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Chi è Giorgio? Conosci tuo figlio? I mille volti di Giorgio attraverso le risposte degli adolescenti
Qual è la corretta relazione tra genitori e figli? Esiste un comportamento ideale che un genitore deve avere con il proprio figlio? L'autorità paterna quanto influisce sui giovani d'oggi? L'adolescente crede nel matrimonio? E cosa pensa della separazione? Cosa fa per occupare il proprio tempo? A queste domande sono gli adolescenti a rispondere tracciando un quadro chiaro della realtà che viene fotografata secondo le linee guida di Erich Fromm. Questo libro scaturisce da uno studio approfondito sui modi di pensare e di agire dei ragazzi in età adolescenziale. Vengono affrontate diverse problematiche legate a questa delicata fase della vita dell'adolescente, il quale, nel libro, viene identificato simbolicamente con il nome di Giorgio. -
Divergenze parallele. Comunismo e anticomunismo alle origini del linguaggio politico dell'Italia repubblicana
Col ritorno dell'Italia al libero confronto democratico nel secondo dopoguerra, il conflitto tra comunismo e anticomunismo si è imposto come il deavage principale per il consolidamento delle identità collettive e di abitudini politiche destinate, in alcuni casi, a durare fino a oggi. A fronte della ricca tradizione di studi sul PCI, però, sono stati finora scarsi i tentativi di elaborare un quadro d'insieme di tale confronto e dei suoi effetti sull'universo anticomunista. Illustrando i processi di formazione e i canali di circolazione dei principali elementi del linguaggio politico italiano negli anni cruciali per la formazione dell'arena politica repubblicana, il volume prende in considerazione alcuni importanti aspetti della storia politica italiana attraverso una fruttuosa prospettiva di analisi. -
Per antichi sentieri
Uno tra i pochissimi resoconti di viaggio nelle calabrie fatto da un italiano a ridosso del catastrofico terremoto del 1783 e perciò di rilevante importanza poiché fotografa lo statu quo immediatamente prima del sisma. Viaggio durato una ventina di giorni, sufficiente per farsi un'idea abbastanza precisa dello stato dei calabresi, della calabria e delle istituzioni che la governano. Il ""viaggiatore filosofo"""", avendo come obiettivo quello di cercare di comprendere la complessità della società umana, esce dalla tradizionale superficialità di analisi che talvolta accompagna i resoconti di molti scrittori del grand tour. Il tratto distintivo che accompagna costantemente Pilati in quella che potremmo definire """"scorreria sociologica"""" è un forte anticlericalismo specie nei confronti del clero secolare del quale non manca mai di evidenziare il parassitismo, l'estrema invadenza, i guasti prodotti nella popolazione in termini di diffusione di superstizione e ignoranza."" -
Atti della quinta «Lezione Mario Arcelli»
Questa collana di contributi ha l'obiettivo di rendere pubblici gli atti degli interventi che, nelle intenzioni, verranno proposti ogni anno nella giornata di studi intitolata alla memoria di Mario Arcelli. Le lezioni si tengono annualmente a Piacenza, presso il CeSPEM Mario Arcelli, centro studi dell'Università Cattolica - sede di Piacenza - e presso la Biblioteca Comunale ""Passerini-Landi"""". Lo scopo di questa iniziativa è quello di ricordare la figura di Mario Arcelli, economista di lontane origini piacentine, con una testimonianza di approfondimento scientifico che consenta di valorizzare al meglio la raccolta di volumi economici da lui lasciata alla città di Piacenza e depositata presso la Biblioteca Comunale """"Passerini-Landi"""", e di rendere possibile una maggiore divulgazione degli studi che verranno presentati annualmente. La quinta lezione Mario Arcelli si è tenuta il 6 marzo 2009 presso la sede di Piacenza dell'Università Cattolica."" -
Il mito della democrazia sociale. Giovanni Gronchi e la cultura politica dei cattolici italiani (1902-1955)
L'autore illustra il percorso politico di Giovanni Gronchi, intellettuale cattolico, sindacalista, esponente di spicco prima del Partito popolare di don Sturzo e poi della Democrazia cristiana. Finora poco studiato, Gronchi è figura di raccordo tra le istanze sociali cattoliche e la dialettica democratica repubblicana, tanto da essere eletto presidente della Repubblica da un vasto fronte di centro-sinistra. Indagare, al di là delle contingenze parlamentari, le ragioni della convergenza sul suo nome di quell'ampio schieramento politico a metà degli anni Cinquanta, significa ripensare la natura dei programmi sociali di movimenti e partiti usciti dalla Resistenza e confluiti nella Costituente, e in particolare riflettere sulle componenti sodali-corporative di un comune atteggiamento democratico. Affiancando al taglio politologico l'impiego di fonti storico-documentarie, l'autore opera una disamina della collocazione del pensiero sociale cattolico nel contesto dei dibattiti e delle esperienze di intervento sociale maturati tra gli anni Trenta e Cinquanta, seguendo lo strutturarsi del percorso di un ""mito politico"""" che avrebbe portato Gronchi alla presidenza della Repubblica italiana."" -
L' angelologia leibniziana
L'angelologia leibniziana è una disamina di tutta la filosofia di Leibniz alla luce della problematica presenza di figure come angeli, genii e dèmoni. Il libro si divide in tre parti. Nella prima viene presentata una casistica molto ampia e articolata di esempi testuali tratti dall'intera produzione leibniziana, dagli esordi delle prime pubblicazioni accademiche fino agli ultimi scritti. Nella seconda parte si analizzano i punti più problematici di questa casistica con l'intento finale di dare ordine sistematico a tutte le considerazioni del filosofo su questi temi di confine. Per valutare adeguatamente la figura soprannaturale dell'angelo, la seconda parte è preceduta da un breve ""intermezzo dottrinale"""" dove si offre un quadro scritturistico essenziale. Nella terza parte infine viene saggiato il peso effettivo di alcune dottrine angelologiche nella formazione del sistema leibniziano: l'idea della species infima, le dottrine sulla collocazione spaziale degli angeli e soprattutto, vero filo conduttore, la dottrina della corporeità sui generis."" -
Famiglia oggi e prospettive interculturali
Il volume affronta il tema della famiglia a partire dal valore che essa rappresenta, a tutt'oggi, per la persona e per la società, nonostante il problematico contesto prodotto dalla globalizzazione: individualismo, smarrimento dei riferimenti etici, delle relazioni, della ricerca del bene comune. Certamente non si può negare l'odierna ""crisi"""" del legame familiare; tuttavia, i cinque capitoli in cui la presente opera si articola discutono, sulla base di numerosi studi e ricerche, le ragioni per cui non si ritiene di doversi schierare con quel filone di pensiero che insiste sulla crescente svalorizzazione pubblica della famiglia. Invece, il volume approfondisce e si interroga sui punti di forza (cura, amore, fiducia, sostegno) che, pur nel modificarsi delle """"forme familiari"""", continuano a legittimare le relazioni familiari e l'educazione ricevuta dai genitori, ritenendole fondanti sia per la crescita della persona e per la solidarietà sociale, sia per far fronte all'allentarsi del rapporto che tiene insieme il nucleo familiare. Con questo orizzonte di senso e attraverso la """"lettura"""" incrociata dei primi quattro capitoli con il quinto, si indagano anche i processi che potranno svilupparsi dalle contaminazioni fra il nostro modo di intendere la bussola familiare e l'incontro con la diversità culturale. L'introduzione al volume e la premessa di ciascun capitolo forniscono le linee guida per tale lettura."" -
La forma plurale. Cantiere critico
"Non ho mai amato la pluralità, ma ho sempre cercato il plurale, l'unità delle differenze, l'unità dei percorsi impossibili, il dialogo e l'ascolto delle diversità, lo spiazzamento degli orizzonti capovolti. Svelare la forma plurale della contemporaneità, la sua bellezza, la sua complessità, significa rivelare la potenza spirituale e umana che affonda nelle articolazioni delle identità, proiezione di un pensiero critico orientato a riaffermare l'utopia come valore fondante di una società"""". Così Fernando Miglietta svela in questo libro come ha scoperto """"la forma plurale"""" della contemporaneità, il percorso di una nuova idea di futuro, la sua bellezza come entità e immagine emblematica di una cultura. Un inedito orizzonte della """"trasversalità"""" e dell'articolazione multipla come """"arte del costruire"""" e luogo di incontro, teorico e creativo, della pluralità dei linguaggi e delle culture che agitano oggi la contemporaneità e la globalità. E lo fa attraverso la rilettura del suo Cantiere critico: da Alessandro Mendini a Franco Purini, Paolo Portoghesi, Gillo Dorfles, Pierre Restany, Bruno Munari, Giulio Carlo Argan, Bruno Zevi, Arnaldo Bruschi, Enrico Crispolti, Renato Barilli, Achille Perilli, Nato Frascà, Eugenio Carmi, Luca M. Patella, Jean Marc Lamunière, a tanti altri, vecchi e nuovi illuminati compagni di viaggio, testimoni di un'affascinante avventura intellettuale e artistica di un singolare protagonista della cultura italiana." -
Culture politiche e dimensione del femminile nell'Italia del '900
I saggi raccolti analizzano le diverse facce di uno stesso interrogativo che percorre tutta la storia del rapporto tra la realtà femminile e la politica: per le donne vale il principio generale della democrazia rappresentativa ""una testa un voto"""" oppure il principio della rappresentanza delle donne come gruppo separato? Per tentare un bilancio delle ricerche intorno a questo nodo si è partite dalla peculiare complessità che il rapporto tra rappresentazione e rappresentanza presenta negli ambiti del femminile. Il volume si interroga pertanto sulle culture politiche, nell'attuale fase di compiuto superamento del tradizionale primato della forma-partito e affida l'impegno analitico a una nuova leva di storiche e storici che non provengono dai gender studies. Ne è emerso uno spaccato nuovo nei temi e nella metodologia, che ha inserito la storia delle donne nel pieno della storia politica del XX secolo."" -
In veste devota. Le confraternite di Malta in età moderna
La storia delle confraternite maltesi in età moderna viene vista, in questo libro, come un processo di lunga durata, che traccia una linea interpretativa dalle medievali corporazioni alle contemporanee trade unions. Due dimensioni storia politica e storia sociale - fin qui utilizzate separatamente dalla storiografia, sono costrette a ""collaborare""""; comincia un'altra impresa. Guardando """"dal basso"""", dal contesto territoriale, dalle azioni sociali, dai gruppi di mestiere e dalle confraternite, ci si spinge fino a un punto di vista privilegiato per capire i processi """"alti"""". La ricerca si cala in fonti primarie, in materiali indagati per la prima volta nei diversi archivi maltesi; se ne ha una """"descrizione densa"""". Si rivelano le tipologie associative, le pratiche religiose, la fittissima trama confraternale e la vita pubblica, complicata dalla """"sovrapposizione di autorità"""" - l'inquisitore, il vescovo e il clero locale, il Gran Maestro dell'Ordine - che definisce il contesto entro cui si muovono le """"fratellanzi"""" maltesi. Si apre un profondo spaccato di storia sociale; a livello collettivo le confraternite attivano forti processi di identificazione e di compenetrazione nella vicenda politica. In molti casi esse sono dei veri centri di potere, oltre a essere le prime forme associative in cui si sperimenta una sorta di """"democrazia di base""""."" -
Bioetica senza dogmi
Un orizzonte popolato dai nostri progetti di vita, dalle nostre utopie, ma anche dalle nostre anticipazioni della felicità: molte sono le figure che caratterizzano l'ideale di una ""fioritura"""", di un'esistenza realizzata in tutte le capacità che un essere umano considera degne di attuazione. L'idea di una """"buona vita"""", di antica ascendenza aristotelica, ma oggi riproposta dall'approccio delle capacità in una prospettiva liberale, ci aiuta a comprendere ciò che ci accomuna tutti ma, insieme, ci fa prendere coscienza del carattere irriducibilmente personale delle scelte che ognuno è chiamato a compiere. Se la categoria di capacità appartiene, per la sua apertura universalistica, a ogni cultura e rinvia, in senso forte, a un'identità di specie, è in grado di salvaguardare nel contempo il valore delle differenze linguistiche, religiose, culturali, giuridiche - in un mondo globalizzato. """"Prendere sul serio le differenze"""" - a partire da quelle di genere - consente di aprire nuovi percorsi nella bioetica, di ripensare il rapporto tra i """"diritti"""" e la """"cura"""", di guardare al nostro prossimo oltre la prossimità spaziale, temporale e di specie. L'estensione delle richieste della giustizia al di là delle frontiere geografiche, delle barriere tra le generazioni e verso gli animali non umani asseconda una spinta etica intrinseca allo stesso umanesimo e configura il nuovo scenario aperto all'esercizio della nostra ragion pratica."" -
Il federalismo fiscale
Il federalismo fiscale, secondo il Ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, è la madre di tutte le riforme. Cos'è esattamente e quali sono le conseguenze della sua adozione in Italia? Questo libro si propone di dare alcuni strumenti per rispondere a queste domande. E lo fa attraverso un percorso inusuale, partendo dall'esperienza di altri paesi che prima di noi hanno introdotto il federalismo fiscale. Dopo un'efficace ricognizione dei principali modelli di federalismo fiscale in Europa e oltreoceano, il volume chiarisce quale modello ha adottato il Parlamento italiano delineando, per quanto possibile, gli effetti su servizi essenziali come sanità, assistenza e istruzione e sul carico fiscale dei contribuenti. -
Diritti umani e libertà religiosa
Il diritto alla libertà religiosa emerge come centrale nel sistema dei diritti umani, ma il suo mancato rispetto cresce. Rapporti recenti sostengono che sono più di 60 i Paesi in cui il diritto alla libertà religiosa è negato o fortemente limitato: la sua tutela è in basso nell'agenda di molti Stati, mentre quelli occidentali pospongono la sua difesa a più immediati interessi economici. Questa situazione configura un'emergenza mondiale analoga ad eventi che colpiscono maggiormente l'opinione pubblica: disastro finanziario, crisi ecologica, corsa agli armamenti. I saggi di questo libro fanno interagire il discorso storico e giuridico con quello geopolitico e culturale, aprendo interessanti squarci teologici sul tema. Numerosi e rappresentativi sono i contesti analizzati: europei orientali e occidentali, il contesto russo con la sua peculiarità, quelli islamici, asiatici e cinesi. -
Raymond Aron e il gollismo (1940-1969)
Raymond Aron (1905-1983) è stato uno dei principali intellettuali francesi del XX secolo e una figura centrale del liberalismo europeo. Nella Francia del secondo dopoguerra, questo epigono della scuola filo-inglese fu osservatore e partecipante della vita politica, e allo stesso tempo si trovò politicamente ""orfano"""". Attraverso i suoi scritti e i suoi """"engagement"""", è possibile analizzare il dialogo che il liberalismo ha intessuto con il gollismo sul piano politico, ma anche le divergenze e i contrasti con la visione della democrazia e delle relazioni internazionali di Charles de Gaulle. Questo percorso attraversa diverse fasi - dalla seconda guerra mondiale al periodo costituente, dalla IV alla V Repubblica, fino all'uscita di scena del Generale - attraverso le quali è possibile ricostruire il farsi del pensiero politico aroniano a contatto con la storia francese ed occidentale."" -
Il ministro e le sue mogli. Francesco Crispi tra magistrati, domande della stampa, impunità
Francesco Crispi sposa Rosalie Montmasson a Malta nel 1854. Lei lo sostiene, è intraprendente, decisa, coraggiosa, unica donna fra i Mille di Garibaldi. I due vivono insieme per oltre venticinque anni. L'unità d'Italia cambia la loro vita, Francesco diventa deputato e con Rosalie al seguito si sposta nelle diverse capitali del Regno: Torino, Firenze, Roma. Il tempo passa e lei sfiorisce. Il rapporto tra i due si fa burrascoso. Lui è sempre più distante e sostiene che le loro nozze non hanno mai avuto validità. Nel 1878 si unisce a Lina Barbagallo con un matrimonio celebrato in casa perché nessuno sapesse niente. Nonostante gli sforzi, però, la notizia trapela e la stampa lo accusa di bigamia ponendogli alcune domande sulla sua moralità e sull'uso pubblico del suo potere. Ben sei domande dalle colonne de ""Il Piccolo"""", il quotidiano più accanito. I giornali rivendicano il diritto di intervenire sulla questione sottolineandone la valenza pubblica. Crispi replica che sono fatti privati e a quelle sei domande non risponde. Perde però la fiducia del re ed è costretto a dimettersi da ministro. La magistratura apre un'inchiesta che si conclude con un giudizio a suo favore. Un """"processo breve"""", anzi brevissimo. Crispi è ancora forte, nonostante le dimissioni, e la magistratura, piegata alle esigenze politiche, è sensibile al potere dominante."" -
Sud a perdere? Rimorsi, rimpianti e premonizioni
L'Italia e il Sud sono troppo fermi e i pochi cambiamenti avvenuti, spesso hanno peggiorato e non migliorato la situazione. Ci sono colpe del Sud verso se stesso, che sta scontando tutto il Paese, ma c'è anche una colpa del governo: l'incapacità di trasformare il Sud. Una colpa che è l'altra faccia dell'utilizzazione elettorale del bacino demografico che esso rappresenta: un comportamento condiviso dal centrosinistra come dal centrodestra. I temi trattati in questo volume non sono un'agenda ma una provocazione per riattivare la conversazione pubblica e vogliono proporre tre esercizi di politica economica: una sfida con la finanza e la globalizzazione per favorire la crescita; una politica economica condivisa tra il triangolo industriale e il Mezzogiorno; un'integrazione tra Torino e Napoli, due ex capitali, che potrebbero essere i poli di un nuovo meccanismo di sviluppo alternativo a quello degli anni Cinquanta, quando la Cassa promuoveva l'industrializzazione del Mezzogiorno e gli emigranti partivano per il Nord. -
Romeni. La minoranza decisiva per l'Italia di domani
I romeni: quanti sono, chi sono, da dove vengono, come e dove vivono e lavorano, cosa pensano di se stessi e degli italiani, quali sono le loro simpatie politiche, quali preoccupazioni e speranze nutrono per sé e per i propri figli. Attraverso una serie di interviste e l'attenta ricognizione della cronaca (non solo di quella nera) emerge la realtà di un popolo di quasi un milione di persone, con le sue ansie e le sue passioni: un popolo che qualcuno vorrebbe rappresentare sotto l'etichetta di ""delinquenti naturali"""", ma che rifiuta con sdegno tale definizione, considerandola un insulto. Parlano in prima persona le ragazze e i ragazzi, i giornalisti corrispondenti di Bucarest a Roma, il vescovo greco-ortodosso e il suo clero, gli imprenditori a capo delle 27.000 aziende romene in Italia, i musicisti, gli operai, i lavoratori dell'agricoltura, le colf e le badanti. È un'umanità ricca di cultura, orgogliosa della sua identità e animata da una volontà di riscatto che si traduce nella richiesta di una sempre maggiore integrazione. La porzione più consistente dell'immigrazione straniera in Italia e la più numerosa componente di quella comunitaria (anche se troppo spesso trattata come se non lo fosse)."" -
Il «dissenso» nella sinistra extraparlamentare italiana dal 1968 al 1977
La stagione dei movimenti contestativi che vanno dal 1968 al 1977, per- quanto oggetto di fiumi d'inchiostro che hanno cercato nel tempo di scandagliarne tutte le implicazioni possibili e immaginabili, continua ad essere una parentesi storica largamente indecifrata. Oggi più che mai. E questo per un motivo semplice: perché molti di coloro che, in quegli anni, erano a capo delle maggiori organizzazioni politiche della cosiddetta ""nuova sinistra"""", si trovano ora mutatis mutandis a ricoprire posizioni di primo piano nello spettacolare integrato. Ragione per cui, nel valutare quel decennio che ha segnato in modo indelebile la storia contemporanea, si è sempre oscillato tra due polarità contrapposte: il mito o la caricatura. Con questo lavoro, che costituisce il primo tentativo condotto fino a oggi di accostarsi in maniera diretta e sistematica a tutta la pubblicistica del periodo utilizzando come filo conduttore il """"dissenso"""" e la posizione ideologica dei vari gruppi, disponiamo finalmente di uno strumento che ci fa uscire da questa doppia trappola mentale restituendoci intatti i veri termini del problema."" -
Cultura della legalità. Come lo Stato sta combattendo la 'ndrangheta
Le istituzioni e l'educazione sono ""armi"""" imprescindibili nella lotta alla criminalità organizzata, fenomeno col quale le democrazie del XXI secolo dovranno duramente scontrarsi. Il secondo volume della collana del Centro Studi sull'Intelligence dell'Università della Calabria analizza, nel dettaglio, la 'ndrangheta, proponendo norme e strumenti innovativi per un contrasto finalmente efficace. Per la prima volta nell'accademia italiana è stato esaminato il fenomeno da diverse prospettive, mettendo a confronto le riflessioni di studiosi di criminalità e delle scienze dell'educazione con le testimonianze di operatori delle forze dell'ordine e delle magistrature che si trovano in prima linea. In un quadro scientificamente supportato sono state elaborate vere e proprie strategie legislative, culturali ed educative per un contrasto senza quartiere alla 'ndrangheta che parte dalla Calabria, ma si è ramificata in tutto il mondo, condizionando l'economia e la democrazia. Nei contributi plurali contenuti, si trovano motivazioni e idee per una resistenza civile, dimostrando che la criminalità si può e si deve combattere a cominciare dalle aule universitarie."" -
Definire l'amministrazione
Si può definire, e quindi etimologicamente delimitare, il concetto tentacolare di amministrazione? Quanto questo concetto è interamente circoscrivibile alla cura di interessi collettivi e all'esercizio di tale funzione? Come si e evoluto durante le varie fasi della storia d'Italia e quali sono stati i rapporti con gli altri poteri? A questi ed altri interrogativi risponde l'autore proponendo un percorso agile nella struttura ma denso di richiami e di rimandi ai classici del diritto. Percepita, infatti, dall'opinione pubblica come perennemente in bilico tra il pericolo di sclerotizzarsi in burocrazia e quello di evaporare al cospetto degli altri poteri, l'amministrazione deve la capacità di sopravvivenza alla propria natura sfuggente, che la lascia descrivere ma non definire, perché la sua essenza stessa coincide con la sua descrizione.