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Sacra doctrina (2019). Vol. 1
Rivista semestrale di teologia sistematica. -
Sacra doctrina (2019). Vol. 2
Rivista semestrale di teologia sistematica. -
Nasi lunghi gambe corte. Viaggio tra pulsioni e sentimenti di ogni tempo
Vasco Rossi, Tommaso Moro, Michele Serra, Jovanotti e Giorgio Gaber, Chesterton, Biancaneve, Vittorio Messori, Kevin Kostner e Al Pacino, Papa Francesco, Joseph Ratzinger e Sant'Ignazio di Loyola, Satana, YouTube, il Vangelo, la filosofia e il cinema. Sono solo alcuni dei protagonisti di pagine intense, in cui sapienza antica e miti moderni si mescolano per farci scoprire che la modernità non è poi tanto moderna e che per ogni piaga, anche lancinante e modernissima, c'è un antidoto invincibile, una disarmante e consolante cura. L'ansia, la pigrizia, la scelta, il confronto e la menzogna sono alcune delle sfide che questo raggiante quarantenne in abito scuro affronta con umiltà e pudore. Non dà ricette, non sale su un pulpito ma ragiona e si emoziona, parla di sé e della propria fragilità di uomo, si confronta con coraggio, ironia e passione ma senza cedimenti e concessioni al politicamente corretto. E propone l'unica visione, quella che illumina e rischiara, la sola che rende liberi dalla schiavitù di sentimenti labili e ideologie totalizzanti. La discriminante per godere di questa lettura onesta e disincantata del presente, di questo lucido viaggio tra pulsioni e sentimenti di ogni tempo non è essere credenti. La discriminante è essere individui in cammino, uomini e donne in cerca della via e della verità. Prefazione di Costanza Miriano. -
Giacomo Biffi. L'altro cardinale
Arturo Testi ci apre uno scrigno, finora segreto. È stato il primo segretario del cardinale Giacomo Biffi e ora ci consegna i segreti della vita ""in famiglia"""" - perché anche gli uomini pubblici hanno una vita privata - di Giacomo Biffi. Ci fa intravvedere il tesoro che contiene. Un tesoro fatto di piccole cose, abitudini semplici, schiettezza e solidità delle amicizie e dei sentimenti, serenità evangelica, rapporti umani senza formalità, e soprattutto ricco di umorismo. Un piccolo mondo privato che avvalora la statura pubblica di Giacomo Biffi: ce la restituisce più vicina e ci rivela come la grandezza di una persona stia spesso nella sua semplicità e nel vedere le cose con un po' di ironia. Prefazione del cardinal Matteo Maria Zuppi. Introduzione del prof. Adriano Guarnieri. Postfazione della prof.ssa Marina Orlandi Biagi e di padre Giuseppe Bagaghi O. P."" -
Epistolario. Vol. 2
Pietro Mascagni (1863-1945) è stato protagonista assoluto del teatro musicale italiano tra la fine Ottocento e la prima metà del Novecento. Figura straordinaria di musicista, ma anche “personaggio”, autentico divo dell’epoca, Mascagni ha avuto intensi rapporti con molte personalità del suo tempo. Di tali rapporti si ha valida testimonianza nelle numerose lettere che ci sono pervenute e che oggi sono sparse in musei e collezioni private. L’Epistolario, in due volumi, offre una vasta scelta di lettere mascagnane in modo da ricostruire la sua figura artistica e umana nel contesto culturale e sociale in cui operò. -
L' orecchio intelligente. Guida all'ascolto di musiche non familiari
Questo libro è nato in ambiente scolastico, per fa ampliare agli studenti universitari la propria esperienza e di affinare le proprie capacità di ascolto musicale. Si trattava in genere di giovani abituati ad ascoltare musica, anzi ottimi conoscitori di musiche ""giovanili"""", ma di solito scarsi conoscitori di altri generi musicali. Lo scopo era quello di guidare gli studenti all'ascolto di repertori a loro poco noti. Dopo alcuni anni di tentativi ed errori, di correzioni e di prove, queste pagine hanno cominciato a uscire dal loro contesto d'origine e a essere fruite anche da altre categorie di studenti, e da persone interessate e disposte a uscire dalle loro consuetudini d'ascolto. Così il libro è diventato diverso da com'era inizialmente, ma il suo scopo è rimasto lo stesso: come si può cominciare ad ascoltare una musica con la quale si ha scarsa confidenza, come si può capirla e magari anche affezionarsi gradualmente a essa?"" -
Gli appunti di Puccini per «Tosca». Un commento
Il commento che qui vede la luce riguarda un «manoscritto» pucciniano pubblicato di recente: glosse, appunti, abbozzi, pro memoria, che il maestro segnò su una «copia di lavoro» del libretto di Tosca (attualmente in possesso della Cassa di Risparmio di Lucca) fornitagli dai copisti di casa Ricordi negli anni immediatamente precedenti la prima rappresentazione dell'opera al teatro Costanzi di Roma la sera del 14 gennaio 1900. La «copia» è stata edita nel 2009 da Gabriella Biagi Ravenni per i tipi di Leo Olschki, ed il testo era accompagnato da un volume gemello col facsimile del prezioso libretto. Non v'è neppure bisogno di denunziare, da parte mia, il debito di gratitudine verso chi mi ha preceduto nell'analisi del manoscritto aprendomi la strada e facilitando le mie ricerche colla trascrizione di passi semplici da leggere ma in qualche caso tutt'altro che chiari: le mie discussioni, il dibattito in absentia ma non per questo meno autentico coll'autrice, sono il segno di quanto il testo sovente oscuro e misterioso di Puccini porti la traccia d'un calore creativo di cui per gran parte rimane ancora da svelare l'istinto. -
Il verismo musicale
Ad oggi si avverte la mancanza di un lavoro sull'argomento che superi sia la soggettività di valutazione di chi ha giudicato da una distanza temporale troppo ravvicinata sia la disorganicità imputabile alla produzione saggistica contemporanea; un lavoro che sintetizzi gli esiti particolari delle ricerche più recenti e che permetta di osservare questo fenomeno della storia della musica integralmente, dai libretti alla messinscena musicale, dal contesto produttivo a quello ricettivo. Tale lacuna vuole colmare questo volume, al contempo cercando di fornire una lettura degna di uno degli eventi più noti di un passato storico-musicale non così remoto. Come vedremo, la nostra indagine permette di pervenire, non senza difficoltà, ad una definizione di verismo musicale, costruita sulla base della specifica identità via via rivelata da questo stile nel corso della ricerca; questo fatto, di conseguenza, autorizza a rivendicarel'utilità musicologica della categoria verismo. È importante rilevare immediatamente questo risultato perché a fronte di alcuni studiosi che hanno riconosciuto la legittimità del termine verismo musicale altri studiosi hanno posto in questione questa stessa legittimità o, addirittura, l'hanno negata. Il confronto con posizioni anche molto distanti da quella che il nostro studio impone di assumere avverrà nel corso del testo. -
Itinerari storico-musicali a Napoli tra i secoli XVI e XVIII. Girolamini, Tesoro di San Gennaro, Annunziata, Real Cappella di Palazzo
Scopo di questo libro è stato quello di offrire un ampio spaccato della vita musicale della Napoli dei secoli XVI, XVII e XVIII attraverso la storia di istituzioni particolari quali le cappelle musicali, organismi peraltro molto diffusi, in quei secoli, non solamente in terra partenopea. Pertanto si è ritenuto di iniziare la disamina con una breve analisi di alcuni punti salienti dell'evoluzione che l'istituzione cappella musicale ebbe in Italia nel periodo considerato, dando ragione delle differenze tra cappelle ecclesiastiche e cappelle di corte e riportando anche qualche dato storico di alcune tra le principali cappelle musicali italiane. Venendo al tema centrale della dissertazione, questo elaborato analizza le strutture delle cappelle musicali ecclesiastiche dei Girolamini, del Tesoro di San Gennaro e della Santissima Annunziata. -
Annuario della critica musicale italiana 2018
La prima edizione dell'Annuario della critica musicale italiana è un regalo ai teatri, alle società concertistiche e agli artisti che hanno onorato dodici mesi di vita musicale italiana. Allo stesso tempo è il modo concreto per tenere fede a un impegno preso nei loro confronti nel 1986 dall'Associazione che riunisce la parte militante dei professionisti italiani della critica musicale; documentare senza presunzioni storicistiche ma con coscienza critico-cronistica quanto di buono (o di imperfetto) hanno fatto nell'anno le istituzioni con diverse responsabilità preposte alla produzione e distribuzione di musica dal vivo. -
L' Orlando Furioso ce l'hanno insegnato i nostri padri. Una indagine storica sulle pratiche odierne dei cantori a bracci dell'Alta Sabina
In questo lavoro oggetto di indagine sono i testi riconducibili alla materia cavalleresca, i temi trattati e la loro fortuna nel corso del tempo, il modo in cui i testi incontrano formule di esecuzione canora. Formule che partecipano, tanto quanto le fonti testuali, a determinare la concretezza storica del fenomeno cavalleresco, configurando una tradizione che ha percorso in Italia sia la cultura scritta che quella orale per almeno sette secoli, fino alla contemporaneità. E contemporaneo è, infatti, il punto di partenza di questa indagine, che dà conto di una pratica socialmente condivisa: i poeti improvvisatori in ottava rima della Maremma toscana e della Sabina, nel Lazio, ancora oggi usano questa materia nelle loro composizioni orali, e nel loro percorso di formazione non può mancare la lettura quantomeno dei poemi maggiori dell'epica cavalleresca - L'Orlando innamorato, L'Orlando furioso, La Gerusalemme liberata - e di alcuni romanzi quattrocenteschi di materia carolingia - come Il Guerrin Meschino e I Reali di Francia di Andrea da Barberino. -
Lontane presenze... L'universo poetico di Ennio Morricone
La straordinaria avventura musicale di Ennio Morricone rappresenta un unicum nel panorama della musica italiana del '900 e di questo scorcio di secolo nuovo. Eclettico e virtuoso nel manipolare i materiali più eterogenei a disposizione di un compositore, non ha scrupoli nel fondere insieme incredibili contrari, inseguendo il desiderio di comunicare. Attraverso l'analisi di alcuni importanti lavori della sua produzione colta, si vuole introdurre il lettore in quel mondo di simboli, di archetipi, di sofisticate architetture compositive, che lo collocano tra le grandi firme del nostro patrimonio culturale. Abilissimo nel rendere sincretici i linguaggi, Morricone abbatte i confini di genere e la sua cifra stilistica mantiene una coerenza che rende esperienziale ogni ascolto delle sue colonne sonore o dei suoi lavori di musica assoluta. Obiettivo del libro è, dunque, indagare in modo chiaro e comprensibile gli ultimi venticinque anni del suo percorso creativo. Infine una interessante intervista in appendice offrirà al lettore ulteriori spunti di riflessione. Postfazione di Antonella Coppi. -
L' arte di Karajan. Un percorso nella storia dell'interpretazione
«L'idea che presiede alla nascita della presente silloge di saggi è quella di dipanare la matassa del fenomeno ""Karajan"""" a partire proprio dalla sua arte interpretativa, ricostruita sulla scorta delle innumerevoli registrazioni in studio (audio e video) lasciateci dal direttore (più di 1500); l'ausilio offerto per l'analisi empirica da mezzi tecnologici modernissimi come il Sonic Visualizer offre agli studiosi la possibilità di basare la loro interpretazione e valutazione estetica su un fondamento oggettivo [...]. L'assenza o perlomeno la marginalizzazione [...] della dimensione estetica, vale a dire della valutazione artistica del lascito di Karajan, è un fenomeno su cui occorre interrogarsi seriamente. Il connubio di arte e tecnologia, di musica e mercato, la costruzione di un'immagine autocratica non necessariamente simpatica da parte di un artista il cui potere, a partire dagli anni Sessanta, fu tale da guadagnargli l'epiteto di """"Generalmusikdirektor d'Europa"""", spiegano come proprio il punto di partenza di Karajan, la musica e la sua interpretazione e diffusione tramite il disco, abbia finito negli anni Settanta e Ottanta per essere travolto dal fenomeno """"Karajan"""" nel suo complesso. Essendo Karajan stesso l'origine di questa solo apparente scorporazione, va detto con chiarezza che si annida qui un pericolo assai grave, fomite di fraintendimenti e distorsioni a livello di storia della ricezione. Sarebbe infatti del tutto errato e fuorviante opporre, nella considerazione della complessa personalità artistica di Karajan, la dimensione tecnologica a quella artistica, proprio perché, nella visione del direttore austriaco, questa diade è in realtà un'unità inscindibile. [...]»"" -
Biodinamica musicale. La didattica di Alvaro Company
La biodinamica musicale è una metodologia di esecuzione strumentale nata dalla ricerca didattica di Alvaro Company. Fondatore nel 1960 del Corso di Chitarra classica del Conservatorio di Musica di Firenze, nel 1991 è stato insignito del Premio Massimo Mila ""per l'esemplare impegno didattico di una vita"""". In oltre quarant'anni d'insegnamento non si è mai fermato ad applicare un metodo chitarristico celandosi dietro il 'si fa così e basta'. Company ha sempre considerato ogni allievo nella sua unicità, calibrando il suo insegnamento sulla persona che ogni volta si trovava davanti. Ciò lo ha condotto a elaborare, nei primi anni Ottanta, una metodologia esecutiva che tenesse conto non solo degli aspetti tecnici meramente strumentali, ma di tutto l'essere nel suo rapporto musica-corpo. La biodinamica musicale mira, infatti, a perfezionare nello strumentista la coscienza della postura e della gestualità armonizzate dal respiro; la consapevolezza del corpo e delle sue energie emotive; il contatto con lo spazio sonoro (sale da concerto) e la relazione con il pubblico e, infine, l'approccio al momento esecutivo."" -
Annuario della critica musicale italiana 2019
Annuario 2019, l'avventura continua. La scommessa si rinnova. L'asticella si alza. Più pagine e firme, spettacoli e città rappresentate. -
Aurora boreale. Tre studi sugli elementi, lo spirito e l'attualità dell'opera di Theodor Däubler
Che c'entra l'arte con il diritto? Si può parlare di Stato con riferimenti letterari? Già durante la prima fase della conoscenza del pensiero di Schmitt in Italia, questo inconsueto intreccio fra dottrina del diritto ed arte venne considerato con non poca perplessità. Tra l'altro, le produzioni letterarie di Schmitt erano ancora del tutto sconosciute. Eppure le poche opere di Schmitt conosciute in Italia negli anni Trenta ed essenzialmente dedicate alla problematica giuridica, facevano già intuire un ""illecito sconfinamento"""" che con troppa facilità fu visto come mancanza di serietà giuridica. Invece, di fatto, chi cercasse di comprendere Schmitt solo dalla prospettiva giuridica si priverebbe di una chiave interpretativa per la comprensione del suo pensiero."" -
L' evidenza e la fede
Un pensiero ""debole"""" non ha accesso alle ragioni della libertà. Il sapere della coscienza credente argomenta mediante la ragione di uomini liberi. Il testo getta le basi per un confronto sistematico con i temi della crisi e dell'occultamento della """"ragione teologica"""" nella cultura religiosa e non religiosa della contemporaneità."" -
Temi cristiani maggiori
«Il desiderio, cioè, la preghiera, è che quanto sta scritto sia realmente cristiano». Così don Giovanni Moioli concludeva, nel 1973, la brevissima ""Prefazione"""" di questo volume, che è stato sottoposto, nel corso degli anni, ad alcune revisioni e aggiornamenti per arricchire - idealmente per completare - la riflessione proposta dal suo autore. Il desiderio di essere «realmente cristiano» si trasferisce così al lettore che, meditando i capitoli che introducono alla comprensione di alcuni dei temi fondamentali del cristianesimo - la libertà, la comunione, la fede, la preghiera, la verginità, la povertà, l'ubbidienza... -, ha la possibilità di «misurare la propria mentalità su quella di Gesù», di imparare «da Lui a conoscere chi è Dio e chi è l'uomo» e di valutare, passo dopo passo, se e come «costruire la propria vita come """"memoria"""" della Sua»."" -
La ragione teologica
I saggi raccolti dall'autore si dispongono idealmente secondo tre profili: di carattere teorico, di interesse storico, e di carattere pratico. I saggi di carattere teorico hanno come oggetto privilegiato la figura della ragione teologica, con particolare riferimento al superamento della teologia separata dalle fede, cui l'aveva costretta la ragione postcartesiana. I saggi a carattere storico intendono identificare alcuni momenti sintomatici della riflessione teologica contemporanea. I saggi di carattere pratico mettono a tema l'interesse per le discipline ""pratiche"""" della teologia, nell'intento di far emergere l'unità soggiacente al discorso teologico."" -
La teologia italiana. Materiali e prospettive (1950-1993)
E' incontestabile che il duplice ventennio 1950-70 e 1970-90 può essere considerato, sotto vari aspetti, d'importanza costitutiva per la teologia italiana e in questo senso simile al momento genetico. A questo momento sono dedicate la I e la II parte del volume che raccolgono il materiale. La terza parte dello studio profila le prospettive possibili e auspicabili perché la teologia italiana possa realmente costituirsi e affermarsi.