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Amice colende. Temi, storia e linguaggio nell'epistolario spinoziano
Tra le opere di Spinoza, l'Epistolario è stato spesso relegato ai margini dagli studiosi, eppure offre notevoli spunti di riflessione. Da un punto di vista teorico costituisce un importante strumento per l'analisi del pensiero spinoziano e per ripercorrere l'intero percorso intellettuale di Spinoza. Da un punto di vista storico è essenziale per comprendere il milieu storico di appartenenza. È una scrittura contrassegnata sia dalla precisione del metodo geometrico sia dallo slancio emotivo delle passioni che ne attraversano le battaglie teorico-politiche. -
Percorsi Schmittiani. Studi di storia costituzionale
La produzione scientifica di Carl Schmitt si estende per oltre un sessantennio e abbraccia molteplici ambiti della scienza giuridica, dal diritto penale delle prime prove al diritto pubblico e costituzionale, al diritto internazionale, alla filosofia del diritto. Oltre a ciò, Schmitt si è interessato in modo non episodico e non superficiale di teoria della letteratura: basti ricordare a questo proposito la sua precoce attenzione per un poeta come Theodor Däubler o lo studio appassionato di Shakespeare che ha dato luogo a un saggio specifico, Amleto o Ecuba; o, ancora, la predilezione per Melville e per uno dei suoi personaggi più complessi, Benito Cereno. Se a questo si aggiunge il carattere della produzione schmittiana, certo articolata in monografie di taglio accademico, ma spesso affidata a saggi tanto brevi quanto efficaci e all'uso felice di formule che sono divenute quasi proverbiali - ad esempio ""Sovrano è chi decide sullo stato d'eccezione"""" -, si capirà perché la via della ricostruzione complessiva non è forse quella che rende al meglio giustizia alla complessità - e, per molti versi, alla contraddittorietà - della sua opera. L'intento perseguito in questo volume, dunque, è quello dell'attraversamento della molteplice e multiforme produzione di Carl Schmitt, rinunciando programmaticamente a ogni pretesa sintetica. Si è inteso piuttosto evidenziarne alcuni caratteri significativi, analizzarne alcuni passaggi concettualmente cruciali, anche attraverso il riferimento a opere meno note e citate nella letteratura secondaria, nella convinzione che riflettere oggi su Carl Schmitt, più che suggerire delle soluzioni, può aiutare a decifrare meglio alcuni dei problemi cui ci troviamo dinanzi."" -
Medical humanities. La nuova frontiera delle spiritualità
Le Medical humanities sono una delle possibilità con cui provare a mettere una pezza nell'insanabile conflitto tra scienza e religione. Cercano infatti di dare un contributo nuovo alla professione medica, integrando scienze umane e sociali nella formazione e nella pratica. Qui in particolare si tenta di portare nel discorso la spiritualità che deriva dal buddismo, e più in generale una spiritualità ""senza dio"""" fondata sulla compassione, che è un elemento centrale nella relazione di cura."" -
La televisione dell'Ottocento: i vittoriani sullo schermo italiano
Che cosa accomuna la contestazione giovanile a The Pickwick Papers di Dickens? Perché alcuni romanzi di Conrad furono sceneggiati proprio durante gli ""anni di piombo""""? Vanity Fair di Thackeray è un libro che anticipa le istanze del femminismo? Come riesce Dr. Jekyll and Mr. Hyde a parlare a un pubblico sempre diverso nel corso degli anni? E infine, Riusciranno i nostri eroi può essere interpretato come una riflessione sull'impresa coloniale italiana e, al tempo stesso, come una versione filmica di Heart of Darkness? A questa e ad altre domande risponde il presente studio sugli adattamenti di alcuni classici vittoriani in Italia, utilizzando approcci d'indagine diversi (ma complementari) quali l'analisi testuale, la riflessione culturologica e gli adaptation studies. Nel libro la storia degli ultimi decenni è riletta attraverso il filtro offerto dalle traduzioni audiovisive di importanti romanzi inglesi del XIX secolo, mostrando come la grande letteratura del passato riesca sempre a dialogare con il (nostro) presente."" -
Parola, essere e verità. Il logos cristiano e la parresia di Michel Foucault
La parresia riguarda essenzialmente la relazione obbligante e imprescindibile tra chi parla e ciò che dice. Dire la verità è ontologicamente un'attività virtuosa di adeguamento tra essere e parola. Attraverso la sua archeologia dei saperi, Michel Foucault ci introdurrà all'analisi ontologica della parresia come etica di colui che parla, come azione di operante verità, ergo come Alet-urgia. Osserveremo l'atteggiamento del parresiastes nel mondo greco-ellenistico e nelle prime comunità cristiane attraverso le fonti patristiche, per meglio valutare, rispetto alle differenti interpretazioni, i concetti di parresia e di verità, nel superamento di quell'inquietudine gnoseologica, teologica e filosofica che caratterizza, nel contesto contemporaneo, il faticoso ma fecondo e necessario dialogo tra i saperi. Nella testimonianza di Foucault emergerà una novità interpretativa, frutto di un'evoluzione filosofico-esistenziale, oserei dire di un'illuminante conversione. -
Come un viandante. Riflessioni sulla pedagogia di frontiera
Il volume prende in esame il concetto di confine per elaborare una ""pedagogia di frontiera"""". A partire da una riflessione antropologica e pedagogica che pone attenzione al rapporto tra finito e infinito che caratterizza la vicenda umana, i confini sembrano assumere le sembianze ora di mura invalicabili, ora di limiti da rielaborare in senso educativo. Si profila, di conseguenza, la necessità di attuare una riflessione pedagogica attorno al concetto di frontiera come luogo di """"possibilità creativa"""" e come """"terra di mezzo"""" per ridefinire la relazione con sé, con l'altro e con l'Oltre. In questa prospettiva, emerge il ruolo centrale dell'educatore come colui che invita a superare le barriere delle proprie certezze per imparare a sostare nelle """"periferie dell'umanità"""" e infondere nuova speranza nell'essere umano."" -
Vanità e socialità nel design. Icone e paradossi
Dov'è finito il good design? Cosa ne è stato del Bauhaus, degli Eames, dei Saarinen, della Scuola di Ulm, del design italiano degli anni d'oro, quello dei maestri? Nel terzo millennio, il design - molto di quello che furoreggia alle mostre o sulle pagine patinate delle riviste - non sembra dare un sostanziale contributo alla qualità della vita quotidiana, non punta sull'innovazione. Il design, oggi, ha perso vocazione sociale. Non affronta i problemi cruciali del nostro tempo, come la razionalizzazione delle risorse o lo smaltimento dei rifiuti. Non offre soluzioni né strategie. Incorpora simboli immaginari, linguaggi, che magnificano merci rendendole irresistibili. Ciò che conta, soprattutto, è far parlare di sé, nel bene o nel male, e vendere. Il prodotto è uno schermo su cui proiettare storie; è diventato design pulviscolare: gadget, gingillo, obsolescenza programmata. -
Anime altre. Psicoterapia e migrazione
Come fare psicoterapia con uomini e donne dall'identità segnata a fondo dai contesti culturali, sociali, politici dei paesi di provenienza, dalle tensioni e dalla violenza che marchiano oggi a fuoco ogni percorso migratorio? Ascoltando e curando queste anime altre, lo psicoterapeuta riflette necessariamente sulle reazioni che le nostre visioni della patologia suscitano in questi nuovi pazienti. Di riflesso, analizza le proprie reazioni inconsapevoli alle culture e al dolore dell'altro. Attraverso una raccolta di casi clinici, pratiche terapeutiche di gruppo, esperienze di supervisione con mediatori culturali e operatori dell'accoglienza, questo libro si propone come un primo orientamento per psicoterapeuti e per chiunque altro, per passione o professione, frequenti oggi la frontiera violenta e ospitale dell'incontro con chi arriva da lontano. -
La filosofia futura (2020). Vol. 14: sentiero del giorno, Il.
La filosofia futura mette in questione quella che da sempre è ritenuta una evidenza assoluta, secondo la quale ogni cosa del mondo è soggetta all'eterno flusso del divenire. La filosofia futura mostra che tale evidenza è il perimetro all'interno del quale il pensiero occidentale da sempre si stabilisce, e la civiltà dell'Occidente, ormai planetaria, va manifestandosi. L'uomo va alla ricerca del rimedio contro l'angoscia del divenire perché, innanzitutto, crede che il divenire esista. Quando si inizia a mettere in discussione questa fede, si incomincia a mettere in questione la logica stessa del rimedio. -
L' equazione dell'appagamento. Manoscritti inediti di scienze matematiche
Il presente volume, che contiene tutti gli scritti di matematica di Rosmini conservati presso l'Archivio Storico dell'Istituto della Carità di Stresa, si apre con lo scritto Sulla statistica, unica opera pubblicata dall'autore sull'argomento, per continuare poi con le trascrizioni, ampiamente commentate, di tutti i rimanenti manoscritti inediti. Questa realtà ""nascosta"""" dell'illustre filosofo e teologo, che ebbe sempre una grandissima passione per le scienze in genere, ha accompagnato la sua vita nella costruzione del suo pensiero multiforme, fi no al punto di raggiungere una conoscenza profonda della scienza matematica. Rosmini spaziò dalla matematica sublime alla nascente statistica, senza il timore di approfondire i suoi studi sulla possibile quadratura del cerchio, in cui tanti matematici si sono messi alla prova inutilmente, e sul calcolo della probabilità, per approdare infine alla scoperta di un nuovo metodo per la dimostrazione del teorema di Pitagora, tuttora sconosciuta e inedita, alla quale viene dedicato uno degli studi iniziali."" -
Dal diritto alla privacy al diritto di matrimonio. L'omosessualità nella giurisprudenza costituzionale statunitense
La via statunitense al riconoscimento dei diritti delle persone omosessuali è stata particolarmente accidentata e, soprattutto, si è sviluppata grazie ad alcune importanti pronunce della Corte Suprema. Così, dal 2003 è stata depenalizzata l'attività sessuale tra persone dello stesso sesso e dal 2015 queste ultime possono accedere all'istituto matrimoniale. In questo volume, dopo una breve introduzione del diritto alla privacy, si ricostruisce, analizzandola, la principale giurisprudenza in materia di sodomia negli Stati Uniti d'America. Successivamente, si prosegue con l'approfondimento della questione del matrimonio tra persone dello stesso sesso, dalle prime sentenze degli anni '70 fino agli arresti giurisprudenziali più recenti. Completa il volume, infine, un'appendice che si propone di offrire una ricostruzione del modo in cui l'omosessualità era vista prima dell'avvento del concetto di sodomia e delle leggi atte a reprimerla. -
Timidi eroi. Tre racconti di un'altra era
Tre racconti che evocano le vicende di adolescenti che attraversano nel 1944-1945 il periodo più difficile della nostra storia. Inquietudini dell'età, sentimenti difficili e incerti, desideri sottintesi, timidi riserbi, apparizioni e ombre di esistenze intense e provvisorie, rischi obiettivi. Sullo sfondo di una guerra che raggiunge il quotidiano. Racconti in grado di trattenere il colore di un tempo che svanisce nel rumore che travolge la nostra vita. -
I misteri del romanzo. Da Kundera a Rabelais
Rabelais è il padre fondatore dell'arte del romanzo. Questa è l'ipotesi che Lakis Proguidis sostiene, seguendo molteplici percorsi che si incrociano lungo tutto il suo libro. L'autore passa allora con leggerezza e profondità dalla comparazione dell'opera di Rabelais con quella dei nostri grandi antenati ai propri ricordi personali, dalla farsa alla linguistica, dalla Storia alla critica della critica, dall'analisi scrupolosa del testo alla cronaca, da Omero all'attualità. In Rabelais, afferma Proguidis, come del resto in tutti i romanzieri, la forma del passato non è né un faro infallibile (classicismo) né una realizzazione passeggera (avanguardia), ma un brandello di tessuto che va continuamente rammendato e continuamente arricchito con nuovi motivi esistenziali. Sebbene il caso giochi un grande ruolo, nulla è arbitrario. Tutto ruota attorno allo stesso nocciolo estetico la cui genesi è qui presentata per la prima volta: il suo nome è riso romanzesco. -
Il campo estetico. Una fenomenologia dell'esperienza estetica
Il volume The Aesthetic Field ha segnato il debutto filosofico, nel 1970, di Arnold Berleant, una delle voci più originali della riflessione estetica statunitense contemporanea. Mettendo a fuoco il concetto di ""campo estetico"""", il volume intreccia istanze di origine fenomenologica, altre legate alla tradizione pragmatista e altre ancora connesse con i primi maturi esiti della filosofia analitica dell'arte. La teoria estetica svolge in tal modo un ruolo essenziale per un ripensamento del modello di esperienza già in sintonia con tesi che oggi dominano il dibattito culturale e filosofico. Il volume infatti delinea un orizzonte che si è rivelato cruciale con il passaggio all'epoca """"post-analitica"""" in cui oggi ci muoviamo e in cui, non a caso, Berleant occupa una posizione di spicco con le sue indagini sull'ambiente e sull'""""impegno estetico""""."" -
Il profumo del jazz. Memoria e avventura nell'improvvisazione
Qual è il ruolo dell'improvvisazione nella musica jazz? Qual è il rapporto tra scrittura e improvvisazione? Come si ascolta jazz nel modo ""giusto"""" e perché chiamiamo l'ascolto del jazz ascolto """"attivo"""", """"strutturale"""", """"globale""""? Esiste un modello specifico di didattica jazzistica, per quanto la definizione sembri apparentemente un ossimoro? Qual è il rapporto tra jazz e altri generi musicali, tra jazz e teatro, tra jazz e poesia e letteratura? Questi e altri temi, insieme ad alcuni sintetici profili di musicisti amati dall'autore, sono affrontati qui in modo concreto e avvincente da Arrigo Cappelletti, pianista, didatta e compositore che il jazz lo fa e lo vive ogni giorno. Il presente libretto sfugge al modello della classica storia del jazz, così come a quello dell'arido manuale didattico, e riesce a far """"sentire"""" il particolare """"profumo"""" di questa musica: quel carattere di esplorazione gioiosa e non pre-ordinata senza cui il jazz scadrebbe nel manieristico e nel cerebrale."" -
Carcosa svelata. Appunti per una lettura esoterica di True Detective
Cosa ha reso True Detective una serie tv così speciale e di culto? Probabilmente la sua caratteristica di basarsi più sul non detto che sul detto, di sfruttare più le atmosfere create e i simbolismi sapientemente velati, che non quello che accade effettivamente. Una peculiarità lodevole che però rende molto complicato decifrare i suoi significati più reconditi. Se sviscerare la serie nel suo complesso può sembrare un'operazione quasi impossibile, proprio per la sua caratteristica di non dire, nessuno vieta di provare a gettare luce su alcuni elementi-chiave della storia, analizzabili per esempio con gli strumenti dell'antropologia del Sacro e della storia delle religioni. -
Zapruder. Rivista di storia della conflittualità sociale. Vol. 54: Zona rossa.
Sono passati vent'anni dal G8 di Genova. Ma cosa è rimasto delle giornate del luglio 2001? L'unica memoria condivisa sembra essere quella delle violenze. Con il numero 54, «Zapruder» e SupportoLegale si propongono di andare oltre questa narrazione, per indagare piuttosto il prima e il dopo ""Genova"""": come si è arrivati a quei giorni, costruendo terreni comuni che, per quanto miseramente franati successivamente, riuscirono a coinvolgere, in forme differenti, decine di migliaia di persone; ma anche i percorsi di sostegno alle militanti e ai militanti finiti sotto processo, i problemi relativi alla conservazione e al reperimento del materiale prodotto dai movimenti, la produzione memorialistica e documentaristica relativa a quelle giornate."" -
Come leggere Florenskij
"Pavel Aleksandrovic Florenskij è il pensatore che incarna, interpreta ed esprime come nessun altro sia la complessità e la varietà della cultura del XX secolo, sia l'anima del popolo russo nei suoi aspetti più profondi e specifici; è veramente una figura la cui esistenza può essere legittimamente considerata emblema degli splendori e delle miserie del Novecento."""" L'esegesi del pensiero di Florenskij ha rappresentato una tappa essenziale nelle riflessioni di Silvano Tagliagambe sul ruolo dell'arte e sulla relazione tra visibile e invisibile. In questo volume, il filosofo che fu allievo di Geymonat - specializzatosi in Fisica quantistica all'Università di Mosca - ci introduce all'opera di un personaggio dalla sorprendente versatilità che, prima di trovare la morte nel gulag, fu capace, per dirla con parole di Tagliagambe, di """"frantumare ogni barriera tra filosofia, teologia, matematica, fisica, biologia, storia e critica dell'arte, muovendosi con rigore e competenza all'interno di ciascuno di questi campi""""." -
Pratiche discorsive su arte e filosofia
Il libro configura, tramite effetti di memoria, forme fluide di pensiero. L'esito delinea, per frammenti, un'archeologia del sapere estetico della post-modernità. Sopra-vivendo derridianamente, perfino alla pandemia, l'arte, dei cosiddetti tempi interessanti, sarebbe in via di sparizione con Baudrillard e Virilio, di espansione con Perniola, presente Ovunque o in nessun luogo con Peter Osborne. Non è più la mimesi, né la sua duplicazione speculare o spettrale, né la pulsione di ricognizione di Marin, ma la sostituzione con un segno, un algoritmo, un doppio operazionale, come vuole Baudrillard, l'abisso in cui implode l'opera nella mappa di un processo. Il Dada e l'Oriente ""fanno suono"""" in John Cage, la Gesamtkunstwerk accomuna megaprogetti curatoriali in Szeemann e Celant, lo sguardo dei ritratti di Urs Lüthi, riguardandoci, assolve alle funzioni di sorvegliarne, custodirne, autenticarne il vuoto di presenza, nel visitato soliloquio del Portrait de l'artiste, en général di Lacoue-Labarthe. """"Corrono, senza incontrare un termine, senza mai urtare nel muro di un'assenza, di un limite, che sarebbe il marchio di una mancanza"""", le intensità pulsionali della Grande Pellicola Effimera lyotardiana. Adorno ritorna per ribadire che """"Le sole opere che oggi contano sono quelle che non sono più opere"""", ma accadimento di un'operazione che mantiene un segno e un'intenzione di coscienza espositiva, para-autoriale, inter-testuale."" -
«Il faut bien manger». O il calcolo del soggetto
Jacques Derrida, in un dialogo-intervista con Jean-Luc Nancy, tratteggia la questione del ""soggetto"""" o meglio della figura che è attribuita del nome di """"soggetto"""", dopo la critica filosofica del novecento. Derrida compie una panoramica sui vari autori nei quali tale categoria è ancora centrale o quantomeno soggiacente al proprio sistema di pensiero. L'istantanea del filosofo franco-algerino mette in rilievo il paradigma del """"soggetto"""" umano confrontato con quello del """"soggetto"""" animale/animato in generale, rilevandone vicinanze e differenze. L'analisi arriva a mettere in discussione l'unicità, la non-dividualità e il privilegio antropocentrico del soggetto-essere umano. Tutto ciò legato alla dinamica introiettiva del """"cibarsi di"""", del mangiare """"chi"""" o """"cosa"""".""