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Pomodori da scartare
Una tenera storia di amicizia e scoperta dell'altro in tutta la sua umanità, nella speciale bellezza che rende unico ciascun incontro.rnrnC'è un orto in cui i pomodori crescono rigogliosi al sole caldo dei giorni di vacanza. È qui che una bambina incontra Ennio. Lui, che non parla molto e ha lo sguardo di un bambino, trascorre intere giornate nell'orto. Mentre si prende cura delle piante, a nessuno sfugge il suo dono speciale: con un solo sguardo Ennio riconosce se un pomodoro è acerbo, maturo o da scartare. Nessuno sa farlo, soltanto lui! È il dono di chi conosce la fragilità, di chi sa guardare in profondità, al cuore delle cose. -
Lo spettacolo della mafia. Storia di un immaginario tra realtà e finzione
A che cosa pensiamo quando parliamo di mafie? Come nascono le rappresentazioni della criminalità? In che modo realtà e racconto delle mafie si intrecciano nel dar forma a un immaginario in continua evoluzione? Le organizzazioni criminali negli ultimi decenni sono state protagoniste di una massiccia esposizione mediatica. Modelli, miti e codici si sono adattati e integrati con la società dei consumi e dei mezzi di comunicazione di massa, sono entrati prepotentemente nel cinema, nel web, nel marketing, sino a conquistare il centro della scena. Un fatto, questo, essenziale per l'analisi e la comprensione del fenomeno mafioso nel suo complesso, poiché stereotipi e rappresentazioni sono per le stesse organizzazioni criminali un potente strumento per affermare la loro esistenza e il loro potere. -
Il potere e la ribelle. Creonte o Antigone? Un dialogo
Creonte è un tiranno cinico e senza pietà o un governante attento alle sorti della città? E Antigone è un simbolo di libertà e di difesa dei diritti fondamentali o una ribelle senza progetto destinata alla sconfitta? La tragedia di Sofocle continua a parlare alla modernità. E il conflitto che in essa va in scena attraversa le più drammatiche vicende contemporanee: il caso Moro, il terrorismo, la tortura e il carcere, il significato e i limiti della disobbedienza civile (da ultimo esplosa a fronte della chiusura dei porti italiani a migranti salvati in mare). Sullo sfondo i dilemmi di sempre: autorità e libertà, diritti e potere. Su questi temi, a cavallo tra giustizia e politica, si confrontano – l'uno a sostegno di Antigone, l'altro di Creonte – due magistrati che hanno vissuto intensamente le vicende degli ultimi decenni del Paese in settori diversi della giurisdizione. -
L' antibarbarie. La concezione etico-politica di Gandhi e il XXI secolo. Nuova ediz.
A centocinquant'anni dalla nascita del Mahatma, il pensiero di Gandhi offre ancora degli straordinari spunti di riflessione e di critica del pensiero dominante. In questa nuova edizione riveduta, aggiornata e in alcune parti ampliata, Giuliano Pontara esplora in modo scrupoloso e rigorosamente argomentato alcuni dei nodi chiave del pensiero gandhiano in riferimento a questioni fondamentali del nostro tempo: il rapporto tra etica e politica; la persistenza delle disuguaglianze sociali; la minaccia del terrorismo e dei nuovi conflitti; la nonviolenza non solo come modalità di lotta ma come progetto politico; il diritto-dovere alla disobbedienza civile e, infine, le alternative possibili a quelle tendenze naziste - come le definisce l'autore - ancora oggi largamente presenti nel mondo. «Combattere la barbarie senza diventare barbari, questo è il problema». -
Abitare i margini. Politiche e lotte per la casa nella Torino degli anni Settanta
Torino, anni Sessanta-Settanta del Novecento: l'era del boom, della crescita economica. La più grande che il Paese ricordi. L'industrializzazione che «si fondava, più che su qualsiasi altro fattore, su un contributo eccezionale di risorse umane», cambiò il volto della città. Il costante aumento della popolazione (sino all'80 per cento tra il 1951 e il 1971) rese esplosiva la questione della casa. Nelle periferie sorse un gran numero di nuovi agglomerati di palazzi. Erano gli anni d'oro dell'edilizia economico-popolare, per lo più disinteressata ai problemi sociali posti dai nuovi insediamenti. E subito fiorirono le proteste e si sviluppò il conflitto. Attraverso il caso-studio delle vicende di un quartiere torinese negli anni Settanta, Giulia Novaro pone alcune delle questioni di allora e di oggi: le politiche e le lotte per la casa, l'assetto delle periferie, il protagonismo dei cittadini, l'effettività del diritto all'abitare. -
Diritto di resistenza. Come fare la rivoluzione attraverso il diritto
Dall'Antigone di Sofocle a Carola Rackete il rifiuto di obbedire alla legge ingiusta e l'obiezione di coscienza contro il potere hanno attraversato la storia dell'umanità. E il «preferirei di no» di Bartleby, lo scrivano di Melville, ha messo in dubbio certezze consolidate. Nel tempo, il diritto di resistenza è entrato persino in alcune costituzioni dopo che la carta fondamentale della rivoluzione francese del 1793 stabilì che «quando il governo viola i diritti del popolo, la ribellione è per il popolo e per ogni sua parte il più sacro dei diritti e il più indispensabile dei doveri». Ma qual è il rapporto quotidiano tra resistenza e diritto? La legge è fatta per reprimere dissenso e resistenza o può essere veicolo di cambiamento e, addirittura, di rivoluzione? Ripercorrere alcune esperienze storiche e riandare ai fondamenti di tale rapporto apre scenari interessanti e inediti. -
Anche i ricchi rubano
Alla base dei reati dei ricchi – come di quelli contro il patrimonio commessi dai poveri – c’è una motivazione economica. I crimini dei ricchi hanno la stessa sistematicità dei reati di strada: esattamente come chi spaccia o commette furti seriali, l’imprenditore che paga mazzette lo fa ogni volta che gli si presenta l’occasione. Eppure ai ricchi si perdona, e si condona, qualsiasi cosa. I loro delitti godono, se non di vero e proprio consenso sociale, di un certo grado di acquiescenza. Questo libro propone una rilettura di alcuni settori del nostro ordinamento, mostrando alcune ingiustizie nella legge e nella sua applicazione. -
Clima. Lettera di un fisico alla politica
Che cosa sono e cosa comportano i cambiamenti climatici? Quali sono i fattori che li producono? Che senso ha realizzare “grandi opere” quando dovremmo ridurre i consumi di metano per immettere meno CO2 in atmosfera? Le scelte di chi ci governa sono sempre attente alle indicazioni della comunità scientifica e orientate all'interesse dei cittadini e del loro benessere? I cambiamenti climatici hanno qualcosa a che vedere con l'epidemia in atto nel mondo? Sono domande fondamentali. Oggi più che mai. In questa appassionata lettera al presidente del Consiglio, il fisico Angelo Tartaglia mette in mora la politica, dati alla mano, sulle reali priorità e sulle strade da percorrere per limitare i danni provocati da decenni di sfruttamento della Terra, di superficialità e di incompetenza. E sottolinea l'insufficienza di apporre l'etichetta ""green"""" a vecchie politiche. Perché una crescita senza sosta è incompatibile con le leggi della natura e ogni politica, per essere sostenibile, deve prenderne atto."" -
Arte è liberazione
Finalista al Premio Bancarella 2021L'arte è bellezza, ma è, prima ancora, storia delle persone e del loro percorso di liberazione e di presa di coscienza del mondo e della società.rnrnrn""Questo libro, come tutti i libri, è un'idea, una specie di sogno. Il sogno che l'arte possa ancora essere capace di liberarci. L'arte figurativa, il cinema, la letteratura, la musica liberano la mente e i cuori, e possono rompere l'assedio del pensiero unico. È un potere nascosto, perché secondo l'opinione dominante anche l'arte sarebbe solo una merce come le altre. Noi, invece, pensiamo che sia l'arte l'alleata forse più forte dell'umano: contro la morte"""".rnrnrnLe opere d'arte non sono solo """"pezzi da museo"""" o, peggio, oggetti di consumo di quella che viene chiamata industria culturale. Studiare l'arte e visitare le sue espressioni serve a diventare cittadine e cittadini. Amare l'arte non significa occuparsi dei gingilli dei ricchi, ma di un patrimonio culturale comune che appartiene anche a chi, apparentemente, non ha nulla. Un patrimonio grazie al quale scoprire che è esistito un passato diverso, e che dunque sarà possibile anche un futuro diverso. Da questa consapevolezza nasce il libro di Tomaso Montanari e Andrea Bigalli, una finestra su venti vere """"grandi opere"""", note e meno note, del nostro Paese. Spaziando fra venticinque secoli e venti regioni, si va da Masaccio ai Murales di Orgosolo, dall'Abbazia di Novalesa a Giotto, dai Bronzi di Riace a Carlo Levi."" -
Le felicità
La felicità fa rumore? E quale? Ha un sapore? È un posto speciale? È un ricordo che arriva da lontano? Felicità è tantissime cose. È l'abbraccio dei genitori quando tornano a casa. È una corsa a piedi nudi sul prato, è scoprire com'è il mondo arrampicati su un albero. È una coda che scodinzola, un regalo inaspettato, è l'ultima figurina della collezione. È riuscire all'improvviso a far qualcosa da soli: ""oops! pedalo... ehi, non sto cadendo! Guarda, papà! Papà, guarda, sto andando!"""" Età di lettura: da 8 anni."" -
Un ebreo contro
Ebreo per scelta, teatrante e musicista, cittadino partecipe, attento conoscitore di popoli, culture e confini. Queste e altre le corsie attraverso le quali si dipana un'interessantissima intervista, condotta da Livio Pepino, su vita, arte e passione politica di Moni Ovadia. Fine intellettuale e al tempo stesso maestro dell'ironia, Moni Ovadia racconta una visione del mondo disincantata, che attraversa il senso e il ruolo dell'arte e della cultura nella società contemporanea, che passa per la denuncia di razzismi e abusi, e che è anche ricca di speranza. -
La Palestina nei testi scolastici di Israele. Ideologia e propaganda nell'istruzione
«Nonostante tutte le altre fonti di informazione, i testi scolastici costituiscono potenti mezzi mediante cui lo Stato può configurare le forme di percezione, classificazione, interpretazione e memoria necessarie a determinare identità individuali e nazionali. Ciò vale in particolar modo per Paesi come Israele dove storia, memoria, identità personale e nazione sono intimamente legati». Così l'autrice inizia la sua analisi, serrata e approfondita, dell'approccio alla Palestina e ai palestinesi nei testi destinati alle scuole. Un percorso illuminante in una «ideologia» che ha l'effetto di disumanizzare il popolo palestinese. A dieci anni dalla sua prima pubblicazione torna lo studio di Nurit Peled-Elhanan che aiuta a comprendere il rapporto profondo tra Israele e la Palestina e offre uno spaccato valido ovunque del rapporto tra scuola e società. -
Vita da vecchi. L'umanità negata delle persone non autosufficienti
La pandemia da Covid-19 ha drammaticamente acceso un riflettore sulle condizioni di vita delle persone anziane non autosufficienti. Antonio Censi racconta, in modo lucido e impietoso, cosa succede quando si entra a far parte di un gruppo sociale collocato ai margini, contemplato solo come fruitore di prestazioni sanitarie e assistenziali. Di qui la proposta di un percorso generale di cambiamento, prima di tutto culturale, a partire dai concetti di fragilità e non autosufficienza. «Socialmente siamo tutti non autosufficienti, vale a dire interdipendenti»: una nuova relazione intergenerazionale potrebbe quindi renderci una società più sana. -
La colomba e il ramoscello. Un progetto ecopacifista
Ambiente e pace. Sono i temi attorno ai quali si sviluppa il saggio del MIR Italia. Due ambiti, ecologia e pacifismo, che in quest'epoca più che mai dovrebbero unire le forze per un obiettivo comune: denunciare e contrastare il modello di sviluppo predatorio e imperialista che governa il pianeta e che è incompatibile tanto con la giustizia sociale quanto con quella ambientale. Perché le guerre affamano intere popolazioni, privano i territori di risorse vitali, distruggono l'ambiente. Richiamando gli insegnamenti dei maestri della nonviolenza - Gandhi, Langer, Dolci, Galtung e molti altri - gli autori tracciano una prospettiva di intervento che ha nell'ecopacifismo e nell'ecologia integrale le sue principali radici. Per contrastare ogni forma di violenza, sugli esseri umani e sulla natura. -
Buongiorno, lei è licenziata. Storie di lavoratrici nella crisi industriale
La crisi dell'auto e il declino industriale che hanno colpito Torino e il suo hinterland. Gli imprenditori locali che hanno smesso di investire, sono fuggiti e hanno delocalizzato. Una classe politica miope e poco coraggiosa, incapace di gestire adeguatamente il cambiamento. È il contesto in cui si inseriscono le storie di alcune lavoratrici che hanno perso il lavoro e che qui si raccontano. Descrivono la fatica, la rabbia e la disperazione, e come per le donne sia ancora più difficile. Ma raccontano anche la fierezza e la dignità. E ricordano i momenti di lotta, quando sono riuscite a far sentire la loro voce. Perché il lavoro e vita: «Senza il lavoro non sei più niente! Ti portano via tutto, anche la tua identità. Non c'è niente da fare: il lavoro è vita! E te la portano via. È una cosa tremenda». Prefazione di Francesca Re David. -
Una storia aperta. Diritti da difendere, diritti da conquistare
Femminismo, diseguaglianze, migrazioni, antifascismo, discorsi d'odio e le tante battaglie per l'affermazione dei diritti umani e civili di tutte le persone: questo e molto altro in una conversazione tra una donna impegnata in politica e una giornalista esperta di diritti.«I diritti non possono restare solo scritti sulla carta. Non basta averli inseriti in Costituzione o nelle leggi: non è lì che si chiude il percorso. Per renderli vivi, effettivi, bisogna dare loro applicazione completa. Devono diventare fatti: posti di lavoro, salari adeguati, asili nido, assistenza ospedaliera, giustizia rapida ed efficace, strutture scolastiche sicure, centri antiviolenza, protezione delle minoranze». -
Senza padroni. Taranto, l'Ilva e il palcoscenico
Attore è anche chi «si rimbocca le maniche per mettersi al servizio di un'idea nuova di società». Racconta così il suo mestiere Michele Riondino, interprete del cinema e della tv, noto al grande pubblico nei panni de Il giovane Montalbano. In questa intervista condotta da Piero Ferrante, Michele Riondino ci parla di Taranto, la sua città, e dell'Ilva, la fabbrica che ha messo a rischio la salute di generazioni di tarantini. E racconta per quali ragioni ha scelto di schierarsi e di rappresentare, con l'arte e la musica, «il dolore profondo di una terra ignorata». -
Lo Stato siamo noi. Ediz. ad alta leggibilità
Che sia una classe, una squadra o una città intera, ogni gruppo di persone per vivere in pace ha bisogno di darsi delle regole, e di rispettarle. Noi cittadini italiani ne abbiamo di bellissime e molto importanti. Sono i principi fondamentali della Costituzione della Repubblica Italiana. Con sapienza e allegria il maestro Carlo e i suoi alunni hanno letto e trasformato i primi dodici articoli della Carta in divertenti filastrocche. Libertà, democrazia, eguaglianza: una rima dopo l'altra scopriamo insieme le basi dell'educazione alla cittadinanza per la scuola elementare. Età di lettura: da 7 anni. -
Isole carcere. Geografia e storia
La storia, la funzione sociale e le peculiari caratteristiche della detenzione penitenziaria sulle isole. Quale significato ha assunto nei secoli, e ha tutt'ora, la reclusione su territori lontani dalla terraferma? Quali vicende storiche e quale immaginario (letterario, cinematografico, culturale etc.) si legano a questa condizione? Che ruolo hanno oggi questi penitenziari, da quelli ancora attivi a quelli che ormai fanno parte del patrimonio storico-paesaggistico? Di questo e molto altro racconta Valerio Calzolaio nel suo saggio, attraversando mari e bacini oceanici di tutti i continenti. Da l'Asinara e Procida nel Mediterraneo a El Frontón e Alcatraz nel Pacifico, all'Isola del Diavolo e Robben Island nell'Atlantico, passando anche per isole fluviali e lacustri. -
Segreti nel bosco. Ediz. illustrata
Il morbido Coniglio è andato via senza salutare. Rimaste senza sogni né segreti, le città sono diventate luoghi tristi. Ma ecco che a un tratto una nuova avventura si prospetta per la giovane protagonista di questa storia: quale sarà il suo prossimo viaggio attraverso i sogni? Età di lettura: da 4 anni.