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C'era una volta un lago
Quest'opera si inserisce in un progetto molto ampio che vede coinvolte la Cooperativa dei Pescatori in tutti i ruoli attivi. Obiettivi sono lo studio e la realizzazione di un modello per il rilancio dell'economia del lago di Varese. Ernesto Giorgetti è pescatore sul lago di Varese da una vita. Curioso osservatore delle cose della natura e delle scienze, ha spesso interpretato, anche in anticipo sui tempi, gli equilibri di evoluzione del lago e dei suoi abitanti. Tra le sue opere: Fonte Fuoco Fumo, Dialoghi fra un contadino e un lupo, Confesso che ho pescato, Come io vedo il lago, Osteria della Rosa, Mara e Charlie. -
Gli Ossola: Franco Luigi Aldo. Le storie, le fotografie, i documenti di tre fratelli che hanno onorato lo sport
Il libro racconta la storia di tre atleti formidabili che hanno lasciato una traccia profonda nel costume dello sport nazionale. Il pallone è il protagonista assoluto. Adoperato con i piedi o con le mani, entrambi fatati, dalla genia degli Ossola, figli di orafi, nati a Varese. Palloni diversi in epoche fra loro lontane. Quello di cuoio robusto con valvola per l'aria e la cucitura a stringa aveva stregato fin da ragazzino Franco, il primogenito, classe 1921, attaccante biancorosso, ingaggiato sul finire degli anni '30dal Torino, lo squadrone granata dei sette scudetti, scomparso nel cielo di Superga il 4maggio 1949. A Luigi, ""il Cicci"""", il secondogenito, classe 1938, toccarono in sorte ben due palloni nell'arco di una ventina d'anni in cui è racchiusa la sua carriera. Per primo, quello della pallacanestro, con la maglia della Robur et Fides e poi della Prealpi. Un decennio dopo quello del calcio, vestendo i colori della Vestes, del Varese, della Roma, del Mantova. Il pallone di Aldo """"l'Aldino"""", il terzogenito (1945), era quello vellutato come una piuma del moderno basket di cui diventò, partendo dalla stessa Robur et Fides del """"Cicci"""", un asso insuperabile."" -
Tea. Storia di una donna dalla A alla Z
Tea Sosta Berti è una donna che sa bene dove è cominciata la sua vita: sulle scale di una chiesa. Aveva quattro anni. ""Aspetta qui"""" le aveva detto la mamma. E lei l'ha aspettata, sempre. Anche all'orfanotrofio. Anche tra le braccia del suo Arci, insieme ai figli, nipoti e compaesani. Sosta è il cognome che una suora ha trovato per lei sul vocabolario. Quell'enorme libro l'ha accompagnata per tutta la vita: cercava, tra quelle pagine, il nome di sua madre. Le parole non sono una semplice sequenza di lettere: con esse Tea ci parla del suo quotidiano, ci fa sorridere, commuovere ed amare lo scorrere della vita."" -
Il grande atlante castellano del Verbano e del Canton Ticino. Storia, curiosità e misteri dalla Preistoria al Rinascimento
Nella terra di mezzo tra il Verbano e il Canton Ticino, popolazioni divise solo da un lembo di terra e d'acqua, nei secoli hanno dato origine ad un patrimonio artistico, culturale e linguistico comune. Attraverso una fedele ricostruzione storica dei paesaggi, delle atmosfere perdute e della vita dei nostri antenati, il Grande Atlante Castellano del Verbano e del Ticino offre moltissimi spunti, originali e innovativi: descrizioni di antiche fortificazioni e di tesori artistici, storie di re e imperatori, ma anche di signori minori, dame, briganti e umanisti. Come e dove vivevano, in cosa credevano, cosa mangiavano. Viaggiatori e studiosi sono liberi di muoversi alla scoperta di un patrimonio spesso non noto e forse per questo talvolta più romantico e affascinante, grazie alla suddivisione in 34 itinerari territoriali. -
I comandi protetti della NATO 1° Roc Monte Venda Back Yard e West Star
Per chi voglia conoscere più a fondo cos'erano in Italia i Centri Operativi di Comando e Controllo delle Forze Armate, sorti a seguito della Guerra Fredda fra la NATO e il Patto di Varsavia e quale fosse la loro funzione strategica in quel particolare contesto geopolitico, deve solo avere l’interesse e la pazienza di accostarsi a questo saggio. Con l’apporto di una documentazione sia cartacea che orale, Leonardo Malatesta dà un contributo, chiaro ed esaustivo, alla conoscenza soprattutto del 1° ROC del Monte Venda, gemello del 3° di Martina Franca che, alla soglia del 3° millennio, sono stati chiusi sia per le mutate esigenze operative, sia per il progresso tecnologico e il cui posto è stato preso dal Centro Operativo del Comando delle Forze Aeree di Poggio Renatico, divenuto così centro unico di Comando e Controllo dell’Aeronautica Militare. -
Stella Maris. Poesie
Leggere le poesie di “Stella maris”, ascoltarne in silenzio il canto, è esperienza di leggerezza. Le parole scandagliano il segreto del nostro vivere in relazione al vivere del mondo: in questo chiasmo suggeriscono un possibile e auspicato senso della vita. Terra cielo anima e corpo si parlano in questi versi tessendo con fili di metafore un universo in cui albe e tramonti sono fatti della stessa sostanza dei baci ardenti di una donna, un universo di ombre profonde su cui però si affaccia sempre lieve un’aurora che ha i colori pastello dell’anima. Questa poesia è poesia che interroga l’Essere, poesia del molteplice che si riconosce nell’Uno, poesia della nostalgia di un tempo in cui la farfalla ricordi il bruco che era. Siamo viandanti fatti di luce e d’ombra e in ciò sta la dignità e la condanna: la poesia di Vinicio Bernardi è un invito a farcene carico. -
Intrigo internazionale sul Verbano
Sullo sfondo lacustre in provincia di Varese, tra natura, arte e storia della splendida Costa Fiorita, si riflette lo sterminio della famiglia Welner, avvenuto in Pennsylvania una ventina di anni prima. Ma non solo. La detective Teresa Leone, consulente della polizia di stato (la cui agenzia di investigazioni private si trova a Gemonio) e il suo braccio destro Rami Grondin, si ritrovano catapultati in un complesso intreccio di drammatici eventi. Aggressioni e omicidi si alternano sulla sponda lombarda del lago Maggiore. E nelle indagini, nazionali e internazionali, sono coinvolti - oltre all’ispettore capo della polizia di Varese, Luca Terenzi - FBI, CIA e SIS. Dal passato al presente, tra menzogne, false identità e folli discriminazioni, pian piano la storia si delinea nella sua crudezza. E solamente infine emerge in tutta chiarezza una realtà tanto amara quanto risolutiva per chiudere un caso rimasto aperto, con le sue propaggini, per troppo tempo. -
I Papi di Santa Maria del Monte. Storie di fede e di potere dai tempi di Ambrogio a papa Francesco
Quali rapporti ci sono stati, nel corso dei secoli, tra il Vaticano e Santa Maria del Monte sopra Varese? Quando e perché la Santa Sede ha fatto sentire la sua voce fin lassù, nel piccolo borgo legato alla leggenda ambrosiana? Questo libro riunisce in un racconto organico le testimonianze dei rapporti intercorsi in quasi duemila anni tra i palazzi apostolici romani e la montagna sacra di Varese. Collega i personaggi vissuti e i fatti accaduti dai bellicosi tempi di Damaso I - che regnò all’epoca di Ambrogio - a quelli non meno tormentati di papa Francesco, che ha indetto l’Anno Santo della Misericordia nel 2015 tra le minacce del fanatismo religioso e gli scandali che colpiscono la curia. -
Il sentiero delle dee velate
Violetta Steffani è una ragazza di diciannove anni, cresciuta lontano dal mondo, sotto la sorveglianza di una severa prozia. La morte di quest’ultima la proietta nella realtà e la mette di fronte a una serie di problemi di cui in precedenza non aveva nessuna idea. La zia infatti si era indebitata e la ragazza scopre di trovarsi in gravi ristrettezze economiche. In quella difficile situazione Violetta trova un alleato nell'avvocato Giuseppe Angeli, legale della prozia, che le procura una camera in una pensione e le consiglia di candidarsi per una borsa di studio offerta da una fondazione internazionale. Poco a poco tuttavia la fondazione in questione si dimostrerà sempre meno limpida e sempre più interessata al segreto che Violetta va scoprendo nella storia della sua famiglia. -
Forte Dossaccio di Oga. Il baluardo della Valtellina
della sua storia militare, quando nel 1958 l’ultimo custode lasciò la struttura oramai disarmata, senza i cannoni in cupola, rimase alla mercé dei vandali e all’oblio del tempo. Per opera della Comunità Montana Alta Valtellina, il forte, pur rimanendo di proprietà demaniale, fu restaurato e aperto al pubblico. Con ciò iniziò ad esserci un certo interesse verso quella struttura, di cui molti cittadini conoscevano l’esistenza, ma pochi l’avevano visitata. Con l’uscita, nel 1984, di un articolo dell’ingegner Stefano Zazzi sul forte, anche gli studiosi iniziarono ad interessarsi alla sua storia. Con gli anni, con le aperture stagionali del forte, gestite dalla Comunità Montana, sempre più persone entrarono al Dossaccio, facendolo conoscere non solamente ai cittadini della Valtellina ma anche ad appassionati di altre zone d’Italia, come l’autore di questo libro, il dott. Leonardo Malatesta, che visitò il forte nel novembre del 2012. -
L'eroico romanzo di Bedero Valcuvia
"L’eroico romanzo di Bedero Valcuvia"""" è una finestra su un mondo, a cavallo tra ‘800 e ‘900, che fa dire al lettore “ma allora succedeva anche a quei tempi”, rivedendo nella vita e nel mandato pastorale di don Rocco le miserie e le grandezze dell’animo umano. Lo stesso avviene con gli amministratori locali, dal sindaco Silverio Martinoli all'assessore e neo podestà Abondio Borsotti, i capifamiglia e i parrocchiani, di cui vengono descritte anche le verità che solitamente si chiudono dietro i portoni. E poi i luoghi, le costruzioni, la scuola, un affresco di civiltà e urbanistica che cambia tonalità con lo scorrere veloce degli anni, quei cinquant'anni. Don Rocco che entra in contenzioso col comune, che malato resta chiuso nella casa parrocchiale bersagliata da una sassaiola, don Rocco che profetizza un nuovo orizzonte per Bedero. Una suora chiacchierata. Tanti personaggi-tutti reali-che diventano familiari al lettore, suscitando indulgenza, approvazione o sgomento per ciascuno di essi." -
Paolo Campi un muratore in parlamento. Da Cazzago Brabbia a Gallarate alla Germania nazista
Una saga familiare iniziata sullo sfondo della società operaia gallaratese. Una ricostruzione storica che porta alla luce nuovi scenari di conoscenza sul profilo di Paolo Campi, Segretario della Camera del Lavoro di Gallarate e di sua moglie, Gennarina Panigo, anch'ella sindacalista propagandista, entrambi figure emblematiche della lotta per l'emancipazione dei lavoratori e delle donne nel territorio varesino e alto milanese. Dopo la Grande Guerra Paolo Campi viene eletto Deputato nelle file del Partito Socialista dal 1919 al 1921 e Sindaco di Gallarate dal 1921 fino all'avvento del fascismo, quando è costretto ad espatriare con la famiglia a Colonia, in Germania. Seguono anni di intenso lavoro, ma nel 1943, con il ritorno definitivo a Cazzago Brabbia, si conclude l'odissea di Paolo Campi che non volle più allontanarsi dalla sua terra fino alla fine dei suoi giorni. Dopo la morte di Paolo, ritornata in Germania, Gennarina seppe estendere le sue attività imprenditoriali assicurandosi assieme ai suoi discendenti un agiato futuro. -
Design. Store story
La pubblicazione, con intenti didattici e interdisciplinari, prende ispirazione da una serie di seminari tenuti in diverse occasioni e in parte ripresi nelle lezioni di ""Storia dell'estetica"""" presso i corsi di design della facoltà di Ingegneria di Brescia e della facoltà di Architettura di Firenze tra gli anni 2007 e 2011. A ciò si aggiungono gli ulteriori recenti contributi di Gianpiero Alfarano che, nella sua qualità di architetto e progettista nonché di docente, integra l'argomento estendendo il concetto di """"sapere tecnico e complessità progettuale"""" al ruolo stesso del designer, inteso come operatore """"disponibile ad affrontare qualsiasi problematica del progetto come modello generatore di tecniche e contenuti"""". Il design, secondo Alfarano, si colloca così in un quadro molto più complesso """"di un semplice e generico progetto formale"""" come purtroppo ancora oggi viene inteso da numerosi e sprovveduti addetti ai lavori."" -
Monte San Francesco sopra Velate. La cancellazione repentina di una storia millenaria
Un “giallo storico” in piena regola, che coinvolge una località sconosciuta ai molti, San Francesco in Pertica, che in realtà si trova a due passi dal luogo storico e religioso più famoso di Varese: il Sacro Monte. Chi oggi si prendesse la briga di fare un sopralluogo sul posto dove si sono svolti i fatti, troverebbe ben poco: i resti di un’antica chiesa francescana e il basamento di una torre di avvistamento d’epoca romana, probabilmente risalente al III secolo dopo Cristo come la sua “gemella” posta sulla sommità del Sacro Monte. Tuttavia alcuni documenti depositati in almeno tre importanti archivi storici milanesi parlano a sufficienza della misteriosa e improvvisa “scomparsa di un luogo”. -
Spiaggia per cani. Storie di cani sotto l'ombrellone e di vita canina quotidiana. Ruolo dell'animale come stimolatore psicosomatico nella normalità e nella malattia
Sulla porta dello stabilimento balneare si legge 'dog beach', una dizione che sarebbe più rassicurante completare con le parole 'sono ammessi anche i padroni'; per evitare che qualcuno di loro pensi di non poter entrare. Riguardo al divieto di entrare esteso ad altri animali, nessuno ha mai pensato alla sua necessità, finché un giorno non si è presentato un villeggiante che teneva in braccio un gatto. Arrivò dal viale alberato sul lungomare, ignaro della nostra numerosa presenza, ma il divieto ad entrarvi si fece sentire da solo, col nostro ringhiare sommesso in lontananza e col movimento d'aria provocato dalle nostre code. Il villeggiante se ne accorse in tempo, avvisato del turbamento del gatto, animale che, pur essendo oggetto di scarsa stima da parte nostra, dobbiamo riconoscere che è provvisto di un udito finissimo. Quelle di spiaggia per cani sono storie di creature che, senza parole,intrecciano fitti dialoghi con l'uomo. Suoi compagni di viaggio, per il tempo di una vita breve, il cui ricordo si insinua nei luoghi dell'anima più cari e riservati. Storie realmente accadute. -
L'indimenticabile emozione dei primi viaggi in treno 1839-1865. Dall'anastatica del testo «Cenno sulle ferrovie italiane» di Luigi Lancellotti con 80 preziose stampe d'epoca. Ediz. speciale
In questo volume sono riuniti il testo in anastatica del volume di Luigi Lancellotti, ""Cenno sulle ferrovie italiane"""", pubblicato a Napoli nel 1865, sulle prime dieci linee ferroviarie realizzate in Italia, corredato da illustrazioni, incisioni, cartografie e schede storiche sulle prime strade ferrate italiane. L'edizione è arricchita da circa ottanta stampe che all'epoca illustrarono visivamente queste ferrovie, le stazioni e la conseguente mutazione del paesaggio."" -
In un batter di ciglio!
Angelo Penati con il suo “in un batter di ciglio!” ha fatto della sua vita un libro di poesie. Il libro è composto da tre sezioni: “Ieri”, “Accanto a me”, “Amore, la rinascita”. C’e il dolore, c’e l’amore, ci sono le persone che hanno influenzato e condizionato la sua vita. Senza falsi pudori Angelo ha aperto, ha spalancato i suoi turbamenti, i suoi dubbi, le sue certezze. Con generosità si è dato ""in toto"""" al giudizio del lettore."" -
L'allegro Cancan della Banca di Olonia
Pochi giorni prima della marcia su Roma, ottobre 1922, nasce la Cooperativa Agricola di Olonia. Ne è promotore e direttore l’Aurelio Piantanida. La gente affida i propri risparmi alla società, come fosse una banca, le attività prosperano e Olonia sembra avviata a diventare il paese della cuccagna. Ma, indifferente a tante ragazze che vogliono conquistare lo scapolo d’oro che piace tanto alle loro mamme, l’Aurelio non è felice perché non riesce a far breccia nel cuore della Lulù, l’amata ballerina di Cancan. Tra pressanti impegni di lavoro, avventure galanti, successi e rimpianti, corrono gli anni. Quale sarà l’approdo di una vita tanto intensa? -
L'Agente della CIA a Milano
Un lontano omicidio sulle montagne dell’Alto Luinese, camuffato da incidente stradale, per neutralizzare una grave minaccia internazionale. Anni dopo, caduto il Muro di Berlino, la minaccia si ripresenta in uno scenario geopolitico profondamente cambiato. Sulla scena politica è comparso un leader carismatico che miete consensi crescenti nel Nord del Paese e le cui parole d’ordine alimentano i sogni più folli. Attorno a lui si muovono come in un puzzle indecifrabile un ambizioso procuratore della repubblica, un mercante d’armi, il rampollo di una potente famiglia, un principe che coltiva un disegno di restaurazione preunitaria, una misteriosa donna che vive in un eremo sperduto tra i monti, capace di condizionare lo svolgersi degli avvenimenti. Il compito di neutralizzare la minaccia è affidato a Carli, capo di una struttura operativa segreta che impiega tutti i mezzi di cui dispone legali e illegali. -
Il cicloturismo al tempo del Liberty. 100 percorsi di 100 anni fa. Lombardia e dintorni 1895-1904
Erano i tempi in cui la bicicletta si definiva “macchina” (o “bicicletto”, al maschile, fino a fine ’800). Il ciclista era il “velocipedista” e le donne in bicicletta “signore biciclettiste”, a cui spesso veniva consigliato un abbigliamento e un portamento consono. Nascevano i primi “globe-trotter” ciclisti, che pedalavano per tutta l’Europa. In un articolo, un cronista descrive la sua traversata ciclistica sulla strada napoleonica del Sempione. Domodossola-Briga: 60 km in 10 ore, con bici a mano nelle gallerie. Il passaggio doganale in bicicletta era un’operazione molto complessa e si svolgeva in 15/30 minuti. E c’era un dazio molto oneroso: si pagava fino a 0,70 lire al chilo. Per una volta battevamo gli Svizzeri in quanto a manutenzione delle strade e sul servizio in generale: “lo stradino al rifugio dell'Engeloch è sgarbatissimo… gli ultimi 3 chilometri sopra Brig sono in cattivissima manutenzione, molto fangosi e polverosissimi”.