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La creatività nell'insegnamento dell'italiano per stranieri
La creatività linguistica di cui si parla in questo volume indica la capacità di un apprendente una lingua straniera di comprendere un numero consistente di parole ed espressioni pur senza aver mai studiato quella lingua, ma semplicemente facendo leva sulle conoscenze metalinguistiche, sulla propria lingua madre o su altre lingue straniere più o meno apparentate a quella studiata. Tale concetto di creatività, basato sull'intercomprensione, è stato particolarmente sviluppato dal metodo EuroComRom, del quale il nostro volume delinea i tratti fondamentali e illustra alcune originali sperimentazioni, frutto di un progetto (finanziato dal MIUR) sull'insegnamento dell'italiano a stranieri, realizzato dalle autrici del libro per conto dell'Università di Messina, in collaborazione con l'Università di Augsburg. -
In forma di saggi. Studi di francesistica in onore di Graziano Benelli
Il volume vuole essere una testimonianza di stima e di affetto nei confronti di Graziano Benelli, nel momento in cui, per raggiunti limiti di età, ha lasciato l'organico dell'Università degli Studi di Trieste. Vengono qui raccolti diversi saggi di francesistica di docenti universitari che, a vario titolo, gli sono particolarmente vicini, da colleghi di vecchia data come Giovanni Bogliolo a giovani studiosi che in Benelli hanno trovato un punto di riferimento. -
Venti novelle
Secondo le più aggiornate prospettazioni critiche la novella costituisce il genere letterario privilegiato attraverso il quale il narratore Federigo Tozzi è riuscito ad esprimere gli esiti più alti della sua arte: la novellistica di Tozzi, per dirla con Luigi Baldacci, come la ""punta di diamante"""" di un'opera che nel suo complesso teme pochi confronti nella produzione narrativa di quel primo Novecento di cui è stato una presenza ineludibile. La scelta antologica di queste """"Venti novelle"""" proposta da Marco Marchi, studioso accreditato ed internazionalmente noto dello scrittore senese, offre una sintesi quanto mai attendibile e persuasiva delle possibilità che la moderna poetica tozziana dei """"misteriosi atti nostri"""", coniugata ad un genere per il sintetico ed incisivo Tozzi elettivo, ha saputo raggiungere: novelle asentimentali, spregiudicate e impietose fino alla crudeltà, siglate da un realismo modernamente in ascolto delle istanze del """"profondo"""", la cui bellezza e la cui formidabile capacità di scavo nell'animo umano rendono attuali e di valore universale i personaggi e gli eventi inscenati dalla scrittura di Tozzi. Ha dichiarato una volta Mario Luzi: """"Per me Tozzi è un grande scrittore. Non ce ne sono come lui, neanche Svevo, che è molto intellettuale, anche perché proviene da quel crocevia di culture che è Trieste. Tozzi, invece, viene dal fondo della senesità: viene dall'ambiente, dalla realtà, dalla """"zolla"""" senese."""""" -
Federigo Tozzi: ipotesi e documenti
Studioso accreditato e internazionalmente noto dell'opera di Federigo Tozzi, Marco Marchi ripropone in questo libro i suoi saggi più antichi sull'opera del grande narratore senese: studi molto originali e allora pionieristici, frutto di una convinta attenzione rivolta a uno scrittore subito valutato di primissimo piano, che non poco hanno contribuito alla riscoperta in chiave moderna di Tozzi e a una sua attendibile definizione nel quadro del primo Novecento italiano. L'elemento unificante di questa innovativa, appassionata e appassionante interpretazione critica in progress dello scrittore - tra ""ipotesi"""" criticamente avanzate e """"documenti"""" che quelle ipotesi sostengono e ineccepibilmente autorizzano - è costituito dalla insospettata e invece enucleata, verificata e costantemente valorizzata presenza nell'officina di Tozzi della cultura: un Tozzi """"scrittore di cultura"""", appunto, non etichettabile e in sostanza emarginarle come scrittore """"geniale"""" o """"di razza"""", e al contrario, alla prova dei fatti, da ascrivere a pieno titolo a quel fervido quadro storiografico di cui l'autore è stato parte. E in questa prospettiva che lo stupefacente dono della scrittura di Tozzi compiutamente si rivela, facendo di lui una figura di alto profilo della letteratura italiana del primo Novecento e del Novecento tout court, al fianco di narratori di respiro europeo come Italo Svevo e Luigi Pirandello."" -
La ragione e le sue vie. Saperi e procedure di prova in età moderna
Alcuni anni or sono venne coniata l'espressione ""un secolo di duecento anni"""" per segnalare la continuità tra le filosofie del Seicento e del Settecento. Di questa continuità la vicenda del cartesianismo è parte importante, anche se spesso si inabissa e riemerge come un fiume carsico e subisce trasformazioni concettuali rilevanti. Il volume """"La ragione e le sue vie"""" colloca al centro del suo interesse le discussioni filosofiche sul razionalismo cartesiano sviluppatesi fino ai primi decenni dell'Ottocento, sia sul terreno dell'enciclopedia dei saperi sia su quello delle tecniche di argomentazione. Dal libro emerge la disseminazione del cartesianismo in ambiti disciplinari lontani da quelli presi in considerazione da Descartes, nonché la persistenza di paradigmi di ispirazione cartesiana nelle procedure di prova, anche quando queste avevano ormai abbandonato lo """"spirito geometrico""""."" -
Firenze e la sua Chiesa. Due millenni di fede e storia
"Firenze e la sua Chiesa"""", nuovo libro del giornalista e scrittore Mauro Bonciani, è - come sottolinea nella prefazione il cardinale Silvano Piovanelli - """"un testo agile e illustrato sulla Chiesa fiorentina e la sua influenza sulla città e la storia di Firenze, sia riguardo alla cultura, all'arte, al costume, come riguardo all'urbanistica e al suo rapporto con la sede apostolica di Roma"""". Un racconto, anche fatto di, santità e peccato, di personaggi ed eventi, che dal primo cristianesimo portato in riva all'Arno da commercianti di origine orientale conduce ai nostri giorni e ai viaggi dei pontefici. Storia, non cronaca, per la prima volta riunita in un testo non specialistico, che aiuta a cogliere l'essenziale della """"singolarissima"""" vicenda che unisce la città alla sua Chiesa, simboleggiata dalla cupola del Brunelleschi che domina Firenze. Un rapporto che ha segnato il cammino della fede universale e che si può leggere anche nei tanti """"segni"""" (lapidi, colonne, monumenti) che punteggiano la città." -
Le ombre della patria. Capitoli ottocenteschi tra Foscolo e Carducci
Le speranze dell'attesa e le delusioni che seguono il 1861, i sogni della lunga vigilia e la rabbia di fronte all'Italia unificata: il tema della Patria ha accompagnato tutta la letteratura dell'Ottocento, prima dell'unificazione nazionale e negli anni che seguono la proclamazione del Regno, unendo la letteratura nell'Italia divisa e poi dividendola in un Paese politicamente unito. È questo il tema che collega i nove capitoli del volume, che si apre agli albori del secolo (con l'esilio di Foscolo) e si chiude con il 1899, anno in cui Carducci pubblica la sua ultima raccolta di poesie. Nove capitoli che guardano più alle ombre che alle luci della Patria. L'Italia raccontata in questo libro è il Paese dove regna l'invidia e la maldicenza e del quale Foscolo, in fuga dal presente, in un esilio sempre più di carattere esistenziale, non vuole più sentir parlare, il Nord che ha tradito le speranze del meridione raccontato da Verga, De Roberto e Pirandello, ma anche, dopo di loro, sulla linea di una secessione meridionale nel romanzo, da Sciascia e da Tomasi di Lampedusa, la novella e corrotta Bisanzio di cui parla Carducci, il regno dei voltagabbana messi alla berlina da Giusti, la Nazione troppo diversa dal progetto coltivato per anni da Atto Vannucci, la terra incapace di sfamare i suoi abitanti costretti a intraprendere la strada del mare e dell'emigrazione oltre Oceano raccontata, sul finire del secolo, da De Amicis e da Pascoli. -
Meditare in Occidente. Corso di mistica laica
Un libro che traduce in scrittura il corso di meditazioni tenuto dall'autore per Radio Tre Rai nel 2004, 2005 e 2007. ""Mistica"""", nella visione di Lombardi Vallauri, è ogni esperienza di incontro diretto, vissuto, con l'altamente significativo; laica è la mistica che prescinde da rivelazioni soprannaturali. Se la mistica è un'esigenza costante, universale, del corpo-mente umano, la mistica laica diventa, in un contesto di fondamentalismi fanatizzanti e di pensiero unico banalizzante, esigenza attualissima. Il """"luogo"""" di questa mistica è oggi, e forse per sempre, l'alto crinale che separa e unisce, che sovrasta pur appartenendo inscindibilmente a entrambe, le vallate Occidente e Oriente: queste due immensità plurimillenarie, nessuna delle quali da sola può esaurire, esaudire l'animo umano. Dopo illustrate le tre """"vie"""": della pacificazione profonda e della vigile consapevolezza; della scienza e della intuizione realizzante; delle emozioni e dell'alta identità, la contemplazione si concentra su alcuni grandi meditabili classici e su una scelta di paesaggi esaltanti, materiali e spirituali. Ci sono degli oltre che non sono degli aldilà. Ci sono delle trascendenze immanenti. Il libro invita a lasciarsi prendere la mano dalle sorelle maggiori dell'anima. Invita a vie di risveglio. Invita a una ben fondata poeticizzazione dell'esistenza."" -
Pagine di un lungo diario
Questo libro raccoglie il diario del germanista e scrittore Giuseppe Bevilacqua, redatto tra il 1966 e il 2009: ma non è propriamente il diario di un germanista, perché anche se di poeti e di grandi scrittori tedeschi si parla a più riprese (Celan, Bachmann, Rilke ed altri) e sullo sfondo ci sono diversi episodi di vita accademica, queste memorie raccontano prevalentemente storie di vita vissuta lungo l'arco di quasi un cinquantennio. Sono in gran parte resoconti di viaggio in Europa e fuori, ricordi di fatti pubblici e di fatti privati, letture e incontri, passioni e patimenti, luoghi dell'anima e luoghi del caso, giudizi e congedi. Esperienze che attraversano decenni della storia italiana ed europea del Novecento e si estendono con progressivo distacco fino agli inizi del ventunesimo secolo. Naturale che vi siano salti cronologici e disuguaglianze formali; ma a legare queste memorie è il gusto e la capacità di racconto dell'autore che ha già pubblicato versi, piccole prose e due romanzi; e che in queste pagine conferma pienamente la sua attitudine a dare forma narrativa a eventi minimi come a più complesse e disparate esperienze di vita, che poi trovano una forma di unità nello sguardo dell'osservatore. Introduzione di Maria Fancelli. -
Dietro la linea del fuoco. Corrispondenze dal fronte della prima guerra mondiale a «La Nazione» a Firenze
Il volume raccoglie le corrispondenze di Renzo Martinelli inviate nel 1915, dal fronte della prima guerra mondiale, a ""La Nazione"""" di Firenze. Gli articoli, pubblicati sul giornale con notevole risalto, consentono di seguire da vicino, in """"presa diretta"""", le vicende belliche, riferendo con grande immediatezza ed efficacia non soltanto gli avvenimenti militari più rilevanti, ma soprattutto - per la particolare attenzione che caratterizza l'autore nel cogliere la dimensione umana dei fatti - la vita quotidiana dei nostri fanti, impegnati in cruente battaglie e nella dura esperienza della guerra di trincea. Si tratta di una documentazione priva di ogni retorica che, oltre all'indubbio valore giornalistico e storico, restituisce appieno il significato emotivo dell'esperienza vissuta dai soldati, riportando spesso casi, momenti, episodi, che possono sembrare irrilevanti ma che nel loro insieme costituiscono un contributo non trascurabile alla conoscenza """"dal basso"""" della partecipazione dell'Italia alla grande guerra. Introduzione di Pier Francesco Listri."" -
Nell'altrove della Svizzera. Pagine di arte, di letteratura
Vengono raccolti testi, dedicati alla Svizzera, apparsi in varie occasioni lungo gli anni. In una visione d'insieme, la Svizzera, da una parte, appare segnata da un codice della razionalità, di una vita sociale che sembra ritualizzarsi nelle forme rassicuranti. Dall'altra parte, nelle espressioni creative, quasi in una sorta di dialettica, ci si rivela una Svizzera interna, segreta: una Svizzera, dimenticata dalla storia, che sa liberare la carica più dilemmatica del reale. Una dimensione, nelle sue acute testimonianze, come in un nitore desolato. Proprio in questa eccentricità, l'arte e la letteratura, in modo emozionante, arrivano al primordio, al battito della vita, alla frase senza fine. Ricordiamo l'alfabeto di Klee, la figura che cammina in Giacometti, la lingua in Varlin dove tutto è ""ritratto"""". Nell'orizzonte letterario, in Walser, Frisch, Durrenmatt, conta anche il bianco inafferrabile tra le parole."" -
Introduzione alla storia d'Italia
Il testo che qui si pubblica, apparso nel 1849 e mai più inserito dal suo autore nelle numerose raccolte che ha dato alle stampe durante il corso della sua lunga e operosa attività di storico, è una pagina importante della cultura filosofica e storiografica italiana del XIX secolo, nel corso di quel lento e inesorabile processo di traghettamento dell'hegelismo verso indirizzi teorici di matrice realistico-positiva, che si realizza compiutamente negli studi storici. La vicenda culturale di Pasquale Villari - che attesta, infatti, più di altre questo percorso - permette di saggiare il suo profondo radicamento nel dibattito filosofico napoletano del Risorgimento, a partire da un reticolo teorico che, sulla scia di esperienze che affondano le radici nello storicismo vichiano, rappresenta il profilo intellettuale e civile della nuova Italia in una inedita e proficua riconversione della storiografia nella filosofia, e nel recupero dell'età comunale come centro nevralgico della civiltà italiana. Il testo - preceduto da una introduzione della curatrice, che ricostruisce la vicenda storiografica e metodologica di Villari, anche attraverso documenti inediti - merita di essere riletto, in quanto rappresenta un importante snodo dello storicismo italiano dell'Ottocento, nonché uno dei primi lavori di ricostruzione della Storia d'Italia nel decennio che ha preceduto l'Unità. -
Appesi a un filo. La comunicazione in bilico tra comprensione e fraintendimento
Attraverso il linguaggio, gli esseri umani costruiscono percorsi e spazi d'azione condivisi. Eppure, le parole sono anche fonte di malinteso, strumento di scontro oltre che di incontro. È sul piano del dialogo, in cui punti di vista spesso opposti si confrontano, che si dispiega in maniera peculiare questa doppia natura del linguaggio. Come fanno, dunque, gli umani a districarsi nel groviglio di fraintendimenti a cui è costantemente esposta la conversazione? Cosa accade nella nostra mente mentre siamo impegnati a costruire un fragile fil rouge con il nostro interlocutore? Sullo sfondo degli studi attuali interni alle scienze cognitive, questo libro tenta di rispondere alla domanda indagando le abilità psicologiche alla base delle forme di equilibrio messe in atto per mantenere il filo della conversazione. Tale indagine rivela che i confini tra comprensione e fraintendimento sono più labili di quanto siamo portati a credere. -
La gallina secca
C'è una gallina che vive in una piana toscana, il bosco che la circonda non è né magico né fatato e lei è piccola e secca e non possiede nessun talismano. È una gallina secca ma a dispetto di chi la crede anche sciocca è pronta e astutaEtà di lettura: da 5 anni. -
Il piccolo orso bianco
Cosa ricorda, cosa sogna un orsacchiotto che guarda il mondo dalla grande vetrina di un negozio di giocattoli? E cosa immagina la bambina che lo incontra mentre passeggia in cerca di regali con la mamma? Età di lettura: da 4 anni. -
Umanesimo. Storia, critica e attualità
Il volume intende rispondere a tre domande: cosa è stato, cosa è, cosa potrebbe essere l'umanesimo come movimento ispirato all'idea di humanitas. Si tratta evidentemente di un lavoro preliminare che viene incontro alla crescente esigenza di fare il bilancio di un movimento che ha contribuito alla formazione della civiltà contemporanea attraverso il plesso semantico uomo-umanità. Originariamente circoscritto agli studi letterari della prima età moderna, l'umanesimo ha poi acquisito una valenza più ampia per indicare la centralità epistemologica, etica e politica della condizione umana, che oggi trova enfatica espressione nei diritti universali dell'uomo. Anche per le sue conseguenze pratiche, la forza polarizzante del termine trova conferma nelle accese discussioni che ha suscitato sino a oggi con varie forme di anti o post-umanesimo. Riunendo competenze diverse, i contributi del volume provano a orientarci in questa intricata vicenda storica e concettuale. -
Il segreto
"Di me non resta più niente, il Nirvanao la morte, volerò oppure starò fermo è la fine compiuta, l'estinzione non avrò più un antido segreto dove passare le estati, immobile dietro la porta, i pochi amici se ne saranno andati e dietro la portami rifugerò dai pochi passanti ignoti nulla mi ricorderà il presente sarò per sempre andato.""""" -
Il ragazzo. Testo francese a fronte
Un mostro strano, triste, sonnolento, canterino, scrive Marina Cvetaeva (1892-1941) a Boris Pasternak nel 1926 per raffigurargli il suo poemetto Molodec (Il Prode), una sanguigna e insieme lunare storia vampiresca che, tre anni dopo, a Parigi, Cvetaeva tradusse in un francese stralunato e pervaso da un ritmo folle: così nacque Le Gars. Una sua amica, la pittrice Natal'ia Goncarova, eseguì i disegni per una edizione che tuttavia, finché Cvetaeva fu in vita, non vide mai la luce: Le Gars, infatti, fu pubblicato solo nel 1992, cinquant'anni dopo la sua morte. Il poemetto, di cui si presenta qui la prima traduzione italiana con il corredo di alcuni disegni della Goncarova, è ispirato liberamente alla favola di Alexandr Afanas'ev Il vampiro. È la storia, pulsante come una vena, della passione di Marusja per un ragazzo che dietro splendide fattezze cela la sua natura di vampiro. La verità non allontana Marusja che amerà il suo ragazzo fino a morirne e a trasformarsi dapprima in fiore e poi, di nuovo, in donna ben maritata e ancora lo amerà fino alla scelta finale, il vero lieto fine, il ricongiungimento con la sua passione: l'anima calda russa soffia contro il gelido mito di Orfeo. La voce poetica di Marina Cvetaeva fu apprezzata da poeti quali Rainer Maria Rilke e Boris Pasternak, che la definì una donna dall'anima mascolina, risoluta, guerriera, indomabile; eppure per alcuni decenni, in Occidente, a quella voce insieme struggente e tumultuosa non si è più prestato ascolto. -
Le piante magiche. Viaggio nel fantastico mondo delle droghe vegetali
Le conoscenze e l'uso delle sostanze psicotrope e allucinogene ricavate dalle piante accompagnano l'uomo sin dalle epoche più primitive; frutto di una completa immedesimazione con il mondo naturale, hanno costituito nell'evoluzione di ogni civiltà uno stadio di grande tensione magico-religiosa, rivelando tra l'altro una sorprendente capacità di intuire le proprietà ""chimiche"""" delle diverse specie vegetali. Attraverso le cospicue tracce rimaste nel mito e nelle testimonianze storiche, questo saggio compie una organica e affascinante ricognizione sull'importanza e il significato che l'assunzione delle droghe ha avuto nel corso dei tempi e presso i vari popoli. Seguendo una prospettiva rigorosamente storico-scientifica, gli autori operano una distinzione tra l'oggetto delle loro indagini e il moderno ricorso agli stupefacenti, sia esso provocato da una banalizzazione consumistico-edonistica o,'all'opposto, da una rivalutazione in chiave alternativa come quella tentata negli anni Sessanta da """"profeti dell'LSD"""" come Timothy Leary o William Burroughs e sottolineano quanto sia irrecuperabile e tutt'altro che paradisiaco quello """"stato di natura"""" in cui le """"uscite dal mondo"""" provocate dalla droga potevano realmente avere senso. In appendice uno schedario illustrato censisce le piante allucinogene più importanti e usate nel mondo, indicando per ognuna l'area di diffusione, il nome scientifico e le denominazioni locali, gli impieghi e i significati magico-religiosi, le modalità di assunzione, i principi attivi e gli effetti sulla mente. Presentazione di Giovanni Serpelloni."" -
Dell'uno e dei molti. Henologia e henofania da Platone a Schelling
«Forse, infatti, camminiamo nel vuoto, protesi verso il nulla assoluto» (Damascio, De Principiis). Ripercorrendo l'evoluzione storica dei diversi paradigmi con cui la filosofia ha pensato il nesso uno-molti, il volume traccia itinerari topologici, nel tentativo di snodare l'aporetica che investe l'Inizio: il Principio trascende il mondo o è a esso immanente? Come pensare la loro relazione? Dal confronto tra Platone e Aristotele sino a Schelling, operando un fecondo dialogo con la tradizione patristica e rinascimentale, il testo mostra come la filosofia, nel suo apex, si sublimi da teologia apofatica in teologia aporetica, investendo i temi portanti del Cristianesimo.