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La libreria del buon romanzo
Un misantropo appassionato di Stendhal, nascosto in un villaggio della Savoia, viene misteriosamente rapito e abbandonato in una foresta. Una bella signora bionda, esperta guidatrice, perde il controllo dell'auto e finisce fuori strada. Intanto in Bretagna un uomo che ogni giorno faceva la sua passeggiata in riva al mare incontra due sconosciuti che lo terrorizzano. Ma il lettore capisce presto che questo non è un classico romanzo poliziesco. Gli aggressori non sono né agenti segreti né trafficanti. Non aggrediscono dei duri ma delle persone miti. Ce l'hanno in particolare con un libraio ribelle, con una malinconica ereditiera e con la libreria che i due hanno creato senza mai pensare che potesse suscitare tanto odio. Chi, tra gli appassionati della letteratura, non ha mai sognato di aprire una libreria ideale dove vendere solo i libri più amati? Lanciandosi nell'avventura, Francesca e Ivan, i due librai, sapevano che non sarebbe stato facile. Come scegliere i libri? Come far quadrare i conti? Ma ciò che non avevano previsto era il successo. Un successo che scatena però una sorprendente sfilza di invidie e aggressioni. -
L' amore molesto
Un romanzo che ha rivelato il talento di Elena Ferrante, autrice schiva e lontana dai milieux letterari. La trama ruota intorno al rapporto tra Delia e la madre Amalia, un rapporto madre-figlia scavato con crudeltà e con passione. «Mia madre annegò la notte del 23 maggio, giorno del mio compleanno, nel tratto di mare di fronte alla località che chiamano Spaccavento...». Questo è l'incipit del romanzo. Che cosa è accaduto ad Amalia? Chi c'era con lei la notte in cui è morta? È stata davvero la donna ambigua e incontentabile che sua figlia si è sempre immaginata? L'indagine di Delia si snoda in una Napoli plumbea che non dà tregua, trasformando una vicenda di quotidiani strazi familiari in un thriller domestico che mozza il respiro. -
Il fuggiasco. Nuova ediz.
"Nel 'Fuggiasco' Carlotto ci narra le sue peripezie nel periodo della latitanza, prima in Francia e poi in un Messico horror e canagliesco. [...] Come ci si comporta da latitanti? Come ci si muove, si cerca lavoro, si evitano i poliziotti, si dà appuntamento ai parenti? Il racconto è vivace, appassionato, ricco di incontri amicali e amorosi, ironico e, cosa rara, autoironico."""" (Grazia Cherchi)" -
Il quaderno rosso
Spettacolare come tutti i romanzi di Bussi, dove i colpi di scena si susseguono con un ritmo incalzante, Il quaderno rosso dà una visione nuova e per certi versi illuminante di un problema di grande attualità: quello dell'immigrazione clandestina.rnrnLeyli Maal è una bella donna maliana, madre di tre figli, che vive in un minuscolo appartamento della periferia di Marsiglia in compagnia di una collezione di civette e di una montagna di segreti. La sua vita tranquilla di immigrata ben integrata viene scossa all'improvviso da due delitti in cui sembra coinvolta la bellissima figlia maggiore Bamby. I due omicidi si rivelano ben presto essere parte di più complesse operazioni ascrivibili a un racket dell'immigrazione clandestina che coinvolge personaggi insospettabili e organizzazioni che lucrano sulla pelle dei più derelitti. A cercare di dirimere la matassa è Petar Velika, un commissario fin troppo navigato, coadiuvato dal tenente Flores, giovane poliziotto tecnologico, ma senza esperienza sul campo. In quattro giorni e tre notti è un susseguirsi pirotecnico di cacce all'uomo, omicidi sventati o eseguiti, dirottamenti di yacht, traversate del Sahara, naufragi. È il misterioso tesoro di Leyli quello che in realtà tutti stanno cercando? O il suo diario segreto, il famoso quaderno rosso che contiene troppi nomi perché ci si possa permettere che venga trovato? -
Naviganti delle tenebre
Dopo Lupi di fronte al mare e Il cromosoma dell'orchidea ritorna il capitano Bosdaves e la sua Bari crepuscolare e sfuggente.rnrnAll'ombroso carabiniere sono affidate le indagini sulla scomparsa di Samira, unica superstite della strage di una famiglia etiope, avvenuta molti anni prima nella palestra di un liceo. La sparizione della donna è l'inizio di un perfido progetto di vendetta, che Bosdaves dovrà svelare con l'aiuto del gaudente amico Ermanno e dell'intrigante Martina, fonte di languide tentazioni amorose. Nello scenario di un Sud che pare soccombere all'assalto di una criminalità lucida e pervasiva, emerge il passato di tre personaggi che ostentano la disfatta delle proprie esistenze: un cinico faccendiere che medita di trapiantarsi a Santo Domingo; una donna perseguitata dall'infelicità e amante di un sanguinario capoclan; un intellettuale tormentato dal desiderio di un impossibile riscatto. Una vicenda appassionante, che restituisce una Bari animata dall'epopea migrante e descritta nei suoi giorni più fulgidi, dedicati al culto di San Nicola, emblema di un ecumenico messaggio di salvezza. -
Cristiani di Allah
Algeri, 1541. Il Mediterraneo è teatro di guerre, razzie, scontri religiosi. La possente armata di Carlo V, punta di lancia della cristianità, viene annientata alle porte della capitale nordafricana dai corsari di Hassan Agha, che reggono la città per conto del sultano di Costantinopoli. Questi corsari sono in gran parte dei rinnegati, ossia degli europei cristiani che hanno abbracciato l'islam, per interesse, come scelta di libertà o più semplicemente per poter saccheggiare navi e depredare coste nel Mediterraneo sotto la protezione della Sublime Porta. Anche Redouane e Othmane, i protagonisti del romanzo, sono dei corsari rinnegati. Ex lanzichenecchi, hanno scelto la libertà di Algeri, dove credono di poter vivere indisturbati la loro storia d'amore proibita. Othmane però commetterà l'errore di invaghirsi di un giannizzero, uno dei fanatici e spietati cani da guardia del sultano, e trascinerà anche Redouane in un gorgo di vendette, agguati, intrighi. Introduzione di Amara Lakhous. -
Qual è la via del vento
Una grande storia italiana di passioni e legami viscerali con la terra e tra le persone.rnrn«Un libro incalzante per i fatti narrati che pur tuttavia riesce a soffermarsi sui risvolti personali di personaggi indimenticabili e sul colore e calore di un gruppo fino ad allora fortemente integrato con la vita dei propri vicini.» - Lia LevirnTripoli, giugno 1967: La guerra dei sei giorni in Medio Oriente scatena terribili violenze contro gli ebrei in Libia. Uccisi, depredati dei loro averi, sono oggetto dell’odio di masse inferocite che il vecchio re Idris non controlla. Bisogna fuggire, nascondersi. E così Ruben e Virginia Cohen, con i vecchi genitori di lei, Ghigo e Vera Asti, si barricano nel loro appartamento, circondato da uomini armati di spranghe e coltelli. Micol, la loro bimba di nove anni, è bloccata a scuola dalle suore italiane che non vedono l’ora di liberarsene: l’istituto rischia molto per la presenza della bambina ebrea, l’unica rimasta di tanti allievi. L’esile Micol è timida, senza amici, non rende a scuola, è una costante delusione per il padre; solo con il nonno Ghigo, uomo ironico e spirito libero, ha una grande complicità. Vive in un mondo di fantasia tutto suo in cui immagina come compagna la sorellina morta prima che lei nascesse e di cui non sa nulla. Nessuno infatti gliene parla mai, su Leah grava un segreto.rnrnTripoli, giugno 2004: Al governo del paese ormai da molti anni, il colonnello Gheddafi tenta di riprendere i contatti con gli ebrei libici emigrati in Italia, di cui ha confiscato tutti i beni. Invita perciò a Tripoli una delegazione accompagnata dall’avvocato Micol Cohen, la bambina esile e insicura di un tempo. Adesso è una donna protagonista della sua vita, professionalmente riuscita, ma che non ha mai saputo costruire un legame sentimentale stabile. E Micol approfitterà del viaggio a Tripoli per indagare sul mistero di sua sorella Leah. -
Ostracismo
Una nuova indagine del commissario salernitano di nascita e triestino d'adozione. Un romanzo corale, in cui i personaggi si muovono sullo sfondo della città di Umberto Saba, sempre più terra di confine e sempre più protagonista.rnrnAristèides Albanese torna a Trieste dopo diciassette anni passati in carcere e per molti ha uno scheletro nell'armadio. Il Greco, infatti, è stato condannato per omicidio dalle dichiarazioni schiaccianti di dodici testimoni che hanno deposto in blocco contro di lui. Ora vuole iniziare una nuova vita aprendo un locale insieme all'amico ed ex compagno di cella, il giovane pakistano Aahrash, vuole voltare finalmente pagina. Ha intenzione di vendicarsi e lo farà a modo suo, sfruttando la sua creatività di cuoco per preparare una gustosa – e indimenticabile – ultima cena. Questa volta potrebbe essere in pericolo anche Proteo Laurenti, che durante il processo ad Aristèides ha commesso un errore e adesso deve fare i conti con la propria coscienza e ricostruire in fretta il legame tra passato e presente, prima che tutti i falsi apostoli facciano una brutta fine. -
Il superstite
Quell’uomo aggredito e invaso dalla cancellazione della sua famiglia, ero io eppure non lo ero. Tutto sembrava vero e falso allo stesso tempo. Ma forse è così che si scrivono i libri.rnForse è così che accade la realtà.rnrn«Un A sangue freddo italiano, un noir potentissimo» — Antonio Manzinirnrn«Il breve romanzo di Governi è un corridoio di specchi lungo il quale chi narra si vede riflesso nello sguardo degli altri» - Nadia Terranova, Robinson rnrnL’assassino è stato catturato, è colpevole di uno sterminio, ha ucciso due donne e due uomini: un padre, una madre, una figlia, un figlio. Il massacro è avvenuto in un piccolo paese italiano, quasi invisibile sulle carte, e l’analogia col caso della famiglia Clutter, scrupolosamente raccontato mezzo secolo fa da Truman Capote in A sangue freddo, salta all’occhio in tutta la sua straordinaria precisione. Alla carneficina è scampato un terzo figlio che, sposato da poco, vive nella casa accanto, ma si trasferirà poi in quella del massacro. Passa le giornate nei suoi capannoni, è allevatore di polli, come lo era suo padre. Il processo all’assassino, un nomade slavo, si svolge in Serbia e il Superstite chiede a un giornalista, che ha seguito la vicenda dall’inizio e ne ha scritto con una certa sensibilità e accuratezza, di accompagnarlo. Ed è come se due lembi di una ferita si accostassero per sanarsi a vicenda, per salvarsi. Non c’è alcun psicologismo in questo libro scritto con un passato remoto romanzesco, il più potente presente per chi legge: siamo irrimediabilmente nelle zone del mito, della favola primaria, nera e archetipica. Da una parte c’è un mondo che potrebbe essere il Nord Italia, ma anche qualsiasi posto dove la violenza e la ferocia imperano – e dall’altra parte c’è un’innocenza che non può cedere. -
L' innocenza di Tommasina
Caterina Emili con la sua voce schietta ma allo stesso tempo carica di emotività, sa affascinare e coinvolgere in questa nuova tortuosa vicenda, in un groviglio di violenze e vendette personali, in cui siamo sfidati a chiederci, fino alla fine: ma è andata davvero così?rnrnTommasina s’impicca. Perché? In quale parte profonda della sua anima si nascondeva tutta quell’infelicità? Oppure qualcuno l’ha obbligata a farlo? Per risolvere il mistero Cesara, la gigantesca zia della ragazza, chiede aiuto a Vittore Guerrieri, dal passato misterioso e dal presente divorato dal demone del gioco. Vittore ha un furgone, si sposta per l’Italia, con qualche tappa anche all’estero, per vendere prodotti pugliesi. È un lavoro che s’è inventato da quando ha deciso di trasferirsi a Ceglie Messapica. Lui, di origine umbra, s’è inventato una nuova vita pugliese. O almeno ci prova. E Cesara gli chiede aiuto, a lui che sa girare l’Italia, che può scoprire il passato di Tommasina quando faceva l’infermiera a Torino e poi a Perugia. E così Vittore, con il suo furgone carico d’olio, si trova invischiato in una trama oscura di violenza e vendetta, di altre morti misteriose che sconquassano di nuovo la sua esistenza che s’era appena riequilibrata. -
Stagione di cenere
Torna Franco Zanna, ex fotoreporter a caccia di scoop in Costa Smeralda. In questa nuova avventura si troverà, suo malgrado, a giocare con il fuoco.rnrnFranco Zanna è di nuovo al lavoro. Con l’arrivo del caldo, la pacifica Porto Sabore si è riempita di turisti e vacanzieri. Celebrità più o meno importanti popolano le grandi ville sulla costa, gli yacht e i locali notturni. Va a caccia di scoop, Zanna, da buon paparazzo, fra attori di grido, bellezze brune, glaciali nobildonne e imprenditori dalla cattiva fama. Ma quest’anno è il fuoco, il terribile flagello degli incendi, a fare da protagonista. Un disastro dietro al quale si muovono interessi milionari. Esistono uomini che grazie al fuoco hanno acquisito ricchezza e potere. Professionisti della distruzione che non si fanno alcuno scrupolo a bruciare terre, case e vite umane. Per il sorriso di una giovane orfana, come un moderno Don Chisciotte armato di sigarette e macchina fotografica, Zanna darà loro la caccia, con l’aiuto di Cosima, di Irene e del vecchio, implacabile zio Gonario. E come sempre andrà fino in fondo, fino a un mulino a vento fatto di fiamme, sangue e acqua scura. Che nasconde orribili, neri segreti. -
Tre manifesti per la libertà
Tre testi scritti con passione e lucidità, che ricordano le opere migliori del pensiero illuminista e democratico, degli atti di accusa vibranti, delle ricostruzioni avvincenti di come Erdogan sta soffocando la democrazia in Turchia, degli omaggi commoventi alla libertà, all'onestà e alla legalità.rnrnQuesto volumetto si apre con una lettera al presidente turco in cui 51 premi Nobel chiedono la scarcerazione di Ahmet Altan e il ristabilimento dello stato di diritto in Turchia. Seguono tre straordinari documenti scritti dall'autore recentemente condannato all'ergastolo. Si tratta di tre memorie difensive in cui Altan, in uno stile chiaro, efficace e letterario, difende le idee di giustizia, di onestà, di legalità e mette in ridicolo non solo le accuse contro di lui ma anche il sistema corrotto e violento che sta trascinando il suo paese verso la dittatura. Capovolgendo la situazione che lo vede nel banco degli imputati, Altan scrive: ""Giudicherò coloro che, a sangue freddo, hanno ucciso il sistema della giustizia consentendo l'arresto di migliaia di cittadini innocenti. Non ho il potere di punire la gente né d'incarcerarla e, in ogni caso, non vorrei mai avere questo potere. Ma ho il potere di svelare l'omicidio, di identificare l'assassino, di mostrare le armi sanguinarie usate per questo infido delitto e di raccontare i crimini che sono stati commessi""""."" -
Senza responsabilità personale
Lena Andersson racconta con sicurezza narrativa e un profondo spirito critico un rapporto di coppia fondato su illusioni, incomprensioni e debolezze, sull'insanabile differenza della visione dell'amore fra la donna e l'uomo.rnrnEster Nilsson è reduce da una relazione fallimentare con l'artista e imbroglione Hugo Rask, ed è ormai pronta a lasciarsi il passato alle spalle e a lanciarsi in una nuova storia. Stavolta il suo obiettivo è l'attore Olof Sten, personaggio meno carismatico di Rask, ma anche più disponibile e in apparenza più sincero. Olof infatti non fa mistero di essere sposato (anzi, parla sempre della moglie in termini molto elogiativi) ma cede comunque all'attrazione esercitata da Ester e i due diventano amanti. Ester, però, non accetta questo ruolo. Attraverso la sua pungente intelligenza e il suo sapiente uso di logica e dialettica cerca di convincere se stessa e Olof che sono fatti l'uno per l'altra e che quindi lui dovrebbe lasciare la moglie e riconoscere così il valore del loro legame. Negli anni della loro relazione, fra alti e bassi, addii e ricongiungimenti, e nonostante gli appelli sempre più serrati di Ester, Olof non prende mai una decisione. In un ultimo disperato tentativo di sbloccare la situazione, Ester fa un gesto che in realtà rischia di separarli per sempre... -
Terra di sangue
Un thriller serratissimo e ricco di colpi di scena, che racconta una terra aspra, di dolente bellezza, alla difficile ricerca della propria identità.rnrnUn omicidio alla fattoria di Huilwater ai confini del deserto in Sudafrica. Una donna bianca e la figlia adottiva, ritrovate in un lago di sangue, massacrate. Il crimine, brutale e spietato, riporta alla mente e agli occhi l'atrocità dei numerosi ""assalti alle fattorie"""" consumati in Sudafrica all'indomani della fine dell'apartheid. Molti misteri, però, sembrano circondare la fattoria di Huilwater e i suoi abitanti: amuleti vudù alle porte, strani rituali e sacrifici celebrati da sciamani e stregoni, lo stretto rapporto che legava la vittima dell'omicidio, la bellissima pittrice Freddie Swarts, alle tribù del posto – Griqua e Boscimani. Le indagini dell'ispettore Beeslaar e dei suoi uomini – affiancati dalla sorella della donna uccisa, sempre meno convinta che la morte di Freddie rientri nel quadro di un crimine occasionale – portano alla luce nuovi enigmi e strani personaggi che gravitano intorno alla pacifica comunità ai confini col Kalahari: chiese e movimenti di estrema destra che mirano a restituire il potere alla popolazione bianca, traffici di nuovi cercatori di fortuna – speculatori immobiliari con Rolex e BMW –, abili ladri di bestiame che depredano la regione per poi scomparire nel nulla e delitti sotto il cielo senza dio delle bidonville. Sullo sfondo di un Sudafrica dai tanti volti e dalle mille contraddizioni, ancora lacerato da un ingombrante passato coloniale e dalle ferite dell'apartheid, Karyn Brynard trascina il lettore in un thriller serratissimo e ricco di colpi di scena, tenendolo col fiato sospeso fino all'ultimo. Racconta una terra aspra e intensissima, di dolente bellezza, alla difficile ricerca della propria identità."" -
Mogador
Patrick Elff è un truffatore, presto lo scopriranno tutti. È giovane, ha una carriera molto ben avviata in una banca di Düsseldorf, ma dopo l’inizio di un’inchiesta per il suicidio di un collega, è costretto a scappare prima che ci si accorga del suo coinvolgimento. Dopo aver quindi chiesto aiuto a un potente finanziere marocchino che gli doveva un favore, Elff scappa a Mogador. Nemmeno nella città della Costa Atlantica è facile far perdere le tracce di sé perciò, per sottrarsi all’attenzione della polizia, Elff non alloggia in un hotel ma nella dimora di Khadija, in un microcosmo a sé, un mondo piccolo e nascosto, retto da leggi ben al di là della normalità. Khadija è una prostituta e una mezzana, una prestasoldi, maga e profetessa. Elff, che ritiene di essere rimasto invischiato più o meno involontariamente nella vicenda, si scontra con una donna forte e manipolatrice che vive volontariamente nel culto e nell’idolatria di se stessa. In poco tempo, Elff oltrepasserà i confini della propria cultura di origine, vedrà il mondo degli spiriti, conoscerà orrori che superano le punizioni terrene. Mogador è, al tempo stesso, un poliziesco e un viaggio dell’anima, una descrizione rigorosissima della realtà e un salto nel fantastico che arriva fino al demoniaco. Come sempre, al centro dei romanzi di Mosebach ci sono i suoi personaggi: l’inquietante Khadija e il suo sleale factotum Karim, il potente Monsieur Pereira, la moglie di Elff dall’ironia lucida, Pilar. Il viaggio a Mogador si trasforma in un sogno che riporterà Patrick Elff, con una nuova consapevolezza, alla realtà. -
Negli occhi di Timea
Con il secondo e ultimo capitolo del dittico sulla RED Luca Poldelmengo riporta ai lettori l'ormai ex commissario Vincent Tripaldi, un uomo diviso tra l'amore per il gemello Nicolas, che rappresenta il barlume di umanità che è ancora in grado di provare, e il desiderio di vendetta.rnrn«Da anni, con la sua scrittura affilata, Luca Poldelmengo sta disegnando una lucida mappa del lato oscuro. Lo scenario delle sue storie nerissime è come una piazza metafisica avvolta dalle tenebre e popolata da dannati che possono solo sognare la luce» – Giancarlo De CataldornrnÈ trascorso un anno da quando i gemelli Vincent e Nicolas Tripaldi sono stati costretti a fuggire in Albania per scampare all'arresto. A capo della Red, una squadra segreta di polizia che conduce le proprie indagini attraverso l'uso dell'ipnosi, erano stati risucchiati in un gioco di potere più grande di loro. Ora sono rientrati clandestinamente in patria, per andare incontro ciascuno al proprio destino. Nicolas vuole far evadere Sara Mancini, la loro ex collega che tra le mura del carcere è diventata mamma. Vincent invece è pervaso da un feroce desiderio di vendetta verso il premier Mattia Manera e il Professor Luca Basile, gli uomini che pur di assecondare i loro giochi di potere lo hanno strappato per sempre dal suo lavoro e dai suoi affetti, arrivando a uccidere. Vincent ha in mente un piano che lo costringe a enormi compromessi rispetto alla propria coscienza, talmente inconfessabile da tenerlo nascosto persino a suo fratello. La clandestinità dei gemelli è messa a rischio proprio dalla loro ex squadra, la Red, che preleva sistematicamente ignari cittadini e ne setaccia l'inconscio per usarli alla stregua di telecamere di videosorveglianza umane, al solo scopo di catturarli. Sullo sfondo di un intrigo che coinvolge i massimi livelli istituzionali e criminali e che ruota intorno al traffico internazionale di rifiuti, viene perpetrata una sanguinosa strage a cui assiste un'unica testimone, Timea, una bambina di cinque anni. Chi è Timea? Da dove viene? Cosa ci faceva lì? Ma soprattutto cosa hanno visto i suoi occhi? -
La santa tenebra
La santa tenebra è forse l’unico libro sui Gulag sovietici che è impossibile leggere senza ridere. Di questo ringraziamo l’humour nero dell’autore e lo spirito caustico dei georgiani.rnrnUn libro spassoso ma anche estremamente istruttivo sulla demenza del potere e sulla forza di resistenza dell’ironia e dell’umorismo.rnrn«Dalla dimenticata Georgia ci arriva il racconto di uno degli ultimi prigionieri sovietici dell'ultimo gulag sovietico, immutato nella spietata (e grottesca) liturgia concentrazionaria [...]. Levan Berdzenisvili ha passato laggiù tre anni, i ""migliori della sua vita"""".» – TuttolibrirnrnIl libro è ispirato al periodo in cui l’autore è stato rinchiuso nel Gulag, uno degli ultimi condannati nella storia sovietica. «Sono stati gli anni migliori della mia vita», racconta con ironia ma anche con verità, perché aggiunge: «il KGB si è dato un gran daffare per riunire in un solo posto un gruppo di persone eccezionali». Ovviamente i prigionieri del Gulag furono, anche negli ultimi anni del regime sovietico “ammorbidito” dalla perestrojka, vittime della fame, delle celle d’isolamento, delle punizioni, ma ciononostante riuscirono a combattere l’assurdità del sistema di oppressione in mille modi. Organizzavano corsi di lingue antiche, inventavano macchine per diliscare il pesce (!), discutevano della possibilità o meno di costruire un comunismo “buono”, organizzavano gare gastronomiche in condizioni di estrema penuria alimentare… Tutte queste storie tragicomiche mettono in luce l’arbitrio e l’assurdità del potere dittatoriale sovietico."" -
Il cielo di Singapore
Tra modernità estrema e leggenda, innovazione e tradizione, Singapore è lo sfondo di una storia scritta in uno stile fresco, ma commovente e profonda. Sharlene Teo racconta la vita, i sogni e il dolore di tre donne e attraverso di esse un intero mondo, un mondo che forse è cambiato troppo in fretta.rnrn«Notevole. Sharlene Teo, grazie a una capacità descrittiva e a un calore umano eccezionali, evoca i flussi più oscuri della modernità: il degrado ambientale, il fascino soffocante delle luccicanti città contemporanee e le cataratte dei prodotti di lusso e del linguaggio corrotto che le caratterizzano. Su questo sfondo, i suoi personaggi brillano di vitalità, umorismo e una disperazione descritta minuziosamente» – Ian McEwanrnrn«""Il cielo di Singapore"""" è una critica approfondita della vita in una moderna metropoli asiatica, una cronaca della velocità e spietatezza con cui il sud-est asiatico è cambiato negli ultimi trent’anni, un ritratto del vecchio che affianca il nuovo (con un dialogo di fondo tra la nostalgia e il cinismo), un’esplorazione dei rapporti tra le donne sullo sfondo dei cambiamenti sociali e a tratti anche una storia d’amore... Sharlene Teo è geniale» – The Guardianrnrn«Tutto ciò che riguarda """"Il cielo di Singapore"""" sembra suggerire che siamo di fronte a una scrittrice vera, di cui sentiremo molto parlare negli anni a venire» – Financial TimesrnrnLa storia del «Cielo di Singapore» inizia nel 2003 con tre donne, la sedicenne Szu, sua madre Amisa, una volta una bellissima attrice, e Circe, legata a Szu da un’improbabile amicizia. Diciassette anni dopo, nel 2020, Circe sta attraversando un brutto divorzio in una Singapore profondamente trasformata e ancora in trasformazione, quando al lavoro viene a sapere di un nuovo progetto: il remake di un horror cult degli anni ’70 chiamato «Ponti», e cioè quello stesso progetto che aveva lanciato, e poi spezzato bruscamente, la carriera nel cinema di Amisa in qualità di Pontianak, una donna-mostro della mitologia del sud-est asiatico che si serve della propria bellezza per incantare e poi uccidere gli uomini. È un colpo duro per Circe, travolta dai ricordi di due donne che una volta facevano parte della sua vita, dal senso di colpa, da un passato che le tormenta la coscienza..."" -
Lezioni su Dante
"Lezioni su Dante"""" è volume pensato per una conoscenza """"alta"""", ma diffusa della Divina Commedia. Raccoglie le lezioni organizzate dal Comitato Dantesco della Lombardia nel triennio 2008-2010, e tenute da un significativo e autorevole gruppo di dantisti. Il volume è articolato in sei sezioni (I personaggi, La visione, La lingua, Dante e le arti figurative, Altri percorsi, Dante fra musica, danza e teatro), ognuna delle quali comprende brevi saggi che rappresentano punti diversificati della ricerca dei singoli autori. I destinatari ideali sono docenti e studenti degli istituti secondari e dell'Università: ma anche il lettore dilettante troverà molte pagine di piacevole e agile lettura. """"Lezioni su Dante"""" - che esce nel 150° anniversario della nascita dello Stato Italiano - rappresenta un modo nuovo, articolato e diversificato di leggere il poema dantesco." -
Introduzione alle teorie narrative. Gli autori e i testi
Quali sono le regole dell'immaginazione narrativa? Come funzionano i romanzi, le novelle, e tutte le storie che ci scambiamo ogni giorno? Che cosa ci lega a determinati personaggi, dettagli o episodi del mondo scritto, tanto da farceli sembrare più veri di quelli del mondo reale? Domande come queste sono diventate, negli anni Sessanta, l'oggetto di un'autonoma disciplina, la ""narratologia"""", che aveva l'ambizione di definire la logica interna del racconto. Questo libro racconta la storia, le sfide e le trasformazioni di un campo di studi che nel tempo è profondamente mutato, e si confronta oggi con forme di narrazione proteiformi, che si pongono oltre la testualità tradizionale e chiamano in causa sempre nuovi mezzi d'espressione. Un viaggio nella storia della teoria narrativa, al termine del quale poter ripensare in maniera più consapevole quella speciale arte dell'intaglio che, secondo Walter Benjamin, è l'arte di raccontare.""