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Varese «villa di delizia». Rinnovamento e sviluppo (1760-1861)
Prendendo le mosse dal catasto teresiano (1760), l'autrice ricostruisce le vicende della modernizzazione varesina dalla seconda metà del Settecento all'Unità. Varese, antico borgo del Ducato di Milano elevato al rango di città del Regno Lombardo-Veneto nel 1816, diventa autentico case-study, osservatorio privilegiato dell'evoluzione socio-politica nell'Italia preunitaria. Dal contesto generale che grazie ad un approccio multidisciplinare tiene ampiamente conto dello scenario politico-istituzionale e di quello economico - agricolo e manifatturiero - emergono le peculiarità del caso varesino e del suo rinnovamento. Si delinea così, in una varietà di casi personali e familiari, un universo sociale composito il quale andava dai possidenti a una borghesia di commercianti, imprenditori e professionisti passando per una nobiltà ancora forte sul piano economico ma non più su quello politico. E si delinea altresì la via varesina della modernizzazione, vale a dire la modalità attraverso la quale l'impronta nobiliare tipica della civiltà di villa riuscì a coniugarsi con il nuovo panorama sociale, il mutato ceto dirigente, la sua cultura, le sue scelte in materia di spesa pubblica. -
Ritorno a Correggio
Questo romanzo costituisce un paradigma della vita tra gioventù e maturità, con slanci, delusioni, felicità, dolori. Le conversazioni - peraltro virtuali - tra il protagonista e un suo ex professore hanno la veste dei dialoghi del Simposio di Platone o di qualche Operetta Morale di leopardiana memoria. Il “rischio” di una sorta di romanzo filosofico viene comunque annullato dalla presenza concreta della città di Correggio, storico comune della provincia reggiana, che rende personaggi e vicende più tracciabili, in una terra amata e affettuosamente descritta. A Correggio si vive, da Correggio si parte per vacanze, speranze, ambizioni, a Correggio si torna (sempre) per ritrovare il senso e forse la bellezza della vita reale. Correggio diventa, così, luogo dell’anima, in cui ognuno può riconoscersi. -
Sui campi di battaglia della guerra di Libia
Il centesimo anniversario della guerra italo-turca, più comunemente conosciuta come Guerra di Libia, ha suscitato un interesse tutto sommato moderato sia tra gli studiosi, sia nell’opinione pubblica, poiché nel 2011 la scena è stata occupata anzitutto dalle celebrazioni per il 150° anniversario dell’unità d’Italia e a ridosso dagli impegni di studio ed editoriali in vista del centenario della Grande Guerra. Tuttavia nello stesso anno sono stati organizzati quattro convegni: tre in ottobre, da parte del Centro studi Giolitti; dell’Università di Tor Vergata con la Società Geografica, la Società Pesarese di studi storici e l’Associazione di Storia Contemporanea; e nel mese successivo dalla Luiss. Sull’argomento si ricordano inoltre i numeri monografici de I sentieri della ricerca, organo del Centro Studi Ginocchi di Crodo e degli Annali della Fondazione Ugo La Malfa. E, presso il Museo della Guerra di Rovereto, una mostra sulle cartoline della guerra di Libia e un’altra sul periodo 1911-1931. -
Moglie a Olonia... danè in Svizzera
Da cassiere di banca scontento a imprenditore di successo, il Giannino Mara è una figura emblematica degli anni del miracolo economico, un figlio dell’Italia povera uscita dalla guerra, armato di incrollabile ottimismo e di straordinaria forza di volontà. Tutto è frenesia di vivere: l’impegno stressante in azienda, le partite a tressette, le discussioni accanite con l’amico comunista, la volata notturna per un caffè a Portofino, gli alti e bassi con la moglie, la giovane amante. Nel 1964 il brusco risveglio: al Giannino i conti non tornano più, nel lavoro e nella vita. Una nuova storia ambientata a Olonia, paese simbolo della provincia lombarda nel ventennio fascista e nel secondo dopoguerra. -
Intrighi alla Rocca di Angera
Siamo nel Ducato di Milano, nei primi anni del ’400, sotto l’egida di Filippo Maria Visconti. Ambientato lungo l’asse tra la Rocca di Angera e quella di Somma Lombardo, con puntate nel Monferrato e nei territori dei Gonzaga, il romanzo narra di attriti e ripicche tra il conte di Angera e Somma Lombardo, di amori impossibili e di altre vicende personali che risentono della turbolenza del tempo. È il periodo in cui l’Inquisizione è sempre alla caccia di streghe e dove i Ducati, a suon di soldati di ventura, combattono l’un contro l’altro, creano alleanze tramite matrimoni che hanno alla base momentanei interessi strategici e si dissanguano economicamente. Un vasto affresco storico, con tanti protagonisti e tante vicende che a volte si chiudono con gioia e altre con atroci sofferenze. -
Sete di latte. Riaprirsi alla vita
Lidia sta attraversando un periodo difficile. La vita che conosceva e che le era tanto familiare si è frantumata tra le sue dita. L'occasione per staccare un po' la spina e allontanarsi da tutto le si presenta inaspettata con una telefonata della cugina Lucia: ""La zia Teodora è morta ieri notte, nel sonno... ormai aveva compiuto 96 anni... Tra due giorni ci saranno i funerali."""" Lidia torna al paese d'origine di suo padre insieme alla figlia Lara. E il viaggio si trasforma in un vero e proprio tuffo nel passato e nei legami familiari, che le permetterà di ritrovare se stessa, in un crescendo di ricordi e sentimenti. Un libro che, attraverso le dinamiche psicologiche e relazionali, indaga e descrive le pieghe dell'animo umano."" -
La Novalesa. Nihil sub sole novum
Il Chronicon novaliciense è una fonte storica, quasi misteriosa, di origine medievale: una “Cronaca” che ricostruisce la storia dei primi secoli di vita della abbazia benedettina della Novalesa in Piemonte. La storia si dipana come una matassa dalla fondazione del cenobio nel 726 fino al 1029, anno in cui il monaco Vittore da Cannobio decide di metter mano ad un proprio racconto, “Nihil sub sole novum”, che all’inizio segue la falsariga dell’originario Chronicon, ma ben presto ne diventa un’ideale prosecuzione. Tante sono le storie, i miracoli, le visioni, le allegorie e le leggende che si susseguono pagina dopo pagina; tanti i personaggi che animano il racconto, veri e verosimili, alcuni addirittura ispirati alla recente esperienza in monastero fatta dall’autore. La narrazione segue i tempi di una giornata monastica tipo, scandita dagli uffici divini, dallo studio e dal lavoro, “ora, lege et labora”, e moltissimi nel contempo sono i richiami alla storia e alla spiritualità benedettina. -
Internati militari italiani di Busto Arsizio nei lager nazisti
Il libro ha il merito di gettare un fascio di luce su di una vicenda, quella degli internati militari italiani nei lager tedeschi, che - pur avendo avuto un grande rilievo nella realtà italiana, provocando gravi sofferenze a centinaia di migliaia di famiglie - è rimasta sostanzialmente in ombra. È un omaggio a tutti quei militari che, dopo l'8 settembre hanno deciso di non combattere a fianco della dittatura nazifascista e così facendo sono andati incontro ad immani sofferenze nei campi di prigionia del Terzo Reich. Di grande interesse è lo spunto documentale dal quale il lavoro prende le mosse, vale a dire un plico di 731 schede dell'Associazione Combattenti e Reduci relative ad internati militari bustesi, 562 dei quali rinchiusi nei lager nazisti. Oltre all'ampiezza della vicenda ed alla pesante ricaduta, talvolta tragica, sulla realtà delle famiglie di Busto, l'opera rende ragione, ancora una volta, della barbarie del regime nazista che aveva schiavizzato queste persone e le aveva addirittura trasformate in ""pezzi"""" da """"usare"""" per le esigenze degli apparati industriali a servizio del regime nazista."" -
Una nuova età in formazione
"Il giovane è in grado di camminare più velocemente dell'anziano, ma l'anziano conosce la strada giusta"""". In questo volume gli studi sulla consulenza pedagogica per la disabilità e la marginalità sono diretti a stimolare adeguate capacità di formazione e reazione comportamentali." -
La rocca di Travaglia. Quel lucente bagliore delle fiamme del camino
L'arco di tempo storico che attraversa questo romanzo parte da una data precisa: lo sbarco dell'Arcivescovo Ottone Visconti sulla riva orientale del lago Verbano, precisamente in quel di Germignaga (allora in loci Travaglo) nell'anno 1277, e si conclude con la conquista e la distruzione del castello maggiore del Seprio (oggi sito archeologico di Castel Seprio) avvenuta nell'anno 1287. Nelle vicende narrate ha grande risalto la memoria di una società in cui la fede cristiana dettava i tempi ed i modi di vivere di tutte le genti. Frati, abati e chierici predicavano la ""Parola"""" ad un tessuto sociale agreste, dove era ancora presente uno strato formato da popolazioni di religione pagana. Nelle numerose e avventurose imprese in cui viene coinvolto il protagonista principale, Jaco da Grantorre, sono messe in risalto anche le abitudini alimentari dell'epoca, con i frutti, i cereali, le verdure e le carni (poche) cotte in quell'indispensabile angolo delle mura casalinghe che era il camino. Era questo il centro della vita di tutte le persone, tutti i giorni della loro vita faticosa."" -
Fazzoletto rosso al collo e arma in pugno... Sul finire del «primo quarto» di una lunga vita
Questa è la storia di un ragazzo cresciuto tra le due grandi guerre mondiali, nato nel 1927 a Marostica, nel Veneto, a nord di Vicenza. I ragazzi nati in quell'epoca venivano educati a «Libro e moschetto», laddove il libro era la dottrina fascista, della quale presto cominciarono a dubitare. Il racconto comincia con il protagonista vestito “alla marinara”, per passare a indossare la divisa da balilla e per finire con il fazzoletto rosso al collo e un’arma in pugno. Prima che ciò accada, ricordi e immagini ci riportano a tempi lontani, con molti riferimenti da una parte ad una famiglia mitteleuropea e dall'altra ad una «pantaveneta», come il narratore ama definirla. Un breve, ma incisivo spaccato storico che ci riporta alle passioni e ai contrasti di una speciale zona di confine tra Italia ed Austria. Sauro è il nome di battaglia di Carlo Bretzel che si unì da subito, nel settembre del 1943, alla Resistenza con attività che l’hanno portato a rischiare la vita almeno quattro volte e da ultimo nei combattimenti che hanno preceduto la Liberazione, inquadrato nelle fila della Brigata Giovane Italia che il 29 aprile 1945 ha liberato Bassano del Grappa. -
Nudo di uomo
Cosa vuole Massimo, così all'improvviso, dopo anni di silenzio e distanza? Cosa significa la sua telefonata nella vita di Danilo? Con queste domande si apre il racconto in prima e terza persona di una, due e poi, a cascata, tre, quattro, cinque vite e ancora altre, intrecciate dal filo della quotidianità che fa rimbalzare gli uni addosso agli altri senza una logica apparente né un disegno leggibile, se non forse il beffardo divertimento di un Dio che mette sempre la persona sbagliata là dove non vorrebbe stare. Distopia della mediocrità nelle figure di Danilo e Rosa, che inanellano piccole sfighe e futili errori in una sequenza apparentemente infinita, sfiorando senza mai raggiungere la tragedia, catartica e risolutiva. -
Emilio Bortoluzzi. Il viaggio della vita
Questo libro non è semplicemente un omaggio alla memoria di un uomo esemplare, ma anche il doveroso tributo a un poeta di valore, che si è mantenuto con discrezione e coerenza ammirevoli sempre fuori dal coro, riluttante a qualsiasi appartenenza a conventicole letterarie o modaiole e immune dalle smanie di protagonismo tristemente in voga tra i poeti dei nostri tempi. L’esercizio della scrittura è stato per Emilio Bortoluzzi umile strumento di espressione del suo io più segreto e magico elisir apportatore di conforto spirituale, nella precisa consapevolezza che solo la poesia può tesaurizzare i momenti più preziosi di una vita e sottrarli alla nullificazione dell’oblio. -
Con il vento nel cuore. La forza della scrittura creativa unita all'arte dell'espressione visiva
Questo libro non è soltanto una raccolta di poesie e di opere pittoriche. Desidera essere, principalmente, uno strumento rivolto a tutti, piccoli e grandi, un'opportunità per mettersi in discussione, per guardarsi dentro, per esprimere ciò che si vorrebbe dichiarare, ma non si sa come fare. Un percorso, un laboratorio, che possa aiutare e sostenere e, perché no?, anche divertire. Il titolo della Proposta è il seguente: ""Il coraggio di esprimersi - un cammino per utilizzare la voce, la scrittura, l'arte e il cuore"""". La proposta è pensata per ogni fascia d'età: dai bambini delle elementari, ai preadolescenti ed adolescenti, oltre che per gli adulti."" -
Brividi di ordinaria follia
Diciotto sorprendenti racconti che ci svelano alcuni lati misteriosi della psiche umana, che a volte si tramutano in vera follia ed altre si manifestano sotto forma di abitudini, di tic, di suggestioni. Le vicende sono narrate con una forte partecipazione emotiva dell'autore che così spinge il lettore a guardarsi attorno, specie nel mondo degli affetti più cari, con più curiosità e attenzione. -
La strage nascosta. Roma, 24 agosto 1917. Esplode il Forte dell’Acqua Santa
Questo volume ricostruisce e svela con documenti inediti uno dei più drammatici “segreti militari” della Grande Guerra: la strage dell’“Acqua Santa” che il 24 agosto 1917 provocò a Roma la morte di 240 civili e militari. Una vicenda di straordinaria importanza storico-critica. È così sorprendente e inimmaginabile quanto accade che il pensiero corre subito all’ipotesi di un terremoto. Era già successo e quindi poteva ancora ripetersi. Certamente nessuno dei cittadini avrebbe lontanamente pensato o immaginato, a ciò che invece prima, mai era avvenuto: “Riecheggiata nell’aria della capitale una gigantesca esplosione. Il boato viene udito distintamente tanto nel centro storico quanto nelle parti periferiche della città, sembra un cataclisma”; “I danni sono gravissimi”; “I pompieri hanno ripreso lo spegnimento incendio Forte Acqua Santa e militari X estrazione cadaveri, tutti informi lanciati a brandelli a distanza che vengono mano mano trasportati in parti, ospedali Celio a mezzo camion Croce Rossa... Folla accorsa da più parti è tenuta a debita distanza da agenti...”. -
L' inverna
Frate Andrea non riesce a prendere sonno. Scende nel silenzio del refettorio davanti all'""Ultima Cena"""" di Leonardo per stare con la sua storia. Qui, l'incontro iniziale con due universitari si è sviluppato anno dopo anno. Qui risuonano cupamente il fallimento matrimoniale, il terrore della sterilità. Qui ha gridato la delusione. Qui ha desiderato. Qui si è sentito sporco."" -
Il gigante e la montagna. Storia e storie del Grand Hotel Campo dei Fiori
Gli alberghi hanno un’anima? Sì, e il Grand Hotel Campo dei Fiori ne ha molte. Una grandissima: quella del Sommaruga, che ne ha fatto uno dei più significativi monumenti del Liberty italiano. Altre, meno famose ma non meno importanti, sono quelle di tutte le persone che, nel corso degli anni, hanno vissuto il Grand Hotel dall’interno e lo hanno reso vivo: proprietari, ospiti fissi, visitatori di passaggio, collaboratori. Italia Nostra - che ha come compito statutario la conservazione del patrimonio culturale italiano - ha voluto che questo patrimonio di memorie non andasse perduto. L’idea è partita da Elisabetta e Paolo Moneta, due degli eredi di uno dei vecchi proprietari. Con l’appoggio e il contributo de “La Prealpina”, è stato lanciato il contest “Storia e storie del Grand Hotel Campo dei Fiori”, per riportare alla luce esperienze vissute, memorie di racconti ascoltati, lettere, immagini e fotografie ritrovate. A contest terminato, i contributi sono stati raccolti in questo volume. [...] Insieme, racconti, episodi e immagini contribuiscono a far rivivere un passato che fa parte della memoria cittadina e che non deve essere dimenticato. [...] Il nostro gigante è ancora lì. -
Le buone pratiche in psicomotricità. Teoria e metodo dell'approccio integrato
Il libro riporta i contributi di psicomotricisti che si sono formati a IPSE Istituto Psicologico Europeo di Varese e attualmente lavorano in diversi ambiti, da quello educativo a quello sociale. Temi specifici inerenti l'approccio integrato in psicomotricità sono approfonditi dai docenti della Scuola Triennale che hanno curato anche la revisione tecnica e scientifica del testo. L'opera diventa così uno strumento di conoscenza e di lavoro utile sia a chi si accosta a questa disciplina, sia a chi la pratica da tempo con perizia e con passione. -
Gente di frontiera
Libro vincitore della decima edizione del Premio Chiara per una raccolta di racconti inediti. La delusione per uno scatto di carriera non avvenuto, la frustrazione per una carriera morta sul nascere, la rabbia per un tradimento subito si mescolano a nostalgie per un’età dell’oro più immaginata che reale e a maneggi che si voleva far passare per affari di alta finanza. Vite che sembravano scivolare su binari veloci si scompaginano di fronte a una lettera anonima, a una diagnosi infausta, all’invito a parlare nell’università da cui si è stati cacciati, a messaggi terribili sul telefonino, alla paura che la montagna sopra la propria casa crolli di nuovo. Violenza e follia si nascondono nei muri spessi di una quieta casa di campagna o sul lungomare di una piccola città. Bisogna scappare o affrontare la situazione per ripartire. Ognuno dei personaggi lo fa a modo suo. Con rabbia, con nuova consapevolezza di sé o con il garbo malinconico di chi, piccolissimo, aveva già visto tutto.