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Postpubblico. Lo spettatore culturale oltre la modernità
Manipolatore o manipolato? Mediale o mediato? Attivo o interattivo? Pubblico o postpubblico? Quali sono oggi i termini più appropriati per parlare di fruizione culturale e definire i caratteri dello spettatore delle arti? Carlo Bordoni, Derrick de Kerckhove, Nicola Emery, Alessandro Scarsella, Daniele Francesconi, Alessandro Bollo, Stefano Laffi, Francesca Serrazanetti, Pier Luigi Sacco e Gloria Bovio esprimono il loro personale punto di vista sui pubblici culturali contemporanei e sulla relazione con le caratteristiche del nostro tempo. -
Sacrifici e simulacri. Bataille, Klossowski
Il libro raccoglie saggi su due autori francesi, Georges Bataille e Pierre Klossowski, accomunati non soltanto da un rapporto di amicizia personale, ma anche da altre caratteristiche significative. Entrambi, infatti, hanno scritto romanzi e racconti spesso trasgressivi e nel contempo sono stati saggisti e filosofi di rilievo, le cui opere hanno suscitato interesse e ammirazione in pensatori più giovani come Deleuze e Foucault. Nei libri batailliani e klossowskiani trovano espressione, in maniera originale, riflessioni su problematiche inerenti ai campi artistico, religioso, economico, nonché a temi pungenti come erotismo, follia e morte. Rileggerli oggi ci riporta a un clima (quello del Novecento francese) di grande fermento intellettuale e politico, nel quale tutte le idee, incluse le più estreme, sembravano poter trovare espressione scritta, e persino giungere a permeare l'esistenza stessa degli autori. Essi, infatti, sono riusciti a sviluppare un pensiero fortemente individuale, ma senza sottrarsi all'esigenza del dialogo, costituendo anzi comunità elettive con persone spiritualmente affini, nell'audace ambizione di ""cambiare la vita""""."" -
Di chi è la colpa? Le ragioni psicologiche del senso di colpa e del bisogno di punizione
Il sentimento della colpa, insieme a quello della gioia e del dolore, è il sentimento più radicato nell'esperienza umana, da sempre. Grazie alla psicoanalisi siamo in grado di conoscere l'origine del senso di colpa e le ragioni del bisogno di punizione verso se stessi (espiazione) e verso gli altri (capro espiatorio). La psicoanalisi ci offre anche la possibilità di optare per un passaggio da una morale della colpa a un'etica del danno, grazie alla distinzione tra giudizio di fatto (responsabilità) e giudizio di merito (colpevolezza) e alla convenienza di sostituire all'angoscia sterile del senso di colpa il dispiacere per il danno causato dai nostri errori e la possibilità di ripararlo. Anche il concetto di perdono riceve una nuova valenza e se ne può valutare la convenienza nella risoluzione dei conflitti relazionali, specie in quelli di coppia. Sul piano sociale, è così possibile passare da una concezione retributiva a una concezione riparativa della giustizia, dove la pena non è più intesa come l'espiazione di una colpa ma come l'offerta di una possibilità di riparazione di un danno. -
Tutto imparammo dell'amore. Appunti monastici
"Tutto imparammo dell'amore"""" evoca il valore eminente della relazione amorosa nell'ambito di ogni esistenza. Come si impara l'amore? Chi sono oggi i nostri maestri? Come ci confrontiamo con la dimensione dell'intimità? A partire da una lettura critica della contemporaneità, l'Autore lascia emergere, attraverso alcuni sguardi prospettici, la ricchezza della tradizione culturale e spirituale ereditata, facendola dialogare con il tempo presente. È così che, anche dalla magmatica natura dell'amore, può affiorare la scoperta di atteggiamenti, antichi e nuovi, chiamati a servire la sfida del bene nei rapporti umani che, in ogni stagione della vita, intrecciamo." -
Oltre l'estremo
"Oltre l'estremo"""" è un passo nuovo, una nuova esperienza. Nella prima parte affronta l'orrore e la disumanizzazione di Auschwitz, su cui pare che non si possa più dire nulla e su cui, invece, è necessario continuare a sentire e parlare. Ma sentire vuol dire che """"io"""" sento, allora è l'io stesso che deve essere interrogato. Lo specchio è lo strumento contro il quale l'io si infrange. Sulle sue schegge si riflette una storia contraddittoria, difficile e quasi inafferrabile. Da qui si entra nella terza parte del libro, nella quale la scrittura è sottoposta a una torsione che l'ha spezzata. La prosa è diventata poesia, ma una poesia del dolore e ancora una volta dell'estremo. Una scrittura frammentata nella quale si riflette la sofferenza individuata sui marciapiedi delle metropoli, nei campi di morte, nella figura tragica di Narciso." -
Fogli di carta. Scritti, editi, letti: salvati
Ogni anno in Italia vanno al macero centinaia di migliaia di libri: eccellenti, mediocri, cari, economici, preziosi, dozzinali, eterni, effimeri... Ogni anno le vendite dei libri calano: disamore per questo bene o altre attenzioni da parte dell'olimpo editoriale? Dal 2007 in Umbria un gruppo di lettori, con pochissimi sostegni politici, culturali, mediatici ed economici, sta salvando più libri possibile per farli rivivere in ""biblioteche tematiche e multilingue dei libri salvati"""", create ex novo, specie nei centri abitati, là dove mancano e dove si stanno perdendo identità e valori. Questo gruppo, unico in Italia, ha salvato oltre sessantamila libri e ha creato una quarantina di queste """"biblioteche"""". Che senso ha oggi tutto ciò? L'impegno e gli sforzi di pochi potranno superare gli scogli eretti dalla logica sempre più finanziaria e manageriale dell'editoria, dalla soggezione dei critici e degli opinionisti, dalla ribellione dei lettori verso l'esiguità del nuovo, oppure la nostra """"civiltà"""" preferirà perdersi tra le espressioni delle emoticon? La lunga esperienza delle """"biblioteche tematiche"""" e la crisi attuale del libro sono l'inchiostro con il quale gli autori di """"Fogli di carta"""" hanno scritto la loro appassionata narrazione."" -
L' essere dopo la metafisica moderna
Dopo il Novecento, in particolare dopo Heidegger e Severino, porre ancora la questione dell'essere può sembrare un gesto tardivo e ingenuo. Il volume discute criticamente l'itinerario che ha condotto Vittorio Possenti a considerare questo gesto, invece, necessario e a dichiarare concluso il ciclo speculativo della modernità, avviato da Cartesio e perfezionato da Kant e Hegel. Recuperando con strumenti teorici rinnovati la tradizione realista della filosofia dell'essere, Possenti sostiene che ""l'ente è"""" e che da qui deve ripartire qualsiasi discorso che intenda riprendere alla base la questione della metafisica. L'essere dopo la metafisica moderna raccoglie i contributi di studiosi che non si allineano e non si oppongo acriticamente agli argomenti proposti da Possenti, ma dialogano con le sue posizioni in modo franco e senza compromessi, restituendo ancora una volta il suo spessore alla parola """"filosofia""""."" -
25 anni di bioetica a Napoli. I protagonisti e le idee
In occasione del 25esimo anniversario dalla costituzione dell'Istituto Italiano di Bioetica- Campania, i soci fondatori hanno deciso di celebrare la ricorrenza con un convegno e con il presente volume che è testimonianza dell'azione svolta non solo nel campo della produzione scientifica, ma anche in quello della divulgazione, della formazione professionale e del dibattito etico-politico generale. Nei saggi raccolti in volume si rilevano, nella variabilità dei punti di vista e nelle sensibilità diverse, tre elementi fondamentali di raccordo. Il primo elemento è l'amicizia che lega tra loro la maggior parte degli autori, ed è conseguenza degli anni di frequentazione e del comune sentire di base. Il secondo elemento è dato dall'accettazione di una prospettiva teorica di fondo, nel nostro caso il pensiero della complessità, soprattutto nella versione di Edgar Morin e Ilya Prigogine. Infine il terzo elemento, la comune opzione a favore del pluralismo, sul versante etico-politico. La serie di saggi che compongono il volume nella cornice epistemologica ed etico-politica appena delineata rappresentano tutti delle specificazioni e delle variazioni originate dalle diverse formazioni e sensibilità individuali degli scriventi. Tale varietà è da sempre stata una peculiarità dell'associazione che ha considerato il rispetto del pluralismo di religioni e visioni del mondo, e il ricorso alla transdisciplinarietà come una ricchezza da conservare e, se possibile, incrementare. -
Voto più voto. Ovvero l'evoluzione della scuola
La vicenda è ambientata nel mondo della scuola, ma il clima di sottofondo è inserito in un discorso più ampio, quello della difficile accettazione di sé, del rapporto insicuro, incerto e fallace che la protagonista ha con sé stessa. Si tratta di una figura di insegnante divenuta tale per puro spirito di rivalsa nei riguardi delle proprie umili origini. La meta conseguita con vari espedienti non sempre leciti, imprevisti e poco consoni al ruolo, nonché uniti alla caparbia volontà di innalzarsi, rappresenta l'unica possibilità di riscatto; ma il tentativo risulterà fallimentare. Il sospirato traguardo non produce gli esiti sperati perché sempre nuovi obiettivi irraggiungibili vengono a turbare i desideri del personaggio, in una costante ricerca di sfide impervie dalle quali le è quasi impossibile non uscire sconfitta. Il problema fondamentale è la perenne insoddisfazione, il pessimo rapporto con la propria persona e il proprio modesto ambiente. I tentativi per emergere sono svariati, ma ogni volta un ostacolo si frappone al raggiungimento di qualsiasi meta concreta che possa realizzare quelli che si rivelano, sempre e comunque, sogni utopistici o progetti troppo ambiti. La sconfitta genera frustrazione e il confronto con chi è più fortunato produce solo invidia e rancore. L'ammirazione stessa per un mondo sempre inarrivabile è la molla che provoca un continuo desiderio inappagato e l'odio per un modello che rimane lontano e fonte solo di dolore astioso e perfida ostilità. La stupefatta adorazione per una figura femminile percepita come simbolo di ogni perfezione, oggetto di estatica stima e vano, chimerico, illusorio, desiderio di emulazione, è il germe rovinoso che nasconde rabbia e malevola gelosia. Questo ritratto richiede di dare uno sguardo al concetto storico dell'insegnamento, di paideia, nel corso dei secoli e, in particolar modo, in riferimento all'epoca classica. Un breve excursus sul modo in cui il tema dell'educazione è stato affrontato nel passato può essere utile per capire il presente. -
I duecentocinquantamila stadi di Eratostene, al tempo del virus. Dialoghi fra un geografo e una economista ambientale, in giro per il mondo
Siamo partiti il 5 gennaio con una crociera giro del mondo, che doveva portarci ad attraversare tutti gli oceani e a fare tappe in America Latina, Polinesia, Australia ma soprattutto in Asia, dove erano previsti tutti i Paesi delle coste orientali, Giappone, Cina, Hong Kong, Corea, Taiwan, Vietnam, Malesia, Singapore. Saremmo rientrati in Europa via India, Oman e canale di Suez. Delle esperienze del nostro viaggio avevamo deciso di scrivere attraverso dei dialoghi fra il geografo (Claude) e l'economista ambientale (Mercedes). E così è stato per la prima parte delle nostre cronache. Ma avevamo fatto i conti senza un ospite inatteso: il Covid-19, che già quando ci trovavamo nell'Atlantico e in America Latina ha cominciato a rincorrerci; infatti poco dopo ci è stato comunicato che la parte asiatica del viaggio sarebbe stata annullata e che sarebbe stata sostituita da fermate nell'Oceano indiano. E le nostre cronache hanno iniziato a cambiare per raccontare di questo inseguimento. Intanto il viaggio proseguiva nel Pacifico, dove il virus ancora non c'era, verso l'Australia e Nuova Zelanda, che sono state le ultime nostre destinazioni. Giunti ad Albany infatti ci è stato annunciato che tutti i porti erano chiusi e che di fatto il nostro giro del mondo era finito. A partire da quel momento abbiamo iniziato a ""filosofare"""" sui panorami marini che ci erano offerti dalla nostra straordinaria crociera senza sbarchi e con l'incubo del virus. Altri testi commentavano invece gli avvenimenti in Europa e nei nostri due Paesi. Ripubblichiamo le nostre cronache nell'ordine in cui sono state scritte. Giudicherete voi lettori se siamo riusciti a interessarvi: per noi è stata una esperienza tanto più attraente quanto del tutto inattesa."" -
Casa desolata. Ragnatele
Casa Desolata (1852-53) occupa un posto particolare nel macrotesto dickensiano. Se si prende il 1850, anno di pubblicazione di David Copperfield, come una sorta di spartiacque nella produzione dello scrittore, questo è il primo dei cosiddetti dark novels con cui inizia la fase matura della carriera di Dickens, sia per la stagione della sua vita, sia per le innovazioni di tecnica narrativa, sia per la presenza più marcata di toni cupi e accenti polemici. Qui c'è ""tutto"""" Dickens: quello della scrittura autobiografica, con il racconto di Esther, uno dei due narratori; quello drammatico, con la vicenda di Lady Dedlock e i suoi segreti; quello comico, con alcuni personaggi minori; quello melodrammatico, con il giovane spazzino Jo che vive e muore nel degradato quartiere londinese di Tom-all-Alone's; quello del """"mystery and detection"""", con l'inchiesta dell'Ispettore Bucket; e infine quello della denuncia sociale, che si scaglia contro le diseguaglianze di classe e il sistema giuridico britannico."" -
Complessità della violenza
I rapidi mutamenti sociali e culturali, propri dell'età della globalizzazione, ci portano a riflettere su ciò che categorizziamo come violenza e sulle evoluzioni storiche e culturali a cui i fenomeni legati a essa si riferiscono. Il libro si sviluppa partendo dall'analisi e dalla reinterpretazione di diversi contributi teorici, forniti da un ampio ventaglio di discipline, nell'ambito della concettualizzazione della violenza. Vengono inoltre proposti due casi clinici analizzati attraverso l'approccio sistemico. In questo modo il lettore potrà cogliere in maniera diretta e continuativa il senso pratico di quanto elaborato nella parte teorica. Come vedremo l'analisi dei due casi clinici è resa possibile solamente attraverso l'interazione tra le differenti scienze che si sono occupate dei fenomeni legati alla violenza, secondo un approccio multidisciplinare, interdisciplinare e complesso. -
Mino Guerrini. Storia e opere di un arcitaliano
Rappresentante esemplare di una generazione di giovani intellettuali e artisti eclettici, attivi in diversi ambiti dell'industria culturale in quell'Italia del secondo dopoguerra sospesa tra ricostruzione, boom e stagnazione, Giacomo (Mino) Guerrini è uno dei segreti meglio custoditi di sempre della storia del cinema italiano. Secondo un copione condiviso con personalità del calibro di Cesare Zavattini, Marcello Marchesi o Ennio Flaiano, Guerrini è stato molte cose, anche in vivace contrapposizione: oltre che uomo di cinema - i cui film spaziano dalla commedia all'italiana all'horror, dalla spy-story al comico popolare - è anche pittore e artista, giornalista e scrittore, autore televisivo e radiofonico. Un vero arci-italiano, insomma, un uomo di spettacolo e un intellettuale capace di muoversi su più piani e in diversi ambiti, senza mai preoccuparsi di distinguere tra cultura alta e bassa, tra élite e popolare. -
Valeria Magli o la poesia ballerina
Sposando il ritmo e le tecniche compositive della poesia della neoavanguardia italiana e delle avanguardie storiche, Valeria Magli si è ritagliata uno spazio unico nel panorama della ""nuova danza"""", suggerendo un approccio innovativo sia alla composizione coreografica che alla comprensione del testo poetico. Questo libro, il primo ampio studio dedicato all'innovativa ricerca di Magli, analizza i titoli dedicati all'unione di danza e poesia creati negli anni Ottanta, e, attraverso interviste e ricerche d'archivio, approfondisce i punti di contatto tra le due poetiche. """"Poesia ballerina"""" è diventata nel tempo l'espressione che definisce lo stile di Magli, esito inedito del rapporto millenario tra danza e poesia."" -
Quattro argomenti chiave per l'esistenza. Fra saggezza orientale e psicologia occidentale
Chiaro, pratico, insolito. È possibile individuare alcuni argomenti chiave che predispongono alla comprensione dell'esistenza, come porte che si aprono su ampi spazi: differenza esterno-interno; idea centrale: l'esterno ha scarso valore informativo; l'interno come dimensione invisibile e sede privilegiata del Sé profondo. I criteri che usiamo per comprendere e valutare noi stessi e gli altri; uno strano e diffuso tipo di identità personale: l'io indipendente-astratto; esistono criteri oggettivi? Cosa significa ""considerare""""? Differenza fra considerazioni """"giuste"""" e """"sbagliate"""" e loro conseguenze impensate. C'è un'altra dimensione oltre questa terrena? La metafisica è importante? Analisi di un classico della filosofia cinese, il Dao De Jing."" -
La carne e l'anima. Il cinema di Abdellatif Kechiche
Abdellatif Kechiche è uno dei pochi, grandi autori del Duemila. Nell'arco di vent'anni e sette film si è ritagliato il suo spazio nell'universo cinema: da Tutta colpa di Voltaire al progetto Mektoub, My Love, passando per titoli imprescindibili come La schivata, Cous Cous, Venere nera. Con La vita di Adele ha vinto la Palma d'oro al Festival di Cannes 2013. Kechiche è nato come regista tunisino immigrato in Francia, poi è ""diventato"""" francese: ha raccontato i migranti come lui, il sogno impossibile dell'integrazione, ma anche la banlieue, la famiglia meticcia, i poveri e gli sfruttati. Ha inscenato il corpo come mai si era visto prima. Amato e odiato, sostenuto e detestato, oggi Kechiche è il più grande naturalista del cinema. """"La carne e l'anima"""" è la prima monografia sul regista."" -
Preferirei di no. Perché il crollo delle nascite ha radici lontane
Se mai una ricetta esiste, per far sì che in Italia tornino a nascere bambini, non può ridursi a una redistribuzione di risorse - lavoro, servizi - per le nuove generazioni. Che pure è inderogabile, per motivi di equità sociale. Non basterà un pacchetto di risposte contingenti a ricreare la disponibilità a scelte al buio come quella di un figlio. Ricostruendo l'evoluzione degli umori individuali e collettivi delle generazioni susseguitesi nell'ultimo quarto del Novecento, affiora una ferita dell'immaginario che spinge a non decidere (vorrei, sì, ma preferirei di no). Un cambio di scenario che dura dagli anni Settanta e che - passando dai fratelli maggiori ai fratelli minori e dai padri ai figli - produce un doppio rovinoso effetto, frantumando il capitale di fiducia in dote a giovani donne e uomini e accentuando se possibile l'incapacità dei giovani uomini di dar voce al registro affettivo della propria esistenza. Se la chiave economica è inadeguata, da sola, a dare risposte efficaci a questa doppia mutazione, puntare a un bersaglio più alto non è impossibile. Purché si sia disposti a rimetter mano ad alcune di quelle ""modeste proposte"""" che il Novecento visionario ha progettato, e poi lasciato incompiute."" -
Filosofia spagnola. L'età d'argento
In questi saggi si esamina il contributo di alcuni filosofi al pensiero spagnolo del XX secolo. In particolare, si ricostruisce la filosofia poetica di Miguel de Unamuno e la sua concezione della filosofia della religione alla luce della celebre teoria del sentimento tragico della vita e dell'ansia di immortalità. La teoria della ragion vitale e storica rappresenta il nucleo originale della filosofia di José Ortega y Gasset e della ""Scuola di Madrid"""", alla quale si richiamano, tra gli altri, nonostante appartenessero a generazioni distinte, Xavier Zubiri, Julián Marías e María Zambrano. Zubiri ha delineato una concezione originale del realismo sulla base della teoria dell'intelligenza senziente, con particolare riferimento alla dimensione storica e teologale dell'uomo. La teoria della ragione poetica di Zambrano rappresenta invece un contributo peculiare al superamento dell'intellettualismo, in nome di una ragione più ampia e integrale che non disdegna orizzonti etico-politici. La mappa del mondo personale delineata da J. Marías e sorretta dal pensiero del maestro Ortega costituisce un approccio originale nel contesto delle diverse concezioni del personalismo. Con Ignacio Ellacuría, discepolo di Zubiri, la filosofia della realtà storica non è solo un metodo per indagare i segni dei tempi, ma diviene anche un ineludibile supporto per intervenire nelle situazioni di ingiustizia e disuguaglianza in virtù della filosofia e teologia della liberazione."" -
Chi ha paura del postumano? Vademecum dell'uomo 2.0
Questo libro offre un contributo alla riflessione sulle implicazioni della tecnica per la vita dell'essere umano, in un tempo nel quale la tecnica è motivo di fervente entusiasmo e di crescenti timori. Vuole aiutare a comprendere le ragioni di chi sostiene che l'impetuosa accelerazione del progresso tecnico-scientifico potrà dischiudere una nuova era, nella quale sarà possibile prendere congedo dai limiti e dalle vulnerabilità che caratterizzano l'umanità così come conosciuta finora e edificarne una nuova e migliore. È questo l'obiettivo del movimento postumanista, un arcipelago variegato di sigle e di autori accomunati dalla fiducia nel valore emancipatore della tecnica e nella possibilità, grazie a essa, di costruire una nuova umanità. -
Il «Tractatus de usuris» di Alessandro D'Alessandria. Fra mercato innaturale e cultura di mercato
Alessandro d'Alessandria vive e scrive durante la rivoluzione segnata dal passaggio dall'economia della terra all'economia del capitale, preparato dal lento costituirsi di un nuovo ceto sociale: la borghesia. Lo stesso ceto autore dei cambiamenti che prenderanno poi il nome di capitalismo. Alessandro esamina questo contesto partendo dal bagaglio delle auctoritates e del dettato aristotelico, indiscusso anche in materia di etica economica. La grandezza di Alessandro d'Alessandria, come di Pietro di Giovanni Olivi o di Giovanni Duns Scoto, consiste nel far affiorare una nuova concezione della moneta come architrave di tutti i ragionamenti. A questi rappresentanti della scuola francescana del XIII secolo dobbiamo la costituzione delle fondamenta della scienza economica dei secoli successivi e del contemporaneo sviluppo dell'economia di mercato.