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Tendenze e caratteri dalla nuova narrativa
I saggi raccolti in questo volume nascono dall'intento di individuare e analizzare gli orientamenti della narrativa italiana dell'ultimo ventennio, nel tentativo di districarsi nel panorama quasi labirintico delle piste eterogenee seguite dalla prosa contemporanea. Una varietà di soluzioni alimentata dalle esigenze del mercato librario di venire incontro alle variegate richieste di un pubblico diversificato, ma anche correlata all'assenza di un canone dominante nel sistema letterario, conseguente al venir meno delle ideologie forti che avevano caratterizzato il primo sessantennio della storia politico-artistica del secolo scorso. Alla ripresa-rivisitazione di generi letterari canonici e alla crescente fortuna di una nobilitata ""narrativa di genere"""" si affiancano la scelta di un anticonformismo tematico-espressivo, scritti autobiografici, vicende ispirate a un realismo magico-espressionista o a un accentuato simbolismo. E, ancora, saghe familiari, scritture autoriflessive, gusto del divertissement, tendenza all'epos o alla demistificazione etico-sociale, ibridazioni di scritto e di parlato o una letterarietà densa di riferimenti intertestuali. Una situazione di diffuso eclettismo, in cui i conflitti sono sostituiti dalla convivenza e dalle reciproche interferenze tra differenti modi di fare letteratura, nel quadro di un postmoderno che favorisce la combinazione delle scelte tematiche e delle soluzioni stilistiche e rigetta la possibilità di una definizione unica e totalizzante del reale."" -
Storia della Calabria partigiana
Solo in anni piuttosto recenti è stato definitivamente riconosciuto il contributo del Mezzogiorno nella guerra di Liberazione che oppose i partigiani della causa italiana alla tirannia fascista e nazista. Dura, invece, a morire l’opinione che vorrebbe ridurre i partigiani meridionali a soldati intrappolati a nord dopo l’armistizio, l’8 settembre del 1943. Il racconto degli antifascisti della prima ora, dei militari che vollero restare fedeli al loro giuramento, dei lavoratori emigrati e pronti a intervenire in armi contro i tedeschi supera anche quest’ultimo pregiudizio. Le singole vicende dei calabresi si fondono, nel quadro più generale della storia della Resistenza, in un racconto nuovo, nient’affatto retorico, nient’affatto scontato. -
Vero, falso, web. Attendibilità, autorevolezza e democraticità in rete, a scuola
Perché è importante affrontare il problema dell'informazione nell'epoca di internet e dei social media? Com'è cambiato il nostro atteggiamento nei confronti di cosa è vero, e perché? E soprattutto, come si fornisce lo spirito critico che serve per non essere manipolati? Quale fact-checking è alla portata di tutti, ragazzi compresi? Il volume, diviso in due parti - la prima, intitolata La rete, e la seconda, intitolata La scuola - è frutto del percorso di un'indagine che raccoglie contributi di studiosi di varie discipline (sociologi, storici, filosofi, antropologi) e di ricercatori, giornalisti, insegnanti, e che parte dalla questione complessa dell'attendibilità delle fonti e arriva fino alla sfida più urgente della contemporaneità: educare le nuove generazioni a un uso consapevole, attivo, democratico e ecologico della rete. -
Il Vangelo secondo don Stilo. Il prete scomodo che per forza doveva essere mafioso
Questo libro racconta la storia di don Giovanni Stilo che ad Africo, un piccolo centro in provincia di Reggio Calabria distrutto dall'alluvione del 1951, si rende protagonista di una straordinaria iniziativa di crescita sociale e civile. Anche la costruzione di Africo nuovo è il frutto dell'appassionata e coraggiosa battaglia di questo sacerdote, la cui opera provoca disagio, rabbia, desiderio di vendetta in chi, su posizioni politiche opposte, non riesce a contenerne l'esuberante azione. Gli extraparlamentari, che nella Locride hanno radici storiche, e in seguito gruppi di comunisti, denunciano don Stilo di connivenza con la mafia. Un pentito, che sostiene di averlo visto in un summit insieme con alcuni boss, contribuisce a mettere in moto un perverso meccanismo che, ben presto, stritola il prete di Africo. Seguono il suo arresto e diversi processi per favoreggiamento e vendita di diplomi scolastici. Dopo quattro anni, il sacerdote viene riconosciuto completamente estraneo alle vicende che gli erano state contestate. -
I Toscano Patrizi Rossanesi. Storia, genealogia e feudalità
"Il catalogo delle opere di Franco Carlino, apprezzato studioso e socio della Deputazione di Storia Patria per la Calabria, si arricchisce di un'altra pubblicazione di taglio storico-genealogico che è sintesi di un'ampia ricerca sulla famiglia Toscano, tra le più cospicue della nostra Regione e, segnatamente, di Rossano, dove si è distinta in tempi diversi per cultura, per virtù militare, per incarichi feudali e per impegno giuridico-forense. [...] Compiuta l'analisi della complessa tematica delle origini, con l'ausilio di un vasto apparato documentale, d'archivio e storiografico, l'autore offre un completo affresco ricostruttivo dei diversi rami nei quali si è estesa e sviluppata la famiglia Toscano; ciascun ramo è rappresentato, nelle relazioni parentali, con l'ausilio di tavole genealogiche particolarmente curate, che hanno perciò richiesto intense energie di scavo, raffronto, corroborazione. [...] La seconda parte del volume propone, sulla scorta di un cospicuo materiale storiografico, sei affreschi biografici di illustri personaggi di casa Toscano.""""" -
Mondi in serie. L'epoca postmediale delle serie tv
Da Westeros a Gilead, dall'America di metà Novecento al futuro ipertecnologizzato degli androidi, nell'incrocio di spazio e tempo, le serie tv creano mondi capaci di attirare e accogliere dentro di sé lo spettatore. Nell'epoca della partecipazione interattiva del web, abitare questi mondi significa non solo comprenderne il senso, ma appropriarsene per aumentarli. Attraverso l'analisi di alcune delle più importanti serie tv degli ultimi anni (Lost, Mad Men, Game of Thrones, Westworld, This is us, The Handmaid's Tale), questo libro esplora le specificità del formato del racconto seriale audiovisivo, alla luce delle trasformazioni che hanno ridisegnato gli spazi e le prassi dell'ambiente mediale contemporaneo. -
Estetiche della verità. Pasolini, Foucault, Petri
Salò o le 120 giornate di Sodoma (1975) di Pier Paolo Pasolini e Todo modo (1976) di Elio Petri: due film gemelli ed estremi, dalla medesima tonalità apocalittica e dall'identico destino censorio. Due film che si trovano uniti anche nel confronto implicito con il pensiero di Michel Foucault, proprio in quei mesi impegnato in una svolta significativa nei suoi lavori con il passaggio da Sorvegliare e punire (1975) a La volontà di sapere (1976). Attraverso l'analisi comparata dei due film e di alcuni passaggi del filosofo francese dedicati al concetto di potere pastorale questo libro si concentra su una fase cruciale della storia della cultura critica europea, nella quale prende compiutamente forma, all'incrocio tra arte e filosofia, la riflessione sul ruolo della verità nell'esercizio del potere. Un momento originario che influenzerà ampiamente la teoria critica successiva nonché gran parte del cinema italiano più recente, da Nanni Moretti a Paolo Sorrentino e Matteo Garrone, e che propone alcune chiavi di lettura decisive per comprendere la nostra attuale ossessione per il vero e l'autentico nei comportamenti e nei sentimenti quotidiani. -
Femmina sapiens. Le origini della conta a base sessanta e della scrittura
Perché accanto al sistema numerico decimale esiste anche un sistema sessagesimale? Come mai per i pesi e le distanze usiamo la conta a base dieci, mentre per la misura del tempo ci affidiamo a una conta a base sessanta? Se il sistema decimale trova la sua spiegazione nel numero delle dita delle mani, è possibile che anche quello sessagesimale abbia avuto un’origine altrettanto “naturale” o “biologica”? Per rispondere a questa domanda che tutti ci siamo posti almeno una volta, l’Autore ci accompagna in un percorso di riscoperta delle nostre origini sociali e culturali, passando in esame diverse civiltà del passato, prima fra tutte quella dei Sumeri. E la rivisitazione della mitologia sumerica ci conduce a una serie di considerazioni sulle connessioni tra linguaggio, memoria e mito. In un saggio breve ma complesso, accuratamente documentato, sono affrontati in modo diretto (e a tratti anticonvenzionale) argomenti come l’origine dell’agricoltura, la nascita della conta e della scrittura, la genesi dei rapporti familiari e la deriva dei rapporti di genere. La soluzione di un enigma antico sarà alla fine tanto semplice quanto sorprendente. -
Stromboli. Dove la scuola è un'isola
«La prima regola che ho imparato affrontando i nodi teorici dell'antropologia culturale, così come essi, nella fase del metodo, si sono rivelati sul campo, è che avrei dovuto essere disposta a plasmare le mie conoscenze in accordo con i fatti che andavo registrando e, ancor più, considerare questi fatti come unico sostegno al mio agire. Non è stato semplice, soprattutto perché attraverso l'osservazione e l'interpretazione dell'esperienza che andavo via via maturando, divenivo sempre più consapevole di quanto l'offrirmi agli accadimenti e al susseguirsi delle scoperte componesse una costante esplorazione simbolica del me attraverso 1' altro e di come questo mi costringesse a percorrere strade inedite del mio agire per poter costruire i luoghi praticabili per le mie relazioni. Da tutto questo può essere compresa l'angolazione dalla quale ho operato la mia osservazione dei fatti qui raccontati: gli incontri che ho avuto la fortuna di costruire in questi anni con gli strombolani si sono sempre definiti necessariamente come miei rischi identitari, che in alcuni casi hanno richiesto anche l'audacia del rischio della vita, ma ad essi mi sono affidata, da essi mi sono pian piano lasciata addomesticare accettando di assumerli come occasione per contenere il mio bagaglio teorico, pur con le inevitabili contaminazioni culturali che sollecitavano costantemente il mio adattamento alla pratica del luogo. In questi termini, il racconto di questo viaggio va interpretato come la costante elaborazione della mia capacità di produrre senso, un nuovo senso del me: ogni incontro, infatti, si è definito nei termini indicati delle mie scoperte intellettuali, costretta, come sono stata, a forzare, al limite della rottura, l'ordine costruito dal mio pensiero, fino al rischio dello spaesamento emotivo e mentale, che è premessa indispensabile per realizzare un nuovo ordine e verificare il comprendersi come possibili altri da sé. Scrivo spaesamento perché questo è concetto che interpreta quella condizione di rischio che gli esseri umani sperimentano quando perdono i riferimenti domestici - culturalmente controllabili -, quando, cioè, smarriscono l'ordine della propria dimensione esistenziale e vivono l'esperienza devastante dello sradicamento, incapaci di agire e dar senso a quel qui ed ora, che mette in crisi la loro stessa presenza. Ma è stato fortemente suggestivo interpretare il mio viaggio come questo andare fuori dalla mia ordinaria quotidianità, come questo prendere coscienza del definirsi della tensione fisica e mentale del mio agire, perché questo viaggio, che ha posto in discussione l'ordine costruito dal pensiero, ha provocato, si, smarrimento, spaesamento e disordine, ma, pur componendosi come condizione rischiosa, si è poi definito come premessa necessaria per la realizzazione di un nuovo ordine e di sempre nuove, irrinunciabili occasioni.» (Loredana Farina) -
Italiani in Argentina, ieri e oggi
Che si giunga nel Paese da turisti o se ne studi la storia in profondità, l'italianità in Argentina risulta per i più qualcosa di consustanziale ma nello stesso tempo inafferrabile. I saggi raccolti in questo libro tentano di andare oltre lo stereotipo secondo cui gli argentini sarebbero ""italiani che parlano in spagnolo"""" per indagare gli apporti italiani in Argentina in ambito culturale, politico ed economico e cercare di comprendere in che modo sentimenti di identità italiani si espressero e cambiarono nel corso del tempo, sopravvivendo fino a oggi."" -
Pythagoras. Il Samio, Il Pizio, Il Savio
Il personaggio Pitagora è al limite tra il mitico e lo storico; sicura è la sua residenza a Crotone, città ch'egli prescelse per fondare la sua Scuola, accanto a quelle autoctone medica e atletica. Ad ogni modo, tutto il mondo presocratico è dominato ed influenzato dal suo pensiero. Attorno a Pitagora, che presenta molti tratti in comune con altre figure di sapienti visionari e maghi dell'età arcaica, si forma ben presto una ricca tradizione di aneddoti, volti a sottolineare la sua statura morale, filosofica e scientifica, spesso sconfinante nel divino. La mancanza di certezza delle sue indagini e ricerche è dovuta al fatto che di Pitagora non è giunto fino a noi nessun frammento diretto di suoi scritti. Tutto è riportato e riferito da altri. Nei secoli la sua figura è stata sempre più contaminata con fatti straordinari, mitici e non veri. Molto della sua vita e del suo insegnamento è stato inventato. Stabilire e discernere la veridicità di questi fatti è cosa ardua, ma è quello che cercherò di fare. Mi sforzerò di inquadrare storicamente l'uomo, il filosofo, lo scienziato, il maestro Pitagora. -
Serra San Bruno Schiovazziuòni. La Regia Arciconfraternita di Maria SS. Dei Sette Dolori e la rappresentazione della lauda medievale
Serra è nota nel mondo per San Bruno e la Certosa. In questo lavoro di ricerca si è cercato di scandagliare il ruolo della religiosità popolare che anima lo spirito dei serresi, fortemente legati alla storia del monaco tedesco di Colonia che giunse in Calabria nel 1091 e, nel contempo, al mistero della Passione di Cristo. Le origini del teatro religioso serrese sono frutto dell'opera benemerita del cappuccino Antonio da Olivadi, noto in tutta la Calabria per la divulgazione del culto della Passione di Cristo e della Vergine Santissima Addolorata. La Regia Arciconfraternita di Maria dei Sette Dolori fondata dal venerabile Padre Antonio nel 1694 è la protagonista assoluta della Pasqua serrese attraverso la ""lauda da Schiovazziuòni"""". Giunto a Serra su invito del priore della Certosa, padre Tommaso Bardari (priore del monastero dal 1681 al 1710) per tenere alcune conferenze ai novizi, annoverando anche questa particolare esperienza tra le tantissime tappe della sua peregrinatio passionis, il venerabile cappuccino fu invitato a predicare anche al popolo di Serra. Da ciò scaturì, con molta probabilità, la trama delle pratiche religiose serresi come la sacra rappresentazione della Deposizione del Venerdì Santo, che incarna la quintessenza della religiosità popolare di Serra, le cui radici risalgono al Medioevo. Nel contesto certosino ricco di spiritualità e di vita contemplativa riveste quindi un ruolo di primaria importanza anche la storia della pietà popolare serrese. Una serie di coincidenze si susseguono come la trama di un destino già scritto. Scrigno di memorie che apre le porte alla condivisione e alla partecipazione alle sacre drammatizzazioni pasquali di matrice francescana che in Calabria ha lasciato il segno alla pari di quella domenicana e gesuita."" -
Tracce umane. Ovvero la manifestazione del disordine
Le città non sono costruite per rispondere alle esigenze e ai desideri degli abitanti. La loro vita è compressa in spazi generati da interessi economici che nulla hanno a che vedere con il diritto di un benessere diffuso. Quando è possibile gli abitanti adattano gli spazi cercando di renderli più adeguati alle loro abitudini e più rispondenti al loro piacere attraverso piccole azioni svolte direttamente, con mezzi limitati e spesso non autorizzate. Queste minute azioni evidenziano l'interesse delle persone a gestire lo spazio insediato, migliorandolo, e a parteciparne alla definizione; esse mostrano una capacità e una volontà che i progettisti non possono ignorare né risolvere nello svolgimento di formali processi partecipati. Sulla base di queste premesse e sul riconoscimento del diritto degli abitanti di conformare il proprio spazio, gli Autori hanno raccolto le loro riflessioni, e quelle di alcuni amici, sulle potenzialità dei progetti sviluppati insieme agli abitanti, sull'opportunità di comprendere le culture non ufficiali, sull'importanza del disordine e dell'informale. Tali considerazioni delineano la funzione dell'architetto nello stimolare e nel promuovere soluzioni progettuali condivise operando nelle comunità in maniera non autoritaria, aperta e sensibile. -
Il misogino e l'anoressica
"Un romanzo farneticante, surreale, barocco, sfarzoso, esagerato, che sembra scritto da un novello Cervantes, da uno scapigliato Sterne o da un giocoliere che si diverte a creare continui colpi di scena, tra cui quelle clamorose del trasferimento del professore Brocardi da un liceo di Milano a uno di Roma! e quella della studentessa che si reca a scuola con un carro funebre. Una galleria di personaggi indimenticabili, la descrizione della Scuola ridotta a una sorta di cloaca, una Milano colta nella sua essenza ragionieristica, una Roma fotografata nella sua decadenza e nel suo fasto, e una Grecia smagliante, ricca di poesia. Quel che accade però pagina dopo pagina è impossibile sintetizzarlo; il lettore non avrà neppure un secondo a disposizione per sbadigliare"""". (T. B. J.)" -
Fata Morgana. Quadrimestrale di cinema e visioni. Vol. 39: Cornici.
"Fata Morgana"""" nasce per iniziativa di un gruppo di docenti, studiosi e critici che lavorano presso il Corso di laurea in DAMS dell'Università della Calabria, e al contempo coinvolge figure di filosofi, estetologi e artisti che riflettono sul rapporto fra immagine e pensiero, cinema e filosofia. Il progetto a carattere fortemente monografico intende indagare, attraverso il cinema e le forme audiovisive, i nodi problematici della contemporaneità. """"Fata Morgana"""" propone un percorso non settoriale ma aperto, in cui gli strumenti dell'analisi del cinema si intersecano in profondità con riflessioni provenienti da altri campi del sapere, al fine di indagarne le dinamiche concettuali. La rivista, attraverso il contributo di studiosi di diversa provenienza disciplinare, propone il cinema come strumento di indagine, rifrazione e sguardo particolare con cui attraversare i temi che di volta in volta costituiranno il percorso monografico del numero." -
Eppure succede. Miracoli o casualità? Cosa regna nella nostra vita?
Questa raccolta di racconti di Grazia Fasanella sono pervasi da uno spirito di positività, che si fonda su un forte credo religioso e su solidi principi morali. Hanno una notevole valenza educativa e morale, inducono a riflettere, a soppesare e dar valore alle piccole, grandi cose della vita, che spesso ogni individuo ignora, preso dalla frenesia e dalle distorsioni percettive dettate dai ritmi stressanti degli impegni quotidiani o dei falsi miti. Maria Rita Parsi Benvenuti nel mondo magico di Grace, quello dove tutto succede come per incanto, per magia, segni o coincidenze, chiamatele come volete. Ma di fatto la vita di Grace, la regina delle favole (al secolo Grazia Fasanella) è costellata di episodi per chiunque incredibili. A lei accadono, e forse a tutti noi, solo che non ce ne accorgiamo, li liquidiamo in fretta come ""strani, particolari"""" e andiamo oltre."" -
La prof. Marta. Il ruolo educativo nell'era digitale
Il saggio vuol essere una riflessione sul ruolo educativo nell'era digitale. Il disagio sociale negli ultimi decenni risulta in forte incremento e la scuola fa fatica ad arginarne il fenomeno, con la conseguenza del suo possibile consolidamento-evoluzione in disadattamento e successivamente in devianza. La famiglia deve riappropriarsi del ruolo genitoriale: quello di mamma o papà, senza le mirate consapevolezze, non è sufficiente per creare le basi dell'apprendimento e per la costruzione dell'essere-persona del proprio figlio. Solo l'azione preventiva e intenzionale del lasciarsi guidare dalla scuola e dalla figura del docente, non solo competente e riflessivo ma pedagogista, potrà offrire la visione di una società più responsabile che, a sua volta, possa fare da modello educativo per le future generazioni, diversamente sarà la deriva della stessa umanizzazione dell'uomo. Nel presente saggio non possono non essere presenti gli stessi scolari, i quali attraverso la loro storia consentono di evidenziare quanto siano importanti le competenze di ordine psicopedagogico nella scuola e nel ruolo genitoriale. -
Fata Morgana. Quadrimestrale di cinema e visioni. Vol. 40: Stati Uniti d'America
Il n. 40 di Fata Morgana è un numero speciale dedicato alla più grande cinematografia mondiale, per qualità e produzione, quella americana. Il fascicolo è tutto consacrato agli Stati Uniti d’America e al rapporto tra tale cinema e la tradizione storico-culturale nonché le pratiche politiche e sociali del Paese, che giungono fino all’oggi e al prossimo futuro dell’elezioni presidenziali americane. Mediante l’industria cinematografica, gli Stati Uniti sono riusciti a esportare i propri valori e la propria visione del mondo, guidando con pertinacia gli immaginari globali, facendoli confluire verso l’accettazione o persino l’accoglienza entusiastica dell’American way of life. -
Il ventennio caleidoscopio storico-letterario
Il libro vuole essere una riflessione pacata, obiettiva sul rapporto potere-cultura, tema sempre attuale perché, pur rifacendosi ad un periodo storico ben definito, ""il ventennio"""", è applicabile, ancora oggi e sempre, chiaramente e larvatamente, tra queste due realtà, di cui è permeata la società. L'evoluzione e l'involuzione di un regime determinano prese di posizione e atteggiamenti diversi. Nella fattispecie del fascismo, ben osserva Norberto Bobbio: """"C'è stato un fascismo di prima e un fascismo di dopo... il fascismo dei giovani, il fascismo dei vecchi. Questi volevano ordine, gli altri un ordine nuovo"""". Dopo una panoramica, in cui vengono trattati, in senso lato, i rapporti di vari intellettuali, segue un approfondimento di questa realtà in Calabria. Il libro """"è stato scritto a quattro mani dall'apporto fecondo e solidale tra marito e moglie, nello scambio di opinioni e giudizi fino a giungere ad un convincimento comune..."""". (Dalla Prefazione)"" -
La santa 'ndrangheta. Da «violenta» a «contesa»
"La 'Santa' Violenta"""" è stato uno dei primi testi sulla 'ndrangheta, pubblicato nel 1991. Trent'anni dopo, alla penna esperta di Pantaleone Sergi si accompagna un'analisi critico-accademica di Anna Sergi, criminologa all'Università di Essex nel Regno Unito, che si chiede cosa sia cambiato trent'anni dopo."