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Filosofia del subbuteo
Per molti il Subbuteo è il gioco della nostalgia. Fenomeno di massa nel secolo scorso, si è ormai ridotto a una nicchia confortevole per vecchi appassionati, increduli che gli si possa preferire un qualsiasi videogioco. Ma davvero il rimpianto dei bei tempi andati è la chiave giusta per capire la storia e il successo di questo gioco e decifrare il futuro che merita di avere? Guardando meglio nelle sue pieghe, si scopre che il Subbuteo può offrire un'esperienza di gioco completa e affascinante, che tocca tutte le corde più sensibili dell'animo di un giocatore e che come poche altre può appagare l'inestinguibile impulso dell'uomo a giocare. Purché si decida di dedicare al gioco il giusto tempo e il giusto spazio. -
Conversazione su Dante
Allo scandaglio del testo della Divina Commedia e della figura poetica di Dante si uniscono le riflessioni sulla poesia, la scrittura, la fruizione e l'interpretazione. Stile e tono di questa ""conversazione"""" sono lontani da quelli della lezione accademica o della monografia seriosa; si tratta piuttosto, come afferma Mandel'stam stesso """"di immaginare un dotto giardiniere che accompagni gli ospiti per la sua tenuta e dia loro spiegazioni sostando tra le aiuole, oppure uno zoologo dilettante che accolga vecchi amici nel suo allevamento"""". La nuova traduzione di questo saggio del 1933 è condotta sul testo definitivo, pubblicato a Mosca nel 1990."" -
Come insultava Dante. Voci buffe, insolenti, innovative nella Divina Commedia
Bastardo, bordello, ceffo, cesso, merdoso, puttaneggiare, ruffiano, sozzo, verme... parole azzardate? volgari? disdicevoli? sconce? Sapete che cosa sono la strozza e la ventraia? Qual è la parte anatomica dove si trulla? A queste, e ad altre decine di curiosità, risponde il dizionario storico etimologico di insolenze, bizzarrie, voci buffe, scherzose e innovative che Dante, per conferire incisivo vigore agli argomenti trattati, non disdegnò di utilizzare, o di inventare, nella sua Commedia. Analizzati con precisione filologica e spiegati con chiarezza discorsiva, i termini danteschi più buffi, estrosi, ironici, osceni, spiazzanti o innovativi, rivivono in questo volumetto in tutta la loro smagliante originalità. Un omaggio a quel Dante simpaticamente insolito, quasi mai affrontato o approfondito a scuola. -
Dalla mia vita. Gli anni della giovinezza 1844-1858
Dalla mia vita è la prima autobiografia di Nietzsche. Scritta nell'estate del 1858, vi si trova il racconto coinvolgente ed appassionato dei primi tredici anni di vita del filosofo. Il testo, contenuto in un quaderno di 137 pagine, ricostruisce gli anni di Röcken, la morte del padre, il trasferimento a Naumburg, le prime esperienze scolastiche, l'incontro con i classici, le passeggiate con gli inseparabili amici Krug e Pinder, con i quali compone musica, poesie, brevi opere teatrali (messe poi in scena con i familiari) e manuali di guerra a seguito dell'interesse per gli eventi di Crimea. Quest'opera va letta come il riflesso di un mondo culturale, sociale e religioso colto con gli occhi di un giovane eccezionalmente sensibile, solitario, chiuso ed introspettivo. E questo sguardo è estremamente importante perché sarà proprio in lotta contro questo mondo che questo giovane diverrà Friedrich Nietzsche. -
Il canto della luce. Scritti sull’arte
In un'epoca come la nostra, dominata da immagini molteplici e veloci, in cui prima la telecrazia poi internet hanno reso il mondo eccessivamente spettacolare e superficiale, tutto incentrato su un tragicomico ""esibizionismo isterico"""", può avere ancora senso la discreta e intima attività della poesia e dunque della letteratura e della critica? Questa raccolta di scritti sull'arte, ora brevi ora lunghi, che partendo dagli antichi Egizi arriva fino alla nostra più viva contemporaneità, vuole riscoprire le origini, i modelli universali, gli archetipi di quelle immagini. Festina lente, """"affrettati lentamente"""". Così da Antonello da Messina a Giulio Paolini, da Luca della Robbia a Pier Paolo Calzolari, da Veermer ad Anselmo, da Fiissli a Monet, da Turner a Munch, da Millet a Morandi a de Staèl, e molti altri, l'Autore ha voluto ricomporre le forme e le luci di una ritualità: quella sacra attenzione, oggi apparentemente perduta."" -
Filosofia della maternità
Che cos'è una madre? Che cosa significa essere madri? Che cos'è un corpo di mamma? Nel grande dibattito del femminismo filosofico, da un po' di tempo, la questione della maternità sta ritornando come questione centrale da pensare in tutta la sua complessità, nella consapevolezza che il pensiero filosofico ha sempre tenuto a distanza, e guardato con sospetto, il corpo della madre. Non a caso la filosofia ha privilegiato il pensiero della morte rispetto a quello della vita e della sua origine: il ventre materno, l'utero della donna. Il lavoro di Selena Pastorino, filosofa e mamma, muove dall'esperienza corporea della gravidanza e della maternità così come vissuta dall'autrice nel duplice senso di generazione e crescita di una figlia, per provare a rispondere all'enigma della maternità. -
Filosofia del surf
Più, forse, di ogni altra pratica sportiva, il surf evoca l'essenza drammatica della vita: il dramma è lo spettacolo di un'azione il cui svolgimento resta fino alla fine, per i protagonisti e per gli spettatori, imprevedibile e inatteso, e i cui momenti di tensione succedono alle riprese. Il surfista che compie evoluzioni sull'onda è l'espressione di ogni uomo posto di fronte ai rischi della vita, ora felice - che deve cogliere, ora infelice - che deve evitare o sopportare. -
Runningsofia. Filosofia della corsa
Correre è esporsi al caldo, al freddo, alla sete, alla fame, alla stanchezza, al dolore, è esercitare il diritto e il dovere di vivere nella maniera più piena e profonda. Di vivere in maniera coraggiosa. Correndo dismettiamo il nostro ruolo sociale, con tutta la sua teoria di obblighi e rituali, per riscoprire l'appartenenza al regno animale. E non è davvero cosa di poco valore ricordarsi - anzi, provare sul proprio corpo - che siamo anche e soprattutto altro, essenzialmente altro, rispetto al compagno premuroso, al genitore comprensivo, al lavoratore esemplare, al consumatore informato che ogni giorno mostriamo di essere. -
Che ne dici di tornare a pensare. Come risvegliare il cervello nell'epoca dei social network
Viviamo nell'epoca in cui trionfano la brevità e la concisione. I social network, gli stringati tempi della comunicazione televisiva, gli slogan pubblicitari, la frenesia delle nostre giornate: tutto ci porta nella direzione di condensare il più possibile il pensiero e di ridurre così radicalmente le nostre capacità argomentative e riflessive. Come fare, allora, per contrastare questo pericoloso cambiamento? Occorre esercitarsi. Partendo da brevi aforismi che spaziano dall'amore all'arte, dalla religione alla moda, dal senso della vita alla felicità anche il lettore è spronato ad avventurarsi in personali riflessioni e interpretazioni. Per ampliare ciò che è conciso e dare libero sfogo all'argomentazione. Per rovesciare la logica degli odierni modi del comunicare e tornare a pensare. -
Chiara Ferragni. Filosofia di un'influencer
Chiara Ferragni è nata il 7 maggio 1987 a Cremona e guarda il mondo dall'alto dei suoi (ad oggi) 19 milioni di follower su Instagram. Secondo Blogmeter (la nota azienda di social media intelligence) Chiara Ferragni è al sesto posto nella classifica degli influencer più pagati al mondo. Nella lista stilata della prestigiosa rivista Forbes nel 2018, è al primo posto nella categoria fashion. Nella classifica del motore di ricerca per l'alta moda Lyst, anticipata dal Financial Times, è l'unica italiana nella top ten delle ultra-influencer capaci di influenzare gli acquisti, dopo Kim Kardashian (che al momento vanta 164 milioni di follower), ma prima delle popstar Rihanna e Ariana Grande. Ma che cos'è un influencer? Quale ruolo gioca oggi nella società dello spettacolo? Come si intrecciano marketing e storytelling nella costruzione di ciò che si chiama ""Chiara Ferragni"""" è che è molto più di un nome proprio?"" -
Tiresia contro Edipo. Vite di un intellettuale disorganico
"Uscimmo dall'albergo in gran fretta: dopo di che fu presa da un attacco d'asma molto forte. Sostammo in un caffè sotto la Galleria e poi andammo in Piazza del Duomo dove scattai una fotografia che la ritraeva con le spalle al Duomo. La giornata (era forse febbraio e spirava un vento freddo) era splendida e tutto era color dell'oro, anche la sua pelliccia, sicché il Duomo, la pelliccia e lei erano una sola cosa. Tutto questo - e i suoi occhi - non era inerte, ma vibrava di una estrema energia psichica, creando una specie di meccanica vivente enormemente più intensa della vita naturale. Credo che in quel giorno e in quella fotografia sia nato il germe del libro che scrissi l'anno dopo: Il sex appeal dell'inorganico"""". Dal novembre 2016 al luglio 2017 Perniola ripensa alla sua vita scrivendo gli 86 capitoli che compongono questo volume, il tutto in uno stile ibrido tra il diaristico, il saggistico, l'autobiografico e il filosofico. Ognuno dei capitoli modella figure, contesti geografici, amicizie, avventure erotiche e aneddoti - che Perniola presenta come realmente accaduti -fornendo al lettore la Wunderkammer di una vita." -
L' origine della vita
La vita è il tema della terza edizione del Festival KUM diretto da Massimo Recalcati. L'origine della vita è anzitutto il tema della nascita. Nascita di una vita, nascita di un figlio dall'incontro enigmatico del sesso e dall'incanto dell'amore. L'origine della vita è anche l'emergere della vita umana dalla sterminata preistoria della vita animale. Infine l'origine della vita è la comparsa della vita sul pianeta Terra, il suo lento sollevarsi dall'inorganico e il suo graduale organizzarsi in forme via via più complesse e differenziate; ed è l'origine della Terra e la formazione dell'universo: dello spazio e del tempo, della materia e dell'energia. Grande tema scientifico e antropologico, inesauribile domanda teologica, antica questione filosofica che la contemporaneità eredita e trasforma profondamente, l'origine della vita è il campo vastissimo e intimamente consonante. Il volume raccoglie due saggi su questi temi di Mariela Castrillejio Mario Cucca. -
Backstage
Tra spacciatori improvvisati, agenti delle forze dell'ordine corrotti e non, temibili narcotrafficanti latino-americani e collaboratori tuttofare, l'intrigo s'ingarbuglia con tratti tragicomici, rivelando una realtà disarmante sotto ai lustrini e alle vanità di uno show business narrato coi toni della fiction... -
Le maschere della verità. Pace per l'ispettore Santonastaso
Santonastaso, in quello che potrebbe essere l'ultimo capitolo della serie, tira i fili di tutti i nodi lasciati in sospeso nei tre episodi precedenti. Tra Napoli e la Sardegna, il suo viaggio non tralascia gli avvenimenti accaduti nel recente passato. Tutte le ""maschere della verità"""" cadranno una a una, svelando volti e storie sorprendenti. Ma basterà questo a donare la vera """"pace"""" all'ex ispettore?"" -
Angeli dai tombini
"La noia urbana, sempiterna, uccide ogni cosa in un'Italia che soffoca la giovinezza, il sapore del cercare, la luce. Stai pensando alle centrali nucleari anche tu, Bob. Stai pensando alla nostra anima incastrata in questa eterna fogna anche tu. Bisogna che siamo onesti, almeno noi.""""" -
Divise forate
Divise forate è il racconto di anni difficili, quando indossare una divisa era pericoloso, dal punto di vista delle vittime, di eroi sconosciuti che hanno sacrificato la loro vita per non venir meno al loro dovere tra la fine degli anni Settanta e l'inizio degli anni Ottanta. Ora, dopo tanti anni, l'autore è andato alla ricerca dei parenti, di quelli che ancora ricordano, che non potranno mai dimenticare. Li ha intervistati, pur nel rispetto del loro dolore, consapevole di essere un ""estraneo"""", quasi un intruso, ma anche di essere accolto come chi vuole che certe cose non siano dimenticate, attraverso le pagine di un libro. Divise forate è un omaggio a chi non c'è più e ha onorato lo Stato fino alla fine."" -
Cattivo infinito. La vera storia di un ex killer del clan Mariano di nuovo a Napoli 25 anni dopo
Fabrizio ha impugnato armi, ha ucciso, è stato processato e condannato. Una volta in cella, ha preso parte a un corso di teatro sperimentale, ha amato una donna - la sua professoressa di italiano -, convinto di aver chiuso i conti con la camorra, fiducioso della possibilità di riabilitazione. Voleva scontare la sua condanna a 25 anni, era già a metà della pena, pronto a una vita diversa, quando ha capito che i nemici di un tempo non gli avrebbero dato pace, ma lo avrebbero ammazzato lì, a Volterra, a pochi passi dal carcere, magari durante un permesso premio. È evaso, è fuggito in Francia, costretto alla latitanza, senza poter neppure dire addio alla famiglia o alla donna che lo amava, alla sua prof che lo sosteneva nella strada del riscatto. Prefazione di Roberto Saviano. -
Le incredibili avventure di Mr. Wolf
Mr. Wolf è un lupo insoddisfatto e stanco della sua natura dopo solo tre primavere. Per vincere la noia si avventura alla ricerca di se stesso dirigendosi ad Arcadia, un luogo dove tutti gli artisti possono realizzare i propri sogni. Accompagnato dal signor Jey, un talpino filosofo incontrato per strada, scopre che la realtà è ben diversa da come gli era stata descritta; colpa di tutto questo è un altro strano personaggio che, lontano da tutti, tiene le redini di quella terra sottomettendone gli abitanti. Così, i due giovani amici, inizieranno una serie di sfide, per salvare il popolo di Arcadia, che li porteranno ad affrontare le loro peggiori paure. Età di lettura: da 7 anni. -
Raffaello e luce sia. Sui fondali ritrovati nelle terre d'Urbino. Ediz. illustrata
Non siamo mai soli nella ricerca della verità, perché anche la verità ci cerca. E i paesaggi che fanno da sfondo o da cornice a quindici famosi capolavori di Raffaello Sanzio, una delle stelle più luminose del nostro Rinascimento, si sono svelati in tutta la loro grandiosità a due studiose, due ""Cacciatrici di Paesaggi"""": Rosetta Borchia, formatasi all'Accademia di Belle Arti di Urbino, pittrice e fotografa, appassionata di botanica, e Olivia Nesci, geomorfologa dell'Università di Urbino. Entrambe già autrici di altri volumi e pubblicazioni scientifiche dedicate ai paesaggi che incorniciano le opere immortali di Leonardo da Vinci e di Piero della Francesca. E luce sia allora... anche sui luoghi delle terre del Ducato di Urbino dipinti da Raffaello e proprio nell'anno 2020 in cui si celebra il 500° della sua morte."" -
La leggenda dell'Artiglio
Le imprese di questa nave e dei suoi palombari, divennero leggenda quando dal 1928 al 1930 rintracciarono il relitto del transatlantico Egypt in pieno Atlantico. Il recupero dell'immenso tesoro che trasportava, in lingotti d'oro e d'argento, sarebbe iniziato nella primavera successiva. In attesa di questo recupero, all'Artiglio venne richiesto di eliminare alcune parti di un relitto che intralciava la navigazione all'ingresso di un porto. Il relitto era di una nave americana affondata nel 1918 che conteneva ancora esplosivi a bordo. La tragedia coinvolse anche l'Artiglio ed i suoi palombari. Età di lettura: da 7 anni.