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Welcome Legnano. L'incantesimo della nostalgia. Momenti magici per raccontare Legnano nella Sala Blu del Welcome Hotel
C'era una volta... Legnano. C'erano - e ci sono - tanti legnanesi: imprenditori, artisti, artigiani, politici, studiosi, sportivi... persone che hanno fatto la storia della “città del guerriero”. Dai negozi storici del centro, quelli che resistono all'usurante progredire dei tempi e quelli di cui rimangono solo fotografie, agli opifici di quella che una volta era periferia ed oggi sono quartieri residenziali. Dal Teatro Galleria sul cui palcoscenico si sono esibiti i grandi artisti del Novecento, alle connessioni senza filo sulle quali scorrono le notizie di “Legnanonews”. Dalla Teresa dei Legnanesi alla Famiglia Legnanese con le sue numerose iniziative, tra cui il Palio che aiuta a sognare Legnano per un anno intero. Dalla Legnano di un tempo a quella di oggi. -
L'angelo dalle strappate ali
Seconda, matura opera di un giovane poeta luinese che si colloca, con toni e contenuti contemporanei, sulla scia dei grandi poeti della sponda lombarda del Lago Maggiore, da Vittorio Sereni a Piero Chiara. -
Il nemico è sempre quello. Piani di guerra e preparativi del regno d'Italia per la guerra contro l'Impero austroungarico 1861-1914
Una singolare caratteristica degli ormai numerosissimi studi sulle origini e le cause della Grande Guerra è quella di trattare gli avvenimenti in modo settoriale. Si e finito col trascurare quella visione d’insieme che serve a spiegare perché, nonostante facessero parte entrambe della Triplice Alleanza, Italia ed Austria-Ungheria abbiano continuato a militarizzare in reciproca opposizione i rispettivi confini. E soprattutto perché, dopo mesi di sofferta neutralità, l’Italia abbia scelto di combattere assieme alle nazioni dell’Intesa. In realtà, come dimostra questo documentato lavoro di Leonardo Malatesta, il nemico è stato sempre quello, ovvero sin dal 1861 si snoda un coerente e mai interrotto fil rouge che, al di la delle cortine fumogene innalzate dalla politica, ha avuto al centro unicamente la pianificazione bellica verso la frontiera con l’Austria Ungheria e la Svizzera. -
Secret. L'implacabile azione dei servizi segreti inglesi contro il Duce (1943-1945)
In questo nuovo libro-inchiesta, Roberto Festorazzi ricostruisce le operazioni del Soe e degli altri servizi segreti inglesi nel settore decisivo della Lombardia nordoccidentale, tra Milano, Como e la Svizzera: il corridoio terrestre di tutte le comunicazioni e dei contatti negoziali, il Checkpoint Charlie della Seconda guerra mondiale. La “mano invisibile” di Londra non soltanto ha guidato la partita della fine del fascismo e della conclusione del conflitto in Italia, ma ha continuato, nei decenni, a presidiare l’area in cui si è consumato l’epilogo del dittatore, per gestire, secondo gli interessi inglesi, l’eredità di quella direzione strategica degli eventi. -
Morte sul Verbano
La nota detective Teresa Leone, titolare dell’omonima agenzia di investigazioni e consulente della Polizia di Stato, si trasferisce da Bari in provincia di Varese, sulla sponda lombarda del Lago Maggiore (detto Verbano). Suo fratello Rodolfo infatti, che vive Gemonio da tanti anni, dopo la morte della moglie e scivolato in una grave depressione. Ed è solo. Cosi, per poterlo gestire nelle cure, Teresa si ritrova catapultata in una deliziosa fettina di mondo a lei sconosciuta. Ma resta subito coinvolta in un denso intreccio criminale composto da delitti, intrighi, segreti, narcotraffico. Pian piano, con il suo braccio destro Rami Grondin e le autorità locali, riuscirà a mettere insieme i tasselli del puzzle e a scoprire le amare verità. -
Il letto di Ulisse. Canzoniere d'amore e di precetti (2010-2016)
Il poeta è un alchimista e dalle disciolte parole, piene di meraviglia, trasforma i greti sassi in dorati gioielli. Il poeta è un sognatore, si illude di vedere in noiose abitudini azioni eroiche. Il poeta è un fingitore e confonde le pallide donne in ciabatte e grembiule con madonne vestite di un manto celeste la domenica e con cocotte dalle guance di fuoco il sabato sera. Il poeta è un giocoliere e dalle tonde parole in equilibrio appare un’illusione. Al romanziere servono centinaia di pagine per dipingere quella cangiante bolla di sapone che è amore, all’uomo comune non basterebbe la vita, al poeta poche parole. Grazie. Al poeta che parla e regala sogni. -
Nel Dodecaneso con la Regia Nave «Mario Sonzini»
Egeo, 7 ottobre 1943 ore 6.30: nessuna pietà per il cacciasommergibili tedesco UJ.2111. Ovvero quello che fu in definitiva l’epilogo di un piccolo mistero finalmente chiarito della Regia Marina: l’affondamento nelle acque dell’isola di Astypalea dell’ex dragamine italiano Mario Sonzini in cui dieci anni prima era stato imbarcato l’allora allievo fochista Luigi Tardonato. ""Credo sia improbabile poter credere che mio nonno Luigi venne a conoscenza che l’incredibile vicenda di quel bastimento, battente non più il tricolore con lo stemma sabaudo bensì la croce uncinata, si concluse tragicamente quel giorno, sotto i colpi dell’artiglieria della Royal Navy. Della Regia Nave Mario Sonzini egli non me ne parlo mai: ma il silenzio non giova, bisogna raccontare."""""" -
Vittorio e Piera Tavernari
Carla Tavernari ripercorre in questo libro l’avventura umana, familiare ed artistica dei suoi genitori: lo scultore Vittorio Tavernari e la violinista Piera Regazzoni. La storia prende avvio agli inizi del Novecento, dalle vicende delle famiglie d’origine agli anni giovanili, dall’incontro nel 1942 in un ospedale di guerra - dove Piera suonava per i soldati feriti - per proseguire poi di decennio in decennio tra i tanti episodi, viaggi, eventi e mostre da cui la vita dei due protagonisti fu costellata. Carla rievoca gli incontri con numerosi esponenti della vita culturale del secolo scorso a cui assistette da ragazza: da Francesco Arcangeli a Enzo Carli, da Mimise e Renato Guttuso a Dante ed Elsa Isella, da Beppe e Pupa Panza di Biumo ai Piovene, da Carlo Ludovico e Licia Ragghianti a Pier Carlo Santini ed altri ancora, ai quali i suoi genitori erano legati da profonda amicizia. Accanto ai ricordi, hanno supportato la ricostruzione delle biografie i documenti che costituiscono l’Archivio Vittorio Tavernari. -
Varese. I teatri mai nati. I teatri mai risorti
Se a Varese i teatri fossero stati tutti realizzati e conservati, oggi ce ne sarebbero almeno 7, da quello Ducale del 1779 all’ultimo di piazza Repubblica, ancora da edificare. L’autore li presenta tutti con dovizia di documenti, scoprendo le cause della loro scomparsa o della loro mancata realizzazione. Con nostalgia e talvolta con arrabbiato rimpianto, mostra al lettore come la pigra volontà degli amministratori e spesso il disinteresse dei cittadini abbiano impedito alla città di dotarsi o di preservare monumenti teatrali di sicura rilevanza. Immagini e foto d’epoca completano il lavoro di ricerca. -
Il cavaliere del Monastero di Cairate
Ho desiderato scrivere questo romanzo riallacciandomi al mio precedente «Il mistero del monastero di Cairate» dato che mi dispiaceva abbandonare i personaggi che ne erano stati protagonisti ed anche perché sento una vicinanza particolare al Monastero di Santa Maria Assunta: un luogo che con la sua millenaria storia mi ha davvero affascinato. E’ la vicenda che vede ancora protagonista un fragile frate dall’immensa Fede cristiana che gli permette di contrastare le potenze del male che si annidano in vari luoghi. Egli è sempre accompagnato ed assistito da un converso del monastero, Paulo, che è da considerarsi il coprotagonista dei due romanzi. Uomo senza troppe paure, semplice ma determinato: così come nel primo romanzo salva il Barbarossa sconfitto nella battaglia di Legnano contro il Carroccio, in questo non esita ad opporsi a Satana in persona per salvare dalle demoniache mani l’amico frate. Un viaggio sulle sponde del lago di Varese in cui i nomi dei vari piccoli borghi di allora, adesso paesi e città, sono riportati con l’antica dizione medievale. Un viaggio che si concluderà ancora tornando al monastero di Cairate. -
«Sto alla porta e busso...» (Ap. 3,20a). Commento alle letture festive del Lezionario Ambrosiano. Anno B
L'autore è sacerdote della Diocesi di Milano dal 1976. Impegnato nei primi anni di ministero nella pastorale giovanile degli oratori San Giovanni Bosco di Vimodrone (MI) e di San Simpliciano in Milano, per 20 anni ha insegnato religione in prestigiosi licei milanesi. Docente di etica professionale nelle scuole di preparazione infermieristica di cliniche lombarde e conferenziere, dal settembre 1994 al dicembre del 2008 ha operato nella Fondazione Don Carlo Gnocchi, prima come direttore del Centro Geriatrico di S. Maria al Monte di Malnate (VA) e poi come direttore dell’Hospice S. Maria delle Grazie di Monza (MI), una struttura per malati oncologico-terminali in fase avanzata, ricoprendo anche altri incarichi presso i Servizi Generali della Presidenza di questa ONLUS. Dal 2009 al 2015 ha svolto il suo ministero sacerdotale prima a Milano presso la Parrocchia di S. Maria della Passione e nella Chiesa di San Pietro in Gessate e poi a Varese nella Parrocchia di S. Antonio di Padova (rione Brunella). Dal novembre 2015 opera a Milano nella Parrocchia del Ss. Redentore. -
Amarcord. Ieri, oggi... e domani?
Perché questo libro? Per ritornare indietro, per assaporare il passato. Oggi ciò che è stato ha un significato diverso. Le esperienze di allora confrontate con oggi danno quel sapore strano, inevitabile ma tutto improntato nel “ne valeva la pena?” Valeva la pena soffrire... valevano la pena le incomprensioni... valeva la pena tutto ciò che è servito come maturazione. Una maturazione che ha portato a vivere le esperienze più disparate, esperienze che hanno fatto crescere. Esperienze che hanno preparato a vivere situazioni “oltre”, situazioni non comuni. Esperienze post-mortem attraverso un percorso insolito ma privilegiato. Un percorso dello spirito culminante in un atto di amore per la patria, la propria terra nella difesa della bellezza dei suoi monumenti, nell’incontro con gli italiani doc che vogliono fare un atto di amore per se stessi, per i propri figli per le proprie tradizioni. -
Forte Lisser. Dalla grande guerra ad oggi
Posta sulla sommità del Monte omonimo (m. 1.633) avente per obiettivi il massiccio delle Melette, la piana di Marcesina, Costa Alta, Val d’Antenne, Col dei Meneghini, il fondo di Val Sugana, l’opera fortificata di monte Lisser costituiva il collegamento delle difese di Val Brenta con le difese dell’Altipiano di Asiago. Era armata da 4 cann. da 149 A in cupole pesanti tipo Schneider, 4 cann. da 75 A su affusti a ruote, 2 mitragliatrici in torrette a scomparsa, 3 mitragliatrici in casamatta, 4 mitragliatrici su treppiede. Era provvista di ricovero interno per truppa, magazzini e depositi, di polveriera in caverna, di cisterna e di impianto elettrogeno per illuminazione. Esternamente aveva un ricovero truppa per 200 uomini, magazzini di artiglieria, deposito viveri, forno e cisterne. Venne costruita negli anni 1911-1914 ed all’inizio delle ostilità era completamente ultimata. Nei primi tempi della guerra fu disarmata per impiegare altrove l’armamento. Oggi, grazie ad importanti lavori di recupero e restauro, Forte Lisser sta diventando un’importante attrazione turistica in cui il fascino della storia e quello del paesaggio si fondono armoniosamente. -
Volevo giocare con Gigi Riva
A 18 anni Luca era un ragazzo semplice, dai fermi principi, generoso sin troppo, solitario, di debole di costituzione, ma sano nello spirito. Aveva tanti problemi, ma anche tanti sogni nel cassetto, come ne avevano i giovani della sua età. Il calcio che praticava con discreto successo era la sua passione, mentre la scuola era più un dovere verso i genitori che per se stesso. La sua vera aspettativa era quella di ottenere il diploma, trasferirsi sull’Isola, giocare in una grande squadra e sposare una bella ragazza. Quando tutto finalmente sembrava andare verso un futuro tranquillo e pieno di soddisfazioni, un banale incidente fece crollare tutto quello che aveva ottenuto. Luca si troverà a dover ricominciare tutto daccapo. Combatterà contro le delusioni e la sfortuna, ma infine comprenderà che ci sono altre strade da percorrere per continuare il suo cammino. -
A ovest ancora niente, di nuovo
Gli anni passano ma le guerre, rimangono. L’umanità avverte la necessità di annientarsi. Ma cos’è la guerra e perché la lingua italiana ha scelto questa parola (originaria dal tedesco antico werra) pur avendo a disposizione il latino bellum? L’idea di un combattimento ordinato, tipico dei Romani, non era forse sufficiente? No, non era e non è, sufficiente. Werra significa infatti mischia, groviglio, lotta di corpi che provano a distruggersi l’un l’altro, eclissi di ogni barlume di umanità. Questa, è la guerra. E questa è anche la riflessione che attraversa i libri di Erich Maria Remarque, una riflessione che ci conduce nei recessi più profondi dell’animo umano. Il libro si ispira a questa tematica per rappresentare in modo originale, nella forma del racconto lirico, il dramma interiore dei soldati-uomini di tutte le guerre. -
L'ombra del male. Cuore di fiume. Vol. 1
La salvezza ha il cuore di femmina: e uno dei vecchi motti del nonno Basilico a scuotere Mentuccia e a farle accettare il ruolo di condottiera della piccola banda di eroi che si è data per missione la salvaguardia del proprio mondo. La giovane folletta, timida e sognatrice, si trova al centro di eventi drammatici e decisivi: riuscirà a conservare integra l’essenza vitale della sua anima o finirà per essere contagiata dall’odio e si trasformerà in una combattente spietata? La stessa metamorfosi minaccia tutto il suo popolo: quanta parte dell’infantile innocenza dei folletti e destinata a sopravvivere dopo che l’invasione degli orchi avrà minacciato la loro esistenza e li avrà obbligati ad un conflitto senza rivincita? L’ombra di una guerra senza pietà incombe sul mondo quando Mentuccia inizia la sua avventura, armata soprattutto del suo grande cuore di ragazza. -
Varese storia e protagonisti. Dal Settecento alla Resistenza
L'evoluzione della storia varesina e ricostruita attraverso la voce dei personaggi presentati. Pervasa del loro vivo, talvolta sofferto misurarsi con il proprio vissuto storico e privato, essa giunge a noi da corrispondenze epistolari, brani di diario, memorie e ricordi personali... Il lettore ripercorre vicende di decenni guidato da una documentazione storicamente preziosa, quasi sempre inedita, e di palpitante umanità. -
Cara mamma, caro papà voglio un nome bello e speciale
Una raccolta di 250 nomi - maschili e femminili, italiani e stranieri - in cui mamma e papà, nel deporre il proprio bimbo in una culla, riscoprono l’autentica e felice genuinità dei sentimenti e degli affetti, quale doveva apparire agli albori del mondo quando l’umanità viveva nel paradiso terrestre. Ciascun nome è stato raccolto e sviluppato in un acrostico (componimento poetico nel quale le prime lettere di ogni verso, lette per ordine, corrispondono a un nome) che si apre e chiude, a mo’ di poesia, nel breve respiro delle lettere iniziali. Mettendo insieme - uno dopo l’altro – tutti questi acrostici si crea un lungo e tenero alfabeto poetico e nel contempo si dà vita a un interminabile dialogo affettivo che trova le parole giuste solo nel cuore di chi le pronuncia e di chi le ascolta. -
Varese 1943 nel diario della guardia di frontiera tedesca-Chronik über den kriegseinsatz des zollgrenzschutzes in Italien. Bzkom G Varese
La ""Chronik"""", il diario della guardia di frontiera tedesca, con tutto il suo originale apparato fotografico, è un eccezionale documento, unico nel suo genere, che ci racconta giorno per giorno le azioni e lo scenario di guerra del Varesotto tra il settembre 1943 e il febbraio 1944. In questo volume la Chronik viene pubblicata integralmente in tedesco e in italiano, con una ricostruzione delle vicende, dei luoghi e dei protagonisti. Centinaia di scatti vecchi e sfocati, che ci permettono di guardare in faccia le vittime e i carnefici di quella che fu la prima vera battaglia della Resistenza nell’Italia settentrionale, combattuta sul monte San Martino in Valcuvia. Sono anche le sole immagini esistenti relative all’arresto e alla deportazione di ebrei in Italia. Riemergono dal passato e ci interrogano gli sguardi di chi ha lottato ed è morto per la libertà e la democrazia."" -
Valsesia indimenticabile
Luigi Ravelli, sacerdote ed escursionista valsesiano, è stato un grande precursore del moderno turismo ecocompatibile e di qualità. Con la sua opera ha consentito a diverse generazioni di italiani e stranieri di conoscere le straordinarie bellezze della Valsesia e del Monte Rosa, assieme alla cultura millenaria delle popolazioni Walser. Da lui abbiamo appreso l'amore e il rispetto per la montagna e sono questi i sentimenti che Roberto Azzalin e l'editore vogliono trasmettere con questa opera a tutti i lettori. Le montagne e la Valsesia hanno bisogno della nostra intelligenza e della nostra passione per salvaguardare l'immenso patrimonio naturale, sociale e storico che hanno accumulato nei secoli.