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Descartes. Una teologia della tecnologia
Una presentazione chiara e sintetica dell'opera di René Descartes. Un ritratto del filosofo e matematico che ha pensato il nostro tempo molto prima di noi. E che ci ha lasciato in eredità il compito di ripensare il suo tragitto. Per comprendere noi stessi: divisi tra la teologia e la tecnologia, tra l'esigenza dell'unità e la frammentazione di un mondo divenuto macchina insensata e immortale. Descartes è il nome di questi opposti. E della loro ambigua, profonda familiarità. -
60 giorni e finiscono i soldi
Oggi la crisi colpisce alla cieca: bastano due telefonale sbagliate e ci si ritrova improvvisamente senza lavoro, senza rete e senza voce. L'unica certezza è la prospettiva di finire i soldi in poche settimane e, in lontananza, l'incubo della panchina del parco. Da qui prende avvio un diario, impostato come un conto alla rovescia, che misura la distanza tra la normalità e lo stato di emergenza. Senza paracadute economici o protezioni sociali, la protagonista del romanzo è una quarantacinquenne, nata benestante, divorziata e madre di un adolescente, che si scopre del tutto impreparata a confrontarsi con l'imminente rischio di povertà. Nella cronaca di quei giorni, la ricerca febbrile di lavoro si alterna a rocambolesche soluzioni palliative, riflessioni amare cedono il posto a momenti di autentica pienezza di spirito. Un viaggio tra emozioni quotidiane e flashback, macchine in panne e presentazioni in Power Point, amanti improbabili e amici sicuri. Sulla buona e cattiva sorte domina uno sguardo lieve, ironico, talvolta comico. Una vicenda attualissima e, a suo modo, straordinariamente esemplare. -
C'è una bella differenza. Un dialogo
"La posta era definire la sfida del femminismo radicale nel cuore della politica."""" Paestum, ottobre 2012: 1000 donne hanno discusso per tre giorni rendendo visibile e concreta la vitalità di un movimento, che ogni tanto qualcuno/a dà per archiviato definitivamente. Una lettera di trentadue femministe, dal significativo titolo """"Primum vivere"""", tematizzava i punti salienti e sottolineava l'urgenza di un incontro nazionale a quasi quarant'anni dall'ultimo, che si era tenuto proprio a Paestum. Tre giorni di confronto, non imprigionato da alcuna ritualità, sui temi del lavoro, la precarietà, il rapporto fra le differenti generazioni, la politica, l'autorevolezza, l'efficacia, la rappresentanza, la pratica della relazione, il desiderio di essere nei contesti e di segnarli con la propria presenza. Il dialogo tra Luisa Cavaliere e Lia Cigarini racconta l'evento, restituendone anche la bellezza e l'emozione, e soffermandosi sui nodi emersi, le questioni aperte, la traccia per il presente e per il futuro. La seconda parte propone una scelta essenziale di documenti e articoli di """"un nuovo vocabolario""""." -
Alghe
Mentre una tempesta di neve blocca mezza Italia, su un treno affollato Anita, una biologa marina con una marcia in più, conosce Gabriele, manager rampante di un fondo d'investimento. Da questo incontro nasce una collaborazione che rivoluziona le loro vite, scatena gli interessi più o meno torbidi della finanza internazionale e sembra poter cambiare il destino del pianeta. Un eco-thriller che si svolge nel bel mezzo di una crisi energetica e ambientale giunta a un punto di svolta. -
La neve
Durante una memorabile nevicata che sommerge Roma, Lea va a farsi cambiare antidepressivi e sonniferi da una dottoressa, che le dice: ""Se non li prendesse, sarebbe molto infelice, stanca, depressa, ma certamente più lucida"""". Da queste parole Lea è condotta a ripensare ansiosamente la sua vita, a interrogarsi, come forse prima o poi facciamo tutti, sulla mancanza di allegria e di coraggio. Lea si dà due giorni per rispondersi (prendere i sonniferi o sopportare l'insonnia? Tristezza o antidepressivo?), i due giorni in cui cade la neve e Lea si rifugia a casa della sorella. E mentre si confronta col silenzio della sorella, le torna in mente l'ultima cosa coraggiosa che ha fatto: un laboratorio di scarpe e cappelli. La novella procede ora su due piani, la sarabanda dell'impresa lavorativa, coi suoi attori stravaganti, i suoi improbabili amori, suoi passi e i suoi voli, e i giorni della neve, in cui sprofondano anche le parole. Di che coraggio ha bisogno l'allegria? E la tristezza, cos'è?"" -
Dove non si tocca
Ha solo due anni la bambina di ""Dove non si tocca"""" quando per la prima volta viene lasciata sola dalla madre. Ed è come se l'avesse perduta per sempre. Il distacco materno è l'immagine che Gaia Formenti ha scelto come prologo del suo romanzo di formazione. Il viaggio nel mare aperto dei sentimenti di una bambina di Milano, dall'infanzia alla soglia della pubertà. Un diario tenero e struggente sul tempo e la fatica del crescere, scritto con parole lievi che divertono e commuovono. Come la sua piccola protagonista, capitano coraggioso dallo sguardo emozionato e mosso che scopre il mondo per la prima volta. E noi con lei."" -
Rivivere
Uno scrittore in odore di Nobel, padre di quattro figli, innamorato di una moglie da cui si è separato da molti anni, decide di scrivere la storia della sua vita per riviverla come avrebbe voluto, spianando gli incroci dove la strada si è spezzata, aggiustando le fratture, arrivando puntuale agli appuntamenti importanti. Così, nei suoi ricordi la memoria si intreccia al desiderio e alla nostalgia, mentre i volti di Marcella e dei ragazzi prendono forma, attraverso le sue parole, in un tempo e in uno spazio mutevoli e sempre carichi di affetto. Se Marco, il primogenito, fa dell'inquietudine la sua cifra, Veronica si difende dalla morte rifiutandosi di scegliere. Lilo invece, sorridente e lieve, alla morte si avvicina con inesorabile precisione. Per ultimo Rai, eterno ragazzo, destinato a rimpiangere un'età dell'oro familiare che non ha mai vissuto. Tra Milano e Roma, Berlino e Vienna, Londra e New York, questi sei personaggi in cerca di se stessi si inseguono e si amano, si mancano e si trovano. E come il padre tornano quando possono a casa, al ricordo di quel casale nella campagna veneta che li ha visti per un momento felici. Un romanzo sulla paternità, in cui colpisce come sia una giovane donna a dare anima alla voce narrante del padre. -
Agenzia Senzatempo. Viaggio irreale nella Britannia di Merlino a Artù
Il primo volume dell'Agenzia Senzatempo si conclude con la promessa di un secondo viaggio, con meta la Britannia celtica. Al fatidico appuntamento si presenta, controvoglia, il professor Latinis. Sprizzanti di entusiasmo, arrivano invece il ragionier Rompini, accompagnato dalla consorte Pazienza, e l'affascinante Sofia. Si unisce al gruppo anche Gustav, un giovane appassionato di poesia e mitologia. Il viaggio si dispiega lungo coordinate storiche, spaziali e mitologiche, volte a ripercorrere i tempi e i luoghi dove le leggende di Ynys Prydein hanno trovato la loro origine e una sempre più complessa evoluzione. I nostri, guidati dall'immancabile Virgilio Senzatempo e dal misterioso Ambrosio, fanno dapprima conoscenza di Agricola, il governatore romano che conquistò definitivamente la Britannia; partecipano poi all'Eisteddfod beirdd, la riunione dei bardi, e si recano infine a Caer Lleon, la Camelot dei romanzi arturiani, dove incontrano Artù e i cavalieri della Tavola Rotonda. Durante il viaggio hanno modo di entrare nel vivo di leggende spesso antichissime e ricche di elementi straordinari, alle quali si intreccia indissolubilmente la trama del romanzo. Età di lettura: da 13 anni. -
Nebbie
"Da sempre e instancabilmente, il poeta attraversa e rifonda i margini del codice poetico; il quale non ammette confini: si plasma in spazi interiori in cui l'essere convive con l'esistere in una reciproca, inevitabile simbiosi, poiché questo chiede la poesia, la sua poesia, dove il verso appare sospeso al silenzio del respiro intimo che l'ha generato, dove il quotidiano diviene specchio dell'assoluto, così come il microcosmo diviene specchio dell'universo e la pura percezione del sentimento profondo."""" (Rodolfo Tommasi)" -
Breviario d'amicizia
"Circa 150 gli autori citati, tra i quali: Aristotele, Epicuro, Cicerone, Seneca, Sant'Ambrogio, San Giovanni Crisostomo, Sant'Agostino, Montaigne, Swift, Voltaire, Kant, Goethe, Schopenhauer, Leopardi, Twain, Nietzsche, Wilde, Proust... Il concetto di """"amicizia"""" in queste pagine viene focalizzato, colpito e plasmato su ogni versante da ogni posizione... Ne risulta un libro vivace e interessante che, con naturalezza e fluido ordinamento, riflette tempi e inclinazioni di pensiero, angolature etiche e concessioni estetiche, aliti di desiderio e intonazioni rancorose, impeti veritieri e diplomatiche menzogne. Non si può non ripensare al Libro degli amici di Hugo von Hofmannsthal; il Breviario d'amicizia di Riccardo Broetto oggi vi si affianca significativamente."""" (Rodolfo Tommasi)." -
Il vero, il bello... l'anello che non tiene
"Di Pietro, al momento di consegnare un frammento della sua opera al pubblico di una platea, qualunque sia il contesto occasionale, ha già mostrato in termini di presupposto (e a ciò non suoni mai estranea la cornice contestuale delle sue epigrafi) quale sia e in che modo vada gestita la funzione di quel che si può chiamare un vero palcoscenico della voce. E se dovessi rintracciare un'ascendenza allo spirito di tale poesia rodente e corrosiva, ma calda, lirica talvolta da sfiorare una contrazione di elegia, dovrei cercarla nella musica, non nella letteratura: nella commedia madrigalistica di Adriano Banchieri, nel poliedrico Rossini del Viaggio a Reims..."""" (Rodolfo Tommasi)" -
Triplo concerto. Racconto lungo con qualche pennellata di giallo
"Racconto lungo con qualche pennellata di giallo"""", scrive Papini definendo la sua opera: """"di giallo"""", sì, ma, la musica, non altera anche i colori conferendo loro diverse valenze di significazione? (Skrjabin lo sosteneva nell'impeto del clima di rivoluzione cromatica e armonica pre-espressionista.) Allora ecco che il """"giallo poliziesco"""" si muta in un """"giallo misterico"""", in un """"giallo culturale"""" intensificato dalla situazione; e qui - come dire: al centro di una spirale poetica - la narrativa si fa magia." -
Verbalia
Per capirne fin dall'inizio l'artificio geniale e particolare, bisogna che il lettore si affidi a ciò che gli suggerisce l'autrice proprio nel testo eponimo e indicativo, anche se da lei considerato scetticamente e luttuosamente, di ""Verbalia"""", ossia parole, solo parole vane, purtroppo, contro il destino! Si tratta, sì, di """"parole di dubbio senso e valore"""", secondo lei, in un discorso spesso difficile nel significato e inciso in mille modi variati nel significante, per """"metà sogno"""" e per """"metà irrisione"""" (da parte o nei confronti dell'esercizio quotidiano del parlato)."" -
E rinnovansi lune
Le lune chiamate dal titolo del libro di Piero S. Costa (""E rinnòvansi lune"""") servono a illuminare qualcosa di nuovo e di storico, oltre la poesia; servono a dare luce di chiaro rilievo - rilievo di luna, nitido, come aveva osservato Leopardi per i suoi orizzonti montuosi - al panorama del nostro tempo, quello culturale, e ai suoi effetti: è il secondo capitolo che, attraverso brevi e incisive composizioni, fa il punto critico (si potrebbe dire sociofilosofico) sul termometro dei gusti e delle tendenze letterarie e non letterarie di un Novecento ancora persistente e condizionante, con i suoi errori e le sue utopie; così come il terzo punta l'obiettivo sulle radici della nostra letteratura, riecheggiando ora stilnovismi e ora giocosità poetiche e passando il tutto al vaglio di una moderna sensibilità, senza dimenticare che la cultura risuona per osmosi in altra e diversa cultura, e che in altra ancora, in un vicendevole scambio di riflessi (e di messaggi), fonda sviluppi e diramazioni (tra le quali si può pure, secondo un persuasivo capriccio del poeta, miscelare credibilmente Dante con Poe)."" -
Il luogo comune? oltre! (In versione, per lo più sceneggiata)
Se - una volta almeno - vi è capitato di sentirvi prigionieri dell'udire frasi fatte, claustrofobici e talvolta ribelli di fronte all'invalicabile muraglia dell'ottuso motteggiante assiomi di presunta saggezza, ovvero di fronte al luogo comune insistito senza remissione, è normale: tali dinamiche reattive, con i loro come e perché, ve le fa comprendere Scudero. Lui sa bene ascoltare, isolare, catalogare, ricreare, reinventare, ambientare, movimentare, sceneggiare il nulla abrasivo del luogo comune, sa bene offrire fisionomia e intonazione al suo implacabile portatore, è orecchio sapiente e calibratissimo cronista del desolante articolarsi della conversazione (dove? Sulla spiaggia, per esempio, o in uno studio medico, nel tubo catodico, ovunque vi sia spazio regalato al democratico opinionismo concionante). -
Sanità senza frontiere. Vol. 4
La varietà degli argomenti trattati rende piacevole la lettura di questa raccolta di saggi che esplora anche altri aspetti della biologia e della medicina, soffermandosi sul valore dello sport, inteso come libertà di movimento, sul ruolo che può rivestire la preghiera nel promuovere la guarigione o fornire comunque un sostegno della comunità a chi soffre e su una tematica di grande attualità come la pandemia influenzale A/H1N1 che si sta diffondendo nel mondo. I temi trattati sono solo apparentemente diversificati, perché collegati in realtà da un unico filo conduttore che richiama al valore della scienza e della ricerca, non disgiunto peraltro da quello della bioetica. Il Prof. Tarro, pone l'accento sul ruolo che la ricerca scientifica, riveste nella promozione dello sviluppo e della ricchezza di ogni comunità, denuncia il rischio di una progressiva involuzione del nostro Paese se, abbandonando la sua antica tradizione umanistica e scientifica, non sarà capace di modificare un orientamento dominato da un sostanziale scetticismo nei confronti dell'apporto culturale ma anche economico che può provenire dalla ricerca ed auspica una innovazione negli attuali modelli di gestione. -
I racconti del vento
"Il vento, indicato nel titolo, è veramente all'origine dell'invenzione e della scrittura di questi straordinari racconti brevi, proprio come vorrebbe la prestigiosa autrice, che lo scrive con la maiuscola e lo personifica nella sua Introduzione, riconoscendolo come l'autentico e prorompente autore, il narratore, di tali 'storie'. E queste possiamo dire che sono, infatti, tutte collegate interiormente e misteriosamente all'infanzia della Tavernese, e in particolare all'immagine simbolica del vento che sollevava nel cielo gli aquiloni di allora: 'Già quante volte nella mia infanzia avevo osservato incantata gli aquiloni portati dal Vento volare su, su, su fino a perdersi nel cielo infinito'"""". (Neuro Bonifazi)." -
Sulle orme del mio tempo
"Sarebbe facile dire che in tal modo si porge la mano al cinema, che, per il loro procedere per immagini questi racconti si presterebbero volentieri alla versione sceneggiata; la teoria, però, non troverebbe riscontro di verità o, comunque, limiterebbe la diretta verità emergente dalla reale sostanza implicativa di una comunicazione così profondamente letteraria, vibrante e radiosa d'aggettivazione: un qualsiasi dirottamento verso il cinema assumerebbe un valore esponenziale snaturante e potrebbe al massimo costituire un corollario di ludica sperimentazione. I racconti di Rosaria Gazzola, infatti, vivono di vita autonoma e completa proprio in virtù della loro particolarità, del loro taglio lirico, talvolta in quell'inedito gioco quasi ottico, direi _a cannocchiale', dove i fondali avanzano spesso in luogo di primi piani"""" (Rodolfo Tommasi)." -
La stanza dell'alba
"Per orientarci nella """"selva"""" della non comune poesia di Marco Lando e del suo straordinario e segreto stile informale, così ben orchestrato in questo nuovo libro, e per tentarne una probabile interpretazione, bisogna innanzitutto comprendere il simbolico proemio, di taglio addirittura dantesco, che il poeta ha premesso con il titolo di Dopo la paura. Qui sono indicate le ragioni della sua ispirazione e l'origine interiore della sua scrittura poetica, e sono descritti il passaggio da uno stato di vago malessere psichico a una guarigione, da una condizione di paura per una probabile perdita d'identità o spersonalizzazione a un suo superamento, un passaggio assimilato a una fuga, e il limite di una raggiunta """"frontiera""""."""" (Neuro Bonifazi)" -
Amore-luce
"Non c'è dubbio che la poesia di Arturo Giachino, sia una stupefacente poesia d'amore, di un amore che supera, come è consuetudine del grande amore, il tempo e lo spazio, ma qui si realizza e si esprime in un modo del tutto originale. (...) Questo autentico poeta e inossidabile amante e veramente dantesco """"fedele"""" d'amore, che """"va ben oltre la sua stagione"""", non ha dubbi né esitazioni, né timori."""" (Neuro Bonifazi)"