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Sacri segni. Simboli e linguaggi della scultura religiosa nell'Etruria
"Questo percorso attraverso i paesi ed i territori della Marca di Tuscia alla ricerca di frammenti, particolari scultorei e bassorilievi in pietra che testimoniano un intenso trascorso magico e liturgico di epoca medievale, voleva essere solo un'indagine fermata all'ornato, al motivo architettonico e alla rappresentazione stilistica, tuttavia la ricerca non poteva esulare dai valori simbolici di un medioevo assediato dal peccato, dalla morte, dalla paura della fine del mondo e dal mistero della vita, dove le espressioni paradigmatiche e rappresentative dell'evocazione senza parola, come il grottesco, il bizzarro, l'ignoto, il magico, il maligno, non rappresentano altro che costanti mentali di quelli comunemente chiamati """"secoli bui"""". In questo contesto di schiettezza popolana, intriso di inquietudine spirituale, ogni forma esprime e restituisce particolari messaggi psicologici, che tentiamo ove possibile di interrogare. Ma quale funzione avevano sulle facciate questi rilievi? Una funzione decorativa è innegabile, secondo una costante del gusto, che proprio allora fra l'XI e il XIII secolo si costituì, ma molto importante è ciò che agli occhi degli uomini significò la funzione apotropaica di quelle lotte, di quelle vittorie fra uomini e animali e di quelle scritte criptiche e magiche.""""" -
Elvezio e Norma. Gli eroi sono tutti giovani e belli
I fatti trattati in questo volume si svolsero a Massa Marittima nel 1943-44. Città libertaria e di profonda tradizione repubblicana, città mineraria e di grande fermento intellettuale, Massa fu uno dei primi esempi, nel territorio nazionale, di resistenza armata all'invasore nazista. L'intento dell'autrice è stato quello di ampliare le conoscenze su un tema già trattato in ""Norma Parenti. Testimonianze e memorie"""". Si parte dalla storia di Norma Parenti scritta da tre donne coraggiose che dopo 70 anni di silenzio riaprono un sipario dietro al quale si nascondeva da decenni una vicenda nota, ma mai ricostruita dagli storici o indagata dalla magistratura. Le ricerche poi hanno un inizio certo, ma una fine quanto mai incerta. Le informazioni continuano a giungere al destinatario dopo mesi o forse anni da quando si è consegnato il lavoro all'editore e allora si fa impellente il desiderio di tornare a scrivere e condividere con il lettore le novità."" -
Florilegio di menta e mare
"È uso corrente che l'autore ponga una prefazione al libro che verrà dato alle stampe. E così sia anche in questo caso. Sarò breve, essenziale. Raccogliere cose buone, cose diverse, cose che premono; raccogliere per il dopo. Ho voluto unire ciò che mi ha accompagnato per la vita: colori, fiori, frutti, uomini, animali, echi di voci che suggerivano parole, soli bianchi, eclissi, eventi uniti a gorghi inafferrabili; ho desiderato scoprire accadimenti sommersi, ho atteso notizie dal mare e attendo. Dubbiosa e faticosa la scelta dal complesso delle pubblicazioni, una scelta in qualche caso lancinante per il peso che quei testi hanno avuto nel mio percorso. Spero di avere espresso quanto la vita sia bella, ancorché mutevole, quando è forte, audace come il vento che spinge i vascelli, pur se piena di dubbi accettati con dignità. Nel titolo e nel sottotitolo le espressioni """"Florilegio"""" e """"Raccolta poetica"""" hanno più o meno il significato di """"antologia""""; il titolo principale, """"Florilegio di menta e mare"""", segnala una mia ragione affettiva: la menta è una pianta elementare, dal fiore celeste, che cresce spontanea sulla terra ed emana un forte profumo e che io particolarmente amo; il mare è fonte di vita, supremo bene della terra, e il sale che contiene incarna la saggezza della mente. Nei testi qui riproposti ho ceduto all'esigenza di apportare qua e là aggiustamenti poetici, suggeriti da qualche più recente riflessione, rispetto alle precedenti edizioni"""" (Annarosa del Corona) Commento critico di David Tammaro." -
Monte Argentario cittadinanze onorarie. Con approfondimenti sulla vita sociale, economica, militare e religiosa di Porto Santo Stefano e Porto Ercole
Nel corso della sua storia, il Comune di Monte Argentario ha concesso 25 Cittadinanze Onorarie. La prima risale al 1869, l'ultima al 2006. I personaggi che hanno beneficiato dell'onorificenza si sono distinti per l'eccezionale impegno volto a migliorare le condizioni di vita degli abitanti del luogo o per meriti straordinari di carattere più generale, legati alla cultura, alla politica e al sociale. La decisione di concedere la Cittadinanza Onoraria è stata sempre legata ad una motivazione piuttosto precisa, in stretta correlazione con le problematiche che di epoca in epoca hanno interessato e coinvolto la Comunità di Monte Argentario. Ciò ha fornito all'autore un'ottima occasione per visitare e in alcuni casi rivisitare fatti, episodi, associazioni, persone e personaggi spesso dimenticati, ed è servito ad approfondire gli aspetti sociali, religiosi, militari ed economici che hanno segnato in modo significativo la storia di Porto S. Stefano e Porto Ercole. Tra gli argomenti trattati: l'Ospizio Marino, la Tonnara, la Miniera di Terra Rossa, la ferrovia Porto S. Stefano-Orbetello, lo stabilimento per la lavorazione delle sardine sott'olio, la classificazione dei porti, le comunicazioni con l'Isola del Giglio, lo stemma comunale, la Confraternita della Misericordia, il Consorzio Pesca Argentario, la Scuola ENEM, la ""rinascita"""" dopo i bombardamenti del II conflitto mondiale, il boom turistico dei primi anni '60, i cantieri navali, la """"piaga"""" degli incendi ed altro."" -
Accretio
"Accretio"""" è nato dall'unione di due raccolte di poesia, la prima raccolta, dalla prima alla ventiseiesima poesia, aveva come titolo opera """"Amore Infinito"""". La seconda raccolta, dalla ventisettesima alla quarantasettesima poesia, aveva come titolo opera """"Quasar d'Amore"""". In fondo al libro una piccola raccolta di pensieri scritti. """"Amore Infinito"""", momento della prima giovinezza o adolescenza scaturita da una primavera dove tutto è visione di bello e inattaccabile. L'innamoramento con il partner è tale da non dimenticarsi mai, così della natura e del mondo. """"Quasar d'Amore"""", momento della prima età adulta dei ventenni dove si hanno i primi dubbi, pensieri e la visione di vita cambia aspetto. Innamorarsi con il partner diventa difficile, nascono le prime divisioni che lasciano il segno, così lo stesso dolore si ha verso la natura e il mondo. """"Accretio"""", parola latina medioevale che significa accrescimento, oggi usata soltanto in astronomia con accrezione per indentificare un astro che aumenta di materia con la forza di attrazione, così come noi rappresentati da un Astro e dove la Materia è la nostra esperienza di vita catturata con il nostro Amore. Da qui impariamo a vivere e ragionare." -
Ora et labora. Lo specchio della sublimazione pratica
Una millenaria sapienza filosofica e religiosa, confermata dalle recenti intuizioni della fisica quantistica, illumina questo libro di guarigione da ogni malattia e sventura, alla luce trascendente dello spirito. Così, in un unico punto infinito, senza dimensione né forma, in un unico istante senza durata, l'essere può ritrovare la felicità, la bellezza e la fortuna che in eterno corrispondono alla perfetta unità del principio assoluto. Malattia e sventura, anche nel corpo sociale, svaniscono oltre l'illusione spazio temporale della materia, nell'onnipotente armonia dell'uno infinito. -
Lo chalet in pineta. Storie nere ad est della Matilde
In provincia il delitto è, per sua natura, strisciante; cova sotto la polvere della memoria o sonnecchia velenoso, nell'ombra del meriggio, come un'aspide. Tutto lì è liquido, un lento flusso, come l'acqua vicino alle rive quando il fiume sonnecchia che si muove silenziosa, con piccoli gorghi da cui affiorano bolle: segnali di pericolo. Striscia la minaccia e si attua di colpo. Scatta come molla, caricata da anni di cupi rancori. Dopo il fulmineo assalto, spesso, viene coperta da pigra, o complice, omertà. Un sasso gettato nell'acqua: un tonfo, onde che si allargano e poi tutto torna calmo, come prima. -
All'ombra della Rocca in val d'Orcia
All'ombra della torre di Tintinnano sorge il borgo di Rocca d'Orcia; ai suoi piedi i poderi, sparsi tra le colline, sembrano nascere dal terreno per germinazione spontanea. L'indagine è quindi motivata sia dal desiderio di conoscere il rapporto tra l'architettura rurale ed il paesaggio, sia dalla necessità di riflettere sugli interventi subiti dalle strutture abitative. Nella prima parte dunque Tintinnano ed il suo territorio sono visti nel contesto storico dalle origini fino alla costituzione dell'azienda agraria in esame. Nella seconda l'attenzione si concentra sulla formazione del paesaggio della Val d'Orcia e sull'architettura rurale: ai cenni introduttivi sulle peculiarità della dimora e dell'organizzazione degli spazi circostanti, fa seguito l'analisi dei singoli poderi; si mette infine in evidenza che i fabbricati presi in esame rappresentavano varie tipologie insediative e che eterogeneo è anche l'impatto paesaggistico prodotto dal loro recupero che, adattato a nuove esigenze, si manifesta in forme diverse che variano dal restauro conservativo volto alla valorizzazione delle caratteristiche originarie, alla ristrutturazione selvaggia completamente estranea all'ambiente e alle sue funzioni. -
Stefano I un santo papa martire e il suo ordine
"Ci piace rilevare come questa opera sia una valida testimonianza, sia pure settoriale, di un glorioso passato della Nostra amata Toscana e della Nostra Casa, ricco di cultura e di civiltà, che ha lasciato un segno indelebile nella storia e che mai potrà essere dimenticato e che anzi riteniamo debba essere sempre più approfondito e conosciuto. Esprimiamo all'autore tutto il nostro compiacimento, auspicando che il valore di questo suo studio gli arrechi quelle soddisfazioni che sicuramente merita."""" Sigismondo D'Asburgo Lorena." -
Argentario (1944-1984)
Uno spaccato di vita di un centro toscano prima della distruzione a causa dei bombardamenti aerei. La ferma volontà di un popolo che cerca la rinascita, rivuole la dignità, il benessere e dimostra di saper scegliere i propri amministratori: uomini che, al di là delle appartenze politiche, assumeranno un impegno con la comunità, anche a costo di sacrifici, interpretando fedelmente la volontà dei cittadini. Infine una serie di brevi racconti; avvenimenti che hanno animato i decenni della rinascita. Aneddoti, curiosità non senza qualche ombra. Un'amministrazione estremamente produttiva e dinamica - quella di Susanna Agnelli - viene scossa da un episodio che ha fatto molto discutere. Qualche opportuna riflessione sull'essere umano. -
Dopo il buio
Giuliano Nicotra è un giovane capomafia che ha ereditato dal padre, a seguito della sua prematura morte, un impero economico realizzato e poi cresciuto a causa di disparate attività illecite molto remunerative. Ma un'esperienza straordinaria andrà a stravolgere la sua parte spirituale e conoscerà persone non comuni che sapranno aiutarlo e che, al tempo stesso, lo proietteranno in una realtà diversa da quella prima vissuta inducendolo a cambiare orientamenti e valori che in precedenza non aveva mai preso in considerazione, trovando tra imprevisti e colpi di scena una nuova dimensione della sua esistenza molto più consona alle sue intime aspettative. -
Marà e tutti gli altri
Un'unica frase, un unico vortice dove il tempo si appiattisce e la narrazione si snoda intorno a due figure, una femminile (Mara) e un'altra ritenuta tale per il suo nome (la poiana) che, da donne, portano il peso della storia, quella con la minuscola, ma senza la quale non saremmo qui. Nel Giugno del 1828 una giovane donna, pastora e contadina, parte da una casa dell'Appennino tosco-emiliano per andare a fare la balia presso una facoltosa famiglia della Savoia. Il dolore della madre, costretta a lasciare il figlio appena nato e che rimarrà in fondo all'anima come un rodere sordo e continuo, si allarga e si stempera in un lungo viaggio che, come un rito iniziatico, la introduce nel mondo che non conosce e la conduce fino allo sfarzo dell'alta borghesia francese. Il figlio lontano, comprimario della storia ma che di fatto non appare quasi mai, sarà il cardine di ogni suo pensiero e di ogni sua scelta. Lo riabbraccerà alla fine, ma in un epilogo imprevedibile, dopo molte vicissitudini e dopo che anche la Storia con la maiuscola avrà attraversato le loro vite. La parabola ellittica dell'esistenza di una donna che parte da una casa e vi ritorna, uguale e diversa, come una cometa che attraversi gli spazi siderali e torni alla sua stella con tutto il bagaglio acquisito durante il viaggio. -
Come sono diventato ciò che sono
Nei primi anni '60 un adolescente si trova di fronte alle prime vere difficoltà della vita, l'autoritarismo e la durezza della scuola, e reagisce con un'idea di rivoluzione e liberazione non solo sua, ma di tutta l'umanità. Intanto vive i primi amori e le prime cocenti delusioni, perde la fede religiosa, combatte contro il bullismo, disegna e fantastica di una sua utopia maturando una visione della vita che lo porta a militare per sempre per la giustizia e la libertà. -
26 canzoni per loro
"Profondamente condizionato dalle esperienze vissute e da un richiamo che da sempre lo lega ai valori più tradizionali e genuini, Mauro con i suoi scritti, semplici e diretti, esprime un canto all'amore e alla natura. Dalle sue parole traspare una ricerca continua di affetto, un attaccamento all'ambiente in cui è cresciuto, con richiami frequenti ai colori, alle piante ed agli animali che più lo hanno colpito e che lui si porta dentro come un tesoro da custodire. La nostalgia di un amore che stenta ad arrivare, a materializzarsi come lui lo immagina, lo costruisce e lo fa crescere, un amore che passa dall'esigenza forte di un legame sentimentale con una donna e trascende ad un livello superiore, va oltre ed abbraccia temi come l'amicizia e la famiglia, sempre animato da uno spirito positivo, candido come il cuore di un bambino. Il messaggio che Mauro trasmette, può essere considerato con superficialità dai """"sapienti"""", può far sorridere la sua fame d'amore, ma questo non fa che sottolineare il disagio sociale in cui viviamo e la perdita di quei principi che sono l'unica via per giungere ad una vita felice a cui tutti dovrebbero aspirare."""" (Paolo Giusti)" -
Non si frigge con l'acqua
"Ricordo ancora oggi, a distanza di quasi trent'anni, le sensazioni che provai arrivando all'Annata. Non conoscevo questo territorio se non dalle descrizioni del mio caro e compianto amico Alessandro Nicolò, famoso ingegnere chimico nato a """"le Bagnore"""", che, sebbene avesse girato il mondo per lungo e per largo, amava tornare nella sua terra e dedicarsi alla lettura e alla scrittura dei """"lavori di penna"""", come soleva chiamare i suoi testi. Fu un'occasione di lavoro da svolgere per la """"Coop Amiatina"""" a portarmi in questa parte della Toscana e fui subito incantata dal fascino della Montagna e dalle irresistibili sensazioni che offre a chi le si avvicina. Una natura incontaminata fatta di boschi e vallate, sorgenti e acque termali, monumenti e tradizioni che raccontano una storia secolare. Un inestimabile patrimonio naturale unito a una tradizione gastronomica che rispetta ancora il ciclo delle stagioni con i frutti della terra, particolarmente in autunno prodiga di doni che riempiono le tavole delle tante feste e sagre che perpetuano antichi rituali. In questo straordinario insieme di storia, tradizioni, cultura, l'Armata ha ben evidenziato una tipica identità gastronomica di civiltà contadina, la quale ha espresso nei secoli una cucina che può definirsi povera se si guarda all'origine e alla quantità dei prodotti impiegati, ma sicuramente ricca di fantasia nel modo di assemblarli per farne nascere piatti e sapori. Profusione di ortaggi, legumi, erbe, funghi...""""" -
Canzoniere di diverse stagioni
"Questa edizione presenta, rispetto alla prima del mio """"Canzoniere"""", due operazioni interessanti, per il lettore, e degne di nota: innanzitutto l'aggiunta di una nuova sezione (""""La città nuova: verso casa""""), che raggiunge il mio poetare ultimo; oltre all'inserimento di un corpus di poesie scritte in passato, e inedite. Di quest'ultima operazione occorre parlare e dei criteri di inserimento, appunto, di quel corpus nell'ambito della seconda edizione. Si tratta di poesie che, nel tempo della prima pubblicazione dei miei versi, non avevo sottoposto alla necessaria 'limatura', quanto mai doverosa dopo anni che le aveva viste giacere chiuse in un cassetto, e sulle quali ancora andavo meditando se e in quale modo includerle nel mio lavoro del """"Canzoniere di diverse stagioni"""". Decisi di attendere. Ora che la 'limatura' è stata invece operata, ora che ho deciso dei testi che giacevano appunto in un cassetto quali pubblicare o meno, vengono alla luce. E sono poesie incluse in questa sede, seguendo un criterio cronologico (relativo evidentemente alla datazione della composizione), all'interno del corpus stesso, ma non come se il tempo della scelta ulteriore, rispetto alle poesie presenti nella prima edizione, non fosse mai stato, ma a seguito delle poesie già editate, in continuità, e questo nel rispetto anche di un criterio filologico che consiglia l'evidenziazione, in qualche modo, dei tempi di lavorazione di un'opera.""""" -
L' arco del giorno
L'arco del giorno è il tempo di riflessione sull'esistenza, tra passato e presente, di un vecchio, illuso di trovare risposta nell'estrema semplificazione dell'arte. Il protagonista, Lorenzo, abbandonato dalla moglie, viene assalito da interrogativi sul senso delle cose. Trova rifugio nell'arte, perché l'arte conserva la bellezza e l'ardore della vita (i ricordi dell'infanzia, gli amori di gioventù, i corpi delle donne amate o solo sognate, ecc.). Quando gli pare di aver raggiunto l'identificazione di sé con la pienezza del desiderio ideale nel ritratto di Ely, giovanissima modella, incontra casualmente una donna straniera che parla solo la propria lingua e non comprende altro. Il dialogo muto che si instaura tra i due consente di trascorrere la giornata insieme, visitando solamente luoghi che non hanno bisogno di illustrazione. Quelli in cui il protagonista ha vissuto. Inconsciamente, pertanto, il presente si sovrappone al passato, scolorando le vecchie immagini e cancellando i ricordi. Con il trascorrere delle ore, la vita di Lorenzo si rinnova con lo stupore della ventura che l'incomunicabilità rende di particolare fascino. A sera, la donna riceve una telefonata che segna la via del ritorno. L'uomo, rimasto solo viene assalito da un'insolita frenesia e telefona alla sua modella invitandola a fargli visita. Quando questa arriva, non è più la benefica illusione dell'arte, ma appare donna qual è, giovane e bella... -
Lucciole e grilli alla Camposampiero
Dalle pagine della nostra storia emerge continuamente il profondo affetto del protagonista per la signorina Borgioli la quale, per il suo generoso impegno a favore dei ragazzi senza famiglia, ha lasciato una traccia indelebile nella nostra città. Ogni volta che Pier Luigi parla di lei, la sua voce incrina e qualche lacrima bagna la pagina. -
La luce e la voce. Il terzo occhio della guarigione
Se mi apro all'uno, l'uno si rivela, se mi apro all'energia, l'energia fluisce tanto quanto mi apro, fino all'estrema potenza, se invece mi separo e resisto, nell'illusoria ostinazione di chi vuole contenere l'incontenibile, trovo solo la dolorosa illusione del male, che è malattia e sventura. Lasciate che tutto sia, fatevi andar bene tutto, perché tutto tende all'amore cosciente dell'uno che chiama a sé ogni due. Tutto tende all'uno perché non esiste altro a cui tendere. Questa è la divina provvidenza dell'abbandono e del perdono, il ritorno del Tao, di chi lascia che tutto sia, accetta tutto, dice sì a tutto. Il male nasce dall'ostinazione di voler resistere all'uno. Se resisto soffro. Se cerco qualcosa nel due non la troverò mai, nell'uno invece ce l'ho già, in eterno. Non contrastate il male, perché in verità è una grazia meravigliosa, un messaggio d'amore. Dice Gesù in Matteo (5 - 39,41): ""io vi dico: non contrastate il malvagio; anzi, se uno ti percuote sulla guancia destra, porgigli anche l'altra; e a chi vuol litigare con te e prenderti la tua tunica lasciagli anche il mantello. Se uno ti costringe a fare un miglio, fanne con lui due""""."" -
Miciarello e Gualdrada e il racconto della postilla amiatina
La Postilla Amiatina, inserita nel 1087 dal notaio Rainerio in un atto di donazione, è uno dei primi esempi di passaggio dal latino al volgare. Ma chi erano i soggetti della donazione e quale la loro storia? E quali, soprattutto, gli eventi che portarono a redigere l'atto? Miciarello, figlio dell'oste di Callemala, sulla via Francigena, dopo l'incontro ed i consigli di un menestrello, inizierà un percorso avventuroso che si trasformerà anche in una presa di coscienza. L'autore, sfruttando l'assonanza di 'rebottu' (parola contenuta nella Postilla) con 'ribat', costruisce attorno ai protagonisti e agli abitanti di Castel di Badia un racconto fantastico ambientato nel periodo storico tra il 1070 ed il 1087 con personaggi realmente esistiti.