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Alla larga dei comunisti
Siamo nell'Italia degli anni Settanta. Cristiano è un adolescente alle prese con i normali problemi della sua età: non eccelle nello studio, è timido con le ragazze, vive con apprensione le tensioni in famiglia. Possiede però un talento: è una piccola promessa del calcio. E questa sua irresistibile vocazione lo spinge a scoprire un mondo per lui nuovo e soprattutto a stringere ""relazioni pericolose"""" con chi il calcio lo organizza e permette di praticarlo, come i tre fratelli Semplici, molto energici e molto comunisti."" -
Sophia Loren una vita da romanzo. Le verità nascoste
Tutti conoscono Sophia Loren, ma pochi conoscono Sofia e la sua vita, una vita così travagliata e diversa da come la si può immaginare. Sofia trascorre l'infanzia con i nonni nella povertà, quando mancava il pane e mangiava persino i noccioli delle albicocche; la sua adolescenza è segnata dal difficile rapporto con il padre Riccardo, dalla forte presenza della madre Romilda, che riversa su di lei i suoi sogni di attrice, e dalla sorella Maria, che cresce all'ombra di Sofia. Oggi si tende quasi a dare per scontato il suo successo, eppure sono stati molti i sacrifici che l'hanno portata a realizzare il suo sogno. Anche a causa della sua storia d'amore con Carlo Ponti, che ha fatto versare fiumi d'inchiostro, pochi sanno quante offese e sofferenze ha dovuto sopportare. Sofia ora vive a Ginevra, ma da vera donna cosmopolita ha abitato in case da sogno a Londra, New York, Parigi, pur serbando nel cuore il ricordo della ""casa più bella del mondo"""", la villa settecentesca di Marino. Ha interpretato oltre un centinaio di film, sa parlare in napoletano, ma conosce quattro lingue. Ha vinto l'Oscar con il vestito a brandelli della Ciociara, ma indossa gli abiti di Armani. Il trucco l'ha invecchiata fino all'età di ottant'anni in Lady L, ma sembra ancora figlia di quel personaggio che interpretò a venticinque anni. Una vita da romanzo, raccontata anche attraverso le sue fotografie meno note, di cui alcune inedite."" -
Se un leone potesse parlare. L'intelligenza animale e l'evoluzione della coscienza
Quanti di noi, guardando il cane o il gatto di casa, si sono chiesti se gli animali possono pensare? Questa domanda ha calamitato l'attenzione di biologi, etologi e psicologi nella speranza di capire se piccioni e scimpanzé, topi e pesci rossi riescano a comunicare, ragionare, calcolare, mentire persino. La conclusione è sempre stata che gli animali siano in tutto e per tutto simili a noi, soltanto un po' meno intelligenti. Stephen Budiansky dimostra come questa visione del ""pensiero animale"""" sia del tutto sbagliata. A portare fuori strada gli scienziati (ma anche giornalisti, divulgatori e documentaristi) è stato il nostro antropomorfismo, la tendenza a verdere negli animali l'immagine riflessa di noi stessi. Un vizio comprensibile, forse, ma che ci spinge a definire intelligenti solo quei comportamenti animali che mimano i nostri. La verità, dice l'autore, è che ogni specie ha sviluppato comportamenti che non sono affatto comparabili con quelli di specie diverse. Stabilire se un animale sia più intelligente di un altro, uomo compreso, non ha molto senso: l'importante è capire l'ambiente - reale, selvaggio, violento - in cui vive un falcone, un cavallo, una tigre."" -
Dizionario dell'opera 2008
Uscito nel 1996, questo dizionario dell'opera, più volte ristampato, costituisce un repertorio ricco e completo in Italia per questo genere di spettacolo. Con più di mille titoli in ordine alfabetico che coprono l'arco di più di quattro secoli entro cui si sviluppa il teatro musicale, il dizionario non solo documenta la popolarità dell'opera, ma anche il suo percorso storico meno frequentato. Dalla ""Dafne"""" di Jacopo Peri al """"Don Giovannino"""" a """"Notre Dame de Paris"""" di Cocciante, fornisce per ciascuna opera ampie notizie sulla gestazione, la composizione e la rappresentazione, l'intreccio e infine sul valore e la fortuna critica. In fondo al volume, fra gli apparati che ne facilitano la consultazione, l'indice degli incipit delle arie. Rispetto alla prima edizione, quella di oggi è completamente rivista ed emendata di alcune errori o imprecisioni che lettori hanno rivelato, arricchisce di titoli gli autori più applauditi, e presenta le biografie dei compositori delle musiche."" -
L' ombra del serpente
Ungheria, 1666: Ursula Lehmann, ormai vicina alla morte, sente il bisogno di rievocare la propria vita per restituire a se stessa ciò che il destino le ha sottratto. È l'inizio di un lungo e tormentato viaggio, sullo sfondo di un'epoca turbolenta - la peste, l'occupazione turca e i conflitti religiosi durante la guerra dei Trent'anni - dentro le ingiustizie e le credenze di una società misogina e superstiziosa. Privata della madre a causa dell'epidemia, e cresciuta con il padre farmacista che la inizia all'arte delle piante officinali, Ursula verrà accusata di peccati mai commessi, macchiandosi invece di delitti destinati a rimanere segreti e impuniti. Non ne sconterà il castigo, ma non riuscirà mai a liberarsi del loro peso. A nessuno potrà rivelare di chi è il figlio che porta in grembo, né come sia morto dopo che il padre, per salvare la sua reputazione, la conduce a Odenburg. Fino a quando, forte della morbosa dipendenza che li unisce, non la obbligherà ad assumere l'identità della matrigna scomparsa, privandola della propria. ""Costretta a mutare la sua pelle"""", assisterà allora agli eventi svuotata: fredda spettatrice di se stessa, serpente che mai può avvicinarsi e mai sfuggire alla sua ombra. Un affresco storico, dai toni torbidi e cupi che solleva questioni morali profonde. Un'analisi delle passioni violente dell'umanità che, avvelenata dal fascino del male, si eccita alla vista della sua stessa ombra, come il serpente."" -
Il troncio e i trucoli
I grandi comici dei nostri anni non nascono dal nulla, ma hanno alcuni grandi maestri, anche se oggi sembrano maestri dimenticati. Alla fine degli anni cinquanta Ugo Tognazzi e Raimondo Vianello travolsero le abitudini da educande della nostra tv riempiendola di personaggi comici e scomodi: intellettuali stupidi e artigiani geniali; padri matti e figli ribelli; prostitute simpatiche e mondine sciupamaschi. Erano parodie terribili dell'Italia del boom economico, quella che abbandonava le campagne per la convulsa modernità delle periferie urbane. Nacquero sketch che hanno fatto epoca come II trancio e i trucoli, i Bozzetti toscani, La donna che lavora e L'uomo della donna che lavora... Insomma, in questo libro si ritrova il repertorio spassoso e irriverente di Un, due, tre, trasmissione di culto della televisione in bianco e nero che, nata nel 1954, quando la tv era solo sperimentale, fu chiusa in fretta e furia nel 1959 con un atto di censura bello e buono. È il ritratto inedito di un Paese scombinato, molto diverso e più vivo di quello che siamo abituati a studiare nei libri di scuola e nei luoghi comuni. Ebbene, gli sketch che hanno reso indimenticabili Ugo Tognazzi e Raimondo Vianello avevano due autori, a loro volta geniali e irriverenti. Sono loro i maestri della nuova comicità: Giulio Scarnicci e Renzo Tarabusi. Nei loro testi, qui pubblicati, rivivono le smorfie della grande arte comica italiana ma anche un pezzo di storia d'Italia. -
Scusa New York, vado di corsa
Questa è una favola. È la favola di un uomo che corona il suo sogno concludendo la Maratona competitiva di New York. È il 5 agosto del 1976, quando Adriano Berton e suo padre, su uno scooter, vengono travolti da un'auto impazzita; il papà perde la vita e ad Adriano si spezza la gamba sinistra, completamente. Giunto all'ospedale la soluzione più lineare pare quella dell'amputazione, ma il chirurgo che lo accoglie lo guarda negli occhi - è un bimbo di nove anni - e non se la sente. Contro tutti decide di ""tentare"""" di riattaccargliela; è la prima volta che un intervento del genere viene sperimentato in Italia. L'operazione riesce e la vita di Adriano cambia. """"Inoltrandomi nell'inferno, mi sono trovato in paradiso"""", afferma a distanza di tempo l'autore. Soltanto attraverso quel dolore, infatti, dice di aver potuto raggiungere la serenità, la tranquillità d'animo di chi sa accogliere gli eventi come necessari, e da qualunque vicenda riesce a trarre il meglio e a crescere di un passo. Grazie a quel drammatico giorno, infatti, e dalla forza che ne ha tratto, è riuscito a superare tutte le difficoltà a cui la vita l'ha messo di fronte, e ora, raccontando di sé e del suo progetto di riscatto attraverso lo sport, urla al mondo intero che ce la si può fare, che ce la si deve fare, qualunque cosa succeda e a qualsiasi costo."" -
Più felice. Come imparare a essere felici nella vita di ogni giorno
La felicità, dicono i poeti, è un attimo, un momento irripetibile. I soldi non portano la felicità, ma aiutano. Luoghi comuni che paiono convergere in un'unica direzione: la felicità, quella chimera sfuggente che tutti noi inseguiamo, sembra molto difficile da raggiungere e, in ogni modo, è troppo breve per essere assaporata. Roba vecchia, rispondono insegnanti e psicologi di ultima generazione: la felicità può durare tutta la vita, basta impararla e farla diventare materia di studio, fondata sui principi della psicologia positiva. Lontana dalle visioni New Age e dalle pillole fai-da-te, essa mira a scoprire le potenzialità nascoste in ognuno per svilupparle e metterle in relazione con il benessere e la qualità della nostra vita. Un approccio opposto a quello della psicologia tradizionale, che tende invece ad analizzare deficit e patologie. Ma come si arriva alla felicità? Secondo Ben-Shahar bisogna lavorare su autostima, empatia, amicizia, amore, ottimismo, ma anche creatività, spiritualità, musica e senso dell'umorismo. Viviamo una vita troppo stressante, rimandando spesso la felicità a un futuro lontano per inseguire la carriera, la famiglia, o abbandonandoci alla bella vita senza trovare mai un appagamento duraturo. Il miglior consiglio? Semplificare. E ricordare che emozioni come frustrazione e paura sono naturali: siamo esseri umani. La felicità dipende da noi, non dal nostro conto in banca! -
Io e Brunello. Come portai Montalcino nel mondo
All'alba degli anni Settanta, Montaicino è un paese della Toscana meridionale come tanti, anzi, forse se la passa un po' peggio di altri. A Montalcino c'è però un vino che gli intenditori dicono essere buono, per il quale si utilizza l'uva Sangiovese che, da quelle parti, viene chiamata Brunello. È apprezzato, ma la produzione è limitata e, soprattutto, lo fanno in pochi. Poi, un giorno, arriva un signore piemontese. È un enologo molto noto, ma qui ancora quasi sconosciuto. Si chiama Ezio Rivella e inizia a girare fra le colline montalcinesi perché ha in mente un progetto ambizioso e in tasca i dollari di una famiglia italo-americana, i Mariani di New York, per realizzarlo. Da quel momento, nulla sarà più come prima a Montalcino. Questa è la storia di un sogno, della realizzazione di un'azienda vinicola pensata per essere un modello vincente e di riferimento; un'azienda che, nata dall'intraprendenza di un uomo, ha trasformato un intero territorio decretandone la fortuna e rendendolo famoso in tutto il mondo. Tuttavia questo libro non ci offre solo il resoconto di un'avventura imprenditoriale di successo, ma ci permette di addentrarci nell'universo del ""nettare degli dei"""" accompagnati da chi l'ha cambiato per sempre."" -
Il sogno spezzato. Le idee di Robert Kennedy
Due colpi di pistola, a Los Angeles, spezzarono il sogno di Bob Kennedy. Come era successo a Dallas, cinque anni prima. Per dimostrare l'attualità dell'eredità politica del kennedismo Veltroni ha raccolto e organizzato i testi di Robert Kennedy che testimoniano le idee, le lotte, la politica del giovane candidato alla presidenza degli Stati Uniti. -
Il dubbio e la fede. L'elettrizzante contatto tra scienza e religione
Chet Raymo, noto come scrittore e professore di fisica e astronomia, si avventura in un personale tentativo di riconciliazione tra i racconti di miracoli ascoltati durante l'infanzia e le scienze esatte a cui doveva la sua formazione professionale. ""Il dubbio e la fede"""" è il risultato di questo tentativo, uno sforzo appassionato di rinsaldare l'alleanza tra scienza e fede, avvicinandone le rispettive visioni del mondo. Consapevole del loro reciproco e progressivo allontanamento, Raymo getta un solido ponte tra la comunità dei credenti e quella degli uomini di scienza. Parafrasando lo scrittore Tim Robinson, Raymo si dice convinto che """"i miracoli si possano spiegare, ma che le spiegazioni siano spesso miracolose""""."" -
L' uomo del banco dei pegni
Sol Nazerman è un ebreo polacco che gestisce ad Harlem un banco dei pegni. Sopravvissuto allo sterminio della famiglia nei campi di concentramento nazisti, Sol è devastato dai ricordi e completamente chiuso in se stesso, come inaridito. Rifiuta ogni amicizia, e respinge senza esitazioni le timide manifestazioni di affetto dei pochi familiari rimastigli. Ciò lo rende un perfetto esecutore del suo compito, una sorta di usuraio nel più povero quartiere nero d'America. Sol taglieggia con freddezza tutti coloro che, spinti dalla necessità, si rivolgono a lui per impegnare qualcosa. Il banco è di proprietà di un certo Murillio, che se ne serve come copertura di un vasto giro d'affari poco puliti. Solo Jesus, il giovane commesso portoricano che affianca Sol, sembra poter scalfire quest'animo indurito dal dolore. Un rapporto complesso straordinariamente descritto da Wallant, uno dei migliori scrittori della sua generazione e uno dei primi ad avere il coraggio e il talento necessari per affrontare il tema dei sopravvissuti all'Olocausto. Quando il vecchio ebreo scopre la vera natura degli interessi di Murillio, le cose prendono una piega imprevista, una drammatica accelerazione che costringerà Sol a riaprire le porte del suo cuore straziato. -
Core pazzo
"La nostalgia e il sentimento mi accompagnano nel ricordo/E mi ritrovo nel mio passato di nato per perdere/Con una ricchezza grande: la mia famiglia/Papà, il mio eroe di sempre/Spende la sua vita per inventarsi il presente di ogni giorno/Mammà la carezza carnale/Il coraggio di una parola che non mi fa arrendere/I miei fratelli fieri e complici della mia passione: la musica/Il mio quartiere emarginato e di scarpari chiusi nelle case /Di strade senza marciapiedi a lavorare per il dovere/Aspettando da sempre il diritto/La debolezza di questa brava gente è l'unica forza che ho/Per scavalcare quel muro invisibile costruito dal potere/Che si trova ai margini di ogni città/E che divide gli uomini/Ce la farò e sarò la vittoria di chi non conta.""""" -
I padroni della notte
Uscito per la prima volta nel '75, ""Rule of Night"""" è un libro di culto riscoperto in questi anni grazie ai tributi e alle citazioni di tanti autori britannici. Trevor Hoyle ha anticipato di un decennio almeno la tendenza """"lumen"""" della narrativa anglosassone e si è impadronito per primo della fertile ispirazione legata agli skinhead e agli hooligan d'Oltremanica, ha creato un mondo credibile, un mondo in cui teenager violenti e senza alternative navigano tra strade di piccoli sobborghi come veri e propri antieroi, in bilico tra passioni che non possono permettersi e la cupa speranza-paura di un posto sicuro in fabbrica."" -
Vecchi e potenti. Politica, istituzioni, banche, imprese: perché l'Italia è in mano ai settantenni
In Italia domina una generazione nata tra gli anni Venti e Trenta. Uomini che hanno iniziato la carriera nel dopoguerra e ancora oggi sono saldamente al potere: in politica come nelle istituzioni, ma soprattutto nelle banche, nelle imprese, nelle università e perfino nel mondo dello spettacolo. Un fenomeno tutto italiano, che ha trasformato il nostro Paese nell'impero dei vecchi, frustrando le ambizioni dei quaranta-cinquantenni, costretti eternamente in panchina dai propri padri e nonni. Ma perché è accaduto tutto questo? Per quale motivo nella giovane Italia, unificata da poco più di cent'anni e con una Repubblica appena sessantenne, non è riuscita a farsi spazio e a crescere una classe dirigente più fresca? Dove e quando si è inceppato il passaggio del testimone fra vecchi e giovani? È colpa degli anziani, che non vogliono abbandonare il potere, o piuttosto dei giovani, incapaci di conquistarlo e gestirlo? Con questa inchiesta condotta tra i protagonisti del mondo politico ed economico, l'autrice indaga le cause del mancato avvicendamento e svela i retroscena del potere degli ultrasettantenni. Ne emerge una dettagliata mappa della cosiddetta gerontocrazia italiana: termine usato molto impropriamente per definire alcune generazioni mitiche e inaffondabili, che in tempi difficili hanno costruito un'Italia probabilmente migliore di quella odierna. -
Vite sospese. Le generazioni del terrorismo
Questo libro nasce da un seminario svolto per due anni, dal 1985 al 1987, nelle Carceri Nuove di Torino da Nicola Tranfaglia, ordinario di Storia Contemporanea all'Università di Torino, con diciotto ex terroristi delle Brigate Rosse e di Prima Linea sulle loro scelte di vita. Al seminario ha partecipato un testimone eccezionale come Diego Novelli, sindaco di Torino dal 1975 al 1985. Gli ex terroristi, allontanarsi ormai dalla lotta armata, e disponibili a considerare le loro pesanti responsabilità, chiedevano allo storico e al politico un dialogo per capire e far capire la loro drammatica esperienza. Novelli ricostruisce quegli anni terribili, la reazione della città e del Paese, le omissioni e la cecità di molti, il coraggio di altri. Tranfaglia prende in esame il contesto politico e culturale di quel periodo, le responsabilità della società politica e di quella civile, le basi sociali, economiche e culturali di chi scelse la lotta armata, il mutamento dei valori, lo scontro generale che si verificò negli anni Settanta. Ma il libro è fatto soprattutto dalle testimonianze di diciotto militanti del partito armato, appartenenti a Prima Linea, uno dei gruppi terroristici della seconda generazione, costituito per lo più da giovanissimi, e alle Brigate Rosse che riuscirono a coinvolgere migliaia di reduci da lotte operaie e studentesche degli anni Sessanta e Settanta. -
Generations of love
Un giovane di area lombarda racconta la sua adolescenza e la sua giovinezza: dalla scoperta della propria omosessualità alle prime amicizie, maschili e femminili, i rapporti con la famiglia, con la scuola e poi l'università, le prime delusioni e i primi scontri. Ne viene fuori un ritratto, un quadro generazionale di grande vivacità. L'autore si diverte, imita le soap opera, ironizza con se stesso e la sua vita. La sua prosa imita il mondo delle canzonette, i suoi idoli sono quelli del gioco parodistico più scoperto. La sua sessualità è vista come una scelta esistenziale accettata e serenamente vissuta. Ne nasce così una visione attuale dei giovani di oggi assolutamente inedita. -
Cuori meccanici
"Cuori meccanici"""" sorprende per la lucidità e l'ironia con cui tratteggia i sogni, le paure e le contraddizioni delle nostre frenetiche vite metropolitane. Il giovane protagonista del romanzo è simile a tanti altri: un ottimo lavoro a Milano, in un'agenzia di pubblicità; un girotondo inesauribile di amici, di incontri, di viaggi; una ricerca del piacere esuberante e spensierata. Ma dietro questa sfavillante apparenza emerge la consapevolezza, da un lato, di essere un arido collezionista di oggetti, di corpi, di emozioni; e la necessità, dall'altro, di infrangere la seducente prigionia di un consumo fine a se stesso. Un contrasto insanabile fino al giorno in cui non uno, ma due incontri ambigui e inattesi - una donna dal passato misterioso Clara, e il figlio Dylan - deflagrano nel desolato narcisismo che difende i sentimenti più profondi del protagonista, offrendogli una duplice, sorprendente possibilità di riappropriarsi della propria capacità di amare." -
«Buonasera Aroldo, buonasera Giuliana.» Aroldo Tieri e Giuliana Lojodice, vita, carriera e scene da un matrimonio. Con DVD
Aroldo Tieri e Giuliana Lojodice hanno dato vita, per più di quarant'anni, a una delle ""ditte"""" più longeve dello spettacolo italiano. Il grande attore, dalla voce unica e magnetica scomparso nel 2006, dotato di una rara capacità di catturare attraverso uno stile sobrio e antieroico, è stato uno dei più straordinari interpreti del teatro e del cinema italiano passando con la stessa leggerezza dai film con Totò ai grandi classici del teatro. Prima di lasciarci ha voluto, insieme a Giuliana Lojodice, compagna anche nel privato, ripercorrere la sua """"vita bellissima"""", come usava definirla, raccontandola all'autrice. Da queste conversazioni è nato un libro sulla loro vita e carriera. Il teatro, il cinema, la televisione, un percorso ricchissimo e fortunato quello di Aroldo Tieri e Giuliana Lojodice, che Anna Testa contestualizza negli anni d'oro della grande Rai quando, ancora agli albori, trasmetteva commedie e romanzi sceneggiati in bianco e nero su un solo canale, raggiungendo nel 1963 il ragguardevole numero di novantatré pièce teatrali. Il volume si arricchisce dei contributi degli amici di Aroldo e Giuliana, personaggi insospettabili e assolutamente trasversali, come si usa dire oggi: Fausto Bertinotti, Franco Cordelli, Maurizio Costanzo, Gianni Letta, Agazio Loiero, Mariangela Melato, Giuseppe Piccioni, Folco Quilici, Marco Sciaccaluga, Giancarlo Sepe, Tullio Kezich, Renato Zero, alcuni dei quali si improvvisano, spesso stupendoci, fini critici teatrali."" -
L' eroe
Franco Ferrari, intellettuale di successo, spirito moderato e fondamentalmente laico, traccia un bilancio disastroso della propria vita privata. In particolare non sopporta più di condurre un'esistenza svuotata di ogni passione e ideale, pigra e passiva di fronte ai continui attacchi portati a un modello di società, quello occidentale, che nonostante tutto sente di dover difendere. Come se non bastasse, la relazione con una donna di origini tunisine e l'incontro con un dignitario saudita gli aprono gli occhi sulla maggiore ""vitalità"""" dell'Islam; il cristiano, si rende conto, nel migliore dei casi crede, un musulmano è certo, ed è per questa ragione che non teme i comportamenti estremi. In lui nasce così la volontà di fare qualcosa di concreto, un'esigenza che si fa sempre più pressante in seguito a un colloquio con la morente Già Veronesi, famosa giornalista e polemista, e a una specie di """"chiamata"""" dal passato. Un suo antenato che partecipò alla battaglia di Vienna dell'11 settembre 1683, dove l'esercito di Maometto IV fu fermato, sembra infatti invitarlo all'azione. Alla fine, Franco concepisce un progetto inaudito: entrare in una moschea con indosso una cintura esplosiva e farsi saltare in aria, dimostrando al mondo che anche un occidentale è capace di gesti assoluti. Prima, però, spiegherà le sue ragioni in una lunga lettera, e si procurerà un testimone che racconti l'ultima parte della storia. Ma nessun piano, neanche il più perfetto, tiene conto di tutti gli imprevisti.""