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Tres Orionis (e dintorni)
Tres Orionis, ovvero il fallimento di un bizzarro accostamento ideato da un gagliardo vecchietto fra le tre stelle della cinta di Orione e i suoi tre nipoti. Aspirazione profonda e aggregazione accettabili stando a certe apparenti evidenze, sia nella visione illusoria che determina la vicinanza tra loro dei tre astri sia nella consanguineità, vettore di affetti e unione in vita per i tre fratelli. Questo nelle intenzioni dell'idealista vegliardo... ...I fatti e le situazioni della vicenda sono a volte descritti adeguando il punto di vista dei personaggi al pensiero del momento, allo stato d'animo e al linguaggio da essi espresso, come raccontassero i propri pensieri, sensazioni e sentimenti, alternati alla voce del narratore. -
Mai via da te
Tutto nasce da un tragico lutto. Su di esso si innesta un lungo viaggio, che nasce dal dolore e dall'esigenza di liberarsene almeno un po'. Pagine ricche di riflessioni, finestre sul passato e narrazioni degli avvenimenti più recenti. Un percorso da intraprendere a cuore aperto, per cercare di lenire le ferite, riscoprendo il carico di vita dietro la morte. Una storia piena di malinconia e gioia al tempo stesso, affetti familiari e antichi dissapori. Superare tutto questo si può: con la forza dell'amore e un'infinita comprensione. Amerete, soffrirete e gioirete con i protagonisti di questa vicenda, che sentirete vostra fino all'ultima riga, scoprendo alla fine che c'è sempre una lezione da imparare dietro ogni accadimento che riguardi la nostra vita, finanche dalla morte di un caro. Nulla avviene per caso... -
Un giorno urlerò il tuo nome L'amore al tempo di WhatsApp
"...Io, i miei sensi, siamo incantanti da ciò che gli occhi rimandano in questi istanti. L'ultimo pensiero razionale che a stento riesco a formulare mentre i tuoi denti mordono a sangue le mie labbra, è che tu sia stata creata solo per me, che tu sia stata inviata su questa terra con un solo compito, vivere questi istanti insieme a me, tutto il resto servirà a riempire i tuoi giorni dopo di noi. """"...Io so che senza di te, mi sento asfissiare, mi manca tutto, mentre con te al mio fianco, quel tutto diventa superfluo, inutile. Il segreto è stare insieme, il posto più bello del mondo è dove sei tu, sei tu! Il posto più bello del mondo senza te è solo un posto! """"Nell'aria riecheggia il suono di una campanella: l'ora d'amore è terminata tesò... Fine della lezione!""""" -
The rose in the chapel
La presente silloge di Francesco Sinibaldi, dal titolo ""The rose in the chapel"""", rappresenta un nuovo tassello del suo fertile e luminoso percorso lirico che contempla già numerose pubblicazioni di opere contenenti composizioni anche in lingua inglese, francese e spagnola. La complessità della sua visione e la raffinatezza espressiva esaltano la fedele tensione ad una personale tessitura lirica e, al contempo, la virtuosa maestria innalza la purezza e la libertà di sentimento, sovente muovendosi tra atmosfere rarefatte e melanconiche, immagini di estrema dolcezza e stati d'animo che pervadono la sua poetica, densa di umano travaglio, """"candida quiete"""" e """"tenui incanti"""", infiniti bagliori e soavi chiarori, come l'incantevole luce del mattino ed i profondi silenzi nei quali il poeta si immerge per estrapolare dal suo giacimento emozionale anche le più labili percezioni... La sua Parola lirica è capace di suscitare l'anima, fino a cristallizzare la sensazione dell'umano abbandono al silente fluire della vita, come a decretare la presa d'atto finale, che vede irradiare la luce salvifica sul verbo del poeta: il sigillo lirico evocativo e purificante."" -
Io non perdono
«Il romanzo di Concetta Seila Mammoccio, dal perentorio titolo ""Io non perdono"""", possiede le peculiari caratteristiche del thriller psicologico, ammantato di mistero, coinvolgente ed ammaliante, capace di tenere con il fiato sospeso fino all'ultima pagina, grazie al susseguirsi di inaspettati eventi, misteriosi ritrovamenti di antichi reperti, autentici colpi di scena, delitti e tremende verità, oltre ad una maledizione e alla diabolica vendetta, fino al sorprendente epilogo...» (dalla prefazione di Massimo Barile)"" -
Io abito il tempo
Nella silloge di Filippo Inferrera, ""Io abito il tempo"""", la funzione lirica assume toni di sapiente narrazione e, nella propensione riflessiva del discorso poetico, prevale la maturità della sua voce recitante che sa fondere canto e recupero memoriale in uno spessore unico dal carattere lirico ed evocativo... Nella filigrana del Tempo Filippo Inferrera ricerca il prodigio, perché lui """"non ha mai perso l'incanto"""", sempre alimentando il suo universo d'emozioni e profonde riflessioni dentro le pagine di un diario che incarna la vibrante prosa lirica dove fluiscono i ricordi, tra """"scenari di solitudine"""" e la ricerca costante del """"senso da dare alle parole"""": ecco la vita vissuta sulla """"pelle da naufrago"""", il seme vitale che s'innalza a preghiera per """"cogliere il soffio eterno della poesia"""". (dalla prefazione di Massimo Barile)"" -
A piedi tra le nuvole
«Nella silloge poetica di Luisa Foddai emerge chiaramente la sua profonda passione per la poesia, unica ispiratrice che offre il vero incanto e, grazie alla sua forza vitale, permette di cantare lo stupore, l'impulso primigenio, ciò che strugge l'anima... La luce della poesia penetra nel profondo del suo essere ed è allora che, tra le mani, ""si plasmano libellule"""", quando l'assoluto lirismo del canto di """"un'anima vagante"""" possiede la sublime alchimia e custodisce il """"fiore bianco"""" della poesia.» (Massimo Barile)"" -
Gli inganni dell'amore
Le vicende che i protagonisti di questi racconti si trovano ad attraversare appaiono caratterizzate, per motivi diversi, da circostanze in cui i rapporti interpersonali sono piuttosto complicati e non del tutto schietti. Tuttavia, nonostante le delusioni, le bugie, i segreti che nella narrazione lo accompagnano, sarà proprio quel particolare legame tra gli esseri umani, al quale queste tre brevi storie sono dedicate, a rivelarsi alla fine come l'unica forza capace di offrire un'occasione di salvezza, riscatto, cambiamento. -
Invidiavan le farfalle. Le stranezze della Grande Guerra (1914-1918)
"Nel suo libro, 'Invidiavan le farfalle', che presenta l'esauriente sottotitolo 'Le stranezze della Grande Guerra 1914-1918', Bruno Longanesi focalizza il suo sguardo, sempre attento ed acuto, sulle vicende relative alla Prima Guerra Mondiale, ma il processo di indagine viene condotto in modo originale, come afferma in varie occasioni, ponendosi 'dietro le quinte' di quel tragico 'palcoscenico' che fu il primo conflitto mondiale. Non a caso, Bruno Longanesi sottolinea ripetutamente il concetto della 'guerra vittoriosa degli umili eroi', dei 'semplici soldati' che hanno versato sangue e lacrime nelle trincee, di coloro che possono definirsi i 'dimenticati', eppure, sovente, hanno pagato con la vita."""" (Dalla prefazione di Massimo Barile)" -
L' altro versante
"La silloge di Rosa Maria Corti riconduce ad un itinerario lirico, tra Italia, Francia e Svizzera. Si avverte il desiderio di espandere lo sguardo oltre l'orizzonte come ad alimentare il profumo del tempo, le antiche fragranze tra valli e borghi solitari ed ammantare le impressioni offerte dalla natura con il suo magico silenzio. La poesia di Rosa Maria Corti è sempre precisa, nitida, trasparente come cristallo. Il senso della luce, che irradia dalla sua lirica, diventa armonia universale."""" (Massimo Barile)" -
Tutti al circo!
Se Scrivere fosse un obbligo, avrei già smesso. Se la vita, fosse un obbligo, avrei smesso anche quella. Alessio Franchi -
Poesia albero pensiero
"Ed è proprio non curandosi di piacere o compiacere che Gerardo 'ottiene' tutti: le sue parole sono i fiori di semi nascosti nell'umido silente del suo cuore: quando sbocciano creano giardini senza altra ragion d'essere che essere. I componimenti di Gerardo nascono dalla virtù del cielo e della terra, come direbbe il maestro Lao-Tzu: come il cielo accoglie ogni Creatura-Emozione-Pensiero e, senza giudicare ad ognuno assicura spazio e vita, così Gerardo accoglie come un cielo sconfinato il bello e il brutto, librandosi oltre le dicotomie della mente ordinaria, per lasciar fiorire e fluire Ciò-che-È. Gerardo lascia che ogni Creatura-Emozione-Cosa sorga, cresca e si dissolva così com'è per ciò che è venuta a mostrare al suo cuore che diviene cuore di ognuno di noi e nessuno. Non si cura di rendersi comprensibile ma, si dispiega dinanzi a noi, Gerardo invitandoci così a dispiegare noi stessi, oltre le parole, oltre le divisioni. Oltre la morte."""" (Dalla prefazione di Giuliana Protasi)" -
Trilogia della crescita
Che cosa significa crescere? Andrea Listanti prova a spiegarlo con tre racconti, tre istantanee che fissano tre diverse fasi della giovinezza: l'adolescenza, con i suoi complicati turbamenti emotivi; i vent'anni, sospesi in un eterno presente, senza ieri né domani; i venticinque anni, dove la spensieratezza sta già cedendo il posto alla gioia malinconica dell'affacciarsi all'età adulta. Sullo sfondo, la Città Eterna con il suo fascino metropolitano decadente, tra lo sfolgorìo del passato e la trascuratezza dei moderni paesaggi urbani. -
Come fosse per sempre
"C'è luce in queste poesie. E pace. Nessun dolore, nessun tormento, sentimenti che pure tanto poetare hanno ispirato in tutti i tempi. Al contrario: levità; anche quando l'anima si offusca di un leggero velo di malinconia, ricordando il padre andato via troppo presto. La visione pacificata dell'autrice si nutre pure di suggestioni dal Giappone, Paese scoperto per amore, e ormai familiare. Il sapore dell'istante è pura essenza, pienezza. Là ha colto appieno il valore del silenzio, quel silenzio che tanto torna nei suoi versi, poiché prende forma, illumina, infonde poesia. La bellezza, qui, vibra anche nelle fotografie che l'autrice ha voluto sposare ai testi tramite le quali si sofferma sulla natura con lo stesso garbo con il quale manipola la scrittura. Emerge un afflato spirituale, di empatia con l'universo, un mondo pacificato dove 'Tutto si ripeterà e ci sarà sempre una collina dove poter far volare gli aquiloni': sono gli ultimi versi della prima poesia del volume. Ma pare il messaggio finale che l'autrice vuole consegnare al lettore."""" (Dalla prefazione di Cristiana Ceci)" -
#365 days happy
"""""365 Days Happy"""" è il diario di viaggio di una donna che dopo una grande delusione si pone quotidianamente l'obiettivo di trovare il bello e il buono che alberga nelle nostre esistenze. 365 pagine che dimostrano come la felicità, più spesso di quanto si possa pensare, capita per davvero. Basta solo riconoscerla. Un inno alla vita, nonostante le sue difficoltà. La protagonista si racconta con una scrittura capace di espandere le sue vibranti emozioni, di rivelare le pulsioni della vita ed illuminare i profondi sentimenti delle persone che ha incontrato durante il mirabolante percorso di ricerca della felicità. La sua parola deflagra nelle pagine del viaggio esistenziale e coinvolge il lettore, che diventa subito un amico al quale raccontare la propria esistenza. Vulcanica e stupendamente spontanea, Samira Zuabi García sprigiona energia positiva in ogni pagina del suo 'diario' e catapulta nella dimensione luminosa del suo meraviglioso universo emozionale."""" (Massimo Barile)" -
Famine
"Cos'è vivere se non una continua ricerca d'amore che non cessa mai di sorprendere e cambiare la percezione che circonda ciascun essere umano""""." -
Quando cala il sipario
Sensibile ai fatti di sangue che troppo spesso colpiscono le donne, come ha dimostrato in passato con i versi sopra citati, l'autrice, in questo romanzo, ha ampliato il discorso volgendo lo sguardo soprattutto ai bambini che rimangono e al loro duro percorso di vita, in un contesto sociale che spesso ne ignora il destino. Una bambina di dieci anni, una mattina, trova la madre soffocata con un cuscino nel suo letto. Questo l'incipit del romanzo. Ma l'attenzione dell'autrice è tutta volta al dolore dei due bambini rimasti, di fronte alla terribile realtà di un padre omicida. Perciò, con una serie di flash back, strutturati con una tecnica in qualche modo simile alla dissolvenza cinematografica, li segue passo passo nel loro difficile cammino a ritroso nella vita coniugale dei genitori, durante il quale cercheranno di capire la causa dell'accaduto... -
L' acqua bruciata
"'L'acqua bruciata' è un'opera che, nella pluralità dei suoi singoli personaggi, pone in risalto un reale protagonista universale. Pur trattandosi di una variegata raccolta di narrazioni, in essa emerge un uomo radicato nel mondo - quello che l'autore ama definire 'l'uomo dell'esistenza' - impegnato a vivere la commedia (la farsa) della vita. Una commedia intessuta di tribolazioni e paradossi 'che stanca / nella serietà / nella comicità / nella passione / nella perversione'. L'uomo dell'esistenza prova fatica per le incessanti pressioni della vita ('l'accadere della vita') e per i naturali acciacchi che impressionano il proprio corpo. È l'uomo 'stanco e sudato' sottoposto al 'vociare insulso della gentaglia'. Ma è sempre in questa drammatica pantomima che, dopotutto, si ha il coraggio di stare in piedi e di resistere ai colpi e al peso dell'esistere. L'uomo di Squeo è l'impavido viandante che sopravvive al chiacchiericcio della folla, è la tenace creatura che non s'arresta dinanzi a 'lividi di gelo'; combatte e resiste, affidandosi talvolta alla solitudine, affondando nell'oscura e inafferrabile bellezza dei sogni."""" (Danilo Serra)" -
Il senso del nulla
"Il libro di Matteo Bona, dal titolo 'Il senso del nulla', comprende una silloge di poesie che si alternano con alcuni brevi racconti relativi a tematiche eterogenee e, proprio questa capacità di spaziare su vari orizzonti, denota anche una forte propensione alla narrativa, sempre giocata sulla linea di confine tra la cruda realtà e la visione creativa di Matteo Bona... La poetica dell'autore risulta avvolgente e pare inglobare nella sua fascinazione: pervasa di immagini che non lasciano spazio a fraintendimenti, generata da un profondo scandaglio interiore e alimentata da un lessico ricercato, mette in risalto la sua estrema originalità, per giungere, infine, ad atti lirici 'purificatori'."""" (Dalla prefazione di Massimo Barile)" -
Gocce di sudore
Dodici racconti scelti per la varietà di argomenti e stili: storie più leggere e a tratti comiche (Fuori orario, (the) Cure, Fuori tempo) s'intrecciano ad altre radicate fra le pagine buie della Storia del XX secolo, in Cambogia e in Irlanda del Nord (I bambini corrono sempre, Amicizia). Toni intimisti accompagnano personaggi vitali, alla ricerca di qualcosa (La via dei canti, Tokio whisky), o protagonisti solitari e riflessivi, che vivono una quotidianità senza via d'uscita (Interno di un convento, Requiem catalano). Infine uno sguardo si apre sulla contemporaneità (Fedayn) e con un sorriso amaro prova ad interpretarla e ad immaginare il futuro, pensando ad un ipotetico incontro fra i potenti della Terra (L'uomo dai capelli gialli) e ideando una distopia sul tema delle migrazioni (Duemila e trenta).