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Impertinenze
Secondo i dizionari, i termini insolenza, impudenza, sfacciataggine, sconvenienza e arroganza sono tutti sinonimi di impertinenza. Eppure, nessuna di queste denotazioni negative rispecchia pienamente un atteggiamento reattivo che trae origine dal latino non pertinere, non appartenere a un certo contesto, e denuncia un'insofferenza insopprimibile nei confronti di un paradigma o uno standard precostituiti. Che cosa possiamo definire, quindi, ""impertinente""""? Dalla fastidiosa 'musca depicta' dei quadri rinascimentali alle rivisitazioni jazz di Schumann e ai montaggi irriverenti di Ejzenstejn fino ad arrivare alla sedia con una gamba annodata di Les Bourroulec o alla vittoria di Obama, Giulia Ceriani ed Eric Landowski ci propongono un interessante collage delle molteplici sfaccettature dell'impertinenza nella storia e nella società contemporanea, da cui emerge con chiarezza la natura non distruttiva di un istinto alla rottura che spesso, anzi, in una realtà congelata si rivela fecondo e salutare. Questo libro ci dimostra come molte di queste """"impertinenze"""" il più delle volte finiscano per sviluppare e assumere regole proprie e diventare, quindi, """"pertinenti""""."" -
Ripensamenti. In filosofia, altre arti e scienze
"Ora che l'alba della filosofia, dove tutto era da costruire, è irrimediabilmente perduta, il lavoro del filosofo diventa per lo più un ripensare, un rifare il già fatto, un convertirne la creazione."""" """"Operiamo a partire da una prospettiva che abbraccia le arti, le scienze, la filosofia, la percezione e i nostri mondi quotidiani, e verso una migliore comprensione di ciascuno di questi campi, attraverso confronti significativi con gli altri."""" Nelson Goodman e Catherine Z. Elgin elaborano in questo libro un ampio progetto comparativo fondato sulla dimensione del significato. Lo fanno costruendo, applicando e interpretando una teoria generale dei simboli. Con il tramite di Cassirer, la riflessione di Goodman sui segni e sui linguaggi esce dall'alveo della filosofia analitica per diventare punteggiatura del pensiero sui testi e sulle transduzioni articolate dalle lingue e dalle culture. Abbandono della conoscenza a profitto della comprensione. Gli oggetti culturali sono dell'ordine dei valori, non pongono problemi di verità, ma di giustezza, come dimostra il caso, accuratamente trattato, delle celebri variazioni di Picasso delle Meninas di Velàzquez. Dopo Arte in teoria arte in azione, ecco un'altra importante opera finora inedita in Italia, in cui il filosofo americano oltrepassa barriere apparentemente invalicabili, come quelle tra arte scienze, verbale e non verbale." -
Purché una luce sia accesa nella notte
Questi racconti sono forse quattro capitoli sparsi di un romanzo nascosto. ""S. Siro"""" è un minuto dell'adolescenza. """"Piazza Fontana"""" la collisione, vista dagli occhi di una ragazzina, tra un inondo sospeso nel silenzio della scuola di danza della Scala e un mondo precipitato in un silenzio assordante dalla bomba nella banca. """"Stromboli"""" è il racconto dell'ascesa fino alla cima di un vulcano in eruzione e """"Via Solforino"""" un riepilogo e una resa dei conti. Le voci narranti che sembrano scaturire dalla città, o dalla sua sparizione, lasciano indizi di una corrente invisibile che le collega. Milano non è solo una scena o un'occasione di incontri, è uno spazio mentale che rintraccia da prospettive diverse il girovagare del corpo che è sempre protagonista, i passi e le variazioni di una bambina, ragazza, giovane donna che concertano la trama di una vita."" -
Signorina Cuorinfranti
Miss Lonelyhearts è il titolo di una rubrica che risponde alle lettere di cuori solitari e angosciati, naturalmente in gran parte femminili, su un popolare quotidiano americano. La rubrica è gestita da un giornalista disperato che nel romanzo non ha altro nome che quello della sua rubrica (Signorina Cuorinfranti, appunto). Le lettere che arrivano al giornale, firmate con disperazione e solitudine da lettrici come Disperata, Stufa-marcia-di-tutto, Delusa-conmarito-tisico, si abbattono su Miss Lonelyhearts con tutta la loro forza, lasciandolo come paralizzato davanti a tanta miserevole umanità, incapace di vivere la sua vita. La compassione per gli altri e il cinico desiderio di riscatto per sé lo agitano convulsamente e lo tormentano, finendo per provocare lo scatenarsi inevitabile della violenza. Il romanzo, del 1933, è ancora immerso nel cono d'ombra della Grande Crisi e denuncia la follia, l'alienazione umana e la falsa coscienza di una società che vorrebbe presentarsi come animata dal grande sogno americano. -
La prima vera bugia
La prima vera bugia è un romanzo che attraversa una storia tremenda. A raccontarcela è Luca, un bambino che si trova ad affrontare da solo un evento molto, troppo più grande di lui. -
Miroglifici. Figura e scrittura in Joan Mirò. Con CD-ROM
Nel 1949, Raymond Queneau osservava che nella produzione di Joan Mirò ricorrevano configurazioni e tratti costanti. Coniò allora il termine miroglifico e definì il mirò ""una lingua che bisogna imparare a leggere e di cui è possibile fabbricare un dizionario"""". Il saggio di Tiziana Migliore prende le mosse da questa intuizione per analizzare schizzi, dipinti e disegni preparatori dell'artista, da cui emerge la possibilità di ricostruire un vero e proprio idioma visivo, dotato di una grammatica, una sintassi e un dizionario di figure. Mirò ha inventato un nuovo linguaggio di segni, un modello di comunicazione tra immagine e parola. Il libro è corredato da un CD-Rom che permette la visione di oltre 300 opere di Mirò, molte delle quali pubblicate per la prima volta, organizzate secondo criteri tematici e cronologici. Prefazione di Tiziano Fabbri."" -
Antonin Artaud. Realtà e poesia
L'utopia di Artaud è stata di scrivere una poesia pura del Reale, termine lacaniano che, prendendo le parole di un poeta, Zanzotto, si può sostituire con ""il mondo caotico, ribollente e amorfo insieme, che precede la parola stessa"""". Infatti Artaud, sempre secondo Zanzotto, """"ci mette davanti alla continua ricaduta del magma che tende a farsi parola all'interno del mondo"""". Pierre Bruno, uno dei più autorevoli lacaniani francesi, offre una lettura originale e precisa di Artaud, accompagnata da illuminanti riferimenti a Lacan, i quali dimostrano una certa convergenza tra le loro scritture: """"la posizione di Artaud non solo non è in contrapposizione con la scoperta freudiana, ma anticipa a suo modo l'incompatibilità tra desiderio e parola che condurrà Lacan a rinunciare all'epifania di una parola piena o vera"""". Prefazione e cura di Alberto Russo."" -
Quaderni sull'opera d'arte contemporanea. Vol. 2: Sulla 53ª Biennale di Venezia.
Questo secondo numero dei ""Quaderni sull'opera d'arte contemporanea"""" è dedicato ad alcune opere esposte alla 53a Esposizione Internazionale d'Arte di Venezia (7 giugno-22 novembre 2009). Oltre alle letture delle opere, il volume presenta un close-up sulla rassegna stampa nazionale ed estera della mostra veneziana, un approfondimento sui luoghi della Biennale, un lessico dei concetti e le Vite degli artisti, elaborate alla maniera del Vasari dagli studenti di Letteratura artistica della Facoltà di Design e Arti dello Iuav. Dulcis in fundo, una 'predizione' di Angela Vettese sulla 54a Biennale Arte del 2011 dal titolo ILLUMInazioni, sottolinea la continuità tra le due edizioni nelle strategie dei rispettivi curatori."" -
Il bene che viene dai morti
Nei tardi anni cinquanta una corriera scassata porta ogni sera il suo carico di pendolari da Viareggio a un paese sulle alture retrostanti. Fra quei viaggiatori, un'operaia di sedici anni e uno studente di venti: poveri entrambi; entrambi paralizzati dalla paura di vivere e da quel sentimento della propria mediocrità, che inclina certi giovani alla violenza e altri alla solitudine e al pensiero del suicidio. Più coraggiosa, come spesso sono le donne, lei si ribellerà, come può, a un destino di passività e sottomissione; lui migrerà nelle tristi camere ammobiliate della Milano anni sessanta, muovendosi ai margini di una società e di una cultura che gli sono estranee. Non si vedranno più, almeno non finché lei sarà viva, e di quel taciturno sfiorarsi di due esistenze non resterà presto che un ricordo condito da qualche lieve rimorso. -
Milano al futuro. Riforma o crisi del governo urbano
Da oltre vent'anni in Italia il movimento riformista ha tentato di rinnovare regole e forme del governo urbano, per conciliare principi di rigore, sviluppo e qualità. Sono state approvate nuove leggi regionali e sperimentate forme di regolazione e trasformazione urbana coerenti con le migliori esperienze internazionali. Ma è mancata una riforma di respiro nazionale e l'incapacità di esprimere compiutamente un pragmatismo equo ed efficace nel governo urbano ha privilegiato interventi spesso parziali e strumentali, portando ad aggravare i problemi strutturali delle nostre città. In questo quadro, Milano presenta criticità profonde e le proposte più recenti (come quelle contenute nel nuovo Piano di Governo del Territorio della giunta Moratti) sembrano destinate ad aggravare le condizioni funzionali, sociali e ambientali del vivere collettivo. Il caso milanese è utile per riflettere in modo critico sullo stato del governo del territorio in Italia, e per individuare - sulle tracce di Fausto Curti, ""urbanista gentile"""" - possibili vie di sperimentazione e di azione in una prospettiva riformista. Prefazione di Pier Carlo Palermo."" -
L' orgogliosa
L'orgogliosa racconta una storia di intense passioni che si svolge nel piccolo universo di una terza elementare femminile, in un'ipotetica città del Nord. Il regolare scorrere dei giorni è interrotto da uno scandalo: si scoprono delle firme false sotto ai voti di un'alunna. Scatta un'inchiesta e una presunta colpevole è trascinata in Direzione. Sottoposta a un durissimo interrogatorio, la protagonista si chiude in un orgoglioso silenzio. Giallo dell'anima, ""L'orgogliosa"""" ci riporta, con spietata memoria, dove tutti siamo stati un giorno, la mente di un bambino spaventato e certo di essere oggetto di un'ingiustizia. Il linguaggio della narrazione però non è affatto infantile. La scrittura è attenta e sontuosa, piena di squarci visionari e vertiginosi rivolgimenti."" -
Il volto come interfaccia
Entro quarant'anni è prevista una diffusione capillare di robot sul mercato domestico. Che aspetto avranno questi artefatti umanoidi? E chi decide il volto della tecnologia antropomorfizzata che ci circonderà, occupandosi di noi e dei nostri bisogni? Zoomorfismo e antropomorfismo hanno attraversato la storia della tecnologia, delle arti applicate e del design, trasportando la complessità della tecnica nella sfera domestica. Robot, avatar, personaggi, automi, human digital assistant, emoticon sono i protagonisti di questo libro, che indaga la natura specifica e differente di quegli oggetti e servizi che usano il volto come interfaccia con gli utenti. Con un saggio di Masahiro Mori. Prefazione di Giovanni Anceschi. -
Ipocondria fantastica
Nove racconti per nove malattie di ""questa era delle malattie auto-immuni, del corpo che si fa male da solo"""": artrosi galoppante, sindrome di Pickwick, anosmia, sindrome del tunnel carpale, somatofrenia fantastica, ossidazione dei tessuti, coprolalia, cleptomania, psittacosi. Invenzioni surrealiste, eleganti scorribande nei doppi sensi, cortocircuiti linguistici, divagazioni in una casistica fantastica dell'ipocondria tra un Gino e una Gina che trovano il punto G anche grazie a un miracoloso alchermes color blu viagra, un grigio amico dei piccioni che si rivela un inafferrabile serial killer, un malinconico grassone affetto dalla sindome di Pickwick irresistibile bisogno di mangiare la carta scritta, e specialmente i romanzi d'amore: """"Da quando mia moglie non c'è più mi cibo strappando pagine di romanzi d'amore, voglio estirpare le mistificazioni che essi contengono"""" - e altri malati immaginari prigionieri del loro morboso accanimento contro se stessi quanto dei loro paradossali rimedi."" -
Se lo dico perdo l'America
Dura, diretta e impulsiva, ma anche impacciata, autoironica, sentimentale. E la Giò degli anni ottanta, sorella minore della protagonista di ""Piccole donne"""". In """"Bagna i fiori e aspettami"""" l'abbiamo conosciuta ossessionata da una passione edipica vissuta molto pericolosamente, ora è cresciuta: vive sola e scrive gialli. Ma il suo sguardo pungente e la sua spiccata propensione a mettersi nei guai non sono affatto cambiati. Sarà l'incontro con un produttore americano, questa volta, a trascinarla in una nuova avventura a perdifiato: presentarsi al tycoon (omosessuale) in incerti e un po' goffi panni maschili si rivelerà una mossa dalle conseguenze inaspettate, che la condurrà a un turbolento soggiorno newyorkese, tra sequestri, sparatorie, misteriosi messaggi video e rischiosi incontri con le peggiori bande criminali del Bronx. Un intreccio sapientemente costruito dietro al quale, al di là di grattacieli, magnati della finanza e atmosfere hard boiled, fa capolino una delicata riflessione sul difficile rapporto con la propria identità di genere, sulla forza e sulle divertenti debolezze di un personaggio femminile lontano da stereotipi e cliché. """"In preda al desiderio di leggerezza che aveva contagiato un po' tutti dopo anni di piombo e rancore,'' scrive oggi Lidia Ravera, """"decisi di rubare le sorelle March alla defunta collega Alcott, di strappare loro di dosso le crinoline dell'800. E di rimetterle al mondo, nel nostro mondo."""""" -
Il supplente
"Nominare le cose: è questo il principio di ogni scrittura; ma la coltre delle parole presto si complica, s'infeltrisce, si appesantisce; solo in rari casi una prosa di forma semplice sa preservare le tracce, la vibrazione emotiva del primo sfiorarsi e aderire tra l'oggetto e la sua parola, tra la parola e il suo oggetto. E quel che accade nelle pagine de 'Il supplente': Puccinelli nomina le cose, il mondo, perché ha paura che spariscano, lasciando spazio al disagio e alla malattia psichica; li nomina come se li tastasse, per accertarsi che siano veri, con trepidazione, delicatezza e terrore. Muovendo da un fondo di desolazione, la letteratura si mostra qui nella sua forma più nuda ed emozionante, più vera e inerme: in atto di nascere, come gemma e germoglio."""" (Giovanni Mariotti)" -
Il teatro della sicurezza. Attori, pratiche e rappresentazioni
Porre l'accento sulla sicurezza è conseguenza, secondo Stefanizzi, ""dell'incapacità da parte dei poteri pubblici di affrontare e dare soluzione a un ampio insieme di problemi che caratterizzano le aree urbane. Se oggi vivessimo in un contesto sociale, economico e politico ove fosse garantita una piena soddisfazione dei bisogni [...] presumibilmente tale problematica sparirebbe dall'agenda politica, non perché i cittadini potrebbero sentirsi garantiti dai rischi di criminalità o dai fastidi delle inciviltà, ma semplicemente perché essi confiderebbero a ragione nelle possibilità, da parte della classe politica, di governare i problemi attraverso azioni di inclusione sociale"""". Il presente saggio si propone innanzitutto di decostruire le più improprie retoriche securitarie, analizzando casi metropolitani simbolo (come quello di via Padova a Milano), che come tali hanno riflessi a livello nazionale, per dimostrarne l'eccessiva esposizione mediatica e proporre soluzioni ai conflitti prescindendo dalle logiche repressive. Non mancano l'analisi di contesti rurali - per cercare di comprendere la fondatezza o meno della concezione diffusa """"città insicura/provincia tranquilla"""" - e delle politiche di sicurezza messe in pratica a livello statale e locale, per capire se davvero rispondono ai bisogni della popolazione o sono solo fonte di consenso a breve termine."" -
L' amore lungo
È per amore che camminano per qualche tempo, sempre insieme, nelle vie di un quartiere, o perché, fragili e malandati, non avrebbero, senza il sostegno reciproco, il coraggio di uscire dalle stanze dove abitano? Entrambe le cose: giacché anche di quel bisogno, e di altri che l'amore giovane non conosce, è fatto l'amore lungo dei vecchi. Che cosa accade quando uno dei due muore? tutto s'interrompe oppure, per qualche tempo, nel segreto della casa dove vivevano, l'amore lungo continua? In questo libro, Giovanni Mariotti ci accompagna, con infinita delicatezza, alla scoperta degli spettri (i vecchi) che ci sfiorano nelle vie dei nostri quartieri e vivono ignorati al nostro fianco. ""L'amore lungo"""" è un racconto magico, straziante e dolcissimo, che si svolge su sfondi metropolitani percorsi da sirene di ambulanze e da crudeli scintillii di rotaie; pieno di scricchiolii, soffi, fantasmi, sogni enigmatici; tutto ambientato in universi intermedi, su una frontiera che sinuosamente corre tra un Corso affollato e strade semideserte, tra un piano e l'altro della casa, per le scale, tra la vita e la morte, tra un aldiquà e un aldilà ugualmente indecifrabili."" -
Parma, Italia. Una città frontiera fra berlusconismo e democrazia a 5 stelle
Sono le 16.20 del 21 maggio 2012 quando il vento del cambiamento scuote l'opulenta e civile Parma, nota per l'eccellente qualità della vita e prostrata dal malaffare delle sue ultime due Giunte di centrodestra. Federico Pizzarotti, un giovane e sconosciuto impiegato in banca, esponente del Movimento 5 Stelle, sbaraglia il candidato del Pd Vincenzo Bernazzoli, travolgendo un sistema politico consolidato. Per capire meglio il destino di questa ""città-laboratorio"""", Marco Severo fa un passo indietro e racconta, da insider, come la città di Pietro Barilla si è trasformata in quella di Calisto Tanzi, ed è arrivata a un buco di 830 milioni di euro e al commissariamento della Giunta Vignali, mentre la sinistra si suicidava nel tentativo vano di compiacere a sua volta gli stessi poteri forti. Lo tsunami che si è abbattuto sulla politica italiana con le elezioni del 24-25 febbraio 2013 ha avuto la sua prima anticipazione meno di un anno fa proprio a Parma. Un'anticipazione su scala locale, ma molto importante per gli effetti sullo straordinario successo che il M5S ha avuto nei mesi successivi, fino a diventare la forza politica più votata nelle ultime consultazioni. In questo libro Marco Severo racconta quel che è successo a Parma, intrecciando cronaca e riflessione politica, presa diretta e antefatti. Con la Prefazione di Roberto Borcio."" -
I privilegi dell'ignoranza
Cinque musicisti, esperti di ardui madrigali cinquecenteschi, si ritrovano sia per cantare sia per discutere del libro che mai riuscirono a leggere fino in fondo: la ""Critica della ragion pura"""" di Immanuel Kant. I madrigalisti - tra coro e polifonia - dibattono, spettegolano, congetturano, girano attorno, come falene incapricciate da una luce abbagliante, al capolavoro imprendibile, arrivano a sfiorarlo per strani percorsi tangenziali. I cinque si fanno perfino medium, richiamando un personaggio celebre e inesistente, la Marchesa di Merteuil delle """"Relazioni pericolose"""", perché rivolga a Kant, suo contemporaneo domande pregnanti e impertinenti sui grovigli dialettici che si annidano in quel monumento del sapere occidentale. Anche se letta solo per brani e in introduzioni e manuali illusoriamente facilitanti, la """"Critica"""" dilaga, contaminando ogni altro libro, allargando la sua aura sulla musica, i film amati, la vita. Allo stesso tempo si dispiega un diorama di illazioni sull'anno in cui fu pubblicata la """"Critica della ragion pura"""", come del resto """"Le relazioni pericolose"""": lo stupefacente 1781. Il tempo attuale, tragico e inconsolabile, dell'Italia e del mondo di adesso circonda questa mezza allegra brigata, questo convivio di musicanti folli, come la peste del 1348 circondava i più famosi tra i nostri narratori di novelle."" -
Miriam e la geometria
"Un romanzo costruito di racconti concentrici, un puzzle le cui tessere sono sguardi diversi sulla stessa storia. Miriam, una donna ancora giovane, con una figlia bambina e una adolescente, una donna ancora bella e baciata dalla grazia di una spiccata sensibilità creativa, si ritrova intrappolata nella stessa prigione che si è chiusa attorno al corpo di suo marito, Pietro, anche lui ancora giovane ancora bello ancora forte, ridotto da un incidente a vegetare unito, paralizzato e totalmente dipendente, senza poter vivere, senza poter morire. Finché un'estate tutto cambia e Miriam si trova a dover scegliere: ribellarsi al dolore o sacrificargli il suo futuro come a un dio minore, da placare? Attorno a Miriam e alle sue oscillazioni gli altri, ciascuno a suo modo colpito e modificato: la bambina, la ragazza, l'uomo ancora giovane, l'amante più vecchio, il padre... tutti a confrontarsi con se stessi e con Miriam, con Miriam e con Pietro, come ci si confronta, consapevoli o no, continuamente, con la morte e con l'amore. Un romanzo profondo, scritto in una lingua leggera, antiretorica e apparentemente divagante, capace di sorridere e far sorridere, come sa fare soltanto chi è passato attraverso l'inferno. E ha raggiunto la posizione giusta per guardarci dentro."""" (Lidia Ravera)"