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I consultori in Italia
I consultori familiari, novità di rilievo nel panorama delle istituzioni sanitarie concepite negli anni Settanta, rischiano oggi di perdere il loro carattere peculiare di intervento socio-sanitario e di essere omologati alle tradizionali strutture di specialistica ambulatoriale, se non addirittura trasformati in agenzie ideologiche immaginate per aggredire la legge 194. Ripercorrendo la storia e l'evoluzione di questi servizi, l'autore fa un bilancio del loro operato e mette in evidenza quanto siano stati fondamentali per la promozione di una cultura laica sui problemi delle donne e delle coppie, e quindi per l'emergenza di temi quali il controllo della fertilità, le pari opportunità, la maternità libera e consapevole, la contraccezione, l'aborto. Nati sulla scia di ""parole d'ordine"""" come accoglienza, multidisciplinarità, libertà di scelta, informazione, e crocevia tra istituzioni e mondo del volontariato, i consultori meritano di essere riscoperti nel loro valore autentico e rilanciati in quanto una delle esperienze migliori del nostro sistema sanitario."" -
Le gambe della sinistra
Cosa significa essere di sinistra? Se lo chiedeva Bobbio nel 1994 e la domanda è ancora attuale. A chi afferma che dopo il crollo del Muro di Berlino e degli Stati-nazione sono svanite le distinzioni fra destra e sinistra, questo libro replica che la linea di demarcazione è invece netta e necessaria per la vita stessa della democrazia. Uguaglianza e libertà sono le gambe su cui rimettere in piedi l'identità di una sinistra che ha smarrito il proprio senso: non più due ideali inconciliabili, ma essenziali l'uno all'altro per superare gli errori di un comunismo che ha dimenticato la libertà e di un liberismo che dimentica, oggi più che mai, l'uguaglianza. Partendo dal dibattito tra Fabrizio Barca e Luciano Canfora organizzato dall'Associazione nazionale Riccardo Lombardi e dal Circolo dei lettori di Torino nell'ottobre del 2013, la ricerca proposta dall'autrice prosegue con una serie di interviste che coinvolgono, oltre allo stesso Canfora, sei autori contemporanei: Amalia Signorelli, Lorenza Carlassare, Nadia Urbinati, Michele Ciliberto, Ernesto Longobardi e Massimo Fagioli. -
Italia e Cina
Riproposto a diciotto anni dalla sua prima uscita, il volume ripercorre le tappe salienti della storia delle relazioni fra Italia e Cina, presentando alcune delle personalità più rappresentative nello scambio di idee e di cultura tra i due paesi. L'arco di tempo abbracciato dalla trattazione va dall'antica Roma alla caduta dell'impero cinese nel 1911, un lungo periodo durante il quale le reciproche conoscenze dei due popoli furono condizionate da miti e pregiudizi, che si andarono attenuando solo quando le due civiltà, occidentale e cinese, entrarono effettivamente in contatto e intensificarono i loro rapporti. Per primi gli italiani manifestarono curiosità per le regioni dell'Estremo Oriente e si spinsero, via terra e poi via mare, a esplorare quei territori, anche con l'obiettivo di diffondere la religione cristiana e la cultura che in Occidente ne aveva accompagnato lo sviluppo. I cinesi, invece, non avendo mai desiderato allontanarsi troppo dai confini imperiali e dalla propria area d'influenza culturale, si interessarono e si aprirono all'Occidente solo nel XIX secolo. Nel corso della ricostruzione storica, gli autori dedicano ampio spazio alle fonti e alle testimonianze dirette, proponendo numerose citazioni di testi, in particolare cinesi, che aiutano a comprendere meglio gli effetti dell'incontro tra due realtà così lontane e diverse. -
La scienza e l'Europa. Dalle origini al XIII secolo
Pochi lo ammettono. Ma l'Europa è l'ultimo dei continenti connessi a scoprire la scienza. Quando nell'anno 1202 scrive il Liber abaci, il pisano Leonardo Fibonacci non porta nel piccolo continente solo i numeri arabi e la numerazione posizionale indiana - vale a dire il moderno sistema di calcolo -, ma propone nuova conoscenza matematica. Prima di lui in Europa non lo aveva fatto nessuno. Eppure la scienza era nata da almeno millecinquecento anni, nel mondo ellenico. Si era diffusa in Cina e in India. Era stata ripresa e sviluppata dall'Islam. Ma fino a quando Fibonacci non scrive il suo Liber abaci nessuno nelle terre europee aveva mai prodotto nuovo sapere scientifico. Perché? L'incontro con la scienza, seppure giunta in ritardo nell'estremità più occidentale dell'Eurasia, ha effetti dirompenti: aiuta l'Europa a nascere e a consolidare progressivamente la sua identità. Cosa succede, però, durante la grande crisi del Trecento? Questo volume, primo di una trilogia, ripercorre la storia del continente europeo dalle origini al XIII secolo mostrando come la scienza abbia giocato il ruolo di collante culturale nell'Europa nascente. -
Cronaca di un affetto
Sette giorni che raccontano una storia. La storia di tre generazioni di donne: nonna, madre e figlia. Tre vite che si intrecciano, momenti che si richiamano gli uni con gli altri, passato e presente che convivono e accadono contemporaneamente. Le voci di queste donne gridano vita: le udiamo, bambine, strillare disperate; adolescenti, sussurrare parole d'amore; adulte, imprecare contro le bombe distruttrici sulla Germania nazista, cantare nenie che accompagnano il sonno e fanno dimenticare che la guerra ha portato via l'essenziale (il cibo, la casa, i padri). Nelle pagine scritte da Annette Pehnt, i piani temporali si sovrappongono e le voci delle protagoniste si riuniscono. Eppure, ciò che tra di loro si avverte è la distanza scandita da un assordante silenzio. Ciascuna è nascosta, arroccata dietro la propria incapacità di comunicare per davvero, di esprimere sentimenti, di parlare di sé con onestà. Così, nella malinconica danza degli addii, i segreti di famiglia se ne andranno e a restare sarà solo la ""Cronaca di un affetto""""."" -
Lise Meitner
Lise Meitner amava la fisica al punto da non riuscire a immaginare la sua vita senza. Terza di otto figli, ebrea, studentessa volenterosa sin dalla tenera età, Lise manifesta da subito interesse per la matematica e la fisica, che coltiva da sola, a casa. Nella liberale Vienna di fine Ottocento, infatti, le porte di molte delle scuole superiori sono chiuse per le donne e quelle dell'università del tutto sbarrate. Malgrado ciò Lise Meitner riesce a farsi strada, e diventa una delle poche donne a conseguire un dottorato in Scienze presso l'Università di Vienna e la prima in assoluto ad avere una posizione presso la Facoltà di Fisica dell'Università di Berlino. Costretta a scappare dalla capitale del Reich dopo l'annessione dell'Austria alla Germania nel 1938, nonostante ben dodici candidature non ottiene mai il premio Nobel, neanche dopo la scoperta della fissione nucleare. Con uno stile romanzato, ma strettamente ancorato ai fatti storici, Pietro Greco tratteggia l'affascinante profilo di una donna che ha dato un contributo fondamentale alla conoscenza del nucleo atomico e ha aperto una breccia nel muro della discriminazione femminile nell'ambito delle scienze. -
Diritti traditi. La Legge 40 cambiata dai cittadini
La legge 40 del 2004 in materia di procreazione medicalmente assistita può essere considerata il simbolo della difficoltà nel nostro paese di affrontare in modo adeguato temi e questioni che incidono sulla salute, sull'esistenza delle persone e sui loro progetti di vita, nonché sul rapporto con la medicina e l'evoluzione scientifica. Ci sono voluti dieci anni per ristabilire un giusto equilibrio dei diritti e degli interessi coinvolti e tutelati dalla nostra Carta costituzionale, come il diritto alla salute e il diritto di autodeterminazione, l'autonomia e la responsabilità del medico, la laicità e il pluralismo che sempre devono essere garantiti dal legislatore. Ciò è stato possibile grazie alla tenacia e al coraggio di una pluralità di soggetti, tra cui coppie infertili, associazioni di pazienti, avvocati, giuristi, medici, biologi, sociologi e scienziati. In questo volume le autrici hanno scelto di raccontare il lungo e articolato percorso che è stato necessario per arrivare alla modifica della legge 40, arricchendolo con le testimonianze dirette dei soggetti coinvolti e i testi delle sentenze della Corte costituzionale. -
Insegnare a chi non vuole imparare
"Bello, come un film del neorealismo. Un libro fatto di vera scuola quotidiana, quando a farla sono due insegnanti colti, preparati, politicamente avvertiti. Quasi un romanzo epistolare, di viaggio e di memoria, con più piani di lettura. Un viaggio lungo un anno, che come un gomitolo si dipana tra difficoltà, dubbi, intuizioni, speranze e soprattutto, sempre, la voglia di essere consapevoli del proprio mestiere, la voglia di misurarsi, sempre, con la prospettiva del 'non uno di meno', anche perché 'l'uno di meno non è un numero ma un nome e cognome'. Lettera dopo lettera si ricostruisce il puzzle dello stare a scuola, con quel clima particolare che solo chi sta in aula conosce bene: sentirsi 'al fronte', nella necessità e nell'urgenza continua di prendere decisioni 'giuste' - e con il dubbio che lo siano davvero. Nascono così, dalla lettura del libro, i fili e i nodi dell'insegnare oggi"""". (Vittorio Cogliati Dezza). Prefazione di Pietro Lucisano." -
Camille Claudel
In un contesto straordinario e contraddittorio come quello tra Ottocento e Novecento dove ""normali"""" difficoltà intralciavano la realizzazione dell'identità femminile, Camille Claudel riuscì ad affermarsi ritagliando uno spazio d'azione inedito e non piccolo all'arte e alle donne. Questa biografia ripercorre la vicenda della scultrice soffermandosi con sguardo critico sugli anni della sua stagione creativa, alla luce di alcuni snodi esistenziali che la influenzarono fortemente: il problematico rapporto con la famiglia, in cui s'intrecciarono istanze culturali e complessità patologiche; la storia d'amore e odio con lo scultore Rodin, egocentrico e geniale; il legame con il fratello Paul, esponente di rilievo di un cattolicesimo intransigente allora assai attivo in Francia; la malattia mentale e l'internamento in manicomio, che forse ostacolarono la completa maturazione del suo percorso artistico. L'autrice, con dovizia di particolari e argomentazioni, vuole dar conto dell'unicità di Camille Claudel, aprendo spiragli di ulteriore comprensione su una figura complessa il cui ruolo, nella Francia della Belle Epoque, merita di essere meglio precisato."" -
La letteratura giapponese
La letteratura giapponese di Marcello Muccioli, apparsa nel 1969, può essere a buon diritto considerata la prima, esauriente storia della letteratura giapponese pubblicata in Italia da uno specialista della materia. Lo studio mette a fuoco con straordinaria ricchezza di informazioni il percorso della prosa, della poesia e del teatro giapponesi dalle origini fino al XIX secolo e presenta a grandi linee la fase successiva all'apertura del paese all'Occidente. È stato per decenni un valido punto di riferimento per chiunque volesse seguire il cammino della letteratura giapponese attraverso i secoli, e ha mantenuto inalterati, nonostante il passare degli anni e l'inevitabile rinnovamento del panorama culturale, i punti fermi che ne costituivano il carattere principale: la lucidità di analisi, i puntuali riferimenti, indispensabili per collocare l'evoluzione letteraria all'interno di una cornice storica, l'abbondanza delle citazioni, tutte tradotte di prima mano dall'originale. Grazie a questi elementi l'opera di Muccioli ha ancora oggi un profondo significato culturale, non solo come testimonianza di un lavoro pionieristico sul quale si è formata più di una generazione di studiosi, ma come intramontabile strumento di conoscenza. -
L' Africa interiore. L'inconscio nella cultura tedesca dell'Ottocento
Fin dagli inizi dell'Ottocento, mentre le nazioni europee procedevano all'esplorazione e alla conquista dell'Africa, in Germania uno stuolo di filosofi e poeti, medici e psicologi si rivolgeva verso quel continente sconosciuto della psiche umana che iniziava a essere indicato con il nome di ""inconscio"""". Questo libro, pubblicato nel 1989 e finalmente accessibile anche per il lettore italiano, ripropone l'opera degli autori che intrapresero il cammino alla ricerca delle """"terre ignote"""", la cui scoperta fu poi attribuita a Freud. La parte antologica, accanto a una scelta di brani di scrittori celebri come Goethe e Schelling, Schopenhauer e Nietzsche, offre anche testi di autori meno noti che ebbero un ruolo fondamentale nell'evoluzione del concetto di inconscio, come Jean Paul, Carl Gustav Carus a Eduard von Hartmann. La lunga e densa introduzione di Lütkehaus inquadra i testi in un più ampio contesto filosofico e culturale, esaminando non solo le diverse concezioni di inconscio che si affiancarono nel corso del secolo, ma anche i diversi termini adottati prima che l'affermazione di """"das Unbewusste"""" contribuisse a cristallizzare l'idea di una scissione radicale fra pensiero cosciente e pensiero non cosciente."" -
Figli rubati. L'Italia, la Chiesa e i desaparecidos
Il 12 febbraio 2015 è iniziato a Roma uno storico processo per i crimini di lesa umanità subiti da 42 italiani sequestrati e uccisi nell'ambito del Piano Condor. Questo accordo segreto tra i governi e le polizie di sette paesi del Sud America è stato realizzato tra gli anni Settanta e Ottanta fuori da qualsiasi alveo costituzionale per reprimere l'opposizione, facendo scomparire un'intera generazione di giovani impegnati nella difesa dei diritti umani. Tra le parti civili del processo ci sono quattro quarantenni: furono rubati appena nati alle loro madri internate nei centri di tortura del Condor, e affidati a famiglie contigue ai regimi per essere educati secondo valori ""occidentali e cristiani"""". Il libro-inchiesta di Federico Tulli, che parte dal rocambolesco ritrovamento, nel 2014, di una ragazza scomparsa nel 1977, è dedicato ai figli rubati tuttora desaparecidos. Secondo le Nonne di Plaza de Mayo, almeno 70 vivono in Italia senza conoscere la propria storia e non si riesce a trovarli. Perché, come ricostruisce l'autore, le ali del Condor sono ancora aperte."" -
La scienza e l'Europa. Il Rinascimento
L'incontro tra la scienza e l'Europa avviene nel XII secolo. Il rapporto che si instaura è intenso e profondo, ma la ""grande crisi del Trecento"""" ne interrompe presto lo sviluppo. È nel Quattrocento che l'Europa riscopre la scienza, in particolare a Firenze. Pionieri di questo nuovo inizio sono Brunelleschi, Donatello, Masaccio, artisti che studiano la matematica per meglio rappresentare la realtà fisica, e su tutti Leon Battista Alberti, teorico della prospettiva. Il connubio tra scienza e arte dà avvio al Rinascimento, un fenomeno culturale, ma anche e soprattutto scientifico, che ha uno stretto legame con l'origine e l'affermarsi di nuove manifatture e forme di produzione, e che è la (necessaria) premessa della """"rivoluzione scientifica del Seicento"""", nonché della nascita della """"scienza moderna"""" in Europa. Grazie anche al rapporto con la scienza, l'Europa cambia il proprio ruolo nel mondo, e da appendice marginale dell'Eurasia si impone come uno dei luoghi più ricchi economicamente e più vivaci culturalmente, assumendo quella leadership che durerà per quasi mezzo millennio e inizierà a vacillare solo nel XX secolo. In questo volume, il secondo di una serie, Pietro Greco ci trascina ancora una volta nei meandri della storia, e con il suo stile sempre accessibile e sempre coinvolgente ci guida alla scoperta dell'Europa rinascimentale."" -
Non ti ho mai promesso un giardino di rose
"Non ti ho mai promesso un giardino di rose"""", ricorda la dottoressa Fried alla giovanissima paziente durante la psicoterapia. Attraverso Deborah Blau, ricoverata a 16 anni al Chestnut Lodge con diagnosi di schizofrenia, Joanne Greenberg racconta il dramma della malattia e l'incontro con la cura. Tormentata dalle voci e convinta di non appartenere alla Terra, luogo di eterna delusione, Deborah si rifugia nel mondo di Yr dove è regina e vittima. Si sente superiore agli esseri umani che disprezza per la falsità e per la capacità di far soffrire. La fredda superbia della malattia mentale verrà intaccata, nel percorso di psicoterapia, dall'umanità rimasta in lei. Un percorso duro e doloroso, segnato da ricadute, ma l'unico in grado di permettere a Deborah di acquisire lentamente la consapevolezza di sé e del reale. Prefazione di Giovanni Del Misser." -
Per l'eguaglianza e la giustizia
Che una società nella quale prevalga la giustizia distributiva non possa tollerare profonde diseguaglianze materiali tra le persone è la tesi egualitaria principale che G.A. Cohen sostiene in questo importante saggio. L'autore offre un'analisi e una critica acute e stimolanti della teoria della giustizia di John Rawls, figura di spicco della filosofia morale e politica anglosassone, e del significato e del ruolo che in essa rivestono il principio di differenza e il costruttivismo in relazione al tema dell'eguaglianza. Ciò che Cohen intende dimostrare è che la giustizia non è soltanto una virtù delle istituzioni e che le questioni di giustizia distributiva non attengono meramente allo Stato, ma devono riguardare anche le scelte delle persone nella loro vita quotidiana: per Cohen, in altri termini, i criteri di giustizia servono a giudicare e guidare, fatte le debite differenze, sia l'azione delle istituzioni pubbliche e le loro politiche, sia le decisioni degli individui. Cohen accusa il costruttivismo di Rawls di confondere sistematicamente la giustizia con altri concetti: non solo di essere incapace di distinguerla da altri valori ma anche di non essere in grado di cogliere la differenza cruciale tra princìpi di giustizia e norme di regolazione sociale. Solo affrontando e risolvendo tali questioni si può rendere giustizia all'eguaglianza. Premessa di Marilisa D'Amico, introduzione di Mario Ricciardi. -
La ribellione del manoscritto
Sulayman Elkatib, brillante professore universitario di origine marocchina, è coinvolto come collaboratore dalla polizia italiana in un enigmatico caso di omicidio: Raphael Bedussa, uno studioso ebreo libico, è stato assassinato con ottantasei pugnalate. All'apparenza nessun indiziato, nessun movente. L'unica traccia è un misterioso manoscritto. Le indagini si estendono e grazie a rischiosi viaggi, condotti tra Tunisia, Israele e Corsica, e a valevoli collaboratori, tra cui il seducente commissario Noura Marea. Sulayman ha un'intuizione: le ricerche di Bedussa non si limitavano alla letteratura giudeo-araba medievale, ma riguardavano segreti che, se rivelati, avrebbero costituito una seria minaccia per la politica internazionale. Con questa spy story, Durand tratteggia un vorticoso affresco di culture e paesi diversi, esplorandone lingue e sapori. -
Il delirio di riferimento sensitivo. Un contributo al dibattito sulla paranoia e alla teoria psichiatrica
Inedito in italiano e proposto in una traduzione scorrevole, questo testo restituisce un gioiello della psicopatologia tedesca. Le descrizioni cliniche, caratterizzate da un'affascinante ricostruzione della storia dei pazienti, costituiscono un lavoro pionieristico, che creò scompiglio nella comunità scientifica del tempo. Con stile innovativo, fresco e romantico, l'opera di Kretschmer affronta uno dei punti chiave della psichiatria del XX secolo, il dibattito sulla natura primaria o reattiva delle formazioni deliranti. Con Bleuler, Kretschmer fu uno degli autori che più si adoperò nel tentativo di costruire una psicopatologia psicodinamica. Il suo lavoro offre spunti importanti nel senso di una comprensione psicogenetica delle psicosi: egli pensava che la ricerca avrebbe riconosciuto sempre di più gli aspetti psichico-reattivi. Ma sebbene alcuni suoi concetti siano oggi condivisi, un'altra parte del suo pensiero clinico-diagnostico è divenuta marginale in seguito all'effetto dei tre riduzionismi del secolo scorso: psicoanalisi, esistenzialismo heideggeriano e psichiatria biologica. Per questo, il libro viene proposto nella serie ""Bios Psychè. La memoria"""", che rappresenta una fondamentale operazione culturale di recupero della conoscenza psichiatrica."" -
La scienza e l'Europa. Dal Seicento all'Ottocento
Nel XIX secolo la piccola Europa acquisisce la decisiva leadership mondiale. Non solo e non tanto perché assume il controllo militare di una parte notevole del resto del pianeta, ma anche e soprattutto perché diventa il luogo più ricco della Terra e il continente dove sono più avanzati i diritti civili e politici. Questa leadership è il frutto di una serie di grandi cambiamenti che si usa definire ""rivoluzioni"""": la rivoluzione francese e anche quella americana alla fine del Settecento e la rivoluzione industriale all'inizio dell'Ottocento. Ebbene, all'origine di questi cambiamenti c'è un'altra rivoluzione: la rivoluzione scientifica del XVII secolo. Da Galileo a Newton, alcune decine di matematici e filosofi naturali disseminati per l'Europa producono una quantità di conoscenze sul mondo naturale senza precedenti, creando le premesse per il futuro sviluppo tecnologico e per la rivoluzione industriale. Ma gli uomini di scienza del Seicento danno vita anche a una comunità transnazionale che rappresenta un modello di trasparenza, democrazia, tolleranza e rigore che informerà di sé il secolo dei Lumi e la cultura del Vecchio continente, ponendo così le basi per la rivoluzione americana e la rivoluzione francese."" -
Hatshepsut. La figlia del sole
Dopo ""Gilgamesh. L'Epopea del re di Uruk"""", le autrici tornano in libreria per raccontare Hatshepsut, la prima donna Faraone, figura importante nella storia antica, una donna che ha segnato un cambiamento culturale e ideologico oltre che religioso. Età di lettura: da 6 anni."" -
Emma Castelnuovo
Quando ancora gli italiani, e le donne in particolare, erano assenti dagli ambiti internazionali di ricerca pedagogica, Emma Castelnuovo ha portato le sue originali intuizioni didattiche anche all'estero. Figlia e nipote d'arte, raccoglie l'eredità culturale e l'impegno etico di Guido Castelnuovo e Federigo Enriques. Rivoluzionaria e radicalmente innovativa, combatte contro una matematica usata come arma sociale selettiva, cui contrappone un insegnamento che aiuta a leggere la realtà, a formare cittadini consapevoli, a ragionare in modo autonomo e critico. Figura scomoda per il pensiero dominante, spesso inascoltata dalle istituzioni, ha scritto libri di testo nei quali la matematica non solo è di alto livello, ma è bella e comprensibile a tutti, e la sua passione per l'insegnamento continua ad animare una 'scuola' viva che ne sviluppa la didattica e ne concretizza le idee. Questa prima biografia della professoressa Emma Castelnuovo è costruita sulla conoscenza personale delle autrici, coltivata fin dai tempi del tirocinio nelle sue classi della scuola media ""Tasso"""" di Roma, e sui ricordi di tanti amici e allievi.""