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I diari del ghetto di Varsavia. Le storie dei coraggiosi che non si piegarono
I diari di Nöemi Szac-Wajnkranc e di Leon Weliczker rappresentano documenti preziosissimi, di eccezionale valore umano e storico. Un ricco racconto della vita del Ghetto in quegli anni e della sua tragica eroica resistenza. Tra le esecuzioni, le epidemie, la fame e le brutalità efferate, nella perenne incertezza - in ogni minuto - della vita e della morte, il Ghetto di Varsavia, prima di insorgere, vive, lavora. La sua gente ama, trepida, pecca, s'arrabatta, traffica, prega; cura il decoro e quelle piccole vanità nel vestiario e nello stile di vita cui è così umanamente legata la stima che si ha di se stessi. Noemi Szac-Wajnkranc (ragazza ebrea di Varsavia, che, deportata, morirà nel 1945) scrive diari in bella calligrafia su quaderni ben ordinati, indossa i mantelli bianchi per celebrare la festa religiosa della riconciliazione, organizza temerari contrabbandi e perfino dancing e ristoranti dove, a pochissima distanza da macerie e fosse scavate talora dalle stesse vittime prima di essere uccise, vi sono marmi eleganti e dove musicisti e attori suonano e recitano brani preparati e studiati con scrupolo tra una fucilazione e l'altra. Queste testimonianze fanno parte dell'eredità lasciataci da un gruppo di intellettuali ebrei che tennero una cronaca minuziosa degli avvenimenti quotidiani: un materiale inestimabile che per anni fu nascosto e recuperato intatto dopo la guerra, sotto le macerie. -
Un popolo alla macchia. Il diario, le memorie del grande combattente partigiano
Alla fine della Seconda guerra mondiale il partigiano Luigi Longo scrive uno straordinario libro di memorie in cui storia privata e storia collettiva si mescolano, nello sfondo crudamente realistico ed emozionante dei protagonisti della Resistenza italiana contro i nazifascisti: ""In generale, le grandi masse di soldati e civili che dopo l'8 settembre avevano abbandonato le caserme e le abitazioni per raggiungere la macchia erano e restavano nella loro grande maggioranza, durante le prime settimane, delle masse di 'sbandati', senza precisa coscienza del presente e dell'avvenire, senza chiara visione della strada che dovevano battere per uscire dalla difficoltà e dai pericoli personali e nazionali che incombevano. Nei rifugi e nelle baite ospitali alcuni erano paghi di essere riusciti a sfuggire ai tedeschi e di starsene lontani dalla zona dove infuriava la caccia all'uomo; non chiedevano altro, speravano solo che la solidarietà popolare e nazionale permettesse loro di durare così, fino all'arrivo degli alleati""""."" -
I sommergibili U-boote. La minaccia segreta della marina militare tedesca
Dal 1940 al 1943 le acque dell'Atlantico furono il teatro di una delle battaglie più lunghe e sanguinose della Seconda guerra mondiale, che vide scontrarsi gli U-boote tedeschi con la flotta e l'aviazione alleate. L'obiettivo dell'ammiraglio Karl Donitz, esperto comandante della Unterseewaffe, era ambizioso: distruggere con i suoi sommergibili la flotta mercantile anglo-americana e bloccare il traffico navale tra il Nordamerica e l'Europa in modo da privare di rifornimenti l'Inghilterra e costringerla alla resa. Un disegno che, nelle sue aspettative, avrebbe potuto volgere l'esito del conflitto a favore delle potenze dell'Asse. Donitz si illuse che la dedizione, lo spirito di sacrificio e la disciplina dei suoi marinai potessero ribaltare il consolidato dominio anglo-americano sugli oceani. Un errore di valutazione che, dopo i primi tempi favorevoli, si rivelò in tutta la sua portata: otto sommergibilisti tedeschi su dieci persero la vita nel corso del conflitto e un'unità su tre venne affondata durante la sua prima missione. Questo studio, oltre a ricostruire gli aspetti tecnici e militari della grande Battaglia dell'Atlantico, ci racconta le storie degli uomini, spesso giovanissimi che combatterono a bordo degli U-boote, descrivendone le terribili condizioni di vita in quelle scatole d'acciaio. -
Madre nera. L'Africa nera e il commercio degli schiavi
Gli studi di Basil Davidson hanno contribuito in modo determinante all'evoluzione della storiografia africana moderna, denunciando l'influenza dei pregiudizi coloniali nella rappresentazione europea dell'Africa antica e rifondando lo studio della materia su basi strettamente archeologiche e documentarie. Basil Davidson ha viaggiato a lungo in Africa, ""percorrendo sentieri non battuti, facendo domande e raccogliendo tutta la saggezza"""", come da lui stesso affermato, alternando inchieste a opere storiche. """"L'Africa nera e il commercio degli schiavi"""" è una delle sue opere principali, presto divenuto un classico per la sua capacità di sfatare molti luoghi comuni e fornire un quadro appassionato di una delle pagine più cupe della storia dello sfruttamento europeo e americano ai danni degli africani."" -
Storia della guerra nel Pacifico. Lo scontro navale tra Stati Uniti e Giappone
La seconda guerra mondiale ha avuto momenti cruciali nello scontro in mare. Con le sue insidie e le sue zone strategiche, l'oceano è stato un protagonista imprescindibile. Questo libro ripercorre la storia della guerra del mare, attraversando nodi essenziali delle vicende dell'economia di guerra. Come in tutte le epoche il commercio delle navi ha creato nuovi contatti, nuove geografie. Nella seconda guerra mondiale, sul mare, si svela tutta l'ambiguità del conflitto, che oscilla tra difesa contro la barbarie e legge dell'utile economico. -
Forzate il blocco. 1940. L'odissea della marina militare italiana
La seconda guerra mondiale ha ancora tanti piccoli grandi eroi da raccontare. Tra questi ci sono senza dubbio i militari della marina che forzavano i blocchi tedeschi. Tante azioni particolari che furono però decisive fanno la trama di questo libro. Tra storia militare ed economica, l'autore svela i dettagli delle azioni di guerra sul mare. Da sempre luogo strategico del commercio, il mare è il mercato centrale dell'economia di guerra. Con un occhio di riguardo per il caso del Laconia, queste pagine formano un capitolo essenziale di storia contemporanea. -
Storia mondiale dei conflitti navali. (1571-1944). Da Lepanto alla riconquista del pacifico
La storia moderna delle guerre riconosce un ruolo preponderante agli scontri navali. Chi riusciva a conquistare il dominio dei mari poteva costringere alla pace anche gli agguerriti eserciti che avevano combattuto sulla terra ferma. Da Lepanto ad Abukir, da Trafalgar a Tsuchima, senza dimenticare il naufragio della ""invincibile Armada"""" di Filippo II, il libro ricostruisce le singole vicende e il loro contesto e traccia i profili di quei grandi protagonisti Don Giovanni d'Austria, gli inglesi Drake e Nelson, gli olandesi Tromp e de Ruyter, il francese Suffen e il giapponese Togo - che maggiormente hanno contribuito all'evoluzione tecnica della guerra sui mari."" -
I due versanti della storia. Vol. 1: Storia della colonizzazione.
La colonizzazione, il suo senso e la sua lenta fine. Esperto di storia dei paesi in via di sviluppo de Bosschère offre una ricognizione a tutto tondo sul fenomeno storico della colonizzazione. Ma più che i fatti interessano qui le motivazioni profonde, più che gli aspetti economici, quelli che portano alcune culture a prevaricarne altre col pregiudizio della superiorità. Questi due volumi si occupano della colonizzazione nei suoi aspetti meno noti, antropologici e culturali. Il secondo libro permette di vedere, come in una metafora della tempesta, cosa resta sulle spiagge una volta che i conquistatori se ne sono andati, lasciando, insieme a una nuova libertà, spesso spuria o fittizia, i danni indelebili a strutture sociali millenaria. L'autore vuole offrire, con quest'opera, un tentativo di definizione e uno strumento di analisi della colonizzazione, della sua natura, dei suoi meccanismi, orientamenti e conseguenze, dall'antichità ai nostri giorni. Si vuole svelare l'identità della colonizzazione, i suoi antecedenti, le sue motivazioni profonde. -
Da Pearl Harbor a Okinawa. La sconfitta del Giappone
Un samurai alla seconda Guerra mondiale, Tameichi Hara, capitano della Marina imperiale giapponese discende da un'antica famiglia di samurai dall'etica bellica ferrea. Freddo, aggressivo e competente, mette a frutto la tecnica delle arti marziali nella lotta sui mari. Fu Hara, ad esempio, a sviluppare i siluri usati a Pearl Harbour. Fedele alla nazione, ma anche critico nei confronti dei superiori, questo personaggio racconta una storia singolare e densa di tradizione. Una vicenda personale che attraversa i grandi fatti della storia, creando la leggenda del samurai del mare. -
1914: il dramma di Sarajevo. Origini e responsabilità della Grande Guerra
Una storia intricata quanto epocale, raccontata da una penna d'eccezione, da un protagonista della vita culturale e politica italiana. Luciano Magrini ha fatto la storia del giornalismo italiano, da ""La Stampa"""" al """"Corriere della sera"""". Durante il Ventennio fascista è stato sorvegliato speciale con l'accusa di voler ricomporre il partito socialista. Nel secondo dopoguerra si è appassionato alla storia d'Oriente, dando alle stampe testi di riferimento su Giappone e Cina. In questo libro, con acume e freschezza giornalistica, Magrini indaga le ragioni e le dinamiche dello scoppio del secondo conflitto mondiale. A partire dal tragico teatro di Sarajevo si snodano i fatti e le ragioni della guerra che ha ridefìnito i confini del mondo."" -
Il ghetto. Il funzionamento sociale e psicologico della segregazione
Per Wirth il problema ebraico si concentra nella questione del ghetto, nelle cause che ne hanno prodotto la formazione e che hanno contribuito nei secoli a mantenerlo. Egli rompe decisamente con le varie teorie del carattere nazionale, che avevano cercato di dare una spiegazione della ""questione ebraica"""": gli ebrei sono, di volta in volta, gruppo religioso, culturale ed etnico, oppure una combinazione dei tre. Ogni aspetto si ritrova nella storia del ghetto, volontario o coatto: la storia delle forme attraverso le quali gli ebrei sono stati esclusi dalla piena partecipazione alla vita sociale della società circostante. La segregazione è, in questo senso, analoga alla segregazione del lebbroso o del pazzo; l'appartenenza alla comunità ebraica è intesa come malattia ereditaria, e il ghetto è lo strumento per evitare il contagio, per rompere le comunicazioni, per impedire l'integrazione sociale e l'assimilazione culturale, per realizzare l'isolamento sociale del gruppo. Il sociologo Wirth, anche con i mezzi della psicologia sociale, guarda senza indugi in uno dei meandri più oscuri e misteriosi della natura umana, analizzando le origini, le differenti aree geografiche, l'organizzazione interna e mettendole a confronto. Il sistema di esclusione socio-razziale che ha preparato il genocidio nazista."" -
Declino e caduta dell'impero romano. Ediz. integrale. Vol. 4
Lo sguardo posteriore, ma profondo di uno storico che sa fare i conti con l'intera epopea della romanità. Fatti, economia, diritto e cultura, questo monumentale lavoro di ricostruzione e racconto si confronta con la civiltà della grande Roma, per scoprire punti di vista nuovi, pragmatici e fecondi. ""Declino e caduta dell'Impero romano"""" ci offre un metodo storico ricco di insegnamenti e un nuovo senso critico per l'osservazione della nostra stessa realtà. Questo lavoro rappresenta la summa degli studi di Gibbon e un autentico autoritratto della mentalità settecentesca che lo rendono un'opera imprescindibile ancora oggi."" -
Declino e caduta dell'impero romano. Ediz. integrale. Vol. 5
Lo sguardo posteriore, ma profondo di uno storico che sa fare i conti con l'intera epopea della romanità. Fatti, economia, diritto e cultura, questo monumentale lavoro di ricostruzione e racconto si confronta con la civiltà della grande Roma, per scoprire punti di vista nuovi, pragmatici e fecondi. Riconosciuto in tutto il mondo intellettuale come punto di riferimento, il ""Declino e caduta dell'Impero romano"""" ci offre un metodo storico ricco di insegnamenti e un nuovo senso critico per l'osservazione della nostra stessa realtà. Questo lavoro rappresenta la summa degli studi di Gibbon e un autentico autoritratto della mentalità settecentesca che lo rendono un'opera imprescindibile ancora oggi."" -
Gli italiani in Africa. Storia delle guerre coloniali 1882-1943
Giornalista e inviato, Franco Bandini racconta la storia dei fatti, snocciola la narrazione del presente, in un libro che penetra le trame dei servizi segreti. Un libro che va a caccia delle conseguenze lunghe delle malefatte degli italiani in Africa, nella grottesca costruzione dell'impero mussoliniano. Tra documenti e capacità di cogliere le grandi e piccole architetture dello spionaggio, Bandini restituisce in presa viva tutta la tragicità dell'avventura fascista in Africa. -
La disfatta di Caporetto. I responsabili tra storia e leggenda. Cadorna, Capello e Badoglio
Perché i cannoni di Pietro Badoglio non spararono contro gli austro-tedeschi lanciati all'assalto? Una domanda a cui nessuno storico è ancora riuscito a dare risposta definitiva. Cilibrizzi, citando documenti e testimonianze ufficiali, tenta una strada quanto mai audace e ricostruisce nel modo più dettagliato possibile il tragico malebolge di Caporetto, non esitando a indicare Cadorna, Capello e Badoglio come ""i maggiori responsabili della disfatta"""". Un'invettiva coraggiosa e una ricostruzione storica puntuale fanno de """"La disfatta di Caporetto"""" un libro utile per capire il più grave tracollo nella storia dell'esercito italiano."" -
1940: battaglie nel cielo di Londra
Dopo la vittoriosa battaglia di Francia, lo Stato Maggiore tedesco, ormai padrone di tutta la costa atlantica dalla Norvegia a Bordeaux, cominciò a pensare all'invasione della Gran Bretagna. Solo con la sconfitta della maggiore avversaria, Hitler avrebbe potuto infatti vincere la gigantesca partita iniziata nel settembre 1939. Infatti, le sue reiterate offerte di pace erano state respinte dal nuovo premier britannico, Churchill, e una soluzione di compromesso del conflitto appariva quindi impossibile. Perché le divisioni ammassate intorno a Calais avessero buone probabilità di riuscita nel caso di un attacco alle isole britanniche, occorreva quindi che l'intera organizzazione militare, economica e civile dell'Inghilterra fosse sconvolta dalle fondamenta. Per ottenere questo risultato, Hitler non aveva che un'arma: la Luftwaffe, l'aviazione tedesca, che, nella caccia come nel bombardamento, aveva clamorosamente dimostrato la sua superiorità durante le campagne di Norvegia e di Francia. Ma le cose andarono diversamente... Un testo documentato per ricostruire l'anno più critico e decisivo della Seconda Guerra Mondiale e la leggendaria resistenza inglese. -
Vita di Garibaldi. Vol. 1: 1807-1860.
Tra i biografi di Garibaldi, Jessie White è senz'altro quella più di parte. Tuttavia, la sua prosa vivace e il taglio giornalistico rendono i due volumi dedicati all'Eroe dei due mondi un affresco partecipato del Risorgimento italiano. D'altronde, Jessie White, col marito Marco era stata testimone oculare e attrice di primo piano di buona parte degli eventi che narrava. Era stata col marito militante mazziniana e poi garibaldina, più volte arrestata e imprigionata, anche per anni, da vari regimi della restaurazione. La vita di Garibaldi, nelle pagine della White, diviene un avvincente resoconto degno della penna di un Salgari, e si coniuga con le vite di Mazzini, Pisacane, Cavour e decine di altri più o meno noti personaggi dell'Unità d'Italia. -
Vita di Garibaldi. Vol. 2: 1860-1882.
Tra i biografi di Garibaldi, Jessie White è senz'altro quella più di parte. Tuttavia, la sua prosa vivace e il taglio giornalistico rendono i due volumi dedicati all'Eroe dei due mondi un affresco partecipato del Risorgimento italiano. D'altronde, Jessie White, col marito Marco era stata testimone oculare e attrice di primo piano di buona parte degli eventi che narrava. Era stata col marito militante mazziniana e poi garibaldina, più volte arrestata e imprigionata, anche per anni, da vari regimi della restaurazione. La vita di Garibaldi, nelle pagine della White, diviene un avvincente resoconto degno della penna di un Salgari, e si coniuga con le vite di Mazzini, Pisacane, Cavour e decine di altri più o meno noti personaggi dell'Unità d'Italia. -
L' ultima vittoria degli indiani. Little Big Horn e la disfatta del generale Custer
La storia raccontata dai vinti è una prassi relativamente recente della storiografia, ma il volume di Miller è uno degli antesignani. Mentre Hollywood produceva ancora decine di film con indiani feroci e pionieri valorosi, questo volume anticipava l'altra faccia del racconto, ispirando in seguito opere cinematografiche come ""Soldato blu"""" e """"Piccolo grande uomo"""", che restituirono alla nazione indiana la dignità perduta. Il resoconto di Miller sulla battaglia di Little Big Horn mostra non solo la ferocia della civiltà occidentale, ma anche la capacità umana, politica e militare di popoli come i Sioux e i Cheyenne. Condottieri che, da Cavallo Pazzo a Toro Seduto, riuscirono sia pur per breve tempo, a contrapporsi a uno dei reggimenti più moderni e preparati degli Stati Uniti d'America."" -
Controstoria della seconda guerra mondiale. Vol. 2
La storia è scritta dai vincitori. Un vecchio adagio che descrive, però, solo una parte della realtà. Con la forza dei documenti e della ricerca storica, Eddy Bauer dimostra che la storia dei vincitori può essere corretta, approfondita, restituita alla complessità che merita. Opera monumentale sulla guerra che ha sconvolto l'Europa e disegnato gli equilibri mondiali del Secolo breve, un secolo intenso, dominato dai grandi protagonisti del totalitarismo, questo lavoro è uno strumento fondamentale. Quella di Bauer è una storia dei fatti, al di là delle ideologie. È il denso lavoro dello storico che evita le falsificazioni e le affermazioni propagandistiche.