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Alberi d'autore. Ediz. a colori
Nel film del 1957 Cenerentola a Parigi, l'ingenuo personaggio interpretato da Audrey Hepburn domanda al fotografo di moda interpretato da Fred Astaire: ""Gli alberi sono belli: perché non fotografa gli alberi?"""", ottenendo come risposta: """"La meraviglierà sapere quant'è scarsa la domanda di foto di alberi"""". In realtà non è così. Artisti come David Hockney e Alex Katz spaziano liberamente tra soggetti umani e arborei, e questo non li rende certo meno popolari. Analogamente, alla fine del XIX secolo, la serie di pioppi dipinta da Claude Monet andò a ruba. Anche inserito in un'ambientazione rigorosamente rurale, questo soggetto conserva una sorprendente modernità, come nel caso degli alberi della Provenza ritratti da Vincent van Gogh, premiati da un successo postumo che ancora oggi non accenna a diminuire. La bellezza autosufficiente degli alberi è indiscutibile. Questo volume raccoglie le migliori opere d'arte a tema arboreo, passando in rassegna affascinanti dipinti più o meno conosciuti e affiancando alle immagini brevi testi che ne approfondiscono la storia, oltre a fornire interessanti aneddoti sugli autori. Un inno alla natura e un invito a proteggere e ammirare questi giganti verdi che riempiono placidamente il mondo di ossigeno."" -
Daisy e l'uovo. Ediz. a colori
Daisy non sta più nelle penne: la Zia Camelia sta covando le uova e lei vuole sapere tutto su di loro! Quante sono? Di chi sono? Può covarne uno anche lei? Un uovo, quello verde, è di Mamma Anatra e la Zia Camelia lo sta covando per lei. La mamma le dà il permesso di covarlo ma Daisy è ancora piccola e riesce a fatica a starci sopra. Così, desiderosa di aiutare, porta ogni giorno da mangiare alla zia e aspetta impaziente il momento in cui dall'uovo della mamma uscirà un fratellino o una sorellina. Un giorno, finalmente, i gusci cominciano a rompersi ed escono i cuginetti di Daisy, che gioia! Sull'uovo verde, però, non compare nemmeno una crepa. Mamma Anatra dice che alcune uova non si schiudono mai, ma Daisy non è ancora pronta a rinunciare... Età di lettura: da 3 anni. -
Forza, Daisy!
È ora del giretto nello stagno per Daisy e Mamma Anatra. La piccola anatroccola è molto curiosa e non vede l'ora di esplorare quel mondo verde e blu, tanto che dimentica subito la promessa di non allontanarsi, attirata dalle mille scoperte che la attendono. Ben presto, senza neanche accorgersene, Daisy perde completamente di vista la mamma: è troppo occupata a osservare i pesci, a rincorrere le libellule e a saltellare fra le foglie di ninfea insieme alla sua nuova amica rana. Improvvisamente, si ritrova sola e comincia a sentire strani rumori che annunciano la presenza di creature sconosciute e minacciose. In particolare, la preoccupa il fruscio di qualcosa che avanza lungo la riva e si fa sempre più vicino... sempre più vicino... Età di lettura: da 3 anni. -
La bella e la bestia
Tutti conoscono la storia della Bella e la Bestia, probabilmente nella sua interpretazione disneyana, in cui l'amore della protagonista riesce a fare breccia nel cuore egoista e presuntuoso di un mostro, riuscendo così a cambiare il suo spirito e a liberarlo dall'incantesimo che lo teneva prigioniero. Non è quello che troverete in questo libro, che recupera la versione originale del racconto facendo dialogare il testo con immagini che sembrano dipinte su un'antica pergamena un po' screpolata dal tempo, su cui si stagliano le figure dei personaggi e i dettagli degli ambienti. Scritta nel 1757 e ispirata a una precedente versione del 1740, la fiaba non si concentra sul potere di cambiamento dell'amore, ma insiste piuttosto sulla bontà d'animo e la generosità che accomuna entrambi i personaggi principali. Qui la Bestia non ha bisogno di redenzione, ma ha semplicemente subito un torto da una fata malvagia. Fin dall'inizio dà prova delle qualità che a poco a poco conquisteranno il cuore della Bella, spingendola a dichiarare, già al loro primo incontro: ""Preferisco voi, con il vostro muso, a chi, dietro un viso d'uomo, nasconde un cuore falso, corrotto e ingrato"""". Così Pacheco dipinge la Bestia come un mostro, sì, ma un mostro triste e gentile, cui sta talmente a cuore la felicità dell'amata da essere disposto a lasciarla libera. Alla sua figura massiccia si contrappongono personaggi esili e raffinati, con le loro vesti blu e dorate, arricchite da ricami e motivi vegetali, che spiccano su uno sfondo dai toni seppia, mentre gli ambienti sono delineati attraverso pochi dettagli essenziali ma significativi e il chiaroscuro assume una valenza simbolica. Particolare importanza ricoprono anche i cespugli di rose, elemento dapprima lontano e secondario che introduce un dettaglio rosso portandolo via via in primo piano, fino a dominare nella tavola finale, a simboleggiare l'amore e la passione che unirà per sempre i due protagonisti. Età di lettura: da 7 anni."" -
Happy meat
Sotto un cielo limpido, gli animali liberi scorrazzano e pascolano su un bel prato, tra fiori e alberi rigogliosi. Famiglie di conigli, maiali, cavalli e pecore si godono fianco a fianco la bella giornata. Ma a un tratto la loro attenzione viene richiamata da alcune sagome rosa che fanno capolino dietro le chiome degli alberi. Man mano che si avvicinano, le sagome diventano sempre più grandi: sembrano bizzarre creature volanti con il nasone rotondo e un'enorme bocca sorridente. Scese a terra, si avvicinano agli animali che ora le riconoscono: sono clown dalle vesti variopinte giunti da chissà dove, forse per fare amicizia. Dal cielo intanto calano strani velivoli a forma di volto di pagliaccio, lasciando cadere del cibo dalla bocca. Ma non si tratta di un dono disinteressato: gli animali, storditi, vengono condotti in un luogo da incubo, un autentico lager dal quale non usciranno più vivi... Età di lettura: da 5 anni. -
Toby
Toby ha 11 anni e vive insieme al nonno e alla zia. Sua madre è morta, anche se continua a sorridergli dalla foto che tiene sul comodino, e suo padre è un marinaio, spesso lontano a causa dei suoi lunghi viaggi. Per fortuna c'è il nonno, che gli legge le favole e gli fa regali 'inutili' - a detta della zia - ma bellissimi: come il fermacarte dentro il quale paesaggi cangianti sembrano riprodurre i suoi desideri ed emozioni. Toby non è un bambino come tutti gli altri: dentro di lui qualcosa si è rotto e non si può più aggiustare. Non che ne sia particolarmente turbato, anche se a volte vorrebbe riuscire a dire quello che pensa con tutte le parole giuste e, soprattutto, non vorrebbe essere considerato un ""povero caro"""", come viene spesso apostrofato. La zia e il papà sono molto preoccupati e si affannano cercando di capire quale sia il modo giusto di aiutarlo a crescere. La zia vorrebbe che si trasferisse insieme a lei nella casa del suo futuro marito, il padre vorrebbe portarlo a vivere con la nonna: in breve, sembra che non si possa fare altro che allontanarlo dalla casa che conosce e separarlo dall'amato nonno. Perché nessuno chiede il suo parere? Perché non lo ascoltano quando dice loro che ormai è grande? Soltanto il nonno sembra capirlo, tanto che inizia a insegnargli a scrivere e a svolgere il lavoro che lui stesso ha fatto per tutta la vita: aggiustare orologi. Intanto, però, gli adulti continuano a discutere, così Toby progetta una sorpresa grazie alla quale forse riuscirà a far capire a tutti che non solo ha le idee molto chiare su cosa vuole per sé, ma è davvero diventato grande... Età di lettura: da 7 anni."" -
Regalo di Natale
C'erano una volta un papà e due fratellini. I due bambini non potevano essere più diversi, come il giorno e la notte, come il bianco e il nero. Infatti si chiamavano Candido e Corvino. Il primo era sempre profumato ed elegante, ma non era mai contento e piangeva di continuo. Suo fratello, al contrario, era spettinato e poco attento al vestire, ma sorrideva spesso e bastava un nonnulla a renderlo felice. Preoccupato dagli opposti caratteri dei suoi figli, un giorno il papà decise di fare un esperimento per provare a riequilibrarli. La vigilia di Natale, preparò per ciascuno di loro un regalo speciale: escogitò per Candido qualcosa che di certo avrebbe suscitato il suo entusiasmo e, al contrario, mise alla prova Corvino con un dono che avrebbe deluso - se non fatto arrabbiare - la persona più positiva del mondo. Quale sarà il regalo di Natale scelto dal papà per ciascuno dei suoi figli? E come reagiranno Candido e Corvino? Età di lettura: da 5 anni. -
Perché i cani si annusano il sedere
Anche se non vivete o non avete mai vissuto insieme a un cane, probabilmente, osservandone qualcuno passeggiare per strada insieme al suo umano o alla sua umana, avrete notato qualche comportamento apparentemente bizzarro e vi sarete posti delle domande. In particolare vi sarete chiesti perché, per fare conoscenza, i cani hanno la strana abitudine di annusarsi il sedere a vicenda. Con ogni probabilità vi avranno detto o avrete letto da qualche parte che la ragione di questi bizzarri convenevoli sta nel fatto che i nostri amici a quattro zampe hanno un olfatto particolarmente sviluppato di cui si servono per conoscere il mondo. Così, per capire con chi hanno a che fare, tendono ad annusare le parti particolarmente odorose dei propri simili, come le labbra, le orecchie... e soprattutto il sedere!. Ma, per quanto riguarda quest'ultimo, esiste un'altra e più affascinante spiegazione, che affonda le radici in un fatto accaduto molti, moltissimi anni fa... in un tempo remoto in cui non esistevano né case, né strade, né macchine. I cani non avevano padroni, non venivano portati al guinzaglio né chiusi in gabbia e trascorrevano le loro giornate godendosi la libertà e la gioia di stare in compagnia. In quell'epoca felice, un giorno in cui il sole splendeva e faceva più caldo che mai, tutti i cani del mondo ebbero la stessa identica idea e si ritrovarono sulle sponde di un bellissimo lago. Ma, prima di tuffarsi, adottarono, per motivi di igiene, un piccolo accorgimento. Per scoprire cosa fecero e come questo gesto fu all'origine della bizzarra abitudine di annusarsi il sedere, non vi resta che aprire e leggere questo libro. Quella raccontata in queste pagine è una storia della tradizione orale sudamericana di cui esistono moltissime varianti. Tra queste, l'autrice ci propone la versione tramandata di generazione in generazione dalla sua famiglia mapuche, originaria del Cile. Le parole della bisnonna e della nonna assumono qui la forma scritta grazie alla nipote, che le ascolta da quando era piccola. Il testo è accompagnato dalle vivaci illustrazioni di Israel Barrón che ci mostrano cani intenti a scorrazzare in mezzo a una natura rigogliosa e nei panni di buffi bagnanti d'altri tempi che si ristorano in una giornata assolata, finché l'arrivo della pioggia scatenerà l'esilarante epilogo della vicenda. Età di lettura: da 7 anni. -
Aquarium. Ediz. italiana e inglese
Migliaia di persone ogni anno pagano un biglietto di ingresso per assistere alle acrobazie di delfini e altri cetacei, ignari di come sia in realtà la vita di questi poveri animali dotati di un'intelligenza straordinaria. Nessuna vasca, per quanto grande, sarà mai grande quanto il mare e soprattutto può accoglierli rispettando i loro bisogni, che non si limitano allo spazio, ma a tutte quelle necessità a cui ogni essere vivente dovrebbe avere diritto: libertà, interazione e socialità con gli altri, alimentazione sana e completa, rispetto della sua natura. Nessuno dovrebbe essere strappato alla sua famiglia e da una esistenza libera per essere rinchiuso in una vasca di cemento con l'unico scopo di intrattenere gli altri. È proprio questo che Aquarium vuole raccontare, attraverso la narrazione struggente di Geert Vons e le eloquenti illustrazioni di Roger Olmos, unendosi così alla campagna di sensibilizzazione di Sea Shepherd contro gli acquari: per raccontare agli adulti, e soprattutto ai bambini, cosa significa in realtà assistere a uno spettacolo di delfini. Questo volume fa parte della collana realizzata in collaborazione con Sea Shepherd, che, attraverso l'arte e l'illustrazione, ha l'obiettivo di divulgare e sensibilizzare l'opinione pubblica sui misfatti che avvengono ogni giorno ai danni dell'Oceano e delle creature che lo abitano, rivolgendosi a un pubblico di tutte le età. Sea Shepherd è un'organizzazione internazionale senza fini di lucro fondata dal Capitano Paul Watson nel 1977 a Vancouver, in Canada. La sua missione è proteggere e conservare la fauna marina fermando la distruzione dell'habitat naturale e il massacro delle specie selvatiche negli oceani di tutto il mondo. Salvaguardando la delicata biodiversità degli ecosistemi oceanici, l'organizzazione opera per assicurarne la sopravvivenza per le generazioni future. Sea Shepherd pratica la tattica dell'azione diretta per investigare, documentare e, quando è necessario, agire per portare alla luce e impedire le attività illegali in alto mare. -
Darwin
Bobby era un bimbo dal naso troppo grande per il suo volto delicato, che faticava a pronunciare la lettera W, come il nonno e il papà. Aveva una passione sfrenata per gli insetti e gli piaceva inventare linguaggi segreti con il fratello Erasmus. Quando la madre Susannah morì, Bobby divenne Charles. Venne rinchiuso in un terribile collegio dove i ragazzi non imparavano nulla, subivano soprusi di ogni genere e punizioni degne di un carcere. In seguito provò a studiare medicina a Edimburgo, ma non aveva considerato la sua fobia per il sangue e il terrore dei ladri di cadaveri. Valutò allora l'idea di studiare teologia a Cambridge e farsi prete, ma ben presto si rese conto che non riusciva a credere in ciò che non si può spiegare. Era pigro, pauroso, problematico, ma un giorno il destino volle metterlo alla prova. Così, il giovane Charles si imbarcò su una piccola nave insieme a un caparbio capitano che voleva dimostrare la fondatezza delle storie della Bibbia. Partì per un lungo viaggio intorno al mondo, nonostante la salute cagionevole e il costante mal di mare. Durante i lunghi anni di navigazione, Charles si fece uomo e divenne Darwin. Vide le foreste dell'Amazzonia, le coste del Brasile, la Terra del Fuoco e la Patagonia, il Cile e la cordigliera delle Ande, le isole Galápagos, Tahiti, la Nuova Zelanda e l'Australia. Da scrupoloso naturalista di bordo, raccolse innumerevoli osservazioni scientifiche e stipò casse di esemplari d'ogni genere, cominciando a rimuginare su una teoria che fece vacillare le certezze religiose del suo capitano, e non solo. Tornato a casa, in Inghilterra, si trovò immerso nella meravigliosa fiaba vittoriana. Si sposò con Emma, ebbe tanti figli e dopo anni e anni di travagliati quanto meditati studi, pubblicò la sua teoria sull'evoluzione e sull'origine della specie, dimostrando con prove inconfutabili il lungo cammino della vita sulla terra. Fu allora che molti si scagliarono contro di lui e gridarono che voleva assassinare Dio. Ma Bobby Charles Darwin non se ne curò troppo e si dedicò allo studio dei lombrichi in compagnia dell'amata Emma e della sua cagnetta Polly. -
Neve, neve e ancora tanta neve
Riuscite a immaginare cosa succederebbe se a un tratto iniziasse a nevicare e non smettesse più? È ciò che accade nella città di Paolino: un giorno - un sabato, per la precisione - grossi fiocchi bianchi cominciano a scendere dal cielo, coprendo prima le strade e i campi, poi le cassette delle lettere e i cassonetti, e infine le case. Anche quelle molto alte. L'unico modo per vedere il cielo (perché tutto il resto sembra essere scomparso in un gigantesco piatto di riso al latte) è arrampicarsi su per i camini e affacciarsi ai comignoli! Per sette giorni e sette notti la città rimane sepolta dallo spessissimo manto bianco, e in fondo Paolino non sta poi così male accanto al camino, al calduccio, insieme alla mamma, al papà, a sua sorella Sara e al cane Ciriaco. Certo, se i suoi genitori la smettessero di sospirare per il desiderio di tornare al lavoro e rimandarli a scuola... Quando finalmente i fiocchi smettono di cadere e la neve si scioglie, però, nessuno crede ai propri occhi, perché la città ha un aspetto completamente diverso... Età di lettura: da 6 anni. -
Il bambino smarrito
Un soldato incontra un bambino che ha smarrito la strada di casa. Le violenze della guerra hanno cancellato ogni sentiero, ma lui conosce bene la zona, così si offre di aiutarlo. Insieme attraversano una giungla intricata e angosciante. Percorrono spiagge costellate da barche in rovina. Guadano fiumi da cui affiorano carcasse di pesci mostruosi e mostruosamente armati. Attraversano radure infestate da creature demoniache, dove perfino gli dei vagano come stranieri sulla propria terra. Maschere rituali, un tempo dispensatrici di protezione, li assediano minacciose. Perfino gli spaventapasseri brandiscono falci funeste allontanando chiunque dai campi di grano. Sono solo alcune delle tremende tracce di una guerra che si è conclusa senza vincitori. Perché quale guerra può dirsi vinta se lascia dietro di sé una lunga scia di morte e devastazione? Lo sa bene il soldato, che la guerra l'ha persa, insieme alla vita. Ora però ha un'opportunità: quella di far sbocciare il sorriso sulle labbra di un bambino infelice, riportandolo a casa. Nicolás Arispe torna a incantarci con il fitto tratteggio della sua china per raccontarci una nuova storia che vede ancora una volta come protagonisti animali antropomorfizzati. Assumendo come pretesto alcune strutture tipiche dei racconti di fantasmi, questo libro parla in realtà di un bambino e della guerra, tramite la rievocazione di un evento del passato in tutta la sua portata mitica. Il racconto è ambientato nella seconda metà dell'Ottocento, al tempo della guerra del Paraguay, un conflitto brutale e ingiusto scatenato da Argentina, Brasile e Uruguay contro il Paraguay, che doveva essere punito per la sua aspirazione alla sovranità nazionale. La scelta di questo evento ha permesso all'artista di inserire nella storia elementi propri della cultura paraguayana e di quella guaranì, sfruttando così gli strumenti dell'arte per raccontare il disastro provocato da qualsiasi conflitto armato. Cosa può capire della guerra un bambino? Cosa può comprendere di questo mondo straniato e grottesco, in cui ogni ordine naturale appare annientato? Cosa può aspettarsi dagli adulti, che da figure protettrici si trasformano in dispensatori di morte e disastri? Il bambino della storia è alienato da tutto ciò che conosce, la perdita della casa coincide con la perdita del suo stesso mondo. Questo libro cerca di offrire una riparazione a lui e all'anima in pena del soldato, che, salvandolo, potrà finalmente saldare il suo debito. E, soprattutto, invita tutti a noi a riflettere su cosa sia realmente la guerra, e quanto sia più che mai necessario cancellarla dal nostro futuro. -
Santa Caterina de' Vigri
La chiamano 'Incorrotta'. La sua pelle, il suo corpo sono memento di virtù. Siede in una teca di vetro su un trono dorato sovrastato da un sontuoso baldacchino in una cappella del santuario del Corpus Domini in centro a Bologna. Sul trono campeggia l'iscrizione ""Et gloria eius in te videbitur"""". Da oltre cinque secoli, come profetizzato da una sua visione, Santa Caterina de' Vigri, compatrona di Bologna vissuta nel XV secolo e protettrice degli artisti, è venerata dai credenti come manifestazione tangibile della gloria di Dio. Figlia di una nobile bolognese e di un patrizio ferrarese, Caterina ricevette l'educazione destinata alle giovani nobildonne del tempo e apprese l'arte della pittura, della danza e della musica. Ma troppo forte era il richiamo di un amore celeste, più grande di qualsiasi altra passione. Spogliatasi di tutti i beni terreni, a diciannove anni divenne monaca di clausura nel monastero del Corpus Domini a Ferrara, dove si dedicò con gioia al lavoro, alla carità e alle arti. Visse periodi bui, tormentati dalla tentazione, nonché momenti di estasi in cui le furono rivelate visioni e profezie. Queste esperienze la portarono a concepire il libro delle Sette armi spirituali, che sarebbe diventato uno dei trattati mistici più famosi del Quattrocento. Nel 1456 fondò il monastero del Corpus Domini di Bologna, di cui fu badessa e in cui trascorse sette anni intensi, praticando guarigioni, conversioni, esorcismi e compiendo svariati miracoli. Alla sua morte, sopraggiunta il 9 marzo 1463, accadde qualcosa di straordinario: il suo volto acquisì un colorito roseo e lucente di cui non aveva quasi mai goduto in vita e le sue spoglie emanarono un profumo delicato e soave che continuò a diffondersi dalla sua tomba nei giorni a venire. Passati diciotto giorni dalla sepoltura, le consorelle furono autorizzate a riesumare il suo corpo che apparve miracolosamente intatto e senza alcun segno di putrefazione. Il vicario della diocesi ordinò la costruzione di una cappella con un altarino per la venerazione della salma ma le monache furono troppo sollecite e il corpo della badessa venne esposto prima che le mura potessero asciugarsi: per questo il suo volto, le mani e i piedi acquisirono un colorito nerastro che sarebbe rimasto immutato nei secoli. Dopo essersi misurata con l'opera scientifica e artistica di Maria Sibylla Merian e con la pittura di Giovanna Garzoni e Artemisia Gentileschi, Anna Paolini ci offre un affascinante ritratto di un'altra grande figura femminile della storia. Affiancando tavole realizzate a carboncino che permettono di ammirare l'insolito incarnato scuro della salma di Santa Caterina a immagini dai colori sgargianti che ritraggono la monaca vivente, contornata da fiori e piante rigogliosi, l'artista ci offre uno sguardo personale sulla vita e le opere di una religiosa, una santa ma anche una donna piena di talenti e passioni, che scelse di rinunciare agli agi per dedicarsi a Dio, all'arte, al lavoro e al bene del prossimo."" -
Grande festa per piccolo tigre
“Adesso è il mio compleanno e facciamo una festa!” disse un giorno Piccolo Tigre a Piccolo Orso, mentre erano al fiume a pescare. Entusiasta dell’idea, Piccolo Orso ritirò la lenza, tolse il verme dall’amo e lo liberò nell’acqua restituendogli la vita. Al fiume c’erano anche Günter Scatolarana, che prendendo la Tigranatra nella scatola si dichiarò subito felice di partecipare, e Anatra Concertina che si mise a disposizione per rallegrare gli ospiti con la sua fisarmonica. A quel punto andarono tutti insieme a casa di Piccolo Tigre e Piccolo Orso, dove gustarono un delizioso pranzetto e si addormentarono, scaldandosi a vicenda, sul comodo divano del salotto. Finché, verso le quattro di notte, Piccolo Orso si svegliò e chiese a Piccolo Tigre: “Ma che cos’è una festa?”. “Baldoria con musica e danze” gli spiegò l’amico, così l’indomani, di buon’ora, iniziarono i preparativi. Piccolo Orso preparò gli inviti per cento amici e Lepre Scarpe Veloci li distribuì in men che non si dica. E arrivarono tutti: Leone coi Pantaloni Azzurri, Gaspare Berretta, Gallina con l’uovo e le due rane del bosco, Ciccì e Coccò. E poi Moccolo e Moccavallino, l’uomo dal naso lungo, Elefantone Gentile… Ben presto la casa era strapiena di amici che mangiavano, bevevano e ballavano in allegria. Solo Günter Scatolarana non era troppo entusiasta: sperava in un party più spumeggiante, così ebbe un’idea che trasformò la festa di compleanno in un’esperienza indimenticabile… Età di lettura: da 4 anni. -
Una bicicletta per Piccolo Tigre. Ediz. a colori
Un giorno Piccolo Tigre disse a Piccolo Orso che aveva assolutamente bisogno di una bicicletta per fare curve acrobatiche in giro per il vicinato, viaggiare in Paesi lontani e andare a trovare la sua fidanzata Maia Papaia. ""Non se ne parla nemmeno, è troppo pericoloso andare in bicicletta"""" ribatté Piccolo Orso. Piccolo Tigre era talmente triste che non aveva più voglia di mangiare, così Piccolo Orso decise di fare una colletta coinvolgendo Orso Del Bosco Grande e Grosso e Zia Oca e andò con loro in città a comprare una bicicletta per fare una sorpresa al suo amico... Acquistarono la formidabile Tigro-Ciclo completa di casco e tornarono a casa. Piccolo Tigre era fuori di sé dalla gioia! Balzò subito in sella ma... ahimè... per sei volte finì a gambe all'aria! E meno male che aveva il casco! A poco a poco, però, imparò a pedalare dritto e a fare anche le curve e fu pronto per andare a trovare la sua fidanzata che lo invitò a fare un giro in città. E lì il novello ciclista scoprì che aveva davvero molte cose da imparare... Età di lettura: da 4 anni."" -
Piccolo Tigre e Piccolo Orso vanno in città. Ediz. illustrata
Un giorno Piccolo Tigre disse a Piccolo Orso: ""Vieni, andiamo in città e ti faccio vedere come si attraversa la strada"""". Piccolo Orso ne fu subito entusiasta, così i due amici salirono sulla barca, attraversarono il fiume e poi presero la strada di campagna in direzione della città. Biiip, biiiiiiippp! Biiip! sentirono a un tratto alle loro spalle. Era il clacson di un furgoncino che per poco non li investiva! Dopo aver inveito un po', l'autista, il vecchio Caprone, scese dal suo trabiccolo e spiegò ai due sprovveduti che, in assenza di marciapiede, i pedoni devono sempre camminare a sinistra. Poi li accompagnò sull'altro lato della strada, dove potevano vedere le automobili che venivano loro incontro e spostarsi per tempo sul margine in modo da non correre alcun pericolo. I due amici avevano imparato la lezione ma... certo... si erano presi un bello spavento! E non era finita lì. Arrivati in città, rimasero interdetti davanti al traffico che rumoreggiava da ogni parte! Non sapevano proprio come muoversi tra le auto strombazzanti che sfrecciavano a tutta birra! Per fortuna incontrarono il caro vecchio signor Castorocchi e altri che insegnarono loro ad attraversare la strada senza rischiare di farsi investire e magari rompersi una gamba come era successo a quello scavezzacollo di Lepre! Età di lettura: da 4 anni."" -
Taiji. Ediz. italiana e inglese
Quando entriamo in un delfinario e assistiamo allo spettacolo dei delfini raramente ci soffermiamo a pensare alle condizioni in cui vivono, né tantomeno ci chiediamo da dove vengono o come sono arrivati lì. Abbagliati dalla loro bravura, non ne vediamo la sofferenza. Se, invece, decidessimo di andare oltre quella scintillante superficie, scopriremmo che in una piccola baia in Giappone, ogni inverno si compie un vero e proprio massacro, quando gruppi di pescatori approfittano delle rotte migratorie dei delfini per intrappolarne interi banchi da cui selezionare, con l'aiuto di addestratori esperti, gli esemplari più adatti alla vita in cattività. Mentre questi vengono strappati alle loro famiglie e venduti a caro prezzo agli acquari di tutto il mondo, gli altri delfini diventano facili prede per i pescatori perché, una volta aggrediti, non abbandonano i compagni più fragili. La mattanza ha inizio e l'acqua si tinge del rosso del loro sangue innocente. Il rosso che spicca nelle commoventi illustrazioni in bianco e nero di Roger Olmos, realizzate a matita, che in questo libro accompagnano dal racconto di Geert Vons. Ogni anno, i volontari di Sea Shepherd rischiano l'arresto - e a volte anche la vita - per documentare le stragi dei delfini nella baia di Taiji: non possono fare altro, perché la legge giapponese appoggia i pescatori, e ogni tentativo di ostacolarli viene punito come reato. Ecco perché è importante far conoscere questa storia, soprattutto ai bambini: se sapranno quale crudeltà si nasconde dietro agli spettacoli dei delfini non vorranno più assistervi, contribuendo così alla chiusura degli acquari e minando il commercio di questi animali. -
Charlie e Lola presentano Leggermente invisibile
Charlie ha una sorellina piccola e molto buffa che si chiama Lola. Ogni tanto deve occuparsi di lei e non è sempre facile, perché è molto schizzinosa, non vuole mai andare a letto, ed è un'impresa convincerla ad andare a scuola. Per fortuna a Charlie piace stare con lei e in fondo trova divertenti le piccole furbizie architettate dalla sorella per dimostrare di avere sempre ragione. Certo, se ogni tanto lo lasciasse un po' da solo con il suo amico Marv, e la smettesse di interrompere la loro ricerca di strane e astute creature per costringerli a giocare con lei! Finalmente un giorno i due amici riescono a partire in solitaria per la loro grande avventura e dopo molto viaggiare si imbattono nella creatura più strana e astuta che abbiano mai visto e che è pronta a divorarli! I due si precipitano verso il frigorifero per prendere la pozione dell'invisibilità, ma scoprono che qualcuno l'ha già bevuta tutta. Naturalmente c'è lo zampino di Lola e del suo amico immaginario Søren Lorensen, che però si riveleranno preziosi per catturare quell'essere così pericoloso... Non è facile per un fratello maggiore definire i propri spazi, spesso invasi dalle eccessive attenzioni dei membri più giovani della famiglia. Eppure, è sempre possibile trovare una soluzione per mediare fra le esigenze di tutti, specialmente se questo comporta creare nuovi fantasiosi giochi da fare insieme. Questo sembra dirci Lauren Child nel nuovo episodio della serie dedicata ai famosi fratellini, un libro avventuroso da leggere col fiato sospeso fino a scoppiare in una sonora risata! Età di lettura: da 7 anni. -
Charlie e Lola. Un cane con le orecchie belle
Da qualche tempo Lola non fa altro che parlare di cani: vorrebbe tanto averne uno e anche Charlie ne sarebbe ben felice. Purtroppo, la risposta dei genitori è sempre: NO, niente cani! Al massimo potrebbero concedere ai due fratelli un coniglio, come animale domestico, anche se non sarebbe la stessa cosa. Per il momento non resta altro che fantasticare, e in questo Lola è insuperabile: il suo cane dovrà annusare anziché abbaiare e saltellare invece che camminare, dovrà avere una coda puffolosa e soprattutto delle belle orecchie. Ne risulta un ritratto talmente strampalato che Marv, amico di Charlie ed esperto cinofilo, commenta: ""Alla fine avrai un cane stranissimo"""". Quando finalmente il papà decide di accompagnarla al negozio di animali a prendere un coniglio, Lola accetta di buon grado, ma è decisa a non farsi infinocchiare: lei sceglierà un cane... Età di lettura: da 7 anni."" -
I tre lupacchiotti e il grande maiale cattivo
Quando i tre lupacchiotti lasciano la casa materna per costruirne una propria non fanno lo stesso errore dei famosi porcellini e scelgono subito i mattoni per la loro nuova dimora. Ma il grande maiale cattivo è molto più furbo del suo collega lupo: se non basta soffiare per far crollare l'edificio, una mazza sarà di certo efficace! E così, di volta in volta, i lupacchiotti sono costretti a fuggire e a costruire case più resistenti, mentre il grande maiale cattivo continua ad abbatterle con mezzi sempre più potenti. Stremati e impauriti, i lupacchiotti pensano che forse stanno sbagliando nella scelta dei materiali e decidono quindi di rivoluzionare i loro progetti fino a trovare una soluzione davvero sorprendente... Età di lettura: da 3 anni.