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Semplice cronaca
"24 liriche di intensità bruciante caratterizzano la raccolta di Luca Canali, apprezzato traduttore di poesia latina. Il nitore stilistico fa brillare gli sprazzi di profonda umanità che come bagliori nella notte affascinano il lettore in un vortice di intense emozioni.""""" -
Sul crinale dell'utopia
In questo romanzo viene narrata la vicenda realmente vissuta dal viareggino Eugenio del Magro, qui rappresentato come Eugenio Del Sarto. La storia parallela, invece, riferita al transcaucasico Fiodor Levskilyj è scaturita dalla penna dell'autore, sebbene ogni riferimento storico e geografico corrispondano alla verità. Il lavoro di Francesco Belluomini non lascia indifferente il lettore che conosce la triste storia del XX secolo, il secolo erede di una modernità contraddistinta dalla fede cieca nella ragione e nel progresso. La storia dei protagonisti, che hanno sperimentato le atrocità dei ""gulag"""" sovietici, si pone come paradigma di una esperienza cui nessuna vicenda medioevale può essere paragonata. """"Quali sono i 'secoli bui'?"""" ci si può domandare dopo la riflessione suscitata da questo romanzo-documento. """"A che punto di barbarie può condurre un'ideologia incapace di confrontarsi con i più elementari diritti umani?"""". La lettura del testo, pertanto, si presenta anche come invito a quel senso di apertura intellettuale che permette al presente di far tesoro del passato perché simili """"orrori"""", sempre in agguato nei momenti di ottenebramento razionale, non si ripetano più."" -
L' enigma del sacro. Il pensiero di René Girard tra religione e filosofia
René Girard da vari decenni è protagonista del dibattito culturale in ambito internazionale, su temi che spaziano dall'antropologia alla letteratura, dall'etnologia alla teologia, alla filosofia della religione, alla psicologia e alla sociologia. Centrando l'attenzione sull'aspetto più enigmatico del sacro, egli mostra che l'immolazione di vittime sacrificali, attestata in tutte le tradizioni religiose e nella letteratura mitologica, serve a placare la ""guerra di tutti contro tutti"""". Quasi sul punto di autodistruggersi, la comunità trova il modo di scaricare la violenza su una vittima, che funge da """"capro espiatorio"""" e a cui viene attribuito in seguito un valore sacrale, proprio perché riporta la pace e fonda il vincolo sociale. I miti e i riti hanno occultato l'innocenza della vittima, ma la rivelazione biblica, che culmina nei racconti evangelici della passione di Cristo, ha svelato definitivamente la menzogna vittimaria, in modo tale che il cristianesimo non può essere assolutamente equiparato a una semplice variante dei miti pagani."" -
Ander Island
"Ander Island"""" è un viaggio spasmodico e a tratti surreale in un'isola equatoriale da poco scoperta e colonizzata. La ricerca della felicità caratterizza il percorso dei personaggi che vagano per l'isola affrontando le insidie dovute al loro modo di intendere la vita non esattamente convenzionale. In tutto questo si inserisce un'affascinante figura femminile che funge da motore e musa per il protagonista, ben supportato dal suo amico e collega Mr. Paker. Il racconto fornisce innumerevoli spunti di riflessione fotografando la società contemporanea e non risparmiandola da critiche. Castagnetti tratteggia un mondo capitalistico e alla deriva dove i sogni sono difficilmente percorribili ma assolutamente indispensabili..." -
Sarai raggiante. Variazioni poetiche sul tema della natività
I venti testi di ""Sarai raggiante"""" (diciassette poesie e tre brevi prose) interpretano l'evento luminoso dell'Incarnazione secondo prospettive sempre diverse e tuttavia convergenti in un disegno saldamente unitario. Come molteplici variazioni giocate su un solo, sublime tema musicale composto dal Padre: la Natività del Figlio. Variano anche le coordinate di spazio e tempo, che si estendono dalla Palestina dell'epoca di Gesù all'Andalusia della grande civiltà araba, dalla Roma imperiale all'inquieto mondo contemporaneo."" -
Parole che si infiammano tra le inquietudini della vita
Il libro di Giorgio Anelli si sottrae ai consueti generi letterari e non per eccentrico desiderio di novità, ma perché affonda le radici nella vita, che è multiforme, varia e sempre diversa. E proprio questa fame di realtà lo spinge non solo a concepire l'arte come intensamente agganciata all'esistente, ma anche a mescolare riflessioni, racconti, poesie proprie con versi altrui, presente e passato, passione e speranza. Il lettore non può rimanere indifferente, viene ""provocato"""" (etimologicamente chiamato """"davanti"""") a confrontare le proprie convinzioni, a stringere un rapporto con l'autore, a dialogare, perché il significato fondamentale di questo lavoro è la vita."" -
Bels dous amicx, baizem nos yeu e vos. Voci provenzali d'amore. Ediz. italiana, inglese, francese e tedesca
Lungi dal voler qui analizzare questioni su cui la critica ancora dibatte, si possono tuttavia indicare, nei poeti chiamati trovatori, i creatori di una nuova forma lirica, la prima a costituirsi in vera e propria scuola, anche se non può essere individuata come tale in un unico e specifico luogo. Al movimento che ne risultò parteciparono trovieri francesi, trovatori catalani, spagnoli e portoghesi e poeti italiani, sempre in viaggio per e con le corti europee; e fu di tale secolare vitalità da offrire a studiosi e a critici il destro per le loro teorie fin dall'Umanesimo. Sviluppatosi tra la fine dell'XI e gli inizi del XIV secolo, il movimento fece risuonare i suoi canti dalla Francia occitana verso il resto d'Europa, affascinando un pubblico di letterati, poeti, musici, giullari, lettori o semplici ascoltatori. -
Indagine imperfetta
Renzo Brunetti è un professore di Italiano in un Liceo milanese. Il suo trascorso gli ha lasciato in eredità tanto dolore a tal punto da farlo chiudere in se stesso per difendersi dai fantasmi del passato, relegandolo ad una esistenza solitaria. Unica deroga il suo fedele cane, un boxer di nome Rocky. Con l'inizio dell'anno scolastico il mondo di Renzo viene invaso dai problemi della sua nuova classe e da una collega che insegna inglese, Daniela. Attraverso una serie di accadimenti che toccano i problemi giovanili dei suoi studenti e le complessità dei rapporti umani, la vita di Renzo si modificherà in modo radicale, restituendolo ai sentimenti ed alla gioia di vivere. -
Rivisitare la fede... insieme
Riflettere sulla fede è una sfida che affascina e spaventa, perché si tratta di far luce su una realtà che determina la vita di un essere umano per le scelte che esige e per la singolarità di ciascun cammino di vita. Non esiste un'esperienza di fede standard, ma tanti percorsi quanti sono gli esseri umani che, in qualche modo, si aprono di fronte al Mistero Assoluto. La fede è anzitutto un'esperienza legata al nostro essere persona, al nostro anelito di infinito e, nello stesso tempo, di realtà che si percepisce minacciata e diminuita sia dalla morte sia dall'esperienza dei nostri limiti. La fede, in questo senso, è perciò un anelito che è presente nel cuore di ogni uomo. È come un seme, che può svilupparsi e crescere, ma può anche restare sterile se la persona non se ne cura. -
Albero di poche foglie
"Poesia: pigra inquietudine. Netto e traslucido cercarsi in riva ad altro. Abusando di sé, tra sé. Sfogliarsi. Fino a scoprirsi albero di poche foglie. Albero di poche foglie, sottile canzoniere. Ricco di grazia - in bilico impone un dubbio. Chissà se/che differenza tra leggerezza e levità. Tuttavia, è la seconda a donare sostanza alla poesia di questo libro. Levità chagalliana, leggerezza più grazia."""" (Emilio Rentocchini)" -
Il ciliegio dei baci rossi
"Anche quest'ultima raccolta di Giuliana Rigamonti si svolge, come già avveniva nella precedente 'L'acino della notte"""", per capitoli di una storia poetica che si aggruma intorno ad esperienze vissute e conservate in quel 'nido d'ombra' che è il cuore, che solo più tardi riesce a restituirle in parole, a tradurle in colori che pure sono eco di quell'ombra, che pure sanno conservare la loro intensità intatta, senza perdere la forza e il calore con cui sono stati vissuti, pronti a disporsi nuovamente nel ritmo dei luoghi e delle stagioni; luoghi che solo una volta si incontrano, oppure luoghi che si ritrovano anno dopo anno, sono appuntamenti dell'anima, piuttosto che il rosario di giorni della vita quotidiana."""" (Laura Novati)" -
Alunni DSA. Una risorsa didattica
La presente pubblicazione è frutto di una proficua esperienza maturata durante un corso di formazione organizzato sugli alunni DSA dalla Scuola Primaria e Secondaria del Collegio ""Don Bosco"""" di Borgomanero (No). Le autrici hanno inteso fornire un manuale pratico in cui sono esposti con chiarezza i termini del problema e le soluzioni per aiutare i docenti in un compito veramente difficile. Dopo la premessa in cui si chiarisce la differenza tra disturbo e difficoltà, si passano in rassegna le patologie previste dalla legge, gli stili di apprendimento, gli strumenti compensativi e dispensativi, supportati dall'indicazione delle strategie metodologiche e didattiche. Non manca un elenco di software utili così come di una bibliografia e sitografia aggiornata. Il lavoro si conclude con i testi legislativi più recenti. Si tratta di una pubblicazione destinata a tutti coloro che si prendono a cuore l'educazione e la formazione delle giovani generazioni, dagli insegnanti ai dirigenti scolastici, ai genitori e agli alunni stessi."" -
Deen Thaang, il viaggiatore
L'uomo è nato vagabondo, viaggiatore. Il suo comportamento può diventare nomade per necessità, ma il viaggiare è uno dei suoi più forti istinti, un tratto essenziale del suo esistere. Tutto, del resto, è viaggio. Ma non c'è viaggio senza coscienza, senza comprensione, in chi lo compie, del posto che occupa nell'universo. Se l'essere umano non sa in quale punto del cosmo si trova, non può in alcun modo sapere qual è la destinazione del suo andare. -
Un tempo perduto
"È un libro di silenzi, di storie di silenzi che sono più eloquenti delle parole, questa raccolta di poesie di Alessandro Russo, intrisa di umori più che proustiani (potrebbe farlo pensare il titolo, """"Un tempo perduto""""), soprattutto pascoliani. Un mondo che """"ritorna come un fuoco mai spento"""", attraverso parole che """"di un fanciullo / ne hanno fatto un uomo"""": si può volere di più da una poesia se non che sappia dire quello che vuole dire, ossia la fedeltà a un nodo essenziale, al cuore del proprio essere adulti in presenza delle figure fondanti del proprio sistema morale?"""" (Vincenzo Guarracino)" -
Nel giorno la musica di sempre
"Non vorrei che la raccolta di poesie di Maria Rosa Guarnieri passasse sotto gli occhi del lettore come una della migliaia di pubblicazioni che ogni anno popolano le case editrici italiane: qualche annotazione paesaggistica, un pizzico di sentimento, qualche stilema tardo romantico infarcito di un'aggettivazione al limite del lezioso e ci si crede grandi poeti. Nulla di tutto questo. In primo luogo la poetessa sorveglia attentamente il suo dettato al fine di limitare gli apporti aggettivali e lasciare al nudo la delicatezza della parola. E in secondo luogo, seguendo la suggestione del testo stesso, ella invita il lettore a seguirla in un percorso interiore che sta 'dietro'... 'dietro il paravento', 'dietro ogni porta', 'dietro i giorni', 'dietro ogni passo', 'dietro i vetri', 'dietro il portone', 'dietro serrate imposte'. Ciò che conta, ciò che vale non cade sotto i sensi; la vera esistenza si gioca altrove sta all'uomo scoprirla"""" (Giulio Greco)" -
Alfabeto della terra e altri canti
"Raramente nella vita pensiero e azione, carne e spirito, gesto e verso, pelle e inchiostro hanno una corrispondenza così diretta e profonda, come nell'opera poetica di Gregor Ferretti. Il suo 'alfabeto' è un autoritratto fedele dell'autore, l'impronta del suo sangue, dei suoi muscoli, della sua rabbia, della sua malinconia, del suo amore."""" (Alfredo Rapetti Mogol)" -
Perle migranti
C'è nella poesia di Giada Devuno una dizione sussurrata, che rifugge da ogni tipo di canto ore rotundo, perché la magia dell'esistenza va ricercata nella ""cura e la pazienza"""" con cui la natura fa girare gli astri e con cui dirige le opere e i giorni delle stagioni. Della quotidianità, quella sostanziata di incontri, di affetti, di ricordi, di viaggi, la poetessa sembra possedere impresso il ritmo sommesso con cui i colori, i gesti, i profumi, i desideri, le sofferenze si depositano nell'animo, attraverso una delicatezza di percezione che impreziosisce l'attimo. La gentilezza, tradotta in musica, si trasforma in grazia, anche quando la vita sembra rivelare il volto più triste, perché, """"perle migranti"""", """"non siamo rondini, / ma fenici dentro al Sole"""" (Giulio Greco)"" -
Svegliamo l'aurora. Invito alla poesia
I poeti della tradizione proposti ai più piccoli e ai loro genitori in versione integrale, con l'ausilio di brevi cappelli introduttivi e di note essenziali. Un invito a (ri)scoprire e assaporare insieme quelle voci che da sempre raccontano o evocano una scoperta, un'emozione, un insegnamento, donandoci il conforto della poesia, parola fraterna e gratuita, memoria tenace del passato e desiderio ardente proiettato verso il futuro. -
Lei... la prof.
L'autrice è alla sua seconda esperienza letteraria. Qui immagina l'intervista ad un'insegnante, anzi a una prof. che per sua libera scelta ha abbandonato la scuola non riconoscendosi più in quel ruolo. Davanti a una fumante tazza di tè e a un invitante vassoio di pasticcini il colloquio si trasforma in una piacevole chiacchierata tra amiche. Dal discorso emergono le motivazioni che hanno portato all'abbandono: il sentirsi inutile, demotivata e incapace di modificare il sistema, quel sistema irrigidito da un burocratismo antiquato e da regole confuse e obsolete, che spesso rendono ingestibile e caotico il lavoro e che minano i rapporti interpersonali, quel sistema che, in ultima analisi, può considerarsi anche responsabile dei mali della nostra società. -
Mestieri
"Questi 'Mestieri' sono epigrammi, brevi poesie che racchiudono un quadretto, un personaggio incorniciato, ingabbiato nel suo mestiere. Tra mestiere e personaggio c'è una fusione totale, una commistione inestricabile, e proprio per questo non c'è alcun bisogno che anche le parole vengano costrette, e possono dunque cominciare con la lettera che vogliono. Ecco perché sono epigrammi: l'ingabbiamento è già nel tema, e la persona è lì dentro visibile, anche se non c'è più, in quel cubicolo che è il mestiere stesso, come le edicole simili a guardiole dei due giornalai, uno davanti all'altro""""."