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Scritti in memoria di Fulvio Fenucci
Gli ""Scritti in memoria del Prof. Fulvio Fenucci"""" contengono i contributi offerti dai colleghi e dagli allievi per ricordare la figura dello studioso prematuramente scomparso. L'opera si articola in due volumi: il primo presenta gli interventi dei maggiori cultori del diritto pubblico e costituzionale, mentre il secondo comprende i saggi svolti dai colleghi dell'Università di Salerno."" -
Il pluralismo religioso tra politica, diritto e società
La mappa socio-religiosa dell'Europa è ridisegnata dall'insediamento di nuovi luoghi di culto che non facevano parte del paesaggio antropizzato nel corso dei secoli, allo stesso modo e su un altro piano la pluralità di sistemi di credenza e pratica religiosa costringe gli ordinamenti di uno Stato a misurarsi con nuove domande di senso che persone di fedi diverse pongono nella vita quotidiana. L'inedito pluralismo religioso ed etico costituisce un nuovo terreno di scontro e di confronto. Il libro raccoglie una serie di contributi, presentati in occasione del Convegno, tenutosi a Roma nel settembre 2008 e organizzato da quattro sezioni dell'Associazione Italiana di Sociologia (rispettivamente, di Teorie Sociologiche, Religione, Diritto e Politica). Un segno evidente dell'interesse che discipline diverse mostrano nei confronti del ruolo che la religione gioca nelle società contemporanee a livello giuridico, politico e di funzionamento dei macro-sistemi sociali. I contributi del Convegno, rielaborati e trasformati in saggi, coprono le principali problematiche di cui sopra: dalla sfida del pluralismo religioso a livello europeo (Cappello, Rosati, Rusconi, Willaime) alle complesse e conflittuali relazioni che esso crea nell'ambito giuridico e politico (Andrini, Costabile, Cotesta, Febbrajo, Olgiati), dalla questione delle laicità in un'epoca di pluralismo (Balbo, Prodi, Segatori) all'analisi delle controversie che sorgono attorno ai nuovi temi di confine sollevati dalla bioetica. -
L' uomo comunitario nella società globalizzata
Singolari soggetti si stagliano all'orizzonte della società globalizzata: gli uomini comunitari. Essi si ritengono radicati in una collettività; esprimono un forte senso di appartenenza; coltivano la ricerca del bene comune. Una giusta dose di comunitarismo è certamente benefica, ma alcuni problemi sorgono nel momento in cui diviene eccessivo il rafforzamento dei valori comunitari e si afferma una rapida proliferazione degli ""uomini comunitari"""". Tracciare confini fra sé e gli estranei, apprezzare solo gli stili di vita vicini ai propri, la tentazione di compiere atti di misconoscimento costituiscono elementi caratterizzanti le relazioni dell'uomo comunitario: questi stessi elementi introducono anche motivi di divisione. Il conservatorismo estremo, il razzismo, l'assolutizzazione dell'identità sociale, l'autoritarismo dei seguaci, il clientelismo: sono le principali forme degenerative alle quali può approdare il comunitarismo."" -
Amici stranieri? Dialogo della cultura politica in Germania e Italia. Ediz. italiana e tedesca
"L'Europa sta crescendo avvicinandosi. Si uniformano le strutture, nascono istituzioni comuni: parlamento, sistema giudiziario, amministrazione. Ciononostante e malgrado l'ulteriore ravvicinamento in atto, la necessità di """"conoscersi"""" e di """"intendersi"""" non diminuisce, anzi aumenta. Occorre prevenire il pericolo dei malintesi, se non si vuole correre il rischio di dover affrontare focolai di conflitto e blocchi. La Fondazione Konrad Adenauer di Roma si è proposta di promuovere il dialogo della società civile, della cittadinanza e delle istituzioni. In base a una valutazione generale, le relazioni italo-tedesche sono del tutto esenti da problemi. Grosso modo è anche vero. Tuttavia, e tanto più dopo la riunificazione della Germania e l'unificazione dell'Europa, i malintesi sembrano moltiplicarsi. La percezione reciproca si fa più critica, anzi - peggio ancora - nasce il disinteresse. Enrico Rusconi parla di estraniazione strisciante. Anche se dovesse trattarsi solo di un'estraniazione percepita, sempre e comunque estraniazione è. Ora, un simile disagio non dovremmo consentircelo per il solo fatto che in Europa non vi sono altri paesi che nella cultura, nella filosofia o nella musica si sono fecondati reciprocamente tanto fortemente come la Germania e l'Italia. Ma è soprattutto nella prospettiva futura che dovremmo contrastare le tendenze di estraniazione, sviluppando e costruendo nuove forme di comunicazione e nuove iniziative comuni.""""" -
Alberto Simonini socialista democratico. Da operaio a ministro della Repubblica (1896-1960)
La figura di Alberto Simonini è ancora viva non solo nella memoria di parenti e amici, ma anche in vasta parte della popolazione emiliana. Per questo, nel cinquantesimo anniversario della sua prematura scomparsa, si è inteso, attraverso la costituzione di un Comitato, riproporre con una celebrazione il ricordo della sua vita e delle sue opere. Questo volume è una biografia politica dell'illustre personaggio. Infatti, da operaio, militante e dirigente sindacale, antifascista e componente del Comitato di Liberazione Nazionale, sino agli incarichi di segretario del Partito socialista dei lavoratori italiani e di ministro della Repubblica, Alberto Simonini ha compiuto un percorso di vita e di lavoro coerente, impegnato, generoso. Ed è questo l'aspetto che ancor oggi è testimoniato dalle opere che seppe edificare. A fianco all'impegno politico e parlamentare, che si espresse anche nell'azione governativa, Alberto Simonini promosse iniziative benefiche e sociali di grande rilevanza nazionale. Tali furono l'Opera benefica ""Camillo Prampolini"""" e il Centro di addestramento professionale, poi a lui intitolato, che, sin dagli inizi degli anni Cinquanta, hanno svolto un ruolo sociale e culturale di primo piano. In queste opere egli traduceva l'insegnamento morale di Camillo Prampolini e degli apostoli del socialismo: umanitarismo, solidarismo, giustizia sociale. (Presentazione di Giuseppe Amadei)"" -
Sullo sviluppo economico nel Mezzogiorno
La collana Scritti di Luigi De Rosa ha lo scopo di diffondere nel Paese la cultura storico-economica di cui si avverte, oggi, una particolare necessità, dopo secoli di un primato negli studi storici e nella teoria economica. Gli scritti selezionati sono organizzati in cinque agili volumi, arricchiti dalla penna di noti studiosi dell'economia, della storia e della società, che firmano, di volta in volta, l'introduzione. I temi affrontati sono tutti di persistente attualità e interesse, e offrono occasione di riflessione per chi sappia far dialogare l'economia con la storia. La produzione di De Rosa è caratterizzata da una non comune conoscenza della disciplina e applicazione al passato del metodo storico e della teoria economica. Ciò che colpisce, al di là della profondità dell'analisi, è la sua capacità di dominare oltre cinque secoli di storia: una storia che nelle sue pagine è sempre viva e trasmette, anche da lontano, impulsi a meglio comprendere il presente. Questo volume presenta una prefazione di Paolo Savona e un'introduzione di Mariano D'Antonio. -
La forma del Rinascimento. Donatello, Andrea Bregno, Michelangelo e la scultura a Roma nel Quattrocento. Catalogo della mostra (Roma, 16 giugno-5 settembre 2010). Ediz. illustrata
La mostra, organizzata dalla Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Roma, diretta da Rossella Vodret, dal Comitato Nazionale Andrea Bregno e con la collaborazione della Fabbrica di San Pietro che presenta un importante nucleo delle scultura vaticane del XV secolo, rappresenta il culmine delle ricerche e degli studi condotti dal Comitato Nazionale stesso, sulla figura artistica di Andrea Bregno che, in questa sede, viene messo a confronto con due grandi scultori rinascimentali presenti a Roma: Donatello e Michelangelo Buonarroti. -
Rossi Doria riformatore del Novecento
Ha scritto il premio Nobel per l'economia Stiglitz: ""ogni esperienza storica di crescita economica persistente, perlomeno, a partire dalla Rivoluzione industriale inglese, trova condizioni necessarie in un ricco complesso di istituzioni complementari, norme comportamentali condivise e politiche pubbliche"""". Per questo motivo, è necessario assumere una prospettiva teorica e un approccio operativo di tipo integrato, in grado di agire in modo contestuale e coerente su più livelli e su diversi frangenti: contrariamente a una diffusa vulgata, l'azione a favore dello sviluppo non tollera politiche pubbliche né isolate né parziali. In questa prospettiva, l'assenza di una adeguata e pertinente riforma burocratica rende difficile anche solo immaginare l'effettivo sviluppo di politiche di sostegno all'impresa e al lavoro."" -
Matteo Messina Denaro. La mafia del camaleonte
Crudeltà ed equilibrio, obbedienza e senso critico, regole antiche e moderna lucidità, dolce vita e monastico isolamento. Tutto e il suo contrario. Matteo Messina Denaro è L'Assoluto, così lo chiamano i fedelissimi. Più di un capo carismatico: un oggetto di venerazione. Blasone mafioso riverito, la ferocia dei corleonesi e un fiuto politico spiccato, il padrino di Castelvetrano è il vero erede di una tradizione. Quella per cui Cosa nostra è antistato, ma anche potere reale, legge non scritta eppure rispettata, da almeno due secoli. Ben prima che i padri fondatori della mafia newyorkese partissero per gli States, dalle coste di Trapani. Tessitore di legami, tra famiglie, mandamenti e province, è lui il profeta della mafia del terzo millennio: valori arcaici dissimulati e affari spregiudicati fatti nel silenzio. E rapporti stretti con 'ndrangheta e camorra. Messina Denaro è il cardine di interessi criminali e politici, di trame inconfessabili. Il custode dei segreti di una terra che è culla di logge massoniche deviate e disegni eversivi. La terra in cui, secondo molti, Cosa nostra è nata. E dove, più che altrove, è diventata cultura: di un pezzo importante della borghesia e dei gruppi di potere. -
Brandelli d'Italia. 150 anni di conflitti Nord-Sud
L'Italia unita fu per secoli il sogno retorico-moralistico di letterati e poeti, fu il progetto d'ambizione di Casa Savoia. Ma appena l'Italia venne messa insieme con i pezzi raccolti, il Sud si ribellò e ingaggiò una sanguinosa guerra di secessione. Al Nord i favorevoli all'unità erano poche migliaia, al Sud anche meno. Trent'anni dopo l'unità, l'Italia era già scossa da tentazioni separatiste, sia al Nord che al Sud, e gli argomenti in discussione erano gli stessi di oggi: la corruzione civile, la criminalità organizzata, le clientele politiche, i differenti costumi, l'assistenzialismo. Nel libro si tenta di spiegare, senza omissioni o interpretazioni arbitrarie, le ragioni del Nord e del Sud, senza tacere i torti equamente ripartiti, le bugie e le falsità che si sono dette, da entrambe le parti. -
Messina tra umanesimo e Rinascimento. Il «caso» Antonello, la cultura, le élites politiche, le attività produttive
"Or sono trent'anni, in occasione delle celebrazioni di Antonello da Messina, si riaprì il discorso sul Quattrocento messinese, sui caratteri e sul fondamento della 'grande Messina' del Cinquecento - la capitale della regione siculo-calabra, la rivale non solo ma l'alternativa storica alla Palermo della feudalità, dell'inutile fasto, la cui parabola interpreta ancora oggi l'ascesa e il declino di una Sicilia, di un Mezzogiorno diversi. È il costante rovello di quegli storici di Messina, alla ricerca a tratti affannosa delle ragioni della 'decadenza' rappresentata per lo più da analisi delle riprese insufficienti o impossibili da sciagure collettive, opera della natura e degli uomini. E Salvatore Bottari che s'era tagliato un buon posto in questa schiera ha voluto con queste dense pagine dire la sua sulle fondamenta di un edificio nobile e splendido."""" (dalla postfazione di Giuseppe Giarrizzo)" -
Sulla banca, la finanza e la moneta
La Collana Scritti di Luigi De Rosa ha lo scopo di diffondere nel Paese la cultura storico-economica di cui si avverte, oggi, una particolare necessità, dopo secoli di un primato negli studi storici e nella teoria economica. Gli scritti selezionati sono organizzati in cinque agili volumi, arricchiti dalla penna di noti studiosi dell'economia, della storia e della società, che firmano, di volta in volta, l'introduzione. I temi affrontati sono tutti di persistente attualità e interesse, e offrono occasione di riflessione per chi sappia far dialogare l'economia con la storia. La produzione di De Rosa è caratterizzata da una non comune conoscenza della disciplina e applicazione al passato del metodo storico e della teoria economica. Ciò che colpisce, al di là della profondità dell'analisi, è la sua capacità di dominare oltre cinque secoli di storia: una storia che nelle sue pagine è sempre viva e trasmette, anche da lontano, impulsi a meglio comprendere il presente. érefazione di Paolo Savona e introduzione di Marcello De Cecco. -
Sul commercio e l'industria
La Collana Scritti di Luigi De Rosa ha lo scopo di diffondere nel Paese la cultura storico-economica di cui si avverte, oggi, una particolare necessità, dopo secoli di un primato negli studi storici e nella teoria economica. Gli scritti selezionati sono organizzati in cinque agili volumi, impreziositi dalla penna di noti studiosi dell'economia, della storia e della società, che firmano, di volta in volta, l'introduzione. I temi affrontati sono tutti di persistente attualità e interesse, e offrono occasione di riflessione per chi sappia far dialogare l'economia con la storia. La produzione di De Rosa è caratterizzata da una non comune conoscenza della disciplina e applicazione al passato del metodo storico e della teoria economica Ciò che colpisce, al di là della profondità dell'analisi, è la sua capacità di dominare oltre cinque secoli di storia: una storia che nelle sue pagine è sempre viva e trasmette, anche da lontano, impulsi a meglio comprendere il presente. -
Contro la proprietà intellettuale
Con questo saggio provocatorio Kinsella ha dato il via ad un totale ripensamento delle basi della proprietà intellettuale tra i libertari. Mises e Rothbard ci avevano già messo in guardia dai brevetti ma Kinsella va ben oltre e sostiene che la stessa esistenza di brevetti, copyrights e marchi registrati vada contro il libero mercato. Attraverso una logica stringente ed esempi persuasivi l'autore capovolge completamente la prospettiva, che tutti noi diamo per scontata, sulla proprietà intellettuale inducendo il lettore a riflettere sull'argomento. La proprietà intellettuale, a suo avviso, è semplicemente una convenzione giuridica imposta dallo Stato e non un'estensione dell'autentico diritto di proprietà. -
Abbiamo bisogno della religione?
Abbiamo davvero bisogno della religione? È questo un interrogativo cruciale che riguarda la società contemporanea, sia dal punto di vista dell'esistenza individuale, sia sul piano politico e culturale. Per Hans Joas la risposta è affermativa: abbiamo bisogno della religione, non soltanto come ""riserva di senso"""", né come forza d'integrazione sociale, ma soprattutto per riconoscere e difendere valori essenziali come quello della dignità umana. Questo libro sostiene che, anche nella società del pluralismo culturale, possono esistere valori universali. Il valore della dignità umana diventa accessibile e sperimentabile per le persone attraverso l'esperienza dell'auto-trascendenza, e la religione rimane la più importante forza attiva nella nostra cultura che sappia evocare e interpretare questo tipo di esperienza."" -
Dizionario biografico dei presidenti delle Camere di commercio italiane (1944-2005). Vol. 1: Emilia Romagna-Friuli Venezia Giulia-Trentino Alto Adige-Veneto.
"Le Camere per 150 anni hanno svolto per un segmento importante dell'imprenditorialità italiana un ruolo di educazione all'istituzionalità. Ciò ha favorito il confronto tra cultura economica e cultura politico-amministrativa contribuendo a rendere più omogenea la classe dirigente in un Paese tradizionalmente povero di istituzioni intermedie tra stato e società. In questo senso il Dizionario biografico rappresenta non solo un doveroso riconoscimento alle figure che hanno dedicato la loro opera alle istituzioni camerali, ma anche un contributo importante allo studio della formazione della classe dirigente nazionale e alle modalità di interscambio tra economia e politica. Un tema che, perla problematicità di molti aspetti, costituisce un nodo cruciale per lo sviluppo delle società contemporanee fondate sulla libera espressione del consenso"""". Dalla Prefazione di Ferruccio Dardanello." -
Sotto traccia. Idee per ridare un senso alla politica
"Siamo di fronte a processi di trasformazione talmente drammatici e di così ampia portata da rendere necessari nuovi paradigmi interpretativi per la conoscenza della realtà: il mondo si è desostanzializzato; la realtà si è rarefatta a tal punto che si rischia di non aver più un discrimine tra la realtà virtuale e la realtà effettiva; le parole chiave con cui la modernità aveva annunciato il proprio avvento, il popolo, il soggetto, lo Stato, si sono dissolte. In una fase difficile come quella attuale, della globalizzazione più estrema e del pensiero unico dominante, costruire una raccolta di idee e contributi per ridar senso alla politica e per riaprire lo spazio dell'interrogazione e dell'analisi su questioni brucianti appare una sfida più che mai necessaria. Certo, si tratta di un tentativo di confronto, a partire da codici culturali diversi, non un progetto compiuto ma il dipanarsi di un filo conduttore tra spezzoni di analisi, per ricostruire un orizzonte di senso. Il tema fondamentale, per leggere la realtà e le crisi che la scuotono drammaticamente, è ancora quello della globalizzazione, che non può più essere analizzato attraverso le chiavi di lettura del Novecento."""" (Dall'introduzione di Pietro Barcellona)" -
Carità e presenza sociale. La cultura vincenziana nell'Italia del Novecento
Con questa pubblicazione si intende offrire un ulteriore contributo alla conoscenza della storia della Società di San Vincenzo, sia inquadrandola nel più ampio quadro della storia della carità e nella sua dimensione internazionale, sia nel contesto nazionale, attraverso alcuni studi che ci consentono di mettere a fuoco aspetti e momenti legati al ruolo svolto dalla San Vincenzo nell'Italia del Novecento. I cinque saggi qui proposti offrono diverse prospettive, toccano temi, aspetti, personaggi, situazioni e tempi diversi. Tuttavia presentano una comune radice. C'è un filo rosso che li attraversa, e che possiamo rintracciare in quella straordinaria intuizione di Federico Ozanam per cui l'impegno caritativo non andava disgiunto da una politica di riforme e di intervento sociale, realizzabile attraverso le conquiste della democrazia e della libertà. Nonostante il trascorrere di quasi due secoli e le profonde trasformazioni politiche, sociali ed economiche, il monito di Ozanam resta ancora un punto fermo e imprescindibile per affrontare l'emergenza di vecchie e nuove povertà, che segnano profondamente la realtà del mondo in cui oggi viviamo. -
Possibilità conoscitive del fenomeno mafia in Sicilia nella letteratura e nelle relazioni Stato-società
Il quadro sociopolitico e culturale della Sicilia è identificato in una forma di modernizzazione difficile, che si situa nel periodo compreso tra la crisi agraria degli anni '80 e la Prima guerra mondiale. I contributi e le interviste di questo volume mettono in evidenza rappresentazioni e atteggiamenti, volti a descrivere una cultura alternativa e diversa per costruire un impegno sociale e civile, e un messaggio di cambiamento per contrastare ogni forma di aberrazione della società. Nello scenario dell'immediato dopoguerra si esaurisce il vecchio modello malavitoso e si investe, invece, con metodi che si adattano alle diverse trasformazioni economiche, sociali e culturali: la struttura mafiosa sviluppa il suo intervento contro le istituzioni statali, ma, nel contempo, si inserisce in esse con legittime presenze in una forma di coabitazione utilitaristica. -
Metamorfosi del «cattolicesimo reale». Sulla dinamica ideologica del movimento cristiano principale
È venuto via via determinandosi, nella consueta riflessione canonistica, un processo di crescente omologazione dell'ordinamento della Chiesa al metro dell'ordinamento dello Stato. E questo come a voler fare, della Chiesa, un ""quasi-Stato"""": e come a voler fare, del ius canonicum, un che di equiparabile, almeno a grandi linee, al ius civile. Né ci si è dati gran che carico di quanto in effetti possa nuocere una spigliata applicazione (sin acritica: meccanica) di un simile """"metodo analogico"""". Non ci si è punto preoccupati di quanto questa disinvolta procedura si possa far apportatrice d'esiti falsanti: non sul piano teoretico soltanto, ma sullo stesso piano pratico: del """"vissuto umano"""".""