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Parigi occupata
«Non siamo mai stati così liberi come sotto l'occupazione tedesca. Avevamo perduto ogni diritto e prima di tutto quello di parlare; ci insultavano apertamente, ogni giorno, e dovevamo tacere; ci deportavano in massa, come lavoratori, come ebrei, come prigionieri politici; ovunque - sui muri, sui giornali, sugli schermi - ritrovavamo l'immagine immonda e insulsa che i nostri oppressori volevano darci di noi stessi: ma proprio per questo eravamo liberi. Il veleno nazista si insinuava nel profondo dei nostri pensieri e quindi ogni pensiero giusto era una conquista; una polizia onnipotente cercava di costringerci al silenzio e quindi ogni parola diventava preziosa come una dichiarazione di principio; eravamo braccati e quindi in ogni nostro gesto gravava il peso dell'impegno. Le circostanze spesso atroci della nostra lotta ci rendevano finalmente in grado di vivere, senza trucchi e senza veli, questa situazione straziante, insostenibile che chiamiamo la condizione umana». -
Filosofia delle relazioni. Il mondo sub specie transformationis
Siamo abituati a vedere intorno a noi oggetti, la cui esistenza sembra la cosa da dare più per assodata. Eppure, le nostre vite sono sempre più immerse in reti di interazioni: che cosa accadrebbe allora, se cominciassimo ad accorgerci che siamo invece innanzitutto circondati da relazioni e processi, prima che da cose e oggetti? È possibile cominciare a guardare al mondo come se fosse percorso da rapporti e trasformazioni? Filosofia delle relazioni offre degli strumenti linguistici e concettuali per comprendere la natura e il funzionamento delle relazioni, elaborando una prospettiva in grado tanto di tenere conto di alcune sollecitazioni provenienti dalla scienza contemporanea, quanto di rendere conto di alcuni aspetti che fanno parte della nostra esperienza, anche se spesso in maniera inavvertita. -
Filosofia della danza
«Queste pagine vedono un corpo impegnato nella danza impegnarsi a dar corpo al pensiero che da questa esperienza nasce. L'urgenza di questo corpo a corpo non riguarda solo i filosofi, cui nulla di meglio si potrebbe augurare che di farsi danzatori per riscoprire il proprio corpo e la realtà tutta, e nemmeno soltanto i danzatori, la cui saggezza ha molto da guadagnare nel farsi filosofia nella scrittura, ma tocca, letteralmente, tutti, perché dall'impegno del corpo nella danza c'è un qualcosa da apprendere e conservare anche qualora non si sia mai mosso un passo danzato. Qualcosa che qui si prova ad esplorare, nella certezza che, come potrebbe aver scritto uno dei più grandi danzatori esistiti: ""Ogni uomo dovrebbe danzare, tutta la vita. Non essere un danzatore, ma danzare""""»."" -
Runningsofia. Filosofia della corsa
Correre è esporsi al caldo, al freddo, alla sete, alla fame, alla stanchezza, al dolore, è esercitare il diritto e il dovere di vivere nella maniera più piena e profonda. Di vivere in maniera coraggiosa. Correndo dismettiamo il nostro ruolo sociale, con tutta la sua teoria di obblighi e rituali, per riscoprire l'appartenenza al regno animale. E non è davvero cosa di poco valore ricordarsi - anzi, provare sul proprio corpo - che siamo anche e soprattutto altro, essenzialmente altro, rispetto al compagno premuroso, al genitore comprensivo, al lavoratore esemplare, al consumatore informato che ogni giorno mostriamo di essere. Prefazione di Fulvio Massini. -
Ritmografie. Derrida, la letteratura, la cenere
«Ritmo che si dà il suo ordine senza lasciarsi imprigionare da questo. La letteratura non conosce prigionia, fosse pure quella del senso di cui pure non può fare a meno: la letteratura, che nel corso della sua storia ha - più o meno consapevolmente - parassitato categorie e orizzonti della tradizione filosofica, mostra al contempo la chance di una possibile liberazione da tali orizzonti, il che equivale a dire che la letteratura mantiene intatta la possibilità di liberarsi di sé». Jacques Derrida ha instancabilmente attraversato la letteratura senza permettere che paratoie disciplinari o astratte questioni di metodo ostacolassero letture e percorsi, incontri e innesti. Che si tratti di Agostino o di Jean Genet, di Hélène Cixous o di William Shakespeare, la scrittura del filosofo algerino si è sempre mossa alla ricerca di un ""ritmo"""" capace di inaugurare prospettive inedite sia per la letteratura, sia per la filosofia. È dunque dal """"ritmo"""" che occorre forse ripartire..."" -
Hannah Arendt a Gerusalemme. Ripensare la questione ebraica
La pubblicazione, nel 1963, del libro di Hannah Arendt ""La banalità del male"""" suscitò un dibattito incandescente, che turbò profondamente Arendt, anzitutto perché quel libro incrinò i suoi rapporti con gli amici e i sodali ebrei di un tempo, tra i quali Gershom Scholem. Ma quel dibattito dai toni accesissimi, che dagli ambienti accademici tracimò sui giornali e sui media del tempo, era destinato a lasciare un segno indelebile sul pensiero e sulla vita stessa di Arendt. Esso inaugurò un lungo e travagliato percorso speculativo che l'avrebbe condotta al capolavoro incompiuto """"La vita della mente"""". La """"questione ebraica"""", così come viene messa a fuoco attraverso il dibattito provocato da """"La banalità del male"""", segna così una svolta radicale nel cammino di pensiero di Arendt e lascia affiorare una concezione assolutamente peculiare dell'ebraismo, distante anni luce dalle versioni allora dominanti, compresa quella difesa dallo Stato di Israele, una concezione che negli scritti arendtiani, fino ad allora, era rimasta sottotraccia."" -
Mantenersi in salute con la ginnastica
Da un antico passato Galeno ci consegna un breve trattato di filosofia dell'esercizio fisico che per la prima volta viene tradotto in italiano. Il suo ragionare è analitico eppure, all'interno delle deduzioni che egli compie, il medico greco traccia il profilo di una ginnastica che serve ed è utile alla salute e di una, al contrario, che nuoce ad essa e la danneggia. Le sue argomentazioni sono serrate e stringenti, e nelle indicazioni che egli fornisce relativamente a un tipo di attività fisica moderata e però completa e a un'attività esasperata ed eccessiva (come si può riscontrare non solo negli agoni classici ma anche nello sport moderno), anche il lettore di oggi troverà delle utili riflessioni che potranno guidarlo nelle quotidiane pratiche atletiche svolte non necessariamente a livello professionistico ma anche solo come attività amatoriale e ricreativa. -
Filosofia del calciobalilla
Negli anni '80 e '90 quando si entrava in un bar si sentivano rumori inconfondibili. Legno e poi ferro. Rumori sordi. Non erano le stecche, neanche le bocce. C'era qualcuno che, tra un caffè e l'altro, tra un amaro e l'altro, tra una birra e l'altra, si sfidava a calciobalilla. O calcetto. O biliardino. Poco ne sappiamo di questo gioco. La sua invenzione è circondata da un'aura di mito, la sua diffusione è stata travolgente, il suo ritorno, oggi, ne fa uno degli oggetti più cult degli ultimi anni. Se Togliatti disse ""una sezione per ogni campanile"""", noi oggi vorremmo """"un calciobalilla per ogni bar"""". Ne siamo certi, sarebbe un mondo migliore."" -
Gioco dunque sono. Filosofia del videogamer
Videogiocare è una cosa seria. Videogiocare coinvolge milioni di persone in tutto il mondo, di ogni età. Videogiocare non vuoi dire solo sedersi davanti al televisore, prendere un joypad in mano e accendere la PlayStation. Vuoi dire portarsi dietro le proprie passioni anche su uno smartphone, sul treno, in strada, in vacanza o al lavoro. Videogiocare spesso comporta scelte etiche, percorsi da seguire, finali da condividere o apprezzare da soli. Videogiocare apre portali su versi alternativi dove creare il proprio alter ego per vivere un'esistenza diversa. In questo volume troverete fenomeni sociali che hanno sconvolto la vita di intere popolazioni, non solo di gamer ma del mondo intero. Tendenze, mode, passioni e rivoluzioni tecnologiche che non credereste essere possibili. O forse sì, se siete un po' hardcore nerd inside. -
Game of thrones. Imparare a stare al mondo con una serie TV
«Anche se ambientata in un mondo fantastico, anche se popolata da draghi (pochi), esseri mostruosi e misteriosi, questa serie parla di noi e parla alla nostra sensibilità. A noi che siamo nati e viviamo sotto il segno del fuoco, ovvero della contraddizione per eccellenza. ""Game of Thrones"""" è, in primo luogo, un'educazione al fuoco, alla difficile distinzione tra bene e male, tra costruzione e distruzione, un'educazione all'umanità inquieta. In secondo luogo è un'educazione alla vulnerabilità: del potere, ma in generale di ogni vita. Anche di quella immaginaria dei suoi protagonisti»."" -
Voltaire in salsa amorosa. Attrici facili e infedeli, un'erudita insaziabile, una nipote avida e ingrata
Nel sesto volume del suo monumentale lavoro di riscoperta del Settecento francese l'autore affronta i complessi rapporti della vita privata di Voltaire, da quello con le donne che ha amato al conflittuale sodalizio intellettuale e umano con Federico il Grande. Da ""cornuto contento"""" il patriarca di Ferney passa dalle braccia di attrici dal cuore volubile a quelle di Mme du Chàtelet, che lo tradisce con uguale regolarità e non esita a mostrarsi nuda davanti al suo lacchè. Con un linguaggio punteggiato da un turpiloquio spesso scioccante, Voltaire non esita a richiamare a Parigi un grande libertino suo amico, con la promessa che ad attenderlo ci sono """"fiche giovani e culi sodi"""". Si mette poi a convivere maritalmente con la nipote, informandola con bollenti lettere in italiano che """"mio catzo, mio cuore sono innamorati di voi. Baccio il vostro gentil culo"""". Non trascura tuttavia di fare lo speculatore e di arricchirsi in modo prodigioso, anche con le azioni di chi fa la tratta degli schiavi. Dopo averlo accolto per tre anni alla sua corte, il re di Prussia continua ad ammirare la sua genialità, ma ne disprezza il lato umano definendolo """"maligno come una scimmia"""", """"uno scimpanzé che merita solo la frusta"""" e """"il più grande scellerato dell'universo"""", prima di chiedersi cosa si possa fare per """"rendere Voltaire meno filibustiere"""". La ricetta che consiglia è di """"non litigare mai con i poeti e stare sempre alla larga dalle puttane"""". Il volume rivela anche l'aspetto inedito di Voltaire filantropo, che a Ferney accoglie gli ugonotti in fuga dalla Francia e per loro mette in piedi una fabbrica di orologi con i quali invade l'Europa. Una delle tante clamorose scoperte riguarda la sua triste fine, abbandonato nelle mani di due sordide megere, con il risultato che Voltaire decide di suicidarsi, lasciandosi morire di fame."" -
Come si costruisce una dittatura. La politica giudiziaria del Tribunale speciale e il caso savonese del marzo 1934
Storia e microstoria si intrecciano e costruiscono la trama di un'unica narrazione, basata su fonti dirette d'archivio e volta a tracciare il quadro nazionale italiano compreso tra il 1922 e il 1945 attraverso la politica giudiziaria del Tribunale speciale per la difesa dello Stato. Nella prima parte, la ricostruzione storica muove ""dall'alto"""": utilizza i documenti prodotti dalla macchina legislativa fascista, per scandire le tappe fondamentali del sistema giudiziario del regime e delinearne l'involuzione autoritaria, di cui il Tribunale speciale è la più vivida espressione. Nella seconda, la storia viene riletta """"dal basso"""": l'analisi delle carte d'archivio mette in luce la vasta operazione anticomunista savonese del 1934 che portò in carcere più di quaranta """"sovversivi"""". Il testo si chiude con l'intervista all'ex deputato Aldo Pastore, figlio di Francesco Pastore, uno dei protagonisti dell'operazione anticomunista savonese. La memoria del figlio dà voce all'impegno civile del padre, teso a riaffermare i diritti fondamentali di ogni individuo cancellati a colpi di legge dal fascismo nel giro di pochi anni."" -
Dante educatore europeo
Il grande disegno intenzionale che anima l'opera omnia dantesca costituisce lo sfondo di questo libro scritto da Franco Cambi e Giancarla Sola, che su tale scenario stagliano la figura di Dante Alighieri reinterpretato però quale educatore europeo. Ne addiviene un profilo pedagogico del poeta fiorentino orientato a stilizzare l'«umana civilitade», ripercorrere le poetiche della visione divina e mostrare l' «abito di scienza» con cui convergere sull'educazione alla rettitudine quale forma della formazione - posta tra amore, sapienza e bellezza. Un lavoro di analisi e sintesi sui testi dell'Alighieri che ne evidenzia un aspetto rimasto spesso un po' ai margini nella ricerca critica. -
Chiara Ferragni. Filosofia di un'influencer
Chiara Ferragni è nata il 7 maggio 1987 a Cremona e guarda il mondo dall'alto dei suoi (ad oggi) 19 milioni di follower su Instagram. Secondo Blogmeter (la nota azienda di social media intelligence) Chiara Ferragni è al sesto posto nella classifica degli influencer più pagati al mondo. Nella lista stilata della prestigiosa rivista Forbes nel 2018, è al primo posto nella categoria fashion. Nella classifica del motore di ricerca per l'alta moda Lyst, anticipata dal Financial Times, è l'unica italiana nella top ten delle ultra-influencer capaci di influenzare gli acquisti, dopo Kim Kardashian (che al momento vanta 164 milioni di follower), ma prima delle popstar Rihanna e Ariana Grande. Ma che cos'è un influencer? Quale ruolo gioca oggi nella società dello spettacolo? Come si intrecciano marketing e storytelling nella costruzione di ciò che si chiama ""Chiara Ferragni"""" è che è molto più di un nome proprio?"" -
La nuova Europa. Sovrana unita competitiva
L'Europa che abbiamo conosciuto, sulla quale abbiamo lavorato e che ha rappresentato per due generazioni una sfida entusiasmante, soffre. La scenario globale è cambiato. Da una parte, alcuni Paesi mantengono prassi e regole del tutto distinte dalla tradizione occidentale. Dall'altra, proprio quando il percorso verso il multilateralismo nel commercio internazionale andava completandosi, e molti conflitti fra l'America liberista ed un'Europa Franco Tedesca più sollecita a presidiare gli istituti di protezione venivano ricomposti, la dottrina dell'America First ha profondamente modificato i mercati globali. Le politiche del Presidente Trump hanno messo in dubbio proprio l'assetto di regole sul commercio internazionale di fatto mettendo a rischio la comunità di diritto o quantomeno rendendola subordinata ai rapporti bilaterali intrattenuti dall'America. In assenza di norme internazionali rimangono centrali gli strumenti di difesa e coordinamento fra jurisdictions. Per essere competitiva sul piano globale l'Europa deve svolgere una sua sovranità e perseguire un interesse europeo. Le regole di governo del mercato paiono insufficienti. La gravissima emergenza Covid 19, potenzialmente in grado di cambiare molto degli scenari internazionali, costituisce un ulteriore segnale della necessità di cambiare le regole dell'Unione. E di cambiarle con urgenza. -
Se son rose sfioriranno. Pensieri paradossali
Come si arriva al cuore delle cose? Come si coglie il senso dell'esistenza? La risposta ""esercitando il pensiero"""" non è sufficiente. Laura Salmon sceglie di ripercorrere, nella tradizione del pensiero occidentale, la via del pensiero breve, incisivo, lapidario, di valore morale o estetico che i Greci chiamarono """"apoftegma"""" e di riadattarla alla contemporaneità che della brevità della comunicazione scritta via twitter o whatsapp ha fatto uno dei suoi tratti comunicativi distintivi. Gli apoftegmi antichi erano spesso le sentenze degli anacoreti che si ritiravano nel deserto. I pensieri paradossali di Laura Salmon sono apoftegmi che sorgono nel deserto del reale contemporaneo e mirano a farci riflettere, con un cambio repentino di prospettiva, su ciò che abbiamo sotto gli occhi e che tuttavia non riusciamo a vedere."" -
Garantire i diritti umani. Una meta ancora lontana
I diritti proclamati solennemente dalla Dichiarazione universale dei diritti umani (1948) sembravano essere acquisiti universalmente ed essere diventati cardini di una democrazia diffusa. Sono, al contrario, diritti sempre più spesso ridimensionati, ignorati, negati e messi in discussione. Il percorso verso una loro concretizzazione è, perciò, ancora molto lungo ed è anche disseminato di ostacoli di varia natura. I diritti umani confliggono con i poteri economici e socio-culturali forti ma si vanno, allo stesso tempo, proponendo nuovi diritti, affiancati da sensibilità sempre più diffuse e condivise e da richieste per una loro traduzione in atti legislativi, in diritto positivo. Esistono molte buone ragioni che spingono in tale direzione. Quanto più tali ragioni saranno considerate buone tanto più forti e diffuse saranno le spinte socio-culturali verso una loro trasposizione normativa: un passaggio da aspirazioni di pochi a diritti di tutti indistintamente. Va rimarcato che il diritto deve essere accompagnato dal dovere. Sono due concetti strettamente collegati e dipendenti, visto che, spesso, si pone l'accento sul primo dimenticando il secondo. -
Ancora Bateson...
In un passo di Mente e natura Bateson, arrabbiato, si domanda perché gli insegnanti non insegnano la relazione. In realtà, nella storia dell'umano pensiero, si parla di relazione ma come strumento del soggetto, su ciò che è altro da sé. Per Bateson, la relazione attraversa e rappresenta l'epistemologia del nostro conoscere e della conoscenza. È la struttura che connette senza soluzione di continuità, è una forma di riscrittura della condizione umana e del mondo, una riscrittura di come pensiamo e agiamo. Il discorso e l'insondabile essenza del metalogo, vertono su una nuova ontologia del senso di ogni forma vivente o non vivente; tanto più il linguaggio, la comunicazione, l'apprendere, l'esistenza stessa. -
Flussi interculturali e paesaggi
In un mondo di flussi, di immaginazione, di indigenizzazione, tutte tematiche messe a fuoco da Appadurai, l'interculturale si riscopre base fondativa trasversale della società globale e complessa. Non solo i migranti dunque, ma le conoscenze, le ideologie, le tecniche, le forme stanno cambiando di segno e incidono in misura sempre maggiore sulla società globale. La tematica dell'interculturale è ampiamente presa in carico in Italia dall'area pedagogica, meno dalle altre discipline socio-scientifiche e culturali. Eppure il tema ha una lunga storia che intercetta economie, politiche, istituzioni, valori generativi e sociali. Il volume intende esplorare, attraverso la ricerca di una mappa concettuale ragionata, la trasversalità dell'interculturale nel campo epistemico, fenomenico, referenziale, assiologico, nonché attraverso le metodologie e le pratiche. Abbiamo ripreso questi paradigmi da una nostra precedente ricerca sull'ontologia pedagogica, tra cui l'interculturale pedagogico (Ellerani), con l'idea di andare oltre la pedagogia. La necessità di esplorare l'interculturale chiede dimensioni, condizioni, contesti sempre più ampi perché mette a tema, non solo, le forme, i confini delle nostre identità, dell'""abitare"""" e della relazione, ma soprattutto la transcontestualità (Bateson) dei riferimenti culturali verso un nuovo immaginario, fondativo di un prossimo futuro, da praticare università da subito."" -
C. S. Peirce. Le avventure della forma
Uno dei più importanti filosofi contemporanei, che ha influenzato Eco e Derrida, viene riletto a partire dal tema della forma. Come sono? Come sei? Come Siamo? Sono queste le domande che stanno al fondo della questione filosofica della forma, che sembra astratta ma che è, in realtà, implicata in tutti i processi di riconoscimento in cui una qualità viene attribuita a qualcosa o a qualcuno. Peirce interpreta i processi di attribuzione delle qualità come processi semiotici: riconoscere, infatti, significa sempre riconoscere qualcosa o qualcuno in quanto qualcos'altro. Questo ""in quanto qualcos'altro"""", tuttavia, ha una duplice direzione: da una parte, conduce verso l'identificazione con un gruppo, un noi in cui si definisce un'appartenenza in base ad un come che accomuna e, dall'altra, conduce verso quell'assoluta singolarità del come io sono, o come qualcosa è, che definisce un sui generis incomparabile. È questa irriducibile dualità dell'in quanto qualcos'altro che rende avventurosa la riflessione peirciana sulla forma, che ne determina l'inquietudine, i continui cambiamenti, i ripensamenti e le svolte che questo libro insegue.""