Sfoglia il Catalogo ibs014
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 5261-5280 di 10000 Articoli:
-
Esilio di voce
Esilio di voce è il titolo dell'ultimo lavoro in versi di Francesco Marotta. Si divide in tre sezioni, Imago, Speculum e Vulnus. Dall'inizio della prima sezione, Imago, trascrivo questi due versi in epigrafe: ""Si inciampa in un grido / che si dissangua in luce"""". Sono i primi del volume, e ho la sensazione perturbante di avere già letto il libro, ho la percezione che tutto quanto leggerò tornerà inevitabilmente e circolarmente a questi due versi."" -
Terapie a rischio
Se in poesia vale l'arte di far urtare e riconciliare gli estremi, magari nello spazio di poche sillabe, con i poli io-mondo e vita-morte a regolare il traffico, nel racconto breve il ring dello scontro può dar vita a un corpo a corpo più fluido, cavare dalla moviola dei colpi sprazzi e intrighi di contiguità più complesse, seppure per ulteriore contrasto. In prosa, deposti i guantoni e abbassando la guardia all'esca più empatica di una ""storia"""" o di un monologo, ogni miniatura può tentare nuove trasparenze oltre il cristallo ambiguo degli ossimori, sciogliere principali e (in)subordinate, allegorie e sintomi, humour e rumours d'oltremondo, nei registri narrativi utili al caso. Ed ecco che psichiatri psicotici, insegnanti orfani del soggetto, allievi ufficiali depressi, uxoricidi premurosi, pazienti impazienti, conferenzieri dislalici, highlanders caduti in disgrazia, campioni di presunte normalità e quotidiane vertigini, popolano un campionario variegato di resistenze desistenze al mal-essere."" -
Gli angoli aprono i loro acuti per ingoiarci
"L'io poetico di questa raccolta non solo si domanda se il passato contiene un'impronta positiva, seppur malinconica, da trattenere dentro, senza poterla dimenticare, ma cerca in questo passato delle corde e degli appigli per potersi proiettare nel futuro. Giocano questo ruolo, oscillando tra passato e futuro, il conscio dell'io poetico e l'inconscio dello stesso, che tratteggia nei personaggi poetici sia attimi del mondo visibile, sia quelli legati al sogno, alla fiaba.""""" -
Io, minotauro
In un tempo e in un luogo imprecisato, dove i cieli sono attraversati da strane macchine volanti, le strade popolate da bambini randagi in cerca d'amore e dove le notti sono più lunghe dei giorni, si svolgono intrecciandosi tra di loro innumerevoli vicende di esistenze alla deriva. Il narratore non ha nome e forse nemmeno corpo. È - per meglio dire - la voce di un ricordo che comincia a affiorare, un ""Io"""" accidentato che diviene di volta in volta un """"Egli"""", un """"Noi"""", un """" Si """", l'ombra di un uomo, il processo di estinguimento di un'anima. Questo """" protagonista """" decide di lasciare la campagna dove vive in solitudine per raggiungere, sulle tracce di una misteriosa Donna dalla pelle bruna (sua madre? il simbolo delle sue origini? il suo perduto amor?), una metropoli sinistra e tentacolare. Durante il cammino incontra altre persone, a loro volta in viaggio, le quali sembrano conoscerlo e avere un legame con la sua vita o con la sua memoria."" -
A sensi congiunti
Quando, per sussurri a fior di pelle o infuocate sillabe, la scrittura poetica attraversa e rimodula senza risparmio, parafrasando Barthes, un discours amoureus, nella sua fisiologica frammentarietà di ""discorso orizzontale"""", non sarebbe male rinvenire fra le pagine l'utilità di un segnalibro a rovescio; una strisciolina che, anziché segnare un ordine nel flusso, rimescolasse la linearità dei segni in un fruttuoso ricircolo, e il prima-dopo dei grafemi sciogliesse, come sua ragion d'essere, onde ricorsive e concentriche. Perché spesso il motore di un """"discorso amoroso"""" poe(ma)tico trae forza, nel verso sulla pagina e nel recto dell'immaginario, da una cinghia di trasmissione eternamente circolare, senza intoppi; con un elemento di ossessività formale che talvolta, segnatamente in poesia, celebra una metamorfosi fruttuosa, e può farsi risorsa utilissima."" -
Il colore delle storie
In questa raccolta di racconti, legati tra loro da una storia di affetto fraterno, Germana è la voce narrante, che come una Shahrazad al contrario, cerca di trattenere in vita il fratello malato, raccontandogli delle storie di donne, tutte diverse tra loro per contenuto e stile. Esse partono da un colore, o da colori, che oltre ad essere specifici di oggetti assumono un significato simbolico nello svolgersi delle vicende. Il linguaggio usato, evoca immagini e contesti quotidiani, ma non per questo banali. Le protagoniste dei racconti, donne lontane e diverse per età, condizione sociale, epoca storica, sono accomunate da una sensibilità e da una ricchezza interiore che le rende ""uniche"""". La rivelazione finale, è metafora del momento della vita, in cui non si è """"in nessun dove in nessun quando"""", allorché, accompagnati dalle ombre, ci si appresta ad oltrepassare la soglia della realtà per accorgersi che forse il vero libro della vita non è mai stato scritto."" -
Il signum del moderno. Teoria e critica della modernità nel pensiero di Robert Spaemann
Quali sono i tratti specifici della coscienza moderna? Possiamo considerare la modernità come un'epoca già passata e integralmente alle nostre spalle? Oppure essa è ancora un progetto incompiuto? E ancora: che cosa di essa meriterebbe di essere salvato e custodito? E a quali condizioni? Il saggio di Gianfranco Pavone ricostruisce la teoria e la critica del moderno nel pensiero di Robert Spaemann, attraverso le principali aree tematiche: i contributi storiografici e teoretici, la storia delle idee, la filosofia politica e del diritto, la pedagogia, l'etica e l'antropologia filosofiche, l'arte, la teologia e la religione. Per l'ampiezza della trattazione, il saggio può anche valere come presentazione generale, la prima in lingua italiana, del profilo filosofico di questo autore. -
Salvami l'anima
Al fantomatico Centro di salute mentale ""Rocca de Guelfon"""", situato in un'antica e mitica contea, undici persone giungono prostrate dalla vita di là fuori. Le accoglie un piccolo esercito di zelanti e coraggiosi dottori pronti a tutto pur di strapparle alla sofferenza di un demoralizzante passato, all'ansia per un futuro inevitabilmente sconosciuto o ancora all'alienazione del presente. Diverrà subito chiaro, però, che non esistono eroi, né un netto confine tra sanità mentale e quella che molti definiscono patologia psichica o finanche pazzia. Ciononostante non c'è da temere: la Rocca, infatti, è un luogo magico in cui l'Amore fa capolino da ogni dove, il tempo è un Altro Tempo e lo spazio è popolato da piante immortali e animali dai bizzarri colori. Perché la Rocca è un rifugio. È l'anima di ciascuno. E solo lì ci si può salvare liberandosi dei virus nemici e scivolando finalmente dentro un unico tempo possibile, un unico spazio possibile: il Qui e l'Ora. Insomma: """"Salvami l'anima"""" è un romanzo in cui al palpito della fantasia si fonde quello delle umane realtà dei suoi personaggi impegnati nel raggiungimento dei propri desideri."" -
Il testamento di Giovannangelo Montorsoli. Sulla storia della Torre di San Ranieri
Un viceré, un vignaiolo, un architetto. Tre storie e tre destini che si incrociano a causa di un progetto edilizio, la costruzione di una torre in San Raineri. Sullo sfondo, una Messina cinquecentesca famelica di potere e privilegi, rigogliosa per il porto e i suoi traffici, ma esposta alle incursioni e agli attacchi dal mare. A riannodare le fila di queste tre storie, il testamento di Giovannangelo Montorsoli, il celebre scultore e architetto di scuola fiorentina: Adesso mi anima la ricerca dell'essenziale. Non intendo mettere mano ad opera alcuna se esso, in una qualche guisa, non sia stato prima da me intravisto o percepito. E in questa ricerca mi guida un triplice precetto: ascoltare la voce degli elementi, ascoltare la voce degli uomini, ascoltare il mistero. -
Chiaroscuro
Un comune professore che deve fare i conti con il suo passato. La perdizione di un giovane ragazzo vittima di bullismo. Una casa e una presenza inquietante che non si rivela a tutti. L'insospettabilità spinge, nonostante tutto, una mano ad uccidere... Sono alcune delle otto storie di puro thriller, nelle quali Anna La Rosa esorcizza il terrore che spesso ci mette all'angolo e aspetta che le nostre difese siano abbassate per lavorarci a pugni. Si narra di uomini comuni travolti da circostanze eccezionali, davanti all'ignoto che ognuno di noi deve affrontare quando si trova nel buio e teme per la sua anima. -
La culla senza suoni. Vita di Carmelo Coppolino Billè
Il presente testo intitolato ""La culla senza suoni"""" è suddiviso in quattordici capitoli, sigillato dalla lettera dell'amato figlio, Davide, diciottenne, e arricchito da nove significative poesie enucleate da diverse sillogi inedite di Carmelo Coppolino Billè. Detto titolo referente preavvisa subito il lettore per la durezza impietosa dell'espressione. Si tratta, infatti, di un lettino per neonati, ovvero di un'infanzia muta, senza la presenza di care voci umane (mamma, papà e altri) o di suoni musicali. È la tipica situazione degli infanti abbandonati, accolti e allevati in particolari istituti chiamati brefotrofi. Da simile condizione, tali infanti sono salvati solo da una fortuita e provvidenziale adozione. Proprio questa forte tematica Carmelo Coppolino Billè sottopone all'attenzione del lettore nella presente biografia."" -
L' ultimo anno
Metà anni novanta. A Bologna, uno studente meridionale al suo primo anno fuorisede narra le vicende di sé stesso e delle persone che ha intorno, la loro precarietà logistica, ""tra la belle epoque del tempo che fu e il restyling del cemento armato"""", e quella esistenziale di un periodo storico che sta cambiando irreversibilmente il sistema. La scenografia principale è un appartamento diroccato, la """"casa-relitto"""", che si ritrova coinvolta in un'azione poliziesca, in realtà un pretesto per dare il via ad una serie di azioni repressive. In un intreccio fra sentimenti e politica, paranoie e leggerezza, si sviluppa la storia di Marco, Betty, Davide e tutti i loro amici, che cercano di sopravvivere ai loro 19 anni senza perdere la loro verità."" -
Autunnali rifrangenze
Quello di Carmelo Eduardo Maimone è un iniziatico Itinerarium mentis in Tempus et in Se, un viaggio simbolico attraverso i quattro principi originari del pensiero presocratico, Fuoco, Aria, Acqua, Terra, per giungere alla visione sintetica e unitaria dell'Etere. Le sostanze del reale, che rimandano anche alla medicina gnostica, qui diventano tappe esistenziali di un processo di acquisizione di consapevolezza che si richiamano l'un l'altra attraverso un crescendo musicale che approda alla dimensione dell'Etere. Una costante riflessione su essere e divenire attraversa le pagine di quello che, per la sua unitarietà e articolazione, più che una silloge dobbiamo considerare un poema. E tale meditazione approda, dopo la peregrinazione delle prime sezioni del libro, a un'esperienza quasi mistica, all'illuminazione nietzschiana dell'amor fati con l'accettazione di quella sintesi del tempo/e della vita che è il divenire e, al contempo, la benedizione dell'attimo che è ciò che viviamo e godiamo fino in fondo e che ci dice che le cose che a noi care furono in vita, care ci saranno in eterno. -
Il valore della vecchiaia. Commedia brillante del 1990
"Quando nel lontano 1990 scrissi quest'opera teatrale, che poi giacque nel cassetto, non avevo immaginato che oggi, dopo ventitré anni, essa sarebbe risultata di bruciante attualità. Durante una delle numerose rappresentazioni delle mie opere, che un gruppo di giovani da me condotto ha realizzato negli anni passati, alla fine dello spettacolo un anziano si accostò al palcoscenico dicendomi: 'Bravo! Questa è la realtà!' Si trattava proprio de 'Il valore della vecchiaia', opera nata in dialetto siciliano messinese e adesso stampata in lingua italiana."""" (Prof. Nino Coppolino)" -
Attimi d'infinito
Giusy Cattafi è poetessa della memoria e del dolore. Dolore accolto, accettato, messo in ordine, ma anche combattuto strenuamente, a volte perfino esorcizzato per un po' con la miracolosa forza delle parole. Non è bandiera questo dolore, decorazione, civetteria, bensì bestia che rode, buio che tormenta, che minaccia, non lei soltanto, lei che scrive, ma tutti noi, noi che la leggiamo. Il libro è postumo, poiché purtroppo Giusy è scomparsa. -
Fondamentalmente tutto a posto
A tutti sarà capitato di dover fronteggiare almeno una sfiga quotidiana. Che fare? Trasformarla in un cataclisma? Esistono rimedi rapidi e istantanei, oltre che utilizzabili ovunque voi vi troviate (anche in mezzo a una bufera). Basta leggere 'Fondamentalmente tutto a posto' di Giusy Pitrone. Ironia pungente, battute sagaci e brillante intelligenza: gli ingredienti giusti per un buon libro. -
Simposio orato
"Il poeta affronta pensieri, caratterizzati da una certa tensione emotiva che conduce sempre ai vari aspetti dell'Amore, ma evidenza soprattutto l'Amore incontrastato per la propria terra d'origine.""""" -
Il bacio salato. In memoria di Fosca
Quest'opera non è una raccolta di poesie, è l'insieme della spiritualità di Roberta Tomaselli Arrigoni, il poema della sua esistenza che non finirà mai di ruotare attorno all'astro più luminoso: Fosca, la stella che più l'attrae e dalla quale si sente abbagliata. Fosca è la luce della sua stessa essenza, pur nella ineluttabilità della sua assenza. È Fosca che guida la rotta tra gli anfratti di una vita tanto frastagliata, che assurge al sublime silenzio, in opera d'arte, in versi: poema d'amore. -
Il testamento di Odisseo
Il fascino del viaggio, sognato, affrontato, subito o voluto, ha ispirato da sempre l'uomo. Il fascino dell'andare come ricerca o avventura. Viaggio come andare onirico o reale. Ma le implicazioni sentimentali sono molto più articolate e in esso vivono, o si alternano, diverse componenti che alcune volte possono essere complementari, altre volte possono trovarsi in antitesi. In ogni caso, è importante sapere quanto sia forte la voglia di intraprenderlo e con quale determinazione saper affrontare ciascuno il proprio e dal quale nessuno può mai sottrarsi: la vita. Ma quanti hanno la consapevolezza della pienezza del proprio viaggio? Odisseo affronta il suo ""viaggio"""" con ...trasporto, passione, pathos, fino a spingerlo ad andare... oltre le colonne d'Ercole... anche se si avvicina la tempesta e già... ne sente il tuono. Il lettore si lascia scivolare sull'onda con Odisseo, entrando e uscendo da essa accompagnato dall'autore, il quale descrive e colloquia con se stesso."" -
L' irragionevole prova del nove. Simpliciter e complicatibus
Il tempo stesso, che i numeri pretenderebbero di contare, si rivela ben poco cronometrico, ma aperto ""aiòn"""" dai ritorni chissà se davvero eterni, chissà se davvero circolari. Simpliciter e Complicatibus sono due grammatici che non sanno se stanno obbedendo alla sintassi: possono solo parlare per scoprirlo. Ricerca inevitabile e vana: come nel teorema celebre di Goderl, occorrerebbe un punto di vista fuori del linguaggio per rompere il sistema in cui sono imprigionati? Sono domande che si fanno, e forse non se ne fanno altre. Sono vittime del metalinguaggio che, invece di chiudere il codice precedente in una comprensione, li fa accedere al lande di linguaggio geometricamente proliferante. Hanno un rispetto complice e amoroso per il controsenso che ogni parola e ogni frase cova in sé palesemente. Simpliciter e Complicatibus sono le vittime di una verità che Oscar Wilde ridusse a epigramma: che di una frase vera è vero anche il contrario.""