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Filosofia del lavoro
Il lavoro è davvero la fonte del valore delle cose? In realtà, il termine ""lavoro"""" designa un processo che non è tanto semplice determinare: si possono commisurare lavoro fisico e lavoro intellettuale? Forse il lavoro dell'impiegato è meno faticoso rispetto a quello del manovale, ma spesso produce più valore grazie alla complessità dell'organizzazione sociale in cui s'inserisce. Così pure il minimo movimento della mano di un pianista rispetto alle prodezze fisiche di un saltimbanco. Il tentativo di parametrizzare il valore di ogni lavoro fallisce in partenza: a seconda dell'attività e del soggetto, la capacità di concentrare quantità di lavoro nella stessa unità di tempo varia immensamente. Da ultimo, il lavoro non si misura nemmeno sulla base della sua quantità, bensì dell'utilità del suo risultato. Di fronte alla disarmonia inevitabile tra l'ideale di eguaglianza e la massimizzazione delle prestazioni lavorative, il socialismo ha solo due strade: appiattire i bisogni o innalzare la cultura."" -
La resistenza oltre le armi. Sarajevo 1992-1996
Focalizzata durante i giorni più duri dell'assedio cetnico alla capitale bosniaca, la ricerca prova a ricomporre i vari tasselli per comprendere pienamente l'impatto antropologico del conflitto. Attraverso lo sguardo non convenzionale degli stessi attori culturali attivi in quei giorni, il racconto è a metà strada tra l'inchiesta giornalistica e l'indagine archivistica. Nel dedalo di viuzze sarajevesi, dove a ogni incrocio sembra di sentire gli echi della Storia e di popoli passati, la città ha scoperto nella forza di una penna un'arma indistruttibile. Nella luce di una candela, che tiepidamente illumina il palco di qualche teatro improvvisato, l'inossidabile desiderio di sopravvivere e la spasmodica ricerca di normalità. I racconti dei protagonisti, di una durezza commovente, si scagliano contro quel monolitico silenzio internazionale che per troppo tempo li ha ignorati. Il grigiume dello scontro fratricida viene abbattuto dalla creatività. -
Oltre la crisi della memoria. Primo Levi: una storia intellettuale della testimonianza della shoah
Il Novecento è stato un secolo breve ed eccezionale per varie ragioni, in primis per aver dato luogo a quell'unicum storico, l'Olocausto, che secondo alcuni avrebbe spostato il limite della rappresentazione oltre la soglia del rappresentabile. In questo limite estetico, come è possibile testimoniare, se il ricordo è un dovere etico insito nei sopravvissuti dell'Olocausto? Come viene rappresentata la testimonianza nella scena pubblica? Rimane sempre la stessa, come in uno scatto fotografico che cattura un'eterna istantanea, o cambia, si trasforma, con il passare del tempo, dalla fine degli anni Quaranta fino all'avvicinarsi dell'inevitabile tramonto di tutti i testimoni? Primo Levi è il testimone perfetto per rispondere a queste domande, lasciando emergere le modalità con cui la testimonianza viene rappresentata nella sua vasta produzione letteraria e storica, da Se questo è un uomo a I sommersi e i salvati. Attraverso la ricostruzione del processo mnemonico e testimoniale di Primo Levi, mai pacificato, si delineerà, in forme diverse, una testimonianza sempre trasformata, pur rimanendo sempre vera e viva, a seconda del contesto in cui essa viene pronunciata, utile a preparare la nostra cassetta degli attrezzi all'era, ormai prossima, senza testimoni. -
Samkhyakarika. La dottrina fondamentale dello yoga sutra
La conoscenza del Samkhya pressoché sconosciuto in Occidente, è molto importante per lo studio dello Yoga, dato che questa disciplina sviluppa una sua particolare via verso la liberazione (kaivalya) basandosi proprio sui principi esposti dal Samkhya. Alcuni studiosi sostengono addirittura che né il Samkhya né lo Yoga siano completi in sé, mentre invece si ottiene un sistema compiuto in tutte le sue parti quando le due discipline si connettono tra loro. -
L' orgoglio del fallimento. Lettere ad Arsavir e Jeni Acterian
Agli inizi degli anni trenta, a Bucarest, nel pieno del fermento culturale, politico e sociale che attraversava la capitale romena, un introverso e solitario Emil Cioran incontrò per caso, presso la Biblioteca della Fondazione Carol, Arsavir Nazaret Acterian, giovane e brillante giornalista di origini armene, nonché autorevole membro della Generazione del '27. Grazie a lui, Cioran entrerà in contatto con il gotha dell'Associazione ""Criterion"""", facendosi notare per le sue spiccate doti intellettuali e divenendo, ben presto, tra i leader indiscussi della """"Giovane generazione"""". Il presente volume raccoglie le numerose lettere inviate da Cioran all'amico Arsavir, e le poche, ma ugualmente intense e poetiche, indirizzate a Jeni, sorella minore di quest'ultimo. Attraverso la lettura di tali missive, verace testimonianza di amicizia autentica, è possibile seguire non solo il travagliato percorso esistenziale di Cioran sino all'esilio parigino, ma anche l'inquietudine spirituale di un'intera epoca, segnata dal nichilismo."" -
Vostro fratello Ludwig. Lettere alla famiglia (1908-1951)
Se il problema della filosofia, come sosteneva Wittgenstein, sta nell'evitare di porsi falsi quesiti, uno sguardo nell'intimità e nell'universo familiare del pensatore austriaco può contribuire a rivedere certi giudizi che si sono andati formando attorno alla sua fi gura, per molti versi ancora misteriosa. Ultimo di cinque fi gli, Wittgenstein fu legato visceralmente ai fratelli, come ben traspare dallo scambio epistolare durato oltre quarant'anni e qui riproposto. Non essendo state pensate per un utilizzo pubblico, queste lettere presentano senza censure e con grande onestà tutte le debolezze, le fragilità e i sogni del filosofo austriaco. Un'opera essenziale per comprendere il ""lato umano"""" dell'enigma Wittgenstein."" -
La mia filosofia. Con un saggio sull'autore di Alan Wood
"Tre passioni, semplici ma irresistibili, hanno governato la mia vita: la sete d'amore, la ricerca della conoscenza e una struggente compassione per le sofferenze dell'umanità."""" Filosofo, logico, matematico, attivista. Bertrand Russell da Bedford, discendente di conti e duchi, non è stato soltanto una figura centrale per il suo contributo alla logica e alla disciplina matematica nel XX secolo, ma è stato anche un uomo di grande spessore etico, tormentato dalle profonde inquietudini della sua epoca e desideroso di lasciare un segno, intellettuale e civile, nel mondo. In questa straordinaria autobiografia, Russell torna sulla sua difficile infanzia trascorsa in un ambiente vittoriano caratterizzato da ipocrisia e tabù, ricorda l'esaltante scoperta della filosofia e della matematica e rivendica la sua inesauribile battaglia pacifista, che a più riprese lo portò a scontrarsi contro il potere, al punto da finire in carcere poco prima dello scoppio della Prima guerra mondiale." -
Volevamo cambiare il mondo. Storia di Avanguardia Operaia 1968-1977
Gli anni dal 1968 al 1977 costituirono il periodo delle lotte che cambiarono la società, della ribellione, delle speranze e delle grandi passioni, della politica che dava un senso alla vita. Furono formate nuove organizzazioni, che condividevano la volontà di ""cambiare il mondo"""", in sintonia con le dinamiche emergenti a livello internazionale. Avanguardia Operaia fu una delle formazioni politiche più importanti della nuova sinistra per l'impegno nelle lotte in molti settori della società. Questo volume ne ricostruisce la storia utilizzando soprattutto le testimonianze di vita dei partecipanti. L'analisi delle interviste raccolte permette di svolgere una riflessione approfondita sui processi di socializzazione politica dei militanti attivi negli anni Settanta, mettendo in evidenza il profilo assunto dal loro impegno politico e i suoi effetti sulla trasformazione della vita personale anche negli anni successivi."" -
Che cos'è l'illuminismo
Che cos'è l'illuminismo? È questa la domanda a cui la filosofia tenta di rispondere da sempre. E a tale domanda hanno provato a rispondere tre dei più grandi pensatori di tutti i tempi: Immanuel Kant, Michel Foucault e Jürgen Habermas. Questo volume curato da Umberto Curi ha il pregio di ordinare e far dialogare tra loro tre saggi strettamente connessi: origine di tutto è la riflessione di Kant sul concetto di Aufklärung, cui fanno seguito l'interpretazione data da Foucault e il successivo studio condotto da Habermas sull'analisi del francese. A partire dal testo kantiano, che in un certo senso ha inaugurato il discorso filosofico della modernità, una stimolante interrogazione critica sul presente, sui limiti della conoscenza e sul loro possibile superamento. -
La traversara. L'improbabile storia di una via millenaria
La tesi che qui si cerca di sviluppare riguarda il fatto che delle popolazioni, gli Etruschi, dedite alla produzione di oggetti di alta qualità artigianale e avvezze alla loro commercializzazione ad alto raggio, siano state quelle forze che hanno innescato dinamiche tali da permettere, tra i tanti effetti a scala geografica, la riorganizzazione di una significativa porzione di territorio alpino oggetto di studio da parte dell'autore, anche attraverso una via-pista, la Traversara, che da Riva del Garda raggiungeva i dintorni dell'odierna Merano/Meran. Ciò ha riverberato e rilanciato nel tempo culture materiali e anche spirituali provenienti da luoghi lontani. L'onda lunga di civilizzazione provocata attorno ai secoli XII-X a.C. e partita dall'Asia Minore per mano dei Fenici, passata attraverso Greci ed Etruschi, si infrange su tutto l'arco alpino e oltre, portando arricchimento materiale e non solo: si pensi alla lunga parabola compiuta dall'alfabeto etrusco, già greco, indiretta emanazione e rielaborazione della scrittura fenicio-aramaica. Oltre all'acquisizione di recenti contributi storico-archeologici, la ricerca applica metodologie note in ambiente di pianificazione del territorio, al fine di dimostrare la sostenibilità storica e preistorica di questa importante via carovaniera. Nella seconda parte, alla quale la prima è in qualche maniera propedeutica, l'autore trova lo spazio per una riflessione personale di architetto e di cittadino dell'oggi sulle gravi criticità culturali del momento, in relazione a quello stesso territorio della Traversara, alla storia umana che lo ha segnato e alla cultura che questa convivenza ha prodotto nei millenni, che rischiano di naufragare alla luce dei fatti attuali. Il vento dell'industria turistica impone all'autore di veleggiare di bolina, tentando di vincere un'inerzia che sicuramente è più forte di lui. Nessuno nega il diritto dello sviluppo, purché, oltre che sostenibile, esso sia anche compatibile con le risorse naturali e storiche che ci vengono dal passato. Inoltre, il problema sembra che vada ben oltre il semplice rispetto e la conservazione dei luoghi, e che esso riguardi anche la maniera con la quale noi oggi organizziamo i nostri nuovi luoghi, spessissimo superficiali, volgari, dissipatori di risorse e privi dei loro significati più basilari. Il problema è palpabile e andrebbe affrontato con la dovuta energia per cercare di cacciare lontano il fantasma della vuotezza di questo scorcio di secolo, che rischia di fare di questo territorio una merce di scambio con la quale mettere in svendita la nostra anima. -
Oikos. Poeti per il futuro
L'idea è proprio questa, antichissima. Almeno dai tempi di Omero. Da sempre la voce della poesia è parola civile, parola condivisa, parola che rimane attraverso il tempo. Attorno alle parole ci incontriamo, con le parole pensiamo, le parole danno senso alla nostra vita. Ma la parola poetica è nella sua essenza parola controcorrente, perché ci mette in dubbio, perché diventa nuovo appiglio per guardare il mondo in modo diverso, per infrangere i nostri errori per aprire altre prospettive. Se oggi parliamo di natura e di ambiente, di quello che è l'oikos in cui abitiamo, la poesia ci può aiutare. Da ogni parte di una terra violata i poeti hanno inviato le loro parole in difesa della natura. Ma nell'idea c'è un pensiero forse ancor più grande, perché sono i nostri giovani, tra le scuole e le università, che hanno lo sguardo aperto sul futuro e che sono i protagonisti della protesta contro l'arroganza evidente e mostruosa dell'antropocene, i portavoce della poesia e della natura. Le foglie sono il simbolo di questa azione, stanno sulla copertina, sono sparse tra le pagine del libro. Sono le stesse foglie di Omero, che ricordano agli uomini la loro fragilità: ci dicono che siamo parte della natura e che in questo sta il nostro significato, ci mettono davanti agli occhi la nostra hybris, la cecità e l'avidità che uccidono l'oikos in cui viviamo e noi stessi. Premessa di Filippomaria Pontani e Alberto Camerotto. -
Raimon Panikkar e il Giappone. Dialogo concettuale con l'Oriente estremo
Questo scritto si propone di delineare il quadro concettuale al cui interno si è andato strutturando il rapporto tra Raimon Panikkar e il Giappone, tenendo presente che non si tratta di un generico interessamento per una realtà altra, ma di un confronto con una dimensione che si presenta interlocutoria nell'ottica di tutto il pensiero panikkariano. Connessi a questo rapporto vi sono temi centrali della sua speculazione, temi che sono stati anche approfonditi in dialogo con personaggi come Martin Heidegger e Octavio Paz. Ad esempio, si analizzano, fra i vari temi, la possibilità e necessità di costruire un linguaggio trans-culturale; il confronto con una ontologia altra; la funzione mediatrice dell'India tra Occidente e Oriente estremo; la modalità con cui il Cristianesimo si diffonde in un paese dotato di forte identità culturale e la ridefinizione del concetto di Oriente, concetto che si sviluppa a partire da una visione etnocentrica dell'Occidente. -
Nietzsche in paradiso. Vite parallele tra Islam e Occidente
Nietzsche è in Paradiso nel viaggio dantesco del poeta musulmano Muhammad Iqbal, mentre Victor Hugo racconta con devozione gli ultimi istanti di vita del Profeta dell'Islam nella Légende des siècles. Non sono aneddoti, ma esempi di una via sempre presente tra Islam e Occidente, che non è ancora stata raccontata. Francesca Bocca-Aldaqre ha voluto farlo, rivelando le insospettabili eco culturali nell'immaginazione occidentale - come Robinson Crusoe, modellato su un romanzo arabo dell'anno Mille -, appaiando non soltanto delle vite, ma un pensiero. L'occidentalissimo dubbio cartesiano si legge con la lente di al-Ghazali; la fine della metafisica di Heidegger si allaccia a quella di ibn ?Arabi. Nietzsche in Paradiso è manifesto per l'Islam che spesso si rifugia nell'Oriente, e possibilità nuova per l'Occidente logorato dallo scontro di civiltà. -
Vera. Resistenza, deportazione e impegno di Vera Michelin Salomon
Il 27 ottobre 2019 veniva a mancare Vera Michelin Salomon. La sua vita, interamente rivolta all'impegno politico e alla testimonianza, la vide schierata in prima linea nella lotta contro il fascismo e l'occupazione nazista. A un anno dalla sua morte, l'Associazione Nazionale Ex Deportati (ANED) presenta questo omaggio per ricordare la sua figura attraverso alcuni suoi scritti privati e ancora inediti: lettere, fotografie e documenti del periodo della Resistenza, della deportazione e del successivo impegno politico e di memoria. I documenti sono accompagnati da una contestualizzazione delle differenti fasi di lotta e prigionia a cura delle due storiche Greta Fedele e Sara Troglio. Un ritratto creato direttamente attorno alle sue parole e a quelle dei compagni di lotta che lascia trapelare emergere è il volto di questa donna in cui forza, determinazione, curiosità e gentilezza avevano trovato un perfetto equilibrio. -
Lo scetticismo politico. Storia di una dottrina dagli antichi ai giorni nostri
Da Pirrone a Rorty, passando per Socrate, Carneade, Cicerone, Giovanni di Salisbury, Guicciardini, Montaigne, Sorbière, Pascal, Bayle, Hume, Nietzsche, Russell, Rensi, Oakeshott e Popper: il volume offre per la prima volta un quadro completo della storia dello scetticismo politico, rappresentato da alcune delle figure intellettuali più influenti del pensiero occidentale ma ritenute politicamente ""scomode"""" per la loro incessante critica alle ideologie, ai dogmatismi dei partiti, ai paradigmi normativi e ai mezzi di persuasione diversi da quelli improntati al buon senso, alla prudenza e alla moderazione. L'autore dimostra che a unire tutti gli scettici politici è uno """"stile"""" che privilegia il saggio al trattato, l'ipotesi alla certezza infallibile, il pluralismo al monismo, la verità conversazionale alla soluzione finale. Benché quasi tutti siano stati additati dai loro contemporanei come infedeli, reprobi, esiliati e gretti, le loro posizioni si sono rivelate essenziali non solo per la teoria politica in senso proprio, ma anche per l'affermazione di idee """"altre"""" di libertà, tolleranza e convivenza civile."" -
«Un paesaggio del sentimento». Nico Orengo, narratore e poeta di Liguria
Il paesaggio del sentimento di Nico Orengo (1944-2009) è quello dell'estremo Ponente ligure, un territorio circoscritto, al confine con la Francia, dove lo scrittore torinese ha trascorso la sua infanzia e dove ambienta le sue storie. È un paesaggio rappresentato con precisione e allo stesso tempo carico di forza simbolica e fiabesca, che diventa, nell'opera dell'autore, orizzonte geografico di una soggettività, di un'idea di mondo e di letteratura. Attraverso il filo conduttore del paesaggio, il testo, richiamandosi all'approccio di Michel Collot e con un taglio critico insieme tematico, linguistico e fenomenologico, analizza l'intera produzione letteraria di Nico Orengo ponendosi come primo studio sistematico e completo a lui dedicato. -
Salvagente della giustizia. Vol. 1: mediazione civile in materia di separazione e divorzio dei coniugi, La.
Questo testo, approfondendo il procedimento di mediazione civile e commerciale di cui al D. Lgs. 28/2010, affronta alcune specifiche disposizioni normative in materia di diritto di famiglia e, attraverso l'analisi di alcuni casi pratici, realizza uno studio interessante ed aggiornato, dal punto di vista sociologico-giuridico e ricco di spunti per l'attuale riflessione sui problemi della giustizia. -
Salvagente della giustizia. Vol. 3: mediazione civile in materia di pubblica amministrazione, La.
Questo testo, approfondendo il procedimento di mediazione civile e commerciale di cui al D. Lgs. 28/2010, affronta alcune specifiche disposizioni normative in materia di Pubblica Amministrazione e, attraverso l'analisi di alcuni casi pratici, realizza uno studio interessante ed aggiornato, dal punto di vista sociologico-giuridico e ricco di spunti per l'attuale riflessione sui problemi della giustizia. -
Luce artificiale e vita collettiva. Pratiche di illuminazione nell'Italia del Nord tra Settecento e Ottocento
Il volume affronta un periodo chiave per la diffusione dell'illuminazione artificiale, il XVIII secolo. Mutano le abitudini delle élites, e si genera, con molte difficoltà, una domanda più ampia che trova nello sviluppo scientifico del tempo le prime risposte. Argand ottimizza la lampada a olio, mentre l'inizio dell'Ottocento vede i primi tentativi di impiego del gas illuminante nelle residenze e nei luoghi di lavoro, per estendersi poi a un campo di applicazione, l'illuminazione pubblica, che nei decenni precedenti dalle capitali si è diffuso in tutti i centri urbani di medie dimensioni, fino a diventare rete: un sostanziale salto di scala. I saggi leggono queste dinamiche nell'Italia del Nord, e in particolare a Milano, il grande centro europeo della produzione del cristallo di rocca, un complemento essenziale dei primi lampadari che nel Seicento si erano lentamente diffusi nelle regge e nelle più ricche residenze aristocratiche. -
La montagna che produce-Productive mountains. Ediz. bilingue
Gli ultimi decenni hanno visto emergere un interesse crescente per la montagna, divenuta oggetto di nuove interpretazioni ""in positivo"""". In tale contesto, questo libro propone di osservare i territori montani come produttori di beni e servizi tradizionali e di nuova generazione in rapporto agli attori, alle filiere e alle specificità territoriali. Il tema della produzione, assunto dai saggi raccolti in questo volume come chiave di lettura utile per una migliore comprensione dei nuovi processi ambientali, sociali, economici e culturali che interessano le terre alte, è necessario per un aggiornamento delle conoscenze sulle dinamiche territoriali e ineludibile per la definizione di appropriate politiche pubbliche. L'intreccio tra il produrre in montagna e il vivere in montagna, gli equilibri tra produttori, produzioni e qualità dei paesaggi, le tensioni tra passato e presente, tra percezione e realtà, tra dimensione individuale e collettiva che attraversano l'intero volume si offrono come temi di indagine e ambiti di riflessione per il dibattito più recente sulla montagna, intesa come spazio di vita e di progetto.""