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Io voglio un leone! Ediz. a colori
E mattina e Riccardo si sveglia presto. In casa tutto è noioso... ehm, tranquillo, come sempre. 'Uffa! Io lo so cosa ci vuole per rallegrare la mia casa. Un animale!' Riccardo ha le idee ben chiare sul tipo di animale che vorrebbe... Ma, la mamma che dirà? Età di lettura: da 5 anni. -
I dinosauri non esistono. Ediz. a colori
Unisciti a Max e Leo in questa caccia al dinosauro! Un libro con pagine che... si fanno in quattro per te! Età di lettura: da 5 anni. -
Io e il mio gatto. Un'avventura tangram. Ediz. a colori. Con Altro materiale a stampa
Un bambino crea un gatto con i sette pezzi di un tangram. Poi decide di dargli un amico. Ma non è così facile come sembra... Il tangram è un puzzle di origine cinese composto da sette pezzi: due triangoli rettangoli grandi, un triangolo rettangolo medio e due piccoli, un quadrato e un parallelogramma. Con il tangram puoi creare centinaia di figure diverse ma, attenzione: devi utilizzare tutti i pezzi! Dai, comincia! Età di lettura: da 5 anni. -
La tigre. Ediz. a colori
Finalista al Premio Orbil 2021 sezione Albi illustratiGiulietta ama le lunghe passeggiate solitarie nel bosco vicino a casa. Ma, una mattina, Giulietta si accorge di non essere sola: una bellissima tigre si avvicina e... torna a casa con lei. Per bambini pieni di fantasia. Età di lettura: da 5 anni. -
Apparentemente Lucignolo
Questo libro è il romanzo della nascita di una coscienza. Strutturato come il Pinocchio di Collodi in capitoli che sono in realtà tappe di una lunga corsa verso la scoperta di sé. A raccontarci questo lungo e pericoloso cammino è Pinocchio stesso, è Edwige la protagonista, è l'autrice, Alessandra Sardu, l'innocente Pinocchio del 2000 della periferia napoletana che, poco più che diciottenne, confessa con il fiatone quello che le è appena successo. Questo romanzo si propone come guida, conforto per i tanti giovani e giovanissimi ""pinocchio"""" di questi nostri tempi, che stanno tentando e cercando di diventare uomini in """"carne e ossa""""."" -
Il rettile più veloce del mondo
Un giallo sui generis, ""a pois"""" come ci suggerisce l'autore. Già, perché a dipanare la vicenda concorrono riferimenti drammatici, esaltazioni picaresche, considerazioni fatalistiche, epicureismi nudi e crudi. Una miscellanea di motivazioni che strizza l'occhio al mondo classico. Non per nulla l'escamotage dei paradossi di Zenone è il filo conduttore di tutta la vicenda. Vicenda che ha come protagonisti un maresciallo logorroico e inconcludente, e un principe defilato la cui umanità è pervasa dal senso d'ineluttabilità del Fato. Neologismi, arditi recuperi di termini desueti, invenzioni lessicali, trasposizioni dialettali e contaminazioni plurilinguistiche fanno del periodare dell'autore una babele di suoni e colori."" -
Il correttore
Un omicidio. Coltellate. Sangue su crocifissi, bibbie, rosari; morto tra le cose di Dio. Chi indaga. Chi nasconde. Carrellata di papabili macellai. Una città sconvolta che si scopre marcia. La pioggia che non smette. Il fango che copre tutto. Chi si sporca e annega. Chi striscia le scarpe sullo zerbino e non ci pensa più. E l'illuso, che non si dà pace, scava e corregge: la verità c'è. Chi ci salva. -
Fuoritempo
Da una New York ancora sconvolta dopo gli accadimenti dell'11 settembre partono Hunter Preda, Mark e Stephanie per un viaggio in Italia, che diventa lo sfondo per una sofferta vicenda. Un legame profondo e controverso tiene uniti e separati nello stesso tempo i tre personaggi e gli accadimenti cambieranno radicalmente la vita di tutti. -
Aperto per inventario
«Leggendolo ci si renderà subito conto che una miscela rara e composita di elementi sta dietro la scrittura di un poeta che sembra, sì, scanzonato, ma che è in realtà abitato dal demone della tenerezza» - Daniele Piccini, La Lettura""Aperto per inventario"""" è un libro orizzontale e verticale. Orizzontale, in quanto affonda le radici nella perennità del quotidiano di luoghi e persone, gesti, a volte, che non lasciano indifferenti, come la gelataia del macrobiotico, indaffarata, a fine serata, nel sistemare le coppette dei gelati, oppure i gesti calcolati del portiere di notte, in grado di raccontarsi storie, pur di non chiudere gli occhi. Ma """"Aperto per inventario"""" è pure verticale, laddove la realtà si lascia tracimare, valicare, da voli pindarici, da un'azzardata reverie: così, sorprendentemente, Viti diventa un attore famoso, un campione di tennis, qualcuno capace di fare un idromassaggio in uno sguardo, di camminare tra i colori degli arcobaleni."" -
Quando la terra scotta. Vita di un giovane africano dal Mali al Trentino
Soma Makan Fofana è un giovane approdato da clandestino sulle coste italiane, che qualche anno più tardi ha voluto raccontare per intero la propria esistenza. L'infanzia vissuta fra poverissimi villaggi del Mali e segnata da una serie di laceranti abbandoni. L'adolescenza che lo vede vagare per le strade della capitale Bamako, solo e affamato, straniero nel proprio Paese e spinto a compiere azioni che ancora oggi non riesce a perdonarsi. La scelta di cercare altrove una vita migliore, costretto però a subire le violenze e gli abusi dei trafficanti di uomini che presidiano i confini e l'infernale traversata del deserto. Il lungo periodo trascorso in Libia, dove dopo altre vicissitudini riesce a trovare una buona occupazione e una speranza per il futuro, finché lo scoppio della guerra civile che travolgerà Gheddafi lo priva nuovamente di tutto, gli lascia il mare come unica via di fuga. Ed ecco quindi il barcone degli scafisti, l'approdo a Lampedusa e la successiva destinazione in un Centro di accoglienza del Trentino. Per Soma è la svolta decisiva, con un lavoro che gli consente di dare aiuto ad altri giovani profughi, con una donna, una casa e la nascita di un figlio. Poi arriva l'incontro con lo scrittore insieme al quale decide di scrivere questo libro. Ha preso forma così quella che si presenta come un'esemplare vicenda di epica contemporanea, in cui fra continui colpi di scena si alternano sentimenti universali e sconvolgenti episodi, scenari di guerra e toccanti esperienze di amicizia e di amore, sullo sfondo di una delle più gravi emergenze del nostro tempo e di quello a venire. -
Bestia
Bestia raccoglie i versi di esordio di Irene Solà, giovane narratrice, artista e poeta catalana. Sono poesie brevi e taglienti, le sue, senza preamboli o il bisogno di mostrarsi implicite. C'è una prima sezione, Bocca ingrata e vermiglia, caratterizzata da un linguaggio viscerale - il «groviglio di pelo nello stomaco», i «seni di burro», il ventre squarciato con un coltello - che esplora il rapporto altalenante col corpo e con la femminilità. È tra questi versi che emerge il richiamo alla figura mascolina e controversa del padre ed è qui che la poesia di Solà sembra affondare le radici in un terreno poetico comune anche a Plath e Sexton. Nella seconda parte della raccolta, invece, il tono sembra cambiare almeno parzialmente. Si fa prima memoriale, scava nel passato e nell'infanzia, parla la lingua della nostalgia e dei bambini che giocano disegnando a terra coi gessi colorati. Ci sono i ricordi «pericolosi / come ossi di pollo» e una nuova figura maschile diversa da quella paterna a cui sembra possibile accordare fiducia. C'è un numero imprecisato di animali che entra in scena per poi sparire dietro le quinte: il serpente, la zanzara, la iena, il tacchino, la balena. E ogni poesia segue geografie che sono scelte dall'autrice secondo un senso di appartenenza ai luoghi: c'è, sì, la Catalogna di Camprodon e Vic ma ci sono anche le immagini vivide del diario poetico scritto in Sardegna. È proprio l'uso del verso a rendere la narrazione incisiva e evocativa. -
Le separazioni d'argento
Le separazioni d'argento è un romanzo sul senso di una fine. La fine di un matrimonio, di un amore, di un'amicizia. Nella ricostruzione di un enigma sul filo dei diversi ricordi dei protagonisti, intorno ai nostri anni dieci, la vicenda de Le separazioni d'argento, romanzo a quattro mani scritto da un uomo e una donna, viene costantemente rimescolata: dalla versione corretta di Antonio alla meticolosa contabilità delle cose quotidiane di Annandrea, allo sguardo baldanzoso e violento di Ilio. La storia si dipana in un coro di voci dove tutti prendono la parola, sfiorando e mai definendo una tanto desiderata versione unica. Tutti puntano sulla propria memoria. Ma è possibile averne una condivisa su quanto abbiamo vissuto insieme? O nelle relazioni che attraversiamo la memoria è fatalmente divisiva? -
La scuola dei sogni
La scuola dei sogni in cui si ritrova il protagonista insegnante-scrittore è un luogo vuoto, senza alunni, dove gli unici indizi della loro presenza sono le agende nere, la memoria degli anni trascorsi in cattedra fino ad allora. Far parlare queste agende è il compito dell'insegnante-scrittore, per ripristinare un legame con gli altri, rompere la solitudine, congiungere il passato al presente, nella speranza di uscire da quei sogni e che l'aula si affolli di nuovo, il legame sia ripristinato. L'insegnante quindi comincia a scrivere e nelle pagine dal tono ironico e satirico ritornano gli alunni, gli insegnanti, i genitori, i bidelli, i Dirigenti e perfino un Provveditore agli studi. Un'ultima lezione, ad aula vuota, chiude infine questa memoria dell'insegnante-scrittore, un tuffo nelle pagine di alcune opere di differenti autori, in cui il desiderio di conoscenza, quel leggere e pensare sopra un testo nonostante tutto, ritorna irrinunciabile. -
Il Balotelli letterario
A causa di una squalifica, Mario parte in ritardo, imbrigliato sul finire dell'estate nell'attesa di esordire con la maglia della squadra della sua città. Durante la stagione autunnale, catalizza interesse e riflette illusioni, ascolta il suo cuore di tenebra ed è tentato di esistere. L'inverno però porta canti orfici e uno scrittore russo che vive in un vagone abbandonato alla stazione ferroviaria, desiderando non di essere utile, ma di essere urgente. Allora Mario cerca consolazione nella polenta con il gorgonzola e in Søren Kierkegaard, ma scompare, dissipa se stesso seguendo le orme del protagonista di Dissipatio H.G., ultimo romanzo di Guido Morselli. L'ennesima caduta, la promessa non mantenuta, insegna che la vita è breve, che esistono colline dei sogni e primavere nere. Lavorare in fondo stanca, e l'interruzione del campionato provocata dal maledetto virus diviene per Balotelli la fine del viaggio, il termine della notte. Mario si ritrova così ad avere un imprevisto debito letterario nei confronti dell'autore di questo inconsueto romanzo interrotto. Lo estinguerà? Proprio questa incompiutezza tuttavia, finisce con il rappresentare al meglio le incertezze e le insoddisfazioni di un personaggio reale e mascherato, pronto a fallire di nuovo, se necessario, come a voler dimostrare che il talento, la vocazione è una pietra preziosa che alcuni cercano, senza trovarla. E altri hanno in dote, senza riuscire a conviverci. -
I popoli scomparsi
Raramente si trova così tanto in un libro di poesia. Un lungo lampo, incalzante, partecipe e ironico, a tratti dissacrante, sulle vicende umane, sulla storia dell'umanità. Storia dell'umanità che è, lo si voglia o no, la storia del singolo. La spudorata, rimossa, scandalosa e dolcemente miserrima storia di ognuno di noi. -
Come fanno le volpi
Scende dai monti Martelle, la janara, e si porta dietro tutte le sue vite passate, le promesse ricevute, le storie svanite. È venuta per proteggere il nuovo arrivato dal lupo. Nel paese di Calena nasce un bambino, Aris, figlio di Michele Perrella, il padrone dei monti. Crescerà Aris, e la sua strada lo porterà lontano da casa, a vagabondare tra i boschi fino al mare, in un pezzo di sud magico e reale allo stesso tempo. C'è un patto con il diavolo che lo riguarda, c'è una maledizione da sciogliere e una storia da raccontare. Iorillo in questo romanzo narra con un incedere favolistico, che non prescinde dall'ambientazione storica di un meridione postunitario, che arriva fino alle soglie del Novecento. Una storia che mescola il sapore dei sogni e della memoria, un'epopea che affonda le sue radici nella ricca tradizione letteraria italiana ma che ha il sapore attualissimo delle storie senza tempo. -
Sessione di ipnosi. Testo russo a fronte
In ""Sessione di ipnosi"""", secondo volume di Chanin in italiano, l'io lirico sembra ancora più elusivo e incline a frammentarsi in molteplici piani. Ambienti disambientati popolati da personaggi kafkiani, conversazioni disarticolate e oggetti che si animano contribuiscono a rompere la convenzionale rappresentazione della realtà (e della sua percezione). Di lui è stato scritto, tra le altre cose: """"Semen Chanin ha dedicato molti anni a delineare un personaggio alquanto peculiare, un vagabondo sonnambulo e melanconico che si ritrova a vivere le situazioni più strane. Non sono situazioni particolarmente straordinarie (fatte salve alcune rare eccezioni) e nascono perlopiù da un fraintendimento, come se un dio malvagio e spiritoso mettesse continuamente i bastoni tra le ruote della sua quotidianità. Si potrebbe addirittura affermare che il fraintendimento non sia un'eccezione, bensì una condizione ontologica. Ovvero, l'equivoco diventa la base di tutto: delle relazioni tra esseri umani, del modo di percepire la realtà circostante, dei tentativi di comprendere se stessi. Da qui l'incertezza. Il fraintendimento è già accaduto, sta accadendo in questo momento o è appostato dietro l'angolo a suscitare melanconia, preoccupazione e dubbio. Chanin però non arriva mai all'estremo e talvolta la comicità tipica dei suoi versi ci rallegra. Viene voglia di sorridere ma allo stesso tempo si percepisce un onnipresente e inespresso senso del tragico, come se la voce di questi versi appartenesse a qualcuno che si è completamente perso"""" (Artis Ostups)."" -
A Natale la neve
«Prendi la neve tra le mani prova a farle raggelare e poi, le mani portale al cuore, sentirai un frammento di vento un soffio oltre l'oblio così singhiozzerà lo spavento. Le finestre del corpo vedrai spalancate il giardino nasconderà le perdute cose il pozzo rifletterà le stelle gli alberi con i suoi rami le olive nel prato. Mi fermo a comporre dei numeri sul cellulare. Come vorrei sapere dove è andata la mia vita in quale direzione. Pensare di rimettersi in discussione pensare a un fuoco di passione. Come tacciono le ore il capo reclinato dalla parte del cuore.» -
Un nome di strega
«Non crediamo alle frontiere organizzate dai doganieri dei generi e non perdiamo il sonno a domandarci se sia poesia o romanzo - come scrive Eduardo Galeano al principio di Memoria del fuoco - o, più probabilmente, una qualche alchemica contaminazione dell'una con l'altro. Un nome di strega è un viottolo aspro, ora soleggiato ora oscuro, un viaggio insidioso e fascinoso al contempo, per chi abbia l'ardire d'intraprenderlo.» -
Il povero Piero
Le poesie di Alberto Bellocchio sono storie. Le storie di Alberto Bellocchio sono poesia.