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La strada dell'ignoranza e altri saggi su economia, immaginazione e conoscenza
Per Wendell Berry tutto nasce dalla terra. Lì hanno origine le nostre possibilità di vita e le ragioni esistenziali più profonde. E lì nasce la passione che lo spinge a riflettere sulle devastazioni dell'ambiente e l'arroganza del potere economico. Aziende e corporation di dimensioni globali continuano a chiederci di ignorare l'evidenza, supportandole nel tentativo di abbattere quei limiti naturali che permettono di vivere e lavorare con coscienza all'interno di una comunità. Ci hanno fatto credere che tutto fosse sacrificabile sull'altare del progresso: i danni prodotti da questa mentalità sono sotto gli occhi di tutti, ma c'è ancora spazio per la speranza. Per usare le parole di Berry: ""La devastazione non è necessaria e non è inevitabile, a meno che la nostra remissività non la renda possibile"""". Per impedirla dobbiamo opporre all'informazione arida e tendenziosa del potere un linguaggio diverso, più ricco e reale. Nei testi presentati in questa raccolta Berry parla di conoscenza, dell'importanza di mantenere vivi i saperi che rischiano di andare perduti e una lingua e una cultura variegate, della necessità di riprendere contatto non solo con la natura ma con gli altri uomini. La posta in gioco è molto elevata: accettare la distruzione delle nostre comunità, dei paesaggi e dei luoghi che abitiamo significherebbe accettare di perdere parte della nostra memoria, e dunque di noi stessi, rinunciando a una parte del nostro futuro."" -
L' uomo che sapeva troppo
Alto, capelli (che furono) fini e chiari, un pallore quasi cadaverico, palpebre e baffi cascanti, naso aquilino. Aspetto apatico, andamento pigro e indolente, aria annoiata, tempra aristocratica, ""in gran parte simile a quella dell'anarchico"""". Horne Fisher, rispettabile membro della buona società inglese, cresciuto in mezzo a primi ministri e politici illustri, inizia la propria carriera come segretario personale di Sir Walter Carey, ufficiale del Governo irlandese e suo parente. Proprio al servizio di Sir Carey si ritroverà accidentalmente coinvolto nella sua prima avventura da """"investigatore non ufficiale"""". Sì, non ufficiale, perché Horne Fisher non è un professionista del crimine ma un uomo che, oltre quel muro di ostentata indifferenza, nasconde capacità analitiche fuori dal comune e curiosità e sensibilità sovraumane """"nel comprendere le circostanze"""" e l'animo umano. Da quella prima esperienza irlandese, Horne Fisher comprenderà quanto il crimine possa essere oscuramente intrecciato con la legge e da lì in avanti, per tutta la vita, si ritroverà ad avere a che fare con faccende similmente oscure, appesantito dall'onere di """"sapere troppo"""", di conoscere il lato squallido e la corruzione delle alte sfere, di cui lui stesso fa parte."" -
Pellegrinaggi verso il vuoto. Ripensare la realtà attraverso la fisica quantistica
Questo libro vuole essere un invito alla meraviglia e alla gratitudine per la straordinaria avventura che è la vita e per lo sconfinato mistero di cui facciamo parte. Ripercorrendo brevemente il cammino della fisica nel corso del XX secolo, partendo dalla iniziale assunzione di un mondo oggettivamente dato, andiamo scoprendo come questa premessa sia entrata in crisi e come la dimensione della coscienza sia rientrata prepotentemente nel campo dell'indagine. Interpretare in maniera coerente i dati oggi disponibili ci porta a riesaminare le premesse filosofiche dell'impresa scientifica, recuperando il primato dell'esperienza e il ruolo della coscienza. Il fatto che la coscienza si dia sempre come coscienza di un mondo ci porta a credere in un mondo di materia oggettivamente esistente ""là fuori"""" e in un osservatore localizzato """"qui dentro"""" (nella mia testa?). Ma la fisica quantistica è incompatibile con questa rappresentazione e suggerisce piuttosto una concezione della materia come forma del processo della coscienza. Il mondo non è dunque un mondo di cose, di oggetti, che un'astratta coscienza manipola a suo piacimento. Il mondo e noi siamo espressione della stessa creatività della coscienza, onde nell'oceano dell'esperienza. Cessare di identificarci con una singola onda e comprendere la nostra natura oceanica è la pace. A questa pace aspira il mondo intero."" -
Vedere oltre. La spiritualità dinanzi al morire nelle diverse religioni
Nata dalle discussioni emerse durante e dopo il convegno ""Seeing beyond in facing death - Vedere oltre dinanzi al morire"""", la presente raccolta di saggi (curata da Ines Testoni, Guidalberto Bormolini, Enzo Pace e Luigi Vero Tarca) sviluppa il tema del morire, della morte e degli strumenti per vedere oltre questo confine secondo le scienze umane e le diverse tradizioni religiose (ebraica, cristiana, islamica, taoista, induista, buddhista). Sebbene esistano testi approfonditi sull'argomento, la particolarità della raccolta è quella di aver coinvolto studiosi, competenti in materie diverse, che professano anche tali convinzioni religiose. Scelta che avrebbe potuto essere limitativa, ma che invece ci consegna una testimonianza più profonda. Nella prefazione del filosofo Emanuele Severino c'è un pensiero che si impone, un pensiero dal quale non si può prescindere, e nel quale mettono radici i miti e tutte le grandi narrazioni religiose: """"Qualcosa come uomo non esiste se non come convinzione di essere una forza che ha la capacità di trasformare il mondo e sé stessa"""". Ovvero, il senso essenziale che gli esseri umani assegnano al morire è il mutare in altro. Partendo dal filosofo dell'eternità, passando attraverso i punti di vista di eminenti pensatori e studiosi, il ciclo si chiude con la postfazione di Marco Vannini, uno dei massimi esperti di mistica, dalla quale emerge come lo sguardo dell'uomo che cerca di spingersi oltre la morte sia il segno della vita che vuole proseguire oltre."" -
Il declino della Cristianità sotto l'Islam
La conquista islamica è avvenuta all'insegna del jihad e della sharfa, la guerra santa contro i non musulmani e il diritto fondato sul Corano. Quando le popolazioni di religione cristiana, ebraica e zoroastriana che abitavano lungo le rive del Mediterraneo e negli sterminati territori dell'antica Persia vennero sottomesse dagli arabi (nei secoli VII e VIII) e dai turchi (circa quattro secoli dopo), divennero, nei loro stessi territori, dhimmi, privi di diritti e oggetto di una ""protezione"""" (dhimma) che pagavano lautamente. Ma quali forze, secolo dopo secolo, prepararono e imposero la dhimmitudine, modellandosi su un progetto politico di lungo termine teso a sconfiggere le altre religioni? Come è possibile spiegare un'espansione dell'islam così rapida e una sua penetrazione così profonda in paesi tanto diversi tra di loro e spesso sede di culture antiche e profondamente radicate? Che cosa travolse e riplasmò società evolute e articolate, sotto il profilo politico, giuridico ed economico? E perché per lungo tempo la dhimmitudine è stata rimossa o negata nei paesi occidentali? Sulla scorta di una documentazione storica cospicua, Bat Ye'or dimostra che se la dhimmitudine è stata certamente la conseguenza delle conquiste militari, è però stata soprattutto il frutto della cooperazione (in alcuni casi fattiva e consapevole, in altri fondata su tragici malintesi) di élite civili e religiose altamente civilizzate e di maggioranze poco coese e per questo motivo incapaci di reagire."" -
La pace è ogni respiro. Semplici esercizi per le nostre vite stressate
Le nostre giornate sono piene di impegni, di incontri, di attività, di divertimenti. Ma questo non ci rende felici, e neppure sereni. Lo sappiamo bene, anche se facciamo finta di niente e proseguiamo sulla stessa strada, stressati e sempre più invischiati nella routine quotidiana. Thich Nhat Hanh ha scritto questo libro pensando a noi. Ha condensato la sua filosofia profonda e universale in brevi capitoli, ciascuno dei quali è dedicato a un momento della nostra giornata, a un'incombenza anche minuta e magari involontaria (respirare, ad esempio), a un aspetto del nostro comportamento, a un sentimento: il risveglio mattutino, la pulizia personale, la colazione, il camminare, il lavoro, il mangiare, il tempo libero, la famiglia, la meditazione, l'amore, il pensiero di Dio? Ciascuna di queste azioni o situazioni è ugualmente importante e merita di essere vissuta fino in fondo attraverso la Piena Consapevolezza, e assaporata istante per istante anche grazie alla recitazione dei gathas, brevissime poesie da utilizzare come strumenti di concentrazione. La forza della saggezza distillata in queste pagine è tutta racchiusa nella semplicità delle parole scelte da Thich Nhat Hanh, strumenti formidabili che chiedono soltanto di essere usati giorno dopo giorno, anzi respiro dopo respiro, perché sia possibile sperimentare la pace interiore e la vera felicità. -
Pellegrinaggio buddhista. Sulle orme di Siddhartha
Siddhartha Gautama, il Buddha, il Risvegliato: è lui il protagonista del viaggio di Carlo Buldrini, mentre le ""Quattro grandi meraviglie"""" - Lumbini, Bodh Gaya, Sarnath e Kushinagar, i luoghi chiave della vita del Buddha che lui stesso suggerì di visitare -, scandiscono il racconto oltreché il percorso del narratore. Tutto inizia a Lumbini. Dopo il concepimento che la leggenda vuole a opera di un elefante bianco meravigliosamente penetrato nel corpo di Maya, sotto le fronde di un albero di sal nasce il desiderato erede di Shuddodana, che in lui ha riposto tutte le sue speranze per il futuro della potente tribù degli Shakya. A dispetto di questo e dell'educazione intesa a farne un guerriero invincibile, il giovane, venuto a contatto con la realtà del dolore e della sofferenza, decide di abbandonare il palazzo paterno e inizia la sua ricerca spirituale come asceta mendicante. Compagno di viaggio attento e silenzioso, l'autore segue Siddhartha dalla fase dell'ascesi nella grotta, al Risveglio sotto l'albero della Bodhi, al Parco delle Gazzelle, fino al punto di arrivo, quello del parinirvana, in cui cessa ogni forma di attaccamento. Alle vicende del Buddha narrate dal Mahàparinibbamsuttanta, Buldrini intreccia la storia dei luoghi di culto e della loro riscoperta archeologica, la descrizione delle raffigurazioni del Buddha e quella dell'India contemporanea."" -
Il vero Warren Buffett. Come gestire con succeso capitali e persone
Il 5 marzo 2008 Warren Buffett - proprietario della Berkshire Hathaway, una delle più grandi holding del mondo - è tornato a essere l'uomo più ricco del pianeta, dopo tredici anni di incontrastato dominio di Bill Gates. La sua fortuna, stimata in 62 miliardi di dollari, si fonda da quasi mezzo secolo sulla stessa strategia di investimento: il momento di comprare arriva quando la Borsa scende e riguarda solo titoli di aziende solide, gestite da manager capaci, che svolgono attività semplici e producono beni di largo consumo, con prospettive di crescita nel lungo periodo. È una filosofia controcorrente nel mondo degli affari, oggi più che mai instabile e rischioso. La forza di Buffett, spiega O'Loughlin, risiede innanzitutto nella sua capacità di leadership e nella sua abilità nello stimolare e motivare i manager e i collaboratori delle sue aziende a pensare e agire ""come se fossero i proprietari"""". Il suo, poi, è un metodo che combina intelligenza, intuizione, competenza (Buffett non opererebbe mai in un settore che non gli fosse perfettamente noto) e buon senso ed è ricco di lezioni utili non solo per chi lavora in importanti società. Al contrario, chiunque voglia investire in modo saggio i propri soldi, troverà in queste pagine riflessioni preziose ed esempi eloquenti tratti dall'esperienza di uno dei più geniali uomini d'affari di tutti i tempi."" -
L'eroe dai mille volti
Il mito è da sempre oggetto di analisi da parte di storici, filosofi, antropologi, sociologi, che ne hanno proposte le interpretazioni più disparate, riconfermandone però sempre l'importanza nell'ambito della vita associata. Anche gli psicoanalisti si sono rivolti a esso: per loro il mito, come il sogno, rivela la struttura stessa della psiche. Secondo Jung, il mito sarebbe un sognare a occhi aperti, il sogno una continuazione del mito ed entrambi la manifestazione di motivi arcaici, che rivelano l'esistenza di elementi strutturali della psiche inconscia. Questi motivi o immagini, da lui chiamati archetipi, dimostrano che esiste un inconscio collettivo comune da sempre a tutti gli uomini. Nello scrivere questo saggio sul mito dell'eroe, Joseph Campbell si è rifatto alle concezioni psicoanalitiche, in particolare a quelle di Jung, ma ha tenuto conto anche delle altre interpretazioni. Perciò ""L'eroe dai mille volti"""" è un fantasmagorico viaggio attraverso le culture di tutto il mondo e di tutte le epoche. Centinaia di miti, favole e leggende, una folla di uomini, eroi, mostri, spettri, fate e geni, un pantheon di dèi clementi e terribili, maestosi e beffardi, costituiscono la materia di un libro che dalla sua prima pubblicazione, nel 1949, si è imposto come un grande classico."" -
Cattolici
Su una piccola isola al largo della costa irlandese una comunità di monaci conserva la ""fede dei padri"""", rendendo culto a Dio nelle forme che la Chiesa ha praticato per secoli. Quando le televisioni americane e la BBC vengono a saperlo, l'antica abbazia di Muck diventa un caso mediatico internazionale: le riprese delle messe in latino e delle confessioni individuali attirano da tutto il mondo cattolici fedeli alla Tradizione e alla liturgia stabilita dal Concilio di Trento. Quella pubblicità appare intollerabile a Roma, dove il Concilio Vaticano IV ha appena sancito la contaminazione del cristianesimo con il buddhismo e l'apertura al secolarismo. Per mettere fine allo scandalo, Roma invia sull'isola un inquisitore, padre Kinsella, con l'incarico di """"convincere"""" l'abate della comunità, Tomás O'Malley, ad allinearsi al Vaticano e a porre fine a quell'intollerabile """"eresia"""". Kinsella scoprirà in O'Malley un uomo di fede assalito dal dubbio, ma convinto che la Tradizione e la verità delle Scritture non richiedano aggiornamenti e compromessi con i tempi. Il confronto tra i due - uno scontro di psicologie, prima ancora che di dottrine - è il cuore della storia narrata da Brian Moore in """"Cattolici"""", un romanzo breve intriso di mistero e suspense."" -
Ortodossia
In seguito alla pubblicazione nel 1905 di ""Eretici"""" - una raccolta di saggi in cui l'autore attacca con stile brillante e corrosivo i dogmi della sua epoca - Chesterton fu sfidato dalla critica a indicare quale fosse la propria visione del mondo. Tre anni più tardi, nel 1908, diede alle stampe """"Ortodossia"""". In quest'opera, ricchissima di idee e di suggestioni, lo scrittore inglese esprime la sua incrollabile fede cristiana, di cui argomenta con rigore, ma senza rinunciare al gusto per il paradosso, l'assoluta ragionevolezza. Tutte le obiezioni e le accuse che vengono di norma rivolte al cristianesimo sono affrontate con schiettezza, discusse e infine puntualmente rovesciate. Il risultato, spesso sorprendente, è la dimostrazione che anche i punti più astrusi della dottrina colgono una verità profonda dell'essere umano. In particolare, nel cristianesimo l'autore individua un insieme di valori spirituali e morali in grado di difendere l'uomo da ciò che, minando la bellezza e la santità della vita, lo rende infelice: le ingiustizie del capitalismo, le teorie materialiste e deterministe (in particolare l'evoluzionismo), le eresie del passato e del presente. Il cristianesimo, per Chesterton, è la sola risposta possibile a quell'aspirazione al Vero, al Bene, al Bello, al Giusto, che abita nel cuore di ciascuno di noi."" -
Il principe di Galles va in vacanza
Berlino, anni '20: un giovanissimo Billy Wilder, dopo aver lasciato la carriera da avvocato, comincia a scrivere pezzi e reportage per un importante quotidiano berlinese. Sotto la lente della sua intelligenza brillante passano così critici teatrali e poeti, attori e politici, ma anche gli effimeri protagonisti della buona società dell'epoca e le persone comuni, nella vita di tutti i giorni e negli svaghi della domenica. Di ciascuno coglie con sguardo acuto e un sorriso divertito, debolezze e particolarità, e con questo materiale ricco di umanità e di toni, compone sapientemente scene e dialoghi pieni di humour. E poi ci sono le questioni cittadine e gli avvenimenti contemporanei, gli spettacoli teatrali e cinematografici della Berlino di quegli anni, che la sua penna ricrea con grande vivacità e stile personalissimo. Il mezzo può essere diverso, ma lo stile e la capacità di delineare vicende e personaggi sono proprio quelli dei grandi capolavori di Wilder, sceneggiatore e regista di film indimenticabili come ""Quando la moglie è in vacanza"""" e """"A qualcuno piace caldo""""."" -
L' uomo che si mise un cavolo come cappello e altre storie improbabili
In un imprecisato villaggio della campagna dell'Inghilterra occidentale, un colonnello in pensione, rispettabile e attraente, se ne va in giro con un cavolo per cappello. Un romantico avvocato dà fuoco al Tamigi. Un aviatore professionista, con l'aspetto di un poeta, fa volare i maiali. Uno sfuggente reverendo cavalca un elefante bianco. Un milionario americano in trasferta, innamorato del ""paesaggio feudale inglese"""", regala la terra ai suoi fittavoli. Un astronomo scopre una mucca che salta sulla luna. Un comandante costruisce castelli in aria. A prima vista, i personaggi di questi racconti, tutti sodali della Lega dell'Arco Lungo, potrebbero sembrare un po' eccentrici ma, come ci svela uno di loro, non si può essere eccentrici senza un centro e in effetti è il mondo che continua a muoversi e a modificarsi mentre noi stiamo fermi. La Lega dell'Arco Lungo vuole proteggere la terra e distribuire la proprietà ai piccoli agricoltori, e lo farà mettendo in atto una vera e propria rivoluzione che si nutre e si esprime in paradossi e nonsense, per rovesciare il punto di osservazione sul mondo e per svelare l'inganno e la corruzione dei potenti, cercando di trovare nuovi modi per fare ciò che di """"vecchio"""" è ancora praticabile e giusto. Alcuni critici hanno bollato questi racconti come """"distribuzionisti"""", sostenendo che l'autore avesse sacrificato la sua creatività a favore della sua agenda politica."" -
Come difendere la fede (senza alzare la voce). In tv, tra la gente, sui social
"Sei cattolico, vero?"""" È la domanda che sempre più spesso molti si sentono rivolgere nel corso di una conversazione, e nei contesti più diversi, non appena questa si arena su un tema """"sensibile"""" (l'aborto, l'eutanasia, l'omosessualità, l'AIDS, la contraccezione, la procreazione assistita, gli abusi sessuali del clero, il matrimonio, il sacerdozio femminile, i politici cattolici) e il credente del gruppo diventa seduta stante il """"portavoce ufficiale della Chiesa"""" e come tale è chiamato a giustificarne le posizioni. In queste circostanze, saper argomentare in maniera pacata, convincente e chiara, senza cedere all'aggressività o al vittimismo, è essenziale per riuscire a smontare i pregiudizi, smorzare la conflittualità e quindi dialogare con tutti sui temi che toccano l'intera società, ed è ciò che questo libro insegna: alla base vi è l'esperienza di Catholic Voices, un progetto di comunicazione che aiuta i cattolici a spiegare al meglio i valori cristiani e la posizione della Chiesa, per avvicinare credenti e non in nome dell'impegno per il bene comune. In una nuova edizione aggiornata, questo libro offre consigli generali sulla comunicazione, sintetizza i punti cruciali dell'azione e della dottrina della Chiesa, suggerisce gli elementi chiave da mettere in evidenza e insegna il metodo del reframing che, partendo dall'intenzione positiva dell'interlocutore, consente di affrontare serenamente le critiche e di riformulare gli argomenti." -
Uomovivo
In una pensione sulle colline di Londra arriva all'improvviso un vento impetuoso che scuote ogni cosa, compresi gli ospiti un po' annoiati che vi alloggiano. E porta sulla scena uno strano individuo: Innocent Smith, un gigante scomposto, allegro, rumoroso, eccentrico, forse un po' matto. Anzi, magari è un pericoloso criminale, visto che in sua presenza accade di tutto: pistolettate, una violazione di domicilio, rapimenti di innocenti fanciulle, un tumultuoso processo. E magari non è neppure da solo quando compie le sue azioni dirompenti. Per dichiarare guerra a tutto ciò che spegne una sana meraviglia verso l'esistere non basta l'azione isolata e solitaria di un singolo, occorre un'incursione congiunta: un complotto di famiglia. Chi è l'Uomovivo? O, meglio, chi sono? Chesterton è davvero al suo meglio in questo romanzo ""filosofico"""" pubblicato nel 1912, ma che mantiene intatta, dopo oltre cento anni, la sua carica lietamente eversiva nei confronti di ogni specie di conformismo e di tutte le idee troppo ovvie per essere vere. Dale Ahlquist ricorda Edoardo Rialti nell'Introduzione - una volta mise i lettori saggiamente in guardia: """"Quanto più leggi Chesterton, tanto più ti sottoponi allo spaventoso pericolo di vedere le cose per la prima volta"""". Prefazione di Edoardo Rialti."" -
Wall Street e la legge morale. Come e perché l'economia non può fare a meno dell'etica
E se un giorno chi detiene le chiavi dell'economia mondiale prendesse le sue decisioni non solo ricercando il profitto, ma lasciandosi guidare da principi morali universali? Forse il benessere sarebbe più diffuso e nei momenti di crisi alla fine si conterebbero meno vittime... Questa prospettiva è decisamente di là da realizzarsi. Ciò non toglie che si possa cominciare a porre le basi ideali per una fondazione morale dell'economia, che abbia al suo centro l'attenzione per l'uomo e – esigenza non più rinviabile – la cura dell'ambiente. In questo libro si apre una riflessione a tutto campo che invita gli attori economici a chiedersi non solo che cosa sia più vantaggioso, ma che cosa sia più giusto fare. Questa domanda fondamentale viene via via declinata in interrogativi più specifici: è vero che tutto può essere comprato e venduto? Bene e utile coincidono? L'interesse di chi bisogna perseguire nella propria iniziativa imprenditoriale? L'avidità è il motore del progresso oppure un vizio? In quale misura sono accettabili le diseguaglianze economico-sociali? Che tipo di uomo vuole essere il businessman? Quale rapporto ha la ricchezza con la felicità? Quali valori sono in gioco nell'attività economica? Che cosa si intende per sviluppo, e lo sviluppo di chi si deve ricercare? Lungo questo percorso, a segnare i punti fermi del ragionamento, si ritrovano alcuni imperativi morali, che intendono offrire un orientamento per capire come rendere eticamente corretto il proprio agire economico. Da questa prospettiva l'etica e l'economia non sono discipline separate o addirittura in competizione tra loro, ma modalità di intervento sulla realtà in dialogo e mutua collaborazione, entrambe dirette verso il «bene», concetto che è tanto più urgente riscoprire quanto più oggi suona fuori moda e privo di significato. -
Il bene del fare. Le opere di misericordia per un mondo indifferente
Le opere di misericordia, così come ci sono state tramandate dal passato, possono sembrare il retaggio di una pietà d'altri tempi, al pari delle giaculatorie e dei fioretti con cui si iniziavano le nuove generazioni alle virtù umane e cristiane. In effetti, gli scenari di vita si sono oggi alquanto modificati. L'intervento pubblico è percepito e reclamato come un diritto, e ciò crea la diffusa percezione che sia lo Stato - o al limite siano le strutture private, comunque esterne alla famiglia - a doversi occupare dei problemi materiali, del disagio, del dolore, della malattia e persino della morte dei cittadini. Tornare a riflettere sulle opere di misericordia - grazie anche all'invito che papa Francesco ha lanciato al mondo indicendo un Giubileo straordinario a essa consacrato - ci aiuta, invece, ad andare oltre la superficie, per imparare a non ignorare la sofferenza che si nasconde dietro i volti ""tirati a lucido"""" della gente intorno a noi, per ricordarci che tutto ciò ci riguarda e dovremmo farcene carico. È quindi un atto di intelligenza, nel senso che aiuta a leggere dentro, ma anche uno strumento per risvegliare la compassione, quella che Dostoevskij ne L'idiota definisce """"la più importante e forse l'unica legge di vita dell'umanità intera"""". Mettere attivamente in pratica tali precetti non è solo virtù morale per chi ha il dono della fede, ma prima ancora dovere di giustizia per tutti."" -
Contro gli idoli postmoderni
"La denuncia del degrado civile indotto dai modelli culturali della società dei consumi e dello spettacolo, dell'eterna giovinezza e del denaro facile, è pressoché unanime. Guai però a chi è colto nel flagrante delitto di credere che questo indebolimento del pensiero non ci rappresenti affatto; e che forme di reazione determinata ai suoi presupposti siano realmente praticabili. Dove il logos perde forza, la reazione a catena del polemos (della guerra, della violenza, dell'aggressività di tutti contro tutti) guadagna terreno e si fa incontrollabile. In un mondo che rimane senza l'audace e creativa testimonianza dell'umanesimo cristologico di Dio, il politeismo degli dèi razzisti e corporativi occupa la scena. C'è insomma del lavoro urgente da fare: riguarda beni di prima necessità per l'ominizzazione, che il mercato ha dismesso. Questo libro, quasi in forma di """"manifesto"""", offre il suo contributo. Non si limita a criticare gli idoli: per ognuno di essi, cerca di immaginare le contromosse necessarie. Noi, popoli cristiani d'Occidente, abbiamo meritato le conseguenze di questa ricaduta nel paganesimo. Ma ci è consentito un soprassalto di orgoglio: possiamo smascherare l'incantesimo della cultura nichilistica che pretende di rappresentarci, e aprire mille luoghi di liberazione. Ci sono rimasti assai più di dieci giusti, per convincere Dio, in favore delle generazioni che vengono, che non siamo così indegni dei doni ricevuti.""""" -
Plum Village Love Story. Grazie-Vent'anni dopo
«Queste due storie sono nate nel 2011 quando Thay (il nome con cui affettuosamente chiamiamo il nostro maestro Thich Nhat Hanh), alla fine di un insegnamento di Dharma ci ha chiesto di raccontare - con foto, poesie, video, racconti -, la nostra storia d'amore con Plum Village. Plum Village è il nostro monastero in Francia da lui fondato nell'82...». Dal 1982, Plum Village accoglie persone provenienti da ogni parte del mondo, di ogni confessione o anche convintamente atee, che vogliono esplorare il mistero della felicità e della sofferenza. Questa è stata l'esigenza profonda che ha portato l'autore di questa graphic novel, Claudio Panarese, a entrare a Plum Village nel 1992, poco più che trentenne. All'epoca era un uomo che poteva considerarsi «arrivato»: un lavoro come disegnatore presso la Disney, una relazione felice con la propria compagna, una buona situazione economica. Ma in lui, così come in ogni uomo, era forte II desiderio di una felicità più grande, che soltanto l'incontro con Thay, con la dolcezza del suo pensiero, è riuscito a soddisfare pienamente, determinandolo a imboccare la strada dell'ordinazione a monaco. La prima parte di Plum Village Love Story («Vent'anni dopo») è il racconto gioioso di questo incontro che ha convinto l'autore a cambiare tutto e a iniziare una nuova vita, evocata nella seconda parte dell'opera, «Grazie», con tutta l'intensità di una profonda consapevolezza e di un'umanità davvero coinvolgenti. È la sua storia d'amore per Thay, per il mistero dell'esistenza, e per gli uomini così come sono, con le loro luci e le loro ombre, le loro grandi capacità e i loro fortissimi limiti, l'infelicità e la sofferenza che li rendono incapaci di accogliere la vita nella sua interezza. -
Taizé. Un senso alla vita
"A Taizé uomini di diverse e talvolta opposte origini confessionali, etniche, culturali, linguistiche pregano e lavorano insieme. Tutto cominciò durante la seconda guerra mondiale, quando alcuni dovettero accontentarsi dell'essenziale. Costoro di fronte all'orrore e alla morte non poterono più mentire né mentirsi, né restare divisi, soprattutto coloro che tentavano di essere cristiani. La fondazione di Taizé si accompagna all'ecumenismo dei campi di prigionia, un ecumenismo vissuto come servizio reciproco, come una speranza inseparabile dalla preghiera e dall'amore. Durante la mia riflessione e la mia ricerca, non ho potuto non incontrare Taizé. Ben presto ho scoperto non soltanto il pensiero ma anche la tranquilla forza creatrice di frère Roger e dei suoi compagni, quella forza magnetica che attira a Taizé ogni anno decine di migliaia di giovani. Flussi che si rinnovano ogni volta e rendono Taizé il luogo di un incontro prodigioso dove si costruisce l'Europa dello Spirito. Frère Roger parla a questi giovani, sempre brevemente, con una totale semplicità, con - si potrebbe dire - un amore disarmato. In un mondo in cui maturano, sì, delle promesse, ma che non vengono che derise, Taizé è un luogo in cui si avverte """"qualcos'altro"""". Non temete, guardiani delle ortodossie! Taizé non si impossessa di nessuno, non pretende di essere la Chiesa, ma soltanto la soglia e il segno della Chiesa, in una prospettiva di riconciliazione."""""