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I liberi biancospini
In ogni racconto, pur partendo da una topografia storica abbastanza consona alla scrittrice, si giunge a cogliere la misteriosa poesia di uno spazio nuovo e incontaminato, in un percorso che trasfigura il dato di partenza e lo conduce ogni volta a un approdo unico e irripetibile. È in questa dimensione multipla ma interagente, che può essere collocata la raccolta con la quale Iolanda Fonnesu Alberti, giunge in ogni racconto ad un microcosmo, impostato originalmente sull'invenzione della libera fantasia. -
La fierezza della diversità. Ediz. ampliata
Fu intorno agli anni 50 che si configurò il vero personaggio di Angiolina Cipollini, quando già anziana, dette libero sfogo a tutta la sua individualissima personalità e alle sue ben determinate scelte di vita, al di là di ogni conformismo e pregiudizio. Ne scaturì un essere umanissimo e nature guidato solo dal sole, dal vento, dalla neve e dalla luna. L'Angiolina ha trotterellato negli ultimi venti o trenta anni della sua lunga vita, ai margini delle strade cittadine; l'Angiolina dai suoi osceni racconti riesumati e fantasticati di un vecchio passato, con i suoi mirabili vestiti: gonne lunghe e dai colori vivacissimi e i corpetti stretti da menestrello medievale, non va certo dimenticata né da quelli che l'hanno vista, né da coloro che non la potranno vedere più, in quel vecchio contesto cittadino, fatto ancora di una certa umanità e partecipazione. -
Letteratura italiana contemporanea. Profili letterari
Rassegna di letteratura italiana che si prefigge l'impegno di affrontare l'idea o l'utopia di un procedimento per correnti, volendo ancora dare quella radice e quella funzione a termini come ermetismo, crepuscolo, realismo, pur sapendo che la vibrazione ermetica non è, né odiernamente potrebbe essere, la vibrazione ungarettiana, che la valenza del reale ha ampliato le sue reti di rilevamento fenomenico per estendersi fino alla sfera della percezione non condivisibile e non contingente, che l'inclinazione confidenziale e confessiva, in poesia e in prosa, tuttora ricade, e magari ricadrà sempre nel solipsistico bisogno di stemperarsi nostalgicamente alla luce crepuscolare di un intimo e irrinunciabile invito al rimpianto. -
Il tesoro di Francesco
Li accomuna l'amore per Francesco; per molte coppie, la nascita di un figlio autistico, si rivela un problema, a volte i matrimoni crollano sotto questo peso. Angelo ed Emy invece, sono orgogliosi di questo bellissimo figlio, dotato di grande capacità ed insondabile sensibilità. La bellezza di Francesco è sotto gli occhi di tutti, ma è potuta emergere grazie all'attitudine mentale di questi due genitori che considerano il loro figlio un'opera d'arte, unica ed inimitabile della quale essere orgogliosi. -
Anni di attesa
In Mainardi, la nostalgia non è mai nostalgia allo stato puro, rimpianto o contemplativa sospensione umorale di memorie e desideri dissepolti da un'eco; è semmai un insaziato ""nòstos"""" mescolato a quel percepire, tassello peraltro indispensabile al mosaico teorizzante la corrispondenza tra il mondo esterno, macrocosmo e l'organismo umano, microcosmo. Oppure è il calco della classicità in cui lo scrittore sa colare, lasciandone inalterati gli allarmi, le ansie e i soprassalti del più autentico concetto di modernità."" -
Laciniae
Nel libro si parla dell'amore in genere, esaltato per le apparenze terrestri e le antiche costruzioni umane, per la natura, il mare, il sole, le città e le chiese, incontra ed esalta la toponomia del reale e quella della sua ""anima"""", e la vita stessa e la morte; ed è un amore che esce dalla retorica e prende la forma """"estrema"""" di una nuova gestazione e nuova nascita, e si applica, nella complessità di un rapporto diretto, in un viaggio o pellegrinaggio tra reale e fantastico, tra presente e passato, che diventa il fondamento di una esposizione metaforica di richiamo naturalistico."" -
Epistolario
In questo breve romanzo epistolare, i mittenti e i destinatari delle innumerevoli missive, s'interrogano, ognuno nel proprio registro linguistico, torturandosi fino allo stremo, sulla quinta essenza di un amore che non sia né passione fisica né mera esaltazione mentale, né esclusiva sensualità né astrazione platonica, ma ""verità-verità"""" ricolma di """"amore-amore""""."" -
Smarrimenti
L'eco dello stupore, dell'emozione distillata, della percezione cosciente; e in questo risiede soprattutto la consapevolezza di consegnare al codice della poesia il centro del profondo ""humus"""" di quell' """"hic et nunc"""" da cui l'essere si trova permeato, allorché una situazione interiore di onda emozionale si fa premente, da offrire alla condivisione, da svelare linguisticamente, ma su un impulso di urgenza comunicativa che può essere appagata soltanto in zone poste al di là della lingua stessa, ossia nei labirinti del linguaggio."" -
Alle porte del mondo
La storia di una madre e quella del figlio, uniti imprescindibilmente dall'eterno vincolo dell'amore. -
Fiori di magnolia
Sono proprio i fiori, e in particolare il fiore candidamente significativo della magnolia, che attirano maggiormente e in forma simbolica lo sguardo della scrittrice e la sua fantasia. -
Il capriolo
"'Faceva freddo e il parabrezza era appannato.' Un inizio, un dettaglio, una constatazione, un presupposto per cominciare a raccontare, un luogo chiuso, il senso di quel luogo (l'abitacolo della macchina, peraltro subito abbandonato): un'affermazione decisa, non prevista ad ambiguità interpretative, timbra un'atmosfera. È un po' come se l'autrice, ci avvertisse: attenti a questo particolare, perché da qui, da questo momento di iniziale staticità, muove e si dirama una storia di netti contrasti, colma di ansie sospensive e di oscuri meandri psicologici."""" (Rodolfo Tommasi)" -
Il cammino dell'età
"Con """"Il cammino dell'età"""" Fabrizia Poggi ci regala una nuova raccolta di liriche, testimonianza di un percorso di vita e della riuscita ed efficace sublimazione di questo in forma poetica. C'è una tensione etica che attraversa la silloge e che trova le sue radici nelle convinzioni profondamente religiose della poetessa, sia pure nella umana incertezza del dubbio che la porta ad affermare: """"Ti cerco / quale anima ancora dubbiosa / pellegrina di un cammino tortuoso / ove più strade si intersecano / confondendo la meta / dinnanzi all'assoluto"""". O talvolta nella considerazione amara che """"l'umana specie"""" non sia veramente in grado di evolversi dalle lontane radici che affondano nel tempo in cui Caino non ebbe remore ad assassinare il fratello."""" (Cristiana Vettori)" -
L' unicorno nero. La città delle nuvole
Fuaeris, mondo di Aria. Il secondo dei mondi in cui è stata divisa la Terra in seguito ad una guerra iniziata millenni prima e in cui il giovane Aster, suo malgrado, si trova coinvolto. I suoi poteri stanno crescendo, insieme alle domande sul proprio passato, a cui l'unicorno nero che lo segue sembra indissolubilmente legato. L'unica possibilità è cercare la risposta nelle Pietre che contengono le anime degli elementi, magici artefatti che possono sancire la vittoria o la sconfitta. Braccato senza sosta dalle Sentinelle dell'Incantatrice, Aster si trova ad esplorare un mondo diverso in cui tutto pare al contrario. Qui la sua strada si incontra con quella di una ragazza, Amil, timida e introversa, soffocata dalle rigide costrizioni di una società che non ha alcun interesse per l'individuo ma solo per il fanatico ordine su cui si regge. Educata a rispettare sempre e comunque le leggi, Amil dovrà scegliere se seguire quelle del suo mondo oppure quelle del cuore... -
E poi... il sole
"Nella lineare e limpida scrittura, di carattere impressionistico, della poesia di Gigliola Ferrari, come si manifesta in questa prestigiosa raccolta, c'è un particolare insistente, in apparenza di scarso rilievo, e invece sicuramente importante, soprattutto per l'autrice che lo adopera. Si tratta dell'uso qua e là, e fin dal titolo, dei puntini di sospensione tra una parola e l'altra, ossia di un effetto espositivo e grafico che caratterizza in modo originale lo stile e decide, interrompendolo spesso, il ritmo attraente e misterioso, della frase. Non trascurabile e non spiegabile con un semplice indugio o con l'incertezza nella scelta delle parole, lo spazio sospeso all'interno della frase attrae, e contribuisce, secondo noi, a formare il fascino indiscutibile dei versi, mentre ci fa sospettare l'esistenza di una sospensione più profonda, che si rivela (o si nasconde) solo esteriormente con i puntini. (...)"""" Neuro Bonifazi" -
Discorso sul metodo
"Leggere i versi di Rodolfo Vettorello significa poter leggere e poter constatare, in esemplarità di accenti, l'esistenza di quella 'zona' del pensiero e dell'idea di comunicazione in cui alcune e non marginali istanze poetiche novecentesche vengono a trasfondersi in un concetto di poesia che è venuto poi a identificarsi, da quel '900 stesso fino ai nostri giorni, nell'enunciazione di un'esperienza interiore o interiorizzata, dove l'Io-lirico chiama a sé figure e climi emozionali a livello di ideali interlocutori e verifiche."""" (Rodolfo Tommasi)" -
Echi di silenzi
"In """"Echi di silenzi"""" ci sono non pochi indizi che, nonostante vengano sempre ad alimentare con coerenza l'humus contestuale di un libro luminoso quanto incandescente e complesso, si lampeggiano in un loro invito alla leggibilità in chiave metaforica; non certamente per svelare appieno """"il segreto del poeta"""" (secondo un ammiccamento di Ungaretti), ma per aprire spiragli sul come intendere la parola poetica di Lorè, sul come scoprirla ponendola in rapporto a quell'ipersenso scoccato nella traiettoria della totalità comunicativa, senza però dimenticare che Lorè non pone confini o vincoli all'epifanica libertà del proprio esprimersi."""" (Rodolfo Tommasi)" -
Poco dico del tanto mal che siamo
"Come un prisma denso di sfaccettature, si snoda il mondo poetico di Piero S. Costa che, con questa ultima - compiutissima - silloge, approda a complesse e lucidissime atmosfere, in espansa e sicura poliformità espressiva, in pienezza luminosa di grazia compositiva. Classico, surreale, moderno, arcano, lirico, realistico, sperimentale: aggettivi questi che possono, tutti e nessuno, attagliarsi al discorso costiano, ma senza coglierlo, se presi ciascuno isolatamente, nella sua interezza. Certo è che questo poeta, voce di rilievo dell'odierno diorama letterario, conosce l'arte suprema, cara a Ruskin, del giuoco intelligentemente ambiguo fra mito e realtà, fra passato e presente riuscendo a svolgere, in questa maniera umbratile e polimorfa, un'anamnesi personale e universale insieme che, mediante uno scavo non certo immemore d'allusioni psicanaliste, attinge a terreni spirituali fluttuanti nel sommerso: in quelle zone del profondo dove archetipi e miti si dissolvono, coagulandosi in un'oscurità, non priva di una sua luce seppure oscura, che Goethe magistralmente definì il mondo delle Madri."""" (Marina Pratici)" -
Briciole di vita
"Tutti gli ingredienti di una poesia nostalgica delle origini e delle proprie radici, poesia della memoria infantile e della crescita legata all'infanzia, un genere letterario di grande divulgazione nella nostra letteratura contemporanea, si ritrovano espressi, in stile solo apparentemente riduttivo e """"minimalista"""", in questa raccolta: una raccolta di poesie, che Teresa Battaglia ci sembra collegare (per evitare che restino, secondo lei, """"inutili"""" parole, seppure poetiche) al fondamentale ricordo materno e all'insegnamento lasciatole in eredità dai parenti (come """"briciole di vita"""") e in particolare da chi, tra loro, """"ha perso la vita nell'inseguire un ideale"""" (con riferimento alla vicenda eroica del bisnonno nella prima guerra mondiale)."""" (Neuro Bonifazi)" -
Poesie
"Una poesia, questa di Mariagina Bonciani, misteriosa, affascinante e sorprendente, tutta giocata sull'ambiguità del sogno e sulla natura fondamentalmente musicale della poesia stessa e sulla sua capacità di illusione, ma con un fondo quasi nascosto di angoscia di fronte al pensiero dell'infinito e dell'eterno e della identità medesima di Dio: con una ricerca quindi costante, in mezzo al silenzio delle varie situazioni, di poter sapere e poter parlare, ma soprattutto con una passione pressoché amorosa verso la musica e i musicisti, vivi e reali o anonimi e morti! (...)"""". (Neuro Bonifazi)" -
Gente di Toscana
Un'amicizia nata quando eravamo bambine, riscoperta intatta tra le due donne di oggi, arricchite da esperienze familiari e di vita molto diverse: da qui nasce questa breve presentazione. Leggere questi racconti ci fa incontrare donne diverse per condizione sociale, contesto temporale ed età, ma chi le descrive sembra volerle avvolgere tutte in un velo di protezione fatto essenzialmente dalla forza che ognuna saprà trovare in sé.