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Io sono il silenzio
In questa pazza e caotica ""Babele"""" moderna, l'unico protagonista è... il Rumore. Un rumore forte, caotico, altalenante, fastidioso, fracassone, terribilmente angosciante, che annienta la serenità. Il Silenzio? Forse oggi c'è bisogno di ricorrere alle """"scuole del silenzio"""", perché l'equilibrio tra """"parola"""" e """"silenzio"""" è saltato. A volte, dovremmo tutti cercare istanti salutari di disobbedienza sociale, per tornare insieme a un'obbedienza più grande: quella verso noi stessi, verso la nostra vera umanità, verso l'equilibrio da custodire e coltivare tra """"parola"""" e """"silenzio"""", tra azione e attesa, tra tecnologia e natura."" -
Leucemia adventure
"Un'opera autobiografica, quindi già di per sé unica, dalla scrittura intensa, diretta, quasi ipnotica. Il racconto di una vita, che parte dalla narrazione di una malattia grave e arriva a una visione del mondo particolare, stimolante, talvolta provocatoria, mai banale. Leucemia Adventure racconta di Yuri, dalla scoperta della malattia a oggi, intrecciandosi con la storia, a ritroso, della vita del quarantacinquenne cantautore in un susseguirsi, senza fiato e senza censure, di episodi, incontri e scontri da parte di un uomo che spontaneamente si mette a nudo sul palcoscenico della vita. Ironico, graffiante, intenso e spiazzante, è un romanzo che si fa leggere tutto d'un fiato, mettendo il lettore di fronte al percorso di un ragazzo alle prese con la malattia in tutte le sue facce: le terapie farmacologiche, il trapianto, l'isolamento (non soltanto fisico), la guarigione e il ritorno del male. Un romanzo d'avventura ma anche di formazione e informazione che copre i primi quarantacinque anni di vita di un uomo, prima che di un artista e di un """"malato"""". Un'opera che trasmette forza ed energia a ogni pagina, per chi sta combattendo per la propria sopravvivenza, quindi per tutti noi"""" (Alessandro Milani)." -
Le ferite del tempo
Il tema di fondo di questa raccolta di poesie sono le ferite del tempo. La silloge si apre con il ricordo della deportazione degli ebrei da Milano in Germania e si chiude con una severa riflessione sul crollo del ponte Morandi a Genova. Nel mezzo altre ferite: la violenza contro il negro, la malattia, la solitudine, la vecchiaia, la morte, il terremoto, la dittatura dei media e la crisi della poesia, la guerra e le sue violenze fisiche e psicologiche, ma, oltre le spine del tempo, forte deve essere un lascito di luce e di speranza, una seria presa di posizione contro la retorica che nega Dio e santifica la violenza, contro ciò che vuole a brandelli la verità dell'umano. L'autore ha voluto interrogare la storia, la vita e cogliere le fragilità e gli eroici moti dell'animo umano. Per lui lo stile deve essere evidente nel lessico, nella sintassi, nel ritmo delle parole e delle metafore, nell'epifania del pensiero, nella forza evocativa e allusiva, nella trasparenza e nell'intensità profondità del dettato poetico. La sua poesia vuole essere onesta espressione di un contenuto di immagini e di pensiero, capace di coinvolgere profondamente la sensibilità e l'intelligenza del lettore. -
140.6. Una corsa contro il tempo
140.6: la distanza in miglia dell'Ironman. Un'impresa che il protagonista della storia prepara allenandosi duramente, scegliendo il triathlon come una forma di pensiero. Una serie di decessi che, apparentemente, non sono collegati fra loro. Un killer spietato, determinato a portare a termine il proprio progetto, semina terrore in diversi territori e sebbene non vi sia un movente, il filo conduttore si trova proprio davanti agli occhi della polizia, ma come uno spettro sparisce e ritorna, portando i commissari Aldo Farinelli e Robinson Balbini, a districarsi in mezzo a una scatola cinese: un enigma dentro un altro enigma. La storia sembra talmente dispersiva da rendere la caccia all'assassino come la ricerca di un ago in un pagliaio. Un gruppo antico, i cui personaggi si sono persi di vista negli anni, è l'unica certezza in mano alla squadra investigativa. In mezzo a questo contesto si trova Cis che nuota, pedala e corre per trovare il bene più prezioso: se stesso. -
Nicovid. Piccoli momenti di buio
Uno psichiatra, ormai schiavo dei farmaci che era solito prescrivere, rivive le nevrosi dei suoi pazienti mischiandole con le proprie fobie. Si compone così un mosaico di storie i cui personaggi subiscono continue mutazioni. La dimensione onirica si alterna a momenti di apparente normalità che lasciano intravedere spaccati di un'umanità disorientata e vulnerabile. -
La conciliazione. Strumenti di deflazione del contensioso giudiziario in materia di lavoro, civile e commerciale
L'opera, dal taglio tecnico-pratico, si propone di essere un valido strumento di analisi delle forme di risoluzione alternativa delle controversie che rappresentano, maggiormente, un valido ""strumento deflattivo"""" delle controversie. Le esperienze conciliative che sono state, in particolare, oggetto di studio sono quelle introdotte dall'art. 11 del D. Lgs. 23 aprile 2004 n. 124, che disciplina la conciliazione monocratica finalizzata alla risoluzione delle controversie in materia di lavoro e di previdenza sociale, e dal D. Lgs. 4 marzo 2010 n. 28, finalizzata alla conciliazione delle controversie civili e commerciali, che hanno tra loro molti elementi di somiglianza."" -
Aiuto... sarò papà! Suggerimenti pratici per non perdere il controllo
Perché nelle librerie non sono presenti molti libri sulla paternità? Eppure un padre, come succede per una madre, vive con la nascita di un figlio un cambiamento radicale del proprio stile di vita, degli usi e delle abitudini. Chi vede nella paternità un periodo di felicità, deve sapere che tale felicità sarà raggiunta dopo notti insonni, salassi monetari, l'abbandono dei propri hobby e delle proprie passioni, gite più simili a traslochi e deprimenti visite a negozi per l'infanzia, discussioni incentrate su pannolini e cacche, l'abbandono del sogno di acquistare una coupé sportiva. L'avventura di un neo-padre sarà costituito da alti e bassi, da sconforto e da gioia, così come succede sulla giostra delle montagne russe: prima di salirci per la prima volta (avere il primo figlio), si ha solo una vaga idea di quello che succederà; quando si sarà imprigionati nel trenino (il periodo della gravidanza) si capirà che qualcosa cambierà; quando il trenino veloce precipiterà dalla vetta della giostra giù per le discese ripide e si sarà sballottati senza alcuna possibilità di controllo (la nascita del bebè), si vivrà sulla propria pelle il cambiamento. -
La tela di Narciso. Innamoramento nostalgia e melanconia
L'innamoramento, la Nostalgia, la Melanconia. Tre stati d'animo familiari che qui vengono analizzati sul sottile filo che separa la normalità dalla patologia. Con un'analisi psicoanalitica, ma al contempo alla portata di tutti, si toccano confini inaspettati fino a sfiorare le intricate maglie del narcisismo. Ed è così che questi stati d'animo, reazione umanissima di fronte alla paura della perdita, possono ostacolare il corretto rapporto con la realtà, proponendo al soggetto la via meno dolorosa dell'immaginario e dell'illusione, via però che, inevitabilmente si rivela illusoria anch'essa. -
La sinfonia dell'Ottocento
"Per poter enunciare opinioni e concezioni artistiche diverse non mi sembrò disdicevole inventare personaggi artistici contrastanti, di cui Florestan ed Eusebius erano i più importanti, mentre Meister Raro fungeva da mediatore fra di loro. Questa Lega di David percorre tutta la rivista come un filo rosso collegando verità e poesia in modo umoristico."""" Così Robert Schumann descrive, nel 1833, finalità e scopi della Lega di David, comunità di amici nati dalla fantasia letteraria del musicista, sulla scia di opere quali Die Serapionsbrüder (I Fratelli di San Serapione) di E.T.A. Hoffmann o i Flegeljahre di Jean Paul; dalla Lega di David, la cui finzione poetica ci presenta lo stesso Robert (Eusebius e Florestan), l'amata Clara (Chiarina), il collega Mendelssohn (Felix Meritis) e tanti altri compagni, il cammino che porta alla Neue Zeitschrift für Musik (Nuova rivista di musica) è breve. Dalla sue pagine Schumann conduce un'appassionata lotta contro i """"filistei"""", termine che nell'Ottocento designa i """"borghesi"""" e quindi i """"mercanti dell'arte"""", in nome del patrono David, nome ispirato ad uno dei personaggi dei Maestri cantori di Norimberga o forse dall'uso studentesco di assegnarsi uno pseudonimo (l'eroe biblico che sconfigge i Filistei)." -
Il suono rivelato. Una storia della musica
La storia della musica raccontata come un romanzo. Questo libro rivela ciò che i manuali non dicono: simboli, intrecci tra le arti, sottintesi spirituali e allusioni cifrate. Sotteso a tutto questo, un approccio rivoluzionario basato su tre prospettive parallele: tre portali da cui accedere all'avventura del linguaggio più misterioso mai elaborato dalla civiltà umana. Che cosa dice la musica? Come se ne decifra il senso più riposto? Come può, il genio, rendere universale la propria esperienza di uomo? E soprattutto: perché, ad un certo punto, ciò che era nato per descrivere l'Armonia del mondo, si è allontanato dalla natura? La morte della musica nell'èra moderna, è il ""basso continuo"""" sulle cui funebri sequenze si sviluppa questo gigantesco teatro dei suoni. Al centro della vicenda, Beethoven, con la sua smania di assoluto. La musica elevata a rito, officio di un umanesimo che aveva nel proprio slancio ideale i germi della sua progressiva corruzione. Le """"voci interiori"""" dei Romantici, e la visionaria utopia wagneriana di fare dell'opera d'arte totale la redenzione dell'anima alla sua patria d'origine. Oggi che tutto ciò è memoria, e stele funebre, questo libro cerca la chiave per riportare una civiltà ormai morente alla linfa che un giorno diede ali al suo volo di luce. Il tutto, in una forma tanto più didattica quanto meno è sistematica. Nella convinzione che solo il contrappunto delle idee, sia vera """"storia""""."" -
Le seduzioni di Bach
Forse non lo sapevi. Ma anche in te, lettore, si nasconde un ""piccolo Bach"""" o qualcosa di suo, una sorta di traccia subliminale. Avresti mai pensato che quel parruccone di musicista barocco (così almeno vuole il luogo comune) fosse nascostamente in agguato nella vita quotidiana, praticamente a contatto con molti aspetti della nostra esperienza e vicenda umana? Questo saggio cerca di spiegartelo. Infatti qui si svela un Bach come ancora non s'era visto. Come attraverso un caleidoscopio aperto a 360 gradi. Un Bach psicologico, o meglio, che può avere qualcosa in comune con la psicologia, ma anche con la psicanalisi e la medicina, con l'architettura e il cinema, con il teatro, l'amore e l'eros. E anche con tutti gli strumenti musicali, perché la sua musica è come un'onda d'urto capace di esprimere ed avvolgere la vita di tutti i giorni. Dunque un Bach non solo classico ma anche jazz, pop, rock. L'autore ci conduce per mano lungo la vita e la musica di questo compositore così inaspettatamente attuale e moderno, con esempi, riflessioni e analisi intriganti. Per concludere che lui è per tutti e fruibile per ogni pubblico: Johann Sebastian!"" -
Charles Marie Widor. La Francia organistica tra Otto e Novecento
" L'orgue parle en philosophe """": l'organo di Charles-Marie Widor (Lione 1844-Parigi 1937) parla il linguaggio dei filosofi. Il tipo di strumento in questione è l'organo sinfonico francese di Aristide Cavaillé-Coll, primo fra tutti quello di Saint-Sulpice a Parigi, il più grande costruito dall'organaro francese e il più grande allora esistente al mondo, del quale Widor fu titolare per 63 anni. La forza, la grandezza, la maestà, il ritmo inesorabile costituiscono le caratteristiche del modo esecutivo professato da Widor, che si vuole erede della """"Santa tradizione"""": trasmessagli da Jacques-Nicolas Lemmens, essa viene addirittura fatta risalire a Bach. Widor, negli scritti pubblicati sull'arco di più di cinquant'anni, ci offre un variegato percorso attraverso il mondo dell'organo francese a cavallo tra XIX e XX secolo: dalla disamina dei vari contributi - l'integrazione al trattato d'orchestrazione di Berlioz, l'edizione dell'opera organistica di Bach (a quattro mani con Albert Schweitzer) e di Mendelssohn, la ripubblicazione del metodo d'organo di Lemmens, le numerose prefazioni e gli articoli sui periodici - emerge una concezione raffinata dell'interpretazione musicale e della prassi esecutiva. A un passo dalle """"leggi d'esecuzione"""" proclamate da Marcel Dupré, la posizione di Widor lascia ancora spazio a una visione nobile e retorica dell'evento musicale." -
Guida al teatro d'opera
Selezionando un'ottantina di autori, illustri o meno (da Adams a Zimmermann), questa guida ha il compito di offrire uno stuzzicante florilegio di titoli del teatro d'opera. Ne sono stati scelti circa 150, con criteri di obiettiva rilevanza quanto di personale sensibilità del curatore; ma per ciascuno di essi è stata chiara la mira: esplorare le fonti e le trame di ogni opera, stabilirne il background storico e il grado di ""contemporaneità""""; ma insieme esaminarne aspetti collaterali, che vanno da un'ampia rassegna delle voci critiche agli aneddoti, talora divertenti, in grado di alleggerire il percorso e stimolare la curiosità del lettore. Abbiamo la convinzione che tutto ciò renda assolutamente unica la nostra Guida nell'attuale paesaggio editoriale: essa offre infatti una complessità di articolazione del tutto nuova e, insieme, la possibilità di fruire di una specie di fil rouge nel giudizio dei titoli, che attiene all'unicità della voce """"narrante"""". Ogni scheda è corredata da consigli discografici, frutto di oltre un trentennio di esperienza critica dell'autorevole rivista """"Musica""""."" -
Aaron Copland. Pioniere della musica americana
Compositore poliedrico, intellettuale raffinato, pioniere della nuova musica classica americana, Aaron Copland ha percorso quasi interamente un secolo travagliato e ricco di cambiamenti come il Novecento. Il libro ripercorre la lunga e straordinaria vita del compositore statunitense, consacrata alla creazione di un nuovo linguaggio musicale che incarnasse lo spirito americano, mettendone in evidenza opere e pensiero estetico. L'influenza della musica di Copland sui compositori americani a lui successivi è indiscutibile, quanto palesi sono la sua originalità e il suo stile musicale unico e immediatamente riconoscibile. Divenuto ben presto leader e guida per la nuova generazione di musicisti americani, i suoi scritti e la sua attività di direttore d'orchestra e interprete hanno contribuito alla promozione ed alla diffusione della musica americana in tutto il mondo. Conclude il libro una trattazione ricca di esempi sulla sua musica, che offre al lettore un'utile traccia per comprendere il suo linguaggio compositivo e i periodi stilistici che caratterizzano la sua opera. -
Musica maledetta. Il trionfo della non musica
"Musica maledetta"""" non è solo quella imposta banalmente dalla liturgia corrente, ma anche quella impressa dall'avidità del guadagno nel codice genetico dei suoni. Quanto sia ignobile e diseducativo che nelle scuole e nelle chiese insegnino ad apprezzare le schitarrate di infimi cantautori più o meno media-diffusi non appare evidente nelle società dei consumi. I ragazzi crescono imparando a usare la musica, nel miglior dei casi, come """"ansiolitico ecologico"""". Sarebbe lecito aspettarsi dalla chiesa l'attaccamento al suo irrinunciabile ruolo storico di promotrice delle arti, ma questo negli anni va scomparendo. I sacerdoti non sono più i colti amanti di una cultura universale, insieme agli imperatori, ai Gregorio Magno. I gran signori di Toscana, i papi quali Leone X o Urbano VIII non proteggono più Michelangelo o Monteverdi. Durante le celebrazioni in chiesa si è immersi in uno sciatto e profano livello di ascolti musicali e ciò crea una decadenza della convivialità sacrale. Si offre anche a Dio il peggio, solo perché è più noto, più facile e propagandato e magari perché """"piace ai giovani"""". Tutto questo è un invito alla superficialità. La gioia intima si muta in condivisione primitiva e dissennata. La dimensione del ricordo musicale nel silenzio è uccisa. Il pattume sonoro ha vinto."""" Presentazione di Lorenzo Arruga." -
Guida alla musica da camera
La musica da camera rappresenta senza dubbio la parte più cospicua e raffinata dell'intero repertorio musicale occidentale, percorrendo da cima a fondo la storia della musica dalla fine del '500 all'età contemporanea e dando vita ad opere di fondamentale importanza, tali da rappresentare nel modo più completo le varie fasi e i vari movimenti succedutisi nell'arco di ben quattro secoli. Anche per questo tanto più indispensabile diventa una Guida che permetta di orientarsi con efficacia nel mare magnum di questo repertorio, selezionando gli autori più rappresentativi ed analizzando le loro opere più importanti, permettendo di penetrare nel loro interno e offrendo una conoscenza approfondita dei generi, delle forme adottate, dei più svariati organici (dal duo, al trio, al quartetto, con e senza pianoforte, fino alle formazioni comprendenti dieci e più strumenti). Tanto più necessaria diventa una tale Guida nel nostro Paese, data l'assoluta mancanza di un testo di questo tipo, organico ed esauriente, concepito per soddisfare l'interesse dei semplici appassionati, senza per questo trascurare il bisogno di approfondimento di chi è, invece, più addentro nelle conoscenze e nella pratica della musica. Se i primi troveranno gli autori più amati e la presentazione e l'analisi delle opere più celebri e frequentate in sede concertistica e discografica, i secondi potranno incontrare anche i personaggi meno noti, le analisi più ricche, i riferimenti più approfonditi e capillari. -
Custodi del suono. Un secolo e mezzo di storia della riproduzione sonora
Un secolo e mezzo di storia della riproduzione sonora.rnrn1877: Edison consegna alla storia il primo fonografo. Ma non sa che il francese Charles Cros lo ha anticipato di un anno con un fonografo a disco piatto che non verrà mai prodotto. Il fonografo di Edison porta la musica ovunque. Ma non amando la musica l'inventore spenderà tempo e risorse per convincere che la sua creatura serve ad altro. Anni '40: il film ""Fantasia"""" anticipa di vent'anni la stereofonia. Ma il trasporto dei macchinari fa impazzire i costi e la pellicola viene convertita in un comune film. Vienna, 1946. La musica risorge dalla guerra e il produttore Walter Legge coinvolge un giovane Karajan in registrazioni che faranno epoca. Ma la benzina per i generatori scarseggia: Legge dovrà procurarsela tra i taxi della città aspirandola con un tubo. Anni '60: la tecnologia dilaga in sala d'incisione e Glenn Gould, insofferente all'esibizione dal vivo, elegge il disco a modello di una nuova estetica. Anni '80: il digitale manda in pensione il vinile. Ma dopo qualche tempo ci si accorge che quel disco suonava meglio del Cd. La scienza conferma. Oggi: mentre la musica si consuma via internet, le navicelle Voyager lanciate nel '77 navigano nello spazio interstellare con a bordo il Voyager Golden Record, un disco che contiene Bach, Mozart, Beethoven, Stravinskij e Louis Armstrong. Queste sono solo alcune tra le centinaia di tappe attraverso cui il libro accompagna il lettore lungo un percorso affascinante e misterioso."" -
Don Giuseppe Fini. Compositore e organista. Maestro di Cappella delle cattedrali di Urbania e Urbino
"Il Maestro Cav. Don Giuseppe Fini, preposto alla Cappella, è senza dubbio all'altezza del suo compito, vuoi per l'ammaestramento dei cantori, vuoi per le abilità tecnico-artistiche. Ed anzi i meriti suoi, non solo nei riguardi sopra indicati, ma altresì come compositore di musica sacra, ne fanno un Maestro di Cappella preziosissimo, e non facilmente uguagliabile"""". Queste poche parole ci descrivono chiaramente chi sia il personaggio qui raccontato: don Giuseppe Fini, vissuto tra fine '800 e metà '900, stimatissimo musicista, fecondo compositore ed organista, tanto rispettato e conosciuto in vita quanto dimenticato dopo la morte. Urbania - l'antica Casteldurante - ridente città marchigiana in riva all'alto Metauro che produsse, oltre che alcune delle più belle ceramiche del Rinascimento, anche copiose schiere di musicisti, fu patria e campo d'azione di don Giuseppe, assieme al gioiello rinascimentale per eccellenza, Urbino: un ambiente fatto di piccoli centri, ma ricco di arte e di storia, che attraverso la vita e l'opera di don Giuseppe Fini torna per noi ad essere vivo e presente." -
Giulio Litta Visconti Arese. Musicista, mecenate e patriota nella Milano dell'Ottocento
"Riescì uno dei migliori compositori dilettanti che vantasse l'Italia"""": così Carl Schmidl giudicò Giulio Litta Visconti Arese (Parigi 1822-Vedano al Lambro 1891) nel suo Dizionario universale dei musicisti. Ma chi fu il conte, poi duca Giulio Litta? Ormai dimenticato dai più, al suo tempo fu uno dei più stimati e popolari personaggi della Milano risorgimentale e degli anni dell'Unità d'Italia. Questo lavoro si prefigura di presentare Giulio Litta nella sua ecletticità: fervente patriota, generoso mecenate ma soprattutto nobile compositore di musica. Attraverso la lettura e l'analisi di un'ampia disponibilità di documenti d'epoca tolti dalla pubblicistica del tempo, da documenti di famiglia e lettere autografe (che formano un ampio corredo del libro) e da partiture, viene ricostruita la biografia volutamente intrecciata con la storia delle sue composizioni musicali - durata un quarantennio cercando di ricostruire nella mente del lettore, a mo' di mosaico, il brulichio di eventi, accadimenti, racconti, esecuzioni, ma anche curiosità, personaggi e quant'altro abbia caratterizzato la vicenda biografica, artistica e di mecenate di Giulio Litta Visconti Arese. Illustrazioni, elenco cronologico delle composizioni, catalogo delle opere e apparato bibliografico completano e arricchiscono il lavoro." -
Martha Argerich. L'enfant et les sortilèges. Ediz. italiana e francese
“Genio del pianoforte”, “miracolo della natura”, “ciclone argentino”, o ancora “leonessa della tastiera”: non mancano certo le definizioni per evocare la personalità di Martha Argerich. Nata nel 1941, la leggendaria pianista argentina, applaudita sulle scene internazionali da vari decenni, affascina per la potenza delle sue esecuzioni e per il mistero della sua personalità. Il suo temperamento indomabile, il carattere libero e indipendente ne fanno un personaggio davvero atipico nel mondo della musica classica. In una narrazione costellata di aneddoti inediti e di sorprendenti rivelazioni, Olivier Bellamy dipana le fila di una vita ricca di eventi e di sviluppi imprevedibili: dall’infanzia in Argentina, quand’era bambina prodigio a Buenos Aires, passando per gli studi di perfezionamento dapprima a Vienna con Friedrich Gulda e quindi ad Arezzo e Moncalieri con Arturo Benedetti Michelangeli, per arrivare all’esplosivo debutto ad Amburgo, ai trionfi del Premio Busoni di Bolzano e del Concorso “Chopin” di Varsavia, fino agli anni più recenti, caratterizzati anche da momenti di crisi, da rinunce ai concerti e ancora da trionfali ritorni... Di città in città (Buenos Aires, Vienna, Bolzano, Amburgo, New York, Ginevra, Bruxelles, Londra, Rio de Janeiro, Mosca...), attraverso i suoi colleghi musicisti, gli amori, le amicizie, il libro delinea il ritratto intimo di un’artista dalla profonda umanità.