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Come bianca è la neve
Cosa c'è di più bello di una donna coricata su un letto, un lenzuolo di seta che ne traccia il seducente profilo, le gambe scoperte quel tanto che basta per renderla irresistibilmente affascinante, sensuale, suadente, immersa in un sonno profondo che la rende ancora più attraente, quel sospiro delicato, mai ingombrante, e quel silenzio che la caratterizza per ciò che non è, un'innocente creatura fatta di bellezza e tenerezza che svaniscono inesorabilmente al risveglio... -
Contro
Il romanzo di Tiziana Di Iorio descrive con ricchezza di sfumature la strenua lotta quotidiana di una donna per affrancarsi dal microcosmo arretrato e patriarcale in cui affonda le radici della propria identità. Sara, la protagonista, vive ""contro"""" tutte le convenzioni, usando il sesso per ribellarsi alla repressione e ottenere fiducia in se stessa, fino a quando... resta incinta di uno dei suoi amanti. Ma - come scrive Manuela Potasso nella prefazione - il finale scontato che sembra profilarsi viene smentito dal corso degli eventi, poiché la vera svolta nella vita della protagonista arriva quando è lei stessa, e non il neonato, ad aprire per la prima volta gli occhi sul mondo liberandosi dell'ambiente malsano che l'ha infettata per anni. A quel punto, persino l'amore, all'apparenza irraggiungibile, diventa una realtà appagante."" -
Ragazza con fiore di ibiscus
Quali sono i limiti dell'amore? Esiste il confine dell'età? Può l'amore portare a dedizione di così alta valenza da sconfinare nell'autodistruzione? Ed è proprio vero, poi, che i valori etici sono immutabili nel tempo? Sono gli interrogativi che si pone questa storia. Una ragazza è innamorata del suo professore di matematica e un giorno lui si rende conto con sgomento di essere innamorato di lei. La vicenda, che inizia nel 1987, è ambientata a Firenze, Parigi e Montalcino. -
La fede è come l'amore...
... Affinché il messaggio di Alvise non sia un frutto raccolto acerbo, ma un seme che troverà la sua stagione per germogliare e crescere nell'impegno della Fondazione AlMa a lui dedicata. -
L' inquilina dei piani alti
"Ciò che sempre mi colpisce nel modo di essere e di porsi di Laura Pezzola, è appunto l'umiltà (che in lei si fa eleganza), la semplicità - quasi come un vanigliato lievito del quotidiano, trasmutato in dolce e forse anche un po' interdetta positura intellettuale, quiete rasserenata: ma non per questo estranea, o dimentica, della turbinosa dolenza del mondo che ci circonda. Un mondo sciocco, ostile, nefasto, tanto quanto le nostre parole si forgiano, invece, assennate; un mondo infame, negletto, ipocrita [...] Con squisito espediente sintattico, e dirompente, autoironica boutade concettuale, Laura si designa e si registra all'anagrafe condominiale, vorremmo anzi dire in una perfetta visura catastale, come L'inquilina dei piani alti... Ma non c'è poetessa più partecipe e attenta di Lei al fervoroso prodigio dello scorrere, calpestare, passeggiare, esitare, aspettare giù da basso la Dea Realtà..."""" (Plinio Perilli)" -
Mille fremiti d'ombra
"Anna Carla Cocco ci porta dentro al suo mondo con parole intense, vere. Ogni poesia è intrisa di un'incontenibile voglia di vivere la propria unicità in tutti gli aspetti della vita e, con la leggerezza di una farfalla, l'autrice ci guida nella riflessione di ciò che potremmo essere se ci soffermassimo ad ascoltare i """"Mille fremiti d'ombra"""" che la nostra interiorità ci urla."""" (Angela Carlini)" -
Sospiro
"Non vi darò il fil rouge, allora, o il filo d'Arianna per potervi addentrare nel labirinto con sicurezza, con baldanza addirittura, sereni ché in mano stringete la sicurezza del ritorno. Il labirinto va affrontato senza aiuti, senza reti di sicurezza; bisogna provare nostalgia, appunto il desiderio doloroso di tornare. Ognuno deve trovare il suo percorso nei corridoi che man mano gli si presentano e crearsi un cammino suo. E non proprio solo in senso metaforico. Ilaria, infatti, vuole che ognuno di noi, una volta che ha trovato la poesia in cui si riconosce o che sente più a pelle o che gli fa pensare in particolare a qualcuno, deve staccare quella pagina e regalarla. Ilaria considera """"la poesia uno scambio a due: prima tra sé e sé, poi tra sé e l'altro"""". La poesia è dono. Ilaria è un dono."""" (Paola Calvino)" -
In terza persona
In questa raccolta di racconti Marialuisa Bignami, un ex-docente universitaria, si guarda vivere nel passato e nel presente come se, davanti a uno specchio, narrasse di un'altra. -
Il miracolo del tempo. Antologia. Racconti, giochi letterari e film famosi 2017
Questo è il risultato dei lavori del VI Laboratorio ""Insieme per scrivere"""", un'antologia ispirata al tempo dopo che le altre precedenti avevano avuto come tematica di base i ricordi, le parole, il gioco, le coincidenze e la felicità. Oggi come oggi, nella realtà in cui viviamo, il tempo, in tutte le sue accezioni, è fondamentale per ognuno di noi, proprio come diceva Seneca: """"Nessuna cosa ci appartiene, soltanto il tempo è nostro."""" E così il tempo è stato visto, nei vari testi che abbiamo scritto, come spazio temporale, come riflessione vestita da racconto, come cambiamento e trasformazione, come ieri oggi e domani e come eternità, come dimensione da favola e come crescita interiore. Anche in questa antologia non mancano i giochi letterari, ovviamente sempre ispirati alla tematica del tempo. Acrostici, tautogrammi e cruciverba sono veramente passatempi che, oltre a divertire, arricchiscono la mente. Sono stati inventati anche due nuovi giochi: l'acrostigramma e il corpogramma. Come sempre abbiamo previsto un inserto con i film che avessero attinenza con il tempo. Siamo partiti dagli anni '30 e siamo arrivati ai giorni nostri."" -
Contro-versi. Poesie prêt-à-porter
Manuela Minelli con questa sua raccolta dal titolo ""Contro-versi. Poesie prét-à porter"""" (termine francese entrato nella moda alla fine degli anni quaranta per tradurre il concetto ready-to-wear coniato negli Stati Uniti, moda creata appositamente per la società di massa) ha la necessità di rompere con gli stili usati nella poesia classica, privilegiando un linguaggio semplice anche quando tratta argomenti molto impegnativi come la guerra dei Balcani."" -
Grì e Rou
"Le storie contenute in questo romanzo di Silvana Vacatello sono all'apparenza come le favole che si era soliti leggere in tempi andati, sovente feroci e spietate nell'ineluttabilità del destino funesto degli animali protagonisti. Che la sofferenza sia intessuta nella fibra dell'esistenza fin dal principio, come nel caso del cucciolo nero dalle sfumature nocciola e del vitellino pensatore, o che increspi inaspettatamente la superficie liscia del mare come accade alla coppia di pesci, essa è una presenza incalzante nella vita dei protagonisti, talvolta incauti, forse ingenui, spesso semplicemente condannati."""" (Manuela Potasso)" -
Il the di madame Psiche
Un immaginario simposio cui prendono parte tre dei più grandi William della Storia: Blake, poeta e pittore; MacKenzie, scienziato e ricercatore; Shakespeare, il più famoso uomo di teatro di tutti i tempi. Il tema in discussione è il rapporto tra normalità e follia, sogno e realtà, coscienza e ragione, materialismo e spiritualità, egoismo e amore. Il resoconto fantasioso e fantastico di questo simposio, cui partecipa anche madame Psiche, è raccolto in queste pagine ad opera di uno scrittore, dai più ritenuto matto, con l'intento di riaffermare il valore assoluto, rispetto all'individualismo più sfrenato, di una visione cosmica del mondo e della vita dove ognuno possa sentirsi parte attiva e necessaria del tutto che è l'Universo. -
Tanti cari...
"Giuseppe Viglione è come un neonato all'ora della pappa che batte forte con cucchiaio per attirare l'attenzione. Naturalmente quel chiasso infame poi si ritma e si struttura in modo magico tra percussioni da jam-session e iridescenze cosmiche da farvi restare con la bocca a 'o' come quella del pestifero micro-continuatore della specie, appena citato. L'ossimoro vitalista di Viglione è fiorito e paradossale. Lui non si annoia, e dunque non ci annoia. È un contemplativo organico, dinamico, spreme un elisir angelico dall'umano fangoso, dalla roccia e dai rottami: un compost col quale intende concimarci. Procede per immersione nella realtà e - fingendo di giudicarla - la riforgia a proprio piacimento, non negandole perfino un tributo di nostalgia."""" (Dalla prefazione di Agostino Raff)" -
Il nuovo Almense
"Vuoi davvero saperlo?"""" domanda Elisa mentre porge a Jim il coltello. Egli annuisce con la testa, afferrando deciso il manico. """"Mettiti a sedere allora. Io intanto vado a prepararti qualcosa da mangiare - annuncia lei, provocando un'inaspettata risata di Roger- è una lunga storia"""", inizia a raccontare la donna, facendo sparire la lama viola come per magia. Età di lettura: da 11 anni." -
La mia faccia senza trucco
"La poesia di Silvana Palazzo ha la solidità e la leggerezza di un ponte di corda. Le sue parole sanno di essere effimere, transeunti, fragili, entropiche. Le parole che vivono nel nostro mondo non possono che essere volatili. Il sostrato ontologico dell'Occidente del dopo il moderno è qualcosa di dislocato, di volatile, i suoi componenti appartengono alla categoria dei conglomerati, materiali leggeri che si offrono alla entropizzazione. Il dopo il moderno è ragguagliabile a un gigantesco conglomerato di elementi aerei, fluttuanti, effimeri dal quale sembra sia scomparsa la forza di gravità. Le parole sembrano allentarsi e allontanarsi dal rigore sintattico, appaiono volatili, frante. Ma qui interviene il rigore di Silvana Palazzo che le tiene incatenate alla orditura sintattica del testo; ci trovi in trasparenza frasari che riecheggiano frasi un tempo già pronunciate, già scritte, le parole del Dopo il Moderno sono conglomerati friabili e polimorfici che viaggiano sulla superficie dei linguaggi tele mediatici."""" (dalla prefazione di Giorgio Linguaglossa)" -
La musa last minute (poesie 2016-2107)
Ha scritto Giuseppe Talia: «un pomeriggio del 1992 ho acceso una miccia ed ho fatto esplodere il Logos nelle Vocali Vissute»; e le vocali sono esplose in una congestione di significanti e di significati disconnessi. Le parole sconnesse sono andate alla ricerca di un nuovo luogo da abitare, di una nuova patria delle parole. Una «nuova poesia» richiede sempre una nuova metafisica, una nuova patria delle parole nella quale le parole possano albergare. E questo cos'è se non pensare nei termini di una nuova metafisica? Se non pensare nei termini di una «nuova ontologia estetica»? Una volta preso atto di ciò, un poeta non può che dimorare presso la nuova «patria» delle sue parole. È quello che ha fatto Talia in quest'opera, ha disegnato la cornice della sua nuova patria linguistica, 58 ritratti linguistici per altrettanti poeti italiani di oggi. -
Una vita al dente
L'autore, con la sua personalità poliedrica e irriverente, coinvolge i lettori in un turbinio di emozioni contrastanti e stravolgenti. La tempra ferrea e la voglia di arrivare al successo sono il binomio fulcro di una narrazione avvincente e ricca di colpi di scena, che mette a nudo le molteplici sfaccettature di una vicenda personale eccentrica, vissuta a tuttotondo. Una faticosa scalata contro le difficoltà e le rinunce della vita che porteranno il protagonista a coronare, infine, il sogno di una vita, permettendogli di raggiungere le più alte vette del mondo della ristorazione. -
La licenza del sergente
Il Sergente Musumeci, di Palermo, è in missione in un teatro operativo e da settimane non riesce a mettersi in contatto con sua sorella. Preoccupato, chiede cinque giorni di licenza straordinaria. Giunto a casa scopre che sua sorella è morta investita da un'auto pirata, ma in una dinamica troppo strana. Insospettito si mette alla ricerca dell'investitore, infilandosi in un ginepraio di esecuzioni mafiose. Malgrado le peripezie si innamora, ricambiato, dell'amica di sua sorella. Scoperti i responsabili decide di farsi giustizia da solo e, solo per un caso fortuito, non finisce anche lui strangolato dalla piovra. -
Il greco duale
"Questo romanzo nasce da una scrittura fortemente sorvegliata. La forma narrativa, pur essendo in prima persona, è guidata con distacco, attraverso un lento e sofferto recupero del passato, che si traduce in una riuscita operazione proustiana. Tra queste pagine si muove una donna che attua una continua presa di coscienza del suo ruolo di donna, di madre e di docente. Viene così componendosi una storia fuori del comune. Sullo sfondo di una Roma, e di un'Italia, degli anni settanta, gli anni di piombo del terrorismo. L'incipit del romanzo è in qualche modo anche l'acme, non a caso si scoprirà che coincide con l'ultima sequenza del libro. Da qui comincia il cammino a ritroso, la ricerca del tempo perduto. La sorpresa finale che attende il lettore è che a lui compete la parte di chi deve formulare una possibile conclusione del romanzo. Un work in progress di straordinario interesse."""" (Anna Maria Vanalesti)" -
Tre verità di Leonardo
Leonardo fra ""sacro"""" e """"profano"""". Un tema che cattura l'interesse di uno studioso spagnolo, deciso a decifrare gli inquietanti messaggi che il grande artista ha lasciato nelle sue tele. Il suo interesse lo spinge dalla solare nativa Barcellona a Milano, e di qui a Parigi e Firenze. Tre tappe importantissime nella formazione artistica del Maestro. Studiando tre dipinti famosi di Leonardo, lo spagnolo si volge ad approfondire la vicenda terrena di Cristo, in particolare nelle sue connessioni con una figura femminile: Maria Maddalena. La passione del protagonista di questo romanzo lo condurrà a sconcertanti e dissacratorie rivelazioni.""