiotica, alla sociologia. Meno battuta è la strada che questo libro si propone di percorrere: la comunicazione come oggetto di analisi della filosofia, in rapporto ai processi del pensiero, alle mosse cognitive che entrano nelle relazioni personali e sociali, alle grandi correnti filosofico-scientifiche della contemporaneità. -
I cristianesimi perduti. Apocrifi, sette ed eretici nella battaglia per le sacre scritture
In questo libro Ehrman offre un quadro interessante delle prime forme di cristianesimo e mostra come alla fine esse vennero soppresse, riformate o dimenticate. Tutti questi gruppi sostenevano di seguire gli insegnamenti di Gesù e dei suoi apostoli e tutti si fondavano su scritti che convalidavano le loro affermazioni, libri attribuiti ai seguaci stessi di Gesù. L'indagine archeologica moderna ha recuperato un certo numero di testi-chiave e queste scoperte spettacolari, come mostra Ehrman, rivelano una grande diversità religiosa. L'autore prende in esame varie ""Scritture perdute"""", nonché le fedi di sette come gli Ebioniti giudeo-cristiani, i Marcioniti anti-ebraici e vari gruppi gnostici."" -
Archeologia dell'antico Egitto
Tutankhamon, le piramidi, la Valle dei re... poche civiltà hanno suscitato e continuano a suscitare un interesse maggiore dell'antico Egitto presso il largo pubblico. Il libro di Kathryn Bard è un volume introduttivo all'archeologia egizia, guida il lettore dal passato preistorico attraverso le dinastie faraoniche fino al periodo greco-romano e fornisce uno sguardo d'insieme sulla cultura dell'antico Egitto, sui suoi monumenti e sulla sua civiltà. -
Alle origini del Corano
Prima di essere un libro, il Corano è stato un insieme di messaggi trasmessi da Muhammad. Ma come sono divenuti un libro? A questa domanda, oggi viene normalmente data una risposta semplice: sotto il califfo 'Uthmân (r. 644656), raccogliendo tutti questi messaggi, è stato composto un libro che ha acquisito lo statuto di Rivelazione. Eppure, gli storiografi musulmani dei primi secoli suggeriscono che la redazione del testo coranico conobbe una storia ben più complessa, che si concluse solo nel X secolo. In questo libro Alfred-Louis de Prémare affronta le origini del Corano alla luce dei metodi propri all'attuale ricerca sulla letteratura religiosa. -
Kierkegaard
"Che cos'è la gioia? Che cos'è essere gioiosi? È essere in verità presenti a sé stessi. Ma l'essere in verità presenti a sé stessi è questo 'oggi', è essere oggi, essere in verità oggi. Quanto più è vero che sei oggi, quanto più sei completamente presente a te stesso nell'essere oggi, tanto più il giorno dell'infelicità, il domani, non esiste per te. La gioia è il tempo presente con tutta l'enfasi su: il tempo presente.""""" -
Che cos'è il tempo? Einstein, Gödel e l'esperienza comune
Nella nostra esperienza il presente è l'istante che separa ciò che non esiste più da ciò che non esiste ancora e il suo continuo movimento scandisce il passaggio irreversibile del tempo. Secondo Einstein e Gödel, tuttavia, le due teorie della relatività riducono il presente a un'illusione, e a parere di Boltzmann e molti altri fisici la differenza tra passato e futuro non può essere colta dalle leggi naturali. Come spiegare allora la nostra esperienza del tempo? -
Fichte
"Il fondamento vero e proprio della distinzione sta qui: si crede in qualcosa di veramente primo e originale nell'uomo stesso, nella libertà, nella migliorabilità infinita, nell'eterno progredire della nostra specie; oppure, se non si crede a nulla di tutto ciò, anzi erroneamente si ritiene d'intendere e di capire che è vero il contrario di tutto questo."""" (Johann Gottlieb Fichte)" -
Il disturbo post-traumatico da stress
Catastrofi naturali, incidenti, lutti, violenze fisiche, abusi sessuali sono esempi di eventi traumatici che mettono a dura prova la capacità soggettiva di gestione e di resilienza, soprattutto quando a essere a rischio è l'incolumità psicofisica della vittima. Ma perché, di fronte a un evento oggettivamente stressante, alcuni sviluppano una sindrome post-traumatica e altri no? Da cosa dipende l'eventuale ""vulnerabilità""""? Il volume raccoglie riflessioni teoriche e dati di ricerca sul disturbo posttraumatico da stress secondo un approccio evolutivorelazionale."" -
Che cos'è l'intertestualità
Che cosa si intende esattamente con il termine ""intertestualità"""", da tempo al centro del dibattito degli studi di teoria della letteratura e delle letterature comparate? Come avviene il richiamo da un testo all'altro? Perché e in che modo gli autori si citano, più o meno esplicitamente? Può da una singola opera nascere un genere letterario? Attraverso una serie di esemplificazioni testuali, il libro chiarisce tale concetto e alcuni dei suoi principali sviluppi e delle sue elaborazioni teoriche."" -
Pregiudizi e stereotipi
Stereotipi e pregiudizi sono due fenomeni ampiamente diffusi e persistenti nelle relazioni sociali. Il libro affronta questi temi in un'ottica psicosociale, offrendo non solo una diagnosi dei problemi, ma anche alcuni possibili strumenti di cambiamento. Particolare attenzione è data all'analisi delle nuove forme di pregiudizio e razzismo, alle strategie per contrastarli e al legame che intercorre fra discorso e pregiudizio. -
Teatro. Ediz. critica
Ciò che distingue la ""Mandragola"""" dalla """"Clizia"""" è l'esito opposto cui conducono presupposti affini: due intrecci amorosi, uno dominato da ritmo incalzante e avvincenti rapporti di forza emblematici dell'intensa attività diplomatica; l'altro, svolto con cadenza molto più pacata, rappresentazione di una tetra esistenza borghese e della propria sconfitta politica, teatralizzata post res perditas nella disfatta erotica di un settantenne. Questa edizione evidenzia come, pur assoggettati alle regole classiche del comico e alla propria essenza fondamentalmente teatrale, i personaggi di entrambe le commedie si approprino di esempi e postulati ricorrenti nell'opera omnia e di espressioni rintracciabili nei verbali di consulte, nella fraseologia dei testi di legazioni, nella prosa epistolare o ancora nei modelli letterari cari a Machiavelli."" -
Cronica
Racconto intenso e parziale della storia di Firenze dal 1280 al 1312 (dalla pace del cardinal Latino alla battaglia di Campaldino, dagli Ordinamenti di Giustizia alla lotta tra Bianchi e Neri, dalla morte di Corso Donati alla ""discesa"""" di Enrico VII), la Cronica di Dino Compagni è testimonianza diretta e insostituibile delle passioni e degli ideali di un """"popolano"""" fiorentino dell'età di Dante, memorabile per potenza evocativa e capacità di dipingere con pochi tratti il carattere dei personaggi. Il commento, storico e stilistico, cerca di chiarire al lettore moderno il contesto ideologico e letterario di un'opera intrisa di umanità, linguisticamente originale e retoricamente elaborata, fin dall'Ottocento considerata tra le più rappresentative della civiltà comunale italiana. Introduzione e commento di Davide Cappi."" -
Ricordi
Francesco Guicciardini inventa con i ""Ricordi"""" un genere nuovo: il libro di aforismi. Espressione di un'intelligenza acuta, di una smaliziata esperienza degli uomini e delle cose, i 221 """"ricordi"""" guicciardiniani affrontano, sintetizzandoli in poche righe, gli argomenti più vari: questioni di storia e di politica si alternano con riflessioni talora amare, talora vivacemente ironiche, sui comportamenti umani, sottoposti al sarcasmo tagliente di chi ne vede i limiti, fatti di vanità, illusioni e autoinganni. Non mancano riflessioni di respiro filosofico-esistenziale, in cui i destini degli individui e delle società sono guardati con occhio disincantato e dolente. L'architettura del """"ricordo"""" si regge su perfette simmetrie e su uno stile concentrato frutto di un lungo lavoro di elaborazione che rivela le qualità di uno scrittore tra i più limpidi del Rinascimento."" -
Professionalità e servizi per l'infanzia
Un tema molto dibattuto negli anni recenti è quello della professionalità delle educatrici di nido e delle insegnanti di scuola dell'infanzia. E ciò in virtù dei mutamenti avvenuti nei curricoli formativi di numerosi paesi europei ed extraeuropei, soprattutto nell'educazione superiore - universitaria e non delle operatrici. Il volume presenta riflessioni pedagogiche e didattiche che considerano in maniera estesa il concetto di formazione. La prospettiva adottata dalle autrici è in buona parte inedita, soprattutto rispetto all'analisi del punto di vista delle stesse educatrici e insegnanti riguardo alla loro storia lavorativa. Le modalità con cui si sviluppa e si articola la loro professionalità vengono analizzate attraverso i ricordi e i racconti delle protagoniste, ripercorrendo le tappe dell'elaborazione quotidiana di percorsi, processi, interazioni didattiche. -
Voci della memoria. L'uso delle fonti orali nella ricerca storica
Il volume offre un'introduzione teorica, storica e metodologica alle fonti orali, discutendo le principali questioni legate al loro uso nella ricerca storica, ripercorrendo l'evoluzione del rapporto tra storici e testimonianze orali, illustrando gli aspetti relativi alla costruzione, trascrizione, interpretazione, conservazione e pubblicazione delle interviste, e presentando una rassegna tematica degli studi basati su tali fonti. -
Cantigas. Testo spagnolo a fronte. Ediz. critica
Osoiro Anes, trovatore di origine galega, è stato fino ad oggi identificato con un canonico della cattedrale di Santiago de Compostela, vissuto nel secondo quarto del XIII secolo; recenti studi, tuttavia, permettono di retrodatare l'attività del trobador agli ultimi anni del XII secolo, rendendolo di fatto uno dei più antichi poeti della scuola lirica galego-portoghese di cui i canzonieri medievali ci abbiano trasmesso l'opterà poetica. Cultore della cantiga de amor, il genere lirico che più d'ogni altro è debitore al grande modello occitano, Osoiro compendia mirabilmente nella sua pur breve opera il processo di acquisizione e rielaborazione peninsulare della poesia trobadorica provenzale. Gli evidenti influssi dell'arte di poeti come Peire Vidal o Bernart de Ventadorn si mescolano con il nascente gusto galego-portoghese, che predilige il lato oscuro della relazione amorosa fra il trovatore e la senhor, senza rinunciare al tipico ""paradosso amoroso"""" che sta alla base della stessa ideologia della fin'amor elaborata dai poeti occitani. Il volume propone l'edizione critica integrale delle cantigas di Osoiro, aperta da un'ampia introduzione e corredata di traduzione, note ai versi, rimario e glossario."" -
Senso di giustizia e benessere in adolescenza. Prospettive di psicologia sociale
Come viene percepita la giustizia? Quali fattori, di natura oggettiva e soggettiva, influenzano tale percezione? Quali rapporti intercorrono tra senso di giustizia e benessere in adolescenza? Tali temi sono affrontati nell'ottica degli adolescenti, considerati tra i principali protagonisti dei processi in atto e soggetti di diritto, sia pure ancora immersi in un percorso evolutivo che sposta sempre più in avanti i tempi di acquisizione di una piena autonomia dal mondo degli adulti. Nella prospettiva della psicologia sociale e di comunità, adottata in questo volume, il loro coinvolgimento attivo nei percorsi formativi tesi a sviluppare competenze nella gestione dei conflitti e una visione democratica della vita sociale è indispensabile per realizzare relazioni più soddisfacenti e un maggiore benessere psicosociale. I conflitti che si determinano nei nuclei familiari, nelle classi scolastiche e nei gruppi adolescenziali sono letti come attraversati da diverse visioni della giustizia, dei ruoli e delle responsabilità, dei diritti e dei doveri. Nel loro continuo confrontarsi e scontrarsi tali visioni influenzano comportamenti e prestazioni, contribuiscono a promuovere il benessere o il malessere degli adolescenti e possono concorrere a modificare la vita dei gruppi e delle comunità di appartenenza.